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Tendenze negli approcci e nelle strategie DELLA GOVERNANCE Fondazione Pia Opera Ciccarelli, San Giovanni Lupatoto, 14 giugno 2013 Piera Poletti1 Ogni giorno è un inizio: un riaffermare il comune impegno e il reciproco sostegno di fronte a nuove circostanze Presentazione La trasformazione profonda della situazione socio-economica ha ridefinito lo scenario in cui il sistema per la salute e l’assistenza alle persone si pone. Tra i fattori che contribuiscono a modificare le prospettive, oltre all’incremento della quota parte di popolazione anziana sul totale della popolazione, si citano, a livello esemplificativo l’aumento della cronicità e delle situazioni di fragilità, il ruolo crescente dei determinanti sociali della salute2, la povertà, la disoccupazione, le condizioni ambientali di vita non salubri, la conflittualità sociale, ma anche le aspettative e il controllo sociale, la politica del lavoro e le relative implicazioni nei rapporti tra generazioni, la disoccupazione e la disillusione rispetto a modelli di benessere e sviluppo che hanno costituito il riferimento negli ultimi decenni3. Le strutture, i percorsi, i modelli - elaborati e raffinati nel tempo si trovano ora come un tempio le cui fondamenta barcollano per un’improvvisa falda nel terreno. La reazione alla situazione è diversificata: da una parte bisogni ed aspettative che crescono e si ripropongono sulla base di logiche non più sostenibili, reti di rapporti consolidati che permangono cercando di rinsaldarsi, professionisti ed istituzioni che hanno costruito nel tempo un loro sapere, sulla base di esperienze e risultati, in cui si rifugiano, politici disorientati che rassicurano sul ritorno alla situazione del passato, spostando sempre più in avanti la data del ripristino della stessa, dall’altra situazioni di progressivo impoverimento della popolazione, indisponibilità di risorse, pressione da parte di persone e gruppi che chiedono interventi. Seppure in maniera differenziata, infatti, anche la popolazione prende progressivamente consapevolezza della radicale modifica delle potenzialità di risposta che le istituzioni hanno. Diventa quindi urgente anche nelle residenze ridisegnare i parametri di riferimento, costruire nuovi modelli, sfruttando tutta la conoscenza disponibile ma modificando le logiche, le prospettive, le modalità operative, su 1 CEREF Centro Ricerca e Formazione – Padova [email protected] http://www.who.int/sdhconference/declaration/en/index.html 3 http://www.oecd.org/els/soc/36967254.pdf 2 © Piera Poletti CEREF Padova [email protected] un perno centrale costituito dal coinvolgimento e dalla partecipazione. Solo la consapevolezza condivisa può infatti consentire di effettuare scelte di priorità rispetto a bisogni ed interventi, garantendo così la sostenibilità delle azioni. Probabilmente anche le tradizionali categorie ed interpretazioni del bisogno vanno riviste, perché negli scorsi decenni hanno preso piede nuove condizioni, abitudini, priorità, ma anche fragilità. Un approccio “governato” La progettazione dello sviluppo verso livelli sempre più avanzati di efficacia ed efficienza, assicurando appropriatezza e sicurezza, costituisce il perno su cui si innesta la nuova cultura di gestione dei servizi alla persona. Tale prospettiva è alla base della nuova cultura organizzativa, incentrata sulla stewardship, così come previsto dalla Organizzazione Mondiale della Sanità nel 2000. Come richiamato da Gro Harlem Brundtland, già direttore generale dell’OMS, la stewardship costituisce la vera essenza del buon governo. Ha infatti lo scopo di assicurare la salute ed il benessere della popolazione e richiede una gestione consapevole e responsabile delle risorse a tale scopo. Attraverso di essa si fornisce una direzione a tutti gli stakeholder, stabilendo le regole per aiutarli a comportarsi in modo tale da rispettare l’interesse pubblico, monitorando l’andamento ed i risultati ed adottando coerenti azioni, anche correttive se necessario. Per questo sono necessari standard chiari applicabili allo specifico contesto per assicurare efficacia ed efficienza ed un adeguato sistema informativo. Vanno esplicitate la vision e le strategie si debbono inserire tutte le scelte e le attività, in una prospettiva di governance, un approccio di governo in grado di garantire in tutti gli ambiti livelli stabiliti di qualità, coinvolgimento di tutti i soggetti, integrazione ed un impegno organizzato costante per il miglioramento. Sembra fondamentale integrare anche la definizione di governance di Rhodes4 “Far partecipare all’azione, lato sensu, di governo non solo coloro che detengono le funzioni decisionali, non solo i tradizionali e organizzati stakeholders, ma anche i soggetti non organizzati (i singoli cittadini). L’immediata immagine suggerita dalla governance è quindi quella del funzionamento ‘dal basso verso l’alto’ (bottom-up), in un continuum ricorsivo ed evolutivo di scambio e integrazione fra saperi e poteri”. 4 Rhodes, R.A.W. “The New Governance: Governing Without Government”, Political Studies, 1996, XLIV, pp. 652–667 © Piera Poletti CEREF Padova [email protected] La logica è quella della programmazione, gestione e valutazione del “sistema” in forma mirata agli scopi, caratterizzata quindi da centralità dei bisogni della persona ospite e dei processi atti a fornire servizi e prestazioni per gli stessi, misura dei risultati di esito (outcome), oltre che di prodotto, essenzialità dei processi produttivi ed organizzativi, qualità e sicurezza, valorizzazione del ruolo di tutti gli attori del sistema, protagonismo ed aggiornamento continuo del personale, innovazione. Un esempio di gestione del sistema in tale prospettiva è offerto dal “Chronic care Model”5, sviluppato negli Stati Uniti, ma ormai accolto in molti altri Paesi. Un ulteriore aspetto è l’attenzione che ora viene posta sul “valore” di quello che viene proposto e di quanto conseguito. Porter suggerisce di considerare i seguenti elementi per la sanità6, ma si ritiene di poterli estendere all’ambito sociale e sociosanitario: 1. Obiettivo: Valore per la persona ospite 2. Le cure e l’assistenza debbono essere organizzate con riferimento ai bisogni 3. Gli erogatori (strutture e personale) debbono essere valutati sulla base del valore dei risultati 4. Il valore viene prodotto per mezzo dell’esperienza degli operatori e della competenza specifica 5. Il valore deve essere misurato con misure universali e documentato 6. L’innovazione deve essere premiata 7. La tecnologia informativa. La sola informatizzazione non risolverà i problemi. Ma come si fa ad agire con un approccio di governance efficace? E’ necessario relativamente a tutte le dimensioni prendere in considerazione anche i seguenti elementi: Analisi e sviluppo della CULTURA ORGANIZZATIVA Appartenenza Miglioramento qualità Garanzia della sicurezza Struttura, processi, ruoli, responsabilità Esplicitati «Flessibilmente» gestiti Coordinamento e sinergia Vision condivisa e «gestita» Feedback continuo 5 6 http://www.improvingchroniccare.org/index.php?p=The_Chronic_Care_Model&s=2 Porter M E, What Is Value in Health Care?N Engl J Med 2010; 363:2477-2481 © Piera Poletti CEREF Padova [email protected] Auto feedback Peer feedback Leadership feedback Esiti Performance Sviluppo Indicatori Qualità Sicurezza Personale: Competenze, performance, formazione, riconoscimento Benchmarking Interno Esterno Knowledge management Organizzazione che apprende Per assicurare il recupero di risorse una possibile via che deve coinvolgere tutti potrebbe essere quella di riconoscere ed eliminare gli sprechi nel sistema. Un esempio viene fornito dagli USA7, dove le seguenti sei categorie assorbono più del 20% di costi aggiuntivi inutili in sanità: • Interventi inutili • Mancato o carente coordinamento • Errori/carenze nella erogazione dei processi assistenziali • Burocratizzazione (passaggi inutili) • Errori nella definizione dei costi e delle tariffe (mancata comparazione) • Frodi ed abusi Coinvolgimento Una barca non va avanti se ciascuno rema alla propria maniera Proverbio Swahili Come evidenziato nella definizione di governance offerta da Rhodes, l’elemento essenziale è la PARTECIPAZIONE da parte di tutti, che va sollecitata in ogni momento e situazione8. Sia gli ospiti che le loro famiglie, che i membri del loro nucleo allargato, ma anche i volontari e la comunità debbono essere coinvolti con strategie mirate, sistematiche, valutate relativamente alla loro 7 Berwick DM, Hackbarth HD, Eliminating Waste in US Health Care JAMA, April 11, 2012—Vol 307, No. 14, pagg 1513-1516 8 Poletti P, Partnership, Salute e Territorio, 2010, 183 © Piera Poletti CEREF Padova [email protected] efficacia ed impatto. E’ fondamentale la forte valorizzazione dell’istruzione dell’ospite e della famiglia rispetto ad ambiti di potenziale auto gestione (selfcare, selfmanagement), vista come una azione di aiuto alla autonomia e attraverso di essa al riconoscimento e alla dignità della persona. Fondamentale è il coinvolgimento del team. Si rinvia ad approfondimenti specifici, ma si richiamano in questa sede alcuni requisiti del team per il cambiamento, che sono i seguenti: agilità, comunicazione, entusiasmo, orientamento all’obiettivo, innovazione, credere gli uni negli altri (rispetto e fiducia), attenzione ai dettagli, imparzialità, coraggio, onestà, umorismo. Tutti e ciascuno devono “Dare valore al lavoro nel team”, assicurando di aggiornarsi e aggiornare, contribuire attivamente, onestà reciproca, valorizzarsi reciprocamente, sicurezza psicologica. Lo sviluppo di competenza9, non solo specifica al proprio lavoro professionale, ma anche per contribuire efficacemente al lavoro di tutti è essenziale. La FORMAZIONE diventa quindi una strategia importantissima, che deve essere progettata con attenta analisi dei bisogni, ma anche del contesto e delle sue tendenze. Una leadership autorevole “empowering” può creare un contesto di professionisti “committed” (dedicati) a perseguire insieme obiettivi per la persona ospite, il nucleo famigliare, la comunità ma anche il benessere degli operatori stessi. La forza è nelle differenze, non nelle similitudini Stephen Covey (scrittore) Certo il contesto è difficile e spesso senza risposte, ma proprio per questo è necessario il contributo di tutti per trovare le migliori soluzioni possibili e sostenibili, considerando l’integrazione e le sinergie interne ed esterne. La cosa importante è INIZIARE ORA, SUBITO, insieme. 9 Poletti P, Competenza, Care, Il Pensiero Scientifico editore, 3, 2008 © Piera Poletti CEREF Padova [email protected]