Settembre 2010 - Parrocchia di San Pietro in Casale
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Settembre 2010 - Parrocchia di San Pietro in Casale
Anno 15° n. 3 - Settembre 2010 BOLLETTINO DELLA PARROCCHIA DEI SANTI PIETRO E PAOLO DI SAN PIETRO IN CASALE “L’anima mia magnifica il Signore” Festa della Madonna di Piazza «Vergine Madre, figlia del tuo figlio, umile e alta più che creatura, termine fisso d’etterno consiglio, tu se’ colei che l’umana natura nobilitasti sì, che ‘l suo fattore non disdegnò di farsi sua fattura. Nel ventre tuo si raccese l’amore, per lo cui caldo ne l’etterna pace così è germinato questo fiore. Qui se’ a noi meridïana face di caritate, e giuso, intra ‘ mortali, se’ di speranza fontana vivace. Donna, se’ tanto grande e tanto vali, che qual vuol grazia e a te non ricorre, sua disïanza vuol volar sanz’ ali. La tua benignità non pur soccorre a chi domanda, ma molte fïate liberamente al dimandar precorre. In te misericordia, in te pietate, in te magnificenza, in te s’aduna quantunque in creatura è di bontate. Dante Alighieri “La Divina Commedia” Paradiso, Canto XXXIII Dall’8 al 14 settembre festeggeremo la Madonna di Piazza nella Chiesa parrocchiale 11, 12 e 13 Settembre festa insieme nel parco dell’Asilo Parrocchiale con giochi, stand gastronomico con la famosa “tajadela”, pesca di beneficenza, e stand delle torte a favore del Servizio Accoglienza alla Vita. Prendi, mira ... scocca ... Ormai si sono spenti i riflettori, è sceso il silenzio, è stato tolto dalla monumentale facciata dell’Asilo lo striscione. Sì, anche l’edizione 2010 del Campo Gioia è terminata, lasciando dietro di sé il ricordo di giornate veramente intense per i ragazzi e per chi ha cercato di offrire loro tale esperienza. Robin Hood, il “personaggio chiave” proposto questo anno dal Centro di pastorale giovanile della Regione era già molto familiare ai ragazzi, ma lo è diventato molto di più, attraverso le parole e i gesti dell’inno, che veniva cantato e danzato ogni mattina. Robin Hood e i suoi compagni erano senz’altro abilissimi arcieri, le frecce da loro tirate facevano tutte centro. Le nostre hanno ... tentato … Quest’anno, considerando l’alto numero di bambini partecipanti e la durata di 6 settimane del nostro Campo Gioia, è stata fatta la scelta di dare maggiore rilievo ai “laboratori”. L’ambientazione un po’ medioevale che ci suggeriva il personaggio di Robin Hood, ci ha portato a costituire delle “botteghe” con tanto di insegna, nelle quali i ragazzi hanno avuto l’opportunità di sperimentare varie attività vecchie e nuove: traforo del compensato, decupage, riciclo di materiali da recupero, giornalino, pittura, canto, teatro, braccialetti, scoubidou, gioco delle carte, aquiloni, pittura su magliette, films. Tali laboratori si svolgevano nel primo pomeriggio, quando il caldo si faceva più sentire e i ragazzi, finito di pranzare, avevano già giocato per più di un’ora, liberamente. Ci sembra che l’esperimento in gran parte sia riuscito. Ogni mattina (compresa quella delle gite, essendo fatte per gruppi) poco dopo l’arrivo i bambini si mettevano in fila per esprimere la propria preferenza fra i laboratori proposti in quella giornata: laboratori sportivi al mattino e manuali al pomeriggio. Al mattino, oltre ai tradizionali sport di squadra: basket, calcio, pallavolo, c’era anche ping-pong e ginnastica artistica e quest’anno, in particolare, non potevano mancare il tiro con l’arco e gli sbandieratori! I ragazzi che hanno seguito con una certa assiduità tali “arti” ne hanno dato prova, la sera del 19 luglio, in occasione della festa “Campo Gioia … by night”, durante la quale diversi bambini e ragazzi hanno mostrato di essere provetti arcieri e sbandieratori e agili ballerine. Tutto questo è stato possibile grazie all’impegno concorde di tutti: adulti esperti, che hanno “fatto scuola” ai piccoli, ma anche giovani animatori, che, in molti casi, hanno saputo dare il meglio di sé. L’intenzione ultima di tutto ciò non si esaurisce nel far trascorrere piacevolmente sei settimane estive, venendo incontro alla necessità di tante famiglie, ma vuole avere uno scopo educativo e di annuncio-testimonianza di fede, nello stile di Estate Ragazzi. Infatti, al di la del momento di preghiera che ogni giorno veniva vissuto nell’ascolto di un brano del S. Vangelo, crediamo che per i nostri ragazzi vedere tante persone, di tutte le età impegnate con generosità a seguirli, a stare con loro, sfidando il caldo, la polvere, la fatica... sia stata una grande lezione di amore, che avvicina sempre più a Colui che ne è la fonte. Durante le settimane del Campo Gioia sono state consegnate ai ragazzi tre cose: un dischetto giallo, rappresentante il “talento”, cioè il dono, o i doni, che ciascuno ha ricevuto gratuitamente da Dio, un sassolino su cui porre il nome e/o la croce di Gesù - Egli è la roccia sicura su cui costruire la propria vita - e, infine, un ciondolo raffigurante un bersaglio, con la freccia che colpisce al centro e le parole: “Fai centro, scegliendo Gesù e il suo amore!” Il Campo Gioia è terminato, la vita dei grandi e dei piccoli continua, noi osiamo pensare che i nostri ragazzi abbiamo capito, almeno un poco, l’importanza di saper puntare su ciò che veramente vale ed è essenziale, a “fare centro” nella vita, a non sprecare questa unica e straordinaria occasione che abbiamo! Quali esempi di “valenti arcieri”, il calendario liturgico in queste settimane ci ha fatto incontrare S. Luigi Gonzaga, S. Giovanni Battista, i nostri santi patroni Pietro e Paolo, S. Clelia e S. Maria Maddalena. Alla loro comune intercessione affidiamo la crescita dei nostri ragazzi, ma anche di tutta la comunità parrocchiale, che si è spesa in questa “grande avventura”. Un grazie grandissimo al Signore, che ci ha assistito con la sua provvidenza, così che nessuno si è fatto seriamente male; un grazie a tutti i numerosi benefattori, che ancora una volta sono stati generosi, portandoci frutta e verdura e pregando per la buona riuscita di queste giornate. Suor Maria Annunziata N.B. Per chi fosse interessato, è disponibile un DVD, che riprende tanti momenti di vita del Campo Gioia 2010. È possibile rivolgersi all’Asilo per ritirare una copia. I ragazzi di San Pietro ai campi estivi I ragazzi di San Pietro in Casale ai Campi Estivi 2010, organizzati dall’Azione Cattolica di Bologna: dal 5 al 10 luglio a Trasasso per III e IV elementare, dal 23 al 31 luglio al Falzarego per II media, dal 22 al 30 luglio a Berceto per III media e dal 22 al 30 luglio a Lozio per I superiore. Quest’anno per la prima volta la nostra parrocchia ha fatto l’esperienza del campo ACF (Azione Cattolica Fanciulli) che si è tenuto a Trasasso di Monzuno dal 5 al 10 luglio con 61 bambini delle parrocchie di S. Pietro in Casale, Granarolo, Budrio, S. Giovanni in Monte e S. Andrea del quartiere Barca di Bologna. Il gruppo di San Pietro era il più numeroso: 23 bambini e 4 educatori! Durante quelle giornate abbiamo fatto esperienza, attraverso il gioco, di tanti messaggi di vita, senza mai dimenticare il nostro primo compagno di viaggio, Gesù, che ci ha raccomandato di tornare a casa con un cuore “caldo” e ci ha indicato il bersaglio nel quale indirizzare la freccia della nostra vita: l’Amore con la A maiuscola. Annalea e Betta Ceresi “Carpe diem! Cogliete l’attimo ragazzi, rendete straordinaria la vostra vita!”. Con queste parole il professor Keating si rivolge ai suoi studenti nel film “L’attimo fuggente”, per spronarli a guardare dentro di sé e a prendere in mano le redini della loro esistenza. La stessa proposta è stata fatta ai ragazzi di terza media, i giovanissimi, che hanno partecipato al campo 14 dell’Azione Cattolica a Berceto. Quanti sogni, quante passioni, quanti desideri, speranze, aspirazioni muovono il cuore di un’adolescente! Ma il cammino non è semplice, bisogna affrontare fatiche e difficoltà che a volte sembrano allontanare la meta, in maniera incomprensibile… e per reagire, per andare avanti a volte è necessario cambiare prospettiva! Come? Salendo sulla cattedra come i protagonisti del film, o alzando gli occhi al cielo come Abramo e scoprendo che abbiamo accanto a noi un grande sognatore, Dio! Egli ci ama, non ci priva delle cose per noi più importanti e ci ridona speranza nei momenti duri, perché egli sogna insieme a noi una vita bella e beata, vissuta in profondità e pienezza nelle relazioni con gli altri. Ho visto realizzarsi tutto ciò sotto i miei occhi di educatrice nei nove giorni vissuti al campo, durante i quali tutti i ragazzi si sono messi in gioco, senza paura e senza vergogna, ciascuno mettendo al servizio degli altri le proprie capacità. Nella semplicità, hanno reso memorabile ogni momento: il falò, i giochi d’acqua sul telo saponato, il ballo di gala, il gioco notturno che ha terrorizzato le ragazze, il momento dei pasti, la Messa quotidiana, gli spazi d’azione rivolti a temi “scottanti” quali la famiglia, la scuola e la corporeità, la veglia sotto le stelle e il ritiro, vissuto dai ragazzi con grande serietà e maturità. Sono nate molte amicizie, che rimarranno nel mio cuore e anche in quello dei ragazzi. Ora dobbiamo continuare ad affrontare le difficoltà quotidiane per rendere la nostra vita straordinaria. Per fare questo non siamo soli, abbiamo un grande modello, Gesù, che ci ha insegnato a cambiare la prospettiva nella quale inserire i nostri sogni e le nostre relazioni. Danzate la vita, ragazzi! Veronica Carrisi Il Campo 15 a Lozio è stato un campo ricco di contenuti, di voglia di mettersi in gioco, di crescere e far crescere. Questo campo, che sperimentava l’autogestione (cioè i vari servizi erano svolti dagli stessi ragazzi), è stato caratterizzato da una fortissima vitalità e da attività e idee decisamente nuove. Per questo e per l’intensità di ogni singolo giorno vissuto, dobbiamo ringraziare don Davide, cappellano della parrocchia Cristo Re di Bologna, e Alessandra, la responsabile. Come cristiani, siamo consapevoli e fermamente convinti che Gesù è con noi in ogni momento della nostra vita, ma troppo presi dai nostri problemi e da mille distrazioni, a volte lo dimentichiamo e rischiamo di allontanarci da Lui. Questo campo per noi è stato proprio motivo di riavvicinamento a Lui, lo abbiamo ringraziato, gli abbiamo fatto delle promesse e siamo stati con Lui. Posso dire di essere tornata a casa con qualcosa in più, di essere cresciuta e di aver conosciuto persone belle e speciali, perché ognuna di loro aveva dentro una luce che solo Lui sa dare. Mariapaola Guidi Dedicazione della nostra Chiesa Il 15 settembre è un giorno di festa per la nostra comunità, perché in questo giorno ricorre la Solennità dell’anniversario della Dedicazione della nostra Chiesa parrocchiale. Il “segno” che ci ricorda la dedicazione sono le 12 croci sulle colonne e alle pareti della chiesa, che in questo giorno vengono illuminate dalle candele poste sotto di esse. La “Dedicazione” è la consegna a Dio e all’uso sacro di un edificio, è il rito solenne con cui una “casa degli uomini” diventa “casa di Dio”. Questo per noi è avvenuto il 15 settembre 1928 per mano dell’Arcivescovo di Bologna card. Nasalli Rocca. Quella della Dedicazione è una data importante nella storia di una comunità cristiana, infatti il cerimoniale dei vescovi dice che “il giorno anniversario della propria chiesa si celebra con il grado di solennità” e si celebra anche quando cade di domenica, sostituendo la liturgia corrente. Ricordare la dedicazione è importante perché è qui che, normalmente, la nostra comunità si raduna, si nutre della Parola di Dio e vive dei suoi sacramenti. Qui mediante l’Eucaristia viene edificata la Chiesa, come Corpo di Cristo. Pertanto, mercoledì 15 settembre, 82° anniversario della Dedicazione della nostra chiesa, tutta la comunità è invitata a partecipare alla Messa solenne delle ore 20.30. don Dante Ricordo di Don Francesco Ravaglia “Il nostro esempio e maestro deve essere Gesù. Chiediamoci sempre cosa farebbe Gesù nella nostra situazione e quello facciamolo volentieri”. Così hai scritto nel tuo testamento spirituale e così hai vissuto tutta la tua vita. Sei sempre stato per tutti un esempio e un maestro di generosità e disponibilità; ti ricordiamo come un padre e un fratello negli anni in cui hai guidato la parrocchia di Rubizzano e contemporaneamente hai aiutato don Alfonso nei suoi tanti impegni a San Pietro in Casale. Ti chiediamo di pregare per noi e di guidare i nostri cuori affinché impariamo a benedirci l’un l’altro, così da far crescere l’amore nella nostra comunità. Grazie don Francesco, non ti dimenticheremo. Anna Marzocchi Deceduto lo scorso 17 luglio, don Francesco Ravaglia era nato a Rimini il 22 aprile 1932 e, dopo gli studi nel seminario di Imola, era stato ordinato sacerdote il 28 giugno 1958. Nella diocesi di Bologna ha prestato servizio nelle parrocchie di Altedo (dal 1964), Rubizzano (dal 1967) e, in ultimo, Funo, dove è giunto nel 1978 e dove è rimasto per 32 anni. È stato anche insegnante di religione nella media di S. Pietro in Casale (1970-78), all’Istituto tecnico «Aldini Valeriani» di Bologna (1978-85) e alla media di S. Giorgio di Piano (1985-1990) e Vicario Pastorale di Galliera dal 1976 al 1985. VITA DI PARROCCHIA Messe festive ore 7,30 - 11,00 - 18,00 Messa festiva al sabato e nella vigilia delle festività ore 18 Messa feriale ore 7 (martedì anche ore 10,00 e mercoledì solo ore 20,30) Confessioni per appuntamento e sabato ore 15,30/17,30 Adorazione prima domenica del mese ore 17,00 Battesimi 1° domenica di ogni mese Cresima 7 novembre ore 10,00 Bollettino della Parrocchia dei Ss Pietro e Paolo di S. Pietro in Casale Redazione amministrativa S. Pietro in Casale - P.zza Giovanni XXIII - Tel. 051 811183 Direttore Responsabile - don DANTE MARTELLI Redazione: Maria Minozzi, Anna Emilia Giorgi, Mirella Boriani, Federica Bortolazzi, Cristina Frabetti, Manuel Montosi, Valeria Terzi, Anna Maria Masetti Grafica e Stampa: Tipografia Le Grafiche Record S.r.l. - San Giorgio di Piano (Bo)