I Concorso letterario Leo Club Nizza Monferrato – Canelli
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I Concorso letterario Leo Club Nizza Monferrato – Canelli
I Concorso letterario Leo Club Nizza Monferrato – Canelli “I giovani e la solidarietà” Traccia: “Oggi, alle porte del terzo millennio e con grandi tecnologie a portata di mano, sempre più ci sentiamo parte del mondo che ci circonda anche restando “in disparte”. Questo basta? Esistono molte realtà di volontariato che ancora si impegnano attivamente per il benessere della nostra società e dei meno fortunati. Credi che sia necessario e doveroso mettersi in gioco?” Modalità: è possibile partecipare al concorso tre tipologie di elaborati. Fotografia, video ed elaborato scritto. ALLEGATI – Linee guida "Mettersi in gioco conta, eccome. Oggi più di ieri, ogni piccola azione può portare al cambiamento, al miglioramento, alla crescita. Oggi più di ieri, ciò che noi facciamo viene amplificato dai social network e dalla completa interattività che l'uomo è stato capace di creare. Il volontariato, il cosiddetto terzo settore, è al centro di queste dinamiche: mai come nel mondo attuale le associazioni di servizio, di volontariato sono al centro dell'interesse della società tutta. I Leo, dei quali mi onoro di far parte, sono uno dei lati migliori di questo poliedrico ambiente: ragazzi tra i 12 ed i 18 anni che decidono di dedicare il proprio tempo libero a qualcosa che li aiuta a crescere e, nel frattempo, permette a tanti loro coetanei, alle persone più grandi ed alla comunità intera di godere del servizio che viene messo loro a disposizione. Dal 2008, anno del mio ingresso in questa gigantesca famiglia, posso solo dire di non aver mai speso meglio il mio tempo ed il mio impegno: servire per costruire, divertendomi e conoscendo migliaia di ragazzi che, ovunque nel mondo, parlano il linguaggio comune dell'associazione e condividono passioni, ideali e speranze. Questo è il Leo, questo è l'essere Leo: servizio e lealtà, nell'amicizia e nella condivisione." Luca Robaldo, Leo Club Mondovì Monregalese “Sono entrata a far parte del Leo ormai dieci anni fa quando ero poco più che maggiorenne. Un amico mi aveva parlato di questa Associazione presentandomela come "un gruppo di ragazzi che si impegnano per donare un sorriso alle persone meno fortunate". Da subito mi è sembrata un'idea interessante, anche se non avevo la minima idea di ciò che sarebbe stato. Ho cominciato convinta di essere io a fare del bene agli altri, ora so che tutto ciò che ho dato è solo una minuscola percentuale di ciò che ho ricevuto! Penso spesso a quanto sia stata fortunata a cominciare questa avventura, a quanto sono cresciuta venendo a contatto con realtà così diverse, a quanto il piccolo sforzo iniziale del mio mettermi in gioco mi abbia restituito. Qualcuno diceva " Se vuoi fare un passo avanti, devi perdere l'equilibrio per un attimo": quel mio "perdere l'equilibrio" di dieci anni fa mi ha permesso di essere la donna che sono diventata oggi”. Annalisa Griffa, Leo Club del Pinerolese “La velocità con cui viviamo, rincorriamo successo e fama ci fa perdere i valori essenziali della vita. Da giovani è difficile rendersi conto di ciò perché sembra di poter avere tanto tempo davanti per poter fare tutto. Con il senno di poi ti rendi conto che il tempo che non hai ritagliato ogni giorno per ascoltare gli altri o per aiutare chi ha bisogno non potrai più recuperarlo. Nella formazione di una persona il tempo dedicato a questi scopi è uno degli elementi più importanti. Bisogna dare atto però, che dedicarsi agli altri individualmente non è facile a meno di non esserne particolarmente portati di natura, per cui, fare e organizzare delle attività di servizio in comune con altri ragazzi, perché no, magari divertendoci noi stessi e facendo divertire chi è oggetto del nostro aiuto, potrebbe essere un modo all’apparenza meno impegnativo ma al tempo stesso molto efficace di sentirsi utili nella propria comunità e per gli altri. I club Leo sintetizzano questo concetto dandogli una forma e delle regole e un ‘immagine, permettono di ottenere grandi risultati mettendo assieme il lavoro di più persone, di più club quando serve o di club appartenenti a più aree geografiche quando l’obbiettivo è ancora più ambizioso. Non bisogna vivere per noi stessi ma bisogna essere parte di un gruppo e lavorare al miglioramento di tutti i singoli membri del gruppo: questo vuol dire fare volontariato cioè dedicare volontariamente del tempo agli altri. Come singoli ne trarrete grande vantaggio e soddisfazione economicamente impagabile. I Leo a differenza di tante altre associazioni permettono di fare questo spaziando a 360 gradi senza vincolarsi ad una determinata settore d’azione…” Denys Panizzolo, Lions Club Fossano e Provincia Granda “E’ il senso di appartenenza, la fratellanza e l’unione di intenti che rende le persone, da singole, limitate e definite, ad un gruppo organizzato, forte e dinamico. Oggi più di ieri far parte della comunità in cui viviamo ci permette di essere persone attive e di cogliere aspetti che mai potremmo altrimenti percepire. Mi sono appassionato all’associazionismo ed al volontariato proprio per questo. Da quasi 9 anni faccio parte del Leo Club e negli anni ho saputo apprezzare ogni aspetto che l’essere parte di un cosi grande gruppo di ragazzi, può donare. Amicizia, confronto, rispetto, solidarietà e molte altre sono le qualità che ho più apprezzato. Ciò che più mi ha affascinato, “da dentro” è il fatto di poter aiutare e stimolare gli altri attraverso iniziative che ognuno di noi può fare individualmente anche affrontando le tematiche che sente più proprie. Nel mio caso, l’amicizia con un ragazzo disabile, Alessio Tavecchio, mi ha permesso di creare un service per giovani ragazzi disabili che ha coinvolto tre regioni (Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta) portando alla formazione professionale di oltre 50 ragazzi con una raccolta fondi superiore a 30.000,00 euro in due anni. Ecco, credo che i risultati, più che le aspettative ci rendano orgogliosi di quello che facciamo. Ogni singolo ragazzo che appartiene all’associazione può dire la stessa cosa perché i miei risultati sono i loro ed i loro i miei; questo perché a capeggiare su ogni iniziativa non è il mio nome ma è sempre l’identità di appartenenza alla nostra grande associazione. Leo Club.” Andrea Romano, Leo Club Nizza Monferrato - Canelli