Billy Elliot

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Billy Elliot
“Crescere: come, dove” - Cineforum scolastico
Billy Elliot
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Regia: Stephen Daldry
Sceneggiatura: Lee Hall
Cast: Julie Walters, Jamie Bell,
Jamie Draven, Gary Lewis
Il film racconta la storia di un
giovane ragazzo, Billy, che grazie
alla sua improvvisa passione per
la danza, intraprende un viaggio
alla scoperta di se stesso
attraverso l’universo dei picchetti
degli scioperanti, degli stereotipi
culturali, delle crisi familiari e di
una testarda insegnante di ballo.
Produzione: Gran Bretagna,
2000
Billy Elliot
Billy a undici anni incappa per caso in una lezione di ballo che si svolge nel circolo ricreativo dove si allena alla boxe. Siamo
nel 1984 nell'Inghilterra del Nord. Suo padre e suo fratello scioperano insieme agli altri minatori e quando si accorgono che
Billy ha sostituito la boxe con la danza classica, considerata poco maschile, gli proibiscono entrambe e lo confinano a badare
all'anziana nonna. Ma la signora Wilkinson, la sua maestra di ballo che ha intuito le sue grandi potenzialità, lo prepara di
nascosto all'audizione per la Royal Ballet School di Londra. Quando arriva quel giorno il fratello Tony viene picchiato e
arrestato, Billy cerca con il padre di fargli avere la libertà provvisoria e manca l'appuntamento. La signora Wilkinson litiga con il
padre e lo accusa di non volere per il figlio una vita migliore. Billy, molto infelice, si sfoga mostrando al suo amico Michael il
pezzo che aveva preparato per l'audizione. Il padre assiste per caso e per la prima volta si rende conto del talento del figlio
per cui decide di tornare al lavoro per procurarsi i soldi per pagargli il viaggio a Londra. Saranno i suoi compagni che
picchettano insieme al fratello Tony a organizzare un concerto per quello scopo senza trasformarlo in crumiro. Quindici anni
dopo in un teatro del West End londinese, Billy è pronto a entrare in scena. In platea il padre, il fratello e Michael sono
presenti.
La presa di coscienza del giovane e talentuoso Billy è raccontata con freschezza, e l'energia della narrazione si rivela presto
contagiosa. Billy incarna l'ideale di qualsiasi adolescente: la piena consapevolezza delle proprie capacità e il contatto con la
sua natura più intima. "Diventa quello che sei" è lo slogan attribuito alla "x-generation" negli anni Novanta e Billy lo
rappresenta in pieno. Ed è bello vederlo raggiungere il suo obiettivo con naturalezza e ostinazione, affrontando tutte le
difficoltà della sua situazione familiare non agiata, in cui problemi concreti di sopravvivenza rendono impensabile poter avere
dei sogni. Come è bello credere che dei bambini parlino della vita e di ciò che li circonda in modo così comunicativo e lucido,
senza ombre, filtri, dubbi, contraddizioni. I momenti drammatici e quelli brillanti sono calibrati con furbizia, ben dosando i
passaggi obbligati di un percorso di formazione, quindi nascita del desiderio, scoperta del proprio talento, rifiuto della famiglia,
dimostrazione delle proprie capacità, esame esterno e riconoscimeto finale. Tutto da copione, ma ben raccontato e con un
protagonista, Jamie Bell, davvero bravo, espressivo e talentuoso come il personaggio che interpreta. Brava anche Julie
Walters che interpreta il personaggio più interessante del film, la maestra di ballo della piccola scuola del paese. Interessante
perchè sfumato, in grado di essere materna e amica, alternando la durezza alla complicità.