“Casa Protetta” della Casa di Riposo Regina Margherita

Transcript

“Casa Protetta” della Casa di Riposo Regina Margherita
 Casa di Riposo “REGINA MARGHERITA” Piano CASA PROTETTA Indice
1 2 Premessa – Le CASE PROTETTE ............................................................................... 2 La “Casa Protetta” della Casa di Riposo Regina Margherita ........................................ 3 2.1 Patologie degli Ospiti .............................................................................................. 3 2.2 Suddivisione in moduli ............................................................................................ 3 2.3 Personale ............................................................................................................... 4 2.3.1 Formazione ...................................................................................................... 4 2.4 Adeguamenti strutturali ........................................................................................... 4 2.5 Modalità organizzative ............................................................................................ 5 2.6 Servizi aggiuntivi offerti ........................................................................................... 5 2.6.1 Geriatra ............................................................................................................ 5 2.7 Tipizzazione degli Ospiti ......................................................................................... 5 3 Analisi dei costi di gestione ........................................................................................... 6 3.1 Situazione attuale ................................................................................................... 6 3.2 Situazione a regime ................................................................................................ 7 3.3 Analisi dei costi di assistenza riconosciuti dalla Regione ........................................ 9 4 Progetti di miglioramento .............................................................................................. 9 4.1 Ammodernamento tecnologico ............................................................................... 9 4.2 Ammodernamento strutturale ............................................................................... 10 4.3 Progetti di miglioramento dei servizi ..................................................................... 11
1
Premessa – Le CASE PROTETTE La L.R. n. 4 del 25 gennaio 1988, attraverso il Decreto del Presidente della Giunta
Regionale 14 febbraio 1989 n. 12, ha disciplinato (sino all’approvazione della L.R. n. 23
del 23 dicembre 2005) le “Norme per il riordino delle funzioni socio – assistenziali”. In
questo contesto legislativo sono inserite le regole per la gestione e il funzionamento delle
strutture nelle quali sono assistiti gli anziani. Tali norme sono ancora in vigore fino
all’emanazione del Regolamento di attuazione della L.R. 23/2005.
L’art. 20 della L.R. n. 12/89 prevede in particolare l’esistenza di strutture denominate “casa
protetta” che possono ospitare sino a 30 anziani non autosufficienti che necessitano di
assistenza continuativa.
La bozza del Regolamento di attuazione della L.R. 23/2005, attualmente in discussione,
prevede le seguenti tipologie di comunità per anziani / disabili:

“comunità integrate per anziani” (“destinate ad accogliere anziani non autosufficienti
con esiti di patologie fisiche, psichiche, sensoriali o miste stabilizzate non curabili a
domicilio. È una struttura idonea ad erogare prestazioni di natura assistenziale,
relazionale, e prestazioni programmate mediche, infermieristiche e riabilitative per il
mantenimento ed il miglioramento dello stato di salute e di benessere dell'anziano
ospitato”);

“comunità protetta per persone con disabilità” (“struttura sociale a carattere comunitario
destinata a soggetti privi del sostegno familiare o per i quali la permanenza nel nucleo
familiare sia valutata temporaneamente o definitivamente impossibile o contrastante
con il progetto individuale. Attua interventi volti all'acquisizione e al mantenimento dei
livelli di autonomia individuale nelle attività quotidiane, al potenziamento delle attività
cognitive e relazionali”).
La tipologia di ospiti delle c.d. “Infermerie” della CRRM afferisce ad entrambe tipologie di
strutture. Per semplicità, nelle more dell’attuazione della L. 23/2005, nel seguito si
continuerà a parlare di “Casa Protetta”.
Per entrambi tipi di strutture, la capacità ricettiva massima è di 30 persone ed operano le
seguenti figure professionali:

un responsabile, anche a tempo parziale;

un infermiere, in rapporto 1 a 15;

due educatori, con una presenza programmata in relazione alle attività più significative
della vita comunitaria;

personale addetto all'assistenza di base in rapporto di 1 a 3;

addetto all’assistenza di base nelle ore notturne, in rapporto di 1 a 15;

personale addetto ai servizi generali;

un tecnico della riabilitazione.
2
La “Casa Protetta” della Casa di Riposo Regina Margherita 2.1
Patologie degli Ospiti La Casa di Riposo Regina Margherita ospita anziani spesso affetti da polipatologia, la cui
gestione comporta notevoli difficoltà. In particolare sono presenti ospiti con le seguenti
patologie:

problemi psichici stabilizzati cronicamente, non autosufficienti che necessitano
assistenza infermieristica e psicologica;

non autosufficienti, allettati;

diabetici;

Alzheimer;

demenza senile;

patologie mediche (cardiopatici, ipertesi, ipercolesterolemici, ipertriglicerici, anemici);

pazienti in stadio terminale per neoplasie di varia origine;

deficit deambulatori per problemi neurologici (esiti di ictus celebrali) o ortopedici
(osteoporosi con crolli vertebrali e artrosi deformanti con dolori cronici) che potrebbero
giovarsi di trattamenti riabilitativi globali.

anziani in buone condizioni generali, con sindrome depressiva senile o carenza
affettive familiari;
2.2
Suddivisione in moduli Considerato i requisiti strutturali ed il pesante carico di assistenza necessario per tali
ospiti, la Casa di Riposo Regina Margherita di Sassari ha proceduto a ridurre gli anziani
non autosufficienti da 60 a 40, operando una suddivisione in 2 moduli, uno contenente
soggetti di sesso maschile e l’altro femminile per 20 unità ciascuno e ripartendo il
personale dipendente in termini proporzionali.
2.3
Personale Per far fronte alla turnazione, la suddivisione in moduli di 20 persone richiede peraltro
risorse aggiuntive di personale oltre i rapporti previsti dalla normativa.
Attualmente operano nei due moduli 27 operatori, ripartiti come in tabella:
FIGURA PROFESSIONALE
Direttore
OSA (Operatore socio assistenziale)
Assistenza notturna
Infermieri
Educatori
Tecnico della riabilitazione
Amministrativi
Cucina
Manutentore
Lavanderia
Operatori Operatori Differenza
attuali
previsti
0
1
-1
17
16
+1
2
0
0
2
4
1
1
3
2
1
-1
-2
-1
Come si nota, il numero di operatori è sovradimensionato per quanto riguarda gli OSA, ma
carente per quanto riguarda figure professionali specialistiche (Direttore, infermieri,
educatori, tecnico della riabilitazione).
2.3.1 Formazione Per adeguare l’organico del personale dipendente agli standard richiesti dalla normativa
ed alle competenze necessarie per operare in strutture assistenziali per non
autosufficienti, il Consiglio di amministrazione ha varato un piano di interventi formativi.
11 operatori geriatrici presenti nella Casa di Riposo sono stati avviati, nel mese di febbraio
2007, ai corsi di riqualificazione per OSS-OSA con 800 ore di formazione.
È stato inoltre attivato un corso, nel quale sono stati inizialmente coinvolti 20 operatori,
sull’igiene degli alimenti e la sicurezza sul posto di lavoro.
L’obbiettivo è quello di offrire una migliore qualità del servizio, nel rispetto del corretto
profilo professionale di ogni Operatore, fornendo ad ogni operatore le competenze per
mettere in atto le procedure richieste dal mansionario professionale.
2.4
Adeguamenti strutturali Sono stati effettuati adeguamenti strutturali nei locali cucina che hanno consentito di
ottenere, in data 30 agosto 2007, l’autorizzazione, da parte della ASL n. 1 di Sassari, al
funzionamento e alla somministrazione dei pasti.
Le stanze degli ospiti non rispondono peraltro ai requisiti strutturali richiesti (max 3 ospiti /
camera).
2.5
Modalità organizzative La Casa di Riposo si è dotata di un apposito regolamento interno che disciplina le attività
svolte nella struttura.
È in corso di definizione il mansionario degli OSA, soprattutto per quello che riguarda la
somministrazione dei medicinali e la rintracciabilità degli atti socio sanitari effettuati.
2.6
Servizi aggiuntivi offerti 2.6.1 Geriatra La normativa cogente non prevede il ruolo di Direttore Sanitario per le strutture di tipo
socio-assistenziale quali le Case Protette.
Considerate però le caratteristiche d’età degli ospiti, che richiedono un significativo livello
di assistenza medica (anche se fornita dai medici di MG scelti da ogni ospite) e le
esigenze igienico sanitario tipiche di ogni comunità, viene previsto uno specifico ruolo
organizzativo che ha il compito di coordinare le attività di carattere sanitario con quelle di
tipo socio assistenziale e di garantire il rispetto della normativa di carattere igienico
sanitario.
La CRRM ha pertanto stipulato una convenzione con una geriatra libero-professionista, cui
sono state affidate responsabilità di supporto alla direzione per quanto riguarda la
programmazione ed organizzazione delle attività, e non di attuazione e controllo (come
richiesto nel caso che il ruolo fosse previsto dalla normativa). La geriatra garantisce inoltre
il raccordo con i medici di MG di libera scelta di ogni singolo ospite.
2.7
Tipizzazione degli Ospiti Gli ospiti sono stati classificati utilizzando l’indice di Barthel1.
La valutazione è stata effettuata ad ottobre 2007 e revisionata a dicembre 2007, ma viene
ritenuta rappresentativa della popolazione ospitata negli anni dalla CRRM.
0 ‐ 15 16 ‐ 30 31 ‐ 50 51 ‐ 70 > 70 Uomini
11
3
2
2
2
Donne TOTALE
12
23
0
3
2
4
1
3
3
5
Si tenga presente che indice ≤ 15 indica totale non autosufficienza.
1
L’Indice di Barthel è una scala di “dependence” che considera 10 attività di base della vita quotidiana.
Viene utilizzata per valutare il peso clinico / assistenziale degli ospiti e definire il setting di cure, ed anche
come indicatore di efficacia dell’intervento riabilitativo.
3
Analisi dei costi di gestione Situazione attuale
I costi dell’attuale configurazione organizzativa e strutturale sono i seguenti:
outlook Anno 2007 Casa Protetta
RICAVI Gestione caratteristica comunità protetta 40 ospiti comunità alloggio 60 ospiti Gestione atipica (fitti) Altri ricavi e arrotondamenti Totali ricavi 364.800
364.800 547.200
2.600 ‐ 914.600 1.182 385.182 COSTI Beni e materiali di consumo Servizi Personale di cui 18 addetti comunità protetta 11 addetti comunità alloggio 9 addetti servizi generali Ammortamenti Svalutazione crediti Oneri diversi di gestione Totale costi produzione DELTA VALORE /COSTO PRODUZIONE ALTRI PROVENTI E ONERI Oneri finanziari 114.000 223.440 1.160.540 547.560 334.620 278.360 51.818 101.564 547.560 56.800 46.000 1.600.780 126.527 25.818 ‐ 20.909 874.196 ‐686.180 ‐508.215
5.000 2.273 Oneri straordinari Sopravvenienze attive
Quote associative
Ires Irap RISULTATO DEL PERIODO 2.220 30.000 ‐723.400 1.009 ‐ 13.636 ‐525.133
Nella colonna “Anno 2007” sono riportati i dati previsionali del bilancio 2007 dell’intera
struttura, mentre nella colonna “Casa protetta” sono riportati i dati di costo e ricavo relativa
alla sola “casa protetta”.
Ove non era possibile una attribuzione diretta dei costi, si è provveduta ripartendo gli
stessi in modo proporzionale al numero degli ospiti assistiti nella situazione proposta dalla
bozza di piano sanitario (40 ospiti nella comunità protetta e 48 nella comunità alloggio).
L’analisi evidenzia una perdita netta di circa 36,50 Euro al giorno per persona assistita.
Per arrivare al pareggio di gestione occorre aumentare la retta attuale dalle 760
Euro/mese ora mediamente percepiti a circa 1.950 Euro/mese come evidenzia anche il
seguente prospetto della situazione a regime ove sono dettagliate al meglio le singole
spese richieste.
3.1
Situazione a regime La presente analisi viene condotta per valutare l’importo della retta da richiedere ad ogni
singolo ospite per coprire le spese di gestione.
Si assume che:
 ogni modulo ospiti 20 persone;

si realizzino 2 moduli;

le figure professionali (in numero e tipologia) siano conformi alla bozza del Decreto
attuativo della L.R. n. 23/2005.

le seguenti figure professionali siano comuni con la Comunità Alloggio e pertanto non
sono aggiuntive:
o
o
o
o

Responsabile;
Personale amministrativo;
Cuoco;
Geriatra.
rispetto alle figure professionali comuni con la Comunità Alloggio, sono aggiuntive le
seguenti figure:
o addetto amministrativo (1)
o cuoco (1);
o addetto lavanderia (1);
o geriatra (maggior impegno richiesto all’attuale consulente).
Personale
Direttore
OSA (16)
Infermiere (3)
Educatori (n. 2)
Tecnico della riabilitazione
Imp. Amministrativo (1)
Cuoco (n. 1)
Addetto lavanderia (1)
Manutentore
Geriatra
Totale costi personale
0
480.000
105.000
70.000
35.000
35.000
30.000
25.000
30.000
10.000
820.000
Spese di gestione
Materiali per infermeria
Materiali per attività socio educative
Gas
Generi alimentari
Alimenti per allettati
Materiali lavanderia
Manutenzioni
Elettricità
Acqua
Riscaldamento
Rifiuti
Telefonici
Totale spese di gestione
6.000
2.000
2.000
10.000
20.000
4.000
9.000
4.000
1.500
3.000
3.000
1.500
66000
TOTALE Personale + gestione
Spese generali (5 % del TOTALE)
886.000
44.300
TOTALE COSTI
930.300
Il pareggio dei costi di gestione viene ottenuto con
retta per ogni singolo ospite:
€ 1.940 / mese
Tali costi sono coerenti con quanto stimato da altri fonti (la stima del costo di gestione di
ogni ospite viene correntemente valutato in € 1800 circa; la leggera differenza della CRRM
è giustificata per la differenza di ospiti nei moduli, 20 e non 30 persone, con una maggiore
incidenza quindi delle spese generali su quelle ripartibili).
3.2
Analisi dei costi di assistenza riconosciuti dalla Regione Per valutare l’entità dei costi assistenziali che la Regione dovrebbe sostenere per
assistere una popolazione di anziani come quella ospitata nelle “Infermerie” della CRRM,
si sono prese come riferimento le “Linee di indirizzo in materia di Residenze sanitarie
assistenziali e di Centri diurni integrati” (Delibera RAS 25/2006).
Considerando il Profilo assistenziale complessivo meno gravoso (livello 9, anche se circa
la metà degli ospiti sono totalmente non autosufficienti, e quindi con profili 4 o 7), la tariffa
giornaliera formata da quota assistenziale e quota di partecipazione sociale è pari a € 177.
Pertanto la
retta per ogni singolo ospite:
€ 5.310 / mese
Tale retta sarebbe a carico della Regione e del Comune / Ospite nel caso che lo
stesso anziano già ricoverato nella CRRM fosse trasferito in una RSA.
4
Progetti di miglioramento Le richieste di legge e lo stato dell’arte assistenziale richiedono alla CRRM di attuare un
piano di miglioramento della struttura e delle modalità organizzative.
Nel seguito, sono presentati gli elementi di ammodernamento.
I costi di tali ammodernamenti non sono invece stati ancora valutati, in quanto occorre
preliminarmente definire le priorità e reperire le risorse disponibili.
4.1
Ammodernamento tecnologico Il patrimonio tecnologico presenta gravi carenze, è inadeguato e risulta obsoleto, è
necessario intervenire con un intervento programmato.
Per quanto riguarda l’ammodernamento tecnologico e strutturale sono necessarie le
seguenti migliorie:

















Letti per pazienti parzialmente e totalmente non autosufficienti;
Arredamento specifico;
Ausili per deambulazione e sollevamento / trasporto ammalati;
Apparati medicali antidecubito;
Palestra per terapia riabilitativa;
Sterilizzatrice ferri chirurgici;
Set di ferri chirurgici per medicazione;
Impianto di condizionamento;
Corrimano in tutti gli ambienti;
Adeguamento strutturale dei servizi igienici per persone disabili;
Adeguamento ascensore;
Montacarichi per la movimentazione dei rifiuti e della biancheria sporca;
Lavastoviglie in ogni refettorio;
Carrelli per il trasporto della biancheria sporca e non;
Carrelli per il trasporto dei farmaci;
Interfono tra i vari piani;
Lavabo da installare nell’ambulatorio medico;








Schedario per le cartelle cliniche degli ospiti;
Presidi sanitari per la sicurezza degli ospiti (polsini, corpetti, cinture);
Installazione sistemi di sicurezza;
Strumenti informatici;
Celle frigorifere;
Ambulanza;
Furgoncino refrigerato;
Sedie/poltrone da comunità;
4.2
Ammodernamento strutturale Il piano AS prevede un progetto per un edificio in linea con i moderni standard richiesti per
un buona qualità dell’assistenza, l’edificio dove è ospitata la CRRM risale al 1100 e
pertanto presenta infatti, pur avendo subito numerosi interventi, gravi carenze e richiede
continui e costosi interventi di ristrutturazione e manutenzione non programmabili
adeguatamente ed incidendo come costi fissi sul piano economico in maniera sostanziale.
La proposta della CRRM per un investimento nell’edilizia ed in tecnologia sanitaria
è stata presentata intorno al 1990 ma la mancanza di un’adeguata analisi del contesto
regionale non hanno portato il Ministero della Salute ad intervenire ed hanno condotto a
scelte per esigenze contingenti che non hanno permesso di usufruire della L. 67/88 art.
20, poiché nel 1998 la fase pluriennale degli interventi prevedeva contributi per la
sicurezza e messa a norma di impianti relativi a presidi Ospedalieri e poliambulatori.
La Casa di Riposo ha affrontato la verifica del suo assetto strutturale rispetto alle norme
attuali, riguardanti le strutture socio-assistenziali.
Il risultato di tale verifica ha messo in rilievo la non rispondenza alle norme, in modo
particolare per quanto riguarda le caratteristiche spaziali-dimensionali della struttura. Le
caratteristiche attuali non consentono il soddisfacimento degli standard richiesti per una
buona qualità dell’assistenza.
A seguito di un primo studio di fattibilità, è risultata evidente la difficoltà e, per alcuni versi
l’impossibilità, di pianificare interventi di trasformazione dell’edificio finalizzati
all’adeguamento alle stesse norme: sia per le particolari caratteristiche spaziali,
architettoniche, dimensionali e distributive del complesso edilizio dell’ex convento, che per
le limitazioni date dai vincoli imposti dalle norme di tutela degli edifici di interesse storicoarchitettonico vincolati ai sensi di legge.
Infatti gli interventi necessari all’adeguamento comporterebbero una trasformazione
profonda del manufatto architettonico senza, peraltro, riuscire a creare una struttura in
grado di accogliere adeguatamente le attività della Casa di Riposo.
Gli interventi di manutenzione eseguiti pressoché continuamente, incidono in maniera
sostanziale sul bilancio della CRRM senza, peraltro, riuscire a recuperare le gravi carenze.
La scelta più opportuna e credibile è quella di programmare la realizzazione di un nuovo
edificio per ospitare la Casa di Riposo. Nell’immediato la CRRM intende richiedere un
contributo finanziario in base alle disponibilità previste nel Programma Straordinario per la
riqualificazione dei grandi centri urbani art.71 L23.12.1998 n 448 per il progetto “CRRMRicovero Mendicità 1869”
4.3
Progetti di miglioramento dei servizi Il modello di intervento sugli ospiti attuato dalla CRRM non risponde più allo stato dell’arte
assistenziale.
Le modalità di intervento sono infatti affidate alla sensibilità dei singoli operatori, che, in
base alle proprie esperienze e cultura, adattano alle necessità di ogni ospite modalità
standard di supporto assistenziale.
Si ritiene pertanto attuare modalità di intervento personalizzate sui singoli ospiti, attraverso
la realizzazione di PAI (Piani Assistenziali Individuali).
Tali che richiedono l’introduzione di specifiche metodologie di valutazione
multidimensionale, che tengono conto dei molteplici aspetti che caratterizzano la
situazione di ogni singolo ospite (quali le funzionalità residue, gli aspetti medici
propriamente detti, il supporto della rete sociale esterna, le preferenze ed il livello culturale
ecc.).
La valutazione multidimensionale richiede la formazione specifica degli operatori e
l’utilizzo di specifici strumenti informatici per tenere sotto controllo i numerosi parametri
che caratterizzano gli anziani ospitati.