Certificazione Ambientale di Prodotto Etichettatura ambientale

Transcript

Certificazione Ambientale di Prodotto Etichettatura ambientale
Attenzione: la Guida che state stampando è aggiornata al 19/04/2006.
I file allegati con estensione .doc, .xls, .pdf, .rtf, etc. non verranno stampati
automaticamente; per averne copia cartacea è necessario aprire il singolo allegato e
stamparlo.
File PDF creato in data 18/02/2010
Per maggiori informazioni rivolgersi:
Servizio Tecnico
Piazza Castello, 3 - 36100 Vicenza
tel. 0444 232500 - 0444 232795 - fax 0444 526155
email: [email protected]
LA CERTIFICAZIONE AMBIENTALE DI PRODOTTO SECONDO GLI SCHEMI ESISTENTI
(ECOLABEL , EDP ED ISO 14020)
Introduzione
Capitolo n. 1. La valutazione del ciclo di vita del prodotto (LCA – Life Cycle Assessment)
Capitolo n. 2. La certificazione Ecolabel
Capitolo n. 3. La Dichiarazione Ambientale di Prodotto (EDP)
Introduzione
La certificazione ambientale di prodotto secondo gli schemi esistenti (Ecolabel , EDP ed ISO
14020)
Le tipologie di certificazione ambientale di prodotto
La “marcatura ambientale” è uno strumento volontario finalizzato alla valorizzazione ambientale del prodotto.
In riferimento alle normative internazionali ISO serie 14020, vi sono principalmente tre livelli di “marcatura
ambientale”:
Etichettatura ambientale (es. Ecolabel europeo)
Certificazione ambientale auto-dichiarata
Dichiarazione Ambientale di Prodotto (es. EDP)
Etichettatura ambientale (Ecolabel)
Certificazione
Ambientale
di Prodotto
Certificazione ambientale autodichiarata.
Dichiarazione Ambientale (EDP)
La base indispensabile per qualsiasi schema di etichettatura ambientale di prodotto è la valutazione del ciclo
di vita.
Lo stesso libro verde comunitario sull’IPP cita, come utile base per giungere all’utilizzo di marchi di prodotto
comparabili, i diversi tipi di etichettature ambientali ISO, che si distinguono anche per la diversa applicazione
della filosofia e della metodologia del ciclo di vita.
Si tratta di tre diverse tipologie di etichettatura, tutte di natura volontaria e tutte conformi ai principi espressi
nella UNI EN ISO 14020 che traccia le linee generali per l’utilizzo di asserzioni ambientali.
Tali asserzioni, esprimibili in termini di etichette o di loghi, simboli, dichiarazioni, ecc., possono fornire
informazioni su un prodotto o un servizio in termini del suo carattere ambientale complessivo, di un aspetto
ambientale specifico o di un certo numero di aspetti. Queste informazioni, verificabili, accurate e comunicate
in modo non fuorviante, sono evidentemente destinate ai potenziali acquirenti per permettere loro di scegliere
in modo informato anche dal punto di vista degli impatti ambientali del prodotto.
Norme ISO serie 14020
Asserzioni / affermazioni ambientali
Tipo I - ISO 14024
Etichettatura ambientale (es: Ecolabel europeo)
Tipo II - ISO 14021
Asserzione / affermazione ambientale auto-dichiarata
Tipo III - ISO TR 14025
Dichiarazione ambientale di prodotto (es: EDP)
La prima tipologia (programmi di etichettatura ambientale di Tipo I), presentata nella UNI EN ISO 14024, è
relativa alle etichette utilizzabili su prodotti ritenuti conformi a dei requisiti predefiniti (criteri ambientali di
prodotto). E’ un’etichetta di “terza parte”, ovvero per la quale c’è la necessità di una verifica a cura di un
organismo indipendente dal fornitore e dall’acquirente, che certifica tale conformità.
L’esempio più autorevole di programma di etichettatura di Tipo I è il Regolamento europeo Ecolabel , che
permette l’assegnazione del marchio comunitario di qualità ecologica a quei prodotti che soddisfano i criteri
ambientali di prodotto riportati nelle relative Decisioni della Commissione, pubblicate per alcune categorie di
prodotti. Ad oggi le categorie di prodotti certificabili sono principalmente beni di largo consumo: calzature,
pitture, tessili, frigoriferi, computer, ammendanti, carta, detersivi per lavatrici e lavastoviglie ed altri.
Recentemente la Commissione ha ampliato il campo di applicazione del marchio, allargandolo ai servizi, e
individuando nella ricettività turistica il primo servizio “etichettabile”.
La seconda tipologia, definita nella UNI EN ISO 14021, include tutte le asserzioni ambientali auto-dichiarate,
ovvero le dichiarazioni, le etichette, i simboli di valenza ambientale presenti sulle confezioni dei prodotti, sugli
imballaggi, o nelle pubblicità, utilizzati dagli stessi produttori come strumento di informazione ambientale. In
questo tipo di etichettatura, non essendo prevista una certificazione di terza parte, la garanzia di affidabilità
diviene elemento ancor più significativo. Per un produttore infatti, utilizzare la UNI EN ISO 14021 rappresenta
da un lato l’impegno al rispetto di una serie di requisiti concepiti per garantire l’affidabilità delle informazioni
veicolate all’acquirente, dall’altro la garanzia di non incorrere in imprevisti effetti di mercato negativi, come
accuse di concorrenza sleale, dovuti ad asserzioni ingannevoli. Proprio per questo motivo la norma esclude
la possibilità di utilizzo di espressioni troppo generiche, quali “amico dell’ambiente”, “verde” o “non
inquinante” mentre definisce i requisiti per l’utilizzo di termini ed espressioni quali: compostabile, degradabile,
riciclabile, consumo energetico ridotto, contenuto riciclato pari al..., riduzione dei rifiuti, ecc.
La terza tipologia è ancora allo studio a livello internazionale. Il documento che definisce le dichiarazioni
ambientali di Tipo III, l’ISO/TR 14025, è infatti un rapporto tecnico, ovvero un documento che allo stato
attuale presenta diversi punti di discussione e non trova ancora l’accordo tra i paesi membri ISO per la
pubblicazione come norma internazionale. La pubblicazione del TR 14025 nel 2000, ha così permesso a tutti
i paesi di maturare le proprie esperienze fino alla recente decisione di iniziare la fase di analisi tecnica per la
trasposizione del TR 14025 in una futura norma internazionale.
Etichette ambientali di prodotto
TIPO I
(ISO 14024)
Etichettature
ambientali
SCOPO
TIPO DI PRODOTTO
DESTINATARIO
VERIFICA INDIPENDENTE
STRUMENTO
COMUNICATIVO
TIPO DI REQUISITI
PROGRAMMI ESISTENTI
TIPO II
(ISO 14021)
TIPO III
(ISO/TR 14025)
Autodichiarazioni
ambientali
Dichiarazioni Ambientali
di Prodotto
Selettivo
Prodotti e servizi di
consumo
B2C
SI (COMITATO ECOLABEL)
Informativo
Comparativo
Prodotti e servizi di consumo Prodotti e servizi lungo la filiera
Etichettatura
Etichettatura
B2B
SI (ENTE CERTIFICATORE
ACCREDITATO SWEDAC)
Etichettatura + Dichiarazione
Ambientale, qualità,
sicurezza
Eco-label (Europa)
Ambientale
Ambientale
Comportabile
EPDs program (Canada)
B2C
NO
Angelo azzurro (Germania) Degradabile
Riciclabile
Riutilizzabile
Ricaricabile
JEMAI Type III program
(Giappone)
NHO Type III program (Norvegia)
EPD System (Svezia)
KELA Type III program (Corea del
Sud)
Capitolo n. 1
La valutazione del ciclo di vita del prodotto (LCA – Life Cycle Assessment)
La valutazione del ciclo di vita di un prodotto è una metodologia che permette di effettuare uno studio
completo sugli impatti ambientali del prodotto stesso considerandone tutto il ciclo di vita “dalla culla alla
tomba”, comprendendo quindi l’estrazione e la lavorazione delle materie prime, la fase di fabbricazione
del prodotto, il trasporto e la distribuzione, l’utilizzo e l’eventuale riutilizzo del prodotto o delle sue parti, la
raccolta, lo stoccaggio, il recupero e lo smaltimento finale dei relativi rifiuti.
L’LCA può risultare utile per le imprese come strumento per:
supportare decisioni interne in merito a interventi su prodotti, processi ed attività allo scopo di
risparmiare risorse e ridurre l’impatto ambientale,
informare il pubblico in merito all’impatto ambientale legoato al ciclo di vita di prodotti (Rapporti
ambientale d’azienda o Dichiarazione ambientali di prodotto)
commercializzare un prodotto mediante una dichiarazione ambientale, un sistema di etichettatura
ambientale, o un’asserzione ambientale auto-dichiarata dallo stesso produttore, con conseguenze
positive in termini di immagine, quote di mercato, relazioni con le istituzioni, ecc.
confrontare l’impatto ambientale globale di due o più prodotti, processi o attività distinti ed aventi usi o
funzioni equivalenti,
guidare lo sviluppo di nuovi prodotti, processi o attività che comportino minor uso di risorse e minori
rilasci
individuare aspetti ed impatti ambientali indiretti in seno a strumenti di gestione ambientale (EMAS)
dell’azienda,
supportare scientificamente l’ottenimento di etichette ecologiche
La serie di norme ISO 14040 descrive come realizzare uno studio di LCA completo per qualsiasi tipologia
di prodotti, non si tratta dunque di norme specifiche di prodotto, ma di norme contenenti requisiti generali
applicabili a tutti i prodotti, indipendentemente dalla loro natura.
La metodologia per l’applicazione di LCA si divide in 4 fasi principali:
ISO 14040
1.Definizione degli scopi
e degli obiettivi
Definizione dell’obbiettivo
e del campo di applicazione
“i confini del sistema”
ISO 14041
ISO 14042
Analisi dell’inventario
“raccolta dati”
3. Valutazione degli impatti
ISO 14043
Interpretazione
2. Analisi di inventario
Valutazione dell’impatto
4. Interpretazione
e miglioramento
La UNI EN ISO 14040 è la norma principale della serie in quanto specifica la struttura dello studio di LCA,
i principi e i requisiti per condurre lo studio e per poi diffonderlo mediante report, non entra però nel merito
dei dettagli specifici delle tecniche di valutazione.
La definizione dell’obiettivo dello studio di LCA e dei suoi confini è trattata, insieme alla successiva fase di
analisi dell’inventario dei flussi in entrata ed in uscita dal sistema, nella UNI EN ISO 14041. E’ in questa
fase che prende forma lo studio di LCA, andando innanzitutto ad individuare la ragione per la quale si
effettua lo studio, identificando poi il sistema attorno al quale costruire lo studio, con le opportune
limitazioni, e tutti i dati utili alla compilazione dell’inventario dei flussi, prendendo in considerazione tutti i
processi che caratterizzano il sistema.
La UNI EN ISO 14042 tratta la valutazione degli impatti associati ai flussi dell’inventario della fase
precedente. In questa fase si studia la significatività degli impatti ambientali del prodotto, costruendo così
un modello basato su indicatori di categoria rappresentativi degli impatti legati alle emissioni (flussi in
uscita) oppure all’utilizzo delle risorse naturali (flussi in ingresso).
La conclusione del processo è la fase di interpretazione dei risultati, trattata nella UNI EN ISO 14043, in
cui si quantificano gli impatti permettendo dunque eventuali studi comparativi per valutare la maggiore
sostenibilità ambientale di un prodotto rispetto ad un altro, o di un rinnovato ciclo produttivo rispetto al
ciclo precedente. E’ la fase in cui la valutazione del ciclo di vita conduce a risultati misurabili che possono
essere di supporto al processo decisionale, soprattutto se utilizzati in combinazione alle opportune
valutazioni tecnico-economiche.
Capitolo n. 2
La certificazione Ecolabel
L'Ecolabel è un'etichetta (il cui logo è costituito da una margherita) che viene esposta direttamente sul
prodotto o che caratterizza un servizio e che attesta la rispondenza del prodotto o del servizio a specifici
requisiti ambientali denominati Criteri.
Il Sistema Ecolabel è uno degli strumenti di politica ambientale e industriale della UE volto ad incentivare
la presenza sul mercato europeo di prodotti con minor impatto ambientale.
E’ stato creato nel 1992 (Regolamento del Consiglio n. 880/92) e certifica prodotti ambientalmente
compatibili, incoraggiando i produttori a progettare prodotti “amici” dell’ambiente e dando ai consumatori
la possibilità di fare scelte consapevoli ed affidabili quando acquistano.
I regolamenti come questo dell'Ecolabel rientrano nella tipologia di atto legislativo e quindi sono da
considerarsi legge di ciascuno stato membro senza bisogno di nessun atto di recepimento).
L'unico atto richiesto ad ogni paese membro, in accordo al regolamento, è quello per l'istituzione di una
propria organizzazione, l'Organismo Competente, che ha il compito di concedere l'etichetta Ecolabel e
mantenere i rapporti con la Commissione Europea.
In Italia il decreto ministeriale DM 413 del 1995 stabilisce che:
l'Organismo Competente è un Comitato interministeriale denominato Comitato Ecolabel Ecoaudit sez.
Ecolabel,
l'ANPA svolge le attività di supporto al Comitato per consentirgli di esprimere le sue decisioni sulla base
delle necessarie analisi e valutazioni tecniche (
http://www.apat.gov.it/site/it-IT/Temi/Sviluppo_sostenibile/Strumenti/Ecolabel),
l'Ispettorato Tecnico del Ministero Attività Produttive accerta i requisiti di idoneità dei laboratori che
eseguono prove di rispondenza ai requisiti Ecolabel,
il Forum per l'Ecolabel composto da rappresentanti dei principali soggetti interessati (rappresentanti delle
associazioni dei produttori e dei commercianti, delle associazioni dei consumatori e delle associazioni
ambientaliste) esprime pareri su questioni generali.
Il sistema di concessione dell’Ecolabel europeo rappresenta di fatto il primo passo verso il coordinamento
di azioni mirate a promuovere un consumo sostenibile. Esso permetto ai consumatori europei di
identificare i prodotti “verdi” riconosciuti nell’Unione Europea, Norvegia, Liechtestein e Islanda. Consente
inoltre ai produttori di mostrare e comunicare ai consumatori che i loro prodotti rispettano l’ambiente.
I criteri ambientali sono creati a beneficio di beni di largo consumo, per esempio quelli che possono
essere acquisiti comunemente nei supermercati e nei negozi, eccetto alimenti, bevande e medicinali.
Attualmente possono richiedere l'Ecolabel europeo 23 gruppi di prodotti/servizi: calzature, tessili,
lampadine, materassi, frigoriferi, detersivi (per lavastoviglie, per bucato, per stoviglie, multiuso e per
sanitari), lavastoviglie e lavatrici, carta per copie, ammendanti, personal computer, carta per uso
domestico, pitture e vernici, piastrelle, lubrificanti e i servizi di ricettività turistica e di campeggio.. Sono in
corso di definizione i criteri per i mobili e la carta stampata.
Il numero di prodotti che hanno ottenuto l'Ecolabel europeo è in costante crescita in tutta Europa.
Per conoscere i dati aggiornati si può consultare il sito dell'Unione Europea (
http://europa.eu.int/comm/environment/ecolabel/index_en.html )
I criteri ecologici per la concessione dell’Ecolabel sono il risultato di studi scientifici e di ampie
consultazioni di diversi attori economici e sociali. Essi devono essere approvati dagli Stati Membri e dalla
Commissione Europea prima di poter essere utilizzati ai fini della concessione dell’Ecolabel.
I criteri ecologici richiedono studi di valutazione scientifica dell’impatto ambientale del prodotto in tutte le
fasi del suo ciclo di vita. Essi riguardano il consumo di energia, l’inquinamento delle acque e dell’aria, la
produzione di rifiuti, la gestione sostenibile delle foreste e, in alcuni casi, l’inquinamento acustico e del
suolo. A questi parametri si aggiungono i criteri di idoneità all’uso.
Una volta che i criteri vengono adottati da un maggioranza qualificata di Stati Membri e dalla Commisione
Europea, restano validi per un periodo di tre anni. Dopo questo periodo, viene effettuata una revisione in
seguito alla quale potrebbero diventare più restrittivi, in relaziona al mercato e ai progressi scientifici e
tecnologici, sempre al fine di migliorare le prestazioni ambientali del prodotto etichettato.
I criteri ecologici di ciascun gruppo di prodotti sono definiti usando un approccio “dalla culla alla
tomba” (analisi del ciclo di vita che rileva se i prodotti procurano danno all’ambiente e in quale stadio del
loro ciclo di vita, ad iniziare dall’estrazione delle materie prime (culla) attraverso i processi di lavorazione,
distribuzione (incluso l’imballaggio), ed utilizzo, fino allo smaltimento (tomba).
Vengono presi in considerazione gli impatti sulle seguenti aree:
utilizzo di risorse naturali e di energia, emissioni in aria, acqua e suolo, smaltimento dei rifiuti, rumore ed
effetti sugli ecosistemi.
Dal 1992 ad oggi sono stati effettuati studi finalizzati all'individuazione dei criteri Ecolabel per diversi
gruppi di prodotto; attualmente è possibile richiedere l'etichetta Ecolabel per 23 gruppi di prodotti e
precisamente per:
Carta tessuto
Detersivi per lavastoviglie
Personal Computer
Detersivi per lavatrice
Ammendamenti
Detersivi per multiuso per superfici e per sanitari
Lavastoviglie
Detersivi a mano per piatti
Materassi
Lampadine
Computer portatili
Carta da copia
Pitture e Vernici per interno
Lavatrici
Tessili
Frigoriferi
Calzature
Materiali duri per pavimenti (Piastrelle ed altro)
Televisioni
e sono attualmente in corso di definizione i criteri per i seguenti gruppi di prodotto:
Aspirapolvere
Servizi turistici
Pneumatici
Mobilio
La definizione dei criteri sui servizi turistici, la cui fase finale è iniziata alla fine del 2001, è condotta
dall'Italia. (http://www.ecolabel.it/index.php)
Una volta che sono stati adottati i criteri ecologici, l’azienda produttrice o importatrice che desidera
richiedere l’Ecolabel deve contattare l’Organismo Competente nazionale (in Italia è il Comitato
Ecolabel-Ecoaudit) e fornire le prove che i prodotti rispettino i criteri ecologici. Tali prodotti devono poi
esporre in marchio Ecolabel ed essere venduti e riconosciuti nei paesi dell’Unione Europea.
L’etichetta ecologica viene concessa solo a quei prodotti che hanno un ridotto impatto ambientale. Perciò,
i criteri ecologici sono messi a punto in modo tale da concedere l’Ecolabel fino al 30% dei prodotti
disponibili sul mercato. Ciò significa che solo alcuni prodotti in vendita sono già adatti a ricevere il marchio
senza dover subire modifiche.
Le tre fasi per la concessione dell’utilizzo del logo:
1.
Il produttore o l’importatore contatta l’Organismo Competente nazionale in uno dei paesi che
aderiscono a tale sistema. Compila un formulario per la richiesta ed effettua un versamento e fornisce tutti
i dettagli e le analisi necessarie per provere che il suo prodotto rispetta i criteri ecologici e prestazionali.
2.
L’Organismo Competente nazionale valuta la richiesta, utilizzando le informazioni fornite dal
richiedente ed i risultati delle analisi previste eseguite presso lavoratori indipendenti.
3.
L’organismo Competente nazionale informa la Commissione Europea che intende concedere
l’Ecolabel al produttore o all’importatore. Vengono informati tutti gli altri Stati Membri. Se nessuno
presenta obiezioni, l’Organismo Competente nazionale concede l’Ecolabel.
Domanda di assegnazione del marchio Ecolabel
Organismo Competente
(Comitato Ecolabel-Ecoaudit)
Verifica la conformità della Domanda
Sente il parere degli altri Organismi Competenti
Si avvale del Supporto Tecnico
Parere positivo
Parere negativo
Informa la
Commissione
La Commissione notifica il
diniego al richiedente
La Commissione assegna il
marchio e stipula il contratto
Una volta approvato e concesso l’Ecolabel, il richiedente paga una quota annuale di utilizzo dell’Ecolabel
che è fissata allo 0,15% del volume di vendita del prodotto. L’Organismo Competente nazionale può
assistere i produttori nell’avvio di una campagna promozionale. L’Ecolabel sarà valido fino alla data di
scadenza dei criteri (tre anni dopo la loro pubblicazione).
Informazioni dettagliate sull’Ecolabel si trovano nel sito del Ministero dell’Ambiente , in cui si possono
approfondire le procedure per l’ottenimento, i diritti d’uso del marchio, le aziende con prodotti con il
marchio, i laboratori accreditati per eseguire le analisi sui prodotti, i criteri dell’Ecolabel.
Capitolo n. 3
La Dichiarazione Ambientale di Prodotto (EDP)
La Dichiarazione Ambientale di Prodotto, meglio nota come EPD (Environmental Product Declaration) è
uno strumento pensato per migliorare la comunicazione ambientale fra produttori, da un lato (business to
business), e distributori e consumatori, dall'altro (business to consumers).
La EPD, prevista dalle politiche ambientali comunitarie, e derivante dalle norme della serie ISO 14020, è
fondata sull'esplicito utilizzo della metodologia LCA, cardine attorno a cui ruota la Dichiarazione e
fondamento metodologico da cui scaturisce l'oggettività delle informazioni fornite. Pur mantenendo
l'attenzione al prodotto, sia esso merce o servizio, le aziende hanno la possibilità di comunicare le proprie
strategie e l'impegno ad orientare la produzione nel rispetto dell'ambiente valorizzando il prodotto stesso.
Essa è finalizzata a fornire tali informazioni, grazie anche alla possibilità di applicazione sia a servizi che a
prodotti , indipendentemente dal loro uso o posizionamento nella catena produttiva.
La scopo principale della EDP è quello di incoraggiare la domanda e l’offerta di prodotti e servizi che
hanno un minore impatto ambientale, utilizzando gli stessi strumenti di mercato per raggiungere l’obiettivo
finale di miglioramento continuo.
In particolare, EDP, etichettatura di tipo III, è un documento con il quale si comunicano informazioni
oggettive, confrontabili e credibili relative alla prestazione ambientale di prodotti e servizi. Tali
informazioni hanno carattere esclusivamente informativo, non prevedendo modalità di valutazione, criteri
di preferibilità o livelli minimi che la prestazione ambientale debba rispettare.
Schematizzando, EDP:
utilizza la Valutazione del Ciclo di Vita (LCA - Life Cycle Assessment) come metodologia per
l'identificazione e la quantificazione degli impatti ambientali. L'applicazione della LCA deve essere in
accordo con quanto previsto dalle norme della serie ISO 14040, in modo da garantire l'oggettività
delle informazioni contenute nella dichiarazione.
è applicabile a tutti i prodotti o servizi, indipendentemente dal loro uso o posizionamento nella catena
produttiva; inoltre, viene effettuata una classificazione in gruppi ben definiti in modo da poter
effettuare confronti tra prodotti o servizi funzionalmente equivalenti.
viene verificata e convalidata da un organismo indipendente che garantisce la credibilità e veridicità
delle informazioni contenute nello studio LCA e nella dichiarazione.
L'interesse di molte importanti aziende si sta indirizzando verso la cosiddetta "Dichiarazione Ambientale
di Prodotto" ("Environmental Product Declaration - EPD"), conseguentemente è emersa la necessità
dell'intervento di Organismi di Certificazione di parte terza per la relativa verifica e convalida.
La EPD è un documento contenente informazioni oggettive, confrontabili e credibili riguardo l'impatto
ambientale di un prodotto:
Oggettività: assicurata dall’utilizzo della metologia LCA, regolata a livello internazionale dalle norme
ISO 14040, nel calcolo delle prestazioni ambientali.
Confrontabilità: il sistema EPD si basa su requisiti specifici comuni per tipologia di prodotto/servizio
(PSR) in modo che sia possibile effettuare dei confronti tra più prodotti all’interno dello stesso gruppo
Credibilità: le informazioni contenute nella EPD e soprattutto la metodologia di calcolo adottata sono
verificate e convalidate da un organismo accreditato indipendente.
La Dichiarazione Ambientale di Prodotto si basa sulla valutazione del Ciclo di Vita (LCA) del prodotto
includendo concezione, fabbricazione, utilizzazione, smaltimento.
L'LCA è una tecnica per valutare gli aspetti ambientali e gli impatti potenziali lungo tutto il ciclo di vita di un
prodotto attraverso le seguenti fasi:
la definizione degli obiettivi e del campo di applicazione,
la compilazione di un inventario di ciò che di rilevante entra ed esce da un sistema prodotto,
la valutazione dei potenziali impatti ambientali associati ai flussi in ingresso e in uscita,
l'interpretazione dei risultati riguardanti le fasi di analisi dell'inventario e di stima degli impatti in
relazione agli obiettivi dello studio,
EDP è applicabile a tutti i prodotti ed è rivolta alle aziende interessate a:
implementare un sistema di miglioramento continuo della qualità ambientale dei propri prodotti,
comunicare al mercato dettagliate informazioni sulle prestazioni ambientali dei propri prodotti e
servizi,
fornire al consumatore un utile strumento per l'attuazione di politiche di acquisto sostenibile che
pongano la variabile ambientale come criterio preferenziale di scelta.
Le informazioni comunicate da un’azienda attraverso l’EPD sono divise in quattro parti fondamentali:
SEZIONE 1:descrizione dell'azienda e del prodotto o servizio oggetto dell'EPD:
in questa sede l'azienda può comunicare altre eventuali iniziative (oltre la EPD), completate o in corso, in
campo ambientale, come ad esempio l'ottenimento della certificazione ISO 14001.
SEZIONE 2: dichiarazione della prestazione ambientale del prodotto o servizio:
l'azienda comunica al pubblico, attraverso una serie di parametri ambientali standardizzati, il profilo
ambientale del proprio prodotto o servizio. In questa sezione sono contenute quindi tutte le informazioni
quantitative che possono essere suddivise in:
fase di produzione,
fase d'uso,
fase di fine vita.
SEZIONE 3: informazioni aggiuntive provenienti dall'azienda:
possono essere inserite altre ulteriori informazioni come ad esempio le indicazioni per un uso
ecologicamente corretto del prodotto o per il suo appropriato smaltimento.
SEZIONE 4: informazioni provenienti dall'ente di certificazione:
l'ente che certifica la EPD, ed in particolare lo studio di LCA che ne è alla base, comunica in questa parte
informazioni riguardanti l'organismo di certificazione stesso ed il periodo di validità della EPD.
L'azienda interessata implementa la EDP e successivamente gli Organismi di parte terza si occupano
della verifica e della convalida controllando la credibilità e veridicità di dati e informazioni. Gli Organismi in
questione devono essere stati accreditati da un Ente di Accreditamento: SINCERT ha avviato la
predisposizione di uno schema di accreditamento delle certificazioni DAP, basato sulle Norme della serie
EN 45000.
La struttura del sistema EDP comprende tre attori principali: ANPA, le aziende e l’organismo di
certificazione.
Le aziende preparano autonomamente la EDP dei propri prodotti guidate dello standard dell'ANPA ed
infine una parte terza convalida quanto dichiarato. ANPA, basandosi sulle indicazioni contenute nelle
norme della serie ISO 14000, ha redatto le "Linee guida per la EDP", che contengono tutti gli elementi per
lo sviluppo di un sistema di dichiarazione ambientale di prodotto. (Informazioni dettagliate su EDP si
trovano nel sito dell’APAT)
I documenti di riferimento che costituiscono il sistema EDP sono:
Linee guida per la Dichiarazione Ambientale di Prodotto : le Linee guida sono redatte da ANPA in
conformità alle norme ISO 14020 e ISO TR 14025 e contengono i parametri utili all’implementazione,
allo sviluppo e alla gestione di tutto il sistema di dichiarazione ambientale di prodotto.
Specifica di Prodotto (SP): costituisce la "carta d’identità" dei prodotti: vengono definiti i criteri di
appartenenza di un prodotto ad un determinato gruppo, i parametri tecnici e funzionali del gruppo, il
campo di applicazione dello studio LCA e gli aspetti ambientali rilevanti per quel gruppo.
Dichiarazione Ambientale di Prodotto (EDP): è la raccolta di dati ambientali utili a quantificare la
prestazione ambientale di un prodotto o di un servizio. I valori degli impatti ambientali potenziali a
carattere regionale e globale vengono calcolati sulla base di uno studio LCA, mentre gli impatti locali
vengono valutati con altre metodologie più idonee allo scopo.
Certificato di convalida della EDP: è il documento che attesta la conformità della EDP e dello studio
LCA ai requisiti posti nelle "Linee guida per la DAP".
Registrazione della EDP: le EDP convalidate verranno registrate in un apposito registro.
© Confindustria Vicenza - 2005