FORCE, per una formazione continua di qualità - CNOS-FAP

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FORCE, per una formazione continua di qualità - CNOS-FAP
FORCE, per una
formazione continua
di qualità
Varato nel gennaio '91. sulla base della decisione
90/267/CEE, il programma FORCE nasce come sintesi
di molteplici piste di riflessione. Possiamo ritrovarne le
radici all'interno delle elaborazioni svolte nei corso
degli anni '70 in sede UNESCO, OCSE e Consiglio
d'Europa attorno all'educazione permanente, ma n o n
vi è estraneo ij problema dell'apprestamento di idonee
occasioni formative a favore degli adulti lavoratori in
relazione allo sforzo di qualificazione professionale dei
giovani intrapreso dalla Comunità sin dal 1976. In
realtà, però, l'avvio nel corso del 1989 di una organica
riflessione comunitaria attorno alla possibilità di un
intervento diretto della CEE nell'ambito della formazione continua si ricollega con alcuni temi contingenti,
quanto essenziali per il futuro della CEE. L'incremento
del calo demografico in atto fa prevedere entro il prossimo decennio una forte inversione di tendenza nel
turnover lavorativo. Mentre lungo tutto il secondo
dopoguerra si è assistito, ad ogni cambio di generazione, ad un progressivo accrescimento di professionalità
nei giovani (per cui, anche se con qualche approssimazione, possiamo rilevare come quegli impieghi che
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negli anni '40 richiedevano un titolo di avviamento professionale per assicurare prospettive di carriera, negli anni '60 davano accesso preferibilmente ai
giovani in possesso di un titolo secondario superiore, mentre oggi sono
appannaggio di laureati) cosicché le imprese potevano awantaggirasi di u n a
maggiore qualificazione attorno alla quale definire ulteriori livelli di produttività oltre a forme più articolate di organizzazione del lavoro. In presenza
del vistoso calo demografico oggi tale ricambio appare pressoché impossibile inducendo quindi un blocco anche nella evoluzione qualitativa delle professionalità.
Se si ricollega tale situazione con le dinamiche innovative nella produzione e nella organizazione del lavoro cui fa riscontro l'esigenza di poter contare su capitale u m a n o di elevata e costante qualificazione, non si può non
notare l'evidenziarsi di un nuovo spazio di formazione a vantaggio degli
adulti già occupati ai quali offrire quelle possibilità di incremento di professionalità, che i giovani possono oggi determinare in misura insufficiente,
assieme all'attivazione di un processo di formazione continua che possa supportare efficacemente la mobilità e la flessibilità richieste dalle nuove tecnologie di prodotto e dì processo.
Tale riflessione in ambito comunitario subisce una sorta di 'curvatura', o
se si preferisce di 'deviazione standard', in concomitanza alla specificità di
u n a Comunità Economica tesa a realizzare entro il '92 un mercato unico che
sia in grado di sostenere la concorrenza mondiale con l'area del Pacìfico.
È un assieme di riflessioni che porterà la Comunità a farsi carico di una
organica rimessa a punto dell'azione specifica nel settore della formazione
continua. Nel corso del 1989 il Consiglio dei ministri, sulla base delle indicazioni del Consiglio europeo di Hannover e del testo della Carta comunitaria
dei diritti sociali fondamentali dei lavoratori (dicembre '89) ' inviterà gli Stati
membri ad intraprendere ed incoraggiare misure volte a favorire l'integrazione della formazione contiua nelle strategie di sviluppo a breve e medio termine, a consolidarne le strutture anche in relazione al recupero delle Regioni
più svantaggiate, a sviluppare modalità di formazione in alternanza, ampliando così le possibilità di accesso ai lavoratori. Nel mentre, si richiede alla Commissione delle Comunità europee di individuare i dispositivi utili a promuovere tale formazione continua, sostenendo le iniziative transnazionali in atto,
oltre a sviluppare un'opera di sensibilizazione e motivazione ad essa, cercando di favorire gli scambi di esperienze e l'attuazione di innovazioni.
Vi ritroviamo dunque una precisa strategia finalizzata allo sviluppo del
mercato unico, unita all'interesse al progressivo riassorbimento della disoc-
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Al punto 10 vi sì statuisce tome: "Ogni lavoratore della Comunità europea deve poter accedere alla formazione professionale, e beneficiare nell'arco della vita attiva (...) Le autorità p u b bliche competenti, le imprese o le partì sociali, nelle loro rispettive sfere dì competenza, dovrebbero predisporre sistemi dì formazione continua e permanente che consentano a ciascuno di
riqualificarsi,
in particolare fruendo di congedi-formazione, di perfezionarsi o di acquisire
nuove competenze, tenuto conto in particolare dell'evoluzione tecnologica".
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cupazione attraverso l'attivazione di un sistema di formazione per gli adulti
che possa offrire quei sensìbili innalzamenti di professionalità, in grado di
reinserire giovani ed adulti nel mondo dell'occupazione. Vi è quindi il timore che la Ubera circolazione delle persone possa determinare, in assenza di
idonee misure di sostegno alle aree meno sviluppate della Comunità, una
migrazione di lavoratori verso quelle più sviluppate, creando scompensi e di
fatto vanificando lo sforzo di dare vita ad un mercato unico diffuso su tutto
il territorio comunitario.
Il programma FORCE
La Decisione del 29.5.1990 che adotta il programma d'azione per la formazione professionale continua (FORCE) ha quindi come finalità primaria
la promozione a livello comunitario dell'azione in direzione del costituirsi di
sistemi di formazione continua come risposta urgente alle nuove esigenze del
mercato del lavoro e della crescita professionale individuale dei lavoratori
(dunque la formazione continua dovrà occuparsi anche del contenimento dei
contraccolpi occupazionali che deriveranno dalla realizzazione di un mercato unico che potrà avere quali effetti collaterali l'entrata in crisi di singole
aree industriali o intere regioni comunitarie, oltre a dover farsi carico del
recupero della maggior parte delle forze produttive immobilizzate dai fenomeni dì disoccupazione in atto), [n termini operativi, si rileva l'esistenza di
una realtà formativa estremamente fluida, in cui sono presenti realtà di
eccellenza assieme a situazioni locali ìn cui tale formazione appare quasi
inesistente. Si tratterà quindi dì stimolarne un potenziamento in termini di
efficacia ed efficienza; di accrescervi il livello di compartecipazione fra enti
pubblici, aziende e regioni meno sviluppate; di indurre la realizzazione di
sperimentazioni ed innovazioni sia a livello di gestione deile esperienze come
di metodologie e strumenti operativi; di indurre il superamento dei confini
nazionali in direzione del realizzarsi di progetti trasnazionali e transfrontalieri oltre allo scambio di informazioni su base comunitaria.
Come si può ben notare, non si tratta quindi di un progetto come gli altri
che la Comunità ha adottato nel corso degli ultimi anni, bensì di un vero e
proprio programma quadro volto a costìuirsi quale riferimento di qualità ed
eccellenza per quanto già in atto all'interno dei singoli Paesi, di stimolo laddove alla formazione continua non fosse stato riservato quell'interesse indispensabile al fine di raggiungere livelli di accettabilità e di equilibrio formativo all'interno della Comunità.
Sì vuole così dare vita ad un vero e proprio sistema dì formazione continua per gli adulti, dotato di propri caratteri specifici, di proprie strutture e
didattiche ad hoc. Ed appare chiara la tendenza a procedere in questo settore alla delineazione in sede comunitaria di un quadro di riferimento comune
di linee direttrici ai cui interno possano, e debbano ricollocarsi le specifiche
ed originali realizzazioni in atto in sede locale.
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Alla formazione continua vengono così assegnati particolari obiettivi a
favore degli adulti già inseriti nella vita attiva, sì da permettere loro:
— un adeguamento permanente all'evoluzione del contenuto degli impieghi
e (...) (del) miglioramento delle competenze e delle qualifiche, indispensabile per rafforzare la posizione concorrenziale delle imprese europee e
del loro personale;
— una funzione di promozione sociale per consentire a numerosi lavoratori
di superare gli ostacoli in materia dì qualìfiche professionali e di migliorare la loro posizione;
— una formazione preventiva, per prevenire le eventuali conseguenze negative del completamento del mercato interno e per superare le difficoltà
cui devono far fronte i settori e le imprese in corso di ristrutturazione
economica e tecnologica,
— un'azione di integrazione dei disoccupati" 3 .
Nel pieno rispetto delle iniziative intraprese in sede locale, alla Comunità
spetterà in modo particolare
— l'attivazione di misure transnazionali volte a sostenere la sperimentazione e l'innovazione (svolgendo opera di collegamento fra esperienze, di
promozione e diffusione di iniziative, di scambio di personale della formazione continua, di messa a punto di progetti pilota), la ricerca attorno
alla pianificazione della formazione professionale continua in Europa
(Azione I);
— la realizzazione di un assieme di misure idonee al monitoraggio dell'attività di formazione contìnua, ponendo a disposizione dati studi relativi
alla formazione continua ed alle politiche contrattuali, oltre che alle evoluzioni in atto nelle qualifiche e professioni;
— l'assistenza tecnica alla realizzazione dei singoli progetti in sede locale.
La realizzazione
Da quanto sin qui esposto derivano i cinque obiettivi che il FORCE persegue:
a. il potenziamento e la ricerca di una maggiore efficacia degli investimenti
nella formazione professionale continua (sviluppo di partnership volte a
sensibilizzare le amministrazioni pubbliche, le aziende (soprattutto piccole e medie), le parti sociali ed i singoli lavoratori);
b. l'incoraggiamento delle azioni di formazione professionale continua
(soprattutto attraverso la diffusibne di esempi e progetti adatti alle regioni in cui questa sia meno sviluppata);
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Cfr. Commissione delle CC.EE., Relazione provvisoria sul programma FORCE, C0M(94)
418 def-, Bruxelles, 13.10.1984, p. 8.
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e. lo stimolo all'innovazione nella formazione continua (nelle metodologie
ed attrezzature);
d. l'apertura alle dinamiche del mercato unico attraverso l'incoraggiamento
di progetti trans frontalieri e transnazionali;
e. la ricerca di una maggiore efficacia dei dispositivi di formazione professionale continua sì da renderli meglio reattivi rispetto al mutamento in
atto nel mercato europeo del lavoro.
L'attuazione concreta del programma è passata per la costituzione di un
unico Comitato consultivo che riunificasse EUROTECNET e FORCE (marzo
1992) ed al contempo procedesse alla creazione di istanze nazionali di coordinamento con funzioni di informazione e di coordinamento e, soprattutto,
con l'onere di produrre indagini ed analisi relative alla situazione della formazione professionale continua in sede locale; ulteriore loro impegno consiste nel coinvolgere al proprio interno i principali protagonisti istituzionali
della formazione professionale continua all'interno di ogni Paese 3 .
I risultati ottenuti sino ad ora si presentano assai lusinghieri, mostrando
sin dall'inizio, con il bando del 1991, un atteggiamento di diffusa attenzione
al tema della formazione professionale continua. Gli iniziali 800 progetti, di
cui 170 selezionati, hanno visto un diretto coinvolgimento delle aziende che
hanno presentato un'ampia disponibilità ad investire in tale formazione,
mentre le parti sociali non hanno rinunciato ad una diretta presenza soprattutto a livello di sviluppo delle politiche e della prassi formativa. Molti progetti hanno quindi interessato specifici settori industriali (automobilistico,
aeronautico, bancario, tessile, turistico...) coinvolgendo partners di almeno
quattro Stati diversi (buona è stata a questo proposito la presenza di Paesi
periferici quali l'Irlanda, la Spagna, il Portogallo, la Grecia),
II bando del 1992 ha visto incrementarsi a 263 il numero dei progetti selezionati, con un complesso di 4.500 partners (soprattutto di piccole e medie
imprese, circa 900 unità). La novità era rappresentata qui nell'incremento di
progetti orientati al futuro, volti a delineare professionalità articolate attorno
competenze previste per il medio lungo periodo.
La valutazione effettuata al termine del primo biennio di lavoro ha permesso di confermare almeno il 90% dei progetti già iniziati anshe per il biennio successivo.
Il bando del 1993 si articolava quindi in due settori: lo sviluppo delle formazione e qualificazione all'interno dell'impresa (161 progetti selezionati sui
600 presentati); la diffusione dei risultati delle indagini settoriali condotte sui
piani di formazione professionale contìnua e delle politiche contrattuali in
merito (133 progetti selezionati sui 593 presentati).
Due le tendenze che si sono viste confermare nel corso del terzo anno di
attuazione: l'accresciuto interesse, accompagnato dalla partecipazione diretta, da parte delle aziende (soprattutto piccole e medie) olire che delle parti
' Decisione del Consiglio del 16.3.1992.
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sociali; l'incremento numerico dei progetti di qualificazione, in termini di
ricerca di professionalità sempre più adeguate agli esiti prevedibili dell'innovazione di prodotto e di processo. Si è così rafforzata l'ipotesi di u n a formazione contìnua intesa quale voce fissa per gli investimenti anche delle imprese tradizionali (automobilistica, chimica, metallurgica, dei trasporti stradali
e ferroviari ecc.) per le quali essa diviene risorsa utile per favorire l'introduzione delle nuove tecnologie, oltre che sostegno alle azioni dì ristrutturazione. Ma ciò sembra valere anche e soprattutto per quelle imprese impegnate
in settori emergenti (controllo ambientale, sicurezza, servizi per anziani e
portatori di handicap, media e sistemi di comunicazione...).
Il FORCE viene altresì a toccare temi che coinvolgono trasversalmente
tutte le imprese, quali la qualità totale, il controllo di qualità per i prodotti e
per i servìzi ecc.; mentre ad esso si affacciano altresì modalità innovative di
lavoro (il lavoro a domicilio il lavoro a distanza, la diagnostica a distanza...).
Né gli paiono, estranei i problemi della formazione dei quadri intermedi,
soprattutto a favore delle piccole e medie imprese; oltre che l'innalzamento
culturale e professionale dei lavoratori meno qualificati.
Una particolare menzione dobbiamo altresì ai progetti basati sull'analisi
delle politiche contrattuali che miravano al trasferimento ed alla diffusione
di meccanismi utili a favorire la formazione continua all'interno di contratti
collettivi di lavoro; lo studio di attività innovative per un ulteriore sviluppo
delle politiche contrattuali relative a tali temi; la previsione delle linee di tendenza in materia di competenze e qualifiche richieste; sì da porre in grado le
parti sociali di partecipare attivamente a tale azione formativa.
I legami di FORCE con altri programmi ed iniziative CEE
Non è u n a novità come nel corso dì questi ultimi anni soprattutto ad
opera della Task Force sulle Risorse umane si sia attuata una azione di collegamento ed articolazione fra di loro dei diversi programmi, progetti ed
azioni comunitarie.
È così che nell'ambito del Programma EUROFORM 4 FORCE viene per
così dire 'consolidato' attraverso, il trasferimento, dei risultati dei progetti
pilota e la riproduzione dei più importarti strumenti didattici messi a punto;
mentre la sua importanza appare altresì ai fini dell'approntamento di modalità di valutazione dei risultati della formazione in un quadro trasnazionale.
Vi si sono ricercati altrsì legami con altre azioni comunitarie quali ADAPT 3 5
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EUROFORM, Programma comunitario che mira a promuovere nuove qualifiche, abilità e
opportunità di impiego nella, prospettive cU mercato unico e dei mutamenti tecnologici.
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Azione voluta al fine di migliorare le capacità di adattamento dei lavoratori ai mutamenti
industriali si da sostenere la competitività dell'impresa europea sui mercati al contempo favorendo l'occupazione e la qualificazione professionale dei lavoratori.
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e IMPACT 6 , mentre appare innegabile il collegamento che uniscono talune
iniziative sperimentali di formazione continua attraverso l'impiego delle
nuove tecnologie della comunicazione ed il programma DELTA 7 .
Le prospettive di FORCE
La fase finale dì FORCE è dedicata al completamento delle attività già in
atto ed alla individuazione di una strategia utile ad ottimizzare i risultati
ottenuti. Con il gennaio '95 l'azione per la formazione professionale continua
viene ricompresa all'interno del nuovo programma comunitario LEONARDO
DA VINCI. Resta comunque aperto il tema della messa a rete delle iniziative
già avviate affinché possano integrarsi nel nuovo programma senza far venire meno i risultati già acquisiti.
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Iniziativa volta a favorire l'inserimento dei giovani nel mercato del lavoro.
Programma comunitario per l'impiego delle nuove tecnologie della comunicazione nella
formazione a distanza.
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