ptof_2016_2017 - Saverio Mercadante

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ptof_2016_2017 - Saverio Mercadante
Scuola Secondaria di Primo Grado
“Saverio Mercadante”
Piano Triennale
dell’Offerta Formativa
A.S. 2015-2018
EX ART.1, COMMA 14, LEGGE N.107/2015
Approvato dal Consiglio di Istituto
nella seduta del 12 – 12 - 2016
INDICE
Premessa
Valori fondanti e obiettivi educativi generali
Dati identificativi della scuola
Scelte didattico organizzative
Organizzazione della scuola
RAV : Priorità, traguardi ed obiettivi
Scelte conseguenti ai risultati delle prove invalsi
Scelte organizzative e gestionali – risorse umane
Risorse organizzative e strutturali – risorse materiali
Aggiornamento e formazione del personale
La valutazione didattica
Azioni del PTOF coerenti con il piano nazionale scuola digitale
Ampliamento dell’offerta formativa
Strumenti integrazione alunni BES, diversabili, stranieri
Rapporti scuola –Famiglia
Fabbisogno personale scolastico
Organico potenziamento
Monitoraggio e aggiornamento
Atto di indirizzo
pag. 3
pag. 4
pag. 5
pag. 7
pag. 8
pag. 9
pag. 10
pag. 11
pag. 15
pag. 16
pag. 17
pag. 23
pag. 24
pag. 28
pag. 32
pag. 33
pag. 35
pag. 36
pag. 37
ALLEGATI
Piano di miglioramento
Patto educativo di corresponsabilità
Regolamento di Istituto
Carta dei servizi
Codice comportamentale pubblici dipendenti
Scheda progetto Continuità – orientamento
pag. 44
pag. 56
pag. 63
pag. 69
pag. 74
pag. 86
2
PREMESSA
Il presente Piano Triennale dell’Offerta Formativa, relativo alla Scuola Secondaria di Primo Grado
“ Saverio Mercadante” di Altamura , è elaborato ai sensi di quanto previsto dalla legge 13 luglio
2015, n. 107, recante la “Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il
riordino delle disposizioni legislative vigenti”; il piano è stato elaborato dal Collegio dei Docenti
sulla base degli indirizzi per le attività della scuola e delle scelte di gestione e di amministrazione
definiti dal Dirigente Scolastico con proprio atto di indirizzo (Prot. n. 3672/A09 del 03 ottobre 2015
) con la partecipazione di tutte le componenti presenti all’interno della scuola. Il Piano Triennale
dell’Offerta Formativa è stato elaborato per il triennio 2016/2019 , ma, come prevede la legge, è
stato modificato e aggiornato per questo anno scolastico 2016/2017; ha ricevuto il parere favorevole
del Collegio dei docenti ed è stato approvato dal Consiglio d’Istituto nella seduta del 12 dicembre
2016 ; dopo l’approvazione, sarà inviato all’USR competente per le verifiche di legge ed in
particolare per accertarne la compatibilità con i limiti di organico assegnato. Il piano, all’esito della
verifica, dovrà ricevere parere favorevole, comunicato con nota dall’USR Puglia.
Il P.T.O.F rappresenta il documento fondamentale costitutivo dell'identità culturale e progettuale
delle istituzioni scolastiche in base e a quanto previsto dalla legge sull’autonomia scolastica,
entrata in vigore col DPR n. 275/99 (capo II art.3; esso .:
•
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•
esplicita le scelte educative, didattiche e organizzative adottate
formalizza l' impegno per l'ampliamento e il miglioramento del servizio offerto in vista del
successo formativo
è coerente con gli obiettivi generali ed educativi dell’Istituto
riflette le esigenze del contesto culturale, sociale ed economico della realtà locale
tiene conto della programmazione territoriale dell'offerta formativa (c. 14)
rende trasparenti le regole del funzionamento e della gestione
mette in atto il Piano di Miglioramento elaborato nel Rav (c. 14)
elabora il Potenziamento dell’Offerta Formativa (cc. 7, 16, 22, 24)
promuove finalità, princìpi e strumenti previsti nel Piano Nazionale Scuola Digitale
programma le attività formative rivolte al personale docente e Ata
presenta il fabbisogno di :
posti comuni e di sostegno dell’Organico dell’Autonomia (cc. 63-85)
potenziamento dell'offerta formativa
del personale ATA
infrastrutture, attrezzature, materiali
3
SCELTE CONSEGUENTI ALLE PREVISIONI DI CUI ALLA LEGGE107/15
commi
Finalità della legge e compiti della scuola
1-4
Fabbisogno di organico di posti comuni e di sostegno
5
Fabbisogno di organico di posti di potenziamento
5
Fabbisogno di organico di personale ATA
14
Fabbisogno di attrezzature ed infrastrutture materiali
6
Obiettivi prioritari adottati dalla scuola fra quelli indicati dalla legge
7
Scelte di gestione e di organizzazione
14
Opzioni, orientamento, valorizzazione del merito, figure di coordinamento
28-32
Azioni coerenti con il piano nazionale scuola digitale
56-59
Didattica laboratoriale
60
Formazione in servizio docenti
124
VALORI FONDANTI ED OBIETTIVI EDUCATIVI GENERALI
Il Piano dell’Offerta Formativa della nostra Scuola è incentrato su quattro punti fondamentali:
1. Normative istituzionali
2. Centralità dell’alunno e dell’apprendimento
3. Integrazione col territorio
4. Struttura organizzativa efficace ed efficiente
L’azione educativa dell’Istituto pone come obiettivi primari :
• la maturazione umana, civile e sociale della persona
• il pieno rispetto delle diversità culturali, etniche e religiose
• il contrasto a ogni forma di discriminazione
• la ricerca di un consapevole sviluppo della maturità personale intesa come
• capacita di rapportarsi in modo costruttivo, propositivo e creativo con la realtà scolastica ed
extrascolastica.
Allo scopo di conseguire gli obiettivi sopra enunciati la Scuola si ispira ai seguenti principi :
• uguaglianza e integrazione, in quanto non fa distinzioni di sesso, razza, religione, lingua,
opinioni politiche, condizioni psicofisiche e socio-economiche;
•
efficacia nell’erogare il servizio secondo criteri di obiettività ed equità;
•
trasparenza nel motivare le ragioni delle scelte educative e nel porre all’attenzione del
mondo esterno il prodotto scolastico;
•
partecipazione nel costruire relazioni con le famiglie e la realtà del territorio.
Le finalità didattico educative che la Scuola si prefigge sono orientate a promuovere:
LA MATURAZIONE DELL’IDENTITÀ
LA CONQUISTA DELL’AUTONOMIA
LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE
L’EDUCAZIONE ALLA CITTADINANZA
4
DATI IDENTIFICATIVI DELLA SCUOLA
ORDINE E GRADO
Scuola Secondaria Di Primo Grado
DENOMINAZIONE
“Saverio Mercadante”
CODICE
MECCANOGRAFICO
BAMM059008
INDIRIZZO
Piazza Zanardelli n. 29
70022 Altamura (BA)
E-MAI
[email protected]
[email protected]
SITO WEB
htpp//www.saveriomercadante.gov.it
TELEFONO / FAX
centralino 080/3111706
presidenza 080/3102404
succursale 080/3111705
DATI GENERALI
Anno Scolastico
ALUNNI
SEZIONI
CLASSI
DOCENTI
PERSONALE A.T.A.
2016/2017
664
9
27
57
14
5
CONTESTO TERRITORIALE DI RIFERIMENTO
La Scuola Secondaria di primo grado ”S. Mercadante” è ospitata in un edificio storico, dove è
ubicata la sede centrale, e in una succursale ad essa adiacente.
La Scuola opera all’interno di un contesto sociale in forte evoluzione socio-economica e culturale. I
cambiamenti intervenuti necessitano di essere costantemente monitorati ed analizzati, affinché sia
possibile interloquire efficacemente ed individuare risposte formative pienamente rispondenti ai
reali bisogni dell’utenza. La città di Altamura, fondata ad opera di Federico II di Svevia, é situata
nel territorio dell’Alta Murgia barese e a ridosso del sistema collinare materano. Circa 12.660 ettari
del territorio di Altamura sono inclusi nel Parco Nazionale dell'Alta Murgia. In esso si trova la più
estesa dolina delle Murge, il Pulo di Altamura, ma il territorio di Altamura è salito agli onori della
cronaca in ambito internazionale per il ritrovamento, nel sistema di grotte del pulo di
"Lamalunga", dell'Uomo di Altamura, uno scheletro quasi integro (unico al mondo) di Homo
arcaicus. Altamura, negli ultimi decenni, ha avuto una crescita demografica costante e graduale;.
Il contesto economico vede la crescita del settore terziario, sia di quello avanzato per i servizi alle
imprese sia di quello tradizionalmente inteso per la crescita della domanda dei beni di consumo.
Sono presenti molteplici attività commerciali, uffici e filiali di banche. Un ruolo importante è
svolto dall’ attività artigianale, da alcune piccole e medie imprese di tipo agricolo, zootecnico e
agrituristico. Negli ultimi anni si è assistito al declino del settore dei “salotttifici ” e del suo
indotto, che ha provocato squilibri nell’economia del territorio, facendo registrare un aumento
della disoccupazione resa ancor più grave dall'attuale congiuntura economica. Tuttavia l’industria
molitoria e della panificazione e, in generale, quella alimentare, grazie anche alla creazione di un
prodotto “DOP”, quale il “pane di Altamura”, mantengono ancora un buon grado di produttività e
offrono opportunità occupazionali. Il contesto ambientale cittadino è quello della trasformazione,
nel tempo, delle attività tradizionali a vantaggio del settore del commercio e dell’industria, settori
che negli ultimi anni sono in forte crisi. Il cambiamento riguarda anche i modelli socio-culturali
non più legati al riconoscimento dell’adulto come autorità e al valore della famiglia.
Il territorio offre servizi sociali di interesse primario e alcune strutture in grado di garantire una
discreta offerta culturale. Esistono, inoltre, strutture private di tipo ludico, ricreativo e sportivo e
diverse associazioni che operano nel volontariato e nel campo della cultura.
E’ presente, nel territorio, un consistente numero di immigrati provenienti soprattutto dall’Albania
e dalla Romania, di recente è aumentato anche il numero di famiglie provenienti dal Magreb.
La popolazione scolastica è comunque costituita da alunni che rispettano le regole della
convivenza civile e posseggono una buona base culturale a prescindere dalla provenienza socio
familiare.
RAPPORTI CON IL TERRITORIO
La collaborazione fra la nostra Istituzione scolastica e gli enti locali territoriali ha lo scopo di:
Promuovere un impiego efficace ed integrato delle risorse umane che gli enti locali
mettono a disposizione delle scuole.
(Personale per l’assistenza specialistica ai soggetti con gravi handicap, educatrici)
Realizzare un impiego efficace ed integrato delle risorse finanziarie che gli Enti Locali
mettono a disposizione delle scuole.
Promuovere un uso integrato e razionale delle strutture scolastiche anche al di fuori
dell’orario di lezione per attività sportive e culturali di interesse generale.
6
SCELTE DIDATTICO – ORGANIZZATIVE
TEMPO SCUOLA
L'orario complessivo del curricolo corrisponde a 29 ore settimanali, più un’ora di
Approfondimento in Materie Letterarie (D.P.R. 20 marzo 2009, n. 89, art. 5) utilizzata per
l’insegnamento di Cittadinanza e Costituzione. Il numero di ore destinato alle singole discipline
ed alle attività sono organizzate in non meno di cinque giorni settimanali nel rispetto del monte
ore annuale previsto per le singole discipline. Le ore di lezione curricolari sono scandite come
segue:
I corsi ordinari seguono il piano di studio di 30 ore di lezioni settimanali antimeridiane.
Il corso ad indirizzo musicale segue il piano di studio di 33 ore settimanali così ripartite: 30 ore
antimeridiane e 3 ore pomeridiane di insegnamento specifico di strumento musicale ( violino,
clarinetto, pianoforte e tromba).
Sono attualmente in attivo NOVE CORSI di cui: 8 ORDINARI e 1 ad INDIRIZZO MUSICALE.
QUADRO ORARIO SETTIMANALE DELLE LEZIONI
Piano di studio corsi ordinari
DISCIPLINE
Italiano Storia Geografia
Ore settimanali
9
Approfondimento
1
Matematica e Scienze
Tecnologia
Inglese
Francese
Arte e Immagine
Musica
Scienze motorie
Religione
6
2
3
2
2
2
2
1
7
Piano di studio corso ad indirizzo musicale
DISCIPLINE
Ore settimanali
Italiano Storia Geografia
9
Approfondimento
1
Matematica e Scienze
Tecnologia
Inglese
Francese
Arte e Immagine
Musica
Scienze motorie
Religione
Strumento
6
2
3
2
2
2
2
1
3
ORGANIZZAZIONE GENERALE
Il calendario scolastico ha fissato l’inizio delle lezioni per il giorno 8/09/2016 e il termine per il
giorno 10/06/2017. La prova scritta, a carattere nazionale, nell’ambito dell’esame di Stato conclusivo
del primo ciclo di istruzione si svolge, per l’anno scolastico 2016/2017, per l’intero territorio
nazionale ed in sessione ordinaria il giorno 15 giugno 2017 con inizio alle ore 8.30; in prima e
seconda sessione suppletiva potrà essere espletata il giorno 22 giugno 2016 e il giorno 4 settembre
2017 con inizio alle ore 8.30.
Nell’ambito della situazione così descritta, il Collegio dei Docenti, d’intesa con il Dirigente
scolastico e con il Consiglio d’Istituto, ha deciso si suddividere l’anno scolastico in quadrimestri.
Inoltre, per una Scuola sempre più efficiente il Consiglio di Istituto, quale Organo Collegiale per
eccellenza, ha stabilito quanto segue:
Criteri per individuare i docenti per le attività aggiuntive:
• Disponibilità
• Competenza
• Esperienza
• Priorità al docente promotore dell’attività
• Equa distribuzione delle attività aggiuntive
Viaggi di istruzione
Sono previsti viaggi d’istruzione per le classi terze e visite o uscite didattiche per le classi prime e
seconde.
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PRIORITÀ, TRAGUARDI ED OBIETTIVI
Il presente Piano parte dalle risultanze dell’autovalutazione d’istituto, così come contenuta nel
Rapporto di Autovalutazione (RAV), pubblicato all’Albo della Scuola e presente sul portale Scuola
in Chiaro del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.
In particolare, si rimanda al RAV per quanto riguarda l’analisi del contesto in cui opera l’istituto,
l’inventario delle risorse materiali, finanziarie, strumentali ed umane di cui si avvale, gli esiti
documentati degli apprendimenti degli studenti, la descrizione dei processi organizzativi e
didattici messi in atto.
Si riprendono qui in forma esplicita, come punto di partenza per la redazione del Piano, gli
elementi conclusivi del RAV e cioè: Priorità, Traguardi di lungo periodo, Obiettivi di breve
periodo.
Le PRIORITÀ che l’Istituto si è assegnato per il prossimo triennio sono:
• Potenziamento delle abilità in ambito linguistico e logico – matematico
• Sviluppo delle competenze sociali degli studenti
I TRAGUARDI che l’Istituto si è assegnato in relazione alle priorità sono:
• Attività pratiche finalizzate all'ampliamento di competenze specifiche in ambito
linguistico e logico -matematico
• Superamento delle barriere personali e sviluppo dell’autostima
• Fiducia nella capacità di apprendere
• Attività didattiche mirate ed incontri formativi e informativi
• Coinvolgimento diretto delle famiglie
e le motivazioni della scelta effettuata sono le seguenti:
Dall'analisi generale dei risultati dell'autovalutazione, la scelta delle priorità è ricaduta sul
potenziamento delle abilità linguistiche, scientifiche e logico - matematiche e sullo sviluppo
delle competenze sociali degli studenti. Tale traguardo può essere agevolmente raggiunto sia con
la progettazione di attività specifiche interne alla scuola che con la partecipazione a concorsi e
competizioni proposte a livello nazionale per i diversi ambiti disciplinari ( storico letterario
,artistico , scientifico ecc...).
Iniziative di questo tipo:
•arricchiscono il percorso didattico tradizionale,
•offrono la possibilità di cimentarsi in attività motivanti e di confrontarsi con altre realtà
•forniscono una opportunità per verificare le proprie attitudini ai fini di un consapevole
orientamento
Gli obiettivi di processo che l’Istituto ha scelto di adottare in vista del raggiungimento dei
traguardi sono:
• Promozione e sostegno all'utilizzo di metodologie didattiche innovative
• Continuità didattica e formativa tra i docenti dei diversi ordini di scuola
• Attività orientative, possibilmente in rete, che coinvolgano tutti i gradi di scuola a partire
dalla scuola dell'infanzia
• Partecipazione a reti di scuole
e le motivazioni della scelta effettuata sono le seguenti:
La partecipazione a reti di scuole favorisce l’apertura al territorio e il confronto tra i diversi
curricoli delle scuole coinvolte, verifica l’efficacia dei percorsi e dei contenuti didattici scelti e
rafforzati dal P.O.F. della scuola.
Gli scambi esperenziali tra insegnanti di ordini di scuola diversi favorisce il confronto tra gli stessi
e promuove una ricaduta positiva sui processi di insegnamento-apprendimento.
L'utilizzo di metodologie didattiche innovative e quello quotidiano delle nuove tecnologie nella
pratica didattica migliora e favorisce i processi di apprendimento.
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SCELTE CONSEGUENTI AI RISULTATI DELLE PROVE INVALSI
L’analisi compiuta nella sezione 2.2. del RAV (Risultati di apprendimento nelle prove
standardizzate nazionali di Italiano e Matematica) ha messo in luce ipunti di forza e di debolezza .
PUNTI DI FORZA
Dall'analisi dei punteggi generali nella prova di Italiano e in quella di matematica , si evince che il
punteggio medio % al netto del cheating dell' istituto risulta superiore rispetto alle tre aree di
riferimento (scala regionale, area geografica e scala nazionale) . Dagli esiti si evince che la scuola
assicura una certa uniformità tra le varie classi e non emergono comportamenti opportunistici di
grande rilievo(vedi % di cheating). Il punteggio di italiano e matematica della scuola alle prove
INVALSI e' in linea con quello di scuole con background socio-economico e culturale simile. La
disparità a livello di risultati tra gli alunni meno dotati e quelli piu' dotati sono in regressione.
PUNTI DI DEBOLEZZA
In italiano è emerso, relativamente a due sole classi, qualche punto di criticità in riferimento alla
tre tematiche ( testo narrativo – testo espositivo e riflessione sulla lingua) Nelle prove di
matematica, relativamente a tre sole classi, gli studenti hanno evidenziato qualche punto di
criticità nei quattro ambiti ( numeri – dati e previsioni - spazi e figure –relazioni e funzioni )
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SCELTE ORGANIZZATIVE E GESTIONALI
RISORSE UMANE
PERSONALE
unità
Dirigente Scolastico
1
Prof.ssa Teresa Chironna
Direttore Amministrativo
1
Dott.ssa Adriana Semeraro
Collaboratori del DS
1
Figure Strumentali
8
Docenti
57
Personale ATA
14
Fra le risorse di questa Scuola primeggiano quelle umane e professionali del corpo docente e non
docente.
Poiché fare scuola , oggi, impone apertura critica alle innovazioni e alle nuove tecnologie
didattiche, i Docenti di questa Scuola oltre a possedere conoscenze approfondite dei processi
mentali nella loro dinamicità, sono:
Impegnati in un costante aggiornamento
Aperti alle innovazioni del sistema scolastico.
Disponibili alla collaborazione responsabile e allo scambio culturale tra scuola e comunità
sociale.
Nell’ambito dell’autonomia didattica ed organizzativa, essi sanno tradurre le competenze
disciplinari e specialistiche in concreti e misurabili interventi educativi.
GRUPPI DI LAVORO E DI PROGETTO
STAFF DI DIREZIONE
Dirigente Scolastico
Prof.ssa Teresa Chironna
Incarico
Docenti
Collaboratrice
Prof.ssa
Fiore Maria
Ne fanno parte anche i docenti incaricati di funzione strumentale oltre che, di volta in volta in
relazione agli argomenti posti all’ordine del giorno, gli altri docenti referenti (referenti di
commissioni e/o di gruppi di lavoro, di specifici progetti didattici, ecc….) nonché il Direttore dei
Servizi Generali ed Amministrativi (DSGA)
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CONSIGLIO DI ISTITUTO
Componenti
Ruolo
Prof.ssa Chironna Teresa
Dirigente scolastico
Sig . Pennacchia Vincenzo
Presidente
Sig. Denora Nicola
Componente genitore
Sig. Grimaldi Pietro
Componente genitore
Sig. Cornacchia Vito
Componente genitore
Sig. Ferrulli Anna
Componente genitore
Sig. Loviglio Lucia
Componente genitore
Sig. Scalera Massimiliano
Componente genitore
Sig. Perrucci Rosanna
Componente genitore
Prof.ssa Angelastri Maria G.
Componente docente
Prof.ssa Fiore MariaG.
Componente docente
Prof.ssa Ippolito Leonarda
Componente docente
Prof.ssa Todaro Rosa
Componente docente
Prof.ssa Ventura GraziaM.
Componente docente
Prof.ssa Casiello C.
Componente docente
Prof.ssa Ferrulli F.
Componente docente
Prof.ssa Cirrottola L.
Componente docente
Sig. Petruzzi D.
Componente ATA
Sig.ra Puzziferri M.F.
Componente ATA
GIUNTA ESECUTIVA
D.S. Prof.ssa Teresa Chironna
D.S.G.A. Dott.ssa Adriana Semeraro
Sig. Scalera Massimiliano
Sig. Perrucci Rosanna
Sig. Petruzzi D.
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DOCENTI INCARICATI DELLE FUNZIONI STRUMENTALI
(art. 28 del CCNL 26-5-1999)
Per la realizzazione delle finalità istituzionali della scuola in regime di autonomia, la risorsa
fondamentale è costituita dal patrimonio professionale dei docenti, da valorizzare per la
realizzazione e la gestione del piano dell'offerta formativa dell'istituto e per la realizzazione di
progetti formativi d'intesa con enti ed istituzioni esterni alla scuola. Tali funzioni strumentali
sono identificate con delibera del collegio dei docenti in coerenza con il piano dell'offerta
formativa che, contestualmente, ne definisce criteri di attribuzione, numero e destinatari.
Settore di interesse
•
Area 1
Gestione del POF:
coordinamento
e pubblicazione
sul sito WEB
Area 2
•
•
•
•
Prof.ssa Giuseppina
Astorino
Docente referente coordinamento
settimanale dei Progetti
Docente referente dell’
orientamento e dei progetti in rete
con il territorio
Referente gestione e sostituzione
docenti assenti
•
Docente referente coordinamento
uscite didattiche e viaggi
d’istruzione
Gestione utilizzo laboratorio
linguistico
Area 3
Prof.ssa Annunciata
Cornacchia
Prof.ssa Teresa
Farella
Prof.ssa M. Giuseppa
Fiore
Prof.ssa Rachele
Nota
•
Docente referente progetti e
manifestazioni musicali e non
•
Docente referente gestione e
sostituzione docenti assenti
nell’orario settimanale
Docente referente gruppo H e BES
Prof.ssa Paola
Loizzo
•
Gestione della biblioteca scolastica,
del laboratorio di lettura e del
laboratorio scientifico
Prof.ssa Antonia
Santoro
•
Docente referente orientamento e
progetti in rete con il territorio
Monitoraggio attività Corso
Musicale
•
Coordinamento aree e
servizi per la scuola
d’intesa
Docente referente POF
Gestione Invalsi e progetti europei
Docente referente Invalsi negli
Esami di Stato conclusivi del 1° ciclo
d istruzione
•
Area 4
Docenti incaricati
•
Sostegno al lavoro
dei docenti
Interventi e servizi per gli
studenti
Incarico assegnato
•
13
Prof.ssa Francesca
Ferrulli
STAFF PER IL “SISTEMA SICUREZZA”
Composto dai vari responsabili dei servizi. L’attività si svolge secondo un programma di incontri
periodici. E’ stato regolarmente redatto il Documento di valutazione sulla sicurezza e la salute dei
lavoratori.
PIANO DI EVACUAZIONE DAGLI EDIFICI SCOLASTICI
Nella scuola è istituito il servizio di prevenzione e protezione contro i rischi e gli infortuni sul
lavoro, alla cui gestione è preposto l’Responsabile al Servizio Prevenzione e). La scuola ha
predisposto ,in collaborazione con RSPP, un piano di evacuazione dettagliato secondo le direttive
della vigente normativa sulla sicurezza (DL. 81/2008 aggiornato dal D.L. 106/09). Nel corso
dell’anno scolastico sono previste almeno due prove di evacuazione dagli edifici.
E’ fatto obbligo a tutto il personale di osservare le regole e le norme da adottare in caso di
emergenza e al verificarsi di eventi calamitosi a rischio. Gli insegnanti hanno il dovere di
collaborare con il RSPP, il Protezione (RSPP) in collaborazione con il Rappresentante dei
Lavoratori per la Sicurezza (RLS) e gli Addetti al Servizio di Prevenzione e Protezione(ASPP RLS
e gli ASPP per prevenire eventuali rischi e pericoli (art.70 e 71 del CCNL 2002/05).
GRUPPO DI LAVORO PER L’HANDICAP (GLP)
E’ formato da tutti i docenti coinvolti in attività di integrazione degli alunni in situazione di
handicap. L’attività si svolge secondo un programma definito dal gruppo di lavoro e comunicato al
D. S. dall’insegnante responsabile E’ istituita, per ogni Consiglio di classe, la figura del
coordinatore che ha i seguenti compiti in relazione alle attività previste dal PTOF e dagli
ordinamenti della scuola:
• Si occupa della stesura del piano didattico della classe;
• È il punto di riferimento circa tutti i problemi specifici del consiglio di classe;
• Mantiene, in collaborazione con gli altri docenti della classe, il contatto con la
rappresentanza dei genitori. In particolare, mantiene la corrispondenza con i genitori di
alunni in difficoltà;
Per ogni dipartimento è prevista la figura di un responsabile che ha i seguenti compiti:
• organizzatore dei lavori
• moderatore del dibattito
DOCUMENTAZIONE
Gli strumenti per evidenziare il percorso formativo dell’alunno sono:
a)
Il registro personale del docente in formato elettronico
Il Registro Elettronico consente :
ai Docenti la registrazione delle varie attività , conseguenti risultati
al Dirigente di monitorare l’uso dei registri disponendo così di una panoramica completa
su ciò che accade sulla scolarità degli alunni.
Viene utilizzato per registrare le annotazioni sistematiche indicanti il percorso didattico educativo,
gli esiti delle prove, il livello delle competenze e i progressi acquisiti, gli esiti circa interventi di
recupero, sostegno e potenziamento.
b)
Il verbale del Consiglio di Classe
Esso riporta il risultato degli interventi programmati e realizzati in ciascuna classe e, nei casi di
alunni con difficoltà di apprendimento, le strategie di lavoro con l’analisi dei punti di forza e di
debolezza degli stessi interventi.
c)
Le comunicazioni scuola- famiglia
•
Comunicazioni scritte
•
Incontri Scuola - Famiglia collegiali
•
Colloqui settimanali Docenti – Genitori
14
RISORSE ORGANIZZATIVE E STRUTTURALI
Per la realizzazione degli obiettivi cognitivi e metacognitivi il Collegio dei Docenti intende
potenziare le strategie didattico - organizzative già in atto nella Scuola ed introdurre altri strumenti
per sviluppare soprattutto la parte operativa delle varie discipline. In particolare:
Potenziare la didattica di tutte le discipline con l’ausilio delle LIM, dei laboratori e di tutti
i sussidi presenti nella Scuola.
Arricchire i curricola con l’attivazione di laboratori in orario extracurricolare e curricolare
Promuovere attività sportive
Promuovere attività teatrali e di cineforum
Promuovere attività di recupero dello svantaggio e di consolidamento delle abilità di base
per consentire a tutti gli alunni il raggiungimento degli obiettivi
RISORSE MATERIALI
LABORATORI
Informatico
Linguistico multimediale
Scientifico e tecnologico
Musicale
AULE ATTREZZATE
Biblioteca
Aula di artistica (pittura-ceramica)
Aula di videoproiezione
Aula di lettura
Aula di musica
Aula di sostegno
Aula scacchi
Aula Magna destinazione multiuso
ALTRI SPAZI
Palestra coperta
Campetto
Aula per tennis da tavolo
Per la realizzazione dell’ attività didattica curricolare ed exstracurricolare la scuola dispone di:
- Piccolo palcoscenico teatrale
- Carrelli con postazioni multimediali mobili
- Televisori con video registratore e lettore DVD
- Lavagne interattive multimediali
- Lavagna luminosa
- Diaproiettore
- Proiettore data-display
- Videocassette, CD e DVD didattici
- Cartine geografiche
- Fotocopiatori
- Impianto fisso di amplificazione sonora
- Episcopio
- Televisore al plasma
- Sussidi di vario tipo
15
AGGIORNAMENTO E FORMAZIONE DEL PERSONALE
(Art. 64 del CCNL Comparto Scuola 29/11/07)
Premesso che la partecipazione ad attività di formazione e di aggiornamento costituisce un diritto
per il personale in quanto funzionale alla piena realizzazione e allo sviluppo della propria
professionalità, tenuto conto che la legge 107 contempla attività di formazione in servizio per tutto
il personale e che in particolare la formazione e l’aggiornamento dei docenti di ruolo diventa
obbligatoria, permanente e strutturale, in attesa dell’adozione del Piano Nazionale di formazione
– previsto dal comma 124 della legge 107/2015 la scuola secondaria di primo grado “ S. Mercadante”
propone uno schema generale di attività, che saranno puntualmente articolate e specificate quanto
ai tempi e alle modalità di attuazione nella programmazione annuale.
Il piano di formazione prevede un sistema di attività formative differenziate:
1. iniziative e/o esperienze obbligatorie per tutti, progettate a partire dalle esigenze rilevate
nel piano di miglioramento e condivise per il rafforzamento dell’autonomia didattica ed
organizzativa, da costruire anche in rete tra scuole;
2. percorsi opzionali più articolati e impegnativi ( piano scuola-digitale, ecc);
3. formazione personale, libera, fondata sulla scelta individuale, che riguarderà gli interessi
culturali di ciascuno
L’indicazione dei temi per la formazione e l’aggiornamento è scaturita dai dati e dagli elementi
derivati dal RAV e dalla somministrazione di un questionario messo a punto per conoscere attese e
bisogni formativi dei docenti e del personale amministrativo, tecnico ed ausiliario , ma anche dal
confronto collegiale sulle priorità da condividere per uno sviluppo professionale individuale e di
gruppo.
Quanto alla metodologia di lavoro, nella convinzione che più il contesto di formazione è simile a
quello di lavoro, maggiore è la possibilità che ciò che si è appreso venga concretamente
sperimentato o applicato, ci si impegna a ideare e progettare iniziative volte a promuovere il
miglioramento delle pratiche e l’apprendimento di nuovi compiti individuali e collettivi in ambiti
suscettibili di riscontri diretti. Tenuto conto dei progetti già approvati dal Collegio, degli obiettivi
di miglioramento e del fabbisogno di tutto il personale si ritiene che il piano di formazione debba
interessare le seguenti tematiche:
Per il personale docente:
• Valutazione e autovalutazione( anno scolastico 2017 /2018)
• Strumenti per una didattica inclusiva( anno scolastico 2016 /2017)
• Metodologie didattiche di insegnamento – apprendimento orientate all’uso delle nuove
tecnologie ( anno scolastico 2017 /2018) . Nello specifico, nel corrente anno scolastico
verranno attuati tre percorsi formativi : Classe interattiva multimediale ; LIM base ; ECDL
Per il personale ATA:
• Segreteria digitale “La dematerializzazione dei processi amministrativi” ( anno scolastico
2016 /2017)
Per tutto il personale :
•
La sicurezza sul posto di lavoro ( anno scolastico 2017 /2018) (DL. 81/2008 aggiornato dal
D.L. 106/09).
Le attività di aggiornamento saranno sviluppate in modo graduale a partire dalla prima annualità.
16
LA VALUTAZIONE DIDATTICA
“La valutazione è un giudizio sulle qualità e il riconoscimento del loro valore”
Nella Scuola, la valutazione, non rappresenta solo ed esclusivamente l’esito finale del profitto
scolastico dell’alunno, ma viene intesa come processo, che, muovendo dall’osservazione di punti di
partenza diversi da soggetto a soggetto e seguendo il percorso di maturazione e di apprendimento
dell’alunno, permette di individuare eventuali arresti o difficoltà, allo scopo di fornire a tutti i
ragazzi un sostegno didattico ed educativo su misura e svolge una funzione di “promozione
umana”.
La valutazione, intesa così, rappresenta un vero e proprio metodo di lavoro ed uno strumento
fondamentale per aiutare gli alunni a crescere.
Essa accompagna tutte le fasi del processo di insegnamento-apprendimento ed è strettamente
collegata alla programmazione didattica e ne costituisce lo strumento della continua regolazione.
La valutazione è un elemento pedagogico fondamentale delle programmazioni didattiche, senza
cui non si potrebbero seguire i progressi dell’alunno rispetto agli obiettivi ed ai fini da
raggiungere durante la sua permanenza a scuola. Tra questi vi sono: l’acquisizione e la
trasmissione dei contenuti disciplinari (il sapere), la capacità di trasformare in azione i contenuti
acquisiti (il saper fare) e la capacità di interagire e di tradurre le conoscenze e le abilità in razionali
comportamenti (saper essere).
La Scuola valuta anche le competenze cosiddette trasversali che attengono, oltre che agli obiettivi
cognitivi, anche agli obiettivi comportamentali riferiti cioè al comportamento sociale, o area socio –
affettiva e relazionale, e al comportamento di lavoro. La valutazione è uno degli elementi
fondamentali della programmazione didattico – educativa e può essere definita come il confronto
tra gli obiettivi prefissi (ciò che si vuole ottenere dall’alunno) ed i risultati conseguiti (ciò che si è
ottenuto dallo stesso alunno).
La valutazione è :
Un processo che assume i dati raccolti mediante le verifiche e li interpreta in base a criteri
che orientano la formulazione del giudizio
Un mezzo efficace di accertamento del progresso, dell’apprendimento delle competenze e
delle abilità previste dagli obiettivi didattici; l’alunno e la famiglia ne sono gradualmente
informati
Uno strumento valido di autovalutazione e di automonitoraggio
Un mezzo utile per motivare e gratificare l’alunno
Un lavoro in itinere che misura l’apprendimento, elaborato in percorsi individualizzati
(P.E.I.= percorsi educativi individualizzati)
Elementi imprescindibili sono:
La storia personale dell'alunno
• Condizioni di salute
• Condizioni socio-ambientali e familiari
• Eventuali disturbi psico-affettivi (dichiarati dalle famiglie)
• Le competenze acquisite
• I livelli di apprendimento raggiunti
Il suo impegno in termini di partecipazione e di risposta al progetto educativo della scuola
Il raggiungimento degli obiettivi
FASI DELLA VALUTAZIONE
Valutazione diagnostica o iniziale
Serve a individuare, attraverso la somministrazione di prove d’ingresso, il livello di partenza degli
alunni, ad accertare il possesso dei pre-requisiti e a predisporre eventuali attività di recupero.
Accerta anche, attraverso la compilazione di questionari motivazionali e socioculturali, le
17
caratteristiche e le attitudini degli alunni, utili per la progettazione delle attività scolastiche e
extrascolastiche, con particolare riferimento al loro inserimento nei cosiddetti “laboratori”.
Valutazione formativa o in itinere
È finalizzata a cogliere, informazioni analitiche e continue sul processo di apprendimento.
Favorisce l’autovalutazione da parte degli studenti e fornisce ai docenti indicazioni per attivare
eventuali correttivi all’azione didattica o predisporre interventi di rinforzo/recupero. Non prevede
nessuna forma di classificazione del profitto degli studenti. Non è pertanto selettiva in senso
negativo, ma in senso positivo e compensativo.
Valutazione sommativa o complessiva o finale
Consente un giudizio sulle conoscenze e abilità acquisite dallo studente in un determinato periodo
di tempo o al termine dell’anno scolastico.
Valutazione orientativa
Si conclude al terzo anno e ha la funzione di indicare un indirizzo di studi superiori coerente alle
attitudini e agli interessi rilevati dagli alunni. La valutazione è un processo dinamico molto
complesso, il cui fine principale deve essere quello di favorire la promozione umana e sociale
dell’alunno, la stima verso di sé, la sua capacità di autovalutarsi e di scoprire i punti di forza e i
punti di debolezza, di autoorientare i suoi comportamenti e le sue scelte future.
CRITERI di VALUTAZIONE
La valutazione, in coerenza con gli obiettivi della programmazione, prevede due parametri:
1. Cosa valutare
stabilendo quali sono gli indicatori che dimostrano l’avvenuto apprendimento;
2. Come valutare
indicando le tecniche utilizzate e l’incidenza di quanto è stato appreso sul
comportamento.
Il processo della valutazione è impostato sull’acquisizione di dati oggettivi, dedotti dalle verifiche
e sulle osservazioni sistematiche compiute dagli insegnanti, secondo il seguente schema:
Comportamento
impegno, interesse, partecipazione e attenzione, autocontrollo e senso di
responsabilità, organizzazione del lavoro.
Profitto
analitico-disciplinare (cioè articolato in obiettivi specifici di
apprendimento) globale.
Secondo le nuove Direttive Ministeriali nella Scuola Secondaria di primo grado la valutazione
periodica ed annuale degli apprendimenti degli alunni e la certificazione delle competenze da essi
acquisite e' espressa in decimi.
Al fine di ottenere omogeneità nelle valutazioni disciplinari, di rendere trasparente l’azione
valutativa della Scuola e di avviare gli alunni alla consapevolezza del significato attribuito al voto
espresso in decimi, i docenti della stessa disciplina concordano ad inizio di anno scolastico i criteri
di valutazione delle prove scritte sulla base di indicatori e descrittori condivisi. La Scuola oltre che
all’istruzione è all’educazione degli alunni è impegnata in un costante processo di formazione che
aiuti l’alunno a diventare un cittadino rispettoso delle regole che disciplinano i rapporti di
convivenza civile in una comunità.
Il voto di comportamento, o voto di condotta, ha la funzione di registrare e di valutare
l’atteggiamento e il comportamento dell’allievo durante la vita scolastica e di suggerirgli un
ripensamento di eventuali comportamenti negativi.
Parametri di valutazione del comportamento degli alunni in ambito scolastico:
1. frequenza e puntualità;
2. interesse e impegno nella partecipazione al dialogo educativo;
18
3.
4.
5.
rispetto dei doveri scolastici;
collaborazione con i compagni e i docenti;
rispetto delle persone, dell’ambiente scolastico, del Regolamento interno
d’Istituto.
Nella Scuola Secondaria, per norma di legge (art. 2, comma 3, legge 30 ottobre 2008, n. 169), “la
valutazione del comportamento degli studenti, attribuita collegialmente dal Consiglio di Classe,
concorre alla valutazione complessiva dello studente e determina, se inferiore a sei decimi, la non
ammissione al successivo anno di corso e all’esame conclusivo del ciclo”.
Criteri di valutazione per il profitto
Conoscenza:
apprendimento di concetti, fenomeni, meccanismi, fatti e avvenimenti, padronanza dei
diversi linguaggi specifici;
Competenza:
maturazione di capacità trasversali utilizzabili in contesti diversi e in contesti non
noti (es. pensiero critico e creativo; competenze collaborative e sociali);
Abilità:
uso di elementi basilari (conoscenza e comprensione) in contesti noti e non noti (saper
fare, applicare e rielaborare le conoscenze acquisite)
Griglia di corrispondenza tra voti , conoscenze, abilità e competenze
GIUDIZIO DI PROFITTO
In riferimento a:
conoscenze, abilità, competenze disciplinari
Conoscenze complete, organiche, particolarmente approfondite,
senza errori, ottima capacità di comprensione e di analisi,
corretta ed efficace applicazione di concetti, regole e procedure,
orientamento sicuro nell’analisi e nella soluzione di un
problema con risultati esaurienti, esposizione fluida, rigorosa,
ricca e ben articolata con uso di terminologia corretta e varia e
linguaggio specifico appropriato, sicurezza e competenza
nell’utilizzare le strutture morfosintattiche, autonomia di
sintesi, di organizzazione e di rielaborazione delle conoscenze
acquisite con apporti critici originali e creativi, capacità di
operare collegamenti tra discipline e di stabilire relazioni
Conoscenze ampie, complete e approfondite, apprezzabile
capacità di comprensione e di analisi, efficace applicazione di
concetti, regole e procedure anche in situazioni nuove,
orientamento sicuro nell’analisi e nella soluzione di un
problema con risultati soddisfacenti, esposizione chiara,
precisa, ricca e ben articolata con uso di terminologia corretta e
varia e linguaggio specifico appropriato, competenza
nell’utilizzare le strutture morfosintattiche, autonomia di
sintesi e di rielaborazione delle conoscenze acquisite con
apporti critici originali, capacità di operare collegamenti tra
discipline
19
LIVELLO DI
PROFITTO
ECCELLENTE
con possibilità di lode
agli esami di Stato di
fine 1° ciclo
ESAURIENTE
VOTO
10
9
Conoscenze sicure, complete e integrate con qualche apporto
personale, buona capacità di comprensione e di analisi, idonea
applicazione di concetti, regole e procedure, orientamento
sicuro nell’analisi e nella soluzione di un problema con risultati
apprezzabili, esposizione chiara e articolata con uso di
terminologia corretta e varia e linguaggio specifico appropriato,
buona correttezza ortografica e grammaticale, autonomia di
sintesi e di rielaborazione delle conoscenze acquisite con
apporti critici talvolta originali
Conoscenze generalmente complete e sicure, adeguata capacità
di comprensione e di analisi, discreta applicazione di concetti,
regole e procedure, orientamento sicuro nell’analisi e nella
soluzione di un problema con risultati largamente sufficienti,
esposizione chiara e sostanzialmente corretta con uso di
terminologia appropriata e discretamente varia, ma con qualche
carenza nel linguaggio specifico, sufficiente correttezza
ortografica e grammaticale, parziale autonomia di sintesi e di
rielaborazione delle conoscenze acquisite
Conoscenze semplici e sostanzialmente corrette dei contenuti
disciplinari più significativi, elementare ma pertinente capacità
di comprensione e di analisi, accettabile e generalmente corretta
applicazione di concetti, regole e procedure, orientamento
sicuro se guidato nell’analisi e nella soluzione di un problema,
esposizione semplificata sostanzialmente corretta con qualche
errore a livello linguistico e grammaticale, lessico povero ma
appropriato, imprecisione nell’effettuare sintesi con qualche
spunto di autonomia di rielaborazione delle conoscenze
acquisite
Conoscenze generiche e parziali, limitata capacità di
comprensione e di analisi, modesta applicazione di concetti,
regole e procedure, orientamento difficoltoso e incerto
nell’analisi e nella soluzione di un problema, esposizione non
sempre lineare e coerente, errori a livello grammaticale,
bagaglio minimo di conoscenze lessicali con uso della lingua
appena accettabile, scarsa autonomia di rielaborazione delle
conoscenze acquisite.
Conoscenze frammentarie e incomplete, stentata capacità di
comprensione e di analisi, difficoltosa applicazione di concetti,
regole e procedure, esposizione superficiale e carente, gravi
errori a livello grammaticale, povertà lessicale con utilizzo di
termini ripetitivi e generici non appropriati ai linguaggi delle
singole discipline
Conoscenze errate o minime dei contenuti basilari disciplinari,
scarsa capacità di comprensione e di analisi, scarsa applicazione
di concetti, regole e procedure, esposizione confusa ed
approssimativa, gravissimi errori a livello linguistico e
grammaticale
20
COMPLETO
8
DISCRETO
7
ESSENZIALE
6
MEDIOCRE
5
LACUNOSO*
4
GRAVEMENTE
LACUNOSO*
3
*Le rilevazioni saranno eventualmente accompagnate da una precisazione che solleciti la
consapevolezza dell’alunno rispetto alle gravi lacune o a un sia pur minimo progresso.
Criteri generali per l’attribuzione del voto di comportamento
La Scuola oltre che all’istruzione è all’educazione degli alunni è impegnata in un costante
processo di formazione che aiuti l’alunno a diventare un cittadino rispettoso delle regole che
disciplinano i rapporti di convivenza civile in una comunità.
Il voto di comportamento, o voto di condotta, ha la funzione di registrare e di valutare
l’atteggiamento e il comportamento dell’allievo durante la vita scolastica e di suggerirgli un
ripensamento di eventuali comportamenti negativi.
Parametri di valutazione del comportamento degli alunni in ambito scolastico:
1. frequenza e puntualità;
2. interesse e impegno nella partecipazione al dialogo educativo;
3. rispetto dei doveri scolastici;
4. collaborazione con i compagni e i docenti;
5. rispetto delle persone, dell’ambiente scolastico, del Regolamento interno d’Istituto.
Nella Scuola Secondaria, per norma di legge (art. 2, comma 3, legge 30 ottobre 2008, n. 169), “la
valutazione del comportamento degli studenti, attribuita collegialmente dal Consiglio di Classe,
concorre alla valutazione complessiva dello studente e determina, se inferiore a sei decimi, la non
ammissione al successivo anno di corso e all’esame conclusivo del ciclo”
Griglia di corrispondenza tra voti e comportamento
GIUDIZIO
LIVELLO
Assenze irrilevanti, interesse costante e curioso e
partecipazione assidua alle lezioni, responsabilità e
autodisciplina nel lavoro scolastico e domestico,
regolare e serio svolgimento dei compiti scolastici,
comportamento corretto e non violento, eccellente
socializzazione e interazione attiva e costruttiva nel
gruppo classe da leader maturo e responsabile, pieno
rispetto di sé, degli altri e dell’ambiente, consapevole
accettazione della diversità, scrupoloso rispetto delle
regole di classe, del regolamento d’Istituto, delle norme di
sicurezza
Assenze minime, vivo interesse e attiva partecipazione
alle lezioni, costante adempimento dei lavori scolastici,
comportamento
corretto
ed
educato,
ottima
socializzazione e ruolo positivo e collaborazione nel
gruppo classe, pieno rispetto di sé, degli altri e
dell’ambiente, consapevole accettazione della diversità,
scrupoloso rispetto delle regole di classe, del regolamento
d’Istituto, delle norme di sicurezza
Assenze saltuarie non frequenti ma sempre giustificate,
costante attenzione e partecipazione alle attività
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VOTO
ESEMPLARE
10
RESPONSABILE
E MATURO
9
RESPONSABILE
8
scolastiche, regolare svolgimento dei compiti assegnati,
comportamento per lo più corretto ed educato, buona
socializzazione
e
normale
partecipazione
al
funzionamento del gruppo classe, rispetto di sé, degli
altri e dell’ambiente e adeguata accettazione della
diversità, osservanza regolare delle norme relative alla
vita scolastica
Rari episodi di inosservanza del regolamento interno
(assenze ingiustificate e frequenti uscite dall’aula, nei
corridoi e fuori dal proprio banco, mancanza ai doveri
scolastici, negligenza abituale, ecc.), interesse discontinuo
e non entusiasta partecipazione alle attività scolastiche
comportamento non sempre corretto nel rapporto con
compagni e personale scolastico, funzione poco
collaborativa all’interno della classe
Episodi di inosservanza del regolamento interno
disinteresse e poca partecipazione alle attività scolastiche,
disturbo delle lezioni, rapporti problematici e
comportamento poco corretto verso compagni e personale
scolastico, scarsa socializzazione e funzione non
collaborativa nel gruppo classe
Episodi persistenti di inosservanza del regolamento
interno che indicano la volontà di non modificare
l’atteggiamento, atti di bullismo, completo disinteresse e
scarsa partecipazione alle attività scolastiche, rapporti
problematici e comportamento scorretto verso compagni e
personale scolastico, bassa socializzazione e funzione
negativa nel gruppo classe.
CORRETTO
7
VIVACE E NON
SEMPRE
CORRETTO
6
INADEGUATO
<6
N.B. Il voto di comportamento è attribuito anche per mancanze commesse fuori dall’Istituto,
purché i fatti siano connessi alla vita scolastica.
Criteri di ammissione o di non ammissione
Sono ammessi alla classe successiva o all’esame di Stato gli alunni che hanno raggiunto gli
obiettivi didattici minimi (possesso delle conoscenze di base relative agli argomenti trattati nelle
varie discipline, uso di un linguaggio chiaro e corretto, capacità di operare semplici collegamenti) e
hanno ottenuto, con decisione assunta a maggioranza dal Consiglio di classe, un voto non inferiore
a sei decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline.
22
AZIONI DEL PTOF COERENTI CON IL
PIANO NAZIONALE SCUOLA DIGITALE
In coerenza con quanto previsto dal c. 58 della legge 107 e dalla priorità n. 5 dell’atto di Indirizzo
sulle priorità politiche del MIUR per l’anno 2016, ci si impegna a dare attuazione al piano
Nazionale Scuola Digitale per:
a) lo sviluppo e miglioramento delle competenze digitali degli studenti
b) il potenziamento degli strumenti didattici e laboratoriali volti a migliorare la formazione ed i
processi di innovazione;
c) la formazione del personale amministrativo e ausiliario per l’innovazione digitale
nell’amministrazione
d) l’individuazione, ai sensi della nota 17791 del 19 Novembre 2015, di un animatore digitale che
curerà l’attività di organizzazione e promozione della cultura digitale presso le componenti della
scuola, in stretta collaborazione con i docenti responsabili delle diverse funzioni.
Nello stesso tempo si desidera dire con chiarezza che il punto di partenza per la progettazione di
attività ed iniziative coerenti con tale Piano è costituito da quanto emerso dal RAV e da quanto
successivamente segnalato nel Piano di miglioramento: si tratta di un percorso lungo e
impegnativo, fatto essenzialmente con le persone e non con le macchine: le azioni che si intendono
avviare si intrecciano pertanto con l’esigenza di innovazione metodologica, di allestimento di
nuovi ambienti di apprendimento e soprattutto con la didattica per competenze, priorità che
richiedono l’adozione di una grande varietà di strategie didattiche. In questa prospettiva le
tecnologie avranno sicuramente un loro spazio, ma è fondamentale che esse mantengano la loro
funzione esclusivamente strumentale e di supporto alla soluzione di problemi che emergono nella
didattica.
SCUOLA DIGITALE E PROGETTI PON
Per lo sviluppo di metodologie didattiche quali: didattica attiva, laboratorialità, mobile learning,
impiego di contenuti e repository digitali e per l’impiego di ambienti e dispositivi digitali per
l’inclusione o l’integrazione in coerenza con la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle
persone con disabilità e con la normativa italiana (BES) e con il PAI (Piano Annuale per l’Inclusività) – Direttiva Ministeriale del 27 dicembre 2012 e C.M. n. 8 del 2013, prot.561, la scuola ha
aderito al progettio PON :
Avviso AOODGEFID/12810 del 15/10/2015 per la realizzazione di ambienti digitali.
23
AMPLIAMENTO DELL'OFFERTA FORMATIVA
Attività Integrative Trasversali
La nostra Scuola è consapevole della necessità di attuare una strategia didattica ed educativa che
affianchi alle normali attività curricolari, una serie di interventi atti ad ampliare ed integrare il
ventaglio di conoscenze e competenze proposto agli alunni.
Il Collegio Docenti e i Consigli di Classe hanno quindi elaborato gli interventi di seguito elencati:
Accoglienza
Per ridurre al minimo le difficoltà di passaggio dalla Scuola primaria alla Scuola secondaria di
primo grado si cercherà di creare le condizioni più serene per consentire agli alunni di prima di
adattarsi alla nuova realtà scolastica ricorrendo ad attività che favoriscano un clima di reciproco
ascolto, fiducia e collaborazione . La scuola provvederà a fornire :
• Informazioni dettagliate alle famiglie sull’offerta formativa della Scuola e dei servizi
scolastici
• Organizzare visite agli spazi, ai laboratori e alle aule attrezzate della Scuola
• Sviluppare, nei primi giorni di scuola, di attività non finalizzate direttamente
all’accertamento delle abilità d’ingresso, ma che consentano agli alunni di valorizzare il
percorso formativo già compiuto ed il loro saper fare.
Continuita’ e Orientamento
Il D.M. 16/11/1992, in applicazione dell’art. 2 della 148/90, stabilisce con estrema chiarezza che ogni
Scuola è tramite tra ciò che la precede e ciò che la segue.
Il tema della continuità nasce dall’esigenza di garantire il diritto di ogni alunno ad un percorso
formativo organico e completo.
Particolarmente rilevanti per la condivisione dei processi e per la costruzione di una identità
culturale d’Istituto sono i percorsi educativi e didattici in continuità tra i diversi ordini di scuole.
Tale progetto, per sua natura pluriennale, vuole essere il contenitore di senso dove trovano il
giusto valore le attività curricolari trasversali alle discipline, le progettualità di potenziamento ed
integrazione dei curricoli, le azioni di orientamento verso le scuole secondarie di II grado. In esso
trovano spazio sia le attività da proporre alle classi in previsione del passaggio al grado di
istruzione successivo, sia le specifiche progettualità che i docenti dei vari ordini di scuola
elaborano insieme e propongono agli studenti come arricchimento dell’offerta formativa.
Perciò la nostra Scuola si propone di intensificare i rapporti con le primarie e quelle secondarie di
secondo grado al fine di determinare un passaggio sereno tra gli attuali ordini di scuola.
Si cercherà quindi di :
• Agevolare il passaggio degli alunni dalla quinta classe primaria alla prima classe della
scuola secondaria di primo grado
• Orientare gli alunni delle terze classi verso una scelta adeguata della scuola secondaria di
secondo grado
• Conoscere i programmi nazionali dei diversi gradi di scuola delle classi ponte
• Fornire agli alunni percorsi di insegnamento-apprendimento differenziato
• Promuovere il successo scolastico, le pari opportunità e l’inclusione sociale
• Favorire le capacità decisionali e di orientamento nel futuro
Una strategia utile ai fini della continuità è la conoscenza/documentazione del percorso formativo
dell’alunno.
Questo è importante per gli alunni appartenenti a culture diverse ed è centrale per i soggetti in
situazione di handicap o di svantaggio.
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Strumento indispensabile per una corretta informazione sul percorso formativo di ogni alunno
sarà il “fascicolo personale dell’allievo”, che in questa scuola viene messo a disposizione dei
singoli Consigli di Classe all’inizio di ogni anno scolastico.
Inclusione e Integrazione
Una scuola inclusiva richiede che i sistemi educativi sviluppino una pedagogia centrata sul
singolo alunno, rispondendo in modo flessibile alle diverse e spesso complesse esigenze di
ciascuno per assicurare pari opportunità a studenti con diverse tipologie di bisogni in tutti gli
aspetti della loro vita (istruzione, formazione professionale, lavoro e vita sociale). In tal senso la
nostra Scuola promuove la piena partecipazione e le opportunità educative di tutti gli studenti
suscettibili di esclusione al fine di realizzare il loro potenziale.
Si tratta di un cambiamento di prospettiva che impone al sistema “scuola” una nuova
impostazione e, quindi, importanti modifiche e messe a punto:
• esse debbono avvenire nella concretezza e nella prassi ordinaria, quindi dall’interno;
• il nuovo punto di vista deve essere orientato verso un pensiero inclusivo “quotidiano” e
non “straordinario” del funzionamento del sistema scolastico.
Cittadinanza Attiva
E’ l’ambito che comprende i progetti di educazione alla cittadinanza e Costituzione, alla legalità,
alla Solidarietà, ai diritti/doveri del cittadino: rientrano in questo ambito tutti i percorsi che,
trasversalmente alle discipline, concorrono alla formazione e alla acquisizione da parte delle/i
alunne/ i del concetto di responsabilità civile e di cittadinanza partecipata.
Autovalutazione
Il progetto relativo ai percorsi di autovalutazione e qualificazione della scuola, è volto al
miglioramento delle performance delle istituzioni scolastiche. Il progetto, ha previsto la
costituzione di un nucleo di valutazione (NIV) che ha prodotto la relazione di autovalutazione
(RAV). e la costituzione di un nucleo di valutazione (NIV ), prevede la pianificazione e il
miglioramento. Esso si propone di:
• Promuovere pratiche di valutazione e autovalutazione.
• Verificare i risultati focalizzando validità ed efficacia delle scelte effettuate.
• Identificare punti forti e punti deboli di un percorso, allo scopo di individuare e
consolidare o migliorare le pratiche educative.
ATTIVITÀ PROGETTUALI
(ANNUALITÀ 2016 – 2017)
Progetti curriculari
Sono qui di seguito riportati i progetti curriculari approvati dal Collegio dei Docenti.
Per quanto attiene, nello specifico, agli obiettivi, alle metodologie di lavoro, agli strumenti, alle
risorse necessarie ed alla calendarizzazione di ciascuna attività si rinvia alle schede di progetto
depositate in segreteria.
RAPPORTO SCUOLA FAMIGLIA
“Rapporto Scuola Famiglia :strategie collaborative”
Il progetto ha lo scopo nasce dalla convinzione che la cooperazione delle famiglie come partner
della scuola costituisce un fattore determinante per il successo formativo degli alunni. Il rapporto
fra istituzione scolastica e genitori può strutturarsi positivamente sulla base della condivisione di
due aspetti fondanti. Il primo aspetto è che migliorando lo stile educativo dei genitori si creano le
condizioni ottimali perché migliorino anche i figli nei loro apprendimenti e nel successo
scolastico. Il secondo aspetto è che quanto più mature e fluide diventeranno le relazioni tra scuola
e famiglia tanto maggiore vantaggio ne ricaverà la scuola stessa nello sviluppo dei suoi obiettivi
educativi e formativi.
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Nell’ambito di tale progetto i docenti di lingua inglese e francese tratteranno tematiche inerenti il
confronto fra i vari sistemi scolastici europei e le organizzazioni familiari italiane - francesi e
inglesi.
PROGETTO LEGALITÀ
La Scuola affronta in modo specifico il tema della legalità informatica . Ai ragazzi vengono
illustrati i principali pericoli e reati di cui si possono imbattere nell’uso del web e le modalità per
muoversi nel mondo digitale in sicurezza e nel rispetto delle regole.
PROGETTO LETTURA
Il progetto ha lo scopo di sensibilizzare gli alunni all’utilizzo e alla considerazione della lettura
nella molteplicità dei suoi aspetti.
PROGETTO AMBIENTE
Il progetto, in collaborazione con l’Ente Parco, ha lo scopo di far conoscere e far esplorare agli
alunni il proprio territorio su itinerari botanici e idrogeologici, di affinare la loro sensibilità
ecologica per comprendere come l’ambiente influisce sulla vita dell’uomo. Prevede uscite sul
territorio comunale e in zone di interesse naturalistico significativo.
LABORATORIO DI ATTIVITA’ PER INCLUSIONE ALUNNI BES E DSA
Il Progetto ha lo scopo di garantire a tutti gli alunni il successo formativo, con particolare
attenzione a quelli che presentano difficoltà riconducibili a Disturbi Specifici di Apprendimento
e, in generale, a Bisogni Educativo Speciali.
LABORATOTRI CURRICULARI
I docenti delle varie discipline avranno l’opportunità di affiancare le lezioni teoriche ad attività
pratiche utilizzando i vari laboratori presenti nell’istituto : linguistico, multimediale, artistico,
musicale.
Progetti extra curriculari
PROGETTO NATALE – SOLIDARIETA’
Il progetto come percorso ideale per stimolare gli allievi all'apprendimento, alla collaborazione e
alla partecipazione attiva, mira all'ampliamento delle loro capacità espressive, creative ed
esecutive e prevede come prodotto finale la realizzazione e l'allestimento di un concerto musicale
con esecuzioni strumentali, melodiche e ritmiche e esecuzioni corali e individuali. Per consentire
agli alunni della Scuola di vivere in prima persona l'esperienza del concerto musicale, si propone
un unico "ensemble" orchestrale ( alunni corso musicale "orchestra eveergreen") corale ( selezione
di alunni classi prime di tutti i corsi) e individuale ( selezione di alunni particolarmente meritevoli
per capacità strumentali e canore) .
Nell’ambito del progetto è prevista la raccolta fondi Telethon che ha lo scopo di sensibilizzare gli
alunni sulle problematiche legate alle malattie genetiche rare, di promuovere la ricerca scientifica e
la cultura della solidarietà.
Concerto di Natale 2016 “Natività”
Concerto “ Per Federica”
Esecuzioni strumentali e vocali
Natale in poesia e prosa
Raccolta fondi solidarietà per TELETHON
Raccolta fondi per LILT
PROGETTO SCACCHI
Il progetto, in collaborazione con la Federazione Scacchistica Italiana (F.S.I.) è una Disciplina
Sportiva Associata al C.O.N.I. e ha il principale obiettivo di valorizzare gli aspetti formativi del
carattere ed educativi della mente. L’apprendimento della tecnica di gioco rappresenta un mezzo
per acquisire una più profonda capacità di concentrazione e potenziare, senza sforzo, le
caratteristiche elaborative del cervello con notevoli effetti benefici anche in alt
26
ri campi come l’organizzazione del proprio lavoro o l’apprendimento delle discipline scolastiche.
PROGETTO “ CICERONI PER UN GIORNO”
Il Progetto “ Apprendisti ciceroni” in collaborazione con FAI e , rivolto agli alunni delle classi
terze, ha lo scopo di spronare i ragazzi a regalare il proprio tempo libero in un’esperienza di
cittadinanza attiva: un’occasione di apprendimento che si sviluppa in classe e sul territorio, con
momenti di ricerca e di esplorazione dentro e fuori la scuola. Le finalità del progetto sono quelle di
sensibilizzare i giovani alla “presa in carico” del patrimonio culturale, storico e artistico, ampliare
la consapevolezza intorno alle tematiche legate alla gestione di un Bene d’Arte e integrare
conoscenze teoriche con una esperienza pratica altamente formativa.
PROGETTO AREA A RISCHIO
Il progetto ha lo scopo di garantire il successo formativo di tutti gli alunni nel rispetto delle
identità culturali di partenza e in coerenza con i tempi personali di ognuno e di attivare strategie
per far superare la demotivazione all’apprendimento e fornire gli strumenti per la crescita della
persona, nella valorizzazione delle diversità e nello sviluppo delle attitudini e delle potenzialità di
ciascuno. Il progetto inoltre si pone come obiettivo quello di avvicinare i genitori alle attività della
scuola coinvolgendoli per aiutarli a stabilire relazioni positive con gli insegnanti, migliorando la
loro idea di scuola e offrendo loro la possibilità di contribuire alla costruzione del percorso
formativo del proprio figlio. In questo contesto, inoltre, anche i ragazzi, traggono i loro benefici,
migliorando il loro impegno scolastico e quindi anche i risultati.
PROGETTO CONTINUITA’ E ORIENTAMENTO
Il Progetto “Continuità-Orientamento: uno sguardo al passato ed uno rivolto verso il futuro “,
inserito nel PDM e finanziato dall’USR Puglia, si propone di coinvolgere docenti, genitori ed
alunni, in attività che investono una parte essenziale dell’azione educativa ovvero la crescita
globale del ragazzo in una fase evolutiva molto complessa, nella quale egli possa realizzarsi come
persona, imparando a star bene con se stesso e con gli altri.
PROGETTO RECUPERO – CONSOLIDAMENTO - POTENZIAMENTO
Mira a recuperare e sviluppare le abilità nelle diverse aree disciplinari, in particolare in italiano e
in matematica, offrendo occasioni per promuovere il diritto alla pari opportunità e favorire la
progressiva e reale integrazione nel gruppo classe.
Offre risposte ai bisogni differenziati degli alunni per garantire il diritto alla pari opportunità
formativa, rispettando tempi e modalità diverse di apprendimento. Favorisce la progressiva e reale
integrazione nel gruppo classe per prevenire il disagio.
• LABORATORIO ITALIANO
• LABORATORI DI MATEMATICA
• LABORATORI DI LINGUE
GIOCHI SPORTIVI E STUDENTESCHI
Va segnalato che per l’attuazione dei Giochi sportivi studenteschi è stato costituito formalmente il
“Centro Sportivo Studentesco” il cui atto formale è depositato presso l’Ufficio di segreteria.
ALTRE ATTIVITÀ PROGETTUALI
• CINEFORUM
• FLESSIBILITÀ
• ISTRUZIONE FAMILIARE DOMICILIARE
• PROGETTO LIONS CLUB “ Manifesto per la pace”
• PROGETTO BICI A SCUOLA
• FEDERICUS
• VIAGGI D’ISTRUZIONE
27
•
•
•
RAPPRESENTAZIONI TEATRALI
CONCORSO DI POESIA GIOVANNI CARLUCCI
LABORATORIO CON I RAGAZZI DIVERSABILI
RETI DI SCUOLE
• ACCORDO RETE AMBITO TERRITORIALE
La nostra Scuola, con l’approvazione del Consiglio di Istituto; ha aderito alla rete tra
Istituzioni scolastiche nell’ambito territoriale di appartenenza ( ambito IV) . Così come
prospettate nelle Indicazioni ministeriali (commi 70, 71, 72 e 74 dell’art.1 della Legge 107
del 2015), le reti intendono valorizzare l’autonomia delle istituzioni scolastiche attraverso
forme di collaborazione e utilizzo di risorse comuni, siano esse umane, finanziarie e
strumentali, per il perseguimento di specifici obiettivi istituzionali, ascrivibili anche al
Piano triennale dell’offerta formativa.
• ANFAS ONLUS
Verrà stipulato con l’associazione Anfas Onlus Altamura un accordo di rete che prevede la
realizzazione di attività di musicoterapia volte a ridurre situazioni di difficoltà o di
limitazione psicofisica.
• U.N.E.S.C.O
Proposta di adesione alla rete nazionale delle scuole associate all'U.N.E.S.C.O”. Gli Istituti
ammessi alla Rete dovranno integrare le proprie attività curricolari con programmi e
progetti educativi a vocazione internazionale, orientati sulle principali tematiche
U.N.E.S.C.O:
“ contribuire al mantenimento della pace e della sicurezza favorendo, mediante
l’educazione, la scienza, e la cultura la collaborazione tra le nazioni, al fine di assicurare il
rispetto universale della giustizia, della legge, dei diritti dell’uomo e delle libertà
fondamentali che la Carta delle Nazioni Unite riconosce a tutti i popoli, senza distinzione
di razza, di sesso, di lingua o di religione”.
• PROGETTO IN RETE “ Insieme per il successo formativo”
Il progetto, concordato con le scuole afferenti alla rete , intende promuovere e sostenere
interventi di miglioramento attraverso attività di ricerca - azione riguardante la valutazione
delle competenze e la didattica inclusiva, con il supporto e la collaborazione del
Dipartimento di Scienze della Formazione, psicologia, Comunicazione dell’Università
degli Studi “Aldo Moro” di Bari e con l’associazione professionale U:C:I:I:M: per
pianificare attività operative efficaci.
Si precisa che, essendo il PTOF, un documento “ aperto”, alcune iniziative sopra menzionate
potrebbero non essere espletate e, di contro, potrebbero, invece, nel corso dell’anno, esserne
inserite altre (previa approvazione del Collegio Docenti) che non richiedono risorse finanziarie.
Altre attività progettuali saranno realizzate se approvate e finanziate da altri enti (comune,
provincia, regione).
La scuola parteciperà ad altre eventuali e successive iniziative progettuali proposte dal MIUR e/o
da altri organi istituzionali.
STRUMENTI DI INTERVENTO PER ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI
La Direttiva Ministeriale 27 dicembre 2012 “Strumenti d’intervento per alunni con bisogni
educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica” delinea e precisa la
strategia inclusiva della scuola italiana al fine di realizzare appieno il diritto all’apprendimento
per tutti gli alunni e gli studenti in situazione di difficoltà. L’Inclusione scolastica vuole essere il
28
processo attraverso il quale gli impedimenti vengono rimossi in modo che ciascun individuo possa
essere valorizzato, incontrando le condizioni per esprimere al meglio le proprie potenzialità. Ciò
non significa negare il fatto che ognuno di noi è diverso o negare la presenza di disabilità che
devono essere trattate in maniera adeguata, ma vuol dire spostare l’analisi e l’intervento dalla
persona al contesto, per individuarne gli ostacoli e operare per la loro rimozione. Pertanto sulla
base dell’analisi del tessuto sociale il nostro Istituto si propone di ricevere in modo adeguato
alunni con bisogni educativi speciali offrendo a ciascuno una reale e fattiva integrazione. I BES
(alunni con Bisogni Educativi Speciali) riguardano:
• alunni con disabilità
• alunni con DSA (Disturbo Specifico dell’Apprendimento)
• alunni con deficit del linguaggio
• alunni con disturbo della condotta in adolescenza
• alunni con disagio socio-culturale
• alunni stranieri non alfabetizzati
Come previsto dalla CM n. 8 del 6/03/2013 del MIUR ogni scuola è chiamata ad elaborare una
proposta di Piano Annuale per l’Inclusività (PAI) riferito a tutti gli alunni con BES.
Il PAI indica le scelte metodologiche finalizzate all’attuazione di percorsi capaci di favorire pari
opportunità per tutti gli alunni e si propone di individuare strategie didattiche ed organizzative
che favorendo il percorso di apprendimento dei soggetti con BES, risulti capace di offrire loro un
contesto più efficace.
Il nostro Istituto si pone come finalità prioritaria quella di un’integrazione globale attraverso
la sperimentazione di percorsi formativi in grado di assicurare continuità nel passaggio tra i vari
ordini di Scuola e in quello indispensabile tra il mondo della Scuola e quello sociale inteso nel
senso più ampio.
Inoltre obiettivi generali sono :
• finalizzare tutta l’attività educativa, formativa e riabilitativa ad un “progetto di vita” che
tenga conto del ruolo attivo che l’individuo dovrà svolgere all’interno della società;
• elaborare tre aspetti determinanti del processo di formazione: accoglienza,
integrazione, orientamento.
• Favorire negli alunni processi di apprendimento e di acquisizione di competenze.
• Rendere il soggetto BES il più autonomo possibile.
• Passare da un modello di crescita “protettivo” ad uno di “crescita autonoma” facendo sì che
l’alunno possa sperimentare esperienze personali nuove.
Per conseguire tali obiettivi la Scuola realizza:
• Attivazione dei G.L.I. (Gruppo di Lavoro l’Inclusione) per coordinare la programmazione
dei servizi scolastici con quelli sanitari, socio assistenziali ecc… e favorire contatti e
passaggi di informazioni tra le scuole e tra Scuola e territorio.
• Formulazione della Programmazione didattico - educativa finalizzata all’integrazione.
• Organizzazione di spazi capaci di garantire comunicazione, socializzazione, collaborazione
e quindi motivazione, attraverso l’organizzazione di attività ludico-laboratoriali che
consentano il recupero di opportunità di apprendimento anche attraverso l’uso di
linguaggi non verbali.
• Coinvolgimento attivo delle famiglie
INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI
La nostra Scuola intende offrire agli alunni diversamente abili ogni possibile opportunità
formativa e si propone l’obiettivo di consentire a ciascuno il pieno sviluppo delle proprie
potenzialità. Nella Scuola non esistono barriere architettoniche e gli alunni disabili possono
accedere a tutti gli ambienti utilizzandone le strutture.
Per ciascun alunno, la Scuola, in
29
collaborazione con la famiglia e con gli specialisti del servizio territoriale predispone un “Piano
Educativo Individualizzato”.
La nostra Scuola, per una migliore integrazione degli alunni disabili, si avvale anche della
collaborazione di personale qualificato. In ogni caso le attività di integrazione e il conseguente
intervento degli operatori riguardano tutta la classe nella quale è inserito l’alunno diversamente
abile; le attività di tipo individualizzato sono previste nel piano educativo. Gli organismi interni
che orientano gli interventi individualizzati e supportano il lavoro dei Consigli di Classe sono il
Dipartimento Gruppo H e il Gruppo di Lavoro Handicap (GLH), quest’ultimo formato da tutti gli
insegnanti di sostegno, da alcuni docenti e da rappresentanti dei genitori.
Nella scuola il “GLH” coinvolto nelle attività di integrazione, svolge le seguenti mansioni:
Si riunisce periodicamente con lo scopo di migliorare l’efficacia degli interventi.
Predispone progetti mirati alla completa integrazione degli alunni con disabilità,
avvalendosi delle risorse finanziarie messe a disposizione della scuola, dagli enti locali e dal
ministero dell’istruzione nell’ambito della legge n. 104/92.
Il dipartimento del gruppo H ha individuato per i suddetti alunni i seguenti obiettivi
fondamentali :
•
Accoglienza
•
Socializzazione
•
Integrazione nell’istituzione scolastica e sociale
•
Conoscenza del territorio extrascolastico.
Obiettivi formativi
L'azione formativa è coerente con quella dell' intero istituto.
Essa si qualifica negli interventi di didattica orientativa e curricolare, che si caratterizzano per
l'attenzione particolare alle condizioni idonee allo sviluppo d’affetti, relazioni, autonomie ed
apprendimenti.
Questi obiettivi si possono raggiungere attraverso momenti e fasi sequenziali che prevedono varie
attività.
Progetto didattico
Per i ragazzi che non possono seguire le stesse attività dei compagni si definisce una
programmazione educativa individualizzata (PEI) basata sull'analisi del profilo dinamico
funzionale dell'alunno (PDF). Tale programmazione rielabora quella specifica delle singole
discipline, dopo un'attenta riconsiderazione dell'alunno sotto gli aspetti neuropsicologico e
cognitivo.
Iniziative di continuità fra cicli scolastici
In collaborazione con le scuole di provenienza si creano contatti tra i docenti dei vari ordini di
scuola allo scopo di esplicitare la tipologia e le aree di intervento possibili. Successivamente, si
attivano percorsi di accoglienza articolati in incontri con la famiglia, l'alunno ed eventualmente gli
operatori esterni interessati.
INTERVENTI PER SUPERARE SITUAZIONI DI SVANTAGGIO
L'esigenza di porgere all'utenza scolastica, soprattutto agli alunni che vivono una situazione di
disagio, un diverso approccio al sapere e all' "essere" nella sua globalità, induce la nostra Scuola a
proseguire in maniera incisiva nell'opera di recupero e integrazione, promuovendo esperienze
culturali sempre più significative e opportune strategie di recupero. Pertanto, per gli alunni che
manifestano difficoltà di apprendimento e di integrazione scolastica e sociale, la Scuola si impegna
a:
Creare le condizioni per offrire l’uguaglianza di opportunità a tutti.
Articolare l’attività scolastica in modo che siano accettate e valorizzate
le “diversità” per assicurare a tutti gli alunni il conseguimento degli standard di
apprendimento nel rispetto dei personali tempi di crescita e di sviluppo.
Il compito dei Consigli di classe è:
30
•
Individuare ed analizzare le cause dello svantaggio.
Intervenire sulle cause riducibili utilizzando le strategie e le metodologie più opportune e
produttive.
• Favorire una piena e concreta integrazione di tali alunni.
Attraverso un lavoro individuale e graduato vengono attivati interventi individualizzati al fine di:
• Rinforzare le abilità strumentali di base
• Sviluppare le potenzialità latenti
• Favorire le dinamiche motivazionali
• Offrire momenti di gratificazione per migliorare i livelli di fiducia e di autostima
•
INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI STRANIERI
L’educazione interculturale, delineatasi all’inizio come elaborazione di strategie di accoglienza, ha
progressivamente esteso il campo della sua riflessione al nodo della diversità, della gestione dei
conflitti, dei meccanismi di costruzione delle identità e delle differenze.
L’Istituzione scolastica, sia in quanto luogo di formazione delle future generazioni, sia in quanto
laboratorio dell’accoglienza, è deputata a svolgere un ruolo di primaria importanza.
La presenza nella scuola degli alunni stranieri ci impone un impegno mirato a :
• Favorirne la frequenza e l’integrazione
• Facilitare l’apprendimento linguistico
• Inserire nelle discipline approfondimenti culturali riguardanti i paesi di provenienza
Educare all’intercultura è educare ad andare “verso l’altro’’ per percorrere insieme un pezzo di
strada della nostra vita.
L’educazione interculturale deve concretizzarsi nell’accoglienza di tutti in generale e degli alunni
stranieri in particolare, per promuovere le condizioni necessarie per ridurre i rischi di insuccesso e
di abbandono.
Nel percorso educativo saranno compresi i seguenti:
Obiettivi Educativi Interculturali
• Osservare, riconoscere, descrivere comportamenti, mentalità, atteggiamenti,
culture, stimolare l’attenzione verso le differenti manifestazioni dell’identità
culturale;
• Rendere consapevoli del “pluralismo culturale” dei propri e altrui contesti di vita
• Comprendere, analizzare le diverse identità, saper confrontare modelli e sistemi culturali
per cogliere analogie e differenze
• Valutare i sistemi e le identità culturali studiate, esprimere scelte di valore rispetto alle
altre culture
• Assumere comportamenti di disponibilità allo scambio orientando alla curiosità, alla
reciprocità.
La presenza nella scuola di alunni stranieri rappresenta anche una occasione per favorire la
diffusione dei valori di tolleranza e di solidarietà. Per l’integrazione di questi alunni la Scuola
attua interventi mirati, , avvalendosi, delle risorse finanziarie messe a disposizione dagli enti locali
e dal ministero dell’istruzione.
31
RAPPORTI SCUOLA - FAMIGLIA
La presenza dei genitori è un elemento fondante e qualificante della formazione, della
realizzazione e della verifica del progetto educativo; la scuola ritiene importante realizzare
armonia e coerenza tra la propria proposta educativa e quella delle famiglie degli alunni. In tale
prospettiva, la Scuola, in linea con il DPR 235/2007 (modifiche allo Statuto delle studentesse e
degli studenti della scuola secondaria) e seguendo le indicazioni della C.M. n. 3602 del 31 luglio
2008, propone un Patto Educativo affinché vi possa essere una linea guida comune per il lavoro di
tutti i protagonisti della scuola, dagli alunni ai Docenti, dal personale ATA ai collaboratori e alle
Famiglie. Esso comporta da parte dei contraenti (studenti-docenti- genitori) un impegno di
corresponsabilità, nel rispetto dei ruoli, delle funzioni e delle competenze, finalizzato alla
realizzazione dell’obiettivo comune di accrescere l’efficacia e la fruibilità dell’insegnamento, per
un’armonica e proficua formazione e crescita dell’alunno.
Il rispetto di tale patto costituisce un punto importante per costruire un rapporto di fiducia
reciproca che permetta di innalzare la qualità dell’Offerta formativa e guidare gli alunni al
successo scolastico. Il Patto Educativo viene sottoscritto dai Genitori e consegnato dalla Scuola nel
primo periodo dell’anno scolastico. La scuola, inoltre, intende assicurare alle famiglie
un’informazione tempestiva circa il processo di apprendimento-insegnamento e la valutazione
degli alunni effettuata nei diversi momenti del percorso scolastico nel rispetto delle vigenti
disposizioni in materia di riservatezza. Secondo quanto previsto dal CCNL 2006/2009, all’art. 29, i
Docenti mettono a disposizione, in orario antimeridiano, un’ora settimanale di ricevimento nelle
prime due settimane di ogni mese, per favorire i colloqui, per dare più spazio al genitore e gestire
quindi meglio anche le priorità di comunicazione circa il comportamento e il profitto degli alunni.
Sono, inoltre, previsti incontri pomeridiani per i colloqui a metà di ciascun quadrimestre, oltre
alle consegne delle schede di valutazione quadrimestrali. Le Famiglie sono avvertite per mezzo di
comunicazioni scritte relativamente a: incontri Scuola-Famiglia, variazioni d’orario, eventuali
scioperi del personale e comportamenti passibili di sanzioni. Allo scopo di rendere esplicite quelle
norme che facilitano il buon andamento dell’istituto nel rispetto dei diritti e delle libertà di
ciascuno, la nostra scuola fissa le norme di comportamento di ciascuna delle parti nel
REGOLAMENTO D’ISTITUTO, mentre al fine di impegnare le famiglie a condividere con la
scuola i nuclei fondanti dell’azione educativa, sottoscrive con le stesse il PATTO EDUCATIVO DI
CORRESPONSABILITÀ. Naturalmente, la condivisione di intenti e la collaborazione, nella
complessità sociale e culturale in cui viviamo, non può essere limitata alle famiglie degli alunni,
ma deve prevedere il RAPPORTO TRA SCUOLA E TERRITORIO, pertanto lo sforzo comune della
scuola, dei genitori, dell’Amministrazione Comunale, delle parrocchie, deve essere quello di
lavorare in sinergia per mettere in campo forze e azioni finalizzate al comune obiettivo
dell’educazione dei ragazzi.
32
FABBISOGNO PERSONALE SCOLASTICO
Unità
ORGANICO DOCENTI A.S. 2016/17
Ore di servizio settimanali
Situazione giuridica
Classe di Concorso A043 Italiano, Storia, Geografia
15
7
1
1
18
ruolo
Classe di Concorso A059 matematica e scienze
18
ruolo
12 part time
ruolo
6
T. d. 30/06/2017 a completamento cattedra
Classe di Concorso A345 inglese
4
1
1
18
3
6
ruolo
T.d. 30/06/2017
ruolo titolare altra scuola
Classe di Concorso A245 francese
1
1
1
18
18+2
16 part time
ruolo
ruolo
ruolo
Classe di Concorso A033 tecnologia
2
1
1
12
12
18
ruolo part-time 12 h
ruolo 12 h assegnazione provvisoria
ruolo
Classe di Concorso A028 arte e immagine
3
18
ruolo
Classe di Concorso A032 musica
3
18
ruolo
Classe di Concorso A030 scienze motorie
3
18
ruolo
Classe di concorso AL77 strumento
1
18
ruolo
(tromba)
Classe di concorso AJ77 strumento
1
18
Ruolo
(pianoforte)
Classe di concorso AC77 strumento
1
18
S.T.30/06/2017
(clarinetto)
Classe di concorso AM77 strumento
1
18
T.D. 30/06/2017
(violino)
Sostegno
3
18
ruolo (psicofisici)
33
1
9
A.P. (vista)
Religione
1
18
ruolo
1
7
Incarico annuale
1
2
Ruolo + completamento altra scuola
ORGANICO ATA A.S. 2015/16
Ore di servizio
Situazione giuridica
settimanali
DSGA
ASSISTENTI
AMMINISTRATIVI
N.3
COLLABORATORI
SCOLASTICI
N.10
36
ruolo
36
ruolo
36
ruolo
34
ORGANICO DI POTENZIAMENTO
CLASSE DI
CONCORSO
NUMERO DOCENTI
1
A032 musica
SITUAZIONE
GIURIDICA
ruolo
1
AK77 Strumento
Sassofono
ruolo
1
A028
arte
Classe di
concorso
Ore da
prestare
Tempo determinato
30/06/2016
Supplenze
brevi
Corsi di
recupero /
potenziamento
A032 musica
600
510
60
AK77
Strumento
Sassofono
600
510
60
A028
arte
600
510
60
35
Progetti
Progetti
potenziamento
(Progetto
Natale)
Progetti
potenziamento
(Progetto
Natale)
Progetti
potenziamento
(Progetto
Natale)
Ore di
utilizzo
600
600
600
MONITORAGGIO ED AGGIORNAMENTO
A partire dall’anno scolastico 2015/16 il documento che esplicita il Piano dell’Offerta Formativa
dell’Istituto acquista una durata triennale PTOF ossia
PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA
Il Piano Pluriennale esplicita gli aspetti organizzativi e progettuali , raccoglie e illustra gli elementi
fondamentali dell’offerta formativa ed è aggiornato ogni qualvolta si renda necessario.
Il Piano viene controllato e aggiornato anche in relazione ad una periodica valutazione degli esiti
formativi realizzata mediante i seguenti strumenti diversificati:
Autoanalisi dei diversi team docenti impegnati nelle attività
Analisi collegiale degli esiti di apprendimento condotta sulla base di strumentazione
oggettiva utilizzata in tutte le classi
Analisi della congruenza fra obiettivi delle attività educative e risultati raggiunti da
svolgersi in sede di collegio dei docenti e di consiglio di istituto per gli aspetti di rispettiva
competenza;
MONITORAGGIO DEL PIANO TRIENNALE
Annualmente verranno realizzate le seguenti azioni :
• Verifica degli obiettivi raggiunti in relazione alle priorità fissate
• Verifica dell’efficacia delle attività di ampliamento- arricchimento curriculare proposte
Il monitoraggio verrà effettuato tenendo conto dei seguenti indicatori:
• Grado di partecipazione dell’utenza alle attività proposte
• Livello di gradimento dell’utenza alle attività proposte
• Ricaduta didattica
• Esiti complessivi
L’effettiva realizzazione del piano nei termini indicati resta, comunque, condizionata alla
concreta destinazione a questa Istituzione scolastica da parte delle Autorità competenti delle
risorse umane e strumentali con esso individuate e richieste
Si allegano :
1. Atto di indirizzo del Dirigente Scolastico
2. Piano di miglioramento
36
Prot. n. 3672/A09 del 03 ottobre 2015
ATTO DI INDIRIZZO RIGUARDANTE LA DEFINIZIONE E LA PREDISPOSIZIONE DEL
PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA
TRIENNIO 2016/17 – 2017/18 - 2018/19
IL DIRIGENTE SCOLASTICO
VISTI
•
•
•
•
•
•
•
•
•
il DPR 297/1994, Testo Unico delle disposizioni legislative in materia di istruzione
la Legge 59/1997, che ha introdotto l’autonomia delle istituzioni scolastiche e la dirigenza
il DPR 275/1999, che disciplina l’autonomia scolastica
la Legge 107/2015, che ha ricodificato l’art. 3 del DPR 275/1999
il D.L.vo 165/2001 e ss.mm. ed integrazioni
la Legge 107/2015, con le modifiche introdotte alla previgente normativa
il DPR 89/2009, recante Revisione dell’assetto ordinamentale, organizzativo e didattico del
Primo Ciclo di Istruzione ai sensi dell’art. 64, c. 4, del DL 112/2008, convertito, con
modificazioni, dalla L 133/2009
gli artt. 26, 27, 28 e 29 del CCNL Comparto Scuola
le Indicazioni Nazionali per il Curricula 2012
TENUTO CONTO
delle risultanze del processo di autovalutazione dell’Istituto esplicitate nel Rapporto di
Autovalutazione
•
•
•
•
•
•
•
PREMESSO CHE
la formulazione della presente direttiva è compito attribuito al Dirigente Scolastico dalla
Legge 107/2015
l’obiettivo del documento è fornire una chiara indicazione su modalità di elaborazione,
contenuti indispensabili, obiettivi strategici, priorità, elementi caratterizzanti l’identità
dell’istituzione, che devono trovare adeguata esplicitazione nel Piano Triennale
dell’Offerta Formativa, e sugli adempimenti che il corpo docente è chiamato a svolgere in
base alla normativa vigente
CONSIDERATO CHE
le indicazioni per la redazione del Piano dell’offerta formativa a.s. 2015/16, formulate
tenendo conto degli esiti del Rapporto di autovalutazione e sulla base delle linee di
indirizzo del Consiglio di Istituto, costituiscono il punto di partenza del presente atto di
indirizzo
le innovazioni introdotte dalla Legge 107/2015 mirano alla valorizzazione dell’autonomia
scolastica, che trova il suo momento più importante nella definizione e attuazione del
piano dell’offerta formativa triennale
il Collegio dei Docenti è chiamato a redigere il Piano dell’offerta formativa, che con la
Legge 107/2015 diviene triennale ed è soggetto a valutazione degli obiettivi in esso inseriti
il Piano dell’offerta formativa triennale deve comprendere le opzioni metodologiche, le
linee di sviluppo didattico-educativo, le opzioni di formazione e aggiornamento del
personale docente e ATA, il fabbisogno di organico funzionale dell’autonomia
per una buona gestione e per una concreta ed effettiva realizzazione del PTOF è necessario
l’apporto di ogni componente della comunità scolastica, laddove per buona gestione si
37
vuole intendere il dialogo fra componenti interne ed esterne e fra elementi delle singole
componenti al proprio interno
•
•
•
•
•
RISCONTRATO CHE
gli indirizzi del Piano vengono definiti dal Dirigente Scolastico che, in proposito, attiva
rapporti con i soggetti istituzionali del territorio e valuta eventuali proposte delle
rappresentanze sociali; il Collegio dei Docenti lo elabora; il Consiglio di Istituto lo
approva
il piano può essere rivisto annualmente entro ottobre
per la realizzazione degli obiettivi inclusi nel piano le Istituzioni scolastiche si possono
avvalere di un organico potenziato di docenti da richiedere a supporto delle attività di
attuazione
VALUTATE
prioritarie le esigenze formative individuate a seguito della lettura comparata del RAV,
“Rapporto di Autovalutazione”, e degli esiti formativi registrati dagli studenti negli anni
scolastici precedenti
TENUTO CONTO
delle proposte e dei pareri formulati dagli organismi e di quanto emerso dai rapporti
attivati dal Dirigente Scolastico con tutto il personale interno alla scuola e con le diverse
realtà istituzionali, culturali, sociali ed economiche operanti sul territorio
RITENUTI FONDAMENTALI i seguenti obiettivi strategici in linea con la Legge 105/2015:
a) valorizzazione e potenziamento delle competenze linguistiche
b) potenziamento delle competenze matematico-logiche e scientifiche
c) potenziamento delle competenze nella pratica e nella cultura musicale, teatrale e artistica, anche
mediante il coinvolgimento dei musei e degli altri istituti pubblici e privati operanti in tali settori
d) sviluppo delle competenze in materia di cittadinanza attiva e democratica attraverso la
valorizzazione dell'educazione interculturale e alla pace, il rispetto delle differenze e il dialogo tra
le culture, il sostegno dell'assunzione di responsabilità nonché della solidarietà e della cura dei
beni comuni e della consapevolezza dei diritti e dei doveri; potenziamento delle conoscenze
e) sviluppo di comportamenti responsabili ispirati alla conoscenza e al rispetto della legalità, della
sostenibilità ambientale, dei beni paesaggistici, del patrimonio e delle attività culturali
f) potenziamento delle discipline motorie e sviluppo di comportamenti ispirati a uno stile di vita
sano, con particolare riferimento all'alimentazione, all'educazione fisica e allo sport, e attenzione
alla tutela del diritto allo studio degli studenti praticanti attività sportiva agonistica
g) sviluppo delle competenze digitali degli studenti, con particolare riguardo al pensiero
computazionale e all'utilizzo critico e consapevole dei social network e dei media
h) potenziamento delle metodologie laboratoriali e delle attività di laboratorio
i) prevenzione e contrasto della dispersione scolastica, di ogni forma di discriminazione e del
bullismo, anche informatico; potenziamento dell'inclusione scolastica e del diritto allo studio degli
alunni con bisogni educativi speciali attraverso percorsi individualizzati e personalizzati anche
con il supporto e la collaborazione dei servizi socio-sanitari ed educativi del territorio e delle
associazioni di settore
l) valorizzazione della scuola intesa come comunità attiva, aperta al territorio e in grado di
sviluppare e aumentare l'interazione con le famiglie e con la comunità locale, comprese le
organizzazioni del terzo settore
m) alfabetizzazione e perfezionamento dell'italiano come lingua seconda attraverso percorsi e
laboratori per studenti di cittadinanza o di lingua non italiana, da organizzare anche in
38
collaborazione con gli enti locali e il terzo settore, con l'apporto delle comunità di origine, delle
famiglie
n) definizione di un sistema di orientamento
EMANA IL SEGUENTE ATTO DI INDIRIZZO
per le attività della scuola e per le scelte di gestione e di amministrazione relativi alla redazione
del PTOF:
Il Piano Triennale dell’Offerta Formativa è da intendersi non solo quale documento con cui
l’Istituzione dichiara all’esterno la propria identità, ma quale programma in sè completo e coerente
di strutturazione del curricolo, di attività, di logistica organizzativa, di impostazione metodologicodidattica, di promozione e valorizzazione delle risorse umane, con cui la scuola intende perseguire
gli obiettivi dichiarati nell’esercizio di funzioni che, pur essendo comuni a tutte le istituzioni
scolastiche, contemporaneamente la caratterizzano e la distinguono.
Esso sottolinea il coinvolgimento e la fattiva collaborazione delle risorse umane di cui dispone
l’Istituto, la motivazione, il clima relazionale ed il benessere organizzativo, la consapevolezza delle
scelte operate e delle motivazioni di fondo, la partecipazione attiva e costante, la trasparenza,
l’assunzione di un modello operativo che miri al miglioramento continuo di tutti i processi di cui
si compone l’attività della scuola. Solo in questo modo il Piano, da mero adempimento, diventa
reale strumento di lavoro, in grado di valorizzare le risorse umane e strutturali e di dare una
direzione chiara all’attività dei singoli e dell’Istituzione nel suo complesso.
Pertanto, la Scuola è chiamata ad elaborare il Piano per il triennio che decorre dall’a.s. 2016/2017
fino all’a.s. 2018/2019.
A. Finalità dell’Istituto
La finalità del PTOF è espressa in continuità con le finalità perseguite dall’Istituto:
• le attività curriculari ed extracurriculari previste devono inserirsi in un quadro unitario,
coerente ed organico
• l’offerta formativa prevista deve tener conto della ciclicità triennale del POF
• l’elaborazione del PTOF deve tener conto delle priorità, dei traguardi e degli obiettivi
individuati nel RAV per rispondere alle reali esigenze dell’utenza
• l’Offerta Formativa deve articolarsi tenendo conto non solo della normativa e delle presenti
indicazioni, ma facendo anche riferimento a vision e mission condivise e dichiarate nei
piani precedenti, nonché del patrimonio di esperienza e professionalità che negli anni
hanno contribuito a costruire l’immagine della scuola.
Lo scopo è realizzare l’autonomia funzionale della istituzione scolastica che è finalizzata al
successo formativo, allo sviluppo della persona umana e al miglioramento dei processi di
insegnamento/apprendimento, secondo criteri di efficacia, efficienza ed economicità, tenendo
conto dei seguenti indirizzi:
•
•
•
promuovere l'istruzione e l'educazione nella scuola alla luce dei valori costituzionali di
uguaglianza, libertà e accesso al sapere senza discriminazioni di sorta, coniugando lo
studio del sistema dei diritti e dei doveri inerenti la persona con il più ampio tema del
rispetto quotidiano
offrire ogni possibilità di conoscenza, confronto e scambio di esperienze che permetta a
ciascuno di determinare la propria identità, accompagnandola sempre con la varietà e la
differenza, esponendola volutamente e serenamente alla molteplicità delle culture e delle
opinioni
sviluppare la consapevolezza - sia all’interno che all’esterno dell’istituto - sugli elementi
caratterizzanti l’Istituto
39
•
•
•
•
costruire e rafforzare forme di raccordo e di coordinamento con il territorio
integrare e diffondere le possibilità offerte dalle nuove Tecnologie dell'Informazione e
della comunicazione (TIC) nei sistemi di didattica e formazione, sia per supportare la
didattica, sia per favorire un sentimento condiviso di cittadinanza europea
privilegiare la cultura dell'accoglienza, dell'inclusione e della legalità attraverso l’esercizio
della cittadinanza attiva anche in ambito internazionale
promuovere l’educazione interculturale, anche migliorando l’apprendimento delle lingue
straniere.
B. Attività della scuola
• inserire nel PTOF linee metodologico-didattiche centrate sugli alunni, che prevedano
anche attività di tipo laboratoriale e l’utilizzo di metodologie adeguate sia al
miglioramento degli apprendimenti (recupero e potenziamento) che allo sviluppo delle
competenze sociali, anche utilizzando docenti dell’organico potenziato
• inserire nel PTOF azioni, sia didattiche che di aggiornamento, che consentano il
consolidamento e il radicamento della cultura e della prassi del curricolo verticale
finalizzato all’acquisizione delle competenze disciplinari e delle competenze trasversali di
cittadinanza
• inserire nel PTOF azioni progettuali che consentano, nel triennio, il raggiungimento degli
obiettivi indicati nel RAV ed inseriti nel Piano di miglioramento, che diventa parte
integrante del PTOF
• inserire nel PTOF azioni progettuali di durata triennale, coerenti con le finalità del PTOF,
che contribuiscano a caratterizzare significativamente l’Istituto
• inserire nel PTOF azioni di formazione-aggiornamento rivolte al personale docente e ATA,
finalizzate alla valorizzazione delle professionalità e alla efficacia dell’azione educativa
• individuare aree di intervento didattico e/o organizzativo che potrebbero essere strutturate
con successo o essere implementate attraverso l’utilizzo dell’organico potenziato.
ASPETTI METODOLOGICI-ORGANIZZATIVI
In continuità con le scelte progettuali dei precedenti anni scolastici e con gli elementi di
miglioramento individuati dal RAV, il POF del triennio 2016-2019 dovrà consolidare le azioni già
avviate e metterne in campo di nuove per:
• favorire il successo scolastico di tutti gli allievi (con particolare riferimento alle varie
tipologie di bisogni educativi speciali di cui sono portatori)
• garantire il benessere psicologico e fisico di tutti gli allievi mediante l’utilizzo di
metodologie inclusive, l’acquisizione di abitudini di vita sane e l’attenzione ai valori della
legalità;
• stimolare il dialogo interculturale
A tal fine si ritiene necessario:
consolidare i progetti relativi agli allievi con BES (difficoltà di apprendimento, percorsi di
insegnamento dell’italiano L2 per allievi stranieri…);
adottare nella didattica quotidiana modalità di lavoro inclusive (Cooperative Learning,
classi aperte con gruppi di livello, attuazione dei PDP e dei PEI con il concorso di tutti gli
insegnanti,…)
adottare nella didattica quotidiana modalità di lavoro basate sulle Nuove Tecnologie, in
modo da stimolare l’apprendimento degli studenti
promuovere modalità didattiche che consentano il consolidamento e l’acquisizione di
competenze disciplinari e di competenze trasversali di cittadinanza
40
garantire un percorso di continuità fra gradi scolastici, con un progetto pluriennale di
continuità e di orientamento scolastico
garantire il benessere psicologico di tutti gli allievi anche mediante la collaborazione con
esperti quali psicologi o psicopedagogisti
implementare le azioni volte all’acquisizione/consolidamento delle regole di convivenza
da parte degli allievi e di contrasto al bullismo, alla discriminazione di genere,
all’omofobia, alla xenofobia, anche attraverso metodologie che attivino le risorse degli
allievi
proseguire nei progetti relativi agli stili di vita, in particolare quelli finalizzati alla sana
alimentazione e a sane abitudini di vita
implementare le azioni dell’Istituto volte ad ottenere processi di confronto tra docenti di
classi parallele, mediante la preparazione e la somministrazione di prove comuni in tutte le
discipline in ogni quadrimestre e la correzione di tali prove utilizzando griglie comuni
condivise
promuovere le competenze degli studenti in aree diverse: motricità, musica e arte
consolidare e implementare il coinvolgimento delle famiglie nella vita della scuola,
favorendo azioni di cittadinanza attiva e incontri di dialogo e confronto
garantire l’apertura dell’Istituto a proposte provenienti dal territorio.
ASPETTI CONTENUTISTICI
I risultati delle precedenti prove INVALSI certificano che l’offerta del nostro Istituto risulta di
buon livello in ambito linguistico-matematico. Pertanto si ritiene opportuno consolidare le
pratiche di recupero degli allievi in difficoltà che si sono evidentemente rivelate efficaci (corsi di
recupero, attività a piccoli gruppi) e dare attenzione alle competenze-chiave europee, in particolare
alle lingue straniere e alle altre forme di linguaggio che, dal punto di vista dei contenuti
disciplinari, hanno costituito in questi anni elemento caratterizzante l’offerta formativa del nostro
Istituto.
A tal fine si ritiene necessario:
proseguire nei progetti di educazione musicale, sportivo, manuale, proponendo laboratori
anche con la collaborazione di esperti esterni
stimolare l’apprendimento di lingue straniere in collaborazione con associazioni esterne di
madrelingua
potenziare le competenze in lingua italiana per tutti gli allievi
potenziare le competenze matematico-logiche e scientifiche attraverso il problem solving
sviluppare competenze nell’uso delle tecnologie, con uso delle TIC nella didattica
quotidiana
incrementare la continuità orizzontale, in modo da garantire agli allievi di classi parallele
analoghe opportunità di apprendimento
prevedere sistematicamente modalità di recupero delle competenze
C. Scelte di gestione e di amministrazione
L’Istituzione scolastica, articolata nella componente docente e dei servizi generali e amministrativi,
è caratterizzata da una gestione unitaria, garantita dal Dirigente Scolastico.
Tutte le sue azioni, sia di tipo didattico-educativo, che amministrativo, concorrono ad una sola
finalità: la realizzazione di un’offerta formativa significativa. L’Istituto pone gli alunni al centro
della propria attenzione educativa, affinando i percorsi didattici e implementando l’efficacia delle
proprie modalità di organizzazione. L’Istituto mira a soddisfare le esigenze delle famiglie e
dell’utenza, anche attraverso:
41
•
•
•
•
valorizzazione delle risorse umane, professionali e strumentali disponibili
valorizzazione delle potenzialità positive espresse dal territorio
collaborazione con il territorio (utenza, Amministrazioni Comunali, Associazioni, Enti)
sottoscrizione di accordi di rete con altre scuole ed associazioni presenti sul territorio per
promuovere forme di cooperazione, informazione e formazione.
Per quanto riguarda le pratiche gestionali ed organizzative, l’Istituto opera avendo come
riferimento i criteri di efficacia ed efficienza. Per perseguire le priorità individuate e
migliorare la qualità dell’offerta formativa, l’Istituto potrà prevedere le seguenti azioni:
• funzionale e flessibile organizzazione del lavoro di tutte le unità di personale, sia docente
che ATA;
• costante monitoraggio dei processi e delle procedure in uso, finalizzato al miglioramento e
al superamento delle eventuali criticità
• valorizzazione del personale
• condivisione delle scelte nel rispetto delle competenze degli OO.CC., e degli spazi offerti
dalla Contrattazione integrativa di Istituto
• ascolto costante delle esigenze dell’utenza
• ricerca continua delle migliori modalità di comunicazione con le famiglie
• reperimento di risorse economiche e strumentali adeguate per mantenere gli standard del
servizio sin qui assicurati ed implementarli, anche reperendo fonti di finanziamento
diverse da quelle ministeriali
• adesione o costituzione di accordi di rete con altre scuole ed Enti pubblici e privati
Nell’ambito delle relazioni interne ed esterne, l’Istituto promuoverà iniziative quali:
• ampio utilizzo del sito web, allo scopo di rendere visibile l’offerta formativa dell’istituto
• pubblicazione di news informative curate dai docenti, deliberazioni, anagrafe delle
prestazioni, albo pretorio
• pubblicazione, all’interno dell’area didattica nel sito di istituto, di lavori significativi
prodotti dagli alunni
• registro elettronico e gestione on-line delle assenze, ritardi, voti e andamento didatticodisciplinare dei discenti
FORMAZIONE DEGLI INSEGNANTI
Il POF, sulla base della normativa vigente, deve anche individuare “la programmazione delle
attività formative rivolte al personale docente e amministrativo, tecnico e ausiliario”.
Tenuto conto dei progetti già approvati dal Collegio Docenti, degli obiettivi di miglioramento e
degli indirizzi sopra delineati, si ritiene che il piano di formazione dovrebbe
• privilegiare le attività interne all’istituto, che consentono lo sviluppo di un linguaggio
comune fra i docenti
• innovazione tecnologica e metodologica
• curricula verticali di cittadinanza
• competenze nella didattica inclusiva
• attuazione della dematerializzazione amministrativa.
E' necessario:
• rafforzare i processi di costruzione del curricolo d’istituto verticale e caratterizzante
l’identità
• dell’Istituto
• strutturare i processi di insegnamento-apprendimento in modo da:
42
migliorare i processi di pianificazione, sviluppo, verifica e valutazione dei percorsi di
studio
o superare la dimensione trasmissiva dell’insegnamento e modificare l’impianto
metodologico in modo da contribuire fattivamente, mediante l’azione didattica
laboratoriale, allo sviluppo delle competenze chiave di cittadinanza europea, che sono
riconducibili a specifici ambiti disciplinari (comunicazione in lingua madre,
comunicazione in lingue straniere, competenze
logico-matematiche, competenze digitali) e a dimensioni trasversali (imparare ad
imparare, iniziativa ed imprenditorialità, consapevolezza culturale, competenze sociali
e civiche)
o operare per la reale personalizzazione dei curricoli, sia in termini di supporto agli
alunni in difficoltà sia nelle direzioni dello sviluppo delle potenzialità, delle attitudini
e della valorizzazione delle eccellenze
o monitorare ed intervenire tempestivamente sugli alunni a rischio
o implementare la verifica dei risultati a distanza come strumento di revisione,
correzione, miglioramento dell’offerta formativa e del curricolo
potenziare ed integrare il ruolo dei dipartimenti e delle Funzioni Strumentali al POF
migliorare il sistema di comunicazione, la socializzazione e la condivisione tra il personale,
gli alunni e le famiglie delle informazioni e delle conoscenze interne ed esterne relative
agli obiettivi perseguiti, le modalità di gestione, i risultati conseguiti
generalizzare l’uso delle tecnologie digitali tra il personale e migliorarne la competenza
migliorare quantità e qualità delle dotazioni tecnologiche
migliorare l’ambiente di apprendimento
con particolare attenzione alle strutture
didattiche
sostenere formazione ed autoaggiornamento per la diffusione dell’innovazione
metodologico-didattica
valorizzare il personale docente ed ATA, ricorrendo alla programmazione di percorsi
formativi finalizzati al miglioramento della professionalità teorica – metodologica didattica e amministrativa
implementare i processi di dematerializzazione e trasparenza amministrativa
accrescere la quantità e la qualità delle forme di collaborazione con il territorio: reti,
accordi, progetti
operare per il miglioramento del clima relazionale e del benessere organizzativo
o
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Tutto ciò premesso e considerati i sopra citati indirizzi generali si elabora il Piano Triennale
dell’Offerta Formativa triennio 2016/17 – 2017/18 – 2018/19, il quale include ed esplicita:
• gli indirizzi del DS e le priorità del RAV
• il fabbisogno di posti comuni, di sostegno, e di potenziamento dell'offerta formativa
• il fabbisogno ATA
• il fabbisogno di strutture, infrastrutture, attrezzature materiali
• il piano di miglioramento (riferito al RAV)
• la rendicontazione sociale e la pubblicazione e diffusione dei risultati raggiunti.
IL DIRIGENTE SCOLASTICO
Prof. Teresa Chironna
43
Scuola Secondaria di Primo Grado
“SAVERIO MERCADANTE”
Altamura
Piano di Miglioramento
(PDM)
Istituzione Scolastica
BAMM059008
“S. MERCADANTE”
44
Analisi degli esiti, individuazione delle priorità, e dei traguardi
ESITI DEGLI
STUDENTI
PRIORITÀ
1. Potenziare le abilità in
Risultati delle prove
ambito linguistico,
standardizzate
scientifico e logico nazionali
matematico
1. Sviluppo delle
competenze sociali
degli studenti
Competenze chiave e
di cittadinanza
TRAGUARDO
1) attività pratiche
finalizzate
all'ampliamento di
competenze
specifiche
1) Superamento delle
barriere personali
e sviluppo
dell’autostima
2) Fiducia nella
capacità di
apprendere
1) Attività didattiche
mirate ed incontri
laboratorio
formativi e
informativi rivolti
1. Acquisizione di una
ad adulti e ragazzi
cultura digitale per un
sull’uso dei social
uso consapevole del
network, sulla
web e delle nuove
privacy e sul
tecnologie
diritto d’autore.
Relazione tra obiettivi di processo e priorità strategiche
AREA DI PROCESSO
OBIETTIVO DI
PROCESSO
45
PRIORITÀ
1. Promozione e sostegno
all'utilizzo di
metodologie didattiche
innovative
2. Percorsi formativi
finalizzati
all’acquisizione di
competenze didattiche
innovative
1. Continuità didattica e
formativa tra i docenti dei
diversi ordini di scuola
Ambiente di
apprendimento
si
si
si
Continuità e orientamento 2. Attività orientative,
possibilmente in rete, che
coinvolgano tutti i gradi di
scuola
si
Integrazione con il
territorio e rapporti con le
famiglie
si
1. Partecipazione a reti di
scuole
Scala di rilevanza degli obiettivi di processo
Calcolo della necessità dell'intervento sulla base di fattibilità ed impatto
Obiettivi di
processo
elencati
Fattibilità
(da 1 a 5)
Impatto
(da 1 a 5)
Prodotto: valore
che identifica la
rilevanza
dell'intervento
1
Partecipazione a
reti di scuole
3
3
9
2
Attività
orientative,
possibilmente in
rete, che
coinvolgano tutti
3
4
12
46
i gradi di scuola a
partire dalla
scuola
dell'infanzia
3
Continuità
didattica e
formativa tra i
docenti dei
diversi ordini di
scuola uscita e in
entrata
3
4
12
4
Promozione e
sostegno
all'utilizzo di
metodologie
didattiche
innovative
3
3
9
4
2
8
Percorsi formativi
finalizzati
all’acquisizione
5
di competenze
didattiche
innovative
Elenco degli obiettivi di processo alla luce della scala si rilevanza
Risultati attesi e monitoraggio
Obiettivo Di
Processo
Risultati Attesi
1.
Partecipazione
a reti di scuole
Indicatori Di
Monitoraggio
1) Verificare l’efficacia
Realizzare iniziative
dei percorsi e delle
comuni di formazione,
esperienze
consulenza e
aggiornamento del
personale docente
delle scuole aderenti,
47
Modalità Di
Rilevazione
•
Predisposizione di
questionari per la
verifica dell'efficacia
degli interventi;
con momenti
eventualmente aperti
ad altre realtà del
territorio
2.
Favorire scambi di
2) Adottare metodologie
esperienze didattiche
di lavoro condivise e
e professionali
coordinate
1.
promozione e
attuazione di buone
pratiche didattiche
Attività
2.
orientative,
possibilmente
in rete, che
coinvolgano
tutti i gradi di
3.
scuola a partire
dalla scuola
dell'infanzia
1.
2.
1) piena (o parziale)
adesione degli istituti
maturazione di
alle iniziative
capacità decisionali
programmate
per scelte più
2) rispondenza del
rispondenti alle
procedere delle attività
proprie aspettative e
al calendario
capacità
programmato
3) numero delle famiglie
acquisizione di
partecipanti agli
un’informazione
incontri efficacia del
chiara e completa dell’
consiglio orientativo
offerta formativa del
territorio
Promozione di clima
accogliente e sereno
promozione e
attuazione di buone
pratiche per
migliorare la didattica
Continuità
didattica e
formativa tra i 3. integrazione dei
docenti dei
curricoli disciplinari
diversi ordini
4. utilizzo piattaforme
di scuola uscita
digitali per
e in entrata
condivisione e
1) piena (o parziale)
adesione degli istituti
alle iniziative
programmate;
•
Questionari studenti,
docenti e famiglie
•
Schede di rilevazione
e discussioni
•
Raccolta delle
proposte e
suggerimenti per il
miglioramento
dell'iniziativa
•
Riscontro dei segnali
di cambiamento negli
studenti
•
Rispondenza del
procedere delle
attività al calendario
programmato e
rispetto dei tempi
previsti
2) rispondenza del
procedere delle attività
•
al calendario
programmato e rispetto
dei tempi
diffusione di
materiali didattici
48
Questionari alunni
sulla conoscenza di
se stessi, dei i propri
punti di forza e di
debolezza (anche
nell’ambito delle
discipline scolastiche)
1.
Promozione e
sostegno
all'utilizzo di
metodologie
didattiche
innovative
1.
Percorsi di
aggiornamento
finalizzati
2.
all'acquisizione
di metodologie
didattiche
3.
innovative.
Migliorare la qualità
dell’offerta formativa
attraverso
l’implementazione di
percorsi logico
cognitivi volti a
produrre un
apprendimento di
qualità,
contestualizzando le
attività proposte e
rendendole veri e
propri progetti al
servizio dell’alunno
1) Attività realizzate
rispetto a quanto
programmato
2) Rispetto delle
tempistiche attuative
ipotizzate
•
3) Grado di
partecipazione ai
momenti di
condivisione, confronto •
e coordinamento
Percentuale di docenti
che sperimentano
didattiche e
metodologie
innovative
Risultati in
percentuale dei
questionari
4) Informazioni sullo stato
di avanzamento delle
attività
Acquisizione di nuovi 1) Partecipazione dei
•
strumenti della
docenti ai corsi di
professionalità
formazione.
docente.
2) Partecipazione attiva
•
Potenziamento delle
dei docenti alle riunioni
competenze
dipartimentali.
progettuali e
3) Implemento
•
valutative.
dell'utilizzo delle nuove
Potenziamento della
tecnologie nella
didattica laboratoriale.
didattica..
Rilevazione delle
presenze dei docenti
ai corsi di formazione.
Questionari di
gradimento rivolti ai
docenti corsisti.
Prodotto dell'attività
di formazione.
Azioni previste per raggiungere ciascun obiettivo di processo
Obiettivo di
processo
Partecipazione
a reti di scuole
Azione
prevista
Sviluppare le
relazioni tra
scuole per una
maggiore
circolarità delle
buone pratiche
per favorire gli
Effetti positivi
a medio
termine
Metodologie di
lavoro condivise e
coordinate
49
Effetti negativi
a medio
termine
Effetti positivi
a lungo termine
Apertura al
territorio scambi
culturali
scambi di
esperienze
didattiche e
professionali
Attività
orientative,
possibilmente
in rete, che
coinvolgano
tutti i gradi di
scuola a partire
dalla scuola
dell'infanzia
Continuità
didattica e
formativa tra i
docenti dei
diversi ordini
di scuola uscita
e in entrata
Promozione e
sostegno
all'utilizzo di
metodologie
didattiche
innovative
Attivare
percorsi di
aggiornamento
finalizzati
all'acquisizione
di metodologie
didattiche
Attivazione,
organizzazione e
gestione di tutte
le attività di
orientamento
previste nel
progetto
Migliore
organizzazione e
coordinamento
delle varie attività
di orientamento
Disorientamento
degli studenti
rispetto alle
molteplicità delle
proposte
Apertura verso il
territorio Far tesoro
delle esperienze di
orientamento
significative per
migliorare gli
interventi negli
anni successivi
Costruire ed
attuare un
linguaggio
metodologico
comune tra i due
ordini di scuola.
Ricaduta positiva
sugli
apprendimenti
degli alunni
scarsa ricaduta
delle azioni
intraprese per
problematiche
legate alle fasi
organizzative
Confronto e
apertura con altre
istituzioni
scolastiche
Introduzione
graduale
all’utilizzo delle
nuove tecnologie
per una didattica
inclusiva in
classe.
Migliorare la
didattica,
l’apprendimento e
gli esiti scolastici
di tutti gli alunni
attraverso la
conoscenza e
l'adozione di
nuove tecnologie ,
creando
condivisione
didattica tra
alunni , docenti e
genitori.
Realizzazione di
incontri
di formazione
sulla didattica
inclusiva
.
Ampliamento
delle conoscenze e
competenze di
tutto il personale
docente.
50
Difficoltà nell’uso
della piattaforma
di e-learning
Rischio di una
partecipazione
passiva a cui non
fa seguito
Creare esperienze
significative
replicabili
Coinvolgere
positivamente
anche quelle
scuole del territorio
che non
partecipano
all’iniziativa.
Maggiore capacità
di individuazione
delle specificità e
di selezione delle
priorità su cui
intervenire
Sviluppo di
capitale umano
professionalmente
qualificato.
Individuazione di
docenti da
valorizzare
all'interno della
scuola. Incremento
delle competenze
chiave e trasversali
degli alunni.
innovative.
Impegno di risorse umane e strumentali interne alla scuola
Obiettivo di
processo
Reti
Figure
profession
ali
Tipologia di attività
ANFAS
Docenti di
sostegno
realizzazione di attività di musicoterapia volte
a ridurre situazioni di difficoltà o di
limitazione psicofisica.
Volontari “
ANFAS”
Partecipazione
a reti di scuole
U.N.E.S.C.O
Ambito
territoriale
Scuola
primaria
Obiettivo di
processo
integrazione delle attività curricolari con
programmi e progetti educativi a vocazione
docenti delle
internazionale, orientati sulle principali
scuole associate
tematiche U.N.E.S.C.O
alla rete
Dirigenti
scolastici
Docenti
Attività formative
interventi di miglioramento attraverso attività
di ricerca - azione riguardante la valutazione
delle competenze e la didattica inclusiva
Figure
professionali
Tipologia di attività
51
DOCENTI
Attività orientative,
possibilmente in
rete, che
coinvolgano tutti i
gradi di scuola a
partire dalla scuola
dell'infanzia
PERSONALE
ATA
1.
Confrontare le competenze previste sia in
entrata che in uscita nei diversi ordini di
scuola;
2.
Strutturare percorsi didattici in verticale per
i diversi assi culturali;
3.
Strutturare percorsi didattici formativi ed
orientanti sulle abilità trasversali alle
discipline
1.
Attività amministrative assistenza
ALTRE FIGURE
Impegno di risorse umane e strumentali interne alla scuola
OBIETTIVO
Figure
DI
PROCESSO professionali
Docenti
Tipologia di attività
Garantire la continuità del processo educativo tra
scuola primaria e secondaria •sperimentare e
mantenere un collegamento sistematico e operativo
tra le azioni didattiche delle scuole coinvolte
Continuità
didattica e
formativa Personale ATA pratiche amministrative assistenza
tra i docenti
dei diversi
Altre figure
ordini di
scuola uscita professionali
e in entrata
Impegno di risorse umane e strumentali interne alla scuola
OBIETTIVO
Figure
Tipologia di attività
52
DI
professionali
PROCESSO
Promozione Docenti
Introduzione graduale all’utilizzo delle nuove
e sostegno
tecnologie per una didattica inclusiva in classe.
all'utilizzo Personale ATA
di
metodologie Altre figure
didattiche
innovative
OBIETTIVO
Figure
DI PROCESSO professionali
Tipologia di attività
Percorsi di
Docenti
Realizzazione di incontri di formazione sulla
aggiornamento
didattica inclusiva
Personale ATA
finalizzati
all'acquisizione
di metodologie Altre figure
didattiche
innovative
Componenti del Nucleo di valutazione e loro ruolo
NOME
RUOLO
CHIRONNA TERESA
DIRIGENTE SCOLASTICO
TODARO ROSA
DOCENTE
CASIELLO CATERINA
DOCENTE
ASTORINO GIUSEPPINA
DOCENTE - FUNZIONE STRUMENTALE
FERRULLI FRANCESCA
DOCENTE - GENITORE - RSU
LO PONTE MARIA ADRIANA
DOCENTE
CAPONIO CHIARA
DOCENTE -GENITORE
FARELLA TERESA
DOCENTE - FUNZIONE STRUMENTALE
53
Componenti del Piano di miglioramento
NOME
RUOLO
CHIRONNA TERESA
DIRIGENTE SCOLASTICO
TODARO ROSA
CASIELLO CATERINA
ASTORINO GIUSEPPINA
DOCENTE
DOCENTE - COLLABORATRICE D.S.
DOCENTE - FUNZIONE STRUMENTALE
FERRULLI FRANCESCA
DOCENTE - GENITORE - RSU
LO PONTE MARIA ADRIANA
DOCENTE
CAPONIO CHIARA
DOCENTE -GENITORE
FARELLA TERESA
DOCENTE - FUNZIONE STRUMENTALE
VENTRICELLI ANGELA
DOCENTE
CANNITO ANTONELLA
DOCENTE
ANGELASTRI MARIAGRAZIA
DOCENTE
54
Allegato 1
Scuola Secondaria di Primo Grado
“SAVERIO MERCADANTE”
Altamura
Patto educativo
di corresponsabilità
Anno scolastico 2016-2017
55
PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITA’
Anno scolastico 2016 - 2017
“La scuola è una comunità di dialogo, di ricerca, di esperienza sociale, informata ai valori democratici e volta
alla crescita della persona in tutte le sue dimensioni” DPR 24 giugno 1998 n.249
La Scuola Secondaria di Primo Grado “Saverio Mercadante” di Altamura, in linea con il DPR 235/2007
(modifiche allo Statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria) e seguendo le indicazioni
della C.M. n. 3602 del 31 luglio 2008, propone il presente patto educativo affinché vi possa essere una linea
guida comune per il lavoro di tutti i protagonisti della Scuola: Docenti, personale scolastico, alunni e
Famiglie.
Esso comporta da parte dei contraenti (Studenti / Docenti / Genitori) un impegno di corresponsabilità
finalizzato alla realizzazione dell’obiettivo comune di accrescere l’efficacia e la fruibilità dell’insegnamento
per un’armonica e proficua crescita dell’alunno.
Il rispetto di tale patto costituisce un punto importante per costruire un rapporto di fiducia reciproca che
permetta di innalzare la qualità dell’Offerta Formativa e guidare gli alunni al successo scolastico.
Secondo l’articolo 2 del DL 28.08.2008 “in sede di scrutinio intermedio e finale viene valutato sia il
comportamento di ogni studente durante tutto il periodo di permanenza nella Scuola, sia la sua
partecipazione alle attività ed agli interventi educativi realizzati.
La valutazione del comportamento è espressa in decimi.
Il voto sul comportamento degli studenti concorre alla valutazione complessiva degli alunni e, in caso di
insufficienze, determina la non ammissione al successivo anno di corso o all’esame conclusivo del ciclo.”
Il contratto comprende :
•
Gli impegni della scuola nel progetto educativo
•
Gli impegni dei Docenti nel progetto educativo
•
Gli impegni dei Genitori nel progetto educativo
•
Gli impegni degli alunni nel progetto educativo
•
Gli interventi disciplinari
GLI IMPEGNI DELLA SCUOLA
La Scuola si impegna a:
•
•
Fornire una formazione culturale qualificata, aperta alla pluralità delle idee, nel rispetto
dell’identità di ciascuno studente;
Offrire un ambiente favorevole alla crescita integrale della persona, garantendo un servizio
didattico di qualità in un ambiente educativo sereno, favorendo il processo di formazione di
ciascuno studente, nel rispetto dei suoi ritmi e tempi di apprendimento;
56
•
•
•
Offrire iniziative concrete per il recupero di situazioni di ritardo e di svantaggio, al fine di
favorire il successo formativo e combattere la dispersione scolastica oltre a promuovere il merito
e incentivare le situazioni di eccellenza;
Favorire la piena integrazione degli studenti diversamente abili; promuovere iniziative di
accoglienza e integrazione degli studenti stranieri, tutelandone la lingua e la cultura, anche
attraverso la realizzazione di iniziative interculturali; stimolare riflessioni e attivare percorsi
volti al benessere e alla tutela della salute degli studenti;
Garantire la massima trasparenza nelle valutazioni e nelle comunicazioni mantenendo un
costante rapporto con le famiglie, anche attraverso strumenti tecnologicamente avanzati, nel
rispetto della privacy.
GLI IMPEGNI DEI DOCENTI
I docenti s’impegnano a:
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Rispettare la vita culturale e religiosa degli studenti, promuovendo iniziative atte a favorire il
superamento di eventuali svantaggi linguistici.
Illustrare e motivare i contenuti, i metodi e gli obiettivi del proprio insegnamento, facendo
partecipi gli alunni della scelta del percorso da portare avanti.
Precisare le finalità e i traguardi da raggiungere nella propria disciplina.
Comunicare le valutazioni (voti o giudizi) delle prove scritte ed orali.
Comunicare alla Famiglia eventuali situazioni di profitto insufficiente e frequenza irregolare.
Sostenere un rapporto alunno/alunno e alunno/insegnante aperto al dialogo e alla
collaborazione.
Comunicare al Dirigente scolastico o in Segreteria i nominativi degli alunni che si assentano
spesso o per lunghi periodi.
Favorire un rapporto costruttivo tra scuola e famiglia, attraverso un atteggiamento di dialogo e di
collaborazione educativa tra adulti, al fine di promuovere la maturazione del ragazzo.
Chiarire con l’interessato i motivi di un eventuale provvedimento disciplinare.
GLI IMPEGNI DEI GENITORI
I Genitori s’impegnano a:
• Conoscere la proposta formativa della Scuola e partecipare al progetto educativo, collaborando
con i docenti e con tutto il personale scolastico.
• Condividere con gli insegnanti linee educative comuni, consentendo alla scuola di dare
continuità alla propria azione educativa oltre che cognitiva.
• Prendere visione del patto educativo, discuterlo con i propri figli, assumendosi la responsabilità
di quanto espresso e sottoscritto.
• Favorire la crescita del proprio figlio attraverso l’educazione al rispetto ed alla cura della persona
sia nell’igiene che nell’abbigliamento, decoroso e adeguato all’ambiente scolastico.
• Fornire al proprio figlio tuta e scarpe da ginnastica da usare solo ed esclusivamente nella
palestra della scuola durante le lezioni di Scienze Motorie.
• Essere da guida ad un corretto uso del tempo in relazione alle varie attività pomeridiane,
scolastiche ed extrascolastiche.
• Giustificare tempestivamente, e di propria mano, le assenze.
57
•
•
•
•
•
Limitare ai casi di effettiva necessità (motivi di salute, visite specialistiche, esami clinici) gli
ingressi posticipati e le uscite anticipate rispetto all’orario di inizio e termine delle lezioni (8.30 13.30).
Si precisa, inoltre, che sia nei casi di ingressi con ritardo che di uscite anticipate, queste
richiedono la firma di almeno uno dei Genitori sull’apposito modulo predisposto dalla Scuola
(essendo l’alunno un minorenne). Nel caso di ingressi con ritardo, se l’alunno non è
accompagnato dal Genitore non potrà entrare in classe , anche se rimarrà nella Scuola.
I suddetti casi (ingressi con ritardo e uscite anticipate) comportano in ogni caso la perdita di ore
di lezione che verranno puntualmente conteggiate e sommate; di conseguenza, se l’alunno
supera il budget di ore di assenze previste dalla vigente normativa, l’anno scolastico viene
invalidato.
Informare la Scuola di eventuali problematiche che possono avere ripercussioni sull’andamento
scolastico dell’allievo.
Sostenere e controllare i propri figli nel mantenimento degli impegni scolastici.
Collaborare attivamente per mezzo degli strumenti messi a disposizione dall’istituzione
scolastica, informandosi costantemente del percorso didattico educativo dei propri figli.
Prendere visione di tutte le comunicazioni provenienti dalla scuola, discutendo con i figli di
eventuali decisioni o provvedimenti disciplinari, stimolando una riflessione su episodi non
corretti e di criticità comportamentale.
GLI IMPEGNI DEGLI ALUNNI
L’allievo s’impegna a:
• Assicurare la regolarità di frequenza; presentarsi puntuale alle lezioni; curare l’igiene personale
ed indossare un abbigliamento decoroso per il rispetto di sé e degli altri.
• Spegnere i telefoni cellulari e gli altri dispositivi elettronici durante le ore di lezione, poiché è
severamente proibito il loro uso all’interno dell’edificio scolastico (Direttiva Ministeriale n. 30
del 15 marzo 2007). I telefoni cellulari, in caso di utilizzo, verranno consegnati alla Scuola e, a
seconda della gravità, il Consiglio di Classe deciderà una adeguata sanzione disciplinare, questo
al fine di evitare che, all’insaputa degli insegnanti, gli alunni possano scattare foto, fare
registrazioni, realizzare filmati all’ interno dell’aula e della scuola e di diffonderli in rete sui
social network.
• Mantenere un contegno corretto e rispettoso nei confronti di tutto il personale della scuola e dei
propri compagni.
• Utilizzare correttamente le strutture e gli strumenti della Scuola, senza arrecare danni agli arredi,
dei quali in caso di risarcimento danni, ne risponderà tutta la classe.
• Rispettare i regolamenti riguardanti l’utilizzo dei laboratori, della palestra, della biblioteca.
• Presentarsi a scuola fornito dell'occorrente richiesto per le attività didattiche e l’adempimento
dei propri doveri. Indossare tuta e scarpe da ginnastica durante le lezioni di Scienze Motorie.
• Seguire con attenzione quanto gli viene insegnato e intervenire in modo pertinente,
contribuendo ad arricchire lezioni con le proprie conoscenze ed esperienze.
• Svolgere le attività di studio, i compiti e i lavori affidati per casa con attenzione, serietà e
puntualità.
• Esplicitare agli insegnanti le proprie, eventuali, difficoltà, impegnandosi con ordine e serietà nel
recupero delle medesime.
• Frequentare con serietà e regolarità i corsi pomeridiani di recupero, in caso di difficoltà
nell’apprendimento.
• Personalizzare lo studio finalizzandolo all’ampliamento e all’approfondimento delle conoscenze
acquisite.
58
GLI INTERVENTI DISCIPLINARI
(Vedi “Regolamento d’istituto” art.18)
La Scuola è responsabile di tutto ciò che avviene all’interno dell’edificio durante le ore di attività didattica.
Pertanto una volta entrati a scuola gli alunni sono affidati alla responsabilità dell’istituzione sino al termine
dell’attività. La richiesta di uscita prima del termine delle lezioni deve essere presentata personalmente dal
Genitore.
Con la firma da parte del Genitore del presente Patto Educativo di Corresponsabilità, si dispensa la Scuola
da ogni responsabilità al termine delle lezioni quando l’alunno esce dall’edificio scolastico, in quanto da
quel momento la responsabilità del minore è dei genitori.
Inoltre, gli alunni che dovessero causare danni, a persone o strutture scolastiche, o tenere un comportamento
non conforme ai principi di correttezza e di buona educazione, potranno incorrere nei seguenti
provvedimenti disciplinari:
Richiamo scritto con annotazione sul registro di classe da parte degli insegnanti per:
• gravi scorrettezze verso i compagni, gli insegnanti e il personale scolastico;
• disturbo continuato durante le lezioni;
• continue mancanze nell’impegno scolastico;
• violazioni non gravi alle norme di sicurezza.
Allontanamento dalla scuola da 1 a 5 giorni con il parere del Consiglio di classe per:
• il ripetersi dei comportamenti precedenti;
• assenze ingiustificate e arbitrarie;
• turpiloquio, ingiurie e offese ai compagni, agli insegnanti e al personale scolastico;
• molestie continue nei confronti di compagni;
Allontanamento dalla scuola fino a 15 giorni con il parere del Consiglio di classe per:
• il continuo ripetersi dei comportamenti precedenti, ai sensi dell’art. 7 D.P.R. n. 249/1998;
• danneggiamento volontario a persone o cose per atti di teppismo; in questi casi oltre
all’allontanamento dalla Scuola fino a 15 giorni, sarà addebitato ai genitori il risarcimento dei danni.
Allontanamento superiore a 15 giorni o esclusione dallo scrutinio finale con delibera del Consiglio
D’istituto per:
• gravissime e/o reiterate infrazioni disciplinari
IL COLLEGIO DEI DOCENTI
59
SOTTOSCRIZIONE DEL PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITA’
(agli atti della scuola)
Il sottoscritto _____________________________________________________________
genitore dell’alunno ______________________________________________________
classe _________________ Sez. _____________
dichiara
di aver preso visione del Patto Educativo di Corresponsabilità e di condividere gli
obiettivi e gli impegni in esso contenuti.
Altamura, 21 ottobre 2016
Firma
____________________________
LIBERATORIA ALUNNI MINORENNI
Al Dirigente Scolastico
_l_ sottoscritto/a, Genitore dell’alunno/a ___________________________, iscritto/a alla
classe __________ Sez. _____ della Scuola Secondaria di Primo Grado “S.
Mercadante”, con la presente,
AUTORIZZA
la Scuola a riprendere l’alunno/a con fotocamere e/o videocamere nelle manifestazioni
oppure in occasione di progetti, gite e visite d’istruzione, da solo, con i compagni,
con insegnanti e operatori scolastici, ai soli fini di:
• formazione, ricerca e documentazione dell’attività didattica;
• divulgazione della ricerca e delle esperienze didattiche effettuate sotto forma di
documento in convegni o altri ambiti di studio;
• pubblicazione sul sito web della scuola di foto, video e produzioni personali
dell’alunno derivanti dallo svolgimento delle attività didattiche curriculari ed
extracurriculari:
Tale autorizzazione deve ritenersi valida per l’intera permanenza di suo/a figlio/a nella
scuola.
Altamura, 21 ottobre 2016
Il Genitore __________________________
60
Informiamo che la Scuola, in riferimento alle finalità istituzionali dell’istruzione e
della formazione raccoglie, regista, elabora, conserva e custodisce dati personali
identificativi dei soggetti con i quali entra in relazione nell’ambito delle procedure
per l’erogazione di servizi formativi.
In applicazione del D.lgs. 196/2003, i dati personali vengono trattati in modo lecito,
secondo correttezza e con adozione di idonee misure di protezione relativamente
all’ambiente in cui vengono custoditi, al sistema adottato per elaborarli, ai soggetti
incaricati del trattamento.
Titolare del trattamento dei dati è il Dirigente Scolastico, quale rappresentante legale
dell’Istituto.
Incaricati del trattamento dei dati è il personale addetto all’Ufficio di Segreteria.
I dati in nessun caso vengono comunicati a soggetti privati senza il preventivo
consenso scritto dell’interessato.
Al soggetto interessato sono riconosciuti il diritto di accesso ai dati personali e gli altri
diritti definiti dall’art.7 del D.Lgs 196/2003.
Il sottoscritto, ricevuta l’informativa di cui all’art.13 del D.Lgs. 196/2003, esprime il
proprio consenso affinchè i dati personali forniti con la presente richiesta, possano
essere trattati nel rispetto del D.Lgs. 196/2003 per gli adempimenti connessi alla
presente procedura.
Il Genitore __________________________
61
Allegato 2
Scuola Secondaria di Primo Grado
“SAVERIO MERCADANTE”
Altamura
Regolamento di Istituto
Anno scolastico 2016-2017
62
REGOLAMENTO D’ISTITUTO
Art.1 Disposizioni generali sul funzionamento degli Organi Collegiali.
La convocazione degli organi collegiali deve essere disposta con un congruo preavviso non inferiore ai 5
giorni rispetto alla data delle riunioni. In caso di convocazione straordinaria l’avviso non deve essere
inferiore ai 3 giorni.
La convocazione deve essere effettuata con lettera diretta ai singoli membri dell’organo collegiale e
mediante affissione all’albo di apposito avviso.
La lettera e l’avviso di convocazione devono indicare gli argomenti da trattare nella seduta dell’organo
collegiale. Di ogni seduta dell’organo collegiale viene redatto processo verbale, firmato dal
presidente e dal segretario, steso su apposito registro a pagine numerate.
Art.2 L’o.d.g. della convocazione è formulato dal presidente della giunta di intesa con il presidente del
consiglio di istituto e tenendo conto di eventuali proposte dei membri del consiglio.
Art.3 Programmazione delle attività degli organi collegiali.
Ciascuno degli organi collegiali programma le proprie attività nel tempo, in rapporto alle proprie
competenze, allo scopo di realizzare, nel limite del possibile, un ordinato svolgimento delle attività
stesse, raggruppando a date, prestabilite in linea di massima, la discussione degli argomenti su cui
sia possibile prevedere con certezza la necessità di adottare decisioni, proposte o pareri.
Art.4 Svolgimento coordinato delle attività degli organi collegiali.
Ciascun organo collegiale opera in forma coordinata con gli altri organi collegiali che esercitano
competenze parallele, ma con rilevanza diversa, in determinate materie.Ai fini di cui al precedente
comma, si considerano anche le competenze, in materie definite, di un determinato organo quando il
loro esercizio costituisca presupposto necessario o opportuno per l’esercizio delle competenze di
altro organo collegiale.
Art.5 Elezioni contemporanee di organi di durata annuale.
Le elezioni per gli organi collegiali di durata annuale, hanno luogo, possibilmente, nello stesso giorno
ed entro il secondo mese dell’anno scolastico. Sono fatte salve diverse disposizioni ministeriali.
Art.6 Convocazione del consiglio di classe
Il consiglio di classe è convocato dal Dirigente Scolastico di propria iniziativa o su richiesta scritta e
motivata dalla maggioranza dei suoi membri escluso dal computo il presidente.
Il consiglio si riunisce, di regola, almeno una volta al mese.
Art.7 Programmazione e coordinamento delle attività del consiglio di classe
Le riunioni del consiglio di classe devono essere programmate secondo i criteri stabiliti dall’art.2 e
coordinata e con quelle di altri organi collegiali secondo i criteri stabiliti dall’art.3.
63
Art.8 Convocazione del collegio dei docenti.
Il collegio dei docenti è convocato secondo le modalità stabilite dall’art.4, terzultimo comma, del decreto
del presidente della repubblica 31/5/1974 n.416.
Art.9 Programmazione e coordinamento dell’attività del collegio dei docenti.
Per programmazione e coordinamento dell’attività del collegio dei docenti si applicano le disposizioni
dei precedenti articoli 2 e 3.
Art.10 Prima convocazione del consiglio di circolo o di istituto.
La prima convocazione del consiglio di istituto, immediatamente successiva alla nomina dei relativi
membri da parte del provveditore agli studi è disposta dal preside.
Art.11 Elezione del presidente, del vicepresidente del consigli di Istituto.
Nella prima seduta il consiglio è presieduto dal preside ed elegge, tra i rappresentanti dei genitori,
membri del consiglio stesso, il proprio presidente.
L’elezione ha luogo a scrutinio segreto.
Sono candidati tutti i genitori del consiglio.
E’ considerato eletto il genitore che abbia ottenuto la maggioranza assoluta dei voti rapportata al numero
dei componenti del consiglio.
Qualora non si raggiunga suddetta maggioranza nella prima votazione, il presidente è eletto a
maggioranza relativa dei votanti, sempre che siano stati presenti alla seduta almeno la metà più uno
dei componenti in carica.
Il consiglio può deliberare di eleggere anche un vicepresidente da votarsi tra i genitori, componenti il
consiglio stesso, secondo le stesse modalità previste per l’elezione del presidente.
Art.12 Convocazione del consiglio di Istituto.
Il consiglio di istituto è convocato dal presidente del consiglio stesso. Il presidente del consiglio è tenuto
a disporre la convocazione del consiglio su richiesta della giunta esecutiva, ovvero dalla
maggioranza dei componenti del consiglio stesso.
Art.13 Relazione annuale.
La relazione annuale del consiglio di istituto al provveditore agli studi e al consiglio scolastico
provinciale prevista dall’art.6 , ultimo comma, del decreto del presidente delle repubblica 31/5/1974
n.416 è predisposta nel mese di settembre in ogni anno dalla giunta esecutiva ed è oggetto di
discussione e approvazione in apposita seduta del consiglio, da convocarsi entro il mese di ottobre e,
comunque, si dia luogo al rinnovamento dell’organo, prima dell’insediamento del nuovo organo.
La relazione, firmata dal presidente di istituto e dal presidente della giunta esecutiva, è inviata al
provveditore agli studi e al consiglio scolastico provinciale entro quindici giorni dalla data della sua
approvazione, dal presidente.
Art.14 Pubblicità degli atti.
La pubblicità degli atti del consiglio di istituto, disciplinata dall’art.27 del decreto del presidente della
repubblica 31/5/1974 n.416, deve avvenire mediante affissione in apposito albo di istituto, della copia
integrale – sottoscritta e autenticata dal segretario del consiglio - del testo delle deliberazioni
adottate dal consiglio stesso.
L’affissione all’albo avviene entro il termine massimo di 8 giorni dalla relativa seduta del consiglio. La
copia della deliberazione deve rimanere esposta per un periodo di 10 giorni.
I verbali e tutti gli atti scritti preparatori sono depositati nell’ufficio di segreteria di istituto e – per lo
stesso periodo – sono esibiti a chiunque ne faccia richiesta. La copia della deliberazione da affiggere
all’albo e consegnata al Dirigente dal segretario del consiglio: il preside ne dispone l’affissione
immediata e attesa in calce ad essa la data iniziale di affissione.
I verbali di tutti gli organi collegiali, contenuti in appositi registri numerati e depositati presso l’ufficio
del D. S., sono a disposizione per la consultazione di chi ne faccia richiesta secondo le procedure
previste dalla L. n. 241/’90, riguardante la “trasparenza degli atti amministrativi”.
Non sono soggetti a pubblicazione gli atti e le deliberazioni concernenti singole persone, salvo contraria
richiesta dell’interessato.
Art.15 Convocazione del comitato per la valutazione del servizio degli insegnanti.
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Il comitato per la valutazione del servizio degli insegnanti è convocato dal Dirigente:
a ) in periodi programmati ai sensi del precedente art.2, per la valutazione del servizio richiesta da
singoli interessati a norma dell’art.66 del decreto del presidente della repubblica 31/5/1974 n. 417 ;
b) alla conclusione dell’anno prescritto, agli effetti della valutazione del periodo di prova degli
insegnanti ai sensi dell’art.58 del decreto del presidente della repubblica 31/5/1974 n.417 ;
c) ogni qualvolta se ne presenta la necessità.
Art.16 Funzionamento della biblioteca , dei laboratori scientifici, linguistici e multimediali e delle
palestre.
Il funzionamento della biblioteca è disciplinato da criteri generali stabiliti dal consiglio di istituto,
sentito il collegio dei docenti in modo da assicurare:
a) l’accesso alla biblioteca da parte dei docenti, e degli studenti anche – nei limiti del possibile – nelle ore
pomeridiane;
b) modalità agevoli di accesso al prestito e alla consultazione;
c) la partecipazione in via consultiva, degli studenti alla scelta delle dotazioni librarie da acquistare.
d) Il funzionamento dei laboratori è regolato dal consiglio di istituto in modo da facilitarne l’uso da parte
degli studenti, possibilmente anche in ore pomeridiane, per studi e ricerche, con la presenza di un
docente. Si osservano le eventuali direttive di massima ministeriali.
Il preside può su designazione del Collegio dei Docenti, affidare a docenti la funzione di responsabile
della biblioteca e dei laboratori, tenuto conto, peraltro, degli impegni dei docenti stessi per la
partecipazione agli organi collegiali della scuola.
a)
b)
c)
d)
e)
f)
g)
h)
Il funzionamento delle palestre è disciplinato dal consiglio di istituto in modo da assicurarne la
disponibilità a rotazione oraria, a tutte le classi della scuola, e, nei casi di necessità ad altre scuole e/o
associazioni esterne.
Art.17 Vigilannza sugli aluni
Per vigilanza sugli alunni durante l’ingresso e la permanenza nella scuola nonché durante l’uscita dalla
medesima valgono le norme seguenti:
gli alunni entrano nella scuola nei cinque minuti che precedono l’inizio delle lezioni: pertanto il
personale docente dovrà trovarsi in aula 5 minuti prima dell’orario di inizio delle lezioni;
gli alunni in ritardo giustificano rispetto all’orario di cui sopra, sono ammessi in classe con decisione del
preside o del docente delegato;
qualora gli alunni debbano lasciare la scuola prima della fine delle lezioni, il preside ne valuterà i
motivi informandone (preventivamente) i genitori salvo che l’uscita prima del termine delle lezioni non
avvenga con richiesta dei genitori stessi;
la presenza degli alunni è obbligatoria oltre alle lezioni, a tutte le altre attività ( ricerche culturali, lavori
di gruppo, visite istruttive sul territorio cittadino) che vengono svolte nel contesto dei lavori scolastici;
per le assenze causate da malattia è necessario esigere il certificato medico quando esse si protraggono
per oltre 5 giorni;
al termine delle lezioni, l’uscita degli alunni avviene per piani (a cominciare dal primo) e con vigilanza
del personale docente di turno;
per tutto quanto non previsto sul presente regolamento si fa riferimento alla legislazione vigente.
Art.18 Regolamento disciplinare degli studenti
Il procedimento disciplinare è attivato dal docente che rileva la scorrettezza dell’alunno. Il docente
medesimo chiede al Dirigente di convocare il Consiglio di classe. Il Dirigente convoca il consiglio di
classe con urgenza al fine di valutare collegialmente se i comportamenti tenuti dall’alunno si
configurano come inadempienze disciplinari.
Il consiglio di classe, dopo approfondita discussione, accertatane la necessità, irroga la relativa sanzione.
La sanzione irrogata deve sempre stimolare nell’alunno la consapevolezza di aver turbato l’equilibrio
della comunità scolastica e, di conseguenza, di dover condividere la necessità di modificare il
proprio comportamento.
65
1.
2.
3.
4.
5.
6.
Il procedimento disciplinare si conclude con una “nota di merito”, espressa dal consiglio di classe,
rivolta all’alunno medesimo, una volta accertato che il suo comportamento sia ritornato corretto.
Tale “nota di merito” è trascritta nel registro di classe e di essa va data informazione alla famiglia
dell’alunno.
In nessun caso, comunque, le decisioni adottate dal consiglio di classe devono assumere carattere
esclusivamente punitivo.
MANCANZE DISCIPLINARI
Le inadempienze disciplinari si configurano nelle seguenti tipologie:
Frequenza irregolare
Mancato assolvimento degli impegni
Mancato rispetto verso tutte le componenti della comunità scolastica
Inosservanza delle disposizioni in generale, organizzative e di sicurezza
Utilizzazione scorretta delle strutture, dei macchinari, dei sussidi didattici, nonché arreco di danni al
patrimonio della scuola.
Inosservanza della C.M. 15/03/’07 e violazione della privacy
Ricadono nella tipologia 1:
a) assenza ingiustificata,
b) ripetuto ritardo nell’ingresso a scuola,
c) comportamento scorretto nella circostanza del “cambio” dei docenti,
d) non recare con sé il materiale necessario per lo svolgimento delle lezioni.
Ricadono nella tipologia 2:
a) omissione reiterata delle consegne,
b) arrecare disturbo al normale svolgimento delle lezioni, c) sottrarre oggetti ai compagni.
Ricadono nella tipologia 3:
a) qualsiasi grave comportamento irriguardosi nei confronti del dirigente, dei docenti e di tutti i
collaboratori scolastici;
b) l’offesa rivolta ai compagni attraverso il mimo, il gesto e la parola.
Ricadono nella tipologia 4:
a) contravvenire alle disposizioni organizzative;
b) mettere a rischio la propria e l’ altrui incolumità.
Ricadono nella tipologia 5:
a) uso improprio e scorretto della suppellettile, dei computer, del registratore, del televisore, dei
vocabolari, delle video - cassette, delle carte geografiche, degli strumenti di laboratorio, degli attrezzi
della palestra;
b) danno arrecato ai banchi, alle sedie, alla lavagna, alle porte, alla cattedra, ai bagni ecc..
Ricadono nella tipologia 6;
a) l’uso del cellulare e/o di altri dispositivi aventi le stesse funzioni, anche la semplice esposizione degli
stessi in tutti gli ambienti scolastici;
b) portare in classe apparecchiature di ripresa audio e visiva se non su preventiva autorizzazione e
controllo del docente.
SANZIONI
Le sanzioni disciplinari sono: 1) il richiamo verbale; 2) la nota scritta sul registro di classe e sul diario
dell’alunno a mo’ di comunicazione alla famiglia; 3) il temporaneo allontanamento dello studente
dalla comunità scolastica; 4) la riparazione del danno.
Il richiamo verbale è irrogato per lievi inadempienze e scorrettezze da parte del singolo docente.
La nota scritta su registro di classe e sul diario dell’alunno a mo’ di comunicazione alla famiglia sanziona
le inadempienze e le scorrettezze di cui alle tipologie 1) e 2). E’ di competenza del docente.
La seconda nota comminata dà luogo alla convocazione del consiglio di classe che può anche decidere
l’allontanamento temporaneo dello studente dalla Comunità Scolastica.
66
Per tutte le scorrettezze e le inadempienze ricadenti nella tipologia 3) il consiglio di classe può optare per
un atto che induca l’alunno ad ammettere formalmente la scorrettezza compiuta e a chiedere scusa
alla persona che l’ha subita o per l’allontanamento temporaneo dell’alunno.
Per tutte le scorrettezze ricadenti nelle tipologie 4) e 5) il consiglio di classe commina sanzioni tese alla
riparazione del danno, ripristinando lo stato precedente.
Per le sanzioni relative al punto 6, il docente provvede al sequestro dell’oggetto (cellulare o altro)
consegnandolo al D. S. che provvederà a restituirlo al genitore. In caso di violazione della privacy il
C. di C. è chiamato a stabilire il provvedimento disciplinare.
Direttive generali:
- in caso di richiesta di rimborso per i danni di cui alla tipologia 5, il D. S. si attiverà nei confronti del
genitore per il risarcimento del danno. In assenza di corresponsione del risarcimento, il D. S. si
rivolgerà alle autorità competenti.
- E’ demandata facoltà al C. di C. di offrire agli alunni la possibilità di convertire le sanzioni a
combinarsi in attività da svolgere in favore della comunità scolastica che possano utilmente
costituire una riparazione quali ad es.: operazione di pulizia e ripristino degli arredi dei locali
scolastici; collaborazione con il personale scolastico; riordino della biblioteca; altro a decidersi.
AVVERTENZE GENERALI
I provvedimenti disciplinari hanno finalità educativa e tendono al rafforzamento del senso di
responsabilità ed al ripristino di rapporti corretti all’interno della comunità scolastica.
La responsabilità disciplinare è personale. Nessuno può essere sottoposto a sanzioni disciplinari senza
essere stato prima invitato ad esporre le proprie ragioni. Nessuna infrazione disciplinare connessa al
comportamento può influire sulla valutazione del profitto.
In nessun caso può essere sanzionata, né direttamente né indirettamente, la libera espressione di
opinioni correttamente manifestata e non lesiva dell’altrui personalità.
Le sanzioni sono sempre temporanee, proporzionate alla infrazione disciplinare e ispirate, per quanto
possibile, al principio della riparazione del danno. Esse tengono conto della situazione personale
dello studente. Allo studente è sempre offerta la possibilità di convertirle in attività in favore della
comunità scolastica.
Le sanzioni e i provvedimenti che comportano allontanamento dalla comunità scolastica sono sempre
adottati da un organo collegiale.
Il temporaneo allontanamento dello studente può essere disposto solo in caso di gravi o reiterate
infrazioni disciplinari, per periodi non superiori ai quindici giorni.
Nei periodi di allontanamento deve essere previsto, per quanto possibile, un rapporto con lo studente e
con i suoi genitori tale da preparare il rientro nella comunità scolastica.
L’allontanamento dello studente dalla comunità scolastica può essere disposto anche quando non siano
stati commessi reati o vi sia pericolo per l’incolumità delle persone. In tal caso la durata
dell’allontanamento è commisurata alla gravità del reato ovvero al permanere della situazione di
pericolo.
Nei casi in cui l’autorità giudiziaria, i servizi sociali o la situazione obiettiva rappresentata dalla famiglia
o dallo stesso studente sconsiglino il rientro nella comunità scolastica di appartenenza, allo studente
è consentito di iscriversi, anche in corso d’anno, ad altra scuola.
Le sanzioni per le mancanze disciplinari commesse durante le sessioni d’esame sono inflitte dalla
commissione d’esame e sono applicabili anche ai candidati esterni.
PROCEDIMENTO DI RICORSO
Per inoltrare ricorso all’organo di garanzia si rinvia alle “Impugnazioni” contenute nello << Statuto delle
studentesse e degli studenti della scuola secondaria >>
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Allegato 3
Scuola Secondaria di Primo Grado
“SAVERIO MERCADANTE”
Altamura
Carta dei Servizi
Anno scolastico 2016-2017
68
CARTA DEI SERVIZI
La Carta dei Servizi è stata introdotta nel nostro ordinamento con Decreto del Presidente dei Ministri 7
Giugno 1995, quale strumento per documentare la qualità del servizio erogato da ciascuna
Amministrazione a garanzia dei cittadini, in linea con il processo avviato con la legge 241/90, che ha
conferito rilevanza giuridica alle regole di trasparenza, pubblicità, partecipazione, efficienza ed
efficacia.
La Carta dei Servizi rappresenta un documento di indirizzo, che favorisce nell'utenza la conoscenza di
questa istituzione scolastica e delle regole che la governano, favorendo in tal modo una chiara
comunicazione interna ed esterna.
La Carta dei Servizi si rivolge a:
•
•
•
•
Genitori per favorire la conoscenza delle modalità di accesso ai servizi offerti dalla scuola;
Studenti per conoscere l'organizzazione interna della scuola;
Docenti e personale amministrativo e ausiliario per un supporto all'esercizio delle proprie funzioni;
Ente locale e associazioni territoriali per una più complessa progettazione sul territorio.
I contenuti della Carta si ispirano ai seguenti principi fondamentali contenuti nella Direttiva del
Presidente del Consiglio dei Ministri del 27 gennaio 1994:
UGUAGLIANZA
IMPARZIALITA' E REGOLARITA'
ACCOGLIENZA E INTEGRAZIONE
DIRITTO DI SCELTA, OBBLIGO SCOLASTICO E FREQUENZA
PARTECIPAZIONE
EFFICACIA ED EFFICIENZA
LIBERTA' DI INSEGNAMENTO
AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE
Uguaglianza
La Scuola si impegna a svolgere il servizio secondo criteri di obiettività, imparzialità e giustizia, a
garantire la regolarità e la continuità del servizio e a ridurre al minimo i disagi per gli utenti anche in
caso di interruzioni o disservizi che si verifichino per cause di forza maggiore.
Imparzialità e regolarità
La Scuola si impegna a favorire l'accoglienza di genitori e alunni, l'inserimento e l'integrazione di questi
ultimi, con particolare riferimento alle classi iniziali e alle situazioni di rilevante necessità.
Particolare impegno è prestato per la soluzione delle problematiche relative agli alunni figli di
emigrati in patria, a quelli in situazione di handicap e/o di grave svantaggio socio-economico.
Accoglienza e integrazione
La Scuola si impegna a favorire l'accoglienza di genitori e alunni, l'inserimento e l'integrazione di questi
ultimi, con particolare riferimento alle classi iniziali e alle situazioni di rilevante necessità.
Particolare impegno è prestato per la soluzione delle problematiche relative agli alunni figli di
emigrati in patria, a quelli in situazione di handicap e/o di grave svantaggio socio-economico.
Diritto di scelta, obbligo scolastico e frequenza
L'utente, anche proveniente da comune diverso ha il diritto di iscriversi e frequentare presso questa
scuola nei limiti della sua capienza. L'obbligo scolastico e la regolarità della frequenza sono
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assicurati con interventi di prevenzione e controllo dell'evasione e della dispersione scolastica da
parte di tutte le istituzioni coinvolte, che collaborano tra loro in modo organico e funzionale.
Partecipazione
La Scuola, al fine di promuovere ogni forma di partecipazione, garantisce la massima semplificazione
delle
procedure
ed
un'informazione
completa
e
trasparente.
Istituzioni, personale, genitori, alunni sono protagonisti e responsabili dell'attuazione della Carta: i
loro comportamenti devono favorire la più ampia realizzazione degli standard generali del servizio.
Efficacia ed efficienza
L'attività scolastica, ed in particolare il servizio di tutte le componenti, si informa a criteri di efficienza,
efficacia, flessibilità nell'organizzazione dei servizi amministrativi, dell'attività didattica e
dell'offerta formativa integrata
La Scuola persegue il continuo miglioramento della qualità e dell'efficienza dei servizi.
Libertà di insegnamento
La programmazione delle attività educative e didattiche assicura la libertà di insegnamento dei docenti
e garantisce la formazione dell'uomo, facilitandone le potenzialità evolutive e contribuendo allo
sviluppo armonico della personalità.
Aggiornamento professionale
L'aggiornamento e la formazione costituiscono un impegno per tutto il personale scolastico e un compito
per l'amministrazione, che assicura interventi organici e regolari.
Aspetti del servizio scolastico
Area didattica
Rispetto delle finalità istituzionali
Le attività che la scuola promuove sono coerenti con le finalità e i contenuti indicati nei Nuovi
Programmi relativi al primo ciclo d’istruzione. Tale coerenza si concretizza e si rileva nelle
programmazioni
elaborate
dalla
scuola.
La scuola è impegnata a garantire la qualità delle attività educative e ad assicurarne l’adeguatezza
alle esigenze culturali e formative degli alunni in vista di una loro buona integrazione. Predispone
forme di rilevazione iniziale e in corso d’anno ( prove d’ingresso, osservazioni verifiche…), utilizza
le informazioni fornite dalla scuola di provenienza, dalla famiglia e dai servizi operanti sul
territorio, al fine di personalizzare i percorsi di insegnamento/apprendimento.
Clima positivo e benessere a scuola
I valori etici e culturali che stanno alla base della vita quotidiana della scuola sono i seguenti:
•
•
•
•
•
•
•
•
parità di opportunità formative;
accettazione e comprensione delle diverse culture e religioni;
progressiva responsabilizzazione;
autonomia;
capacità di assumere iniziative;
fiducia in se stessi;
interesse e motivazione ad apprendere,
cooperazione nell’apprendere.
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I rapporti tra gli operatori che agiscono nella scuola sono improntati alla correttezza e alla coerenza con i
valori indicati.
Partecipazione e coinvolgimento delle famiglie
Gli insegnanti assicurano un costante rapporto con le famiglie tramite:
•
•
•
•
assemblee di classe;
consigli di classe ;
colloqui informativi quadrimestrali (febbraio e giugno) con illustrazione ai genitori del documento
di valutazione;
colloqui individuali su richiesta delle famiglie o dei docenti e colloqui pomeridiani nel corso
dell’anno.
Continuità
La scuola assicura la continuità educativa con le scuole di ogni ordine e grado del territorio tramite le
seguenti iniziative:
• passaggio di informazioni sugli alunni e le precedenti esperienze scolastiche;
• progetti di accoglienza per i nuovi alunni iscritti;
• visite alla nuova scuola.
Uso equilibrato del tempo
Per consolidare gli apprendimenti e per avviare all’autonomia nello studio, è prevista l’assegnazione di
compiti a casa.
Nell’assegnazione dei compiti si tiene presente la necessità di rispettare ragionevoli tempi
d’impegno degli alunni, assicurando il tempo da dedicare ad altre attività.
Attività di Programmazione
L’azione della scuola è definita in maniera esplicita nei seguenti documenti:
•
•
•
•
•
regolamento d’istituto;
regolamento alunni;
piano dell’offerta formativa;
programmazione didattica;
patto di corresponsabilità.
Il regolamento d’istituto
definisce gli aspetti organizzativi generali, viene deliberato dal Consiglio di Istituto.
Il regolamento alunni
definisce le norme generali di comportamento degli alunni, viene deliberato dal Consiglio di Istituto.
Il piano dell’offerta formativa
esplicita le strategie adottate per svolgere il compito educativo, è elaborato dal Collegio dei Docenti ed
adottato dal Consiglio di Istituto. L’intero documento è consultabile .
La programmazione didattica annuale è elaborata dai docenti. In essa sono indicati obiettivi, contenuti,
tempi, strumenti metodologici e di verifica. Viene monitorata periodicamente negli incontri di
programmazione
dei
consigli
di
classe.
Patto di corresponsabilità esplicita i nuclei fondanti dell’azione educativa e stabilisce gli impegni
dello studente, della scuola e della famiglia. Viene firmato in occasione del primo colloquio con i
genitori e ne viene data copia.
Contratto formativo
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E’ la dichiarazione esplicita, da parte del docente, degli obiettivi formativi e didattici, dei criteri di
valutazione, degli eventuali progetti da sviluppare in corso d’anno, dei compiti e degli impegni
richiesti alla famiglia. In presenza di rilevanti difficoltà dell’alunno,si predispone un progetto
individualizzato.
Servizi amministrativi
Gli uffici di segreteria funzionano dal lunedì al sabato e garantiscono un orario di apertura al pubblico
,dalle ore 10,00 alle ore 12,00.
Il Dirigente Scolastico riceve lunedì dalle ore 12,00 alle ore 13,00.
Rilascio dei documenti
Il rilascio di certificati viene effettuato nell’orario di apertura della segreteria al pubblico. I documenti di
valutazione sono consegnati e illustrati dai docenti ai genitori, al termine di ogni quadrimestre, in
appositi
incontri
.
In caso di mancata partecipazione finale, tali documenti possono essere ritirati presso la Segreteria.
Informazione
Presso l’ingresso della scuola sono presenti operatori in grado di fornire le prime indicazioni all’utenza.
Condizioni ambientali della Scuola
Le condizioni ambientali della scuola costituiscono un fattore rilevante per la realizzazione adeguata del
POF che la scuola propone.
L’ambiente scolastico deve essere pulito, accogliente, sicuro.
Le condizioni di igiene e sicurezza dei locali e dei servizi devono garantire una permanenza a scuola
confortevole per gli alunni e per il personale.
Procedura dei reclami
Se gli utenti riscontrano il mancato rispetto degli impegni contenuti nella carta possono tutelare i loro
diritti con un reclamo che deve essere presentato al Dirigente Scolastico Ogni suggerimento o
proposta di miglioramento dei servizi sarà oggetto di attenta analisi da parte della Dirigenza
Scolastica, a cui è possibile inviare eventuali comunicazioni al seguente indirizzo di posta
elettronica: [email protected]
Attuazione
Il mantenimento e lo sviluppo degli impegni indicati in questa Carta dipendono anche dalla puntualità
e completezza degli interventi che devono essere svolti a favore della scuola da numerosi Enti
(Comune, ASL, USP, USR), secondo quanto prevede la legge.
I contenuti di questa carta non sono immodificabili e definitivi; essi verranno periodicamente verificati e
aggiornati.
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Allegato 4
Scuola Secondaria di Primo Grado
“SAVERIO MERCADANTE”
Altamura
CODICE COMPORTAMENTO
PUBBLICI DIPENDENTI
Anno scolastico 2016-2017
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NUOVO CODICE COMPORTAMENTO PUBBLICI DIPENDENTI
Si richiama l’attenzione sul DECRETO PRESIDENTE REPUBBLICA 16 aprile 2013, n. 62, relativo al
Regolamento recante codice di comportamento dei dipendenti pubblici, a norma dell’articolo 54 del
decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165,le cui disposizione sono integrate dai codici di
comportamento adottati dalle singole amministrazioni ai sensi dell’articolo 54, comma 5, del citato
decreto legislativo n. 165 del 2001. avvertendo che il citato dpr , dalla data d’entrata in vigore ,
sostituisce il decreto del Ministro per la funzione pubblica del 28 novembre 2000
Art. 1
Disposizioni di carattere generale
1. Il presente codice di comportamento, di seguito denominato “Codice”, definisce, ai fini dell’articolo 54
del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, i doveri minimi di diligenza, lealtà, imparzialità e
buona condotta che i pubblici dipendenti sono tenuti ad osservare.
2. Le previsioni del presente Codice sono integrate e specificate dai codici di comportamento adottati
dalle singole amministrazioni ai sensi dell’articolo 54, comma 5, del citato decreto legislativo n. 165
del 2001.
Art. 2
Ambito di applicazione
1. Il presente codice si applica ai dipendenti delle pubbliche amministrazioni di cui all’articolo 1, comma
2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, il cui rapporto di lavoro è disciplinato in base
all’articolo 2, commi 2 e 3, del medesimo decreto.
2. Fermo restando quanto previsto dall’articolo 54, comma 4, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165,
le norme contenute nel presente codice costituiscono principi di comportamento per le restanti
categorie di personale di cui all’articolo 3 del citato decreto n. 165 del 2001, in quanto compatibili con
le disposizioni dei rispettivi ordinamenti.
3. Le pubbliche amministrazioni di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo n. 165 del 2001
estendono, per quanto compatibili, gli obblighi di condotta previsti dal presente codice a tutti i
collaboratori o consulenti, con qualsiasi tipologia di contratto o incarico e a qualsiasi titolo, ai titolari
di organi e di incarichi negli uffici di diretta collaborazione delle autorità politiche, nonché nei
confronti dei collaboratori a qualsiasi titolo di imprese fornitrici di beni o servizi e che realizzano
opere in favore dell’amministrazione. A tale fine, negli atti di incarico o nei contratti di acquisizioni
delle collaborazioni, delle consulenze o dei servizi, le amministrazioni inseriscono apposite
disposizioni o clausole di risoluzione o decadenza del rapporto in caso di violazione degli obblighi
derivanti dal presente codice.
4. Le disposizioni del presente codice si applicano alle regioni a statuto speciale e alle province
autonome di Trento e di Bolzano nel rispetto delle attribuzioni derivanti dagli statuti speciali e delle
relative norme di attuazione, in materia di organizzazione e contrattazione collettiva del proprio
personale, di quello dei loro enti funzionali e di quello degli enti locali del rispettivo territorio.
Art. 3
Principi generali
1. Il dipendente osserva la Costituzione, servendo la Nazione con disciplina ed onore e conformando la
propria condotta ai principi di buon andamento e imparzialità dell’azione amministrativa. Il
dipendente svolge i propri compiti nel rispetto della legge, perseguendo l’interesse pubblico senza
abusare della posizione o dei poteri di cui è titolare.
2. Il dipendente rispetta altresì i principi di integrità, correttezza, buona fede, proporzionalità,
obiettività, trasparenza, equità e ragionevolezza e agisce in posizione di indipendenza e imparzialità,
astenendosi in caso di conflitto di interessi.
3. Il dipendente non usa a fini privati le informazioni di cui dispone per ragioni di ufficio, evita
situazioni e comportamenti che possano ostacolare il corretto adempimento dei compiti o nuocere
agli interessi o all’immagine della pubblica amministrazione. Prerogative e poteri pubblici sono
esercitati unicamente per le finalità di interesse generale per le quali sono stati conferiti.
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4. Il dipendente esercita i propri compiti orientando l’azione amministrativa alla massima economicità,
efficienza ed efficacia. La gestione di risorse pubbliche ai fini dello svolgimento delle attività
amministrative deve seguire una logica di contenimento dei costi, che non pregiudichi la qualità dei
risultati.
5. Nei rapporti con i destinatari dell’azione amministrativa, il dipendente assicura la piena parità di
trattamento a parità di condizioni, astenendosi, altresì, da azioni arbitrarie che abbiano effetti
negativi sui destinatari dell’azione amministrativa o che comportino discriminazioni basate su sesso,
nazionalità, origine etnica, caratteristiche genetiche, lingua, religione o credo, convinzioni personali
o politiche, appartenenza a una minoranza nazionale, disabilità, condizioni sociali o di salute, età e
orientamento sessuale o su altri diversi fattori.
6. Il dipendente dimostra la massima disponibilità e collaborazione nei rapporti con le altre pubbliche
amministrazioni, assicurando lo scambio e la trasmissione delle informazioni e dei dati in qualsiasi
forma anche telematica, nel rispetto della normativa vigente.
Art. 4
Regali, compensi e altre utilità
1. Il dipendente non chiede, né sollecita, per sé o per altri, regali o altre utilità.
2. Il dipendente non accetta, per sé o per altri, regali o altre utilità, salvo quelli d’uso di modico valore
effettuati occasionalmente nell’ambito delle normali relazioni di cortesia e nell’ambito delle
consuetudini internazionali. In ogni caso, indipendentemente dalla circostanza che il fatto
costituisca reato, il dipendente non chiede, per sé o per altri, regali o altre utilità, neanche di modico
valore a titolo di corrispettivo per compiere o per aver compiuto un atto del proprio ufficio da
soggetti che possano trarre benefici da decisioni o attività inerenti all’ufficio, né da soggetti nei cui
confronti è o sta per essere chiamato a svolgere o a esercitare attività o potestà proprie dell’ufficio
ricoperto.
3. Il dipendente non accetta, per sé o per altri, da un proprio subordinato, direttamente o indirettamente,
regali o altre utilità, salvo quelli d’uso di modico valore. Il dipendente non offre, direttamente o
indirettamente, regali o altre utilità a un proprio sovraordinato, salvo quelli d’uso di modico valore.
4. I regali e le altre utilità comunque ricevuti fuori dai casi consentiti dal presente articolo, a cura dello
stesso dipendente cui siano pervenuti, sono immediatamente messi a disposizione
dell’Amministrazione per la restituzione o per essere devoluti a fini istituzionali.
5. Ai fini del presente articolo, per regali o altre utilità di modico valore si intendono quelle di valore
non superiore, in via orientativa, a 150 euro, anche sotto forma di sconto. I codici di comportamento
adottati dalle singole amministrazioni possono prevedere limiti inferiori, anche fino all’esclusione
della possibilità di riceverli, in relazione alle caratteristiche dell’ente e alla tipologia delle mansioni.
6. Il dipendente non accetta incarichi di collaborazione da soggetti privati che abbiano, o abbiano avuto
nel biennio precedente, un interesse economico significativo in decisioni o attività inerenti
all’ufficio di appartenenza.
7. Al fine di preservare il prestigio e l’imparzialità dell’amministrazione, il responsabile dell’ufficio
vigila sulla corretta applicazione del presente articolo.
Art. 5
Partecipazione ad associazioni e organizzazioni
1. Nel rispetto della disciplina vigente del diritto di associazione, il dipendente comunica
tempestivamente al responsabile dell’ufficio di appartenenza la propria adesione o appartenenza ad
associazioni od organizzazioni, a prescindere dal loro carattere riservato o meno, i cui ambiti di
interessi possano interferire con lo svolgimento dell’attività dell’ufficio. Il presente comma non si
applica all’adesione a partiti politici o a sindacati.
2. Il pubblico dipendente non costringe altri dipendenti ad aderire ad associazioni od organizzazioni, né
esercita pressioni a tale fine, promettendo vantaggi o prospettando svantaggi di carriera.
Art. 6
Comunicazione degli interessi finanziari e conflitti d’interesse
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1. Fermi restando gli obblighi di trasparenza previsti da leggi o regolamenti, il dipendente, all’atto
dell’assegnazione all’ufficio, informa per iscritto il dirigente dell’ufficio di tutti i rapporti, diretti o
indiretti, di collaborazione con soggetti privati in qualunque modo retribuiti che lo stesso abbia o
abbia avuto negli ultimi tre anni, precisando:
a) se in prima persona, o suoi parenti o affini entro il secondo grado, il coniuge o il convivente abbiano
ancora rapporti finanziari con il soggetto con cui ha avuto i predetti rapporti di collaborazione;
b) se tali rapporti siano intercorsi o intercorrano con soggetti che abbiano interessi in attività o decisioni
inerenti all’ufficio, limitatamente alle pratiche a lui affidate.
2. Il dipendente si astiene dal prendere decisioni o svolgere attività inerenti alle sue mansioni in
situazioni di conflitto, anche potenziale, di interessi con interessi personali, del coniuge, di
conviventi, di parenti, di affini entro il secondo grado. Il conflitto può riguardare interessi di
qualsiasi natura, anche non patrimoniali, come quelli derivanti dall’intento di voler assecondare
pressioni politiche, sindacali o dei superiori gerarchici.
Art. 7
Obbligo di astensione
1. Il dipendente si astiene dal partecipare all’adozione di decisioni o ad attività che possano coinvolgere
interessi propri, ovvero di suoi parenti, affini entro il secondo grado, del coniuge o di conviventi,
oppure di persone con le quali abbia rapporti di frequentazione abituale, ovvero, di soggetti od
organizzazioni con cui egli o il coniuge abbia causa pendente o grave inimicizia o rapporti di credito
o debito significativi, ovvero di soggetti od organizzazioni di cui sia tutore, curatore, procuratore o
agente, ovvero di enti, associazioni anche non riconosciute, comitati, società o stabilimenti di cui sia
amministratore o gerente o dirigente. Il dipendente si astiene in ogni altro caso in cui esistano gravi
ragioni di convenienza. Sull’astensione decide il responsabile dell’ufficio di appartenenza.
Art. 8
Prevenzione della corruzione
1. Il dipendente rispetta le misure necessarie alla prevenzione degli illeciti nell’amministrazione. In
particolare, il dipendente rispetta le prescrizioni contenute nel piano per la prevenzione della
corruzione, presta la sua collaborazione al responsabile della prevenzione della corruzione e, fermo
restando l’obbligo di denuncia all’autorità giudiziaria, segnala al proprio superiore gerarchico
eventuali situazioni di illecito nell’amministrazione di cui sia venuto a conoscenza.
Art. 9
Trasparenza e tracciabilità
1. Il dipendente assicura l’adempimento degli obblighi di trasparenza previsti in capo alle pubbliche
amministrazioni secondo le disposizioni normative vigenti, prestando la massima collaborazione
nell’elaborazione, reperimento e trasmissione dei dati sottoposti all’obbligo di pubblicazione sul
sito istituzionale.
2. La tracciabilità dei processi decisionali adottati dai dipendenti deve essere, in tutti i casi, garantita
attraverso un adeguato supporto documentale, che consenta in ogni momento la replicabilità.
Art. 10
Comportamento nei rapporti privati
1. Nei rapporti privati, comprese le relazioni extralavorative con pubblici ufficiali nell’esercizio delle
loro funzioni, il dipendente non sfrutta, né menziona la posizione che ricopre nell’amministrazione
per ottenere utilità che non gli spettino e non assume nessun altro comportamento che possa nuocere
all’immagine dell’amministrazione.
Art. 11
Comportamento in servizio
1. Fermo restando il rispetto dei termini del procedimento amministrativo, il dipendente, salvo
giustificato motivo, non ritarda né adotta comportamenti tali da far ricadere su altri dipendenti il
compimento di attività o l’adozione di decisioni di propria spettanza.
2. Il dipendente utilizza i permessi di astensione dal lavoro, comunque denominati, nel rispetto delle
condizioni previste dalla legge, dai regolamenti e dai contratti collettivi.
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3. Il dipendente utilizza il materiale o le attrezzature di cui dispone per ragioni di ufficio e i servizi
telematici e telefonici dell’ufficio nel rispetto dei vincoli posti dall’amministrazione. Il dipendente
utilizza i mezzi di trasporto dell’amministrazione a sua disposizione soltanto per lo svolgimento dei
compiti d’ufficio, astenendosi dal trasportare terzi, se non per motivi d’ufficio.
Art. 12
Rapporti con il pubblico
1. Il dipendente in rapporto con il pubblico si fa riconoscere attraverso l’esposizione in modo visibile del
badge od altro supporto identificativo messo a disposizione dall’amministrazione, salvo diverse
disposizioni di servizio, anche in considerazione della sicurezza dei dipendenti, opera con spirito di
servizio, correttezza, cortesia e disponibilità e, nel rispondere alla corrispondenza, a chiamate
telefoniche e ai messaggi di posta elettronica, opera nella maniera più completa e accurata possibile.
Qualora non sia competente per posizione rivestita o per materia, indirizza l’interessato al
funzionario o ufficio competente della medesima amministrazione. Il dipendente, fatte salve le
norme sul segreto d’ufficio, fornisce le spiegazioni che gli siano richieste in ordine al
comportamento proprio e di altri dipendenti dell’ufficio dei quali ha la responsabilità od il
coordinamento. Nelle operazioni da svolgersi e nella trattazione delle pratiche il dipendente rispetta,
salvo diverse esigenze di servizio o diverso ordine di priorità stabilito dall’amministrazione, l’ordine
cronologico e non rifiuta prestazioni a cui sia tenuto con motivazioni generiche. Il dipendente
rispetta gli appuntamenti con i cittadini e risponde senza ritardo ai loro reclami.
2. Salvo il diritto di esprimere valutazioni e diffondere informazioni a tutela dei diritti sindacali, il
dipendente si astiene da dichiarazioni pubbliche offensive nei confronti dell’amministrazione.
3. Il dipendente che svolge la sua attività lavorativa in un’amministrazione che fornisce servizi al
pubblico cura il rispetto degli standard di qualità e di quantità fissati dall’amministrazione anche
nelle apposite carte dei servizi. Il dipendente opera al fine di assicurare la continuità del servizio, di
consentire agli utenti la scelta tra i diversi erogatori e di fornire loro informazioni sulle modalità di
prestazione del servizio e sui livelli di qualità.
4. Il dipendente non assume impegni né anticipa l’esito di decisioni o azioni proprie o altrui inerenti
all’ufficio, al di fuori dei casi consentiti. Fornisce informazioni e notizie relative ad atti od
operazioni amministrative, in corso o conclusi, nelle ipotesi previste dalle disposizioni di legge e
regolamentari in materia di accesso, informando sempre gli interessati della possibilità di avvalersi
anche dell’Ufficio per le relazioni con il pubblico. Rilascia copie ed estratti di atti o documenti
secondo la sua competenza, con le modalità stabilite dalle norme in materia di accesso e dai
regolamenti della propria amministrazione.
5. Il dipendente osserva il segreto d’ufficio e la normativa in materia di tutela e trattamento dei dati
personali e, qualora sia richiesto oralmente di fornire informazioni, atti, documenti non accessibili
tutelati dal segreto d’ufficio o dalle disposizioni in materia di dati personali, informa il richiedente
dei motivi che ostano all’accoglimento della richiesta. Qualora non sia competente a provvedere in
merito alla richiesta cura, sulla base delle disposizioni interne, che la stessa venga inoltrata
all’ufficio competente della medesima amministrazione.
Art. 13
Disposizioni particolari per i dirigenti
1. Ferma restando l’applicazione delle altre disposizioni del Codice, le norme del presente articolo si
applicano ai dirigenti, ivi compresi i titolari di incarico ai sensi dell’articolo 19, comma 6, del decreto
legislativo n. 165 del 2001 e dell’articolo 110 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, ai soggetti
che svolgono funzioni equiparate ai dirigenti operanti negli uffici di diretta collaborazione delle
autorità politiche, nonché ai funzionari responsabili di posizione organizzativa negli enti privi di
dirigenza.
2. Il dirigente svolge con diligenza le funzioni ad esso spettanti in base all’atto di conferimento
dell’incarico, persegue gli obiettivi assegnati e adotta un comportamento organizzativo adeguato per
l’assolvimento dell’incarico.
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3. Il dirigente, prima di assumere le sue funzioni, comunica all’amministrazione le partecipazioni
azionarie e gli altri interessi finanziari che possano porlo in conflitto di interessi con la funzione
pubblica che svolge e dichiara se ha parenti e affini entro il secondo grado, coniuge o convivente che
esercitano attività politiche, professionali o economiche che li pongano in contatti frequenti con
l’ufficio che dovrà dirigere o che siano coinvolti nelle decisioni o nelle attività inerenti all’ufficio. Il
dirigente fornisce le informazioni sulla propria situazione patrimoniale e le dichiarazioni annuali
dei redditi soggetti all’imposta sui redditi delle persone fisiche previste dalla legge.
4. Il dirigente assume atteggiamenti leali e trasparenti e adotta un comportamento esemplare e
imparziale nei rapporti con i colleghi, i collaboratori e i destinatari dell’azione amministrativa. Il
dirigente cura, altresì, che le risorse assegnate al suo ufficio siano utilizzate per finalità
esclusivamente istituzionali e, in nessun caso, per esigenze personali.
5. Il dirigente cura, compatibilmente con le risorse disponibili, il benessere organizzativo nella struttura
a cui è preposto, favorendo l’instaurarsi di rapporti cordiali e rispettosi tra i collaboratori, assume
iniziative finalizzate alla circolazione delle informazioni, alla formazione e all’aggiornamento del
personale, all’inclusione e alla valorizzazione delle differenze di genere, di età e di condizioni
personali.
6. Il dirigente assegna l’istruttoria delle pratiche sulla base di un’equa ripartizione del carico di lavoro,
tenendo conto delle capacità, delle attitudini e della professionalità del personale a sua disposizione.
Il dirigente affida gli incarichi aggiuntivi in base alla professionalità e, per quanto possibile,
secondo criteri di rotazione.
7. Il dirigente svolge la valutazione del personale assegnato alla struttura cui è preposto con imparzialità
e rispettando le indicazioni ed i tempi prescritti.
8. Il dirigente intraprende con tempestività le iniziative necessarie ove venga a conoscenza di un illecito,
attiva e conclude, se competente, il procedimento disciplinare, ovvero segnala tempestivamente
l’illecito all’autorità disciplinare, prestando ove richiesta la propria collaborazione e provvede ad
inoltrare tempestiva denuncia all’autorità giudiziaria penale o segnalazione alla corte dei conti per le
rispettive competenze. Nel caso in cui riceva segnalazione di un illecito da parte di un dipendente,
adotta ogni cautela di legge affinché sia tutelato il segnalante e non sia indebitamente rilevata la sua
identità nel procedimento disciplinare, ai sensi dell’articolo 54-bis del decreto legislativo n. 165 del
2001.
9. Il dirigente, nei limiti delle sue possibilità, evita che notizie non rispondenti al vero quanto
all’organizzazione, all’attività e ai dipendenti pubblici possano diffondersi. Favorisce la diffusione
della conoscenza di buone prassi e buoni esempi al fine di rafforzare il senso di fiducia nei confronti
dell’amministrazione.
Art. 14
Contratti ed altri atti negoziali
1. Nella conclusione di accordi e negozi e nella stipulazione di contratti per conto dell’amministrazione,
nonché nella fase di esecuzione degli stessi, il dipendente non ricorre a mediazione di terzi, né
corrisponde o promette ad alcuno utilità a titolo di intermediazione, né per facilitare o aver facilitato
la conclusione o l’esecuzione del contratto. Il presente comma non si applica ai casi in cui
l’amministrazione abbia deciso di ricorrere all’attività di intermediazione professionale.
2. Il dipendente non conclude, per conto dell’amministrazione, contratti di appalto, fornitura, servizio,
finanziamento o assicurazione con imprese con le quali abbia stipulato contratti a titolo privato o
ricevuto altre utilità nel biennio precedente, ad eccezione di quelli conclusi ai sensi dell’articolo 1342
del codice civile. Nel caso in cui l’amministrazione concluda contratti di appalto, fornitura, servizio,
finanziamento o assicurazione, con imprese con le quali il dipendente abbia concluso contratti a
titolo privato o ricevuto altre utilità nel biennio precedente, questi si astiene dal partecipare
all’adozione delle decisioni ed alle attività relative all’esecuzione del contratto, redigendo verbale
scritto di tale astensione da conservare agli atti dell’ufficio.
3. Il dipendente che conclude accordi o negozi ovvero stipula contratti a titolo privato, ad eccezione di
quelli conclusi ai sensi dell’articolo 1342 del codice civile, con persone fisiche o giuridiche private
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con le quali abbia concluso, nel biennio precedente, contratti di appalto, fornitura, servizio,
finanziamento ed assicurazione, per conto dell’amministrazione, ne informa per iscritto il dirigente
dell’ufficio.
4. Se nelle situazioni di cui ai commi 2 e 3 si trova il dirigente, questi informa per iscritto il dirigente
apicale responsabile della gestione del personale.
5. Il dipendente che riceva, da persone fisiche o giuridiche partecipanti a procedure negoziali nelle quali
sia parte l’amministrazione, rimostranze orali o scritte sull’operato dell’ufficio o su quello dei propri
collaboratori, ne informa immediatamente, di regola per iscritto, il proprio superiore gerarchico o
funzionale.
Art. 15
Vigilanza, monitoraggio e attività formative
1. Ai sensi dell’articolo 54, comma 6, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, vigilano
sull’applicazione del presente Codice e dei codici di comportamento adottati dalle singole
amministrazioni, i dirigenti responsabili di ciascuna struttura, le strutture di controllo interno e gli
uffici etici e di disciplina.
2. Ai fini dell’attività di vigilanza e monitoraggio prevista dal presente articolo, le amministrazioni si
avvalgono dell’ufficio procedimenti disciplinari istituito ai sensi dell’articolo 55-bis, comma 4, del
decreto legislativo n. 165 del 2001 che svolge, altresì, le funzioni dei comitati o uffici etici
eventualmente già istituiti.
3. Le attività svolte ai sensi del presente articolo dall’ufficio procedimenti disciplinari si conformano alle
eventuali previsioni contenute nei piani di prevenzione della corruzione adottati dalle
amministrazioni ai sensi dell’articolo 1, comma 2, della legge 6 novembre 2012, n. 190. L’ufficio
procedimenti disciplinari, oltre alle funzioni disciplinari di cui all’articolo 55-bis e seguenti del
decreto legislativo n. 165 del 2001, cura l’aggiornamento del codice di comportamento
dell’amministrazione, l’esame delle segnalazioni di violazione dei codici di comportamento, la
raccolta delle condotte illecite accertate e sanzionate, assicurando le garanzie di cui all’articolo 54-bis
del decreto legislativo n. 165 del 2001. Il responsabile della prevenzione della corruzione cura la
diffusione della conoscenza dei codici di comportamento nell’amministrazione, il monitoraggio
annuale sulla loro attuazione, ai sensi dell’articolo 54, comma 7, del decreto legislativo n. 165 del
2001, la pubblicazione sul sito istituzionale e della comunicazione all’Autorità nazionale
anticorruzione, di cui all’articolo 1, comma 2, della legge 6 novembre 2012, n. 190, dei risultati del
monitoraggio. Ai fini dello svolgimento delle attività previste dal presente articolo, l’ufficio
procedimenti disciplinari opera in raccordo con il responsabile della prevenzione di cui all’articolo
1, comma 7, della legge n. 190 del 2012.
4. Ai fini dell’attivazione del procedimento disciplinare per violazione dei codici di comportamento,
l’ufficio procedimenti disciplinari può chiedere all’Autorità nazionale anticorruzione parere
facoltativo secondo quanto stabilito dall’articolo 1, comma 2, lettera d), della legge n. 190 del 2012.
5. Al personale delle pubbliche amministrazioni sono rivolte attività formative in materia di trasparenza
e integrità, che consentano ai dipendenti di conseguire una piena conoscenza dei contenuti del
codice di comportamento, nonché un aggiornamento annuale e sistematico sulle misure e sulle
disposizioni applicabili in tali ambiti.
6. Le Regioni e gli enti locali, definiscono, nell’ambito della propria autonomia organizzativa, le linee
guida necessarie per l’attuazione dei principi di cui al presente articolo.
7. Dall’attuazione delle disposizioni del presente articolo non devono derivare nuovi o maggiori oneri a
carico della finanza pubblica. Le amministrazioni provvedono agli adempimenti previsti nell’ambito
delle risorse umane, finanziarie, e strumentali disponibili a legislazione vigente.
Art. 16
Responsabilità conseguente alla violazione dei doveri del codice
1. La violazione degli obblighi previsti dal presente Codice integra comportamenti contrari ai doveri
d’ufficio. Ferme restando le ipotesi in cui la violazione delle disposizioni contenute nel presente
Codice, nonché dei doveri e degli obblighi previsti dal piano di prevenzione della corruzione, dà
79
luogo anche a responsabilità penale, civile, amministrativa o contabile del pubblico dipendente, essa
è fonte di responsabilità disciplinare accertata all’esito del procedimento disciplinare, nel rispetto
dei principi di gradualità e proporzionalità delle sanzioni.
2. Ai fini della determinazione del tipo e dell’entità della sanzione disciplinare concretamente
applicabile, la violazione è valutata in ogni singolo caso con riguardo alla gravità del comportamento
e all’entità del pregiudizio, anche morale, derivatone al decoro o al prestigio dell’amministrazione di
appartenenza. Le sanzioni applicabili sono quelle previste dalla legge, dai regolamenti e dai contratti
collettivi, incluse quelle espulsiveche possono essere applicate esclusivamente nei casi, da valutare
in relazione alla gravità, di violazione delle disposizioni di cui agli articoli 4, qualora concorrano la
non modicità del valore del regalo o delle altre utilità e l’immediata correlazione di questi ultimi con
il compimento di un atto o di un’attività tipici dell’ufficio, 5, comma 2, 14, comma 2, primo periodo,
valutata ai sensi del primo periodo. La disposizione di cui al secondo periodo si applica altresì nei
casi di recidiva negli illeciti di cui agli articoli 4, comma 6, 6, comma 2, esclusi i conflitti meramente
potenziali, e 13, comma 9, primo periodo. I contratti collettivi possono prevedere ulteriori criteri di
individuazione delle sanzioni applicabili in relazione alle tipologie di violazione del presente
codice.
3. Resta ferma la comminazione del licenziamento senza preavviso per i casi già previsti dalla legge, dai
regolamenti e dai contratti collettivi.
4. Restano fermi gli ulteriori obblighi e le conseguenti ipotesi di responsabilità disciplinare dei pubblici
dipendenti previsti da norme di legge, di regolamento o dai contratti collettivi.
Art. 17 Disposizioni finali e abrogazioni
1. Le amministrazioni danno la più ampia diffusione al presente decreto, pubblicandolo sul proprio sito
internet istituzionale e nella rete intranet, nonché trasmettendolo tramite e-mail a tutti i propri
dipendenti e ai titolari di contratti di consulenza o collaborazione a qualsiasi titolo, anche
professionale, ai titolari di organi e di incarichi negli uffici di diretta collaborazione dei vertici
politici dell’amministrazione, nonché ai collaboratori a qualsiasi titolo, anche professionale, di
imprese fornitrici di servizi in favore dell’amministrazione. L’amministrazione, contestualmente alla
sottoscrizione del contratto di lavoro o, in mancanza, all’atto di conferimento dell’incarico, consegna
e fa sottoscrivere ai nuovi assunti, con rapporti comunque denominati, copia del codice di
comportamento.
2. Le amministrazioni danno la più ampia diffusione ai codici di comportamento da ciascuna definiti ai
sensi dell’articolo 54, comma 5, del citato decreto legislativo n. 165 del 2001 secondo le medesime
modalità previste dal comma 1 del presente articolo.
3. Il decreto del Ministro per la funzione pubblica in data 28 novembre 2000 recante “Codice di
comportamento dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni”, pubblicato nella Gazzetta
Ufficiale n. 84 del 10 aprile 2001, è abrogato.
Provvedimento pubblicato nella G.U. 4 giugno 2013, n. 1
80
Allegato E
Scuola Secondaria di Primo Grado
“SAVERIO MERCADANTE”
Altamura
Uso dei laboratori
Anno scolastico 2016-2017
81
CRITERI GENERALI
I laboratori e le aule speciali sono assegnati dal Dirigente Scolastico all'inizio di ogni anno alla
responsabilità di uno o più docenti che svolgono funzioni di subconsegnatari ed hanno il compito di
mantenere una lista del materiale disponibile, tenere i registri del laboratorio, proporre interventi di
manutenzione, ripristino, sostituzione di attrezzature, ecc...
Il responsabile di laboratorio concorda con il Dirigente Scolastico le modalità ed i criteri per l'utilizzo
del laboratorio in attività extrascolastiche obbligatoriamente fuori dell'orario di funzionamento della
scuola.
In caso di danni, manomissioni, furti alle attrezzature o ai locali il responsabile del laboratorio o il
docente di turno, sono tenuti ad interrompere le attività se le condizioni di sicurezza lo richiedono e
a segnalare la situazione tempestivamente in Presidenza per l'immediato ripristino delle condizioni
di efficienza e al fine di individuare eventuali responsabili.
Le responsabilità inerenti all'uso dei laboratori e delle aule speciali, sia per quanto riguarda la fase di
preparazione delle attività sia per quella di realizzazione delle stesse con gli allievi, competono
all'insegnante nei limiti della sua funzione di sorveglianza ed assistenza agli alunni.
I laboratori e le aule speciali devono essere lasciate in perfetto ordine. Al fine di un sicuro controllo del
materiale, l'insegnante prenderà nota della postazione e degli strumenti assegnati allo studente o al
gruppo di studenti.
L'insegnante avrà cura, all'inizio ed alla fine di ogni lezione, di verificare l'integrità di ogni singola
postazione e di ogni singolo strumento utilizzato. L'insegnante, qualora alla fine della lezione
dovesse rilevare danni che non erano presenti all'inizio, è tenuto a dame tempestiva comunicazione
al Dirigente Scolastico.
REGOLAMENTO SULL’UTILIZZO DELLE
APPARECCHIATURE E DEI LABORATORI INFORMATICI
LINEE GENERALI
1.
2.
3.
•
•
•
•
•
E’
4.
•
•
5.
•
I laboratori informatici e linguistici e le tecnologie didattiche informatiche e multimediali presenti
nella scuola sono uno strumento di formazione a disposizione di tutti i docenti e di tutti gli studenti
dell’Istituto.
I docenti, gli alunni e tutto il personale scolastico devono avere la massima cura delle attrezzature e
delle dotazioni utilizzate.
I laboratori e le attrezzature possono essere utilizzati solo per:
scopi didattici,
attività connesse con la funzione docente,
gestione e organizzazione del servizio scolastico,
progettazione curricolare ed extracurricolare,
finalità formative dell’Istituto e di auto-formazione.
vietato l’utilizzo per motivi personali non attinenti alla professione docente o all’attività formativa.
Ove, in casi eccezionali, si intenda svolgere altre attività è necessario ottenere preventivamente
l’autorizzazione della Dirigenza.
Il collaboratore scolastico svolge le mansioni di:
raccolta delle prenotazioni per l’utilizzo dei laboratori, apertura e chiusura dei locali (che potranno
restare aperti solo in presenza di un docente che se ne assuma la responsabilità firmando
sull’apposito registro);
raccolta di segnalazioni e richieste da parte dei docenti (anomalie di funzionamento, guasti, acquisto
materiale ecc…) da riferire alla funzione strumentale o alla Dirigenza
La funzione strumentale “Sostegno sull’utilizzo delle nuove tecnologie”:
è referente dei laboratori e delle apparecchiature informatiche della Scuola
82
•
•
•
6.
7.
8.
9.
10.
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
provvederà a contattare la ditta di assistenza per mantenere in efficienza le apparecchiature
fornisce, nei limiti del possibile, il suo supporto ai docenti che ne faranno richiesta nelle attività che
prevedono l’uso dei laboratori informatici,
raccoglie richieste da parte di studenti e docenti per un miglior utilizzo delle TIC.
Ogni spostamento di materiali, macchine o parti di esse (es. mouse, tastiere, monitor, stampanti, ecc.)
da un locale all’altro deve essere autorizzato dal Dirigente Scolastico o dalla Funzione Strumentale.
Nel caso si verifichino guasti o anomalie alle attrezzature, o se ne riscontri l’uso improprio da parte
di qualcuno, si deve tempestivamente avvertire la funzione strumentale.
Non è consentito l'uso di prodotti software che non siano stati regolarmente acquistati dalla scuola e
per i quali non sia stata rilasciata licenza d'uso, a meno che non siano prodotti freeware. I docenti e
gli studenti non possono installare software sui PC del laboratorio; possono però richiederne
l'installazione al personale incaricato.
Non è consentito l'uso delle attrezzature dell'aula per la riproduzione di materiale coperto da
"copyright". Chiunque venisse a conoscenza di tali operazioni è tenuto a darne comunicazione al
Dirigente Scolastico o alla figura strumentale.
È vietato:
far utilizzare i laboratori a studenti senza la presenza costante di un docente che se ne assuma la
responsabilità;
utilizzare giochi e partecipare a sessioni di gioco distribuiti in remoto;
utilizzare servizi “World Wide Web” (e-mail, forum, chat, blog, file sharing, e-commerce, ecc…) per
scopi non legati a studio o attività didattica;
utilizzare floppy disk, CD Rom o altri supporti di memoria personali senza averli preventivamente
sottoposti al controllo antivirus prima di ogni utilizzo.
modificare le configurazioni di sistema delle macchine;
utilizzare programmi atti a violare la sicurezza dei sistemi locali e remoti;
inserire password aggiuntive per bloccare o disabilitare qualsiasi funzione o documento;
tutti i documenti dovranno essere in chiaro, non protetti, non criptati;
cancellare, spostare, comprimere o accedere ai file altrui;
effettuare tentativi di accesso non autorizzato a banche dati locali o remote, a file o servizi
riservati e/o connessi alla gestione del sistema;
influenzare la rete in modo da limitarne l'operatività o l'accesso da parte di altri utenti.
POSTAZIONI MULTIMEDIALI
1.
2.
•
•
•
3.
4.
5.
6.
Nella Scuola sono presenti oltre al laboratorio multimediale e linguistico con computer collegati in
rete LAN e rete didattica software e con collegamento ad internet, anche postazioni mobili complete
di periferiche (stampanti, proiettori). L’utilizzo del laboratorio è prioritariamente destinato
all’attività didattica delle classi, su prenotazione da effettuarsi a cura dell’insegnante
In via subordinata, i laboratori possono essere utilizzati da:
Docenti;
da gruppi di studenti con la presenza, il controllo o l’assistenza di almeno un docente;
da personale esterno che segue corsi approvati, ospitati o gestiti dall’Istituto.
Per gli studenti diversamente abili sono disponibili tre postazioni informatiche nell’aula di
sostegno.
Nelle aule docenti (centrale e succursale) sono presenti due postazioni collegate alla rete LAN
d’istituto destinate all’utilizzo esclusivo da parte dei docenti, per le attività delle funzioni
strumentali e dei coordinatori di classe, per attività inerenti ad attività aggiuntive (progetti, mostre,
concorsi, viaggi, ecc…). Sarà cura del docente spegnere il computer e la stampante dopo l’uso.
I computer portatili, unitamente ai videoproiettori, costituiscono postazioni mobili utilizzabili dai
docenti nelle attività curricolari ed extracurricolari.
Per motivi di riservatezza, i computer utilizzati in Segreteria non sono collegati alla rete di istituto e
hanno un autonomo accesso ad internet.
83
DISPOSIZIONI SULL’ACCESSO AL LABORATORIO
1.
2.
3.
•
•
•
•
•
•
•
•
4.
5.
6.
L’accesso da parte delle classi (o di gruppi di studenti) nel laboratorio informatico è consentito solo
con la presenza costante di un docente.
Il docente che intende utilizzare il laboratorio con la sua classe deve prenotare settimanalmente i
giorni e le ore di utilizzo, tenendo conto che non potrà occupare il laboratorio per più di due ore al
giorno per massimo tre giorni a settimana; giornalmente, nelle ore in cui il laboratorio risultasse
libero, è possibile chiederne l’utilizzazione
Il docente è responsabile di quanto avviene nel laboratorio nelle proprie ore. È perciò tenuto:
a registrare l’accesso al laboratorio sull’apposito modulo;
a illustrare agli studenti il presente Regolamento e gli eventuali problemi che possono verificarsi
nella non corretta applicazione delle regole nell'uso di Internet;
a sorvegliare attivamente le attività degli allievi;
a indicare il corretto uso di hardware e software;
a salvare sempre i propri lavori in una cartella personale archiviata in “Documenti” del computer,
oppure su CD rom, pen drive ecc, i file non inseriti nelle cartelle personali potranno essere
cancellati senza preavviso;
a rivolgersi alla figura strumentale o la ditta di assistenza della scuola per l’installazione di nuovo
software;
a controllare che gli allievi chiudano la connessione ad Internet e spengano correttamente i computer
alla fine della sessione di lavoro e che l’aula sia lasciata in condizione adeguata per ricevere un’altra
classe;
a segnalare qualsiasi disguido alla funzione strumentale.
In coincidenza di spazi orari liberi si può consentire l’accesso al laboratorio ai soli docenti o a
gruppi di studenti accompagnati dal docente; anche in questo caso il docente firma il registro interno
del laboratorio e si impegna a vigilare sulle attrezzature, ad applicare in ogni sua parte il presente
regolamento e ad avvisare il collaboratore scolastico per la chiusura del laboratorio al termine
dell’attività.
L’accesso e l’utilizzo del laboratorio anche in orario extracurricolare è consentito, nell’ambito dei
progetti e delle convenzioni autorizzate, solo con la presenza di un docente o di chi contrattualmente
ne svolge le funzioni, che si assume la responsabilità di gestire la struttura tecnologica e di vigilare
sul suo corretto utilizzo.
Il laboratorio non deve mai essere lasciato aperto e incustodito quando nessuno lo utilizza.
ACCESSO A INTERNET
1.
2.
3.
L’uso che viene fatto di Internet deve essere esclusivamente di comprovata valenza didattica. È
vietato partecipare a sessioni di gioco distribuiti in remoto e utilizzare servizi “World Wide
Web” (e-mail, forum, chat, blog, file sharing, e-commerce, ecc…) per scopi non legati a studio o
attività didattica.
Tutti gli utenti connessi ad internet devono rispettare, oltre al presente regolamento, la
legislazione vigente e la netiquette (regole di buon comportamento in rete).
In qualunque momento la Funzione Strumentale verifichi, in prima persona o su segnalazione
di un docente, un uso della connessione contrario a disposizioni di legge o di regolamento
interno, e comunque non coerente con i principi che regolano la scuola, possono disattivarla
senza indugio; nel caso siano coinvolti studenti, la Funzione Strumentale ne dà comunicazione
alla Dirigenza e/o al Coordinatore del Consiglio di Classe per l’adozione di eventuali
provvedimenti disciplinari e disporrà la sospensione del codice di accesso.
SANZIONI
Il Dirigente Scolastico, sentita la Funzione Strumentale, provvederà a mettere in atto azioni volte alla
individuazione di violazioni al presente regolamento. A seconda della gravità, queste potranno
essere punite con richiamo verbale o scritto, limitazione dell'accesso dell'utente alla rete o a internet,
84
sospensione temporanea o definitiva dell'accesso al laboratorio multimediale, risarcimento
economico del danno arrecato.
REGOLAMENTO LABORATORIO SCIENTIFICO
NORME GENERALI
•
•
•
•
•
•
L’aula è fruibile da tutte le classi, per un minimo di 2 ore settimanali.
L’avvicendamento delle classi è reso possibile attraverso una prenotazione giornaliera
Quando l’aula non è occupata deve essere chiusa a chiave (i collaboratori scolastici sono i
consegnatari delle chiavi). L’aula deve essere chiusa anche durante l’intervallo per evitare che alunni
possano entrare senza adeguata sorveglianza. Non è consentito il prestito di alcun tipo di
attrezzatura didattica o scientifica.
Si consiglia di utilizzare i materiali in laboratorio. Qualora i materiali fossero utilizzati all’interno
della classe, questi devono poi essere riposti con cura e tempestivamente. Per necessità diverse,
contattare il responsabile del laboratorio.
Ogni eventuale danno o ogni eventuale mancanza deve essere comunicata tempestivamente al
responsabile.
Ogni eventuale donazione di materiali deve essere comunicata al responsabile.
NORME PER GLI INSEGNANTI
•
•
•
•
•
•
La presenza delle classi, di singoli alunni o gruppetti di alunni nel laboratorio deve sempre
AVVENIRE IN PRESENZA DI UN INSEGNANTE RESPONSABILE.
I docenti che utilizzano l’aula devono provvedere a lasciare, nel limite del possibile, gli strumenti e
le attrezzature puliti e riposti.
La vetreria può essere lasciata (pulita) nell’ apposito scolavetreria o sul lavandino. Un collaboratore
scolastico provvede ad aiutare i docenti nella pulizia e nella ricollocazione della stessa.
Non si devono lasciare strumenti o attrezzature sui tavoli.. Nel caso di esperimenti “in corso” è
necessario indicare, vicino ai materiali lasciati momentaneamente esposti, il nome della classe
responsabile di tale attività.. Non si può tenere impegnata (salvo casi particolari per i quali deve
essere informato il responsabile)
la vetreria o le attrezzature per periodi troppo lunghi (oltre un mese).
Non è possibile lasciare strumenti o sostanze pericolose incustodite.
NORME PER GLI ALUNNI
•
•
•
•
Cooperare con l'insegnante mantenendo un comportamento corretto e cercando di evitare danni ai
locali e ai materiali
Utilizzare con cura il materiale del laboratorio e non asportare nulla
Non utilizzare il laboratorio per consumare la merenda
Lasciare il posto di lavoro in ordine
85
Selezione ed finanziamento di progetti finalizzati all’individuazione di progettualità specifiche
per azioni di attuazione dei Piani di Miglioramento (DM 663/2016, art.27, co.2, lett. a) e b): Avviso
pubblico U.S.R. Puglia)
SCHEDA PROGETTO
(Allegato 1 all’Avviso Pubblico USR Puglia del 20 ottobre 2016)
DATI RICHIEDENTE
ISTITUTO
Scuola secondaria di primo grado “ Saverio Mercadante “
DIRIGENTE SCOLASTICO
Chironna Teresa
CODICE
BAMM059008
MECCANOGRAFICO
REFERENTE PROGETTO
Ventricelli Angela
INDIRIZZO
Piazza Zanardelli,29
MAIL
[email protected]
TELEFONO
08083111706
CODICE FISCALE
82014320723
NUMERO CONTO
IT 26 S 01000 03245 430300309748
TESORERIA
CODICE TESORERIA
430
ISTITUTO CAPOFILA DI
SINGOLO ISTITUTO PARTECIPANTE
x
RETE
(contrassegnare con una x l’opzione interessata (capofila di rete o singolo istituto)
PRESENZA DI GRUPPO DI PROGETTO
COGNOME E NOME
ISTITUTO
Chironna Teresa
Astorino Giuseppina
Cannito Antonia
Farella Teresa
Ventricelli Angela
Scuola secondaria di
primo grado “Saverio
Mercadante
Scuola secondaria di
primo grado “Saverio
Mercadante “
QUALIFICA
RUOLO
(DS/docente/altro) (DS/membro
nucleo, FS, ecc.)
Dirigente
Dirigente
Scolastico
Scolastico
docente
Scuola secondaria di
primo grado “Saverio
Mercadante “
Scuola secondaria di
primo grado “Saverio
Mercadante “
docente
Scuola secondaria di
primo grado “Saverio
Mercadante “
docente
86
docente
Membro nucleo
valutazione
Funzione
strumentale
Membro P..di M
Membro nucleo
valutazione
Funzione
strumentale
Membro P..di M
SI PREVEDE DI LAVORARE (possibili più opzioni)
ESITI
x PROCESSI
x PIANO DI MIGLIORAMENTO
BILANCIO SOCIALE
METODOLOGIE DI LAVORO (illustrare sinteticamente l’idea progettuale e le modalità di lavoro,
con particolare riguardo ad eventuali metodologie di ricerca/azione)
Nel rapporto di autovalutazione, la scuola ha scelto come obiettivi di processo su cui intende
agire concretamente per raggiungere le priorità strategiche individuate, la realizzazione di
percorsi finalizzati alla conoscenza di sè e delle proprie attitudini.
Il Progetto “Continuità-Orientamento: uno sguardo al passato ed uno rivolto verso il futuro “si
propone di coinvolgere docenti, genitori ed alunni, in attività che investono una parte essenziale
dell’azione educativa ovvero la crescita globale del ragazzo in una fase evolutiva molto
complessa, nella quale egli possa realizzarsi come persona, imparando a star bene con se stesso e
con gli altri. Il progetto si propone di:
• sperimentare percorsi educativi didattici e metodologici comuni , integrati e condivisi, che
si
sviluppino in verticale tra i vari ordini di scuola per favorire il successo formativo e permettere
ai ragazzi di acquisire le cosiddette “competenze orientative”.
• Garantire la continuità del processo educativo tra scuola primaria e secondaria per mettere
gli alunni nelle condizioni ideali di iniziare con serenità la futura esperienza didattica
• sperimentare e mantenere un collegamento sistematico e operativo tra le azioni orientative
delle scuole di diverso ordine e grado
• perseguire la qualità dei servizi di orientamento utilizzando anche le tecnologie
dell’informazione e della comunicazione
• Promuovere e sviluppare negli insegnanti dei vari ordini scolastici la capacità di lavorare
insieme su obiettivi comuni
Saranno coinvolti nel progetto: docenti , studenti e genitori.
Docenti
I docenti saranno coinvolti in attività tese a sviluppare e a potenziare le dinamiche comunicative,
le strategie didattico-educative e gli stili di apprendimento. I consigli delle classi saranno
coinvolti per favorire lo sviluppo del progetto ai fini del successo scolastico. Sono previste due
fasi:
Informazione - formazione
In questa prima fase i docenti della scuola primaria e secondaria di primo grado e del primo
biennio delle scuole superiori di secondo grado coinvolti si incontreranno per soffermarsi sulle
tematiche connesse alla funzione di continuità e di orientamento .
Ricerca-azione
I docenti delle classi quinte della scuola primaria e terze della scuola secondaria di primo grado e
del primo biennio delle scuole superiori si incontreranno per:
1) confrontare le competenze previste sia in entrata che in uscita nei diversi ordini di scuola;
2) strutturare percorsi didattici in verticale per i diversi assi culturali;
3) strutturare percorsi didattici formativi ed orientanti sulle abilità trasversali alle discipline
Quanto progettato permetterà ai docenti di:
87
•
realizzare azioni didattiche che risultano intenzionali e mirate non tanto all’apprendimento
delle discipline quanto all’apprendere “con” le discipline e che generino competenze
autorientative da parte dei soggetti;
• sperimentare forme tecnologiche innovative che consentano la condivisione, la fruizione e
la documentazione dei percorsi attuati.
Studenti
Gli studenti saranno coinvolti in attività che mirano al raggiungimento di una maggiore
consapevolezza di sé e delle proprie potenzialità in modo da diventare protagonisti attivi del
proprio percorso di scelta scolastica e professionale, in vista della piena realizzazione sia
individuale che sociale della persona. Essi sperimenteranno e promuoveranno attività progettuali
che possano individuare attitudini e interessi per specifiche esperienze disciplinari.
I percorsi che s’intendono realizzare si differenzieranno in : continuità - orientamento formativo o
esistenziale; continuità - orientamento informativo o scolastico
Fase Formativa
Il percorso continuativo - orientativo di carattere formativo è articolato nelle tre classi della scuola
secondaria di primo grado.
CLASSI PRIME
1) Orientarsi nella scuola, conoscenza di spazi e persona della scuola secondaria
a) Conoscenza delle regole: regolamento d'istituto; patto di corresponsabilità; regolamento alunni;
regolamento docenti.
b) Organizzazione scolastica; funzione del libretto scolastico; peculiarità e programmi,
presentazione dell'orario e delle diverse discipline.
2) Riconoscere i cambiamenti nel passaggio dalla scuola primaria alla scuola secondaria di primo
grado.
a) Brain storming.
b) Considerazioni, differenze, aspettative e prime impressioni.
3) Promuovere la consapevolezza di sé
Scheda “Mi presento”; “Che tipo sono” :il mio profilo da studente.
4) Acquisire abilità sociali e relazionali
Sentirsi parte del gruppo: riflessioni e conversazione guidata.
CLASSI SECONDE
1) Favorire il consolidamento delle abilità relazionali,decisionali, di ricerca e rielaborazione
delle informazione degli studenti.
2) Favorire la conoscenza di sé.
3) Favorire la conoscenza della realtà storico-economica locale.
4) Favorire la condivisione tra docenti di diversi ordini di scuole,di metodologie e strumenti.
CLASSI TERZE
Obiettivi
1) Saper riflettere sul proprio andamento scolastico in vista delle scelte future.
2) Riconoscere le scelte di orientamento come situazione-problema ed elaborare un percorso
di soluzione.
3) Comprendere che scegliere la scuola secondaria di secondo grado significa rielaborare la
propria scolarizzazione per legarla ad un futuro professionale.
4) Conoscere le scuole secondarie di secondo grado del territorio, i loro percorsi di studio
anche in termini di durata e prospettive.
5) Capire come cambia il mondo del lavoro e come ci si “prepara” al lavoro.
88
Fase informativa
• Condividere con ogni studente il proprio progetto formativo, favorirne la realizzazione
attraverso la creazione di un profilo di continuità -orientamento.
• Organizzare incontri con esperti di problematiche adolescenziali e giovanili per risolvere i
dubbi e le incertezze relative al particolare momento di crescita e di scelta
• Organizzare incontri con esperti del mondo del lavoro per approfondire la conoscenza del
territorio e del mondo delle professioni e dei mestieri
• Organizzare incontri con i Docenti delle scuole secondarie di secondo grado per esporre
l’offerta formativa dei loro Istituti, comunicare agli studenti le date degli open day e
distribuire gli opuscoli informativi
• Visite guidate per una conoscenza delle realtà produttive esistenti nel territorio.
• Intervento di tipo orientativo per i Genitori
Famiglie
Le famiglie saranno coinvolte in incontri di dialogo e confronto per condividere le informazioni,
per guidare i figli verso una scelta adeguata nel rispetto degli interessi e delle attitudini possedute.
Le famiglie saranno sostenute e facilitate in un percorso che porti alla conoscenza “reale” del
figlio, delle sue potenzialità ed aspirazioni. Sono previste due fasi:
Informazione - formazione
In questa prima fase le famiglie potranno partecipare ad incontri nel corso dei quali un esperto di
orientamento e altre figure provenienti dalle associazioni del mondo del lavoro, presenteranno le
caratteristiche dei vari istituti anche in relazione ai futuri sbocchi lavorativi e alle richieste del
mondo del lavoro
Consulenza orientativa
Con l’intervento di un esperto dell’età evolutiva le famiglie saranno rese più consapevoli e
partecipi del processo di attivazione delle risorse dei figli e più capaci di adeguare le proprie
aspettative alle effettive attitudini e aspirazioni dei propri figli.
RISULTATI ATTESI
Docenti:
• Promozione di un clima accogliente e sereno per facilitare il passaggio dalla scuola
primaria alla secondaria di primo grado
• promozione e attuazione di "buone pratiche" di continuità - orientamento avviate con
adeguate metodologie formative, collegate ai nuovi processi di
insegnamento/apprendimento;
• miglioramento della qualità della didattica;
• integrazione dei curricoli disciplinari attraverso la produzione di unità di apprendimento
progettate nell’ottica di un maggiore raccordo didattico tra docenti di scuole di diverso
ordine
• utilizzo di piattaforme digitali per la condivisione e diffusione di materiali didattici.
Studenti
• promozione del desiderio di essere parte attiva dell’ambiente scolastico
• maturazione delle capacità decisionali, allo scopo di ottenere scelte dei percorsi formativi
più rispondenti alle proprie aspettative e capacità, anche in relazione alle realtà sociali e
89
produttive del territorio e alle esperienze dei giovani che già lavorano;
• acquisizione di un’informazione chiara e completa riguardo l’offerta formativa presente nel
territorio:
• acquisizione della necessità di elaborare un proprio progetto di vita e dell’importanza che a
tal fine assume la giusta scelta della scuola superiore;
• predisposizione di un proprio dossier individualizzato che dovrà contenere sia il profilo
attitudinale redatto durante la fase di consulenza orientativa sia la scheda di certificazione
di competenze rilasciata dal consiglio di classe al termine del percorso di scuola di primo
grado.
Famiglie:
• informazioni sull’organizzazione scolastica e il suo funzionamento
• acquisizione di conoscenza ed esperienze utili per una lettura analitica e di interpretazione
del contesto socio - economico e culturale locale e globale;
• acquisizione di una maggiore conoscenza dei propri figli al fine di fornire un maggior
sostegno nella scelta consapevole nel passaggio dalla scuola secondaria di primo grado e
alla scuola secondaria di secondo grado;
• maggiore responsabilità genitoriale nella consapevolezza delle scelte dei propri figli.
MODALITA’ DI MONITORAGGIO E VALUTAZIONE DEL PROGETTO
MODALITÀ DI MONITORAGGIO
• Analisi e confronto tra i risultati scolastici della scheda finale della scuola primaria e
quelli conseguiti nel primo periodo del nuovo anno scolastico
• Momenti di dialogo e discussione in classe sulle problematiche relative alla scuola
secondaria di secondo grado
• Confronto tra il consiglio orientativo e la scelta finale del singolo alunno
• Eventuale ricaduta positiva o negativa sulle scelte successive effettuate dagli studenti
• Rilevazione del numero degli allievi che hanno seguito il consiglio orientativo dei
docenti della scuola secondaria di primo grado.
• Determinazione della percentuale di successo o insuccesso degli allievi che hanno
seguito il consiglio orientativo;
• Determinazione della percentuale di successo o insuccesso degli allievi che hanno
scelto una scuola secondaria di secondo grado diversa da quella consigliata
La valutazione interesserà le seguenti aree:
• Area affettiva – relazionale (accettazione, autocontrollo, interazione, integrazione,
socializzazione)
• Area cognitiva (comunicazione, espressione, operatività)
• Area meta cognitiva (autonomia, impegno, autostima, partecipazione, motivazione)
Gli strumenti di valutazione saranno :
Test di gradimento delle attività
Osservazione diretta
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Grafici esplicativi
Questionari strutturati sulle tematiche condivise nel gruppo
INDICATORI DI MONITORAGGIO E VALUTAZIONE DEL PROGETTO
Indicatori di monitoraggio :
- Indicatori di output: per misurare i prodotti delle attività;
- Indicatori di risultato: per misurare gli effetti immediati sui beneficiari scelti;
- Indicatori di impatto: per misurare i contributi a lungo termine rispetto all’obiettivo generale.
• questionari proposti ai docenti responsabili dell'orientamento;
• questionari proposti agli studenti ;
• raccolta delle proposte e suggerimenti per il miglioramento dell'iniziativa.
• riscontro dei segnali di cambiamento registrati dai figli/studenti;
• ascolto ed analisi delle richieste di approfondimento o/e proseguimento del Progetto stesso
Saranno rilevati i seguenti indicatori:
• piena (o parziale) adesione degli istituti alle iniziative programmate;
• rispondenza del procedere delle attività al calendario programmato e rispetto dei tempi
previsti;
• numero delle famiglie partecipanti agli incontri
TEMPI
Le attività di continuità e orientamento si articoleranno nei diversi momenti scolastici, in base alle
diverse fasi previste nel progetto e saranno differenziate tra i soggetti interessati.
Docenti:
Settembre – ottobre
• Incontri tra docenti della secondaria di primo grado e quelli della primaria
• Incontri tra docenti della secondaria di primo grado e quelli della secondaria di secondo
grado
Novembre – dicembre
• incontri con i Docenti delle scuole secondarie di secondo grado per esporre l’offerta
formativa dei loro Istituti, comunicare agli studenti le date degli open day e distribuire
gli opuscoli informativi
Genitori:
Novembre
• Presentazione della problematica adolescenziale relativa alla scelta scolasticaprofessionale.
• Presentazione del percorso orientativo e breve descrizione degli strumenti utilizzati
Novembre/ Dicembre
Incontro individuale genitori e studenti, al termine del percorso per la restituzione dei dati emersi
dai test, in modo che possano divenire strumento di riflessione all’interno della famiglia e valido
supporto per giungere ad una scelta consapevole e responsabile.
Alunni:
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ottobre
Primo incontro
• Chiarimento dei concetti d’orientamento e di autorientamento.
• Approfondimento della conoscenza di sé e della motivazione allo studio, dei valori
professionali tramite la somministrazione di questionari e la discussione di gruppo.
Secondo incontro
• Facilitare la maggior consapevolezza dei propri interessi coscienti, della metodologia
personale di studio, delle strategie d’apprendimento e dell’atteggiamento nei confronti
della scuola.: autovalutazione dei questionari e indicazioni di lettura dei risultati.
• Discussione di gruppo e sintesi del lavoro
TIPOLOGIA DEI MATERIALI PRODOTTI
MATERIALI
Verranno realizzati :
• CD rom e video per documentare le fasi
progettuali
• Mostre e cartelloni
MODALITA’ DI DIFFUSIONE
EPUBBLICAZIONE
I risultati verranno diffusi:
• Internamente, tra tutto il personale
docente.
• In sede di Consiglio di Istituto, a cura
del Dirigente Scolastico, in una riunione
con o.d.g. dedicato;
• In sede di Assemblea dei genitori degli
alunni, a cura dei docenti di ciascuna
classe;
• In sede di Consigli di classe , all’inizio
dell’anno scolastico;
• Attraverso il sito web dell’Istituto.
• Attraverso organi di stampa e mass media
I RICHIEDENTI SI IMPEGNANO A RENDERE FRUIBILI E PUBBLICI I MATERIALI DI
RICERCA – CHE RIMANGONO DI PROPRIETA’ DELL’AMMINISTRAZIONE – E LE
METODOLOGIE IMPIEGATE.
SI
NO
IL DIRIGENTE SCOLASTICO
f.to Prof.ssa Teresa Chironna
Firma autografa sostituita a mezzo stampa ai sensi dell’art. 3 comma, del d.lgs. n. 39 del 1993
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