musica – canzoni - Comunità pastorale S. Crocifisso, Meda

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musica – canzoni - Comunità pastorale S. Crocifisso, Meda
CINEFORUM 2013
Comunità Pastorale Santo Crocifisso – Meda
PRIMATO DI DIO
Una comunità degna di fede
SCELTA
FILM
« Sei mai stato innamorato? »
« Oh sì, tantissime volte ; poi è arrivato un
altro amore ancora più grande ed io ho
risposto a quell’ Amore. »
« Perché la fede è così difficile? »
« Il buon pastore non abbandona il gregge
nell’ora in cui arriva il lupo. »
« Siamo come uccelli su un ramo. »
« Gli uccelli siamo noi, il ramo siete voi. Se
ve ne andrete dove ci poseremo? »
Regia di Xavier Beauvois 2010
Negli anni novanta, in un villaggio isolato tra i
monti dell'Algeria, otto monaci cistercensi di
origine francese vivono in armonia con i loro
fratelli musulmani. Tuttavia quando un attacco
terroristico sconvolge la regione, la pace e la
tranquillità che caratterizzavano la loro vita sono
in procinto di essere cancellate. Man mano che la
violenza e il terrore integralista della guerra civile
si diffondono nella regione, i monaci si ritrovano
davanti ad un bivio: decidere se rimanere
o ritornare in Francia. Nonostante anche l'invito
delle autorità ad andarsene, i monaci decidono
di restare al loro posto pur di aiutare la
popolazione locale, mettendo così in grave
pericolo la loro stessa vita per amore di Cristo.
« Tu sei accanto a me. Tu mi stringi. Tu mi
circondi. Ed io ti amo. »
« Venuto il momento, vorrei poter avere
quell’attimo di lucidità che mi permettesse
di chiedere il perdono di Dio e quello dei
miei fratelli in umanità, perdonando con
tutto il cuore, nello stesso momento,
a chi mi avesse colpito. »
« In questo grazie in cui tutto è detto, ormai,
della mia vita, includo anche voi certo, amici
di ieri e di, oggi, e voi, amici di qui, insieme a
mia madre e mio padre, alle mie sorelle e ai
miei fratelli e a loro sia accordato il centuplo
come era stato promesso. »
« E anche tu, amico dell’ultimo istante, che
non saprai quello che stai facendo, si, anche a
te voglio dire questo grazie e, questo addio
che porta il tuo volto. »
PITTURA
VANGELO
Crocifissione bianca
Giovanni 15, 12-17
Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io ho amato
voi. 13 Nessuno ha amore più grande di quello di dar la sua vita per i suoi amici.
14 Voi siete miei amici, se fate le cose che io vi comando. 15 Io non vi chiamo più
servi, perché il servo non sa quello che fa il suo signore; ma vi ho chiamati amici,
perché vi ho fatto conoscere tutte le cose che ho udite dal Padre mio. 16 Non siete voi
che avete scelto me, ma sono io che ho scelto voi, e vi ho costituiti perché andiate e
portiate frutto e il vostro frutto rimanga; affinché tutto quello che chiederete al
Padre, nel mio nome, egli ve lo dia. 17 Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli
altri.
12
PREGHIERA
Il Signore sa aspettare
Ho fatto del mio meglio.
"Nessun uomo è lontano dal Signore.
Il Signore ama la libertà,
non impone il suo amore.
Non forza il cuore di nessuno di noi.
Ogni cuore ha i suoi tempi, che neppure noi
riusciamo a comprendere.
Lui bussa e sta alla porta.
Quando il cuore è pronto si aprirà.".
"Bisogna cercare di seguire la nostra
vocazione, il nostro progetto d'amore.
Ma non possiamo mai considerarci
seduti al capolinea, già arrivati.
Si riparte ogni volta.
Dobbiamo avere umiltà, coscienza di
avere accolto l'invito del Signore,
camminare,
poi presentare quanto è stato costruito
per poter dire: sì, ho fatto del
mio meglio".
Il senso della vita.
Marc Chagall, 1938
http://www.artic.edu/aic/collections/artwork/59426?search_no=13&index=107
MUSICA
L’ombra della Luce
Difendimi dalle forze contrarie,
la notte, nel sonno, quando non sono cosciente,
quando il mio percorso, si fa incerto,
E non abbandonarmi mai...
Non mi abbandonare mai!
Riportami nelle zone più alte
in uno dei tuoi regni di quiete:
E' tempo di lasciare questo ciclo di vite.
E non mi abbandonare mai…
Non mi abbandonare mai!
Perchè, le gioie del più profondo affetto
o dei più lievi aneliti del cuore
sono solo l'ombra della luce,
Ricordami, come sono infelice
lontano dalle tue leggi;
come non sprecare il tempo che mi rimane.
E non abbandonarmi mai...
Non mi abbandonare mai!
Perchè, la pace che ho sentito in certi monasteri,
o la vibrante intesa di tutti i sensi in festa,
sono solo l'ombra della luce.
Franco Battiato, Come un cammello in una
grondaia,1991
"Ognuno di noi sente dentro di sé una inclinazione
un carisma.
Un progetto che rende ogni uomo unico
e irripetibile.
Questa chiamata, questa vocazione
è il segno dello Spirito Santo in noi.
Solo ascoltare questa voce può dare senso alla
nostra vita".
Don Pino Puglisi, 1990
http://www.padrepinopuglisi.diocesipa.it/
APPROFONDIMENTO
La scelta
- La parola diventa efficace solamente quando si incarna. Altrimenti rimane lettera morta.
- La scelta di affidarsi a Dio attraverso la preghiera.
- La scelta di fede affronta necessariamente il dubbio.
"Io ritengo che ciascuno di noi abbia in sè un non credente e un credente, che si parlano dentro, che si
interrogano a vicenda, che rimandano continuamente domande pungenti e inquietanti l'uno all'altro.Il
non credente che è in me inquieta il credente che è in me e viceversa"
http://www.battiato.it/
Dall’introduzione alla Cattedra dei non credenti - Card. Carlo Maria Martini - 1987)
TESTIMONIANZA
TESTIMONIANZA
Traffico di talenti
Quando si profila un AD-DIO
“Per me i talenti volevano dire la posizione sociale, gli studi, la possibilità dei mezzi finanziari,
l’esperienza della professione, tutto quello che avevo imparato a fare, a vedere, a capire, e dunque
era tassativo: i talenti dovevano assolutamente diventare dieci.
Il Vangelo non sbaglia.
Il traffico dei talenti è una responsabilità di coscienza che abbiamo tutti.
E siccome questa responsabilità io la sentivo bruciare, ho agito, ho dovuto agire, non avrei potuto non
agire”.
(Marcello Candia)
Queste le parole di Marcello Candia un industriale di Milano, ricco, laureato, … La famiglia lo aveva
educato alla fede in Dio e all’amore per i fratelli. Fin da giovane fu molto sensibile verso le necessità
dei suoi operai e li trattò secondo la dottrina sociale della Chiesa. Ma a un certo punto si accorge che
non bastava. Durante un viaggio in Brasile scoprì l’immensa povertà delle favelas e si sentì chiamato a
dedicare tutte le sue ricchezze e tutta la sua vita ai poveri. Vendette la fabbrica e lasciò Milano per
trasferirsi in Brasile, dove fondò il grande ospedale di Macapà, in Amazzonia, dove accoglieva
personalmente anche i lebbrosi.
Non si sentiva un eroe, ma un cristiano che avera “trafficato” i talenti .
Marcello Candia è morto a Milano nel 1983.
LETTURE
I sette uomini di Dio
Il Dio che viene
Resistenza e resa.
Lettere e scritti dal carcere
Dom Bernardo Olivera, 2012
http://www.ocso.org/
Carlo Carretto, 2008
Dietrich Bonhoeffer, 1970
Non dimenticatemi
L’ombra e la grazia
Getsemani
Pavel A. Florenskij, 2006
Simone Weil e F. Fortini, 2006
Charles Péguy, 1997
Se un giorno mi capitasse – e potrebbe essere oggi - di essere vittima del terrorismo che sembra voler
coinvolgere attualmente tutti gli stranieri che vivono in Algeria, vorrei che la mia comunità, la mia
Chiesa, la mia famiglia, si ricordasse che la mia vita era stata DONATA a Dio e a questo Paese.
Che essi accettassero che l'Unico Signore di ogni vita non potrebbe essere estraneo a questa dipartita
brutale. Che essi pregassero per me: come essere degno di una tale offerta? Che essi sapessero
associare questa morte a tante altre, ugualmente violente, lasciate nell'indifferenza e nell'anonimato.
La mia vita non ha più valore di un'altra. Non ne ha neanche meno. In ogni caso, non ha l'innocenza
dell'infanzia. Ho vissuto abbastanza per sapermi complice del male che sembra, ahimè, prevalere nel
mondo, e anche di quello che potrebbe colpirmi alla cieca. Venuto il momento, vorrei poter avere
quell'attimo di lucidità che mi permettesse di chiedere il perdono di Dio e quello dei miei fratelli in
umanità, perdonando con tutto il cuore, nello stesso momento, a chi mi avesse colpito.
Non potrei augurarmi una tale morte. Mi sembra importante dichiararlo. Non vedo, infatti, come
potrei rallegrarmi del fatto che questo popolo che io amo venisse indistintamente accusato del mio
assassinio. Quella che verrebbe chiamata, forse, la “grazia del martirio” sarebbe pagata a un prezzo
troppo alto se fosse dovuta a un algerino, chiunque sia, soprattutto se questi dichiarasse di agire
secondo ciò che crede essere l'Islam.
So di quale disprezzo hanno potuto essere circondati gli Algerini, globalmente presi, e conosco anche
quali caricature dell'Islam incoraggia un certo islamismo.
È troppo facile mettersi la coscienza a posto identificando questa via religiosa con gli integralismi dei
suoi estremisti.L'Algeria e l'Islam, per me, sono un'altra cosa, sono un corpo e un'anima. L'ho
proclamato abbastanza, mi sembra, in base a quanto ho visto e appreso per esperienza, ritrovandovi
così spesso quel filo conduttore del Vangelo, appreso sulle ginocchia di mia madre, la mia primissima
Chiesa, proprio in Algeria, e già allora, nel rispetto dei credenti musulmani.
La mia morte, evidentemente, sembrerà dare ragione a quelli che mi hanno affrettatamente trattato
da ingenuo, o da idealista: “Dica adesso, quello che ne pensa!”. Ma queste persone debbono sapere
che sarà finalmente liberata la mia curiosità più lancinante.
Ecco potrò, se a Dio piace, immergere il mio sguardo in quello del Padre per contemplare con Lui i
Suoi figli dell'Islam così come li vede Lui, tutti illuminati dalla gloria del Cristo, frutto della Sua
Passione, investiti del dono dello Spirito, la cui gioia segreta sarà sempre di stabilire la comunione e di
ristabilire la somiglianza, giocando con le differenze.
Per questa vita perduta, totalmente mia, e totalmente loro, rendo grazie a Dio che sembra averla
voluta interamente per questa GIOIA, nonostante tutto. In questo GRAZIE in cui tutto è detto, ormai,
della mia vita, includo anche voi, certo, amici di ieri e di oggi, e voi, amici di qui, insieme a mia madre e
mio padre, alle mie sorelle e ai miei fratelli e a loro, sia accordato il centuplo come era stato
promesso!
E anche tu, amico dell'ultimo istante, che non saprai quello che starai facendo, si, anche per te io
voglio dire questo GRAZIE, e questo AD-DIO,che porta il tuo volto. E che ci sia dato di incontrarci di
nuovo, ladroni colmati di gioia, in paradiso, se piace a Dio, Padre nostro, Padre di tutti e due.
AMEN! Inshallah!
Padre Christian M. de Chergè
Priore del monastero di Notre Dame
dell'Atlas a Tibhirine, Algeria