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NOTIZIARIO TRIMESTRALE DELL’ ASSOCIAZIONE ONCOLOGICA ITALIANA M.d.V. - ONLUS Formazione di volontariato per la tutela e la riabilitazione dei laringectomizzati (D.L. 460 del 04/12/1997) 1PTUF*UBMJBOFTQB4QFEJ[JOBCCPOQPTUBMF%-DPOWJO-O BSUDPNNB%$#7FSPOB "//0 999 7**tOt***53*.&453& EDITORIALE La Sanità prigioniera PRIMO PIANO Giornata dell’informazione L’importanza dell’aggiornamento SANITÀ & Salute Convegno: Il termalismo CONOSCERE “Marca gioiosa et amorosa” û*ODBTPEJNBODBUPSFDBQJUPSFTUJUVJSF BMM6óDJPEJ73$.1EFUFOUPSFEFMDPOUPQFSMB SFTUJUV[JPOFBMNJUUFOUFQSFWJPQBHBNFOUPSFTJ SOMMARIO t***53*.&453& Notiziario trimestrale dell’Associazione Oncologica Italiana M.d.V. Onlus Direttore Editoriale Caporedattore O. Adriano Zanolli Direttore Responsabile Marta Camerotto Redazione Impaginazione R. Cattellani P. L. Tornatore G. Zanuso Amministrazione sede AOI MdV Onlus Via Fratelli Rosselli, 11 37138 Verona Tel-Fax 045.561789 ccp n° 16702375 Stampa Grafiche SIZ spa - Verona divisione Novastampa Nel rispetto del D.L. 196/2003 si comunica che i dati in possesso dell’Ass. Onc. Ital. M.d.V. saranno usati con la massima riservatezza e non verranno ceduti a terzi ma utilizzati solamente per l’invio del nostro giornale “Sottovoce”. Comunque chi lo desidera può esercitare i suoi diritti previsti dall’art. 7 del D.L. 196/03 chiedendo le modalità del trattamento o chiedere informazioni sull’origine, l’aggiornamento o la cancellazione immediata degli stessi. Il programma indirizzi viene trattato su supporti cartacei con i requisiti minimi di sicurezza previsti dalla legge. Autorizzazione Tribunale di Verona n. 1691 del 20/01/2006 © Edizioni AOI Onlus www.aoionlus.it info@ arvmdv.it Federata alla Favo-Roma Federata alla Fialpo-Verona Foto in copertina: Asolo - Centro storico EDITORIALE La Sanità. Prigioniera della finanziaria 3 PRIMO PIANO Reportistica Un meritato premio Una medaglia alla Fialpo Giornata dell’informazione L’importanza dell’informazione 4 6 7 8 12 SANITÀ & SALUTE Convegno: il termalismo L’ignoranza Le “Brevi” 13 14 15 “SPECIALE” PER VOI Esperienze vissute e immaginate Alla ricerca della voce perduta Quei salutari vapori Altre disabilità, altri silenzi 16 17 18 19 INFORMAREGIONE In programma per il 2012 Convocazione assemblea regionale 20 20 INFORMASEZIONI Belluno: Guarire con il volontariato Padova: Teniamoci per mano Rovigo: Le basi per la ripresa Treviso: L’hospice ora è più vicino Venezia: In sede e in trasferta Verona: Partenza “in quarta” Vicenza: Il dovere di informare 21 22 23 24 25 27 29 INTERMEZZO Autunnale 31 CONOSCERE “Marca gioiosa et amorosa” Treviso “picta” Mogliano Veneto Oderzo Asolo: un regno per due regine Le “Brevi” 32 36 36 38 40 41 LETTURE Una vita da laringectomizzato Quando si dice il caso Sul cappello che noi portiamo … Con le ali nel cuore Poesia … di Marca 42 43 44 45 45 RUBRICHE Attenti al lupo! 46 Hanno collaborato alla realizzazione di questo numero Amalia Belloni, Giovanni Bianchini, Efrem Carraro, Giada Cerminara, Monica Cielo, Mario De Marchi, Sergio De Stefani, Fabio Franzin, Saturnino Frittelli, Giuseppe Magagna, Chiara Maccatrozzo, Maurizio Magnani, Luciano Olivo, Severino Pastore, Emanuele Rado, Redazione AILAR Milano, Walter Segala, Pier Luigi Tornatore, O. Adriano Zanolli, Giò Zanuso EDITORIALE La Sanità Prigioniera della finanziaria, ostaggio di previlegi e burocrazia L’Italia (e quindi il Veneto) è un paese prigioniero del suo passato, nel quale molti hanno costruito le proprie rendite di posizione, che vive in un immobilismo esasperato e dove gli attori, che dovrebbero guidare il paese con responsabilità, ogni giorno ci offrono le più svariate ricette, frutto della loro presunzione di indicare la strada maestra e un futuro degno di essere vissuto. Il principio evangelico ricorda a tutti: Abbi Fede, Speranza e Carità - Fede: un buon cattolico crede ed è convinto che gli italiani devono ridimensionarsi e vivere affrontando la dura realtà con impegno e umiltà, specie per i giovani che spesso rifiutano il lavoro. - Speranza: ci auguriamo che chi riveste cariche pubbliche venga illuminato e/o trovi l’umiltà consapevole di cercare un altro lavoro, evitando danni gravi alla popolazione. - Carità: non private la Sanità di assolvere il suo compito peculiare di erogare medicinali/ausili salva vita, ma affrontate con coraggio una riduzione di almeno il 30% degli occupati amministrativi nelle Ulss. Non c’è più tempo per tollerare una simile situazione, che crea danni vitali ai cittadini. Noi che da oltre 50 anni viviamo i problemi aziendali e spesso siamo stati chiamati a gestire le soluzioni, in tempi così apocalittici ci permettiamo di suggerire ai responsabili che guidano il paese e la Regione, anche a costo di essere impopolari, una ricetta dettata dal buon senso sperando in segnali di inversione di rotta per il futuro dei nostri figli: - vendere tutto il patrimonio immobiliare dello Stato stimato sui 500 miliardi di euro (v. pubblicazioni stampa qualificata agosto scorso). - cessione di tutte le partecipazioni (Rai, Poste, Enel, Eni, ecc.) - vendita con diritto di superficie per 99 anni degli oltre 5.000 km. di coste (un bagno in Romagna 150/200 ombrelloni è stimato tra 1/3 milioni di euro = una montagna di denaro). - applicare quale patrimoniale il 10% dei valori immobiliari per Società e gruppi che posseggono valori al di sopra dei 10/mil. di euro. - taglio 50% dei dipendenti pubblici con un piano decennale (l’OCSE da tempo rileva che il sistema Italia ha costi doppi della Media Europea). - taglio delle pensioni d’oro, spesso nate da furbizie e previlegi che fanno a pugni col buon senso (v. il Libro di Mario Giordano “Le Sanguisughe” e “La Casta” di due bravi giornalisti Rizzo e Stella) dove viene evidenziato che ben oltre 100.000 persone godono di un vitalizio mensile superiore a euro 20.000,00, con una riduzione drastica a ¼ e utilizzo delle risorse risparmiate a favore degli oltre 2,5 milioni di pensio4055070$& nati sotto la soglia dei 500,00 euro mensili. Con il ricavato dai primi cinque punti, destinare 1.000 miliardi di euro al taglio del 50% del debito pubblico, evitando di ridurre l’Italia alla pari della Grecia. Stanziare almeno 100 miliardi di euro per la ripresa dell’economia, riducendo l’irpef per reddito lavoro sotto 15.000,00 euro annui. Tutto ciò è possibile se crediamo nel futuro dell’Italia e se tale programma però venga affidato a un gruppo di dirigenti qualificati, fuori dal sistema politico. Oggi, come non mai, sono preoccupatissimi i pensionati ultra 65enni (non benestanti) che hanno lavorato 40/50 anni e che, “rebus sic stantibus”, potrebbero trovarsi una pensione ridotta (se ci saranno ancora le risorse per pagarla!). Causa lo tsunami finanziario che ha bruciato i loro pochi risparmi di una vita, per sopravvivere dovranno probabilmente vendere l’appartamento (ammesso che lo posseggano), sperando che qualcuno a sua volta abbia i mezzi per acquistarlo. Cara politica, quando la casa brucia bisogna prendere il coraggio a quattro mani e fare tutto il necessario per salvare l’irreparabile, con umiltà e rispetto per i cittadini. Il prossimo voto dirà quanto il problema sia stato recepito e/o meglio (mi auguro mai) il mare dell’astensionismo si sia ingrossato. Il Presidente Regionale Adriano O. Zanolli t53*.&453&*** 3 PRIMO PIANO Reportistica “Tumori della testa e del collo pazienti, percorsi e progressi” ROMA 30/6/2011: CAMERA DEI DEPUTATI - SALA DELLE COLONNE DI PALAZZO MARINI - Ho avuto l’onore di essere invitato come Presidente Fialpo e Ailar a questo prestigioso evento organizzato in una dependance della Camera dei Deputati dall’Associazione “Giuseppe Dossetti: i Valori”. GIUSEPPE DOSSETTI, insigne canonista, fu costituente cattolico molto attento all’inserimento nella nostra Carta Costituzionale della tutela dei diritti della persona e delle formazioni sociali. L’Associazione, sin dal suo 4 t53*.&453&*** inizio (13/7/2000), si è ispirata all’antico pensiero del grande costituente (marzo 1945): “l’unica possibilità e la condizione pregiudiziale di una ricostruzione stanno proprio in questo: che una buona volta le persone coscienti e oneste si persuadano che non è conforme al vantaggio proprio restare assente dalla vita politica e lasciare quindi campo alle rovinose esperienze dei disonesti e degli avventurieri.” Tutti i cittadini in sintesi hanno il dovere di partecipare alla costruzione dello Stato, ognuno secondo le proprie capacità e 4055070$& possibilità, ma tutti guidati dai principi della solidarietà sociale col fine di perseguire il bene comune e non un semplice interesse privato. L’attuale Presidente dell’Associazione Prof.ssa OMBRETTA FUMAGALLI CARULLI ha introdotto i lavori del convegno ribadendo che il loro scopo (Mission) è quello di coniugare politica e solidarietà con un’attenzione particolare alla salute, come l’art. 32 della Costituzione stabilisce; questo oggi con particolare difficoltà per i recenti tagli alla sanità a fronte di un aumento dei suoi costi. La Senatrice EMANUELA BAIO ha ricordato che il tumore della testa e del collo è ancora oggi poco conosciuto dalla società civile e dalla politica, vengono comunque segnalati 12.000 casi l’anno in Europa. Ha promesso un lavoro comune di alleanza tra mondo sanitario e politico con l’utilizzo di un percorso parlamentare privilegiato. La tutela del malato oncologico della testa e del collo rappresenta oggi una sfida importante con l’imminente attuazione del federalismo che, se ben applicato, potrà essere una risorsa ma che può anche aumentare le disuguaglianze. Il Prof. GIUSEPPE SPRIA- PRIMO PIANO NO, Direttore della U.O. ORL dell’Istituto Oncologico Regina Elena di Roma, ha moderato la prima sessione di interventi ribadendo il forte impatto sociale in quanto i malati sono spesso sottoposti a interventi che modificano le funzioni respiratorie, deglutitorie, fonatorie e quella estetica. La Dott.ssa LAURA LOCATI, oncologa dell’Istituto dei Tumori di Milano, ha portato alcuni dati epidemiologici: 13.000 nuovi casi di tumori della testa e del collo, che costituiscono il 5% dei tumori in Italia, con aumento dei tumori dell’orofaringe e dell’ipofaringe in gran prevalenza (90%) carcinomi squamosi. Le cause sono alcool e fumo, ma anche il papilloma virus (HPV). Purtroppo il 70% dei pazienti giunge a una diagnosi in stato avanzato. Occorre sicuramente una maggior attenzione alla sintomatologia (disfonia, disfagia, e presenza di adenopatie) e una integrazione fra varie figure terapeutiche nel percorso diagnostico-terapeutico (oncologo, chirurgo ORL, maxillo facciale, radioterapista, logopedista, biologo, psicologo). La Prof.ssa MARIA CRISTINA DA MOSTO, Direttrice della Clinica ORL di Treviso, ha esposto i dati di una sua recente ricerca clinica che vede un 20% dei tumori dell’orofaringe e dell’ipofaringe riconducibili a infezione da HPV, che agirebbe producendo delle oncoproteine con funzione di bloccare i geni oncosoppressori con conseguente sviluppo di neoplasie. Come caratteristica le neoplasie HPV correlate risponderebbero me- glio alla chemio-radioterapia. Il dott. AIROLDI, oncologo radioterapista delle Molinette di Torino, ha evidenziato la mancanza di linee guida condivise nel trattamento di recupero dei tumori avanzati e ha sottolineato come la tecnologia d’irradiazione (IRMT) permette di concentrare la radioterapia sul tumore risparmiando le strutture nobili come la carotide. Il Senatore D’AMBROSIO LETTIERI, segretario della XII Commissione Igiene e Sanità, ha introdotto la seconda sessione e ha voluto ricordare che nel piano sanitario nazionale 20112013 verranno fatti investimenti sulle sinergie multidisciplinari e sui corretti stili di vita. Il Prof. GAETANO PALUDETTI, Direttore della Clinica ORL Ospedale Gemelli di Roma, ha moderato il dibattito e la tavola rotonda concludendo sull’importanza di una ricerca molecolare, patrimonio dei biologi per un futuro progresso terapeutico. Il Prof. VINCENZO VALENTINI, Direttore della Radioterapia dell’Ospedale Gemelli di Roma, ha ricalcato l’importanza della multidisciplinarietà nell’approccio terapeutico con un occhio di riguardo alla figura del psicooncologo. Interessante quindi la relazione del dott. GIOVANNI ALMADORI della Clinica ORL Ospedale Gemelli di Roma, sulla conservazione d’organo con protocollo di radio-chemioterapia che devono in un certo senso essere individualizzati. Il sottoscritto ha invece relazionato sul “Ruolo del volontariato accanto al Servizio Sanita4055070$& rio Nazionale (SSN)”, che con una diminuzione delle risorse in rapporto al PIL sarà obbligato a demandare una fetta riabilitativa e assistenziale alle Associazioni che realmente fanno attività sul campo. Come del resto ailar e Fialpo stanno facendo a livello riabilitativo, comunicativo psicologico e formativo. A differenza di altre associazioni, la nostra ha il pregio di formare i Volontari con corsi adeguati all’impegno. Ho inoltre pregato la prof. ssa Fumagalli Carulli di farsi promotrice di una adeguata selezione delle Associazioni di volontariato oncologico privilegiando le vere dispensatrici di attività “sul campo”. In quest’ottica è proseguito anche l’intervento del prof. FRANCESCO DE LORENZO Presidente FAVO, che ha elencato le recenti conquiste giuridiche a favore dei malati oncologici. Il dott. CLAUDIO GIUSTOZZI, Segretario Nazionale dell’ Ass. “G. DOSSETTI”, si è complimentato con i Relatori e con la qualità degli interventi, promettendo un’attenzione particolare alle problematiche dei pazienti oncologici della testa e del collo. Presenti nella sala, tra il pubblico. i soci Ailar della Sezione di Roma, con la rappresentanza del Consigliere Nazionale Dante Agatensi, del Presidente di Roma sig. Romano Pagani, che hanno avuto, tra l’altro, modo di contattare i primari romani presenti, per un costante miglioramento collaborativo nell’interesse dei malati presenti e futuri. Dott. Maurizio Magnani t53*.&453&*** 5 PRIMO PIANO Un meritato premio alla attività del Dott.Magnani Presidente Ailar e Fialpo Nel corso del 98° Congresso della Società Italiana di Otorinolaringoiatria e Patologia Cervico-facciale (S.I.O.), è stato attribuito al Dott. Maurizio Magnani uno dei cinque premi S.I.O. istituiti in occasione del 150° Anniversario dell’Unità d’Italia. Il Prof. Marco Piemonte, Presidente del Congresso e Primario dell’U.O. di ORL dell’Ospedale Reginale-Universitario di Udine, ha consegnato al Dott. Magnani una targa d’argento e un bonus di 1000 € da devolvere a un’associazione di volontariato/Onlus. Comunichiamo questo evento, orgogliosi che l’impegno del nostro Presidente sia stato apprezzato in importanti anbiti scientifici e sociali. Il Consiglio Direttivo Ailar Sulla targa è incisa la seguente dicitura: Premio “La S.I.O. per l’Italia” nel 150° anniversario dell’unità d’Italia Al dott. MAURIZIO MAGNANI Medico otorinolaringoiatra per gli altissimi meriti acquisiti in ambito civile e sociale “Italiae civis atque medicus semper” Udine 25 maggio 2011 Dott. Maurizio Magnani, il vice Primario dott. Angelo Anni e personale di sala operatoria 6 t53*.&453&*** 4055070$& PRIMO PIANO 4055070$& t53*.&453&*** 7 PRIMO PIANO Prima giornata dell’informazione sui tumori della testa e del collo La FIALPO, Federazione Italiana delle Associazioni di Laringectomizzati e Pazienti Oncologici, ha deciso di promuovere, con il sostegno incondizionato di Fondazione Cesare Serono, per il prossimo 17 settembre la Ia Giornata dell’informazione sui tumori della testa e del collo, considerando la scarsa attenzione nei confronti di una patologia oncologica molto sottovalutata. Comunemente associati a stili di vita non corretti, come l’abuso di alcol e di fumo, recentemente è emerso che per i tumori della testa e del collo uno dei fattori di rischio emergente è rappresentato dallo Human Papilloma Virus estremamente diffuso nella popolazione adulta. Nell’ambito di questa Giornata, sono previste le seguenti iniziative: t TFUUFNCSF JO EVF piazze, a Roma e a Milano, saranno presenti due stand presso i quali medici specialisti saranno a disposizione del pubblico per fornire informazioni e chiarire i dubbi dei cittadini. t 1SFTTP J DFOUSJ BEFSFOUJ BMMB FIALPO sarà distribuito materiale informativo sui segnali di allarme, i fattori di rischio, le azioni di prevenzione e l’importanza della diagnosi precoce nei tumori della testa e del collo. Oltre al patrocinio ottenuto dal Ministero della Salute, Assessorato alle Politiche Sociali e alla Salute di Roma Capitale e a quello dal Segretariato Sociale RAI-Radiotelevisione Italiana, 8 t 5 3 * . & 4 5 3 & * * * 4055070$& PRIMO PIANO la Giornata ha ottenuto i patrocini delle seguenti Società Scientifiche/Associazioni di Pazienti: tAILAR - Associazione Italiana Laringectomizzati Onlus. t AIOCC - Associazione Italiana di Oncologia Cervico-Cefalica. t AIRO-Associazione Italiana di Radioterapia Oncologica. t AOI Onlus-Associazione Oncologica Italiana Mutilati della Voce Onlus. t AOOI-Associazione Otorinolaringologi Ospedalieri Italiani. Ai Centri appartenenti alle Società Scientifiche/Associazioni di Pazienti patrocinatrici, interessati ad aderire in modo attivo, si invierà il materiale informativo relativo alla Giornata da distribuire al pubblico. Inoltre in oltre 50 Centri specializzati si terranno incontri con i medici di Medicina Generale e/o incontri informativi con il pubblico, organizzati in modo autonomo, nell’arco della settimana tra il 17 e il 24 settembre 2011. I TUMORI DELLA TESTA E DEL COLLO TUMORI DELLA TESTA E DEL COLLO: CHE COSA SI CONOSCE? Più della metà della popolazione non sa quali siano i “tumori della testa e del collo” e solo pochi sanno che anche i virus, nello specifico il Papilloma Virus Umano - HPV, possono causarne l’insorgenza. La scarsa informazione è spesso responsabile del frequente ritardo nella diagnosi e conseguentemente nel trattamento di questo importante gruppo di patologie tumorali. I tumori della testa e del collo sono difficili da curare quando diagnosticati in uno stadio avanzato o quando la malattia si è diffusa ad altri organi. CHE COSA SONO I TUMORI DELLA TESTA E DEL COLLO? Con il termine “tumori della testa e del collo” si intende il cancro che colpisce la bocca, la lingua, le gengive, la faringe, la laringe, il naso, i seni paranasali e le ghiandole salivari. L’organo che viene colpito più frequentemente è la laringe, seguito da cavo orale e faringe. All’interno di ogni singolo organo è importante conoscere accuratamente la localizzazione precisa del tumore (a esempio: la faringe si divide in rinofaringe, orofaringe o ipofaringe) per capire la gravità della malattia. La definizione della terapia più corretta viene decisa da un gruppo di medici esperti in diverse specialità, che includono il chirurgo otorinolaringoiatra, il radioterapista e l’oncologo. QUALI SONO I PRINCIPALI FATTO- RI DI RISCHIO? r Uso del tabacco (sigarette, sigari, pipa, tabacco da masticare, tabacco da fiuto) rappresenta il maggiore e più importante fattore di rischio. Si calcola che l’85% dei casi di tumori di questo tipo siano correlati al tabacco. rAssunzione frequente di elevate quantità d’alcool - segue il fumo, per importanza. Da solo sembra aumentare di 5-11 volte il rischio. L’associazione tra fumo ed alcool aumenta ulteriormente il rischio. rMarijuana 4055070$& r Fumo passivo, polveri di asbesto, sostanze chimiche di vario genere. rDieta povera in vitamine del gruppo A e B. rScarsa e non corretta igiene orale specie in soggetti portatori di protesi dentarie. rEsposizione papilloma virus umano (HPV) - questa infezione è attualmente considerata molto importante nella genesi di alcune di queste malattie (specie quelle dell’orofaringe e della bocca). Lo stesso virus è responsabile dei tumori al collo dell’utero e si ritiene che l’infezione si diffonda tramite rapporti sessuali. rVirus di Epstein Barr è associato ai tumori del rinofaringe. L’IMPORTANZA DELLA DIAGNOSI PRECOCE Riconoscere i sintomi e diagnosticare i tumori della testa e del collo in fase precoce offre ai pazienti una speranza di guarigione che supera il 90%. Ove possibile, questi tumori vengono trattati con la chirurgia, ma spesso vi è il pericolo di interventi demolitivi e invasivi, poiché la malattia è diagnosticata in fase avanzata in 9 casi su 10. L’intervento precoce, che offre maggiori possibilità di ricorso alla chirurgia meno invasiva, consente di preservare la funzionalità della parte colpita dal tumore. QUALI SONO LE PRINCIPALI TEC- NICHE DIAGNOSTICHE? La diagnosi precoce di queste malattie si basa sul riconoscimento dei sintomi iniziali e su un’approfondita visita medica, come a esempio l’esplorazione del cavo orale. Successivamente, per poter eseguire una diagnot53*.&453&*** 9 PRIMO PIANO si esatta è necessario effettuare una biopsia e utilizzare indagini strumentali come la fibroscopia, esame endoscopico nel corso del quale è spesso possibile visualizzare il tumore e la sua estensione. COME SI RICONOSCONO I SINTOMI? I tumori della testa e del collo sono di lento accrescimento nelle fasi iniziali e ciò vuol dire che i sintomi iniziali possono essere lievi e aspecifici. Questo può causare ritardo nella diagnosi. Sintomi comuni della malattia, ma che non devono allarmare in quanto riscontrabili anche in patologie più frequenti e meno gravi, sono ad esempio: rulcera in bocca r debolezza, anoressia e dimagrimento da malnutrizione dovuta alla difficoltà a deglutire remissione di sangue dalla bocca o dalle vie respiratorie rmal d’orecchie rdeglutizione dolorosa rcomparsa di gonfiore nella regione del collo La sintomatologia può anche assumere caratteristiche dipendenti dalla sede di origine della malattia: r nei tumori della laringe inizialmente si possono verificare alterazioni della voce; in seguito, la deglutizione diventa difficile e/o dolorosa rnei tumori della faringe si può avere una sensazione di corpo estraneo o dolore alla gola, difficoltà di deglutire, alitosi, voce 10 t 5 3 * . & 4 5 3 & * * * nasale ed eccessiva produzione di saliva. Molti possono sentire dei noduli sul collo (linfonodi ingranditi). Se il tumore è localizzato alla base del naso, altri sintomi possono essere disturbi uditivi come calo dell’udito, ronzii, fischi, sensazione di orecchio tappato, episodi ripetuti e recidivanti di otite, abbondanti secrezioni nasali, emorragia dal naso. Nelle forme avanzate, si possono presentare mal di testa, perdita dell’olfatto, ridotta visione e visione sdoppiata rnei tumori della bocca i sintomi iniziali sono lievi come piccole vesciche dolorose, ulcere o ferite che non guariscono, difficoltà nei movimenti della lingua fino all’impossibilità ad aprire la bocca nelle forme più avanzate rnei tumori dei seni paranasali compare spesso l’ostruzione nasale, abbondanti secrezioni nasali ed emorragia dal naso. Dolore, alterazioni della sensibilità del volto, disturbi visivi e deviazione della lingua sono tutti sintomi di malattia avanzata. legati a questa patologia1. t*O*UBMJBPHOJBOOPTJSFHJTUSBno circa 10.432 nuovi casi tra gli uomini e 1.980 tra le donne2. t*UVNPSJEFMMBUFTUBFEFMDPMMP rappresentano la quinta neoplasia più diffusa in Italia e la stima dei pazienti colpiti da questa neoplasia è di circa 106.7273. tIl Nord Italia è la zona in cui i tumori della testa e del collo sono maggiormente diffusi, con una prevalenza nell’area del Nord Est4. t/FMQFSJPEPJUVNPri della testa e del collo hanno rappresentato il 4,1% di tutte le neoplasie tra gli uomini e l’1,1% tra le donne2. t /FMMF EPOOF MJODJEFO[B Ò JO aumento, legato a un aumento dei tumori della cavità orale e della faringe. LA MULTIDISCIPLINARIETÀ Spesso, i pazienti ricevono una combinazione di modalità differenti di trattamenti ed è per questo fondamentale un approccio di tipo multidisciplinare. Si intende per approccio multiRisulta, dunque, importante ri- disciplinare, un approccio che conoscere i sintomi apparente- coinvolge più specialisti, come mente aspecifici, specie quando il chirurgo, il medico oncologo presenti in soggetti a rischio per e il radioterapista, che collabolo sviluppo di tumori testa-col- rano per il raggiungimento del miglior risultato terapeutico. lo. In presenza di uno o più di que- Nei tumori della testa e del colsti sintomi che non si risolvono lo, fanno parte di questo gruppo in breve tempo, è bene rivolgersi di specialisti anche il nutrizionial proprio medico o a uno spe- sta, il riabilitatore (logopedista), il terapista del dolore, il dentista, cialista. lo psicologo e l’assistente sociale5. Dati epidemiologici t4JTUJNBDIFJO&VSPQBJDBTJ LE TERAPIE di tumore della testa e del col- In questa neoplasia, esistono lo siano circa 140.000 e oltre diverse terapie che possono es65.000 decessi ogni anno sono sere impiegate singolarmente o 4055070$& PRIMO PIANO insieme. Diversi fattori incidono sulla scelta della terapia più appropriata, tra i quali: tMBTFEFJODVJÒTJUVBUPJMUVNPre; tMFTUFOTJPOFEFMUVNPSF tMBSBQJEJUËDPODVJTJÒEJGGVTP tMFDPOEJ[JPOJEJTBMVUFHFOFSBle; tJSJTVMUBUJFTUFUJDJFGVO[JPOBMJ tMBQSFGFSFO[BEFMQB[JFOUF5 Le opzioni di trattamento includono: LA CHIRURGIA I pazienti con una patologia localizzata che non si è diffusa, possono essere sottoposti a un intervento chirurgico del tumore. L’intervento chirurgico può essere seguito dalla radioterapia. LA RADIOTERAPIA I pazienti con tumori localmente avanzati e che non possono essere operati, possono ricevere radioterapia da sola, radioterapia in combinazione con una terapia mirata o radioterapia in combinazione con la chemioterapia. La chemioterapia in aggiunta alla radioterapia ha un impatto positivo sulla sopravvivenza, ma è associata a un aumento delle tossicità acute e croniche. LA CHEMIOTERAPIA La chemioterapia può essere usata nei pazienti sottoposti a chirurgia sia prima della procedura chirurgica - quando il tumore è vasto o per ridurne la dimensione o il numero di metastasi - sia dopo la chirurgia per impedire le recidive. Negli stadi avanzati (metastatici), la chemioterapia è usata come setting palliativo per ridurre la massa tumorale, alle- viare i sintomi e il dolore e per allungare la sopravvivenza6. LE TERAPIE MIRATE Negli ultimi anni, numerose terapie mirate sono state sviluppate per il trattamento dei tumori della testa e del collo. Queste terapie innovative mirano i geni difettosi o le proteine che sono presenti in eccesso nelle cellule di un tumore della testa e del collo, contribuendo alla crescita del tumore e al suo sviluppo. Gli anticorpi monoclonali rappresentano un tipo di terapia mirata che agisce interferendo con quelle particolari molecole che sono necessarie alla crescita del tumore e alla sua proliferazione. Gli anticorpi monoclonali possono essere più efficaci e più tollerabili degli altri trattamenti poiché attaccano specificamen- 4055070$& te le cellule tumorali, ma non le cellule sane. Bibliografia 1. GLOBOCAN (www.deep. iarc.fr, accessed May 2008). 2. AIRTUM, I tumori in Italia, Rapporto 2006. 3. AIRTUM, I tumori in Italia, Rapporto 2010. 4. Licitra L. Olmi P. (2011) Tumori della testa e del collo. Integrazione terapeutica nella conservazione della funzione d’organo Springer. 5. Fondazione AIOM, I tumori della testa e del collo. 6. Cancer.net www.cancer.net Fonte: Fondazione Cesare Serono con AOIMdV e Ailar t53*.&453&*** 11 PRIMO PIANO L’importanza dell’aggiornamento Trieste, città di elezione per incontri al vertice Nell’ambito del programma Nazionale di Educazione Continua in Medicina, si inserisce con particolare rilevanza questo evento, per il quale la Società Radiovision Provider ha inoltrato richiesta di accreditamento all’Agenas. Per l’ottenimento dei crediti ECM è necessario che i partecipanti siano presenti in sala per tutta la durata delle sessioni accreditate, che provvedano a firmare i registri di entrata e uscita e che riconsegnino, al termine della manifestazione stessa, la scheda di valutazione e di apprendimento debitamente compilate. ELENCO RELATORI E MODERATORI Amadori Maurizio - Mirano Arnez Marij Zoran - Trieste Babighian Gregorio - Padova Barzan Luigi - Pordenone Barbieri Franco - Verona Benazzo Marco - Pavia Biasotto Matteo - Trieste Bussi Mario - Milano Da Mosto Maria Cristina - Treviso Danesi Giovanni - Bergamo Di Lenarda Roberto - Trieste Emanuelli Enzo - Padova Fontana Marco - Monselice Lunghi Francesco - Monselice Luzzati Roberto - Trieste Marchiori Carlo - Treviso Martini Alessandro - Padova Mocella Stelio - Bussolengo Nicolai Piero - Brescia Orzan Eva - Trieste Peretti Giorgio - Brescia Piemonte Marco - Udine Rigoli Roberto - Treviso Rizzotto Giuseppe - Vittorio Veneto Spinato Roberto - Mirano Spriano Giuseppe - Roma Succo Giovanni - Torino Tirelli Giancarlo - Trieste RESPONSABILE SCIENTIFICO: GIANCARLO TIRELLI - DIRETTORE DELLA CLINICA ORL - TRIESTE SEGRETERIA SCIENTIFICA: FEDERICA BULLO, GIACOMO SPINATO, FABRIZIO ROVELLI E mail: [email protected] 12 t53*.&453&*** 4055070$& SANITÀ & SALUTE Convegno Il termalismo e il paziente portatore di tracheostoma Nell’Aula delle conferenze delle Terme di Tabiano, per iniziativa del nostro Presidente Nazionale, si è svolto il convegno “Il Termalismo come risorsa del malato portatore di tracheostoma”. Occorre comunque formulare un grande ringraziamento al direttore sanitario delle Terme di Tabiano, dott. Flavio Strinati e aI responsabile del Servizio di ORL. e Foniatria delle Tenne, dott. Francesco Avanzini per la sensibilità dimostrata verso le nostre problematiche e per aver accettato di buon grado di essere relatori di due tematiche dedicate. Infatti, dopo la presentazione del dott. Maurizio Magnani, che ha sottolineato l’importanza e la scoperta della terapia termale nel paziente oncologico della testa e del collo, il dott. Flavio Strinati ha parlato delle “Problematiche bronco-polmonari nel paziente portatore di tracheostoma”. Le patologie croniche a carico delle basse vie respiratorie sono in costante aumento e determinano una riduzione della capacità funzionale broncopolmonare, con peggioramento della qualità di vita del paziente e con un aggravio della spesa sanitaria in termini di ospedalizzazioni e di consumo da farmaci antibiotici e cortisonici. Queste criticità sono più evidenti nelle città con inquinamento “atmosferico ed elevate polluzioni”. Il dott. Flavio Strinati ha sottolineato l’importanza della terapia termale solforosa e in par- TABIANO T. - Il dott. Flavio Strinati mentre illustra le problematiche polmonari. ticolare dell’inalazione del gas sulfureo, con elevate proprietà antiossidanti e di ossigenazione tissutale, come recenti studi statunitensi hanno dimostrato. Ne viene infatti auspicata l’indicazione per la rivitalizzazione del tessuto miocardico lesionato dall’infarto. La riabilitazione respiratoria in ambiente termale solforoso viene eseguita con due metodiche: 1) LA VENTILAZIONE MECCANICA Con un’inalazione forzata a opera di un ventilatore che eroga aria miscelata con ossigeno che, nel caso del laringectomizzato, può essere collegato al paziente mediante una tracheocannula. I vantaggi di tale metodo sono rappresentati da un miglioramento della capacità polmonare e degli scambi gassosi con grande utilizzo nelle bronchiti croniche ostruttive (BPCO) ed enfisematose. 2) LA FISIOKINESI Terapia respiratoria con tecniche 4055070$& di rieducazione mediante mobilizzazione diaframmatica e di espansione toracica, ma soprattutto di disostruzione bronchiale con manovre di drenaggio posturale e di tosse assistita. Il dott. Francesco Avanzini ha quindi relazionato diffusamente circa le principali affezioni dell’orecchio, naso e gola, con particolare riguardo alle rinofaringiti ricorrenti spesso con lente risoluzioni verso la guarigione. Le inalazioni con acqua di Tabiano, le irrigazioni nasali, sono di grande aiuto terapeutico sia nelle fasi acute ma soprattutto in chiave di prevenzione con la possibilità di due cicli di cure annuali. Il relatore ha focalizzato poi l’attenzione sulle otiti tubo timpaniche che spesso complicano nel laringectomizzato una rinofaringite catarrale con sintomi fastidiosi come sordità rinogena, senso di occlusione auricolare e talvolta vertigini. La risoluzione del problema, in chi non respira più dal naso, passa obbligatoriamente attraverso dei protocolli elaborati dagli specialisti delle Terme di Tabiano che prevedono, accanto a terapie inalatorie come aerosol e docce nasali, anche politzer crenoterapico vibrato, insufflazioni endotimpaniche ed esercizi di rieducazione tubarica, con mobilizzazioni della lingua, di sbadiglio e di deglutizione. L’impiego inoltre di tecniche di auto ventilazione con espirazione narinale controresistenza può essere di grande utilità anche a domicilio. t53*.&453&*** 13 SANITÀ & SALUTE Il dott. Maurizio Magnani ha concluso il convegno con la relazione “Le Terapie ancillari di tipo termale nell’operato della testa e del collo”, evidenziando così quelle cure naturali termali di minor importanza rispetto a quelle principali di tipo inalatorio, destinate alla risoluzione dei processi flogistici respiratori. Grande importanza hanno infatti i Cataplasmi di argilla verde ventilata da applicarsi sull’epigastrio per risolvere i problemi gastroepatici secondari all’aerofagia ma anche nelle zone algiche dopo interventi di svuotamenti laterocervicali o dopo cicli di Radioterapia. Importante è il trattamento su cicatrici ormai consolidate. L’utilizzo dei fanghi termali (Luteoterapia) ha una larga gamma di indicazioni, riguardanti fatti degeneranti osteoarticolari. Anche l’impiego di creme idratanti e leviganti preparate con acque termali svolge un’azione benefica sulle cicatrici chirurgiche e sulla tonicità cutanea. Ma è soprattutto il contatto con la natura, con i percorsi salute, con i colori dei Omaggio al dott. F. Avanzini Omaggio al dott. F. Strinati fiori a esercitare un toccasana al paziente laringectomizzato, provato nel fisico e nel morale. “Gli studi della Psiconcologia lo testimoniano, ha affermato il nostro Presidente, in quanto il pae- saggio naturale svolge un’azione terapeutica migliorando la qualità di vita” (Il Giardino che cura). L’uditorio ha formulato ai relatori numerose domande poiché l’importanza degli argomenti ha suscitato grande interesse e curiosità. Il dott. Magnani ha quindi concluso i lavori dopo aver ringraziato i relatori e averli omaggiati con due artistici orologi di ceramica della costiera amalfitana, personalizzati per AiIar. Dal canto loro i due sanitari termali si sono dichiarati disponibili a far ottenere a tutti i nostri associati delle agevolazioni all’accesso alle cure, alle sistemazioni alberghiere e all’acquisto agevolato di bottiglie di acqua di Tabiano e di prodotti dedicati. La segreteria nazionale si farà carico di notificare tutto quanto. È seguito quindi un ricco rinfresco e buffet, offerto dall’Amministrazione delle Terme di Salsomaggiore e di Tabiano che ha allietato e soddisfatto tutti i presenti. A cura della Redazione AILAR - Milano L’ignoranza “Nemico” grave e insidioso La lingua latina fa distinzione tra il verbo nescio (non conosco) e ignoro (ignoro) perché dà una profonda differenza di significato tra le due cose. Infatti “nescio” sta a indicare uno stato di non conoscenza, perché il soggetto non conoscente non ha la notizia 14 t53*.&453&*** dell’esistenza di un concetto o di una cosa ma, una volta informato, è pronto ad adoperarsi per il miglioramento del suo sapere. “Ignoro” invece presuppone una condizione in cui il soggetto non si pone il problema, dà per scontata la sua ignoranza su varie tematiche ma non è spinto da alcuna voglia di miglioramento della sua condizione. È quindi una sorta di apatia che perpetua 4055070$& l’ignoranza che acquista così una valenza negativa. È risaputo che un vecchio proverbio recita che “l’ignoranza è il peggiore dei mali”, come a dire che molte cose negative sono figlie dell’ignoranza e del pregiudizio. Sempre seguendo questo filo rosso Jim Morrison, di fronte a critiche alimentate dall’invidia e dal pregiudizio, amava ripetere che “l’ignoranza è il peggiore SANITÀ & SALUTE dei mali, persino peggiore della malvagità che presuppone un minimo di intelligenza”. La persona equilibrata deve combattere contro l’ignoranza colpevole; non a caso un grande personaggio come Napoleone Bonaparte sosteneva che “le sole conquiste che non lasciano nell’animo amarezza sono quelle che si vincono contro l’ignoranza”. Vista la sua universalità e la sua diffusione in vari ceti sociali, l’ignoranza è un grave nemico dei malati oncologici della testa e del collo. Ma è più insidioso di quanto si pensi in quanto esplica i suoi effetti negativi a vari livelli: - a livello familiare mi sono sentito ripetere in numerose occasioni da parte di congiunti prossimi del malato “ma….se il cancro di mio marito (padre, moglie) è infettivo?” oppure un altro adagio “quanti mesi avrà ancora da vivere?” mal celando un interessato pensiero ad una eventuale eredità oppure alla salvaguardia della propria quiete esistenziale. In più di una occasione inoltre abbiamo avuto notizie di divorzi e di abbandoni. - a livello economico è capitato in diverse occasioni che il datore di lavoro abbia emarginato un dipendente laringectomizzato perché improduttivo e di non gradevole impatto con la clientela. - a livello sociale nella gente comune è ancora frequente la convinzione che chi respira dal tracheostoma abbia una cattiva condizione di vita e che sia meritevole di una regressione nella scala di considerazione collettiva. Basta ricordarsi dell’imbarazzo che si suscita quanto si tossisce in pubblico. - a livello individuale molti pazienti hanno rifiutato interventi demolitivi ma risolutivi per “un’ignoranza” del dopo per non riuscire ad immaginare una vita differente. Personalmente sono testimone di alcune tragedie di pazienti che hanno rifiutato interventi radicali preferendo terapie palliative senza giungere a guarigione. Vedete quindi, cari lettori, quanti campi di influenza e di attività può avere la nostra associazione di volontariato. Innanzitutto la promozione di una cultura che sconfigga il pregiudizio e l’equazione: laringectomizzato = persona non valente. Questo è compito nostro come associazione ma anche a livello individuale è importante che il paziente abbia un decoro, una pulizia ed uno stile di vita migliore a dimostrazione che la malattia può intaccare il corpo ma non la dignità della persona. Solo vivendo il nostro handicap nella società civile “con classe” e con le iniziative della nostra associazione riusciremo a vincere il nemico “ignoranza”. Dott. Maurizio Magnani non si associa più il cancro alla morte. Vasco Rossi forse non sa che il 50 per cento dei malati oncologici sopravvive. (…) Si tratta comunque di un invito a molti pazienti a non essere trattati ed eventualmente guariti dalla loro malattia. (…) In Italia - puntualizza Tirelli - vi sono oggi 2 milioni e 200 mila persone che vivono con il cancro e, di queste, circa 1 milione e 285 mila sono lungo sopravviventi: possono cioè essere considerati guariti.» Tirelli giudica Vasco Rossi un “cattivo maestro” per quanto riguarda la droga e un “pessimo maestro” per quanto riguarda l’oncologia. Per allentare la sacrosanta reazione sanitaria - professionale - umana dell’illustre oncologo al devastante messaggio, si potrebbe ammonire così il popolare rocker: «Vasco, scherza con la musica e lascia stare droga e cancro.» Senza nulla togliere al suo indiscusso richiamo mediatico, il cancro è ben più di una canzone. Merita il massimo rispetto e un’incrollabile fiducia nella medicina. La Redazione Le “Brevi” L’ o n c o l o g o Umberto Tirelli, direttore del Dipartimento di oncologia medica del CRO di Aviano, ha reagito alle considerazioni tutte personali del rocker di Zocca Vasco Rossi. “Di marijuana non è mai morto nessuno” e “se avessi avuto il cancro non mi sarei curato: antidolorifici ai Caraibi: (…). Perché non voglio soffrire, voglio morire allegro”. L’oncologo considera queste affermazioni dannose e frutto di disinformazione. Afferma : «Oggi 4055070$& t53*.&453&*** 15 “SPECIALE” PER VOI Esperienze vissute e immaginate La paura di “non esserci più” La paura dell’abbandono Così mi parla M. una vostra associata dopo aver letto il mio precedente articolo sulle fobie: «Ho sempre vissuto una vita tranquilla. A trent’anni stavo in macchina sotto una galleria con mio marito e mio figlio di quattro anni. All’improvviso mi sono sentita male: un senso di soffocamento, tutta sudata non riuscivo a parlare, respiravo convulsamente. Il “tormentone” si è riproposto a ogni evento triste come malattie, soprattutto ricoveri ospedalieri, dei miei familiari. Arrivavo al punto di non riuscire nemmeno a far loro visita in ospedale. Soffrivo perché non è facile essere capiti dagli altri… Quel senso di impotenza esisteva anche per le cose banali. Ho dovuto rinunciare a viaggiare, perché avevo il pensiero fisso: gallerie, ascensori, corridoi e luoghi senza sbocchi… Dottoressa, si tratta di agorafobia o di attacchi di panico?» Muovendo da questo breve riscontro possiamo suggerire una serie di riflessioni. La sindrome agorafobica è il risultato di un insieme di componenti: 1. paura di essere o di venire a trovarsi in posti che non sono conosciuti, ovvero in situazioni da cui è difficoltoso (meglio vergognoso e imbarazzante) sottrarsi; 2. paura di gravi malattie come possibili derivati di inspiegabili 16 t 5 3 * . & 4 5 3 & * * * e dolorose sensazioni interne; 3. desiderio impellente di ritornare a casa o in un altro luogo sicuro quando l’ansia sta per diventare incontrollabile; 4. necessità di avere accanto una persona di cui ci si fidi quando ci si allontana da casa o si teme fortemente un possibile attacco d’ansia. I luoghi fisici temuti concernono per lo più mezzi di trasporto (autobus, treno, automobile, navi, aereo), ristoranti, cinema, discoteche o altri posti di ritrovo affollati, supermercati, autostrade, strade con intenso traffico e con possibilità di intasamento, ponti, gallerie, ovvero semplicemente un tratto di strada fatto a piedi da soli. Benché etimologicamente agorafobia significhi “paura di spazi aperti”, quelli chiusi (le banche a chiusura controllata, ascensori o altri spazi ristretti come docce, bagni ecc.) possono provocare sintomi pari a quelli dell’agorafobia. La possibilità di collassare, di rimanere intrappolato o umiliato dalla gente, scatena automaticamente una serie di pensieri negativi collegati con disturbi interni gravi, sentiti come fossero reali quali l’infarto, il collasso, la pazzia e perfino la morte. Nel sentire di essere in preda di forze interne ed esterne e non trovando alcuna soluzione al suo problema, che può sfociare in un attacco di panico, l’agorafobico fugge dalla situazione ansiogena per cercare un rifugio sicuro in una 4055070$& figura protettiva (genitore, partner, ecc.) o nella casa poiché la casa rappresenta la sicurezza. Ma così facendo, il soggetto conferma la sua “diversità” e avrà sempre più paura di avventurarsi fuori, e, se dovesse farlo, lo farebbe con molta ansia. A seconda della storia personale di ogni individuo, del legame alle sue abitudini e alle sue sicurezze quotidiane, del suo livello di accettazione del rischio e dell’incertezza relazionale, il significato assunto da questa fobia è peculiare e quindi spetterà allo psicoterapeuta valutare il tipo di cura da intraprendere. Sono del parere, e nel caso di M. intravvedo questa possibilità, che molti “attacchi di panico” in realtà siano una risposta psicofisiologica alla paura di perdere i legami. Allontanarsi dalla sicurezza, perdersi nella nebbia e rischiare di non riconoscere più i contorni delle cose, entrare in un tunnel e non vederne mai la fine…, richiamano temi ancestrali di nascita e di morte. Così come siamo venuti alla luce, allo stesso modo ci riflettiamo nello sguardo materno che ci iper protegge o ci allontana. La memoria di ciò resta e riaffiora in tutti quei momenti importanti che chiedono di considerare i legami e le relazioni, compresi di perdite e sofferenze per la possibile perdita. La teoria dell’attaccamento elaborata dallo psicoanalista John Bowlby muove proprio dalla necessità “SPECIALE” PER VOI di spiegare spiegare l’acuta sofferenza emotiva conseguente alla separazione dalle persone significative. Pertanto i cosidetti “attacchi di panico” non sono indubbiamente estranei alla paura della separazione e a esperienze infantili “allarmanti” in tal senso. In diversi casi ci vuole l’acume dello specialista per tenere distinti i disturbi d’ansia relativi alla separazione temuta (o forse anche desiderata) e i disturbi di panico con (o senza) agorafobia. Infine, anche la fantasia di “non poter più esserci”, ovvero di morire e di lasciare le persone care incustodite, si cela nei sintomi ansiosi a causa di quel morboso meccanismo di attaccamento e di indissolubilità che ci rende genitori per sem- pre. Quindi in caso di malattia personale, evento assolutamente traumatico, possono scatenarsi reazioni come quelle fino a ora presentate. Aspetto nuovi esempi su cui poter ragionare e fare da lume a coloro che possono soffrire di un qualche possibile disagio. Dott.sa Monica Cielo Alla ricerca della voce perduta Preziosi e utili esercizi che facilitano la rieducazione fonatoria dopo la laringectomia totale PREMESSA Sintesi del precedente articolo: tempestività dell’intervento riabilitativo fonatorio; valutazione del controllo volontario/intenzionale della motilità oro-facciale; controllo inspirazione / espirazione. In questo articolo si prende in considerazione la riabilitazione logopedica del paziente che, una volta dimesso dall’ospedale, verrà seguito presso il Servizio di Logopedia con la frequenza di due sedute settimanali e di una con il maestro riabilitatore presso la sede del centro associativo di riferimento. DALLA TEORIA ALLA PRATICA (seconda parte) Sin dalle prime sedute verranno proposti esercizi per facilitare il rifornimento d’aria attraverso la bocca e il naso, spiegando e aiutando il soggetto a: - controllare l’ingresso di quantitativi minimi di aria attraverso il naso e la bocca, - eseguire dei movimenti “masticatori” (far finta di masticare), - deglutire e percepire il passaggio dell’aria in esofago, - bloccare l’aria prima che acceda allo stomaco, contraendo il diaframma, - provocare la risalita della “bolla” utilizzandola per sonorizzare. Verrà quindi suggerito un elenco personalizzato di parole composte da sillabe precedentemente allenate (PA/TA/KA) introducendone altre quali /BAGA–DA/, tenendo presente che possono esserci delle variazioni individuali e, pertanto, a qualche soggetto possono risultare semplici alcune parole piuttosto di altre. L’elenco prevede le seguenti parole-traccia: atto acca ecco oca acqua auto pappa poco patto putto pipa pepe pacco pecca pacca capo cotto caco coca cocco cucù cacao chicco topo tappo tacco teca tocca tetto tutto tata tuta 4055070$& toga babbo bebè bocca bacca becco buco gatto dado data dito detto ecc…e poi il famoso “ciao”. Questa lista di parole dovrà essere letta quotidianamente a casa, cercando di sonorizzare tutte le sillabe. Si chiederà inoltre, al nostro paziente, di trascrivere su un apposito quadernetto tutte le parole sonore che, anche solo occasionalmente, riuscirà a riprodurre nell’arco della giornata. Anche il contare sonoramente, da uno a dieci, è un ottimo esercizio dato che il nome dei numeri compresi presenta parte dei fonemi facilitanti. Proseguendo con gli esercizi, si proporrà, all’interno di una semplice frase data, la produzione sonora di almeno una parola. Le frasi presenteranno le seguenti caratteristiche: - devono essere brevi, - presentare parole bisillabe formate dalle consonanti fino a ora allenate, - presentare parole possibilmente ad alta frequenza. t53*.&453&*** 17 “SPECIALE” PER VOI Esempio: il GATTO corre; l’ ACQUA È POCA; il BABBO È in TUTA… Non va dimenticato o sottovalutato il fatto che i pazienti sottoposti a laringectomia totale spesso presentano una perdita dell’olfatto e del gusto o comunque un’importante compromissione di queste due funzioni sensoriali. Sarà quindi consigliabile proporre sin dall’inizio l’acquisizione di una semplice manovra che aiuta a riappropriarsi di queste due funzioni. Tale manovra consiste nel far aderire la base della lingua alla parete della faringe, rilasciandola subito dopo e producendo un suono simile a un “clunch”. Per facilitare, chiederemo di riprodurre una /K/ a bocca chiusa. Ripetendo più volte consecutivamente e in modo rapido la sequenza, l’aria incamerata, sia a livello orale che nasale, anche se in quantità esigua, viene più volte “pompata” stimolando l’olfatto. Come si sa, l’aroma dei cibi va a inte- grare il gusto e, con un semplice movimento, si può quindi ovviare ad entrambi gli ostacoli. CONCLUSIONE Se fino ad ora l’ iter indicato presenta carattere generale, ovvero presenta fasi e tappe più o meno comuni a tutti i pazienti, molto spesso a questo punto assistiamo a una diversificazione dei percorsi riabilitativi, il più delle volte legate a dinamiche psicologiche, all’accettazione o meno della nuova condizione, al dover effettuare cicli di radioterapia, e altre variabili spesso piuttosto imprevedibili e, comunque, estremamente soggettive. Tuttavia, è importante ricordare che l’acquisizione di un minimo di sonorità in tempi piuttosto brevi è fondamentale: - per un fattore psicologico-motivazionale - per favorire un recupero ottimale dopo un eventuale trattamento radioterapico. Giocherà un ruolo fondamentale per una prognosi riabilitati- va positiva, il tessuto familiare e la ripresa dei contatti sociali, perché solo in presenza di un background affettivo solido e stimolante, ovvero di un sostegno morale da parte delle persone care, i nostri pazienti potranno affrontare e superare le paure e le resistenze, rinforzare la fiducia in sè stessi e quindi la certezza che la comunicazione autonoma non sarà preclusa, ma avrà solo una nuova veste. Il cammino verso un’altra voce è possibile! Logopedista Dott.ssa Emanuela Rado Servizio Sanitario Nazionale Regione Veneto Unità operativa complessa di Otorinolaringoiatria e Patologia Cervico Facciale Ospedali di Mirano e Noale VE Direttore Prof. Roberto Spinato Quei salutari vapori L’infermiera consiglia … Con l’arrivo dell’autunno può arrivare anche qualche noioso inconveniente a tutti, ma in particolare al laringectomizzato. Sappiamo che il portatore di tracheostoma respira dalla trachea abboccata al collo e che ai polmoni arriva l’aria dall’esterno senza essere filtrata, umidificata, riscaldata, attraverso il naso. L’aria inalata con forza nell’apparato respiratorio può provocare con più facilità irritazione, infiammazione, catarro, bronchite. 18 t 5 3 * . & 4 5 3 & * * * Per ovviare almeno in parte a questi inconvenienti, si consiglia al laringectomizzato, anche in via preventiva, di sottoporsi al procedimento di inalazioni e/o di aerosol-terapia. Le inalazioni consistono nell’inspirare vapore di acqua bollente medicamentosa. Anche con la semplice inalazione di acqua umida o di vapore, si può ottenere un effetto calmante sulla mucosa tracheobronchiale e fluidificante del catarro denso e crostoso. Certamente più efficace allo scopo terapeutico è l’aerosol-terapia. 4055070$& Alla base del procedimento c’è un nebulizzatore che produce micro particelle di sostanze liquide medicamentose e/o acque speciali e/o acque termali che calmano la tosse, riducono il catarro bronchiale e migliorano lo stato bronchitico. Ogni laringectomizzato, soprattutto se vive in città fra lo smog dovrebbe, sempre su consiglio medico del procedimento più idoneo, sottoporsi periodicamente e con più frequenza in inverno alla terapia aerosolica. Giada Cerminara “SPECIALE” PER VOI Altre disabilità, altri silenzi La “lingua dei segni” tecnica comunicativa dei disabili dell’udito e della parola Tempo fa è pervenuta in Redazione, via e-mail, la “letterina” di una ragazza. Ci ha sorpreso, ci ha commosso e ci ha offerto interessanti spunti. Abbiamo voluto valutare attentamente alcuni passaggi e alla fine abbiamo concluso che era giusto condividerla con i nostri lettori. “Buongiorno, sono Chiara, la nipote di Bruno Maccatrozzo. Mio nonno era malato di tumore alle corde vocali da circa 3 anni, aveva perso la voce con la prima operazione e negli ultimi tempi era peggiorato sempre di più, lasciando ben poche speranze a tutta la sua famiglia e agli amici di poterlo riavere come prima che gli fosse diagnosticato il tumore. Mio nonno è venuto a mancare l’8 gennaio 2011, lasciando in tutti noi un dolore enorme, ma ancor di più ha lasciato ai suoi cari il modello di una persona fantastica e con un cuore d’oro. Era buono, gentile con tutti, sempre disposto ad aiutare gli altri nel momento del bisogno e non voleva mai far pesare il fatto che stava male, voleva sempre apparire forte davanti alla sua famiglia, anche se tutti sapevano che non era così. Questi sono gli insegnamenti che mi resteranno per sempre di lui e che l’hanno reso una persona amata da tutti. Come tutti coloro che gli sono stati vicino fino all’ultimo giorno e che l’hanno aiutato ad andare avanti nella sua malattia, portandogli un sorriso e un po’ di compagnia, anch’io avrei vo- luto aiutarlo in qualche modo. E così lo scorso settembre ho intrapreso un percorso di studi universitario finalizzato ad aiutare mio nonno, e più in generale tutte le persone affette dalla perdita della voce: lo studio della LIS (Lingua dei Segni Italiana). L’idea nacque non appena mi resi conto di quanto fosse difficile essere privati del dono della parola, della possibilità di partecipare alle conversazioni e in particolare di quanto fosse difficile per lui farsi capire anche per le cose più banali. Il mio obiettivo era quello di riuscire a insegnare qualche segno a mio nonno e alle persone a lui più vicine in modo tale che si riuscisse a comunicare più facilmente. Sfortunatamente la sua malattia peggiorò di giorno in giorno, rendendo impossibile l’attuazione di questo mio desiderio; credo però che tutto ciò non debba fermarsi quì, perché ci sono moltissime famiglie che hanno simili problemi e penso che con un po’ di buona volontà si possa riuscire a dare un piccolo aiuto alle persone che hanno perso la voce a causa del tumore e che non hanno altri mezzi per riacquistarla”. Come si può 4055070$& intuire gli spunti di approfondimento sono molteplici. Chiara ci informa della LIS (lingua dei segni), una tecnica comunicativa per disabili dell’udito (sordi) e della parola (muti). Chiara ha desiderato trovare un modo di comunicazione non verbale per colmare il doloroso silenzio del nonno, per non interrompere con lui lo scambio di sentimenti e di emozioni, così profondo e indimenticabile tra nonni e nipoti. Ma proprio questo suo generoso, tenero desiderio ci dà lo spunto per ribadire che il silenzio del laringectomizzato, a differenza del disabile dell’udito e della parola, è a “tempo determinato”. La “Lingua dei Segni”, così preziosa per altri silenzi, per il laringectomizzato, invece, può essere un freno alla riabilitazione fonetica. Chiara ci fa capire che per qualche laringectomizzato, come per il nonno, la riconquista della voce può fallire e allora, ecco la “Lingua dei Segni”, la comunicazione silenziosa. Ribadiamo tuttavia che il percorso riabilitativo più corretto ed efficace per il laringectomizzato, si realizza nel tempo con impegno costante, forte motivazione, senza fretta e con il supporto del logopedista e del maestro laringectomizzato. Siamo comunque grati a Chiara per la segnalazione, ma soprattutto per averci fatto partecipi del suo struggente ricordo del nonno “una persona fantastica e con un cuore d’oro”. La Redazione t53*.&453&*** 19 INFORMAREGIONE *OQSPHSBNNBQFSJM A Treviso “c’è qualcosa di nuovo …” A cura della Prof.ssa M.C. Dal Mosto, Primario del reparto ORL presso l’Ospedale civile Ca’ Foncello di Treviso, è in fase di programmazione un Convegno formativo per medici, infermieri, logopedisti, maestri riabilitatori. Il positivo riscontro del Convegno svoltosi a Verona il 6 e 7 maggio, ha permesso di individuare la formula di un equilibrato dosaggio tra scienza, tecnica e cuore. L’indubbia capacità professionale e organizzativa della Prof. ssa Dal Mosto, che saprà circondarsi di autorevoli relatori, è sicura garanzia di un ottimo risultato. Il Convegno si svolgerà presso l’Ospedale Ca’ Foncello nella prima decade di maggio 2012. Nel prossimo numero di “Sottovoce” troverete informazioni più dettagliate. Adriano O. Zanolli Assemblea generale Il giorno 17 dicembre 2011 alle ore 9,30 presso la sede della Sezione di Padova Via Montà, 368 è convocata l’Assemblea generale degli iscritti per discutere e deliberare alcune modifiche dello Statuto. Vedasi lettera Regione Veneto - 3° Settore del 21/7/11 Si raccomanda la partecipazione. Il Presidente Rag. Adriano O. Zanolli 20 t53*.&453&*** 4055070$& INFORMASEZIONI BELLUNO Guarire con il volontariato “CASA TUA” onlus dona un’apparecchiatura laser Il reparto di ORL del “San Martino” di Belluno è ora dotato di un’apparecchiatura di ultima generazione per interventi chirur-gici di testa e collo. Si tratta di un laser ad anidride carbonica che permette di asportare la massa tumorale da laringe, faringe e cavo orale. Rispetto al bisturi elettrico è meno invasivo, garantisce alta precisione, meno traumi e gonfiori post intervento e maggiore rapidità di guarigione, contenendo quindi la spesa di degenza. «L’ospedale di Belluno - precisa il Primario dott. Roberto Bianchini - è stato già da fine ’83 tra i primi in Italia, con Napoli e l’Istituto Oncologico di Milano, ad adottare questo tipo di tecnologia che ovviamente nel tempo ha avuto un’evoluzione». L’attuale situazione economico finaziaria dell’USL 1 non avrebbe permesso di sostituire la vecchia attrezzatura e sostenere l’ingente costo (circa 33 mila €!) della nuova, se non ci fosse stata la generosa donazione del Comitato d’intesa tra le Associazioni volontaristiche di CASA TUA onlus. La struttura, sorta nel 1996 nel giardino dell’Ospedale, ospita gratuitamente i familiari che prestano assistenza e agli ammalati che si sottopongono a terapie continuative. «Il volontariato - evidenzia Giorgio Zampieri, Presidente dell’Associazione - 4055070$& non si sostituisce alla Sanità, ma è fondamentale per creare rapporti e relazioni affinché le persone non vivano la sofferenza in solitudine.» Chi desidera avere ulteriori informazioni sull’accoglienza presso CASA TUA, il numero di riferimento è quello della Direzione Medica dell’ospedale “San Martino” di Belluno: 0437-516254 Saturnino Frittelli t53*.&453&*** 21 INFORMASEZIONI PADOVA 5FOJBNPDJQFSNBOP Festa del volontariato sociale e del Non Profit Domenica 4 settembre, organizzata dall’assessorato alle Politiche Sociali della Città di Monselice, si è tenuto l’annuale incontro tra le associazioni di volontariato che lavorano nella sanità e nel sociale, e tra queste e i cittadini. Quest’anno la festa è stata distinta in due momenti diversi. In mattinata c’è stata la camminata della solidarietà, marcia di tutti i rappresentanti delle associazioni da “Campo delle Fiera” a Piazza Mazzini, dove si sono esibite la banda Città di Monselice e le Majorette. La manifestazione si è poi spostata davanti al Municipio, dove c’è stato il saluto delle autorità e la lettura della carta dei diritti del volontariato. È seguita la Santa Messa nel Duomo e il pranzo sociale. Tutti i partecipanti, circa 150, hanno condiviso, sotto lo stesso capannone, il pranzo preparato da un gruppo di volontari, a base di vari antipasti, patatine, polenta costine, pancetta e salsicce, accompagnato da due ottimi vinelli (bianco e rosso), e degnamente concluso da un’abbondante fetta di dolce e da un buon caffè. Nel pomeriggio era prevista, presso il “Parco Buzzaccarini”, l’apertura degli stands delle associazioni e vari spettacoli di intrattenimento. Si era voluto concentrare in questa seconda parte della manifestazione l’incontro tra la cittadinanza e le associazioni. Purtroppo quest’anno il tempo non è stato clemente e, pertanto, dopo il pranzo la manifestazione 22 t 5 3 * . & 4 5 3 & * * * è stata sospesa. Non c’è stato, quindi, l’incontro tra associazioni e cittadini che è poi lo scopo ultimo di questa manifestazione. L’arrivederci è per l’anno prossimo. Si spera che l’inconveniente 4055070$& metereologico sia stato di monito agli organizzatori, portandoli a riunificare la manifestazione in un unico momento che coinvolga sin da subito cittadinanza e associazionismo. Severino Pastore INFORMASEZIONI ROVIGO Le basi per la ripresa Centri fonetici e maestri riabilitatori Nuova linfa con il volontariato 20 Agosto 2011 - Si è tenuto il consiglio di Sezione con la presenza del Presidente Regionale Rag. Adriano Zanolli e del coordinatore dei maestri Luciano Olivo. Si è fatta un’ampia panoramica dell’attività svolta e si sono poste le basi per la ripresa dopo la sosta estiva. I Centri di riabilitazione fonetica sono stati così riconfermati: a) - Rovigo - Primario Dott. Menaldo; maestro Guido Candiani b) - Adria - Dott. Bondesan; maestri Pellegrinetti e Casotto c) - Trecenta - Aiuto Primario dott. Barzai; maestro Pellegrinelli (il lunedì dalle 9,00 alle 12,00) A Porto Viro il caposala si incarica di vistare mensilmente le presenze dei degenti e di stilare le informazioni sui nuovi ammalati. Allo scopo di consolidare la presenza della nostra Sezione e di realizzare un rapporto sempre più collaborativo dei maestri, è stato definito un programma di incontri formativi con il supporto di primarie case farmaceutiche produttrici degli ausili specifici indispensaboli ai nostri associati. Si è inoltre evidenziata la necessità di accrescere il numero degli iscritti, orientandosi in particolare verso volontari motivati e preparati. Rientrerà nei prossimi impegni la campagna di prevenzione nelle scuole contro alcool, fume e droga. Per settembre-ottobre sono stati programmati incontri per la formazione di volontari OSPEDALE “SANTA MARIA DELLA MISERICORDIA” - ROVIGO da parte del Regionale, che fornirà le attrezzature e i materiali necessari. t-BOPTUSB4F[JPOFSJDPSEBDPO riconoscenza il maestro Luigi Cibin, che per molti anni si è dedicato con impegno e generosità alla riabilitazione e al sostegno psicologico dei nostri associati. t 1VSUSPQQP VOBMUSB OPUB EJ dolore: ci ha lasciato Mirson Pasotto, un caro amico di Villa d’Adige, Badia Polesine. t 1VCCMJDIJBNP JM SJNQJBOUP EJ Antida Pavanello Ballarin per un amico, esempio di fraterna collaborazione tra il nostro Veneto e la sua Toscana: “Nel mese di luglio, dopo un periodo di grave malattia, è mancato Roberto Casentini, una figura carismatica che ha lasciato un ricordo bellissimo a quanti hanno avuto la fortuna di conoscerlo. Le sue doti sono tante che meri4055070$& terebbero molto spazio di giornale. Di straordinaria generosità, ha saputo ricoprire incarichi importanti nella sua Firenze, in Toscana, ma anche a livello europeo”. La FIALPO si unisce alle nostre condoglianze. Sergio De Stefani t53*.&453&*** 23 INFORMASEZIONITREVISO PADOVA INFORMASEZIONI L’hospice ora è più vicino A Vittorio Veneto nasce “Casa Antica Fonte” Per condividere questa importante tappa e i prossimi passi che completeranno la realizzazione della struttura residenziale che accoglierà le persone malate di tumore, ci è pervenuto il gradito invito a partecipare il 29 luglio alla “Festa della frasca”, una tradizione augurale che si svolge quando in un edificio si raggiunge il tetto. “Casa Antica Fonte” sarà ultimata entro la primavera 2012 e sorgerà su un’area di circa 7.000 mq, donata dall’Amministrazione Comunale di Vittorio Veneto. Il fabbricato, immerso in un grande parco, si estenderà su una superficie di 1891 metri 24 t 5 3 * . & 4 5 3 & * * * Nell’invito si specifica: “Sarà una festa all’insegna della solidarietà e della convivialità, per ringraziare i privati e le Associazioni che stanno contribuendo alla realizzazione di questa struttura estremamente importante per la nostra Comunità. Certi della sua partecipazione la salutiamo cordialmente.” quadrati, articolata su un unico piano. La struttura ospiterà, sulla base degli standard regionali relativi al numero di pazienti oncologici, dieci ampie stanze che accoglieranno i malati assieme a un eventuale familiare o amico. Ogni stanza si affaccerà sul 4055070$& giardino e sarà dotata di tutti i comfort necessari a rendere la permanenza più serena possibile. All’interno dell’hospice troveranno posto, oltre alle stanze di degenza, anche aree dedicate alle attività della vita quotidiana, tra cui un soggiorno e una tisaneria, un’area per l’attività di diagnosi e cura, locali per l’incontro con le associazioni di volontariato, un ampio spazio per riunioni, convegni e un piccolo luogo di culto. Efrem Carraro INFORMASEZIONI VENEZIA In sede e in trasferta Informazioni e iniziative Un nuovo modo di stare insieme 20 Giugno 2011 ore 16. Presso la sede si svolge la riunione dei consiglieri di sezione con la gradita partecipazione di alcune “quote rosa”. Il Presidente: - Informa che la Regione, senza alcuna comunicazione ha revocato il D.R. n° 30 del 17/05/1974 che stabiliva un contributo annuo per le scuole di riabilitazione fonetica e le prestazioni di volontariato. L’Associazione si sta interessando per rinnovare le convenzioni con le varie USL, secondo una legge statale. - Informa dell’iniziativa promossa dalla dott.sa Emanuela Rado (logopedista ORL – Mirano), un gruppo su Facebook “Questa è la mia voce”, aperto a chi è direttamente interessato e ai familiari. Finalità: comunicare con chi ha condiviso l’esperienza scambiando informazioni, consigli e avvalersi del parere (consulenze) di professionisti che operano nel campo (figure: ORL, psicologo, logopedista). - Informa che la scuola di Salzano sarà trasferita a Noale, non appena sarà disponibile un locale presso l’Ospedale Civile. - Sollecita a fornire suggerimenti o argomenti che si ritengono di interesse per i nostri lettori da inserire in Sottovoce. - Evidenzia particolarmente l’aspetto della socializzazione che stenta a concretizzarsi in forme diverse da quelle abituali del pranzo e delle gite. - Indica un modo nuovo di condividere momenti di socializza- zione e, pur riconoscendo la validità degli incontri conviviali e delle gite, si è detto convinto che ci sono modi alternativi di svago altrettanto validi dello “stare insieme”. Quindi è stato proposto di riprendere gli incontri per il gioco delle carte (burraco, briscola, o quello che meglio preferite), e proponendo anche i classici quattro salti. Gli incontri con medici/logopedisti/psicologi, sono sempre tenuti in considerazione ma tutto dipende dalla loro disponibilità di tempo. L’Assemblea, con la partecipazione di 14 persone, termina alle ore 18. Verbale redatto da Mario De Marchi. 30 Giugno 2011 – Dopo giorni di consultazioni “meteo” su qualsiasi parte, da internet a TV nazionali e private, partiamo verso il nostro incontro con la lirica su un confortevole pulmino. Il tempo fa il generoso: ci concede di goderci tutta l’opera, resiste fino a quando risaliamo sul pulmino per il ritorno, poi, preceduto da tuoni e sinistri bagliori (degni del I° atto dell’Otello, tanto per restare in tema lirico verdiano), il diluvio… In vena di generosità, arrivati a Mestre, solo qualche goccia. Alle tre circa del 1° luglio, ci salutiamo. Siamo chiaramente stanchi ma soddisfatti e … asciutti. Ma facciamo un rapido replay. Arriviamo a Verona verso le 18,30 nelle vicinanze di piazza Bra’, centro elettivo degli incon- tri dei veronesi. I maestosi edifici, gli eleganti palazzi e persino Re Vittorio Emanuele II°, dal 4055070$& t53*.&453&*** 25 INFORMASEZIONI VENEZIA suo cavallo, sembrano osservare con distacco quel brulicare di gente di ogni razza e paese. Caffè, ristoranti, pizzerie sono già stracolmi e invadono parte del “Liston” (per i non veronesi, è il passeggio lastricato). Dopo la sosta per una pizza (prenotazione con largo anticipo), alle 20,30 siamo davanti l’entrata n° 63. Si prova una certa emozione passando sotto le imponenti arcate delle gallerie, salendo gli alti gradini di pietra. Quando si esce all’aperto la visione dell’immensa cavea è come un profondo respiro liberatorio. Gli orchestrali accordano gli strumenti mentre gli spettatori occupano tutti i settori. C’è ancora molta luce quando il famoso e puntualissimo direttore d’orchestra sale sul podio e una dolcissima melodia di violini segna l’inizio del preludio. E c’è ancora troppa luce per il “rito” dei lumini, accesi troppo presto, togliendo gran parte del magico effetto. Questa nostra prima “trasferta” associativa nel mondo della lirica è stata accolta con piena soddisfazione e tutti si sono già prenotati per la prossima stagione areniana. Avrei desiderato con alcune immagini darvi un “assaggio” della magia, del fascino. della spettacolarità scenografica che Aida da sempre regala allo spettatore. Ma fotografare era vietato. Non sono comunque mancati molti flash, ma noi sebbene di malavoglia ci siamo adeguati. L’iniziativa di condividere “nuovi” momenti di socializzazione è perfettamente riuscita e mi incoraggia a non abbandonare l’idea. Fin da ora vi invito a “prenotarvi” per la prossima stagione lirica areniana. Rinnovo l’invito agli incontri in sede che riprenderanno in ottobre. 3 Settembre 2011 - Consueto appuntamento annuale dei maestri riabilitatori. Dopo il saluto di “ben ritrovati” e alcune informazioni di servizio, non nascondo il difficile momento che fa stringere i cordoni della borsa, soprattutto alle realtà di volontariato come la nostra. Tutti convinti dell’importanza del “ritrovarsi” e quindi di non rinunciare alla sana e gratificante socializzazione, propongono di versare ciascuno la propria quota. Naturalmente con la speranza che ciò non debba accadere mai. La rinuncia sarebbe privarsi di un diritto e una sconfitta per la società. 2 Ottobre 2011 - Si rinnova l’incontro conviviale associativo di Sezione, preceduto dalla Santa Messa che sarà celebrata a Mestre presso la Chiesa Cuore Immacolato di Maria, Via Altobello, 4 - ore 10,30. P.S. Le foto non documentano tutti i partecipanti. Ci scusiamo con gli “assenti” … Pier Luigi Tornatore 26 t 5 3 * . & 4 5 3 & * * * 4055070$& INFORMASEZIONI VERONA Partenza “in quarta” Una serie di iniziative dalla piazza alla TV Agli inizi di luglio: abbiamo inviato a trentadue scuole medie di Verona e Provincia, ancora non visitate nei precedenti anni, un programma di incontri “Aiutiamoci a crescere” per la campagna di prevenzione contro alcool, fumo, droga, alimentazio scorretta, fattori inquinanti. 8 Settembre: nell’ambito di una “giornata” promossa dall’Assessorato all’istruzione e organizzata dal Comune di Verona presso il Palazzo della Ragione, abbiamo incontrato docenti e ragazzi delle medie, delle superiori e alcuni genitori, ottenendo l’apprezzamento per il nostro contributo come parte attiva nell’educazione. La giornata è iniziata con il discorso introduttivo ed esplicativo dell’Assessore Alberto Benetti, che ha preceduto quello dell’Assessore Erminia Perbellini, che ha messo a disposizione il prestigioso Palazzo della Ragione. Vicini al nostro tavolo di accoglienza abbiamo notato i tavoli dell’AVIS, della Caritas, del Corpo degli Alpini, dei Vigili urbani, della Polizia di Stato, della Protezione Civile e della Cattolica Assicurazione. Al termine gella mattinata abbiamo avuto un interessante colloquio con Francesca Boari, giornalista di Telepace. Abbiamo accolto con la massima disponibilità l’invito al suo programma, offrendoci l’opportunità di illustrare da un mezzo comunicati- vo previlegiato le finalità della nostra Associazione. La positiva partecipazione a questa giornata ci ha incoraggiato a proseguire fiduciosi nell’impegno assunto. 18 Settembre (vedi foto): in piazza Bra’ a Verona grande 4055070$& Festa del Volontariato. La nostra Associazione, come in passato, presenzia con un proprio stand e consegna i nostri opuscoli al pubblico per informare sulla nostra “mission”. In tale circostanza vengono offerti fiori, consegnati depliant sulla t53*.&453&*** 27 INFORMASEZIONI VERONA campagna d’informazione “Sui tumori della testa e del collo” organizzata dalla nostra Federazione Fialpo a livello nazionale, su interessamento del dott. Maurizio Magnani e del nostro Presidente regionale Rag. Adriano Zanolli. Tale attività proseguirà presso vari ospedali della Regione fino al 24 settembre. 17-24 Settembre: l’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona organizza un corso di formazione per volontari. 18-20 Settembre: il C.S.V. organizza un corso sulla rendicontazione dei progetti. 20 Settembre: Convegno alla Gran Guardia con l’Assessore Stefano Bertacco. “Le sfide di una società che cambia” 9 Ottobbre: la Sottosezione di Bussolengo organizza un incontro coviviale per socializzare con operati e familiari. Fiduciario Renzo Recchia. 16 Ottobbre: la stessa iniziativa viene ripetuta dalla Sottosezione di Legnago. Fiduciario Vivian Silvano. In novembre: verrà cconvocato il Consiglio Provinciale per definire l’attività associativa del prossimo anno. Il dott. Giampaolo Pighi, aiuto del dott. Franco Barbieri Primario ORL dell’Ospedale di Borgo Trento, sta organizzando un 28 t53*.&453&*** convegno sulle protesi fonatorie che indicativamente si svolgerà a fine ottobre/primi novembre. Sarà nostra cura inviare per tem- 4055070$& po la locandina ai nostri associati interessati. Walter Segala INFORMASEZIONI VICENZA Il dovere di informare Non si può sottovalutare la situazione creatasi a Vicenza PREMESSA L’insolito contenuto dell’INFORMASEZIONI VICENZA è determinato dalla situazione creatasi per le dimissioni “irrevocabili” del Presidente Pietro Serraiotto, del Vice Presidente Davide Mercante e del Consigliere Annamaria Marcadella. Si ritiene quindi opportuno rendere nota la nostra posizione nel fronteggiare un’emergenza per la quale a tutt’oggi non ci è dato conoscerne la vera motivazione. Il “modus operandi” ritenuto più consono è stato di convocare il Consiglio di Sezione di Vicenza, il cui verbale, sempre per completezza d’informazione, sottoponiamo alla vostra lettura. Verbale Consiglio Sezione di Vicenza 20 luglio 2011 ore 16 Sono stati convocati i Consiglieri e risultano presenti: Olga Zorzato - Segretario Canderle Luigi - Consigliere/ Maestro Gasparini Raimondo - Consigliere Vivian Sergio - Consigliere/Maestro e Probiviro Zambotti Bortolo - Consigliere/ Maestro Cauci Fulvia - Consigliere Telatin Fernanda - Consigliere assente per malattia Costa Saverio - Fiduciario Sono stati invitati: Bergozza Pietro - Maestro Dalla Valeria Roberto - Maestro - assente per malattia Lago Luigi - Probiviro - assente. Per il Comitato di Gestione il Presidente Regionale Zanolli, il Vice Presidente Tornatore e il Segretario Bragantini. Per il seguente Ordine del Giorno: 1. Disamina Nuova Situazione e proposte dei Consiglieri 2. Proposta di nomina del nuovo Presidente e del Vice Presidente 3. Nomina di nuovi Consiglieri scelti tra i primi non eletti 4. Varie. Presidente dell’Assemblea è nominato Zanolli O. Adriano, Segretario Bragantini Gaetano. La convocazione alle ore 16 è valida e si procede secondo l’Ordine del Giorno. 1. Disamina Nuova Situazione e proposte dei Consiglieri Il Presidente Zanolli fa presente che la convocazione del Consiglio Provinciale di Vicenza è dovuta a norme statutarie per definire all’interno del Consiglio la possibilità e la disponibilità tra i Consiglieri alla nomina di un nuovo Presidente e Vice Presidente. Il Presidente fa presente che la situazione della Sanità alla luce degli ultimi fatti (revoca del Decr. reg. sulla istituzione dei centri di rieducazione fonetica e nuovi tagli e imposizioni di ticket, in dipendenza del nuovo decreto sul bilancio dello Stato) in un momento così difficile è necessario che la nostra Associazione in collaborazione con le altre consorelle si presenti unita e forte per poter difendere e por4055070$& tare a termine i risultati finora ottenuti. Per ottenere questo occorre la stretta collaborazione di tutti quelli che collaborano nella nostra struttura in particolare i maestri e tutti i soci operati sostenuti dai sostenitori che hanno finora collaborato attivamente. 2/3 - Proposte del Consiglio Non è emerso all’interno dei Consiglieri un candidato a ricoprire la carica di Presidente. Si propone che il Presidente Regionale assuma ad interim anche la carica di Presidente della Sezione di Vicenza. I Consiglieri hanno confermato all’unanimità di collaborare a mantenere la corretta attività delle Sezioni in stretta collaborazione con il Presidente. Ci si propone di riunirsi con una certa frequenza per valutare la possibilità di ricercare e ricostituire all’interno dell’Associazione, non escludendo di segnalare e di contattare dei volontari esterni con carisma e personalità affinchè possano dare nuovo impulso all’associazione. 4 - Varie I Maestri presenti hanno assicurato che i centri da loro presieduti continueranno l’attività. I locali della sede di Vicenza resteranno aperti come di consueto tutti i martedì. Il locale della sede di Bassano saranno aperti il giovedì per la corrente attività con i soci e il mercoledì per la rieducazione. Al Presidente ad interim deve essere consegnata la posizione t53*.&453&*** 29 INFORMASEZIONI VICENZA 30 contabile e patrimoniale come da accordi entro il 31/07/2011. A tale scopo verrà stabilita la data in funzione della disponibilità del Presidente del Collegio Sindacale Regionale. I rimborsi ai maestri e ai volontari verranno autorizzati dal Presidente così come ogni necessità per il buon funzionamento della Sezione. Il Presidente fa presente che le indiscrezioni relative alla costituzione di una nuova associazione con gli stessi scopi e finalità della nostra, da parte di soci iscritti alla nostra associazione trova limitazioni nello Statuto. Il Presidente ringrazia della fattiva collaborazione e si augura che le difficoltà che attualmente attraversa la Sezione di Vicenza siano presto superate con la buona volontà di tutti i soci. Alle ore 19 viene chiusa l’assemblea. SETTEMBRE 2011 Si impone un ulteriore incontro istituzionale, motivato da alcune circostanze che nel frattempo hanno pesantemente compromesso il contenuto del verbale. La necessità di dover assumere “ad interim” la Presidenza della Sezione di Vicenza per traghettarla ad un’Assemblea straordinaria per il rinnovo delle cariche dimissionarie, mi porta ad alcune considerazioni. Pur riconoscendo le capacità organizzative e di coinvolgimento del Presidente Serraiotto, devo tuttavia rilevare come la rete del volontariato e il rapporto con ospedali e corpo sanitario siano risultati inadeguati per la prosecuzione della finalità specifica nei confronti dei soci operati. La volontà statutaria dei nostri fondatori indica con chiarezza gli obiettivi e le modalità dell’Associazione, creando presupposti per la sua continuità in sintonia di intenti e non in discordante personalismo. Conclusione Con l’auspicio che si possa trovare un equilibrio operativo teso sprattutto al bene dei soci operati e dell’Associazione, sollecito la più ampia partecipazione a una prossima Assemblea Generale Straordinaria della Sezione di Vicenza. Data e programma sarà comunicato per tempo a 1/2 lettera inviata a tutti gli associati. Il Presidente Regionale e Presidente “ad interim” Adriano O. Zanolli t 5 3 * . & 4 5 3 & * * * 4055070$& Vicenza, 20 luglio 2011 INTERMEZZO Autunnale Almanacco L’autunno va dal 23 settembre (equinozio di autunno: il giorno è lungo come la notte) al 21 dicembre (solstizio d’inverno: la notte è più lunga del giorno). Il sole entra in Bilancia, Scorpione, Sagittario. L’ora legale termina il 29 ottobre: le lancette dell’orologio vanno spostate un’ora indietro alle ore due del 30 ottobre. Buon onomastico a: Pio (23 settembre) - Michele, Gabriele, Raffaele (29 settembre) - Francesco (4 ottobre). 2 ottobre: festa dei nonni Proverbio - Se ottobre è solaiolo, novembre è fungaiolo. Per chi ci crede… I nati in Bilancia sono creativi, concilianti, originali, ma nello stesso tempo tradizionali. I nati in Scorpione sanno trasformare lo scontento in azione, disposti a lottare fino in fondo. I nati in Sagittario amano la polemica ma con ironia e hanno buona capacità di socializzazione. Il testamento di un albero Un albero di un bosco chiamò gli uccelli e fece testamento: lascio i miei fiori al mare, lascio le foglie al vento, i frutti al sole, e poi i semini a voi. A voi poveri uccelli perché mi cantavate la canzone nella bella stagione. E voglio che gli stecchi, quando saranno secchi, facciano il fuoco per i poverelli. TRILUSSA Autunno in tavola CASTAGNA - Ricca di potassio. Contiene vitamine B1, B2, B3, magnesio, calcio, fosforo e fibre. 165 calorie per 100 g. Cavolo - Ricco di fibre, vitamine C, D e K (necessaria per la coagulazione del sangue) MELA - Non è particolarmente ricca di vitamine, ma è ricca di fibre e di polifenoli dal forte potere antiossidante. MELANZANA - Stimola la produzione di bile, aiutando a eliminare il colesterolo in eccesso. Radicchio - Particolarmente ricco di fibre, vitamine A eB e, se consumato crudo, anche di vitamina C. SEDANO RAPA (sedano di Verona) - Ricco di sali minerali, buoni effetti diuretici e digestivi. SPINACI - Ricchi di ferro e buona presenza di vitamini A e C. 30 calorie per 100 g. UVA - Buona azione disintossicante e discreto effetto diuretico. Ricca di potassio, contiene anche calcio, vitamibe A e C. Piuttosto calorica. ZUCCA - Ricca di vitamina A, contiene fibre, carotene, ferro, potassio, calcio. Solo 15 calorie per 100 g. 4055070$& t53*.&453&*** 31 CONOSCERE “Marca gioiosa et amorosa” La natura, cornice perfetta dell’ inestimabile patrimonio di storia, arte e cultura 32 Il Sile dalle placide meraviglie e dall’offerta generosa di un grande parco naturale, è il nastro d’acqua che idealmente congiunge tra loro vari Comuni della Provincia. Al centro c’è TREVISO, città dalle mille vene d’acqua sotterranee, ricca di tradizioni, con le facciate policrome dei palazzi, i portici del quattro-cinquecento, le eleganti ville ottocentesche, le passeggiate sui bastioni di antiche mura. A BADOERE ci accolgono le ali a semicerchio delle barchesse, uniche testimonianze della stupefacente grandiosità della residenza di campagna dei nobili veneziani Badoer., distrutta da un incendio nel 1920. I due bracci delle barchesse racchiudono la piazza centrale del paese, dove si tiene il mercato, mantenendo l’antica tradizione di luogo di commerci e scambi che aveva pur facendo parte della villa. A VEDELAGO, in località Cavasagra, non lontano dal fontanaso dea coa longa (sorgenti del Sile), si può ammirare Villa Cornèr della Regina, solenne testimonianza dell’influsso palladiano e nel piccolo borgo di FANZOLO, Villa Emo, questa sì palladiana autentica, dalle lunghissime barchesse porticate che creano un bianco rettifilo. Nell’asse di collegamento tra Padova e Asolo ci attende Castelfranco Veneto con le sue mura turrite e merlate. Nel ricordo di antica cittadella, scorre l’acqua nel fossato difensivo e ovunque sembra vibrare il genio artistico del pittore Giorgio Barbarelli detto il Giorgione (1478-1510). Dentro alla cinta è ordinato il borgo antico di case tipicamente venete in parte porticate. Un grande leone marciano in pietra, sotto la Torre dell’Orologio, testimonia il dominio della Repubblica veneziana. Un’altra cre- VEDELAGO - VILLA CORNÈR DELLA REGINA ACCESSO CENTRO STORICO CASTELFRANCO V.TO FANZOLO DI VEDELAGO - VILLA EMO t 5 3 * . & 4 5 3 & * * * 4055070$& TREVISO - PONTE DANTE BADOERE - LE BARCHESSE INFORMASEZIONI CONOSCEREVICENZA azione palladiana si trova a PIOMBINO DESE: è la splendida Villa Cornaro, tutta un’armonia di logge. Il nome Cornaro ricorda Caterina Cornaro, regina di Cipro (vedi pag. 40) e ASOLO, il suo “regno” senza corona, che Carducci, per la sua incantevole posizione, definì “dai cento orizzonti”. Dall’alto, la massiccia Torre dell’Orologio, una torre mozza detta “Reata”, e la Sala delle Udienze, superstiti del castello della Regina, e il superbo giardino della villa Scotti-Pasini, sembrano dialogare con la Cattedrale, con la Loggia del Capitano (’400’500), oggi sede del Museo Civico, e con il dolce intreccio a saliscendi delle vie del centro storico. Ai piedi del Collalto incontriamo Masèr. Sul pendio di un incantevole poggio, subito fuori l’abitato, sorge in tutta la sua magnificenza architettonica la cinquecentesca Villa Barbaro, ora Volpi, quintessenza dell’arte palladiana, rinnovata inoltre per le illusioni ottiche degli affreschi di Paolo Veronese. Passando da MONFUMO, tra prati e meli, nel centro di POSSAGNO, si può visitare la casa natale di Antonio Canova, tenuta come lo scultore, simbolo dello stile neoclassico, la lasciò, e l’adiacente gipsoteca che raccoglie studi in creta, calchi in gesso e bozzetti. Di fronte, sopraelevata, giganteggia la Parrocchiale del Tempio canoviano. Seguendo ancora lo scorrere delle acque, attraversiamo il Piave, saliamo tra gaie borgate percorrendo le dolci colline del prosecco. Oltrepassata Sella di Combai, ecco la maestosa Abbazia di Santa Maria di FOLLINA, del secolo XII, ingentilita dalle esili colonne in pietra bianca del chiostro. A REFRONTOLO l’acqua si agita a cascata sfiorando la grande ruota a pale di legno del seicentesco Molino della Croda. Racchiusa da magnifici boschi di conifere e dalla stupenda distesa di pascoli del Pian del Cansiglio, ecco VITTORIO VENETO. Qui si è fermata la grande storia: nel 1866 (annessione del Veneto al VITTORIO V.TO - CASTELLO SAN MARTINO ASOLO - CENTRO STORICO PIOMBINO DESE - PARTICOLARE - VILLA BARBARO POSSAGNO - TEMPIO CANOVIANO COMBAI - PANORAMA REFRONTOLO - MOLINO DELLA CRODA 4055070$& t53*.&453&*** 33 CONOSCERE Regno Unito d’Italia), nel 1918 (vittoria decisiva per la fine della prima guerra mondiale) e nel 1945 (medaglia d’oro al valor civile per la Resistenza). Fiorente per l’aspetto commerciale-industriale, è notevole per l’armonia in cui convivono stili di epoche diverse: fortificazioni medievali, logge rinascimentali, palazzi gotico-veneziano, fontane barocche. Dirottando verso sud si raggiunge CONEGLIANO, elegante, pittoresca cittadina, parte in piano e parte su un pendio di un verde poggio. Patria del pittore Giambattista Cima, detto Cima da Conegliano, vissuto tra il quattrocento e il cinquecento, offre al visitatore tra i numerosi monumenti, il Duomo, dalla singolare facciata, il Castello, primo nucleo della città, la “Gradinata degli Alpini”, vie porticate, palazzi rinascimentali, barocchi e ottocenteschi. Superata Conegliano, su un colle a occidente di SUSEGANA, spicca imponente il Castello di San Salvatore, fortificato da una doppia cerchia di mura: la prima a racchiudere il borgo di origine trecentesca; la seconda a protezione della residenza dei conti di Collalto. Attualmente è sede di importanti eventi. Con un tuffo nella campagna, quasi a sfiorare il Friuli, lambito dal Livenza, PORTOBUFFOLÈ, l’antico “Portus Buvoledi” borgo di pescatori e di mercanti, dove sembra che il tempo si sia fermato. Un paese in miniatura con la deliziosa piazza che raduna eminenti edifici, il Duomo, le locande, le taverne. “Marca gioiosa et amorosa”. Ma non solo. Marca “gloriosa”, per essere custode di incancellabili memorie nello scorrere del Piave, sui pendii del Monte Grappa, nell’Ossario del Montello. Marca “pensosa”, per l’interessante iniziativa “Le vacanze dell’anima” che dal 20 al 24 luglio si sono svolte con una serie di iniziative e incontri nella impareggiabile cornice naturale tra Asolo e Montebelluna. Marca “gustosa”, con gli oltre cinquanta chilometri del poetico andare tra vigneti della sua “strada del vino bianco”, che si snoda tra Valdobbiadene e Conegliano e con i doni autunnali della terra: il radicchio rosso di Treviso dalla slanciata linea gotica, il radicchio variegato di Castelfranco dalle morbide volute rococò e molti altri autunnali doni della terra. (vedi Le “Brevi” pag.41) Ci sono luoghi, in questo nostro inquieto, bellissimo paese, di una luminosità dolce e languida, di un paesaggio nobile e rassicurante, di ineguagliabili offerte artistiche. 34 t 5 3 * . & 4 5 3 & * * * 4055070$& FOLLINA - ABBAZIA CONEGLIANO C. STORICO SUSEGANA - CASTELLO DI SAN SALVATORE PORTOBUFFOLÈ - PORTALE D’INGRESSO FANZOLO - PAESAGGIO COLLINARE La Marca trevigiana è tra questi e senza “ma” e senza “forse” le spetta di diritto un posto d’onore. a cura di Giò Zanuso foto da “Qui Touring” CONOSCERE 5SFWJTPiQJDUBw Le facciate dipinte della mia bella città Già nell’epoca romana, le abitazioni delle famiglie più abbienti erano trattate a “regalzier” (il termine di origine austriaca potrebbe significare “dipinto nobile”), per cui la parte esterna della casa veniva coperta con un sottilissimo strato di intonaco di calce sul quale poi, con il colore, veniva tratteggiato l’ordine e la disposizione dei mattoni. Tale procedimento serviva per impreziosire il materiale povero e severo utilizzato per dipingere le case dall’esterno. La pittura murale ad affresco divenne con il tempo la tecnica meno costosa e ideale che, soprattutto, incarnava il senso della cromia tipico della cultura del tempo nel nord Italia. Il gusto per l’affresco è da mettere in relazione con “la cultura” che a ragione si può definire antiquaria; a Treviso si affermò nella seconda metà del Quattrocento, determinando conseguenze notevoli in vari campi. Interpreti e testimoni di questo tipo di cultura furono le numerose stamperie che sorsero in città e che produssero edizioni particolarmente accurate di autori latini, rivelando un gusto filologico e artistico che si ricollegava, sia pur idealmente, ai modelli di purezza e di bellezza propri della scultura classica. È quindi giustificato parlare di una grande editoria trevigiana che si sviluppò negli anni 1470-1480 per i tipi Del Liechtestein e Gerard Van der Lis, di Michel Manzolo e di Bernardo da Colonia che impegnarono spesso, in veste di curatori, i maggiori eruditi trevigiani: da Francesco Rondanello a Ludovico Pontico, a Girolamo Bologni, per edizioni rigorose dal punto di vista filologico dei testi di Plinio, di Seneca, di Cesare e di molti altri autori; edizioni nelle quali è evidente un profondo interesse per la letteratura romana. Proprio in funzione di questa cultura “antiquaria” le pitture ad affresco propongono un notevole livello di omogeneità sia all’interno che all’esterno di edifici prestigiosi. Trovano quindi la loro spiegazione le rappresentazione di tritoni e sirene, di putti e bucrani, di aquile e sparvieri. Il Quattrocento è inoltre degnamente raffigurato dall’affresco di una casa di via Tolpada che riporta fregi di marcapiano (cioè cornici decorate attorno a ogni finestra non in rilievo) e una OSTERIA ALLA COLONNA PARTICOLARE PESCHERIA PARTICOLARE FACCIATA 4055070$& t53*.&453&*** 35 CONOSCERE fascia di sottogronda (cinquecenteschi). La scritta scolpita: “Dominus custodiat intritum et exitum tuum” (Il Signore protegga il tuo ingresso e la tua uscita) fu aggiunta nel Cinquecento ed è un saluto propiziatorio che si ritrova scolpito anche su Porta San Tomaso, all’ingresso settentrionale della città. Sul fianco destro di questa casa di via Tolpada è stata dipinta la “Madonna che allatta il Bambino” o “Madonna dell’Umiltà”. A poca distanza, percorrendo l’antica strada Ungaresca risalente al XVI secolo, è visibile nella sottogronda uno stemma gentilizio con putti e animali fantastici. Di lato possiamo ammirare due figure raggiate di Venere e di Marte che probabilmente si possono attribuire al Fiumicelli. Altre case affrescate le possiamo trovare in Pescheria, sotto il portico di un edificio con facciata a tappezzeria: al centro c’è un S. Bernardino tra due lunette raffiguranti un Santo Monaco e due colombe. Dalla Pescheria si arriva a S. Parisio dove c’è il complesso dell’ex convento che presenta diversi strati di intonaco dipinto tra il Trecento e il Cinquecento e sovrapposti in un intreccio di motivi floreali. Sull’ampio campiello di Piazza Rinaldi si notano gli affreschi del cinquecentesco Palazzo Rinaldi, della seicentesca “Osteria della Colonna” e di un palazzetto quattrocentesco decorato con scene ispirate ai “Trionfi di Petrarca”. Una targa rinascimentale di Via Canova PARTICOLARE AFFRESCO è impreziosita da affreschi attribuiti a Domenico Capriolo (1528). Questi sono pochissimi esempi: a Treviso non c’è via, non c’e piazza, non c’è porticato del centro storico che non regali al passante la magia di un affresco che la patina del tempo ha reso ancora più affascinante. Luciano Olivo Mogliano Veneto “Il mio paese è una strada” (Giuseppe Berto) “Solitario, selvoso, disabitato”, così scrisse di Mogliano nel 1600 lo storico Ferdinando Ughelli nell’opera “Italia Sacra”. Un territorio antichissimo, caratterizzato da boschi e da fitte foreste, che vide i primi insediamenti umani con il progredire della città di Altino, illustre vicina di splendida storia. L’uomo che, secondo alcuni studiosi, diede il nome a Mogliano si chiamava “Molius” ed era probabilmente un romano; da Molius si passò a “praedium Molianum” ossia “podere di “Molius” e infine Mogliano. Secondo altri il toponimo deriverebbe da “moxyo”, ossia “mollo”, “bagnato” dalle paludi poi bonificate dai Romani. Anche a quell’epoca Mogliano era una stazione di posta lungo il Terraglio, ai confini fra l’entroterra vene- 36 t 5 3 * . & 4 5 3 & * * * 4055070$& ziano e la Marca trevigiana. Situata al centro di importanti vie di comunicazione, fu meta di invasioni barbariche terminate con l’arrivo degli Ungari. Il territorio fu abbandonato, le paludi invasero i campi, i boschi tornarono fitti e subentrò un periodo di grande carestia. Nel 996 (circa) nel territorio di Mogliano i monaci Benedettini fondarono un monastero; di conseguenza le terre furono di nuovo bonificate e le strade riaperte. L’agricoltura rifiorì, garantendo alla gente del luogo decenni di serenità. In seguito, forse dal 1075, il monastero passò alle monache dello stesso ordine. I Benedettini ottennero numerosi privilègi e donazioni da parte dei Signori del tempo; il conte Rambaldo favorì l’edificazione del monastero vicino alla CONOSCERE chiesa, ricostruita nel luogo in cui c’era un antico sacello dedicato a Santa Maria Assunta. Il monastero benedettino si arricchì nel tempo grazie a cospicue donazioni elargite da Papi e Imperatori. Nel 1177 Papa Alessandro III concesse alle monache il diritto di eleggere la propria badessa, che godeva, oltre alla grande autorità, anche del diritto di investitura dei Parroci della Pieve di Mogliano. Secondo gli storici, questa comunità religiosa si sarebbe formata sul luogo dell’attuale chiesa parrocchiale. A testimonianza di ciò sono rimasti il chiostro, il cortile e il pozzo. Ben conservati sono i capitelli e una delle nove arcate, poi completamente rifatte. Nel 1500 Mogliano, dopo le battaglie sostenute dalla Serenissima contro gli alleati della Lega di Cambrai, divenne un importante centro di terraferma. I ricchi e i nobili veneziani, abbandonata la politica espansionistica verso il mare, si spostarono nell’entroterra acquistando terreni dove costruirono sontuose dimore. Il Comune fu un importante punto di riferimen- to anche in funzione del Terraglio, l’antica strada che congiungeva velocemente la laguna veneta al capoluogo della Marca trevigiana. Sorsero le prime ville patrizie, ma già già nel 1200, a Mogliano erano state erette le prime case Domenicali (come attestano antichi documenti). Seguirono secoli di pace sino all’arrivo delle armate napoleoniche, che percorsero in lungo e in largo il Terraglio, transitando quindi per Mogliano. Durante la resistenza del 1848 contro gli Austriaci, sorse a Mogliano un ospedale per le truppe. Alla fine del 1800 sorse anche l’istituto “Costante Gris”, che ospita tutt’oggi malati di mente e portatori di handicap. A Mogliano ha sede il collegio Salesiano “Astori”, uno dei più qualificati della Regione. Lo stabilimento bacologico eretto nel 1876 e voluto dall’ingegnere Pietro Motta, divenne un punto di riferimento per i setaioli di tutto il Veneto e diede lavoro a più di cento persone. La crisi del settore serico, interve nuta agli inizi della prima guerra mondiale, contribuì al decadimento e alla successiva chiusura dello stabilimento. La zona del moglianese è talmente ricca di eleganti dimore patrizie da obbligare a una scelta limitata. La settecentesca Villa Bianchi ora Bianchi de Kunkler; la seicentesca Villa Zanga Testori ora Zara Pasin, che nel 1797 ospitò l’alto comando francese; Villa Duodo Trevisanato, sede del comando della terza VILLA ZANGA TESTORI - ZARA PASIN VILLA GONDULMER GIÀ TORNIELLI VILLA PADOAN -TIEPOLO 4055070$& t53*.&453&*** 37 CONOSCERE armata durante la prima guerra mondiale; Villa Benetton già dell’Aglio, una costruzione molto semplice che ospita attualmente l’Accademia internazionale del ferro battuto, fondata nel 1967 da Toni Benetton, uomo d’arte di fama internazionale; Villa Padoan, già Tiepolo e Villa Forlani già Volpi, un gioiello architettonico immerso nel verde vicino al fiume Dese. Sulla facciata possiamo ammirare lo stemma della famiglia Morosini, che per molti anni soggiornò in questa grande villa; Villa Tornielli, ricostruita nel 1743, prende il nome di Villa Condulmer e ospita un Country Hotel. È di origine antichissima, la chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta, costruita sulle rovine di una pieve battesimale, distrutta agli inizi del ’900 dagli Ungari. L’attuale chiesa fu costruita nel 1500 e terminata dopo vari restauri nel 1906. Di grande interesse storico l’antico campanile risalente al XIV secolo e utilizzato da Cangrande della Scala come postazione di controllo nel periodo in cui trasferì le sue truppe nel moglianese. La chiesa ospita dipinti di Palma il Giovane e di Sebastiano Santi, mentre in una cappella laterale è custodito il corpo di Santa Matronilla Martire. A raccontare il tragitto del corpo della santa, dalle catacombe a Mogliano, c’è una lapide conservata all’interno della cappella. In località Zerman si può ancora ammirare la Chiesa dedicata a Santa Elena Imperatrice. Ricostruita nel 1860, ospita la Madonna con Bambino e Santi del XVI secolo, pregevole opera di Palma il Vecchio. A Campocroce è di notevole interesse la bella chiesa parrocchiale, ricordata già nel 1077 in un antico documento, dedicata a San Teonisto, vescovo Altinate, morto martire nel ’370. Di origine antichissima, conserva un antico fregio e affreschi di Giovan Battista Canal (1745-1825), mentre la Pala dell’altare maggiore è di Palma il Giovane e raffigura la Vergine e i Santi Teonisto, Tabra e Tabrata. Efrem Carraro Oderzo Da strategico snodo a vivace città della Marca Il nome Oderzo deriva dal latino Opitergium, che a sua volta deriva dal venetico Opterg, ovvero Piazza del mercato. È uno dei più antichi insediamenti paleo veneti. Nel 45 a.C. divenne Municipio e di conseguenza gli abitanti, per diritto, divennero cittadini romani. Vicinissima alla Via Postumia, voluta dal console Spurio Postumio Albino nel 148 a.C., alla Via Annia, fatta progettare dal pretore Agno Rufo nel 1031 a.C., Oderzo divenne in breve tempo uno splendido Municipio di Roma. Da questo grande centro abitato partivano le strade per il Friuli, per il Bellunese e per altre città vicine. Da qui la prosperità del commercio, soprattutto di legnami forniti dai grandi boschi dell’agro-opitergino. Abitato dagli Euganei e dai Veneti, il primo nucleo abitativo subì l’influenza celtica e illirica nel linguaggio. I Romani cominciarono ad apprezzare l’agro-opitergino proprio in funzione dell’acqua e per la posizione strategica. Secondo gli storici i Veneti riuscirono a convivere pacificamente con i Romani: lo conferma il progredire del commercio e l’estensione della città. A testimonianza di quanto detto, di recente sono 38 t 5 3 * . & 4 5 3 & * * * 4055070$& P.ZA V. EMANUELE II - DUOMO - ELTORRESIN stati recuperati resti di pavimentazione di cotto, statuine votive, bronzi e monete. Negli ultimi anni sono state scoperte le fondazioni di edifici nella zona attorno a via Roma, che sono i resti di un grande foro, ossia la piazza principale della città romana. Inoltre Oderzo era una città fortificata; si può quindi presumere che da questa località partissero le spedizioni per le battaglie contro i barbari. Durante le invasioni barbariche la gente della CONOSCERE centuriazione di Oderzo fuggì, dando origine ad altri insediamenti a sud-est della regione del Veneto. La città decadde in seguito ai danneggiamenti riportati dalle lotte contro i barbari. Nel X secolo furono erette le prime chiese cristiane. Secondo la leggenda, la prima cappella fu eretta sulle macerie di un tempio dedicato a Marte. Assoggettata al vescovo di Ceneda, Oderzo subì molte battaglie per la supremazia contro i signori delle città vicine. Gli Opitergini, nemici dei da Camino, giurarono fedeltà ai Trevigiani, chiedendo la loro protezione. Seguirono varie battaglie contro la Repubblica di Venezia sotto il cui dominio Oderzo finì nel 1339, con altre città del Veneto. Purtroppo la zona non fu risparmiata da gravi epidemie di colera che causarono moltissime vittime. Come altri comuni della Marca trevigiana Oderzo, dopo il trattato di Campoformido, venne annesso all’Austria, che migliorò le grandi vie di comunicazione e aprì la prima scuola comunale. Nel 1835 fu inaugurata la biblioteca comunale. Di grande importanza storica è il Duomo, risalente al X secolo e rimaneggiato più volte. Custodisce una pregevole lunetta che rappresenta la Sacra Famiglia. Le opere più importanti sono attribuite a Palma il Giovane e alla sua scuola. Si tratta di due opere intitolate “La discesa dello Spirito Santo” e “ Il Battesimo di Gesù”. Secondo alcuni storici, l’altare del Santissimo Sacramento è attribuibile a Jacopo Sansovino. Tra i monumenti più importanti che s’affacciano sulla piazza principale di Oderzo ricordiamo l’antica sede podestarile chiamata “El Torresin”, completamente rifatta nel 1930, e stupendi palazzi delle famiglie appartenenti alla buona borghesia cittadina. Villa Galvagna ora Lorenzon, circondata da un bellissimo parco all’inglese, è situata nella frazione di Colfrancui; Villa Ottoboni ora Mercante, eretta nel 1600, che riporta lo stemma di Papa Alessandro VIII. Vicino alla villa c’è l’oratorio dedicato a San Gaetano. A Piavon troviamo Villa Avogadro ora Piovesana, un’antica costruzione rimaneggiata negli ultimi secoli. Poco lontano, c’è Villa Bonamico, ora Reichsteiner. Per finire, ricordiamo in località Barcon, nella frazione di Fratta, una casa con oratorio del XVII secolo, di pregevole fattura. Di grande importanza storica la Chiesa di S. Maria Maddalena dalla quale prende il nome l’intero quartiere. Era un antichissimo convento, funzionante già nel 1185, come dicono VILLA GALVAGNA - LORENZON VILLA OTTOBONI - MERCANTE E A SINISTRA ORATORIO CHIESA DI S. MARIA MADDALENA alcuni documenti, poi andato distrutto. Oggi è rimasta solo la bella chiesa tra le più antiche della città. Importante, sotto il profilo architettonico, Palazzo Contarini ora Foscolo eretto nel XVI secolo e ora utilizzato per mostre e convegni. Oderzo ha dato i natali ad Alberto Martini (1876-1954) ed è considerato opitergino anche Armando Buso, nato a Tezze di Piave (1914-1975), entrambi valenti pittori, incisori e illustratori. Oderzo attualmrnte si può considerare, a ragione, una delle città più vivaci della Marca trevigiana. Efrem Carraro - Luciano Olivo 4055070$& t53*.&453&*** 39 CONOSCERE Asolo: un regno per due regine Caterina Cornèr “figlia adottiva della Repubblica” Eleonora Duse “figlia ultimogenita di San Marco” 40 Caterina Cornèr (o Cornaro) nasce a Venezia il 25 novembre 1454 in una delle famiglie più illustri e potenti della città. È nobile, ricchissima e, se non bastasse, bellissima. Ha solo 14 anni quando è promessa in sposa al re di Cipro e Armenia, Giacomo II di Lusignano. È un matrimonio d’interesse politico, imposto dalla Serenissima, ma Caterina è felice quando diciottenne sbarca nell’isola di Cipro. Vive come un sogno il sontuoso sposalizio a Famagosta; l’isola le sembra un angolo di paradiso con il cielo cristallino, il mare trasparente, le dolci scogliere, le foreste profumate di eucalipto e mirto, e i vigneti, la piantagioni di cotone e barbabietole da zucchero… Ma la favola si interrompe tragicamente: l’anno dopo muore il marito e l’anno successivo il figlio neonato. Caterina lotta con forza contro congiure e intrighi, finché il Senato Veneziano annette il regno di Cipro ai domini della Serenissima e le ordina di abdicare. Caterina vestita di nero, lascia l’isola mentre viene issato il gonfalone di San Marco. Il 6 giugno 1489, seduta sul Bucintoro accanto al Doge, proclamata “figlia adottiva” della Repubblica, riceve onori solenni. In cambio della rinuncia al trono di Cipro, il Senato le offre la signoria di Asolo con il permesso di mantenere il titolo di regina. La sera dell’11 ottobre 1489 è accolta in Piazza Maggiore di Asolo dalle autorità e da una folla festante. In breve tempo Caterina stringe legami d’amicizia con gli esponenti più in vista della ridente Marca Trevigiana e trasforma Asolo in una raffinata “corte” rinascimentale che richiama famosi letterati, come Pietro Bembo, e illustri pittori come Giorgione e Lorenzo Lotto, di cui si può ammirare un dipinto nel Duomo. Caterina trascorre il ventennio del suo regno asolano, tra opere pie, donazioni, elargizioni, passatempi culturali e circondandosi di eleganza e lusso nel Castello di Asolo e nel “Barco” di Altivole, definito “luogo di delizie e caccia”. Lusso e raffinatezza che ama ritrovare ovunque trascorra le sue giornate: nella villa del fratello a Murano, nel palazzo sul Canal Grande e in quello di San Cassiano. Ma la bella favola che questa volta Caterina si è conquistata, s’interrompe ancora. Deve abbandonare Asolo invasa dalle truppe imperiali tedesche in guerra contro la Serenissima e si rifugia a Venezia. La sua salute si fa precaria; colpita da “gravissimo mal di colico”, muore il 10 luglio 1510. La Repubblica di San Marco programma funerali solenni. Per la grande partecipazione popolare si deve costruire un ponte di barche da Rialto a Santa Sofia. È assente il Doge che si dichiara indisposto, sono assenti tutti i notabili e poche sono le personalità al seguito del vice Doge, vestito di scarlatto. La dolorosa rinuncia di Caterina al trono, in favore di Venezia, è ormai lontana… Eleonora Duse, figlia di attori girovaghi originari di Chioggia, nasce a Vigevano il 3 ottobre 1858 nella stanza di un modesto albergo. Inizia a recitare a quattro anni e per farla piangere in scena, dietro le quinte, la picchiano sulle gambe. A quattordici anni coglie la sua prima affermazione a Verona nella parte di Giulietta nell’immortale dramma “Giulietta e Romeo” di Shakespeare. A ventinove è “capocomico”. A cinquantun anni un ritiro anche se non definitivo dalle scene. Elegge Asolo a luogo di pace. Ma Eleonora Duse, considerata “la più grande attrice di tutti i tempi”, non può essere racchiusa in questi pochi dati anagrafici. Sulla scena affronta temi spinosi e realistici: il denaro, il sesso, la famiglia, il matrimonio, il ruolo della donna nella società. Un repertorio moderno in cui immette la linfa della sua sensibilità di donna complessa, inquieta, contro corrente, minata dalla tisi e dalla vita sentimentale appassionata e dolorosa. Giovanissima conosce l’inganno dell’amore e lo strazio della morte del figlio neonato; cerca rifugio nel matrimonio che si conclude con il di- t 5 3 * . & 4 5 3 & * * * 4055070$& CONOSCERE vorzio, nonostante la nascita di una figlia. E poi amori, tanti amori, anche “particolari”. Vive le passioni più intense con il letterato Arrigo Boito, “amico, amante e maestro”, e con il poeta Gabriele D’annunzio che la chiama “divina” ma la tradisce spudoratamente. Eleonora lo ama con passione “devastatrice” e generosa, portando al successo i drammi accolti con favore dal pubblico grazie alle sue interpretazioni. La fine del suo tempestoso legame, durato una decina d’anni, coincide con l’abbandono ancora non definitivo delle scene. L’attrice che aveva gridato la propria disperazione attraverso i personaggi interpretati, cerca la pace e il silenzio. Scrive a un amico:”Asolo è bella e tranquilla, paesetto di merletti e poesia. Non è lontana da Venezia che amo. Questo sarà l’asilo della mia ultima vecchiaia e qui desidero essere sepolta”. Ma la pace faticosamente ritrovata nella casa dell’elegante Via Canova, è interrotta dallo scoppio della Prima Guerra Mondiale, e Asolo, ai piedi del Monte Grappa, è al centro del grande sconvolgimento. Eleonora non si risparmia e porta conforto tra i soldati e i feriti. Le sue risorse economiche si assottigliano ma rifiuta la pensione offerta dal governo italiano. Nel 1916 accetta di partecipare al film muto “Cenere” e torna a recitare, ad affascinare (pur esprimendosi in italiano) i pubblici di Mosca, Londra, Parigi, Vienna, anche se la sua voce, sempre più spesso, si smorza in un sussurro. Nel 1923 parte per una lunghissima tournée negli Stati Uniti. Si spegne a Pittsburgh, in una stanza d’albergo il 21 aprile 1924, un lunedì di Pasqua. La “regina delle scene” riposa ad Asolo nel cimitero di S. Anna, di fronte al Monte Grappa. Giò Zanuso Le “brevi” - La Marca Trevigiana, da fine agosto agli inizi di dicembre, valorizza i frutti della sua terra con un ricco calendario di Sagre e Feste che richiamano numerosissimi visitatori e appassionati. Ecco una parziale panoramica a partire dal prodotto sovrano. Festa del Radicchio (Treviso - Castelfranco Veneto); Festa dell’asparago biamco (Badoere); Sagra del peperone (Zero Branco); Festa del Fagiolo Borlotto Nano di Levada (Covolo); Festa della mela (Monfumo); Palio dea poenta (Castelminio di Resana); Festa della castagna (Tarzo); Festa dei maroni IGP (Combai - Pederobba); Festa dei funghi (Nervesa); Festa di “San Martino tra i sapori d’autunno” (Paese); Mostra dei vini del Montello e dei Colli Asolani (Volpago del Montello); Festa della zucca (Sernaglia della Battaglia). E non finirebbe qui… - Il “Castello di Roncade”, con l’antica cappella privata, è una delle più caratteristiche testimonianze dell’architettura veneta. Una visita guidata può far apprezzare l’elegante estetica della villa, la suggestiva passeggiata nel vigneto e la cantina dove si conoscono i segreti della vinificazione e dell’invecchiamento del nettare d’uva. La Villa è adibita a eventi aziendali, matrimoni, feste. - Il patrizio veneziano Leonardo Emo, nella sua fiorente tenuta agricola a VEDELAGO, introdusse per la prima volta in Veneto la coltivazione del mais, che diventò il prodotto tipico di queste campagne e base dell’alimentazione contadina. - Il nome della località FOLLINA deriva da “follare”, l’attività di lavorare la lana dei monaci che nel XII secolo vi fondarono l’Abbazia di Santa Maria. - Il bosco del CANSIGLIO è la testimonianza superstite di quello che era nel 1500 il “bosco da reme”, la riserva di legname per la potente flotta della Serenissima che da questi tronchi ricavava alberi e remi. - Il termine “foresto” ad ASOLO indica una via in pendenza e il “Foresto Vecchio” è l’antica discesa che dal centro storico porta al Borgo Casella in una suggestiva cornice all’ombra di alberi secolari, tra case e mura di cinta. 4055070$& t53*.&453&*** 41 LETTURE Una vita da laringectomizzato I ricordi, le angosce, la ribellione, l’accettazione, la famiglia, l’impegno, la ripresa, gli ostacoli, le sconfitte, le soddisfazioni Premetto, non sono uno scrittore; proverò ugualmente a descrivere fatti ed emozioni vissuti in questi lunghi anni da laringectomizzato. I vari ricordi non saranno certamente in ordine con cui sono avvenuti. Quanto scriverò, spero possa infondere fiducia ai neo operati di tumore, non solo alla gola, ma in qualunque parte del corpo. Questo tremendo male può essere sconfitto, si deve essere convinti di questo e avere fiducia nei medici ai quali ci siamo affidati. Gli interventi e le cure permettono di sconfiggerlo in moltissimi casi; certo la prevenzione è la base per la vittoria finale, l’indifferenza e la paura sono amiche del tumore. Per vincere su questo male spesso dobbiamo perdere parte del nostro corpo, nel mio caso la laringe, la parte preposta a creare la voce e altre funzioni respiratorie atte alla protezione bronco polmonare. Avevo 42 anni quando da un banale raffreddore la voce rimaneva bassa e un po’ roca, con una tosse stizzosa, da qui la necessità della visita da un otorino è stato un passaggio obbligato. Già alla prima visita la cosa era sospetta, poi la realtà del prelievo istologico, carcinoma sulla corda vocale dx. Una, la soluzione, laringectomia totale; il resto era da vedere dopo l’intervento. Ricordo come allora quei tremendi giorni, la disperazione, la paura e l’incredulità (perché proprio a me?); vedevo solo i lati negativi del male, ero terrorizzato di lasciare mia moglie con una bambina di due anni da crescere. Non so come a un certo punto mi sono ribellato, dovevo vincere il tumore per i miei cari, accettare ciò che stava avvenendo con serenità e convinzione, ripeto dovevo far crescere mia figlia con serenità e aiutare mia moglie Aurora in questo arduo compito. A Silvia devo poi la spinta maggiore alla ripresa (cioè alla parola) una sua piccola frase rivolta alla mamma mi ha imposto la ripresa e il successo con una discreta vocalizzazione e buona fluidità al discorso. Trovare uno scopo per la ripresa è fondamentale, io l’ho trovata nella famiglia e a essa mi sono dedicato in tutto e per tutto; il risultato è stato ottimo ed è stato ricambiato nel modo migliore. Ricordiamoci che per ogni operato di tumore il supporto familiare è indispensabi- 42 t 5 3 * . & 4 5 3 & * * * 4055070$& le, personalmente ho una moglie alla quale devo dire grazie di tutto, anche se non è facile per me dimostrarlo; anche per iscritto ho problemi a trovare le parole giuste per dimostrare la gratitudine. L’unico problema è stato il lavoro, questo è il tasto dolente, purtroppo avevo un lavoro non adatto a un laringectomizzato. La ditta per cui lavoravo ha ritenuto che ero un peso morto, non potendo svolgere il lavoro al quale ero preposto e volendo dare il posto vacante ad altro dipendente, hanno pensato bene di stancarmi e farmi dare le dimissioni. Anche le istituzioni mi hanno ostacolato, in quanto avevano deciso che non ero più un invalido perché reinserito nella società, e solo dopo vari ricorsi mi è stata riconosciuta l’invalidità. Nessuno, purtroppo, assume un laringectomizzato con la scusa dei vari problemi respiratori, lo posso asserire con certezza perché ho bussato a diverse ditte e tutte gentilmente ma decisamente hanno detto di “no” per i motivi sopraddetti. Soprattutto chi come me, faceva un lavoro rischioso per l’uso di sostanze tossiche e irritanti per le mucose, non era più adatto al lavoro stesso. Il mio lavoro era manutentore di impianti termo elettrici, dopo l’intervento il solo entrare in una centrale termica con caldaia in funzione mi toglieva il respiro. Questo non mi ha LETTURE fermato e sono giunto sin qui in modo onorevole e senza dire grazie a nessuno. Avendo ripreso a parlare con voce esofagea in poco tempo, e l’associazione avendo necessità di nuovi rieducatori, ho partecipato al secondo corso indetto dalla stessa nel 1980 e ho iniziato subito a insegnare, prima come sostituto, poi nel 1981, come effettivo nel centro dell’ospedale di Legnago. Qui ho avuto le più belle soddisfazioni e le più grandi sconfitte, quei vent’anni sono volati ed è stata la distanza a farmi fermare. Quei cento chilometri pesavano in tutti i modi, soprattutto sulla qualità del servizio, perciò dissi “basta” passando il testimone ad altri. Ma incontrai il Dott. Turetta che mi chiese di aprire un centro anche presso l’ospedale Sacro Cuore di Negrar e dal 2001 opero là. Come rieducatore non posso valutarmi, sono esigente con gli allievi, che so possono parlare, ma indulgente e attento con chi ha problemi. Questo posso affermarlo con certezza, tutto il resto è soprattutto volontà del neo operato. Il carattere mi fa dire ciò che vedo e sen- to, perciò dico chiaramente ai pazienti che senza impegno non parleranno mai; questo dà fastidio a molti, ma l’esperienza di trent’anni mi dice di non illudere mai i nuovi allievi, anzi di fare in modo di stimolarli, studiare assieme la soluzione migliore perché un neo laringectomizzato deve assolutamente comunicare con gli altri, tutte le possibilità sono valide, compresa quella del vecchio laringofono. I colleghi sono in parte contrari, lascio a loro la scelta, io non voglio criticare o elogiare nessuno. Ripeto: quello che desidero è vedere tornare il sorriso negli occhi del neo operato. Non so quanto tempo insegnerò ancora e quali saranno le soddisfazioni possibili da ricavare, ciò che ho fatto o che farò sarà con impegno e con il cuore, la soddisfazione più grande è dare ciò che si può senza chiedere mai nulla in cambio. Auguri a tutti i malati di tumore e che lo combattono con la convinzione di vincere. Giuseppe Magagna (Verona) Quando si dice il caso… Era una mattina di fine luglio, mattinata dal tempo bello, camminavo sulla battigia. Lentamente, perché essendo in vacanza, non avevo né meta né fretta di arrivare in qualche posto a qualche ora. Ero distratto a guardare il mare calmo, l’acqua abbastanza limpida e trasparente e la riva dove abbassavo lo sguardo alla ricerca di conchiglie un po’ particolari. A un certo momento davanti a me, a una certa distanza, ho visto una persona che camminava anche lui lentamente; mi sono fermato ad aspettare che arrivasse dov’ero io. Più si avvicinava, più distinguevo quell’uomo che portava una bandana al collo proprio come faccio io. Si è fermato, io ho fatto il gesto che indicava la bandana e lui ha fatto lo stesso. Ci siamo capiti senza parlare: eravamo due laringectomizzati al mare. Ci siamo dati la mano e salutati, ciao. Lui veniva da Padova città, era operato dal ‘95 e non parlava, perché non aveva il laringofono. Si chiamava Primo, ci siamo salutati con un “arrivederci” al giorno dopo alla stessa ora. Puntualmente ci siamo ritrovati e parlando del più e del meno mi disse che a casa non lo lasciavano parlare con la voce esofagea ma preferivano che parlasse con il laringofono. Gli ho detto che si faceva capire benissimo e che proseguisse a parlare come era capace. Aveva tutta la mia comprensione. Le vacanze sono finite ma mi resta il ricordo di uno come me, al mare, da solo, felice di camminare, di incontrare una persona come lui, laringectomizzato. Anche un incontro casuale con una persona che vive come me, riesce a far sì di non dimenticare quello che faccio verso gli altri, mi sprona, mi invita a continuare e a migliorare sempre. P.S. Primo, penso proprio che non ti dimenticherò e se il prossimo anno tra 15 e il 31 luglio passerai nei pressi dell’Ospedale di Jesolo, fatti vedere perché penso che ci sarò. Arrivederci, amico Primo! Efrem Carraro (Treviso) 4055070$& t53*.&453&*** 43 LETTURE Sul cappello che noi portiamo… L’ 84a Adunata nazionale Alpini Dalla tribuna alla TV È successo proprio così: a Bergamo stavo in tribuna, almeno fino a quando sono sfilati, davanti alle autorità e al ricco medagliere, gli amici Alpini del Gruppo To-Alpette; in seguito, sono stato lungo il percorso per applaudire, incitare e salutare tante altre «penne nere», in particolare quelle di Fontigo, di Possagno, di Vittorio Veneto, di Cividale del Friuli, di Orzano, ecc. Per l’84ª Adunata, invece, ho dovuto accontentarmi di assistere all’evento davanti l’apparecchio televisivo. Non c’è stato tradimento da parte mia! Si sono quasi sovrapposte le date di due importanti avvenimenti: l’Adunata, a Torino, e il corso annuale sul tema «Tecniche riabilitative dopo laringectomia», a Verona, organizzato, dall’Associazione Oncologica Italiana Mutilati della Voce, alla quale appartengo e della quale sono un modesto consigliere provinciale. Rientrando sabato sera nella mia città, non ho avuto la forza, né il coraggio di ripartire… Ho seguito comunque la festa: l’occhio delle telecamere, oltre a Piazza San Carlo, spaziava verso Via Roma, sia nella direzione della Stazione di Porta Nuova che in quella di Piazza Castello (proprio sull’angolo dal quale, non ricordo più l’anno, è iniziata la mia unica «STRATORINO»). Nel corso della mattinata, ho visto «Rai 3»; solo a una cert’ora del pomeriggio, mi sono accorto che su «Rete Veneta» davano in diretta tutta la manifestazione, che ho guardato fino alla sua conclusione, quando sono passate per la Piazza le tante bandiere tricolori. 44 t 5 3 * . & 4 5 3 & * * * 4055070$& È stata una vera gioia per gli occhi, ma pure le orecchie hanno avuto la loro parte, hanno contribuito ad aumentare la mia solitaria commozione: per gli Alpini caduti («andati avanti») in Afghanistan, per quanto si sono prodigati nell’ultimo grave terremoto all’Aquila, per l’attività svolta a Lampedusa in favore dei profughi e dei locali; ancora: perché si sono adoperati per far giungere nel lontano paese asiatico le macchine messe a disposizione da Pinerolo per una scuola tessile a favore delle giovani del posto. Qualche giorno dopo, l’amico Adriano, di Biancade, raccontandomi, al telefono, le sensazioni riportate dalla sua esperienza torinese, teneva precisare che, nonostante avesse partecipato a diverse Adunate, mai aveva avvertito tanto affetto e calore da parte della popolazione, al punto di commuoversi. Al che ho ribadito: «Non mi stupisco di ciò, uguale sensazione l’ho avuta io, pur rimanendo a casa!»… Prima di chiudere, se gli amici di «Sú le bràje» me lo consentono, vorrei invitare, almeno quanti hanno avuto o convivono con un familiare colpito da affezioni oncologiche alla laringe, ad aiutare la su citata Associazione A.O.I.M.d.V., disponendo, nella dichiarazione dei redditi, l’assegnazione del 5‰ al seguente Cod. Fisc. 80025880230. Giovanni Bianchini (Venezia) Da «Sú le bràje!», notiziario del Gruppo «To-Alpette» dell’A.N.A. – Sezione di Torino. LETTURE “Con le ali nel cuore” Quando il colore è vita: una mostra speciale In luglio ho trascorso una breve vacanza a Jesolo, dove le occasioni di svago sono proposte a ritmo continuo. La locandina che segnalava una mostra di pittura ha attirato la mia attenzione non solo perché amo dipingere, ma anche per l’antico detto cinese: “Il battito d’ali di una farfalla può provocare un uragano dall’altra parte del mondo”. Mi sono chiesta come fosse possibile. L’ho capito non appena ho letto la vicenda umana degli artisti, esposta accanto ai quadri. Il mio “guardare” si è arricchito di emozione e stupore perché quei quadri erano frutto di una vittoria di artisti “speciali” dalla vita congelata dall’immobilità di braccia, di gambe o di entrambi gli arti. Quadri “speciali”, creati da pennelli tenuti dalla bocca o da un piede. Eppure attraverso le modulazioni cromatiche da quei dipinti si coglieva il respiro della vita, la suggestione della natura, la conquista di piccole, grandi gioie del quotidiano e una sensibilità resa più acuta e penetrante dalla disabilità fisica. Mi è stata chiara la profonda saggezza di quell’antico detto: il vibrare del cuore di quegli artisti disabili, lieve come il battito d’ali di una farfalla, prorompeva con impeto nei cuori del lontano, irragiungibile mondo dei normodotati. Amalia Belloni (Milano) Poesia di … Marca (Nel dialetto Veneto-Trevigiano dell’Opitergino-Mottense) Stradhèe ‘Sta strissa scura de ‘sfalto (che so èsser stàdha bianca, ‘na volta, e pì strenta), strada che tajia drio ‘e case, el paese, che va, dreta, verso ‘a lontana sagoma vioéta dee montagne a bona biava, zàea, alta, fòjie longhe come spade; a zhanca un canp a pustòca, un gat biso in mèdho, el pass lidhièro dea cacia. De’à el colmo dolzh de l’àrzene, ‘a spiuma verda dee cassie e po’ (no’ la vede, ma sinte ‘a só santa presenza) l’aqua ciara dea Livenza. E ‘sta lìnia tiràdha passando via, te un bàter de zhéjie, pa’ travèrs aa strada, ciapa drento tut un mondo, amór e memoria, pianura e poesia: vede un bòcia, fra ‘e rame, un nido de nogarini in man; vede ‘l forgón de mé pare, drio un morèr, lu sentà contro ‘l tronco, ‘a Gazéta rosa soto el cul, fumar aa só scaeògna; sinte el crack dee cane, l’ansàr dea Magalì, i becóni rossi tee ganbe nude, là, fra zhope e radìse; vede mé fradhél cuzhà 4055070$& drio ‘a riva, ‘a cana in man, ‘na tinca che salta, che sbate ‘a coda te l’erba… Mondo mio, caro, de zhièse e tenporài, de vose e orazhión, mondo cèo de sói e paròe, de sesti poaréti, sì, ma sinceri… Nissùna nostalgia passe insieme a l’aria, là, fra l’erba alta sora l’àrzene: chel ieri l’é ‘ncora qua, co’mì, fra i òci e ‘l cuòr. Fabio Franzin Vive a Motta di Livenza. Ha vinto premi nazionali e internazionali. Poeta e scrittore dilettante di straordinaria sensibilità e ricchezza interiori. t53*.&453&*** 45 RUBRICHE Attenti al lupo! In questi tempi il diavolo fa le pentole e pure i coperchi Alla nostra redazione è pervenuto via e-mail un prezioso avvertimento e, dato che può essere un aspetto della solidarietà, molto volentieri ve lo “passiamo”. Una sera, mentre percorrevo una via secondaria per tornare a casa, ho notato, sul seggiolino di un’auto ferma a bordo della strada, un bambino coperto da un panno. Non so spiegare perché - e la ragione poco importa - ma non mi sono fermata… Quando sono arrivata a casa, ho telefonato alla polizia che mi ha assicurato che sarebbe andata a vedere. Nel contempo, però, ecco quello di cui la polizia mi ha informata: le bande di malviventi, i Rom e i ladri stanno escogitando vari stratagemmi perché gli automobilisti (soprattutto donne) fermino il proprio 46 t53*.&453&*** veicolo e ne scendano (in zone isolate). Il metodo praticato da certe bande consiste nel posizionare una macchina lungo la strada con un falso bebè seduto dentro, aspettando che una donna si fermi per andare a vedere quello che lei crede essere un bimbo abbandonato. Da notare che la macchina è solitamente messa vicino a un bosco e a un campo con l’erba alta: la persona che ha la malaugurata idea di fermarsi sarà trascinata nel bosco, violentata, picchiata e derubata… Non fermatevi mai, ma chiamate il 113 appena possibile, raccontando quello che avete visto e dove l’avete visto, MA CONTINUATE LA VOSTRA STRADA! Altro espediente: se, mentre state guidando, vi “arrivano” delle 4055070$& uova sul parabrezza, non fermatevi, ma soprattutto non azionate il lavavetri, perché le uova miste all’acqua diventano collose e vi oscurerebbero il parabrezza fino a più del 90%! Sareste allora costretti a fermarvi a bordo della strada, diventando potenziali vittime di criminali. Ecco qualcuna delle nuove tecniche utilizzate dalle gang. Informate i vostri amici. Ringraziamo l’anonima amica (ma in questo caso l’anonimato si può accettare!…) e cogliamo l’occasione per invitare i “cittadini attenti” a segnalarci altri utili avvertimenti che potrebbero costituire in Sottovoce lo sportello rubrica “Attenti al lupo!” In attesa, con fiducia. La Redazione soluzioni per il benessere delle persone laringectomizzate )120%6 )+.%',!2!$!!,,),%**! 0)#%0#!%.0-.-12!$%).)!4!,7!2) .0-$-22)%$!31)*)#(%.-11!,+)'*)-0!0%*!/3!*)28$%**!4)2!$%**% .%01-,%1-22-.-12%!*!0),'%#2-+)!3, *!4-0-#-12!,2%#(%$80)13*2!2)2!,')")*) PARTNER IN CHIRURGIA )!-,89 !$-4! %* 9!6 555$)120%6)29%+!)*),&-$)120%6$)120%6)2