Set 2013 - Gente di Falchera
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Set 2013 - Gente di Falchera
GF ente o t n e m a n o b b a i n o i s Ade o a quota 466 0 siam aggiungere 100 di ALCHERA SETTEMBRE 2013 r Quota da ANNO 20° - N° 9 P ERIODICO I NDIPENDENTE S UPPL . A.S.I. R EG . T RIB . 4227/90 MENSILE DI INFORMAZIONE E CULTURA A CURA DELL’ASSOCIAZIONE ALL’INTERNO Estate Ragazzi 2013 EDITORIALE La Parola è di Tutti di AMILCARE DE LEO I l nostro periodico, già dal lontano 1993 quando fu fondato, è sempre stato contraddistinto da quel senso pluralistico di idee, giudizi e opinioni che ha voluto responsabilmente trasmettere ai propri lettori. In questi ultimi tempi, certo non facili per noi perché la definitiva chiusura è Festa Patronale sempre in agguato non sapendo mai se il numero su cui scriviaS. Pio X mo sia l’ultimo o no, ci sentiamo comunque in dovere di ringraziare i lettori per il loro continuo sostegno. Viviamo un pò 13, 14, 15 alla giornata animati pur sempre da quello stesso entusiasmo settembre dei primi giorni o forse più, ostinati e fermi a non mollare, spinti a proseguire grazie a quel pizzico di follia che ci invade e che spesso è indispensabile per vivere e sopravvivere. Ci rafforza, SOMMARIO dunque e ci anima l’appoggio dei lettori, sotto tutti gli aspetti e Il Piano Città approda a Falchera pg. 2 morale e materiale, com’è avvenuto e sta avvenendo tuttora, Estate Ragazzi pag. 3 incoraggiandoci a continuare nell’avventura intrapresa, volta Nomadi: interventi del Con.Com. pag. 4 alla riqualificazione di un quartiere che sicuramente è miglioDecreto Ecobonus è legge... pag. 4 Un viaggio nella Circoscrizione pag. 5 rato, ma ancora avvolto da nebbie di incertezze, di problematiConsigli utili per la vostra sicurezza pag. 6 cità e di contraddizioni. E’ vero, da una parte ci gratificano i L’intervista a... pag. 7 vostri consensi con la forza della solidarietà mediante lettere I lettori scrivono pag. 8 compiacenti, dall’altra ci incalza al fare e meglio il vostro aperto In breve dalla Provincia pag. 11 dissenso mediante scritti nettamente contro, come è avvenuto L’angolo della poesia pag. 12 in questi ultimi mesi per cui, senza ombre di ipocrisia, vi siamo Psicanalisi e dintorni pag. 13 ugualmente grati per quello che abbiamo appreso, anche se non Una ricetta al mese pag. 14 sempre condivisibile, e che ci permette di difenderci e di conLa narrativa pag. 15 trobattere, in un contesto civile e democratico. Come ciascun I tesori dell’Ermitage pag. 16 cittadino, e nel nostro caso come ciascun lettore o collaboratoIl piacere di leggere pag. 17 re hanno il diritto di esprimere le proprie idee così anch’io preCome eravamo pag. 17 sumo di beneficiare dello stesso diritto proprio sul bianco di Astronomia pag. 18 questa pagina e quindi di esternarle e diffonderle ma anche, Briciole di storia ... pag. 18 beninteso, di confrontarle dialetticamente con la controparte. Silent Key pag. 19 Tali princìpi, ribadisco, hanno ispirato scopi e finalità del peGente di Falchera 1 segue a pag. 3 Falda di Falchera Il Piano Città approda a Falchera Entra in piena operatività il Piano Città, il programma del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti avviato dal primo decreto sviluppo del Governo con l’obiettivo di riqualificare le aree urbane degradate. Degli undici milioni che la Città di Torino ha ottenuto nell’ambito del Piano, ottocentomila euro verranno utilizzati da Atc nel quartiere della Falchera, alla cosiddetta “Falchera nuova” per sostituire i serramenti in circa 300 alloggi abitati da inquilini. Lo ha annunciato il presidente dell’Agenzia, Elvi Rossi, nel corso di un incontro pubblico con i residenti del quartiere torinese organizzato dalla Circoscrizione sei qualche settimana fa. In un momento in cui è molto difficile disporre di risorse da destinare a interventi di manutenzione straordinaria, questi trasferimenti rappresentano un’importante opportunità perché permettono di riqualificare e rendere più efficienti dal punto di vista energetico edifici spesso anche parecchio datati e bisognosi di migliorie. Grazie all’impegno della Città di Torino per entrare a far parte del Piano nazionale, Atc avrà a disposizione le risorse per sostituire i vecchi serramenti con altrettanti nuovi a taglio termico, che permetteranno un migliore isolamento abbattendo drasticamente le dispersioni termiche negli appartamenti. Atc provvederà a sostituire i serramenti negli appartamenti dei 300 inquilini, ma anche chi in passato ha acquistato la casa popolare diventando così proprietario, se lo desidera, potrà sostituire i suoi serramenti, pagando una quota di 2700 euro a suo carico (un prezzo naturalmente più vantaggioso rispetto ad acquistare privatamente, perché si tratta di una fornitura su ampia scala). Nonostante le difficoltà dettate dalla carenza di risorse, è evidente l’impegno da parte delle istituzioni a riqualificare le periferie torinesi. A Falchera e in generale nella sesta Circoscrizione, una delle circoscrizioni torinesi che conta la maggior concentrazione di case popolari, dal 2006 ad oggi Atc ha investito ben 105milioni di euro in interventi di manutenzione straordinaria, 25 dei quali provengono dai Programmi Operativi Regionali, destinati alla riqualificazione energetica degli edifici. Puoi apparire essendo ma non potrai mai essere apparendo. Si impara dalle critiche, non dai complimenti. Dopo le perforazioni dei pozzi in via Adige e via Tanaro, sono state messe in funzione le pompe idrovore con già un buon risultato dell’abbassamento del livello dell’acqua. L’Assessore Lubatti che fin dall’inizio ha seguito i vari lavori, facendo un sopralluogo in zona è stato molto soddisfatto del risultato ottenuto. Come si può vedere, i lavori proseguono positivamente. Festa Patronale San Pio X Venerdì 13 Settembre: Festa degli anziani e ammalati. Sabato 14 Settembre: Attrazioni varie con banco di beneficenza, grigliata alle ore 19,30 con prenotazione obbligatoria, dal 4 all’11 sett. dalle ore 17 alle 19 presso l’Oratorio Mini, serata danzante con Angela e Jenny ed il gruppo latino americano. Domenica 15 Settembre: Messa solenne ore 10, segue Processione per le vie del quartiere, banco di beneficenza, tombolata del dolce, giochi vari con merenda, ore 19,30 pizza al trancio prenotazione tassativa, dal 4 all’11 sett. dalle ore 17 alle 19 presso l’Oratorio Mini, Serata Danzante con Sergio e Patrizia, spettacolo con i dejavu. Gente di Falchera 2 segue editoriale di Amilcare De Leo Estate Ragazzi 2013 Sono i piccoli gesti fatti con amore… che regalano grandi emozioni. riodico che non si è mai sottoposto a pressioni politiche né a insinuanti spinte di partito. A più voci, “Gente di Falchera” ha rivolto l’attenzione su problemi reali e sociali del quartiere sollecitando la partecipazione della cittadinanza a trasformarsi essa stessa in soggetto attivo e non passivo attraverso iniziative, suggerimenti, proposte, al fine di porsi, dal basso, nelle condizioni di dialogare non solo con la base della Circoscrizione ma con gli stessi poteri alti degli Enti Locali e delle Istituzioni. La borgata, più o meno lo sappiamo tutti, non ha ancora la forza, nonostante sporadici ed estemporanei tentativi, di reagire attraverso un solido comitato cittadino o di quartiere per cui è pressoché in balia di se stessa. Ritengo però, con tutta onestà, che dibattendo liberamente e pubblicamente, alla luce del sole, i vari e veri problemi della Falchera, si soffocheranno quei soliti mugugni che alimenterebbero logoranti risentimenti o inutili rigurgiti di rabbia. Ben venga il dibattito, sia pure acceso, che sta emergendo sulle note del periodico per cui non c’è nulla di cui scandalizzarsi. Ben vengano tali dispute perché esse, non campate in aria ma concretamente meditate, scaturiscono in maniera seria dalla volontà comune di pensare ed operare unicamente per il bene di un quartiere, che ci sta particolarmente a cuore. Chi ha fatto politica, poi, sa benissimo che nessuno possiede la verità in tasca o la bacchetta magica per risolvere i problemi e che è assai più facile fare opposizione che governare, certamente più comodo criticare che fare. Tengo inoltre a sottolineare che non sono solito arrogarmi il diritto di “sputare” sentenze o predire oracoli, anche perché chi scrive è semplicemente un cittadino che crede nello spirito del volontariato e che intende esprimere i propri giudizi attraverso il potere della parola. Pertanto non si permetterebbe mai di privare qualcun altro di tale bene, soprattutto quando si tratta di persona che ha militato a lungo e onorevolmente in politica per un quartiere diverso e migliore. Ciò non esclude che, in determinate occasioni, ognuno di noi talora si faccia un esame di coscienza, cominciando dal sottoscritto, che intanto chiede scusa se è stato frainteso, al fine di avere la capacità, l’umiltà, anche solo una volta, di rimanere in silenzio, tra tanto vociare... quasi una boccata di ossigeno, in un mondo fatto di troppe parole. Non è una resa. La sincerità richiede coraggio… e i coraggiosi sono una razza quasi estinta. Gente di Falchera 3 Alma Gjini Nomadi, gli interventi del Consiglio Comunale È stata spostata a settembre la discussione della delibera di iniziativa popolare presentata da molti cittadini della Circoscrizione 6 per impegnare il Comune di Torino a “escludere” la realizzazione di nuovi campi sul territorio della Circoscrizione e a definire impegni e linee d’azione in fatto di superamento dei campi nomadi, ma la questione non smette di impegnare politici e amministratori torinesi neppure in questi ultimi scampoli di attività consiliare. Un sopralluogo delle Commissioni Ambiente (presidente Marco Grimaldi) e Servizi sociali (presidente Lucia Centillo) in uno dei due campi abusivi di via Germagnano, nelle adiacenze dell’Amiat, è di pochi giorni fa. Del 29 luglio è invece l’interpellanza del Consigliere Silvio Magliano che ha chiesto all’assessore ai Servizi sociali e vicesindaco, Elide Tisi, quali siano stati gli esiti recepiti dal progetto di intervento nell’area di via Germagnano deliberato nel 2011 (deliberazione mecc. 05707/019). Tisi ha riferito che i fondi per il progetto in delibera non sono stati erogati dalla Prefettura a causa della sentenza del Consiglio di Stato, che non ha ravvisato la necessaria condizione dello stato di emergenza. Per la riqualificazione dell’area di via Germagnano il Comune di Torino aveva deciso di intervenire con un progetto che prevedeva coordinamento, pulizia e attività di inclusione e accompagnamento sociale dei residenti nei campi. Dal gennaio 2013, però, si riunisce un “Comitato di indirizzo” formato da molte realtà associative che si occupano di nomadi. Dal suo lavoro è nata una bozza di delibera di Giunta che è stata sottoposta alla Prefettura di Torino perché ne valuti in particolare alcuni aspetti tecnici. La delibera prevede interventi per il superamento dei campi di via Germagnano e di Lungo Stura Lazio. Nella sua risposta Tisi ha anche assicurato che sono già stati rafforzati i controlli della Polizia Municipale, soprattutto in orari serali e notturni. Le attività di rimozione dei rifiuti in Lungo Stura Lazio con cadenza settimanale e in via Germagnano, con frequenza pressoché quotidiana, costano alla Città 148.350 euro annui. Silvio Lavalle Nella foto: Campo nomadi in via Germagnano. Decreto Ecobonus è legge, tutte le novità sulla detrazione 65% e 50% Con il via libera del Senato il Decreto Ecobonus (decreto legge 63/2013) diventa legge. Al centro del provvedimento, l’efficienza energetica. Infatti il decreto recepisce la direttiva europea sugli “edifici a energia quasi zero” e proroga la detrazione fiscale del 65% per la riqualificazione energetica degli edifici e la detrazione 50% per gli interventi di ristrutturazione edilizia. Ecco i punti principali e le novità della nuova legge, cui manca solo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale per essere effettiva: - Stabilizzazione incentivi: dal 2014 gli incentivi del settore efficienza energetica e ristrutturazioni diventeranno misure strutturali. Non si andrà avanti con le proroghe; il Governo a ottobre cercherà di reperire le risorse con la Legge di Stabilità per garantire la stabilizzazione dei bonus fiscali. Nel testo della legge si parla infatti di “misure e incentivi selettivi a carattere strutturale” - Ristrutturazioni: la detrazione fiscale Irpef del 50% per gli interventi di ristrutturazione edilizia è stata prorogata al 31 dicembre 2013. L’importo massimo soggetto a detrazione è 96.000 euro, ciò permetterà di risparmiare fino a 48.000 euro per gli interventi di ristrutturazione. Il bonus sarà ripartito in dieci rate annuali di pari importo. - Bonus mobili: la detrazione del 50% è estesa alle spese per l’acquisto di mobili, cui si aggiungono i grandi elettrodomestici bianchi (che devono essere almeno di classe energetica A+, A per i forni), per le case che sono oggetto di ristrutturazione. L’importo massimo in questo caso è 10.000 euro, che andrebbero ad aggiungersi al limite dei 96.000 per le ristrutturazioni. Anche in questo caso lo sconto fiscale viene ripartito in dieci rate annuali - Efficienza energetica: già innalzata di dieci punti percentuali dal decreto 63/2013, la detrazione fiscale del 65% per la riqualificazione energetica degli edifici è stata prorogata al 31 dicembre 2013 per interventi sulle singole unità abitative; se si interviene invece sulle parti comuni dei condomini, la detrazione 65% resta valida fino al 30 giugno 2014. Anche questo sconto fiscale viene ripartito in dieci rate annuali di pari importo. È importante ricordare che la detrazione 65% per l’efficienza energetica, a differenza della detrazione 50% che è valida per l’edilizia residenziale, fa riferimento a qualsiasi categoria catastale. Saranno quindi agevolabili anche interventi su negozi, uffici, magazzini, laboratori, sedi di attività produttive, … - Pompe di calore: inizialmente escluse dal decreto 63/2013 perché potevano già usufruire degli incentivi del Conto Termico, con la legge di conversione le Gente di Falchera 4 segue in seconda colonna a pag. 13 Un viaggio nella nostra A cura di Circoscrizione Remo Andreasi Alla scoperta della memoria La Torre d’acqua Non tutti sanno che strettamente vicino al supermercato Auchan, collocato in fondo ad uno dei suoi ampi parcheggi, si eleva, imponente anche se in cattivo stato, la torre dello stabilimento SNIA. Insieme al vecchio stabilimento è quanto rimane appunto dell’ex stabilimento SNIA, strada delle Cascinette. Si tratta di una “torre d’acqua”, caratteristica è la copertura ad embrici ormai deteriorata. Serviva per l’aspirazione e la distribuzione dell’acqua necessaria per la lavorazione della seta. La SNIA inizia nel 1931, prima in Italia, la fabbricazione del fiocco, fibra corta che può essere filata anche dalle imprese tessili. Oggi rappresenta un aspetto dell’architettura industriale del primo 900: ricordi di uno stile romantico-gotico intesi a suggerire l’idea della fabbrica come tempio del lavoro. Lo stabilimento SNIA era nato nel 1929, negli anni Cinquanta passa poi alla Michelin. Questo “monumento” di periferia, inoltre, è l’esempio di una strenua lotta degli operai che vi lavorarono contro l’oppressione nazifascista, come ricorda una grossa lapide posta alla base nel 1946. Altre tre lapidi segnalano espressamente i nomi di tre difensori della libertà, Fabris Luigi elettricista, Montagnin Augusto operaio e Manengo Giuseppe morti a Mauthasen nel 1944. Sportello per la CONSULENZA LEGALE È a disposizione dei cittadini un servizio gratuito di consulenza legale tenuto dall’avvocato Michele Ianniello. Tutti i Mercoledì dalle ore 15 alle 16, in via degli ABETI 16 - nei giorni di Lunedì, Martedì e Venerdì dalle ore 10,00 alle ore 12,00 - È obbligatoria la prenotazione al n° 011-44.32.621, Essere ascoltati: primo passo per orientarsi meglio Il progetto Aria nasce per aiutare ragazze e ragazzi a trovare il proprio percorso Progetto Aria. Rivolto a ragazzi da 14 a 21 anni. Con l’obiettivo di offrire loro uno spazio di ascolto per affrontare le difficoltà che incontrano per orientarsi, avere un supporto psicologico, un confronto che gli permetta di affrontare meglio crisi e problemi. Il centro d’ascolto Aria si trova in via Giolitti 40/b e si può andare in sede seguendo questi orari: Lunedì 1518; mercoledì 14-17; venerdì 10-13. Si può anche prenotare un incontro telefonando allo 011/8126637. Il servizio garantisce l’anonimato ed è gratuito. Da ottobre 2012 (data di nascita del progetto) sono stati accolti e ascoltati 140 ragazzi, età media: 18 anni. Il 71,2 per cento sono ragazze. Novantaquattro sono italiani, mentre 27 di origine straniera (19 non hanno lasciato dati). Il 52,8 per cento dei casi sono arrivati al servizio in modo spontaneo; 207 i supporti psicologici; 175 incontri consultori e 20 seguiti più volte periodicamente. I dati sono stati presentati nelle Commissioni Diritti Pari opportunità, presieduta da Domenica Genisio e Assistenza, presieduta da Lucia Centillo. Il progetto Aria partecipa a “La salute in Comune” una serie di incontri, laboratori e spettacoli promossi dal “Polo cittadino della salute”. Gli eventi si svolgono (ingresso libero) in corso San Maurizio 4 (Giardini reali). Si segnala il dibattito sul percorso di cura dei pazienti (in collaborazione con l’ospedale Mauriziano) in programma domenica 14 luglio alle ore 21. Alle 18 di martedì 16 luglio è attivo il laboratorio di origami destinato agli adulti. La kermesse chiude domenica 21 luglio con un incontro che avrà come tema “La salute in Africa”. Toni De Nardo Nella foto: La cartolina pubblicitaria, La salute in Comune. AAAAAA....... Cercasi volontari giovani e non, che abbiano voglia di collaborare con la redazione alla stesura del giornale e partecipare alla vita della redazione. Articoli, impaginatura, ricerche, rubriche, ...per imparare, insieme, sempre di più! Gente di Falchera 5 Consigli utili per la vostra sicurezza Non aprire la porta Non aprite la porta di casa a sconosciuti anche se vestono un’uniforme o dichiarano di essere dipendenti di aziende di pubblica utilità. Controllare con una telefonata Verificate sempre con una telefonata da quale servizio sono stati mandati gli operai che bussano alla vostra porta e per quali motivi. Se non ricevete rassicurazioni non aprite per nessun motivo. Ricordate che nessun Ente manda personale a casa per il pagamento delle bollette, per rimborsi o per sostituire banconote false date erroneamente. Non fidarsi dei modi cordiali Non fermatevi mai per strada per dare ascolto a chi vi offre facili guadagni o a chi vi chiede di poter controllare i vostri soldi o il vostro libretto della pensione anche se chi vi ferma e vi vuole parlare è una persona distinta e affabile. Farsi accompagnare in banca Quando fate operazioni di prelievo o versamento in banca o in un ufficio postale, possibilmente fatevi accompagnare, soprattutto nei giorni in cui vengono pagate le pensioni o in quelli di scadenze generalizzate. Se avete il dubbio di essere osservati fermatevi all’interno della banca o dell’ufficio postale e parlatene con gli impiegati o con chi effettua il servizio di vigilanza. Se questo dubbio vi assale per strada entrate in un negozio o chiamate il 112. Fare attenzione ai contanti Durante il tragitto di andata e ritorno dalla banca o dall’ufficio postale, con i soldi in tasca, non fermatevi con sconosciuti e non fa- Il tuo ascensorista… DIETRO CASA Miglietta Raffaele Via degli Abeti, 45 Tel. 011-2623105 Cell. 347-6843317 tevi distrarre. Ricordatevi che nessun cassiere di banca o di ufficio postale vi insegue per strada per rilevare un errore nel conteggio del denaro che vi ha consegnato. Quando utilizzate il bancomat usate prudenza: evitate di operare se vi sentite osservati. Consigli per figli, nipoti e parenti stretti Non lasciate soli i vostri anziani, anche se non abitate con loro fatevi sentire spesso e interessatevi ai loro problémi quotidiani. Ricordategli sempre di adottare tutte le cautele necessarie nei contatti con gli sconosciuti. Se hanno il minimo dubbio fategli capire che è importante chiedere aiuto a voi, ad un vicino di casa oppure contattare il 112. Ricordate che, anche se non ve lo chiedono, hanno bisogno di voi. Consigli per i vicini di casa Se nel vostro palazzo abitano anziani soli, scambiate con loro quattro chiacchiere. La vostra cordialità li farà sentire meno soli. Se alla loro porta bussano degli sconosciuti esortateli a contattarvi per chiarire ogni dubbio. La vostra presenza li renderà più sicuri. Consigli per gli impiegati di banca o di uffici postali Quando allo sportello si presenta un anziano e fa una richiesta spropositata di denaro contante, perdete un minuto a parlare con lui. Basta poco per evitare un dramma. Spiegategli che all’esterno di banche ed uffici postali nessun impiegato effettua controlli. Laboratorio di Quartiere Falchera Sportello Ambiente: la distribuzione dei sacchetti per la raccolta della plastica a v v i e n e t u t t i i m e rc o l e d ì dalle ore 15 alle 16 in via degli Abeti 16 “Comitato Sviluppo Falchera” Piazza Giovanni Astengo 10 presso Biblioteca Civica Falchera Tel. 011-443.26.21 / Fax 011-443.26.22 E mail: [email protected] Gente di Falchera 6 12345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121 12345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121 12345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121 12345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121 12345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121 12345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121 12345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121 12345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121 12345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121 12345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121 12345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121 12345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121 a cura di Amilcare De Leo L’INTERVISTA A... ...Pino Russo, appassionato di teatro; negli anni Ottanta fondò una compagnia tutta sua. Il suo sogno? Ricostituirne un’altra. Impariamo a conoscerlo... D. Signor Russo, bei tempi quegli anni in cui fece teatro in Falchera! R. Sì, veramente. Anni indimenticabili. D. Ci racconti qualche sua esperienza. R. Erano gli anni dell’occupazione, periodi turbolenti, difficili ma voglio ricordare i giorni belli, quelli della spensieratezza vissuti in una borgata di periferia. D. Può dirci qualcosa di più? R. Molti giovani, allora, comunicavano tra loro attraverso il gioco del pallone e si divertivano un mondo; il calcio era il mezzo attraverso il quale essi socializzavano, imparavano a conoscersi. Ogni spazio di terra, anche incolta, si trasformava come per incanto in un campo da gioco. Per me fu diverso. D. In che senso? R. Con alcuni amici, in un primo tempo mi orientai verso la musica. Ci piaceva cantare e suonare, ricordo che ci esibivamo, con i pochi mezzi a disposizione, sui carri dei camion: era il nostro spettacolo all’aperto. Come vede, senza molte pretese. D. L’ interesse principale, però, fu il teatro, non è così? R. Sì, la musica è stata un po’ il trampolino di lancio, un momento effimero. D. Perché la passione per il teatro? R. Perché ci si sente, per citare Pirandello... uno, nessuno, centomila. Sulla scena si muore e si rinasce ogni volta. Per me fare teatro non significa solo stare insieme, ma “stare insieme” per uno scopo preciso, cioè recitare. D. Quando ha iniziato? R. Verso la fine degli anni Settanta al tempo in cui frequentavo la biblioteca di quartiere, con la quale collaborai già da subito insieme ad altri appas- sionati, chi impegnato come attore chi come tecnico. Ci fu sottoposto dalla biblioteca un manoscritto dal titolo “Chi c’è sulla collina?”, una drammatizzazione dell’opera “Il partigiano Jonny” di Beppe Fenoglio. Fu rappresentato in un locale della parrocchia “San Michele Arcangelo” di don Mario Bo. Era presente, tra gli altri, la Presidente di Circoscrizione Marisa Suino. Fu un vero successo! D. Come vi sostenevate? R. Essenzialmente di tasca nostra, in seguito grazie a qualche contributo da parte della VI Circoscrizione. D. Poi cosa avvenne? R. Ebbi la fortuna di conoscere e apprezzare il pittore-regista Piero Impinna che già lavorava in Falchera dagli Anni Sessanta. Con il suo gruppo si esibiva presso il cinema-teatro di don Dino. Mi unii a lui dopodiché conobbi Giovanni e Alberto Giacobini, Piero Facciolini e sua moglie Francesca Abbatangelo, insieme presentammo degli spettacoli anche fuori Falchera. Curai un corso di dizione presso il Teatro Stabile di Torino. Poi ognuno andò per la sua strada. D. Come mai? R. Impinna era più orientato verso un teatro classico, romantico e dialettale, dal canto mio mi sentivo portato verso un teatro sociale, contemporaneo e soggettivo. Lui fondò il Teatro StabileFalchera, io la Ribalta. Tuttavia alla fine degli anni novanta, entrambe le compagnie si sciolsero. D. Come mai? R. Per svariati motivi, ma soprattutto per mancanza di fondi. D. Ora cosa intende fare? R. Mi piacerebbe ricucire i legami con i vecchi amici rimasti per tentare di fondare una Compagnia dedicata alla memoria di Piero Facciolini, grazie anche alla stretta collaborazione di mio nipote, recentemente laureatosi in Dams. Vorrei inoltre riproporre un nuovo corso di dizione per la cittadinanza. A casa conservo parecchio materiale, raccolto in tutti questi anni e che reputo interessante: scenografie, fotografie, disegni, quadri, manoscritti, spartiti, manifesti... Mi piacerebbe donare tutto quanto, ad esempio, alla nostra biblioteca di quartiere. Se ciò non fosse possibile, si potrebbe sistemare il tutto in un locale adeguato per farne, perché no, un mini museo di...borgata. Chiedo troppo? Gente di Falchera 7 I lettori scrivono Eccezionalmente oltrepassando i limiti dello spazio riservato ai lettori, ci sentiamo in dovere, di pubblicare le due lunghe lettere che seguono, lasciando i nostri lettori liberi di giudicare. Preg.mo Dott De Leo è molto interessante leggere la prima pagina del suo editoriale che, partendo con una lunga e complessa analisi dello stato economico e sociale di questo paese e degli inevitabili cambiamenti sconfina poi, nel piccolo, nell’attacco personale nei confronti di cittadini che con ogni probabilità non la pensano come Lei (mi sembra di capire e lo spero che scriva a titolo personale) come se Lei sia il giusto ed il resto o gli altri che non condividono il suo pensiero sia sbagliato. Se il tutto si riducesse in una allegra discussione verbale in uno dei tanti locali della Falchera si potrebbe anche comprendere, un po’ meno quando tali pensieri vengono formalizzati all’interno di uno strumento che si dovrebbe occupare di informazione, purtroppo in alcuni casi pure inesatta e portatrice di ammalorati messaggi che se mal interpretati e messi in atto potrebbero costare caro ai cittadini della Falchera, ma su questo tornerò più avanti. Ciò che è sconfortante è il modo con cui si tenta di gestire l’informazione attraverso metafore o battutine (nascono movimenti o gruppi, buoni talora, mi si perdoni l’ardire, forse più a rompere che a fare) che le assicuro non fanno sorridere ma lasciano un po’ di amaro in bocca. E’ proprio in merito alla frase tra parentesi che vorrei riflettere formalizzandone i contenuti. Partendo dal lontano mi chiedo cosa ci sia da rompere in uno Stato che di fatto è in bancarotta (oltre 2000 miliardi di debito pubblico), cosa ci sia da rompere in uno stato in cui l’assistenza sociale è un miraggio per molti, cosa ci sia da rompere in uno stato in cui la cultura, l’istruzione, la scuola, l’insegnamento, la previdenza sociale, la tutela del lavoro e dei lavoratori sono stati di fatto demoliti a colpi di macete con la complicità proprio di coloro che oggi si beatificano dei mirabolanti risultati che hanno ottenuto ma che in realtà la loro bassezza arriva al punto tale che in alcuni casi hanno tentano di barattare consensi o se preferisce qualche voto con sparute masse di cittadini promettendo, sapendo di mentire, la stampa gratuita di qualche rotocalco locale, arrivando poi al piccolo mi chiedo cosa si possa rompere in questo quartiere se la stessa redazione dalla quale Lei scrive è pericolante nonché priva di fondi per procedere alla stampa e distribuzione, mi chiedo cosa ci sia da rompere se anche i più banali servizi igienici degli istituti scolastici del quartiere siano inagibili, mi chiedo cosa ci sia rompere se le palestre delle scuole cadono a pezzi, mi chiedo cosa ci sia da rompere se di due centri sportivi non si riesce ad averne uno funzionante e fruibile a tutta la cittadinanza, mi chiedo cosa ci sia da rompere se Piazza Astengo su cui sono stati spesi ingenti capitali dopo neanche 10 anni sia completamente da ristrutturare, Dott. De Leo cosa c’è da rompere alla Falchera ? Mi spieghi poi in parole semplici cosa intende con il termine restare isolati tra le quattro mura di casa e rimanere intrappolati dal falso miraggio di preservare, egoisticamente, la propria individuale tranquillità contro l’inevitabile necessità di contatti e scambi con il mondo in espansione che ci circonda e che inevitabilmente si allontanerebbe sempre di più. Dott. De Leo ma di cosa sta parlando?, isolati dove?, c’è qualcuno o qualcosa che impedisce a Lei o ad altri di andare in Corso Vercelli, all’aeroporto di Caselle a prendere un aereo verso esotiche mete o a Porta Susa a prendere un treno anche solo per recarsi nella vicina ed europeistica Milano? Abito solo dal 1965 alla Falchera, mi perdoni se non posso vantare anni di frequentazione del quartiere al pari suo, ma le assicuro che da allora mantengo con molta facilità contatti con il resto della città, della regione dello stato e anche oltre i confini nazionali con il mondo in espansione. Cosa significa preservare egoisticamente la propria individuale tranquillità personale? Tutto si può dire meno che ci sia tranquillità constatate le cortesi e continue visite da parte di sconosciuti agli appartamenti di quartiere, non ultimo quello occorso di recente al circolo ACLI di Via dei Pioppi, o il costante girovagare di soggetti atti a mettere in pratica l’arte del riciclaggio con avanzati strumenti tecnologici idonei per analizzare con minuziosità il contenuto dei cassonetti dei rifiuti solidi urbani, probabilmente incaricati da chissà quale organizzazione per depistare l’entrata in funzione dell’inceneritore, oppure la tranquillità degli abitanti di Via Tanaro e di Via Toce di poter usufruire di piscine naturali da maggio a settembre ai piani interrati, o meglio ancora, se preferisce, visto l’andazzo dei conti della pubblica amministrazione possiamo essere egoisticamente tranquilli che tra non molto verranno meno anche i mezzi pubblici, i servizi anagrafici e se si impegnano pure quelli postali in sintesi a quale egoistica tranquillità fa riferimento? Forse la sua! Ed infine di quale necessità di contatti e scambi con il mondo in espansione che ci circonda e che inevitabilmente si allontanerebbe sempre di più sta parlando. Guardi che Corso Romania è li da tempo immemore e non mi pare che sia in previsione il suo trasferimento su un altro continente, stiamo parlando di una stradina che Gente di Falchera 8 già c’era e che collegava appunto il quartiere con corso Romania e che ben pochi utilizzavano, che qualcuno ha fatto eliminare (passaggio a livello) e che ora cerca di insaponarci facendoci credere, Lei compreso, che senza quella strada il quartiere sia potenzialmente destinato all’estinzione al pari della foca monaca. In effetti analizzando meglio il suo democratico pensiero potrei sbagliarmi, forse Lei voleva riferirsi al noto detto che se Maometto non va alla montagna la montagna va a Maometto, per semplificare se volete conoscere persone nuove e non restare isolati con il mondo in espansione non occorre che vi muoviate dal quartiere vi porteremo noi (la nostra e sua amata pubblica amministrazione che tanto le ha donato) il mondo all’interno del quartiere. Ebbene se quel benedetto collegamento qualcuno lo desidera che si faccia senza tante cerimonie ma solo “dopo” che sono state messe a posto le scuole, i centri sportivi, le strade, l’amianto sui tetti, i marciapiedi, la sicurezza del quartiere, la vostra attuale sede, la piazza Astengo, vengano riqualificati i locali del complesso edilizio di Piazza Astengo e mantenuti efficienti quei quattro servizi essenziali che consentono prima di tutto di vivere dignitosamente. In sintesi Dott. De Leo se Lei si sente isolato è un suo problema ma questo non significa che lo sia la restante popolazione Falcherese ma potrà sempre uscire dall’isolamento percorrendo il bellissimo Viale Falchera, al fondo svoltare a destra o a sinistra, tanto ormai da molti lustri è lo stesso, in tutto il paese svoltare a destra o a sinistra è la stessa cosa, e finalmente andare incontro al mondo in espansione, provi, Le assicuro che si sentirà bene, ed al suo ritorno potrà raccontarci ciò che a noi semplici cittadini della Falchera, senza quella nuova, meravigliosa, unica ed innovativa strada, ci viene negato. Riprendo ora il riferimento agli ammalorati messaggi del vostro mensile di informazione, cultura e propaganda. A pag. 11 in merito alla Legge 11/12/2012 n. 220 ed in particolare in merito al concetto del distacco dall’impianto centralizzato viene evidenziato come il riscaldamento ora sarà “libero”; con ardore il giornalista annuncia che chi vorrà staccarsi dall’impianto centrale potrà farlo senza attendere il via libera dell’assemblea ma a patto di non creare pregiudizi agli altri e di pagare la manutenzione straordinaria dell’impianto condominiale. Ebbene il modo poco cauto con cui viene elargita tale distorta disinformazione senza conoscere a fondo le Leggi Regionali in materia energetica potrebbe costare parecchie migliaia di euro di sanzione ai cittadini della Falchera che forti dell’equivoco messaggio si staccheranno imprudentemente dall’impianto centralizzato pensando di potersi installare finalmente un impianto autonomo e dire addio alle estenuante assemblee condominiali in materia. Forse è del caso che il giornalista si informi prima sull’aspetto sanzionatorio previsto dalla Legge Regionale 28 Maggio 2007 ed in particolare quanto evidenziato dalla Regione Piemonte che in data 27.2.2013 ha pubblicato la circolare prot. n. 3310/DB10.00 in cui chiarisce le regole da seguire nel territorio regionale in merito alla possibilità di distacco di un singolo utente da un impianto di riscaldamento centralizzato. In sintesi, invitando il redattore dell’articolo a leggere attentamente la suddetta circolare, si anticipa che l’installazione di un impianto termico individuale a seguito di distacco dall’impianto centralizzato, in Regione Piemonte, determina a carico del singolo condomino (proprietario del nuovo impianto individuale), l’applicazione della “sanzione amministrativa” da euro 5000 a euro 15000, irrorabile finché permane l’impianto individuale….. in sintesi buona caldaietta murale a tutti forse questa è la soluzione per risanare le casse della Regione Piemonte e nella fattispecie del caso del Comune di Torino. Tkalez Paolo Un cittadino della Falchera Spett.le Redazione di Gente di Falchera. “AURELIO colpisce ancora” Era gia da un bel pò di tempo che non scrivevo più alla Redazione, o inviavo lettere da pubblicare. Preferivo leggere quello che altri scrivevano, in modo da rendermi conto anche del pensiero altrui, del modo di vedere le cose da dietro le quinte, e valutarne il contenuto. Ma questa volta sento il vivo bisogno di scrivere e rispondere a due personaggi che ho la vaga impressione che vivano in un’altra dimensione. La prima è un Signore che forte del fatto che fa parte della Redazione, si arrocca il diritto zittire un vecchio abitante della Falchera , che lui stesso definisce “Noto personaggio con un lungo passato politico alle spalle.” Pertanto mi chiedo come osa questo signore arroccarsi tale diritto? Forse non sa che la” Repubblica di Salò” non c’è più ormai da tempo, e zittire chi non la pensa come noi è un modo molto antidemocratico di mettere in evidenza la sua intolleranza, e la sua scarsa cultura in materia di civile convivenza con gli altri. Inoltre vorrei ricordare a quel signore che martedì 18 Giugno alle ore17.30 presso la scuola Leonardo da Vinci era programmata una Riunione Consigliare e non una Assemblea Pubblica aperta a tutti, quindi se si è lasciato parlare tutti, non vedo perché non avrebbe dovuto farlo il “Noto personaggio con un lungo passato politico alle spalle!!”. La seconda persona alla quale voglio rispondere è una Gente di Falchera 9 Signora che non sà o non vuol sapere chi sono i veri Falcheresi, o “Falcheresi Doc” così come li definisce lei. Per fare questo cara signora dovremmo fare un tuffo nel passato, al lontano autunno del 1974, quando furono assegnate le case nelle quali ancora molti di noi abitano. Allora, per essere inclusi nella graduatoria e sperare di avere in locazione un alloggio, era indispensabile avere 12 anni di residenza di cui almeno 10 di contributi versati alla GESCAL; dopo di chè i più fortunati si sono visti assegnare un alloggio privo di luce, acqua, gas, riscaldamento ecc. ecc. è solo grazie alla tenacia, ai sacrifici, alle paure, all’angoscia, che dopo essersi rassegnati e tirate su le maniche i falcheresi hanno reso questo quartiere abitabile e decoroso. Sono stati tempi durissimi che lei non conosce o non può ricordare, lo dimostra il fatto che lei oggi ci fa sentire razzisti, inumani, indisponibili, ma che ne sa lei delle paure e delle angosce cui noi siamo stati sottoposti da una occupazione voluta per pura scelta politica? Oggi lei difende a spada tratta alcune persone che io non voglio giudicare poiché non le conosco, ma in compenso non sono un ipocrita e vedo in quale stato di degrado è piombato il quartiere per il quale molti di noi hanno lottato, hanno fatto innumerevoli sacrifici, per renderlo un quartiere come tutti gli altri. Ma anche qui i nostri amministratori hanno fatto e fanno di tutto per toglierci quel poco che abbiamo. In compenso però fanno arrivare gente da tutte le parti del mondo. E vuole sapere perché? Perché i Falcheresi ne hanno le tasche piene di tutta questa gente che viene solo per convincerci a dar loro il voto, dopo di che visto che il loro sogno non si avvera, ricorrono ai sistemi drastici: immettono nel nostro quartiere tutto quello che altri non vogliono, e con questo ribadisco che non voglio assolutamente essere razzista in quanto tra di loro ci sono anche persone a modo, che si inseriscono, lavorano, ed osservano le più elementari regole della buona educazione, del senso civico, e del rispetto delle leggi. Ma quanti sono? Il 10%-il 20%- il 30%? E… tutti gli altri? Infine, affinché lei abbia un quadro preciso della situazione, sappia che il Signor Chiamparino ha giudicato queste persone sulla soglia della povertà. E noi che non c’è la facciamo con quella misera pensione che abbiamo ad arrivare alla fine del mese cosa siamo? Inoltre molte di quelle persone hanno auto, camper, roulotte, camion, sempre di nuova immatricolazione. Io ho una Fiat Uno del 1992, del valore commerciale di 100 (cento) €, e non mi lamento poiché evidentemente non sono stato capace di comprarmene un’altra, o forse è meglio dire non ho potuto. Mi spiace perciò arrivare alle seguenti conclusioni: Lei non è sicuramente una intellettuale, se nò non sarebbe scesa cosi in basso, e non è nemmeno un autodidatta poiche se nò si sarebbe documentata prima di parlare o meglio di scrivere, ma allora cos’è? Mi auguro di tutto cuore che non sia una che vuole fomentare gli animi e fare scoppiare una vera e propria guerra tra i poveri, non ne abbiamo proprio bisogno. Per concludere la invito a fare un passeggiata in macchina. Uscendo dal quartiere, passando sotto il ponte della tangenziale, vedrà un cumulo di sporcizia che periodicamente l’Amiat rimuove e subito dopo se ne forma dell’altra. E che dire di quelle meravigliose casette che erano state date ai Rom in Via Germagnano adiacente al Canile Municipale e che ora sono un cumulo di sporcizia? Prima e dopo, ci sono solo immondizia, rifiuti, e sporcizia varia. E quello che maggiormente mi fa rabbia è che i bambini vivono e crescono in un ambiente privo della benchè minima igiene, ma quella gente ha bisogno dei bambini perchè ne fanno uno strumento per intenerire gli animi ed ottenere quello che vogliono. Quindi le chiedo: chi sono i cattivi? Ho come la vaga impressione che lei si sia fatta una idea sbagliata del nostro quartiere e dei suoi abitanti, poiché è facile giudicare quando non si sa, un pò meno quando si tratta di tirarsi su le maniche e fare qualcosa di utile per se stessi e per gli altri. La prossima volta che scriverà a “Gente di Falchera” prima di farlo si documenti, chieda e …chissà forse qualcuno potrebbe farle aprire gli occhi. La saluto cordialmente. Aurelio Sgambellone Un lettore preoccupato: Spettabile redazione volevo rendervi partecipi di quello che accadeva pochi minuti fa sulla strada di Falchera. Alcune auto si divertivano ad inchiodare, a fare testacoda e frenate improvvise con lo stereo a tutto volume. La cosa spaventosa è che un’auto è addirittura finita sul marciapiede! Vorrei sapere come mai non ci sono controlli da parte delle forze dell’ordine che limitino questi avvenimenti. Che cosa sta diventando Falchera? Tra scorribande e rapine non si riesce più a stare tranquilli. Giusto la scorsa settimana, alcuni ladri sono entrati in un appartamento al secondo piano in via degli Abeti 28 e nell’istante in cui la povera sventurata, una donna anziana, ha aperto la porta ai suoi carnefici che sono riusciti ad entrare in casa spacciandosi per postini con tanto di divisa e tesserino di riconoscimento, completamente falsi, l’hanno scaraventata a terra senza alcuna pietà. Non ci si sente più al sicuro neppure nei propri alloggi. La Bibbia dice che bisogna perdonare, ma questo è troppo! Se non siamo protetti dalla legge e questi individui continuano a passarla liscia, allora significa che qualcosa in Italia non funziona come dovrebbe; bisogna intervenire al più presto, senza indugiare oltre! Cordiali saluti manugra Gente di Falchera 10 ABBONAMENTI!! Ringraziamo il sindaco Piero Fassino per la disponibilità e l’impegno che ha assunto in merito alla pubblicazione del nostro giornale; noi nel frattempo proseguiamo con l’adesione all’abbonamento del giornale per tutti i falcheresi. Naturalmente è necessario raggiungere la quota di 1000 abbonamenti, che al costo di 15E annuali ci permetterebbero di proseguire tutto l’anno, indipendenti e con cadenza mensile come è stato finora da 15 anni. Al fine di aderire all’abbonamento, si deve contattare la redazione anche telefonicamente (011-4432621 oppure 3494201090) affinché segnalando il vostro nominativo, la redazione sarà in grado di informarvi quando sarà raggiunto il numero sufficiente per la raccolta dei fondi. Per tale motivo abbiamo bisogno del vostro nome, indirizzo e n° telefonico. Confidiamo nella vostra partecipazione e vi ringraziamo per l’affetto con cui ci seguite. COME SOSTENERCI “Gente di Falchera” è un’associazione culturale senza scopo di lucro che ha bisogno del sostegno di appassionati cittadini, enti e organizzazioni per diffondere e divulgare la storia locale del quartiere Falchera e zone limitrofe. Chi fosse interessato può recarsi in Redazione “Gente di Falchera” Piazza G. Astengo n° 10. (Presso la Biblioteca Civica) IN BREVE dalla Provincia a cura di Ricciardetto • Caselle. La frenata estiva, calano i passeggeri –12%, i voli charter non decollano. La Torino - Ceres ora arriva a Caselle, mazzata su pendolari e studenti +15% sul costo dei biglietti. • Leinì. Elezioni comunali nella primavera del 2014. Doccia gelata per le forze politiche che si erano già messe in moto in vista dell’autunno. Il Comune presta 80 mila euro all’Università (Scien ze Motorie). • Settimo Torinese. Rifiuti e inciviltà in pieno centro. E per chi resta in città... c’è Archimede. Il direttore, responsabile del servizio multimediale della biblioteca Archimede Riccardo Ferrari: Sempre a disposizione di tutti i cittadini...” Comune di Settimo, la polemica: le donne lavorano di più e meglio. • S. Mauro Torinese. “Blitz”in via Boves, parco rimesso a nuovo. Cancellate le scritte sui muri, sostituti il canestro e la serratura difettosa: tutto in poche ore. Una ventina di sanmauresi si sono dati appuntamento per il restyling dell’area. • Mappano. Per ora non si parla più di Mappano Comune. Delusione per coloro che hanno votato “sì” al referendum. Soddisfatti gli oppositori. CHIUSURA PERIODO ESTIVO BIBLIOTECA CIVICA FALCHERA Per insufficienza di personale la Biblioteca rimarrà chiusa nei seguenti sabati: 8 e 22 Giugno, 6 e 20 Luglio, 3 - 17 - 31 Agosto e venerdì 16 Agosto, 14 e 28 Settembre. Gente di Falchera 11 L’angolo della poesia a cura di Rocco De Pace IL TEMPO: SERVE LA DATA? ALI D’UN FALCO Plasmata da mano divina nella creta affondata staglia la cima nubi d’ovatta soffici, informi. Odo il verso d’un ruscello che lega la vita sua ad un monte, ad una fonte. Ecco comparir degli animali: buoi, stambecchi e libere ali d’un falco che la valle sovrasta com’un fiero padrone. Forte l’odor di campagna nascosta alla vista, profumo di vita, di semplicità. Sgorga latte caprino dalle viscere sue e cade a goccia nel cuor d’un bambino ch’attende di placar la sua sete. E rumori d’insetti d’una estiva allegria tinta a colori dall’ingenuità. Nacqui per Tempo “I miei volevano un figlio” I miei primi passi nel Tempo, barcollando imparai. Presto in piedi, non perdere Tempo, farai tardi a scuola. E venne il Tempo delle Illusioni, non c’era Tempo per quelle. Arrivò il Tempo delle delusioni, ma cos’erano?. Venni proiettato in fabbrica, Tempo non avevo da perdere Sentivo un peso che gravava sulle mie spalle, non avevo Tempo da scrollarlo. Ma cos’era il Tempo? Mi chiesi! Infine stanco, senza perdere Tempo, mi posi al centro della strada, con le braccia aperte, diritto, e chiesi al Tempo quando avrei avuto il… mio Tempo. Arrivò il Tempo del Nulla. Marsico Francesco RICORDANDO MARIO ALBA E’ già passato un anno dalla tua dipartita ma per me, caro Mario, tu sei rimasto in vita. E’ vero che mi manca la tua gran compagnia ma la nostra amicizia non s’è persa per via. Ti sento ancora al fianco nel mio terren cammino, con costante ricordo sempre mi sei vicino. Rivedo la tua immagine, il tuo sorriso ameno, dove ognor traspariva un animo sereno. Di carattere mite, sempre paziente tanto, infondevi la calma in chi ti stava accanto. Verso tutti mostravi totale dedizione, in seno alla famiglia e nell’Associazione. Nutrivi un forte amore e tanta nostalgia per la bella Sardegna, la tua terra natia. Interessi molteplici sapevi coltivare, di svariati argomenti ti piaceva trattare. Di tutto eri curioso, al pari di un bambino, e avevi un sommo affetto per il tuo nipotino. E nella Redazione di “Gente di Falchera” trascorrevi le ore, spesso da mane a sera, per dare ai cittadini, che devono sapere, importanti notizie riguardanti il Quartiere. Poi quando è sopraggiunta la malattia atroce, hai portato lottando con coraggio la croce. Hai lasciato un ricordo che mai non svanirà in chi ha conosciuto la tua grande bontà. Giorgia Catalano SE SOLO FOSSE AMORE E se solo fosse amore... quello senza il quale non sai stare, senza il quale non ti senti completo... e non ti bastano le parole, non ti bastano gli sguardi, le emozioni che ti soffocano i pensieri. Respirare il suo odore. Abbracciare il cuscino quando non c’è e ritrovare, sentire il gusto dei suoi abbracci calorosi e rassicuranti al tempo stesso che ti ha lasciato dentro al cuore. La necessità profonda di corrergli incontro al suo arrivo per fargli capire, sentire, che ti è mancato davvero... Se solo fosse Amore... se solo... Se solo LUI ti amasse COME LO AMI TU!!!! Luigi Pinna Gente di Falchera 12 Manuela Barbara d’Ischia Psicanalisi e dintorni del dott. Oreste Borio Mali di testa. L’identità. La nostra mente è il luogo delle rappresentazioni, quelle che ci facciamo degli altri, corrette, distorte, liete, paurose, e quelle che ci facciamo di noi stessi, sincere, parziali, di comodo, spesso deformate dalla scarsa conoscenza che ne abbiamo. Tali rappresentazioni possono essere turbate dalle nostre percezioni, dalle attese, dalle necessità. Accade anche nel percepire se stessi, di identificarsi nei propri pensieri: ma cos’è alla fine la nostra identità? Possiamo affermare che essa è la rappresentazione che più o meno correttamente, più o meno coscientemente, ci facciamo di noi medesimi? In breve essa può essere compresa nel concetto: quello che crediamo di essere. Allora quello che crediamo di essere, siamo noi stessi? certo che no! L’equivalenza non vale perché se rovesciata, si vede bene, non pareggia. E’ pur vero che siamo quello che crediamo di essere, ma da quanto errore è affetta questa rappresentazione, che a rovesciarla mostra tutta la sua inconsistenza? Siamo certamente ben diversi da come ci rappresentiamo a noi stessi, e questo vale anche per quanto riguarda la percezione che gli altri hanno di noi: essi vedono di noi solo quella parte che riveliamo. Riassumendo: se la mente è solo una parte di ciò che siamo che ne è del rimanente? di tutto quello che pur siamo ma di cui non abbiamo piena consapevolezza? In un sintetico termine tutto ciò è inconscio, e dunque una parte consistente della nostra mente si sottrae alla possibilità di essere correntemente conosciuta. Un problema? Il vero problema per l’uomo sta piuttosto nel fatto che se parte di ciò che siamo non c’è dato di conoscerlo, tuttavia entra nel gioco mentale delle rappresentazioni, le dirige come un regista occulto, ne produce i toni, ignorando la nostra volontà palese: una presenza ingombrante con cui bisogna fare i conti. Questa parte di noi non è educabile, non sa che farsene dei compromessi della vita sociale, delle mediazioni ragionate. E’ l’autore dei nostri pensieri, soprattutto di quelli inconfessabili ed è il responsabile della nostra inquietudine. L’uomo, lo sappiamo, è un cattivo soggetto, basta osservare quello che accade ogni giorno nel mondo. Se però ci limitiamo a questa considerazione non gli rendiamo giustizia. Tale aspetto negativo è piuttosto, in gran parte, l’espressione della sua mente inconscia, quella che si sottrae al governo della ragione, al governo di quella coscienza a volte così fragile, che stretta nella morsa tra le necessità della vita e le pretese del regista occulto soffre il conflitto delle parti. Così tenta di rappresentarlo sulla scena della mente con le sue inquietudini e il suo disagio. Non dobbiamo avere paura dei nostri pensieri. Piuttosto dobbiamo imparare a riconoscerli per quello che sono: a volte espressioni di sentimenti primitivi ma anche tentativi di mettere ordine nella complessità della scena mentale, tentativi di comprenderla, di guidarla a qualcosa che sia ragionabile. Questo è un grande lavoro, a volte riesce solo a fatica e col tempo e sarebbe meglio non farlo da soli. Conoscerli, o meglio, riconoscerli, questi nascosti sentimenti può essere un buon esercizio per avere la forza di tenerne conto senza farci impaurire e travolgere; a volte sono fantasmi inconsistenti, a volte sono l’espressione di sacrosante ragioni a difesa della nostra sopravvivenza. Si capisce bene che la coesistenza di impulsi e di desideri, a volte opposti, anche i più nobili, può produrre dissonanza, difficoltà a operare distinzioni tra ciò che pensiamo di essere e ciò che realmente (e nascostamente) siamo. Tra questi due aspetti, non del tutto stabili, si colloca il nostro senso di identità. segue da pag. 4 pompe di calore tornano tra gli interventi che beneficiano della detrazione fiscale del 65%. Saranno quindi agevolabili le spese di sostituzione di impianti di riscaldamento con pompe di calore ad alta efficienza e anche i costi per la sostituzione di scaldacqua tradizionali con scaldacqua a pompa di calore. Oltre alle caldaie, l’agevolazione vale anche per i condizionatori a pompa di calore. Rientrano nella detrazione 65% anche le schermature solari - Adeguamento antisismico: la detrazione del 65% viene estesa anche ai lavori di consolidamento antisismico delle prime case e dei capannoni costruiti in zone sismiche ad alta pericolosità, identificabili come zona 1 e 2. Questa misura resta in vigore fino al 31 dicembre 2013 - Edifici a Energia quasi zero: entro il primo gennaio 2021 le nuove costruzioni dovranno essere a energia quasi zero; il termine è anticipato di due anni per gli edifici pubblici, tra cui anche scuole e ospedali. Questo provvedimento recepisce la direttiva europea sugli “edifici a energia quasi zero”; entro giugno 2014 il Governo dovrà elaborare un piano d’azione - Attestato di Prestazione Energetica: anche detto APE, sostituisce l’ACE (Attestato di Certificazione Energetica) e deve essere fornito dal costruttore per i nuovi edifici; invece per gli edifici esistenti va fornito dal proprietario. Senza l’APE i contratti di vendita e locazione non sono validi. Per redigere il documento che è valido per 10 anni bisogna rivolgersi a un tecnico accreditato. Gente di Falchera 13 Una ricetta al mese di Serejx Crostata biscottata con Nocciolata e pere √ √ √ √ √ √ √ √ √ √ √ √ √ 1 vasetto di Nocciolata Rigoni di Asiago 2 pere Kaiser 1 uovo intero 2 tuorli 300gr di farina 00 di grano tenero Antigrumi Molino Chiavazza 125gr burro 1/2 bustina di lievito 100gr di zucchero zucchero a velo Tempo Preparazione: 20 minuti Tempo Cottura: 30 minuti Tempo Riposo: 30 minuti Difficoltà: Facile Cari amici e cultori della Nutella, dobbiamo dirvi che esiste in commercio qualcosa che ha lo stesso gusto ma è ancora più buono del prodotto di casa Ferrero. Stiamo parlando della Nocciolata prodotta dalla Rigoni di Asiago con la quale abbiamo preparato questa deliziosa crostata con le pere. Procedimento: Preparate la pasta frolla. Unite il burro a pezzetti allo zucchero e amalgamate. Sbattete le uova e unitele al composto del burro. Formate una fontana con la farina mischiata al lievito e versateci al centro della fontana il composto di burro, uova e zucchero. Lavorate l’impasto con le mani fino a formare una palla. Avvolgetela nella pellicola e lasciatela riposare in frigo per almeno mezz’ora. Passato questo tempo, dividete l’impasto in due parti, uno il doppio dell’altro. Spianate col mattarello la parte più grande e foderate fino ai bordi una teglia a forma rotonda. Fatto questo, spalmateci sopra tutta la Nocciolata, quindi sbucciate e tagliate a fettine le pere e mettetele sopra la Nocciolata. Prendete ora la parte di impasto più piccola e con le mani sbriciolatela a formare una copertura irregolare della crostata. Cuocete in forno preriscaldato a 180° per circa 30 minuti. Sfornate, spolverate con lo zucchero a velo e gustatevi la vostra crostata alla Nocciolata e pere. Macelleria Steri Spesa Famiglia Mini Spesa Famiglia 2 kg. Fettine di Vitello 2 kg. Bollito di Vitello 1 kg. Salsiccia 2 kg. Spezzatino 2 kg. Braciole di Maiale 1 kg. Petto di Pollo 1 kg. Fesa di Tacchino 1 kg. Hamburgher 2 kg. Tritata di Vitello 2 kg. Costine di Maiale 2 kg. Cosce di Pollo 1 Coniglio 1 kg. Rolatine di vitello 1 kg. Rustichelle 1 kg. Tritato 1 kg. Fettine di vitello 1 kg. Braciole di maiale 1 kg. di salsiccia 1 kg. Cosce di pollo 1 Coniglio o Pollo 1 kg. Bollito con osso 1 Rolata o Tasca ripiena 1 kg. Costine di Maiale E 6,50 al Kg. E 7,50 al Kg. Baby Spesa Famiglia 1Kg. Fettine 1Kg. Spezzatino 1Kg. Rolatine 1Kg. Cosce di Pollo 1Kg. Petto di Pollo o Tacchino E 8,50 al Kg. Novità!!! Tutti questi prezzi verranno applicati solo acquistando tutta la serie di prodotti della: “Spesa Famiglia, Mini Spesa Famiglia o Baby Spesa Famiglia” Macelleria Steri str. Cuorgnè 119 Mappano To.-Tel. 011-996.81.94 Gente di Falchera 14 La narrativa Di Josè J Gomez Palcios LA BACCHETTA MAGICA Sono una bacchetta da giocoliere e abito in un sacchetto di tela verde. Anche se ho il cuore di legno, osservo la vita con occhi d’artista. Io e il mio padrone siamo giocolieri professionisti. Il mio padrone è un uomo abile, smilzo e indurito dalla vita. Non ce la passiamo troppo bene. Campiamo grazie agli spettacoli e alle sfide che organizziamo per i poveracci dei paesi in cui vagabondiamo. La giornata finisce sempre all’osteria, per festeggiare e mitigare la noia di passare di piazza in piazza ripetendo sempre la stessa commedia. Tra i miei ricordi ne ho uno incancellabile. Era il giorno della grande fiera di Chieri. Il mio padrone cominciò lo spettacolo, con i consueti giochi di prestidigitazione e le sfide agli spettatori. Ero tranquilla, qualunque fosse la sfida, il mio padrone aveva sempre vinto. Cominciò con alcuni giochi, poi percorse la città da un capo all’altro in due minuti e mezzo cioè alla velocità di un treno. Io pazientemente aspettavo il mio turno, nella custodia verde. Improvvisamente alcuni ragazzotti si piazzarono davanti al mio padrone: uno di loro accettava la sfida. Il loro campione si chiamava Giacomo. Il mio padrone lo squadrò con arroganza e fissò la posta a venti lire, una discreta somma. Per arrivarci, i ragazzi, tutti insieme svuotarono le tasche. Appena si seppe della sfida si ammassò una gran folla. Il mio padrone era veloce, ma quello studente era una vera saetta. Il mio padrone a metà corsa si fermò e gli diede partita vinta. Era un suo vecchio trucco: così poteva richiedere la rivincita con il raddoppio della posta. Per quaranta lire, la sfida fu sul salto del fosso. Il mio padrone e lo studente fecero pari, anche se lo studente terminò con un’artistica piroetta, che gli guadagnò gli applausi della folla. «Scegli qualunque gioco di destrezza, ma con ottanta lire di posta!» propose il mio padrone. Il gioco preferito del mio padrone. Il giovanotto scelse proprio me, la bacchetta magica. Avrebbe certamente vinto lui. Giacomo mi prese in mano con una stretta gentile. Mi pervase un calore che non avevo mai provato. Mise un cappello su una delle mie estremità e con dolcezza cominciò a farmi volteggiare sulla punta del mignolo, dell’anulare, del pollice e poi danzai con leggerezza sul dorso della mano, sul gomito, sulla spalla, sul mento, sulle labbra, sul naso, sulla fronte. Poi rifacendo lo stesso cammino, tornai sul palmo della sua mano. Gli spettatori applaudirono. Fu il turno del mio padrone. Mentre saltavo veloce sulle sue abili dita, cercavo il modo di aiutare quel ragazzo cosi simpatico. Così quando arrivai sul naso, vacillai e caddi. Giacomo aveva vinto. I suoi amici lo portarono in trionfo. Il mio padrone mi rimise nella custodia di tela verde. Non mi rimproverò. E io vidi un lampo di ammirazione nei suoi occhi. AVVISO AI NOSTRI SOSTENITORI Per costi eccessivi del c/c Postale e tasse governative, abbiamo nostro malgrado dovuto chiudere il c/c Postale di “Gente di Falchera”. Invitiamo tutti i nostri lettori che desiderano versare dei contributi per il proseguimento del giornale, di recarsi direttamente in Redazione, in Piazza G. Astengo 10 presso la Biblioteca, oppure telefonare al n° 349-420.10.90 Il vernacolo a cura di Livio Scremin AMUR Novli in ciel chme cavai cà galopa, e che infonda,? Un tanf ad solitudine cal ta taca in gula. Aiut! Aiutim! Aiut! Aiuuuut! Tot i telèfunen e ‘nson cà sculta. Tot i coren a l’orba, can da trifola par sempar. E omen ad plastica i s’acopien cun dòni riflesi in dal spèc, e nasa di garsòn cà garom in nà quèlca manera da amèr. Dialetto parmigiano Pongolini Giuseppe Quando la realtà è sfuggente, la fantasia fa presto a mettersi al galoppo. Gente di Falchera 15 Addio al Fax: per legge ora solo mail I tesori dell’Ermitage in funzione nela Palazzo Madama Rita diMiglia Entrato l’epoca Tachteriana, il fax Al termine di una stagione estiva ricca di manifestazioni culturali offerte dal Comune nei vari quartieri cittadini, una visita merita ancora la bella mostra “Il collezionista di meraviglie.L’Ermitage di Basilewsky” in programma a Palazzo Madama fino al 13 ottobre. Nata dall’accordo di collaborazione tra il Museo Stabile Ermitage, la fondazione Ermitage Italia, l’amministrazione comunale di Torino e la fondazione Torino Musei, la rassegna festeggia anche i 150 anni di vita del Museo Civico torinese, fondato in via Gaudenzio Ferrari nel 1863 e poi sviluppatosi in Galleria Civica d’Arte Moderna nel 1895 e nel museo di Palazzo Madama nel 1934. Curata da Enrica Pagella e Tamara Rappe, la rassegna in programma a Palazzo Madama ospita una selezione di 83 reperti provenienti dalla collezione del nobile russo. Diplomatico a Parigi nella seconda metà dell’Ottocento, Basilewsky radunò una collezione unica al mondo che attraversa secoli di storia e d’arte: dai rarissimi esemplari della prima arte cristiana, ai preziosi oggetti del Medioevo e del Rinascimento europeo, tra oreficerie, avori, smalti, vetri, ceramiche, tessuti e arredi lignei provenienti da altre collezioni prestigiose o acquistati da monasteri e chiese in gran parte d’Europa. L’intera collezione fu poi messa all’asta e acquistata dallo zar Alessandro III che la trasferì all’Ermitage di San Pietroburgo. Tra i capolavori esposti a Torino, un cenno meritano il prezioso manufatto realizzato in lamina d’oro e vetro raffigurante il sacrificio di Isacco, risalente al IV secolo; il corno da caccia in avorio con medaglioni raffiguranti animali del XI-XII secolo; il “flabellum” del XII secolo, raro oggetto di culto cristiano, ma anche i superbi pezzi rinascimentali di Limoges di Pierre Reymond o le maioliche urbinati tra le quali spicca la “Coppa con raffigurazioni di re” opera di Nicola da Urbino. La rassegna resterà aperta a Palazzo Madama fino al 13 ottobre con orario dalle 10 alle 19. Ingresso libero il primo martedì del mese. va in pensione solo oggi, 23 anni dopo la fine del regno della Cancelliera di ferro, quattro mesi dalla sua scomparsa. La storia delle tecnologie s’interseca irrimediabilmente con la storia sociale e politica, ma quasi mai coincide con entrambe. Il fax, come scrivono i dizionari, è un servizio telefonico attraverso cui vengono inviate immagini fisse, in genere copie di documenti, dunque un’immagine inviata e ricevuta, proprio per questo la sua storia è più antica di quella di governi e leader politici. Due personaggi si contendono la primogenitura: lo scozzese Bain, nel 1843, e il franco-svizzero Puthomme, nel 1847. Tuttavia è stato un italiano, Giovanni Caselli, nel 1861, a produrre la macchina madre del nostro fax: Pantelegrafo. Poi vengono altri tentativi tra Stati Uniti e Germania alla fine degli Anni Venti nell’epoca della radio e della trasmissione transoceanica. Negli Anni Settanta del Ventunesimo secolo il fax entra in uso grazie alla combinazione di scanner, stampante e modem. Sono i giapponesi che lo utilizzano, per spedire messaggi scritti in ideogrammi più facili da realizzare a mano, su carta, piuttosto che digitarli su una macchina. La fortuna del fax data dalla metà degli Anni Ottanta del Ventesimo secolo; da allora non c’è stato ufficio che ne abbia potuto fare a meno, ma già all’inizio del Ventunesimo è diventato obsoleto, quando l’uso dei personal computer e di internet ha sbaragliato progressivamente tutte le altre tecnologie comunicative: Yes, we can. Oggi si comunica via e mail e le immagini, quando servono, sono allegate ai messaggi. Se l’intenzione del decreto Fare (titolo performativo) è quella di innovare la pubblica amministrazione, passando dal fax all’email, l’obiettivo è raggiunto. Il fax è più costoso, consuma carta e toner, e spesso non viene neppure letto; l’email è diretta, personale e soprattutto immateriale. Ma al ritardo di almeno un decennio, o forse più, in questo passaggio-Fare andrà aggiunto quello a carico dell’email, oggi usata soprattutto dalla generazione trai 50 e i 60 anni, e molto poco dai giovani e giovanissimi. Questi per comunicare usano Facebook nella funzione chat e Whatsapp, strumenti più rapidi e laconici delle lunghe email. La burocrazia l’avrà perciò pur sempre vinta, e già si immagina un esercito di copisti all’opera con prolisse email da inviare, ricevere, e quindi stampare e conservare come un tempo si usava con i fax. L’unico vantaggio è che quelli degli Anni Ottanta e Novanta uscivano dalle macchine su cartatermica ed evaporavano in breve tempo. Nìhil novum sub sole: fax fax fax. Gente di Falchera 16 Marco Belpoliti Il piacere di leggere di Adriana Scavello Buongiorno, mi piace leggere, ed in questi giorni ho terminato la lettura di 2 bellissimi libri che vorrei proporre. Il primo é “Le colpe dei padri” di Alessandro Perissinotto E’ la storia di guido Marchisio, ingegnere torinese dirigente di una multinazionale. Uomo “arrivato”. Ha tutto: un lavoro prestigioso, una compagna giovane e bellissima, una casa in pieno centro a Torino (p.zza Castello) Non può desiderare di più. Ma l’incognita é dietro l’angolo, anzi ad un incrocio, che cambierà per sempre la sua vita e sgretolerà tutte le sue certezze. Un ponte tra passato e presente, ambientato qui alla Falchera. Gi anni ’70, gli anni di piombo, ed oggi. Sentimenti profondi che si mescolano ai conflitti sociali di ieri e di oggi con vera maestria. Il secondo libro, bellissimo, é: “A spasso con Bob” di James Bowen Lui un ragazzone di ventisette anni che vive a Londra dove si guadagna da vivere suonando la chitarra a Covent Golden. E’ una gionata di marzo, grigia e triste, quando Bob e James si incontrano. Sono pieni di ferite; Bob una palla di pelo rossiccia, malconcio a causa di qualche probabile scontro con altri gatti, James con un passato difficile di droga ed alcol. Due solitudini che si incontrano. L’uno riuscirà a guarire le ferite dell’altro fino ad instaurare un legame di amore e rispetto che li renderà inseparabili. Una storia di amicizia tenera e commovente. Si dice che la vita regali sempre una seconda possibilità a tutti. Bob e James hanno saputo coglierla. Buona lettura. Lina Signorini COME ERA VAMO ERAV a cura di Umberto Grassi Ringraziamo le sorelle Gervino che ci hanno portato delle vecchie fotografie degli anni in cui il loro papà Luigi cav. Gervino è stato il primo presidente delle Acli Falchera, una parte di storia del nostro quartiere. Gervino cav. Luigi In questa fotografia del 1957 si riconoscono molti personaggi che non ci sono più, ma che hanno contribuito a creare la Falchera. Processione S. Pio X in via delle Betulle. Quanti si riconoscono in queste due fotografie? Chi avesse vecchie fotografie della Falchera con panoramiche o personaggi, può portarle in redazione e verranno pubblicate sul giornale. Per ricordare i vecchi tempi di come eravamo! Ciannillo Michele e Venturella Rosa il 6 agosto 1953/2013 hanno festeggiato anni di matrimonio. Tantissimi auguri da tutta la redazione, amici e parenti. Gente di Falchera 17 60 Astronomia e... Briciole di storia... IL SISTEMA SOLARE CON I PICCOLI TELESCOPI I PORTICI DI TORINO a cura del Gruppo “G. Plana” Scopriamo le osservazioni dei corpi del Sistema Solare, alla portata di telescopi “entry level” come il newton 114/900 o il più impegnativo rifrattore 120/ 100 che sono innumerevoli. Vediamo quali osservazioni sono possibili con telescopi di passo corto, per esempio un 114/900, attenendoci ai punti più importanti. √ Mercurio: le fasi e, se il seeing e la collimazione sono perfetti, qualche macchia sulla superficie. √ Venere: come per Mercurio. Venere è anche facilmente osservabile di giorno. √ Marte: è sempre visibile almeno la fase e, spesso, una calotta polare. Durante l’opposizione si può osservare, con un discreto dettaglio, anche le macchie superficiali, eventuali tempeste di polvere e le formazioni di nubi. √ Giove e Saturno: si può notate lo schiacciamento ai poli, i satelliti principali, le più rilevanti pressioni atmosferiche (che per Giove sono innumerevoli), la divisione di Cassini negli anelli di Saturno. √ Urano e Nettuno: si osservano i piccoli dischi, distintamente per Urano, con un po’ di difficoltà per Nettuno. √ Luna: bellissima con qualsiasi strumento, offre visioni di tutto rispetto un 114/900. √ Sole: con un filtro a tutta apertura (da anteporre al tubo) che potete costruirvi (un foglio A4 e del l’ottimo filtro Astrosolar), si possono osservare con agevolezza macchie, granulazioni, facole (macchie gialle). a cura di Franco Foppiani Fin dal medioevo la Città Il monte Musiné conosce i portici, ne sono un esempio quelli di piazza Palazzo di Città. il 16 giugno 1606 il re Carlo Emanuele I emette un’ordinanza con regio biglietto, riferendosi alla costruzione dei palazzi di piazza Castello di Via Roma dotarli di portici. In seguito durante la progettazione di piazza San Carlo, 16301650, gli architetti Amedeo e Carlo Castellamonte, furono costruiti i portici. Filippo Via Po Juvarra costruisce i portici di Porta Susa e nella piazzetta del mercato di Porta Palazzo, nel 1756 Benedetto Alfieri attua i nuovi portici di piazza Palazzo di Città. Nel 1800 altri portici si aggiungono a quelli già esistenti in piazza Vittorio Veneto ad opera dell’ architetto Frizzi nel 1850, ed infine ad opera degli architetti Lombardi e Bollati nel 1830 vengono costruiti i portici in piazza Carlo Felice e in piazza Statuto che caratterizzano il Galleria S. Federico vecchio centro torinese racchiuso tra il Po e i viali eretti sull’area dell’antica cerchia bastionata. E’ doveroso, a questo punto, dedicare un omaggio a Margherita Hack, che si è spenta a 91 anni il 29 giugno scorso e che per molti anni ha lavorato e “osservato” presso l’Osservatorio Astronomico di Trieste. La chiamavano “la signora delle stelle”, ma lei correggeva:” sono l’amica delle stelle”. Noi che abbiamo avuto il piacere di vederla, un anno fa, al Planetario di Pino Torinese riportiamo una sua breve espressione di quell’occasione: “Noi sappiamo che l’Universo c’è, ma non sappiamo perché”. vittorio leode Gente di Falchera 18 RICORDANDO MARINA ACETO Leggendo il giornalino da anni, non avrei mai pensato che un giorno avrei scritto per ricordare a tutti, se mai ce ne fosse bisogno, chi era Marina. Ricordi belli e anche meno belli, ma era lei dolce e ribelle; prima bimba, poi adolescente, poi donna ma in ogni sua fase, sempre un vulcano in eruzione, tante soddisfazioni e tanti dolori, ostinata, ribelle ma sempre benvoluta sia a scuola che nella vita. La mia bambina il rifugio dei miei sogni falliti, bellissima nella sua adolescenza e malgrado la rivoluzione nella maturità, con ostacoli e percorsi piuttosto impervi, rimaneva sempre lei gentile, onesta e apparentemente allegra, anche se il suo meraviglioso sorriso era spento. Due meravigliosi bimbi che però non sono bastati a darle la forza per salvare la sua salute. Io l’adoravo in ogni sua fase, siamo sempre state unite nel bene e nel male e anche se consapevole che un giorno, giunto molto veloce sarebbe andata via, ha lasciato un vuoto incolmabile, un uragano di sofferenza, l’ho persa, ma la rivedo in ogni cosa, nel sorriso di un bimbo, in una lacrima, in un fiore, una canzone, una stella, in tutto perché lei era il mio tutto. Grazie di cuore alle innumerevoli persone che mi sono state vicino a casa e in chiesa, con una stretta di mano, un abbraccio o con la sola presenza. Marina era Marina grazie a chi di lei ricorderà solo cose belle, il suo magnifico sorriso, l’allegria, la bontà e la bellezza. La mamma Mariangela ANNIVERSARIO Restuccia Giuseppa in Previti 30/06/2012 Non ci sembra vero che sia trascorso un anno, il tuo ricordo è talmente vivo che pensiamo tu sia partita per un pellegrinaggio e che da un momento all’altro tu possa ritornare e riabbracciarci. Ti aspettiamo nei nostri sogni. La tua meravigliosa famiglia con i tuoi adorati nipoti. SILENT KEY CI HANNO LASCIATO: 01/07/2013 Bonanno Adolfo via dei Frassini 23 di anni 86 02/07/2013 Radeticchi Anna via delle Betulle 48 di anni 91 06/07/2013 Giordano Gerardo via dei Platani 1 10/07/2013 Pino Umberto via degli Ulivi 108 27/08/2013 Menelao Aldo via degli Ulivi 108 05/8/2013 Atzei Maria ved. Severino via dei Pioppi 46 di anni 77 di anni 78 di anni 66 di anni 91 RICORDO Un pensiero per Domenico Lombardo. Te ne sei andato troppo in fretta, senza neanche disturbarci. Ora che sei lassù proteggici, tu sarai sempre nei nostri pensieri. Tua moglie Gerarda i tuoi figli Vincenzo e Ivan. Un ringraziamento a tutti gli amici della Falchera che hanno partecipato al nostro dolore. DALLA SCUOLA Lunedì 29 luglio è mancata l’insegnante Biazzi Paola. CARA PAOLA, in punta di piedi vai via improvvisamente ci sentiamo soli. Oggi ci stringiamo alla tua famiglia con immenso dolore. C’è una ragione per ogni cosa…anche alla morte c’è una ragione. Abbiamo trascorso tanti anni insieme condividendo momenti di vita quotidiana, sei sempre stata presente, precisa e coerente, una presenza importante per tutti noi. Quanti bambini hanno camminato insieme a te e sono cresciuti imparando le prime regole basilari che formano il carattere di una persona…se la scuola è maestra di vita..tu lo sei stata. Coloro che ci hanno lasciato non sono degli assenti, tengono i loro occhi pieni di gloria puntati nei nostri pieni di lacrime. Ora rimane il rammarico di non aver saputo guardare oltre le apparenze…e così ti ricordiamo in silenzio. Rosanna Previti Gente di Falchera 19 Noi colleghi la ricordiamo così. Hanno collaborato a questo numero: Remo Andreasi, Marco Belpoliti, Oreste Borio, Giorgia Catalano, Giacomo Chissotti, Fiorella Corea, Francesco Marsico, Toni De Nardo, Manuela Barbara d’Ischia, Silvio Lavalle, Luigi Pinna, Giuseppe Pongolini, Ricciardetto, Alfredo Saragaglia, Adriana Scavello, Livio Scremin, Lina Signorini, Serejx, Aurelio Sgambellone, Paolo Tkalez. Gli eventuali contributi potranno essere versati direttamente presso la Redazione, in Piazza G. Astengo 10. Orario di Redazione dal lunedì al venerdì: dalle ore 9,30-11,30 / 15,30 -17,30 Tel. 011-4432621 - cell. 3494201090 E mail: [email protected] Sito: www.gentedifalchera.it Un ringraziamento particolare a tutti i sostenitori, inserzionisti e agli amici che ci aiutano nella distribuzione del giornale. 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