Attività formativa 2014 - Dipartimento di Interpretazione e Traduzione

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Attività formativa 2014 - Dipartimento di Interpretazione e Traduzione
Per una didattica dell’oralità: l’acquisizione di competenze linguistico-comunicative nell’ambito
dell’Interpretazione di Trattativa tra lingue affini (spagnolo-italiano)
Premessa e stato dell’arte:
Negli ultimi anni, come conseguenza dell’avvento delle nuove tecnologie, la comunicazione linguistica è
sempre più influenzata dall’oralità, tanto da rendere meno evidente la “classica” contrapposizione tra
scritto e parlato (si pensi, a titolo di esempio, tutta la comunicazione interpersonale e di comunità legata
alle reti sociali, sia scritta che vocale). Da tempo, la comunità scientifica evidenzia la necessità di studiare il
fenomeno, la cui presenza nella tradizione grammaticale e manualistica è ancora piuttosto scarsa e
circoscritta a elementi linguistici assai noti. Fino ad epoche recenti, infatti, i testi grammaticali e
lessicografici a supporto della descrizione e della didattica della lingua erano caratterizzati dalla presenza e
predominanza degli esempi di autores; recentemente, invece, si osserva un diverso atteggiamento con
l’inclusione delle forme legate all’uso della lingua nelle sue manifestazioni scritte e orali derivanti dai mezzi
di comunicazione. La letteratura di settore più recente propone, infatti, un nuovo “paradigma” della
metodologia della ricerca linguistica, in cui oralità e scrittura non si presentano come categorie
contrapposte e di diverso valore comunicativo e sociale; in questa direzione, l’analisi dell’oralità si è
mantenuta inizialmente su questioni esclusivamente lessicali, per poi passare ad analizzare gli elementi
costitutivi propri dei generi discorsivi e delle tipologie di discorso orale. Sono stati oggetto di studio sia
alcuni fenomeni sintattici classici nella loro variante orale, sia altri fenomeni tipici, sebbene non esclusivi,
dell’oralità, come le ripetizioni, le riformulazioni e le forme più comuni e abituali del discorso orale, dove si
tende, com’è noto, ad un abbondante uso della giustapposizione e la coordinazione e a un minor uso di
nessi di subordinazione (Tusón e Calsamiglia, 2007: 47). Tali ricerche hanno contribuito ad allargare
sensibilmente i tradizionali settori con i quali la grammatica ha descritto per secoli gli elementi linguistici in
relazione ai modelli classici greco-latini. Questo fenomeno ha riguardato le lingue europee più diffuse a
livello accademico in Italia, tra cui anche lo spagnolo e l’italiano, apportando nuovi ambiti di analisi agli
studi contrastivi, non più limitati all’osservazione e alla comparazione di aspetti canonici.
Sul piano dell’apprendimento linguistico, pur senza voler assumere in termini assoluti una strategia
meramente contrastiva, possiamo consapevolmente affermare che la lingua materna svolge un ruolo
decisivo nell’acquisizione delle seconde lingue. La recente letteratura di settore cerca di indagare e
distinguere fra i fattori generali dell’interlingua, cioè quelli che costituiscono strategie cognitive universali
(Chini, 2005) e quelli che, invece, derivano da fenomeni di interferenza linguistica. È dunque innegabile che,
in relazione a diverse strategie messe in atto da parte dei discenti in relazione a condizionamenti di tipo
sociolinguistico, l’influenza della lingua materna sia di grande rilevanza a livello fonologico, e che si estenda
anche ad aspetti sintattico-pragmatici e testuali nella misura in cui si raggiungono livelli superiori di
apprendimento (Pallotti, 1998; Chini, 2005). Nell’ambito degli studi contrastivi dell’oralità
spagnolo/italiano, ancora molto limitati, si registrano soprattutto quelli relativi all’italiano parlato da
ispanofoni (Maggioni 2010, Morgana e Zaffaroni 2010), mentre pochissimi sono quelli dedicati allo
spagnolo parlato da italofoni con una prospettiva moderna e metodologicamente aggiornata (Lombardini e
Pérez 2008, D'Aquino Hilt e Ribas 2001, Della Putta 2012). Si evidenza, inoltre, una esigua presenza di studi
che non si occupino unicamente di categorie sintattiche classiche di subordinazione/coordinazione come
l’ellissi e la dislocazione (Francesconi 2008). Dal punto di vista sintattico, si è segnalato ad esempio come gli
italofoni, stimolati dalla reciproca comprensione tipica delle lingue affini, ricorrano a costruzioni sintattiche
inesistenti in spagnolo, strutture che corrono il grave rischio di fossilizzarsi, soprattutto nell’espressione
orale. Tali fenomeni di interferenza si rendono particolarmente evidenti nell’ambito della mediazione
linguistica e interculturale che richiede una didattica finalizzata all’acquisizione di competenze e abilità
spendibili professionalmente. In tal senso, l’ambito dell’Interpretazione di trattativa, in cui la caratteristica
di fondo è la bidirezionalità, nel passaggio costante dalla lingua materna a quella straniera e viceversa, in
una serie di scambi che rispecchiano i ritmi conversazionali, si rivela come un campo di indagine
particolarmente significativo. La natura fortemente dialogica di questo tipo di interpretazione, consente
infatti di osservare alcuni fenomeni linguistici di natura prevalentemente discorsiva che richiedono da parte
dei discenti una formazione specifica. Come evidenziano alcuni studi (Collados e Fernández Sánchez 2001,
Mack e Russo 2005, Baigorri 2006, 2008, Carreras e Pérez Vázquez, 2010) occorre prevedere percorsi
didattici che contribuiscano a sviluppare solide competenze in ambito linguistico, pragmatico e tecnico per
una pianificazione e gestione di interventi e turni dialogici in un costante cambiamento di codice linguistico.
Inoltre, mentre nell’ambito dell’interpretazione di trattativa esistono studi relativi alla metodologia
didattica in senso generale e per altre coppie di lingue (Collados e Fernández Sánchez 2001, Russo e Mack
2005, González Rodríguez 2006a e 2010, Errico e Morelli 2006, Niemants 2012 fra gli altri) e mentre, seppur
in quantità esigua, esistono studi riguardanti la combinazione italiano/spagnolo nell’interpretazione di
conferenza (Russo 1990, 1998, 2005; Morelli 2005, 2008, 2009 e 2010; Anfuso 2013; Spinolo 2014), il
terreno dell’interpretazione di trattativa nella coppia di lingue italiano/spagnolo è ancora in gran parte
inesplorato e vi si identifica, in particolare, la necessità di studi e proposte didattiche elaborati a partire da
dati didattici reali (corpora), allo scopo di integrare e ampliare l’ambito di applicazione dei lavori esistenti,
che costituiscono in gran parte riflessioni metodologiche (González Rodríguez 2006b e 2011, Trovato 2011
e 2012).
Fasi della ricerca e Compiti dell’Assegnista
Nella fase iniziale del progetto, si prevede una ricognizione esaustiva e comparata degli ambiti sintattici e
testuali dell’oralità nella letteratura critica esistente per la lingua spagnola e italiana e le ricadute sulla
didattica a livello superiore, in particolare, nell’ambito dell’interpretazione di trattativa.
Nella seconda, la ricognizione degli ambiti sintattici e testuali dell’oralità si concentrerà sulla letteratura
critica esistente in ambito contrastivo spagnolo/italiano e le relative ricadute sulla didattica, sempre a
livello superiore e di interpretazione di trattativa.
Le osservazioni e i dati desunti verranno verificati attraverso la consultazione di corpora orali
rappresentativi delle due lingue (fra gli altri, CREA oral, CLIPS, DiEspa, C-ORAL-ROM), che dovrebbero
contribuire a raffinare i termini della ricerca.
Nella quarta fase, verifiche di tipo contrastivo verranno realizzate a partire da un congruo numero di testi di
natura orale in italiano, recentemente tradotti/doppiati in spagnolo.
Nell’ultima fase, la verifica ricadrà sulla produzione linguistica orale di studenti italofoni di spagnolo L2 di
livello avanzato, attraverso la creazione di un corpus conversazionale creato nell’ambito dei corsi di
Trattativa del CdS in Mediazione Linguistica Interculturale della Scuola di Lingue e Letterature, Traduzione e
Interpretazione dell’Università di Bologna (sede di Forlì). Un corpus di questo tipo consentirà, da un lato,
un’analisi di tipo strettamente linguistico, dall’altro, uno studio degli elementi caratterizzanti le tecniche di
trattativa quali la gestione dei turni, l’organizzazione di contenuti, la capacità di ascolto, memorizzazione e
riformulazione, la risoluzione dei conflitti, la gestione di asimmetrie di registro e posizione degli
interlocutori e di automatismi conversazionali, in un continuo cambio di direzionalità linguistica orale.
Una seconda annualità dell’assegno di ricerca prevedrebbe la pianificazione di opportune strategie
didattiche da applicare sia nell’ambito dell’apprendimento strettamente linguistico, sia in quello più
specificatamente attinente le tecniche per l’interpretazione di trattativa. Un possibile ulteriore sviluppo
potrebbe essere un’analoga analisi del fenomeno supportata da dati raccolti su un campione di studenti
ispanofoni di italiano L2 (Erasmus presso la Scuola o studenti spagnoli dell’Università di Salamanca).
Profilo in entrata
Dati i compiti previsti per questo progetto, l’assegnista dovrà possedere competenze negli ambiti della
linguistica contrastiva spagnolo-italiano, della didattica, della pratica e degli strumenti dell’interpretazione,
della lingua inglese e dell’utilizzo dei corpora.
Formazione
La formazione sarà affidata al Tutor, Prof. Félix San Vicente, coadiuvato dal gruppo di ricerca coinvolto nel
Progetto FARB "Per una Grammatica dell’Oralità: Per una grammatica contrastiva dell'oralità: nuove
prospettive di ricerca finalizzate all'alta formazione nell'ambito della mediazione linguistica" (Prof.
Enriqueta Pérez Vázquez, Prof. Mariachiara Russo, Prof. Gloria Bazzocchi). Si aggiungeranno esperti esterni
collegati al progetto stesso (Prof. J.J. Gómez Asencio dell’Università di Salamanca, prof. Ángela Collados
Aís).
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