Astri, che passione e Free Sky decolla

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Astri, che passione e Free Sky decolla
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Pavullo ❖ Serramazzoni ❖ Appennino
SABATO 8 AGOSTO 2015 GAZZETTA
in breve
PALAGANO
Concertoalparco
diSantaGiulia
■■ Dalle 16.30al memorial del
ParcoS.Giulia (Monchio) si terrà
ilconcerto perricordare la
Repubblicadi Montefiorino che
vedràalternarsisul palco
Francesco“Grillo” Grillenzoni
deiTupamaros,gli ExNovòe i
“TheGang” deifratelli Severini.
Il neonato Gruppo Astrofili del
Frignano “Free Sky” sta organizzando numerose serate di
osservazioni. E adesso arriva la
doppietta: domani a Sassoguidano in occasione della sagra e
il 10 agosto la partecipazione al
tradizionale evento clou organizzato a Fanano dal Rifugio
Capanno Tassoni per la notte
di San Lorenzo.
Tutti appuntamenti aperti a
chiunque abbia voglia di conoscere la volta celeste: «Siamo
soddisfatti, le persone sono incuriosite e fanno molte domande, sia adulti che ragazzi», dice
Maria Assunta Pinotti, docente
di matematica e scienze alle
medie Cavani di Serra, che nelle serate dà indicazioni sull’osservazione a occhio nudo.
Poi sono parte fissa del gruppo Fabio Volpe, maestro dell’
astrofotografia, Fabio Ghiddi
della nota ottica di Pavullo che
fornisce telescopi e binocoli ad
hoc, ed Eleonora Nanni, anche
lei esperta del cielo.
Insieme stanno aiutando a riscoprire un lato particolare
dell’Appennino, che oltre alle
bellezze naturali ha quella di
un cielo in certe zone ancora
LAMAMOCOGNO
SERRAMAZZONI
LAMAMOCOGNO
Festadellabirra
ASassostorno
Unfinesettimana
dimusica etorneo
Inauguralamostra
diVannaBartolini
■■ Giornate clouaSassostorno
nell'ambitodella 19esimaFesta
dellaBirra. Staseraalle21.30 èin
programmailconcertodella
coverband“Vertigine”,mentre
perilfinale didomanisi
esibirannoi“Radio FM”eil
comicoPaoloMigonediZelig.Si
potrannogustarele classiche
eccellenzegastronomiche locali.
■■ Weekenddi appuntamenti
aSerra. Siparte dalla Festa del
Villeggiante,cheterràbanco
staserae domanial Centro
Pineta.Ma alle21,nella pieve
romanicadi RoccaSantaMariaè
inprogramma ancheil concerto
“ArpaFlamenca”.Alcircolo
tennisinveceiniziail Torneodel
Villeggiante.
■■ Oggi alle17 aLamaMocogno,
pressolasalaconsigliare
Lorenzini,inaugurazionedella
mostraantologicadiVanna
Bartolini“Una vitaspesaper
l'arte”.Domanialle21inveceal
teatroall'aperto“LaRotonda”in
scena“IlCuoredi Ghiaccio”,
ballettodelle allievedella Scuola
diDanza“Le Muse”.
Astri, che passione
e Free Sky decolla
Il gruppo di osservatori delle stelle sempre più impegnato
Doppio appuntamento a Sassoguidano e Capanno Tassoni
privo di inquinamento luminoso che può davvero regalare
emozioni. Tutto è partito a
maggio, complice la scuola: «Alle Cavani abbiamo un piccolo
planetario voluto dal prof Vittorio Corradini negli anni ’90 –
spiega la Pinotti – e diamo uno
spazio importante all'astronomia, anche con serate di osservazione diretta del cielo. Sono
state l'occasione per conoscere
Volpe e Ghiddi, e parlando è nata l'idea di creare un gruppo di
astrofili che a poco a poco sta
sempre crescendo: l’entusiasmo è tanto».
Osservazione stelle (foto Ducati)
Ed è quello che verrà messo
al servizio dell’evento di lunedì
a Capanno Tassoni, che comincerà alle 15 con l’osservazione
del sole tramite speciali telesco-
pi dell’Ottica Ghiddi. Poi alle 16
ci sarà l’ospite d’eccezione,
l'astronauta Maurizio Cheli
che presenterà il suo libro
“Tutto in un istante” (pubblicato da Minerva e acquistabile al
rifugio) e non mancherà di parlare della sua esperienza del
cielo. Alle 19.30 cena (si può
prenotare allo 0536/68634) e alle 21.30 prenderà il via la maratona notturna con lo spostamento alla Croce Arcana. Si incrociano le dita per il tempo,
ma l'incontro si farà comunque anche se piove.
Daniele Montanari
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Atletica Frignano, i campioni
vanno in pista per l’Aseop
I giovani volti dell'Atletica Frignano in pista per l'Aseop, l’associazione a sostegno dell'
ematologia e dell’oncologia pediatrica. Stasera alle 20.45 a Pavullo, in apertura della terza serata della festa provinciale, sei
campioni che hanno raggiunto risultati eccezionali diventeranno ufficialmente testimonial per sensibilizzare in primis sulla donazione di midollo
osseo.
Si parte da Christine Santi,
vincitrice di sei titoli italiani e
con all'attivo 3 convocazioni in
Nazionale nonché una presenza integrante nel gruppo sportivo dell'Esercito. Poi Chiara
Casolari, 4 titoli italiani e con-
vocazione in Nazionale, e Lorenzo Lamazzi, 3 titoli italiani e
un terzo posto agli Europei di
Cross a squadre. Quindi il trittico che è stato anche ricevuto in
municipio nei giorni scorsi:
Francesca Bertoni (3 titoli italiani e convocazione in Nazionale per settembre), Alessandro Giacobazzi (campione europeo Cross a squadre, 5 titoli
italiani, 4 convocazioni in Nazionale, 2 vittorie ai Cross internazionali e altro) e Simone Colombini (3 titoli italiani, 2 convocazioni in Nazionale e 4° posto all'Europeo Juniores).
Seguirà alle 21.30 il concerto
della cover band "OI&B” con il
tributo a Zucchero.
(dm)
Oggi a Lama si può scoprire
la storia di Selva dei Pini
◗ LAMA MOCOGNO
Riflettori su una preziosa pagina
di storia frignanese oggi all’auditorium del Residence “Selva dei
Pini” alla Santona di Lama (via
Giardini 376). Alle 18 verrà presentato il libro di Claudio Ruggerini dal titolo emblematico:
“Una Bianca Nave sull'Appennino modenese: storia di Selva dei
Pini da istituto climatico a residence” (edito da Elis Colombini).
Il frutto di un’accurata ricerca
dell’autore (dirigente scolastico
a Pavullo) sulla storia di questo
sanatorio costruito 80 anni fa
che diede la possibilità agli universitari malati di tubercolosi di
proseguire gli studi e ricevere cure idonee in un ambiente incontaminato. Mentre realtà analoghe hanno chiuso, questa è diventata un residence inaugurato vent'anni fa da Alberto Tomba ancora perfetto. All’evento interverranno il sindaco Canovi, il
senatore Manzini, il magistrato
Cornia, l'avv. Florio e il prof Pini.
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Provincia
GAZZETTA SABATO 8 AGOSTO 2015
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Fa indagare dieci giudici e carabinieri
INCREDIBILE VICENDA INNESCATA DA UN SERRAMAZZONESE
Raffica di esposti di un “noto perseguitato” dalla giustizia. Ma la Procura di Ancona dopo tre anni chiede l’archiviazione
di Alberto Setti
Otto tra magistrati della Procura della Repubblica e del Tribunale di Modena e due sottufficiali dell’Arma dei Carabinieri
in servizio alla compagnia di Pavullo sotto inchiesta per anni
presso il Tribunale di Ancona.
Con l’accusa di avere abusato
dei loro poteri.
Viaggiano tra lo sconcertante
e il comico (a seconda dei punti
di vista) i procedimenti penali
di cui si apprende solo in questi
giorni - a distanza di più di tre
anni - gestiti dalla Procura della
Repubblica di Ancona, anche attraverso indagini condotte
dall’aliquota Carabinieri in servizio presso la magistratura
marchigiana.
E lo si apprende perché a conclusione del lungo iter il sostituto procuratore Giovanna Lebboroni ha chiesto nei mesi scorsi al
giudice delle indagini penali la
archiviazione dei procedimenti
penali e la richiesta è stata notificata nei giorni scorsi agli illustri indagati, coinvolti loro malgrado in un meccanismo nel
quale solitamente sono loro a
gestire procedimenti, indagini e
iscrizioni nel “temuto” registro.
Ora così si è in attesa di conoscere la decisione del giudice,
che non risulta ancora pubblicata, almeno a tutte le parti interessate. E il giudice, in questi casi, può accogliere la richiesta, disporre al contrario nuove indagini o addirittura prendere provvedimenti anche più duri, come
l’imputazione coatta.
Ad innescare una serie di procedimenti penali erano stati altrettanti esposti tra il 2012 e il
2013, tutti a firma della medesima persona, un serramazzonese. Si tratta di Alberto Cavani,
solitamente noto alle cronache
giudiziarie per furti, evasioni dagli arresti domiciliari ed altre
amenità del genere.
Cavani - ne venne data notizia anche dalla Gazzetta di Modena - decise in occasione di
uno dei tanti arresti di esternare
le sue prospettive. Scrisse persino al presidente della Repubblica. Ed evidentemente la legge nonostante circostanze che potevano consigliare anche qualche formalismo in meno - ha fat-
chi è alberto cavani
Una vita tra furti, inseguimenti ed evasioni
L’ultima volta che Alberto Cavani, 66 anni, domiciliato a Serra
ma originario della pianura ha
fatto parlare di sè è stato ad aprile. Avrebbe dovuto essere a Serramazzoni, infatti, ed invece era
su una Panda rubata a Pavullo
ad una ragazza quando si
schiantò sulla provinciale per
Montese contro un’altra auto.
Un frontale che ha mandato
all’ospedale una donna mentre
il Cavani, dopo l’incidente, ha
tentato di fuggire. Lo avevano ritrovato ferito in un campo i soccorritori. Nel suo curriculum altri inseguimenti da paura con i
carabinieri, quando lo avevano
incrociato su auto rubate, e sen-
za peraltro avere la patente di
guida. Non si contano questi e
altriepisodidi furtonei qualiera
statocoinvolto.
to all’indicazione del luogo di
domicilio a Serramazzoni”, che
peraltro era quello del parente.
In un altro esposto, tra l’altro,
Cavani ha denunciato che i Carabinieri durante una perquisizione gli avrebbero sottratto documenti e oggetti personali, inclusi i certificati medici, e che i
giudici non si sarebbero curati
di perseguire questa irregolari-
tà. Anche in questo caso, gli accertamenti eseguiti attraverso
la acquisizione dei documenti
del tribunale di Modena ad avviso del pm di Ancona hanno dimostrato la correttezza delle
perquisizioni (anzi, gli vennero
sequestrate tre auto oggetto di
furto), nè “emergeva la commissione di fatti-reato da parte dei
magistrati indagati”.
Una immagine del Tribunale di Modena presidiato dall’Esercito
to il suo corso, quello della procedura penale.
Trattandosi dunque di magistrati, le indagini sono passate
alla sede della Corte di Appello
più vicina a quella di Bologna, e
competente proprio quando si
tratti di indagare sui magistrati.
Insomma, ad Ancona.
In tutto, a quanto risulta, i
procedimenti penali innescati
dagli scritti di Cavani sono sei.
La Procura ha provveduto a riunificarli in un unico fascicolo. In
sostanza, riferisce negli atti di
indagine il pm, Cavani ha denunciato che “nell’ambito dei
procedimenti penali a suo carico i magistrati del tribunale di
Modena e i marescialli dei Carabinieri avevano nei suoi confronti comportamenti ritorsivi e
prevaricatori”.
Ad esempio, in un esposto Cavani si era lamentato che i giudici avessero illegittimamente fissato come domicilio per la misura di sicurezza della sorveglianza speciale l’abitazione di un parente prossimo a Serramazzoni.
Nel corso delle indagini, la
procura di Ancona ha chiarito
che Cavani “si è sempre sottrat-
«Mostro di Modena, magistrati coinvolti»
Cavani ha anche raccontato di sapere i segreti dell’omicidio delle otto ragazze. Interrogato in carcere
Addirittura il “mostro di Modena”, ovvero l’assassino o gli assassini delle prostitute avvenuti
a Modena tra gli anni ’80 e ’90.
Cavani nei suoi esposti ha provato ad accusare i magistrati del
Tribunale di Modena anche di
reati inerenti questa irrisolta vicenda, che tenne per anni la città con il fiato sospeso, arrivando
in effetti a sfiorare, nell’ambito
di indagini mai concretizzate,
poliziotti della questura e un
magistrato del tribunale.
E così ecco che Cavani riferisce “di avere delle informazioni
utili sugli omicidi di otto ragaz-
Carabinieri di Pavullo (archivio)
ze, informazioni volte a dimostrare il colpevole comportamento degli attuali giudici del
Tribunale e della Procura di Mo-
dena». Secondo quanto si è appreso, a questi magistrati veniva contestato dal Cavani di non
avere perseguito altri colleghi
che si erano occupati del caso.
Trattandosi di indagare su
una vicenda così delicata, la Procura di Ancona ha disposto che
ad occuparsi di questi accertamenti dovessero essere i carabinieri delle Marche. E così, dando un minimo di credito al serramazzonese dall’esposto agile,
i carabinieri hanno raggiunto il
Cavani in carcere a Ferrara, il 15
novembre del 2013, per interrogarlo ed acquisire elementi
eventualmente utili alle indagini - da riaprire - sul mostro di
Modena.
Ma, conclude la richiesta di
archiviazione, il Cavani si è limitato a riconoscere la paternità
dell’esposto, e si è lamentato
che in carcere non aveva con sè
la documentazione: “Non sono
emersi elementi specifici di reità a carico dei magistrati”, conclude così il pm di Ancona.
Nell’inchiesta sono stati coinvolti in tutto due sostituti procuratori della Repubblica di Modena, uno dei quali tuttora in questa sede, quattro magistrati in
andar per sentieri
◗ FIUMALBO
Proponiamo la prima tappa della rubrica “Andar per sentieri”
con il “Lungo la strada Ducale
nel regno del Mirtillo”.
Nome sentiero: Lungo la
strada Ducale nel regno del Mirtillo
Percorso: Cà Coppi-Sentiero
CAI 507-Rif. Ramisecchi-Foce
Giovo (e ritorno)
Tempo di percorrenza: 4 ore
Dislivello: 300 metri
Difficoltà: Sentiero Escursionistico
Un itinerario botanico alla
scoperta di faggi e mirtilli. Questo è il tracciato tematico
“Lungo la strada Ducale nel regno del Mirtillo” all’interno del
Parco del Frignano, sul territorio di Fiumalbo. È un percorso
agevole che si può fare tutto
l’anno, interamente su sentiero
Cai, che percorre l’antica strada
Ducale. Il tracciato, con la massicciata in pietra ancora ben visibile, si snoda da prima in bo-
Cavani in una foto della Questura
Si sale a Fiumalbo per entrare nel regno del mirtillo
schi di conifere ed isolati faggi
secolari per poi proseguire tra
le praterie a mirtillo e pascoli di
alta quota fittamente ricoperti
dal paleo. In questo momento
dell’anno è possibile incontrare
raccoglitori professionisti intenti nella raccolta. Lo possono fare anche i turisti, ma ricordate
che si può raccogliere, al giorno, fino ad un chilo a persona.
Per raggiungere il sentiero, da
Fiumalbo si percorre la Strada
Statale 12, con direzione Abetone, fino ad incontrare sulla destra il bivio per la Val di Luce;
dopo circa due chilometri si incontra l’area attrezzata in località Cà Coppi (1357 metri) dove
ha inizio il percorso.
Conclusosi il congresso di
Vienna con il ripristino delle ripartizioni territoriali preesistenti alle conquiste napoleoniche,
Un cestino di mirtilli
Alcuni escursionisti in azione
la Duchessa di Lucca, Maria
Luisa di Borbone, desiderando
una via di comunicazione con
l’Alta Italia, propose a Francesco IV d’Asburgo-Este la costruzione di una strada da Lucca a
Modena senza dovere attraversare il territorio di Barga, appartenente al Granducato di Toscana con il quale non esistevano
buoni rapporti. I lavori iniziaro-
no nel 1819 e si conclusero nel
1823. La strada Ducale, un tempo Via della Foce, nacque, così,
con l’intento di rappresentare
un asse transappenninico alternativo alla via Giardini, ma ben
presto declinò perché gran parte del tracciato si sviluppava a
quote troppo elevate. Venne così declassata di rango e affidata
alle amministrazioni dei Comu-
ni che a causa delle scarse risorse finanziarie non poterono
operare le necessarie manutenzioni, così che, con l’Unità d’Italia, cessò di esistere come via di
comunicazione e fu frequentata da pastori e carbonai.
Da Cà Coppi si segue la larga
strada selciata (Sentiero CAI
507) che porta fino a Foce Giovo per fare ritorno. Tra i punti di
interesse dell’itinerario, rilevante “Valle delle Pozze”, così chiamata per la presenza di molta
acqua che crea numerosi laghetti e pozze che nel periodo
invernale ghiacciano creando
sorprendenti scenari naturali.
Lungo il percorso si incontrano
i vaccineti (che però localmente sono chiamate mirtillaie o
baggiolaie), il cui habitat ideale
è costituito dai boschi e dalle
brughiere tra i 1700 e i 200 metri
servizio come giudici presso il
Tribunale e un quinto che oggi
lavora a Bologna. Due infine i
carabinieri coinvolti, quelli che
più spesso hanno proceduto in
diverse occasioni all’arresto per
varie contestazioni di Cavani.
Per tutti il pm di Ancona ha
parole rassicuranti. «Non è
emerso neppure alcun elemento dal quale ritenere l’esistenza
di dolose omissioni o il compimento di atti abnormi». I carabinieri, anzi, avrebbero usato persino qualche cautela in più.
Chissà, forse conoscevano già il
soggetto...
(ase)
e che qui è contornata da esemplari di ginepro nano, tossillagine alpina e iperico di Richer.
Il mirtillo è il principale frutto, di qualità eccellente e dalle
indiscusse qualità organolettiche, che è richiestissimo sia fresco che per la trasformazione.
Tra i punti panoramici, quello
presso il “Balzo delle Rose” e
quello che affaccia sulla Valle
delle Tagliole, dominata dalla
presenza del faggio. In corrispondenza di Foce Giovo (1660
metri), c’è un passo che conduce alla valle della Fegana, in
Garfagnana e nel fondovalle è
presente il famoso Orrido di Botri. Per chi vuole, poi, fare un
anello, può, poco prima di arrivare alla Foce, girare a sinistra e
seguire il Sentiero CAI 519 fino
al Passo di Annibale. Da qui,
una volta raggiunti gli impianti
di risalita, si imbocca il Sentiero
CAI 515 e si ritorna sulla strada
della Foce attraverso un tratto
difficoltoso.
Andrea Ghiaroni