i mercati - Credito Valtellinese
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FTA Morning View venerdì 11 novembre 2016 Dalla Redazione di FTAOnline News MERCATO USA Borsa Usa: nuovo record per il Dow Jones, giù il settore high-tech La Borsa di New York ha chiuso la seduta mista all'indomani della vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali. Il Dow Jones ha guadagnato l'1,17%, l'S&P 500 lo 0,20%. Sotto la parità il Nasdaq Composite a causa della caduta dei titoli high-tech. Il listino delle blue chip ha toccato il nuovo record a 18.873,66 punti. Le nuove richieste di sussidi di disoccupazione nella settimana terminata il 31 ottobre si sono attestate a 254 mila unità, superiori alle attese (260 mila) e al dato rilevato la settimana precedente (265 mila). Il numero totale di persone che richiede l'indennità di disoccupazione si attesta a 2,041 milioni, inferiore ai 2,030 milioni precedenti. Sul fronte societario prosegue il rally dei titoli bancari mentre continuano a soffrire i tecnologici e alcune grosse multinazionali come Coca-Cola (-3,12%) e Procter & Gamble (-3,43%). IBM +3,49%. Bank of America Merrill Lynch ha migliorato la raccomandazione sul titolo del colosso dell'informatica a buy. MetLife +4,84%. Il gruppo assicurativo ha approvato un buyback di titoli propri per massimi 3 miliardi di dollari. General Motors +5,78%. Il gruppo automobilistico ha comunicato un taglio alla produzione che comporterà 2.000 licenziamenti complessivi. Macy's +5,6%. Il gruppo della grande distribuzione ha migliorato la guidance sui ricavi l'esercizio in corso. Le vendite a parità di perimetro sono attese ora in calo tra il 2,5% ed il 3% contro il -3%-4% indicato in precedenza. La società ha annunciato una joint venture con Brookfield Asset Management per la riqualificazione di 50 dei suo negozi. Kohl's +11,51%. La catena di distribuzione ha chiuso il terzo trimestre con un utile per azione adjusted superiore alle attese (0,80 dollari vs 0,70 dollari) ed ha incrementato il programma di acquisto di azioni proprie a 2 miliardi di dollari. Ralph Lauren +4,02%. Il gruppo di abbigliamento ha annunciato una trimestrale superiore alle attese. MERCATI ASIATICI Asia contrastata: male gli emergenti, in positivo Tokyo, Sydney e Shanghai Com’era stata contrastata la seduta di giovedì a Wall Street (dei tre principali indici Usa solo il Nasdaq aveva segnato un declino, dello 0,81%), anche alla riapertura dei mercati in Asia l’andamento è difforme. A deprimere i corsi soprattutto dei mercati emergenti è stato l’evolversi della reazione degli investitori alla vittoria di Donald Trump nelle presidenziali Usa, a causa di timori di una fuga di capitali dalla regione che hanno spinto al ribasso le valute (la rupia indonesiana si è deprezzata di oltre il 2,5% sul dollaro e la piazza di Jakarta ha toccato una perdita del 3%). L’indice Msci Asia-Pacific, Giappone escluso, ha segnato un declino di quasi l’1,50% mentre il rendimento sui titoli di Stato americani continua a migliorare su aspettative di una crescita dell’inflazione in Usa a causa dei piani d’investimento di Trump. Il rafforzamento del dollaro, però, ha aiutato la valuta nipponica e sostenuto gli scambi a Tokyo. Il Nikkei 225 ha toccato un guadagno dell’1% in intraday, ma ha successivamente eroso gran parte del progresso limitando allo 0,18% il suo apprezzamento (performance simile per l’indice più ampio Topix, che ha guadagnato lo 0,14%). Di segno opposto la seduta di Seoul, con la Corea del Sud invischiata in uno scandalo politico che ha coinvolto il presidente Park Geun-hye. Il Kospi ha segnato infatti una perdita dello 0,91% al termine degli scambi. Sul fronte della materie prime, il petrolio perde ancora terreno in attesa delle decisioni dell’Opec in merito all’implementazione del tetto all’output (sarebbe il primo dal 2008) annunciato a fine settembre. I metalli industriali continuano invece a correre sempre grazie a Trump e alle sue promesse di “ricostruire l’America”. Il rame si è apprezzato del 7% dal giorno delle elezioni e il minerale di ferro scambia ai massimi di due anni. In scia a tali performance, il rally di oltre il 2% dei colossi minerari Bhp Billiton e Rio Tinto (e del settore minerario in genere) sostiene la piazza di Sydney: l’S&P ASX 200 segna così un progresso dello 0,79% al termine della seduta. Chiudono in positivo anche gli indici della Cina continentale: Shanghai Composite e Shanghai Shenzhen Csi 300 guadagnano entrambi lo 0,78% mentre è dello 0,44% l’apprezzamento dello Shenzhen Composite. 1 In netta flessione è invece Hong Kong: a circa un’ora dallo stop agli scambi l’Hang Seng perde infatti circa l’1,50% (e l’andamento è simile anche per l’Hang Seng China Enterprises Index, sottoindice di riferimento nell’ex colonia britannica per la Corporate China). PREAPERTURA ITALIA/EUROPA Future sugli indici azionari europei incerti. Eurostoxx 50 +0,1%, DAX +0,2%, CAC 40 -0,1%, FTSE 100 -0,2%. Le chiusure dei principali indici nella seduta precedente: Eurostoxx 50 -0,25%, Francoforte (DAX) -0,15%, Parigi (CAC 40) -0,28%, Londra (FTSE 100) -1,21%, Milano (FTSE Mib) +0,03%. Future sugli indici azionari americani incerti, oscillano tra +0,1% e -0,4%. Le chiusure della seduta precedente a Wall Street: S&P 500 +0,20%, Nasdaq Composite -0,81%, Dow Jones Industrial +1,17%. Tokyo poco mossa dopo le ampie oscillazioni delle ultime sedute, il Nikkei 225 termina a +0,18%. Borse cinesi incerte: l'indice CSI 300 di Shanghai e Shenzhen ha chiuso a +0,78%, l'Hang Seng di Hong Kong al momento segna -1,4% circa. Euro in recupero contro dollaro dal minimo di ieri a 1,0865. EUR/USD al momento viene scambiato a 1,0910 circa. Bund future incerto in avvio dopo il brusco calo di ieri. Il contratto dicembre 2016 segna 160,55 punti contro i 160,46 della chiusura della seduta precedente alle 22:00 e i 160,65 alle 17:30. Il petrolio torna a perdere terreno. Il future gennaio sul Brent segna ora 45,60 $/barile, il future dicembre sul WTI 44,40 $/barile. Oro in flessione. I prezzi attualmente segnano 1260 $/oncia. DATI MACRO ATTESI Venerdì 11 Novembre 2016 08:00 GER Inflazione finale ott; 15:00 USA Intervento Fischer (FOMC, Fed); 16:00 USA Indice fiducia consumatori (Univ. Michigan) preliminare nov. HEADLINES Per Bullard (Fed di St. Louis) la vittoria di Trump sblocca l'ingorgo politico La vittoria alle presidenziali di Donald Trump e la presa di controllo del Congresso da parte dei Repubblicani rompono lo stallo politico che è stato un "fattore di disturbo chiave". Lo ha dichiarato giovedì James Bullard, capo della Federal Reserve (Fed) di St. Louis. Secondo Bullard, quest'anno membro votante del Federal Open Market Committee (Fomc, la commissione che si occupa di politiche monetarie), il risultato delle urne "certamente sblocca l'ingorgo a Washington, che è stato uno dei principali punti dolenti di come l'economia ha operato". Ci vorrà del tempo per valutare a pieno l'impatto della vittoria di Trump, ha detto Bullard al Wall Street Journal, ma per ora la Fed deve solo spingere in alto i tassi d'interesse, anche se è molto vicina ai suoi obiettivi d'inflazione stabile al 2% e piena occupazione. Bullard si è detto non preoccupato per l'indipendenza della Fed, dopo l'esito della consultazione di martedì, considerata anche la struttura dell'istituto centrale Usa. Inoltre, la nuova amministrazione "ha ben altro di cui occuparsi", ha concluso. Giappone: indice Reuters Tankan cresce da 10 a 14 punti in novembre Prosegue anche in novembre la ripresa della fiducia delle aziende manifatturiere del Giappone. Il Reuters Tankan, indice che anticipa l'omonimo sondaggio trimestrale della Bank of Japan, è infatti cresciuto a 14 punti in novembre dai 10 punti di ottobre (5 punti in settembre), ai massimi degli ultimi 15 mesi. Il sondaggio è stato condotto tra 531 aziende giapponesi medio-grandi (di cui 257 hanno risposto) nel periodo dal 26 ottobre al 8 novembre. In crescita anche il Reuters Tankan nel settore dei servizi, migliorato in novembre a 15 punti dai 9 punti di ottobre (14 punti in settembre), che erano il livello più basso dal febbraio 2013. Le previsioni sono per un crollo del Reuters Tankan a 3 punti in febbraio e per un progresso a 18 punti per quello dei servizi. Giappone: prezzi alla produzione calano anche in settembre (-2,7% annuo) 2 Secondo quanto comunicato dalla Bank of Japan (BoJ), nel mese di ottobre i prezzi alla produzione sono calati dello 0,1% su base sequenziale contro attese degli economisti per una lettura invariata come in settembre (in agosto era stato registrato un declino dello 0,3%). Su base annuale il calo è stato invece del 2,7% in miglioramento rispetto alla flessione del 3,2% di settembre (e al calo del 3,6% di agosto), ma peggiore rispetto al declino del 2,6% del consensus. Giappone: indice del terziario cala dello 0,1% mensile in settembre Secondo quanto comunicato dal ministero nipponico di Economia, Commercio e Industria, in Giappone l’indice di attività del settore terziario, rettificato su base stagionale, ha registrato un calo dello 0,1% mensile in settembre dopo la lettura invariata di agosto (e il progresso dello 0,3% di luglio). rispetto a luglio, quando era cresciuto dello 0,3% (in giugno l’incremento era stato dello 0,7%). La lettura è comunque migliore rispetto al declino dello 0,2% atteso dagli economisti. Su base annuale il dato segna invece un incremento dell’1,1% dopo il progresso dell’1,0% di agosto (e la lettura piatta di luglio). DISCLAIMER I dati di analisi sono forniti da FTA Online, società di ricerca finanziaria, in base a ricerche proprietarie. Credito Valtellinese S.c. non ha modificato e non certifica la validita' di questi dati. Questa analisi non costituisce in alcun modo un servizio di consulenza finanziaria, né offerta al pubblico: le informazioni pubblicate sono di natura standardizzata e generale e non costituiscono pertanto una precisa raccomandazione ad investire, ad acquistare o vendere alcuno degli strumenti finanziari analizzati. Credito Valtellinese S.c. e FTA Online non sono e non saranno responsabili di qualsivoglia perdita o danno in cui si possa incorrere in seguito all'affidamento sul contenuto dell'analisi. Si ricorda che le analisi fornite non costituiscono un'indicazione utile delle prospettive future degli strumenti finanziari esaminati; si rammenta inoltre, che i Mercati Finanziari sono estremamente volatili e gli investitori possono incorrere in elevate perdite che, nel caso di utilizzi di margini, possono uguagliare o superare l'investimento originario. 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