Porta Nuova, via Nizza e Piazza Carlo Felice: finite

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Porta Nuova, via Nizza e Piazza Carlo Felice: finite
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comunicato stampa
Torino, 21 giugno 2010
Porta Nuova, via Nizza e Piazza Carlo Felice: finite le grandi opere, il
progetto di rinascita passa per piccole idee e interventi urbanistici e
sociali realizzabili attraverso un partenariato pubblico privato (Comune,
commercianti, hotel, proprietari immobili, etc.)
Piccole idee: “si inizia con le petunie”.
Iscriversi a un corso di tricot, leggere le e-mail bevendo un buon caffè, imparare a giocare a poker, ascoltare
musica dal vivo, frequentare un corso di fitness per mamme con il passeggino, vedere un film il sabato sera,
seguire una trasmissione TV dal vivo, portare i bambini a un laboratorio di lettura, seguire gli eventi stampa
legati al Campionato di Calcio di Torino e Juventus.
E poi, ancora … incontrare gli amici, mangiare un panino in pausa pranzo, comprare i nuovi gadget della
Città di Torino.
Sono solo alcune delle cose che si potrebbero fare nell’area di Porta Nuova e Piazza Carlo Felice ed è
questa la semplice ricetta che la newyorkese PPS – Project for Public Spaces - ha in mente per trasformare
quest’area com’è stato fatto per altri luoghi pubblici, primo fra tutti il famoso Bryant Park a New York,
attraverso la regola base del Placemaking – ossia il “potere del 10”: per creare uno spazio pubblico
attraente bisogna trovare almeno una decina di attività da svolgervi, creando un calendario che varia
durante la giornata, la settimana, le stagioni.
Come fare? Grazie al coinvolgimento della comunità e con la convinzione che l’80% del successo di uno
spazio pubblico non la fa il costoso progetto di un’archi-star ma la gestione di questo spazio.
(Segue)
Cosa hanno pensato dunque Elena Madison e Alessandra Galletti, architetti dell’associazione PPS, a Torino
per un workshop di due giorni - organizzato da Ascom-Confcommercio e Confesercenti Torino, con il
sostegno di Camera di Commercio – proprio sull’area di Porta Nuova e piazza Carlo Felice? Che è
necessario individuare gli attori chiave – proprietari immobiliari, attività commerciali e di
somministrazione, uffici, Ferrovie dello Stato, hotel - che possano essere riuniti in un partenariato
pubblico privato con il Comune di Torino e poi potrà essere intrapresa una rivoluzione per l’area che non
dovrà passare da grandi interventi ma da piccoli gesti: “si inizia con le petunie” è il motto di PPS.
Non grandi capitali dunque ma le idee della Comunità, l’osservazione scientifica dei luoghi e di come le
persone li usano, una visione da raggiungere mettendo in atto piccole azioni e un piano di gestione a lungo
termine.
Gli interventi urbanistici.
Dall’esame dell’area sono stati anche individuati interventi urbanistici per cercare di creare uno spazio
condiviso - “shared space” - all’uscita della Stazione e nuove entrate per il parco al centro di Piazza Carlo
Felice, un lavoro attento sugli attraversamenti pedonali, nuove idee per il commercio nel primo tratto di
via Nizza con l’utilizzo delle vetrine dal lato dei pilastri del portico, il tutto accompagnato da un’analisi e
un intervento di tipo sociale al fine di integrare tutti coloro che gravitano attorno all’area.
Pensate al giardino di piazza Carlo Felice riempito dalle famose sedioline e tavolini verdi usati a NYC,
punto di incontro per tutti coloro che si recano a Porta Nuova per prendere il treno, sono in centro per
fare acquisti, soggiornano in uno dei numerosi hotel per un week-end alla scoperta della nostra città,
fanno una pausa dal lavoro per il pranzo, leggono il giornale contribuendo a ridare vita e a rendere
attrattiva una bella area del centro di Torino.
Certo l’idea è talmente semplice da sembrare banale e i numerosi “bugia-nen” torinesi diranno che non si
può fare… Elena e Alessandra hanno pensato anche a questo e ci spiegano che il loro metodo è rassicurante
anche su questo aspetto… in 35 anni di esperienza di PPS, progetti in 50 stati degli USA, 7 province
canadesi, 2.500 comunità assistite per riprogettare spazi pubblici, mai è successo che qualcuno non
dicesse che non si poteva fare e alla fine, con il coinvolgimento della Comunità, tutto è sempre stato
possibile.
A questo punto ci immaginiamo già l’area di Porta Nuova meta per torinesi e turisti e quanto ci hanno
spiegato è talmente seducente che … ci è già venuta voglia di andare a prendere lezioni di tango in Piazza
Valdo Fusi!
Prossima sfida: Piazza Valdo Fusi?
Durante i lavori preparatori del workshop, gli architetti di PPS hanno individuato tale piazza
(Segue)
come un “caso da manuale” per iniziare un percorso di Placemaking, che potrebbe portare alla
trasformazione di uno dei più controversi interventi degli ultimi anni in un luogo attraente e tutto da
vivere, senza interventi edilizi costosi e invasivi ma con il coinvolgimento di Camera di Commercio, Museo
Regionale di Scienze Naturali, Ospedale San Giovanni Battista, Città di Torino, gestore del parcheggio
sotterraneo, Jazz Club e altri possibili “attori”.
Le esperte di PPS accettano scommesse.