Dino Frisullo e Mustafa Mansouri. Un africano a
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Dino Frisullo e Mustafa Mansouri. Un africano a
i;\ AFRICANO A PALERMO DINO FRISULLO E PUR SI MUOVE MUSTAPHA MANSOURI Sicilia, terra di passaggio . Per centinaia di migliaia di migranti africani i centri sto- rici diroccati, tanto simili alle casbah nordafricane, di Mazara, Trapani o Palermo, o i casolari della campagna nissena sono i primi ripari,- il primo lembo- di Nord del mondo . Poi si riparte, verso altre campagne-o verso le metropoli industriali . E' impossibile dire quanti sono gli immigrati -dice 1' ivoriano Madou Touré, responsabile siciliano del Cism Arci-, le cifre delle questure parlavano di oltre 61 .000 permessi di soggiorno in Sicilia' alla fine del `90, cresciuti a 64 .500 un anno dopo, ma in realtà a due anni di distanza si sono rinnovati solo 25 .000 . soggiorni. Gli altri sono sparsi per l'Italia, non rimangono, in Sicilia perché -qui non c'è lavoro . Ma chi parte viene subito sostituito : dopo la sanatoria a Palermo erano rimasti solo seimila immigrati, oggi sono oltre il doppio . Gli- arrivi da tutta l'Africa sono quotidiani : in Sicilia la proporzione nazionale è invertita, gli 'irregolari' sono sicuramente più dei 'regolari' . Ci sono, lo sanno tutti, ma per lo Stato italiano non esistono . Da dove vengono? In maggioranza sono maghrebini, non è difficile, passare un braccio di mare . Qui a Palermo ci sono circa duemila filippine e capoverdiane, quasi tutte donne e quasi tutte colf come i quasi duemila sri lankesi :-si tratta della vecchia immigra zione, in genere hanno il permesso di z1 soggiorno anche se questo non li salva . dal sottosalario nelle case dei siciliani ricchi . Fra gli altri, l'immigrazione più recente ed instabile, dopo i maghrebini ci sono gli ivoriani, i ghanesi e gli altri africani . Solo a Palermo abbiamo diciassette comunità. A Catania sono presenti anche mauriziani, eritrei ed etiopi . Il lavoro? Molti tirano avanti come ambulanti .- In agricoltura c'è lavoro, la grande maggioranza dei braccianti sono algerîni, tunisiranza ni e marocchiniā€˛ vano a giornata e dormono nei casolari abbandonati . Sulla costa meridionale, verso Mazara, molti lavorano sui pescherecci, .parte in regola e parte in nero . Anche l'edilizia assorbe poco, si tratta in genere di microimprese familiari, e lo stesso discorso vale per le officine . Fabbriche non ce n'è quasi, . e quelle poche già licenziano gli italiani . . . Ora che s'è praticamente chiuso anche il Canale del lavoro domestico, non esiste più un solo settore definito nel quale parlare di avviamento al lavoro : si vive davvero alla giornata . E, comunque, anche se, hai il soggiorno, il lavoro che si trova è solo nero, per paghe da fame . La cosa assurda è che anche dopo, - quando ti licenziano, è impossibile fare vertenze di lavoro : i sindacati hanno paura . A Palermo non ricordo una sola vertenza sindacale di immigrati . Già : i sindacati . 'Che rapporto hanno con i lavoratori immigrati? Nessuno. Fra l'altro sono ben poco rappresentativi, qui in Sicilia . Da poco i sindacati hanno avuto dalla Regione un finanziamento che doveva servire per istituire centri d'accoglienza, ed è stato usato invece solo per offrire buoni-pasto in convenzione così gli immigrati frequentano i sindacati per ritirare ;i buoni . SENZA CONFINE ' N .2 MARZO 93 Ma vengono dati solo a chi ha-il soggiorno : agli "irregolari", che ne avrebbe-, ro più bisogno, nulla, e così ci tocca andare a ritirare buoni-pasto a nome nostro e poi distribuirli ad amici e parenti . Per il resto i sindacati dànno informazioni, quando va bene quando va male, va a finire come alla Uil palermitana, dove lavorava come funzionario un egiziano che ora e in carcere per speculazioni sui permessi di soggiorno . S`e invece un im migrato va al sindacato per chiedere giustizia, per avviare una vertenza, anzitutto gli fanno la tessera, poi lo fanno girare a vuoto per un mese, ed alla fine, se insiste, lo mandano, da me con un bí gliettino d'accompagnamento . Centri d'accoglienza ce ne sono? Macchè . La Caritas, sempre con - finanziamenti pubblici, ha' aperto un centro dove si può solo fare la doccia, e si paga pure mille lire . L'unico è -il centro Santa , Chiara dei Salesiani, gestito da Don Meli, che era partito per accogliere dieci persone ed ora sono centocinquanta e crescono sempre, anche perché non fanno distinzioni fra regolari e irregolari . Perché il paradosso è che la legge ammette all'accoglienza solo i regolari,, che sono quelli che vivono da anni in Italia ed una casa ce l'hanno, per quanto' degradata e superpagata il centro storico di Palermo è pieno di stranieri ammassati in stamberghe dimenticate dal Comune e dallo Stato,- ma non dai proprietari, che fanno pagare affitti da quattro a dieci volte__ superiori a quelli cor- renti . Chi non ha il permesso di soggiorno in genere non ha i soldi per la casa, e non può neppure chiedere accoglienza . E allora come v o anizzate, dove vi aggregate? Le comunità esistono, più o meno formalmente, ma non hanno sedi ; per i maghrebini, che sono i più disorganizzat SENZA CONFINE l'unico punto di, riferimento sono i rispettivi Consolati . Alcune comunità re-, igiose, come i valdesi o-i salesiani, si muovono, organizzano incontri con i giovani con, i quartieri ed offrono qualche spazio ; quello che manca totalmente e un impegno della sinistra, non esistono in questo campo ne le forze tradizionali ne le nuove . Sono più attivi i democristiani : _con alcuni giovani consiglieri comunati de stiamo progettando sportelli comunali d'informazione, e sono sensibili anche ai problemi dei clandestini : Ora stiamo sperimentando due modi di aggregazione : - una cooperativa di lavoro in edilizia, composta da immigrati e siciliani che si sono tassati perr un milione ciascuno e presieduta da una filippina, e soprattutto la musica . Nel giro di pochi mesi sono nati' un gruppo di percussionisti ivoriani, uno di musica tradizionale tamil, un altro che pratica la "danza del bambù" filippina, due gruppi maurîziani, u o tradizionale e uno reggae . . . Al cen ro Santa Chiara, 'e tal\, olta nei quartieri,< ci ritroviamo e con la musica socializziamo anche i; problemi . E i rapporti con la gente?_ Per fortuna sono buoni, non c'è xenofobia, almeno a livello popolare, fra la povera gente che vive accanto a noi con_ problemi non tanto diversi dai nostri . Anche la mafia non : s'interessa a noi, i suoi giri d'affari sono a ben altri livelli certo anche fra gli immigrati c'è spaccio e prostituzione, ma sono `autogestiti' . L'altro dato positivoo e il rapportocon la polizia : fra le questure siciliane solo quella di Catania ha posto problemi enormi per il rinnovo dei soggiorni, chiedendo impossibili certificazioni di lavoro e di reddito . In fin' dei conti hanno ben altro da pensare che non dare la caccia agli immigrati clandestini, qui a Palermo, e poi il' nostro modo di vivere dà meno scandalo, e molto' pt `normale' qui che, poniamo, a Bolzano o Biella . . I N . 2 MARZO '93