Reazioni allergiche al cibo – il ruolo delle proteine idrolisate

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Reazioni allergiche al cibo – il ruolo delle proteine idrolisate
Reazioni allergiche al cibo
– il ruolo delle proteine idrolisate
Punti chiave
• I sintomi di reazioni avverse al cibo (ARF) sono il più delle volte dermatologici e/o gastrointestinali
• L’unico metodo affidabile per identificare l’ARF è il test per eliminazione del cibo (dieta privativa)
• Per identificare l’ARF gli alimenti idrolizzati sono un’alternativa efficace al cibo preparato a casa
• Le dimensioni delle componenti idrolizzate sono rilevanti: come è stato notato, le reazioni ipersensitive si
verificano a partire dalla presenza di peptidi della dimensione di 4500 Dalton
• Il prodotto Hill's™ z/d™ diets produce un peso molecolare di 3000 Dalton
Si considera una reazione avversa al cibo (Adverse Reaction to
Food, ARF) qualsiasi caso in cui si riceve un esito clinico, i cui
valori sono abnormi o esagerati, relativamente all’ingestione di
cibo o agli ingredienti di cui è composto.1 L’ARF può avere
origine immunologica (allergia o ipersensitività agli alimenti) e
non (intolleranza al cibo). La reazione allergica o ipersensitiva agli
alimenti è causata dalla glicoproteina presente negli alimenti la
quale viene mediata dal sistema immunitario. La reazione si
manifesta comunemente sottoforma di sintomi dermatologici
e/o gastrointestinali. I sintomi dermatologici sono praticamente
indistinguibili da quelli che si verificano nel caso di una dermatite
atopica. Pertanto, in ogni caso di dermatite allergica si dovranno
effettuare test clinici volti ad escludere l’ipotesi che si tratti di
ARF.2 Nonostante i numerosi progressi nel campo della sierologia
e nei test intradermici, l’unico metodo affidabile per identificare
l’ARF, sia in esseri umani che animali, è il test per eliminazione del
cibo.2
Poiché è difficile ottemperare alle prescrizioni di una dieta per
eliminazione, è di cruciale importanza trovare un metodo
affidabile per identificare l’ARF. È fondamentale che il metodo
adottato dai clinici fornisca loro risposte definitive, dato che
spesso non disporranno di una seconda possibilità!
Progressi nel campo della ricerca medica hanno condotto ad un
ampio uso delle tecniche di idrolizzazione nell’identificazione o
trattamento dell’ARF nelle persone. Le proteine idrolizzate, sono
prodotte dalla digestione enzimatica delle proteine che si
convertono in peptidi, permettendo in questo modo di eludere
il riconoscimento da parte del sistema immunitario.
Gli alimenti allergenici hanno tipicamente un peso che oscilla
tra 10,000 e 70,000 Dalton, ma l’ipersensibilità si può già
manifestare ad un peso di 4500 Dalton.3 Generalmente proteine
di grosse dimensioni sono incapaci di raggiungere la linea dei
linfociti nell’intestino, ma quando questo diventa maggiormente
permeabile, ad esempio nel caso della malattia GI, le proteine
penetrano la linea dei linfociti e il corpo diventa ipersensibile ad
esse. In una dieta idrolizzata, i peptidi di piccola dimensione sono
in grado di penetrare la parete intestinale liberamente. Grazie
alle loro ridotte dimensioni, tuttavia, i peptidi non si legano ai
ricettori IgE delle cellule reagenti. Si evita così il rilascio di amine
vasoattive, quali le istamine. Le piccole molecole hanno eluso
l’intercettazione. Cio è stato confermato da Cave et al., che ha
dimostrato che cani allergici al pollo non accusano nessuna
reazione allergica se consumano pollo idrolizzato.4
L’entità dell’idrolizzazione è importante poiché alcune reazioni
ipersensitive sono state osservate in studi antecedenti su peptidi
di piccole dimensioni a partire da 4500 Dalton.3
La gamma di prodotti Hill’s z/d sono ampiamente idrolizzati in
modo da produrre un peso molecolare di 3000 Dalton, il che è
fondamentale per evitare una sensibilizzazione alla dieta o
reazione allergica.
Bibliografia
1. Reedy LM, Miller WH, Willemse T. Food hypersensivity. In: Allergic diseases of dogs and cats. 2nd Edition WB Saunders Company, London, 1997: 173–188.
2. Loeffler, A. The itchy dog and cat: updates and discussions. Hill’s European Speaker Tour 2005: 18–19.
3. de Jaham C. Les allergies alimentaires et la jungle des diètes hypoallergènes. Le Médicin Vétérinaire du Québec 2000; 30 (2): 73–81.
4. Cave NJ, Guilford WG, Roudebush P. In vivo assessment of antigenicity of a protein hydrolysate and characterisation of a major antigen in chicken.
J. Vet. Int. Med. 2000; 14: 364(Abstr.).
Reazioni allergiche al cibo
– il ruolo delle proteine idrolisate
Senza idrolisi
Con idrolisi
La reazione allergica si verifica quando proteine integre
entrano in contatto con la cellula precedentemente
sensibilizzata dalla stessa proteina. Questi cibi allergenici
costituiscono un ponte tra due ricettori adiacenti
(molecole IgE) sulla superficie della cellula. I ricettori
scatenano il rilascio di istamina, causa dell’emergere dei
sintomi allergici.5
Le componenti delle proteine idrolizzate sono troppo
piccole per legarsi ai ricettori. L’istamina non viene
rilasciata e i sintomi allergici non emergono.6
Due test dietetici condotti indipendentemente da Loeffler et al. nel 2004 e nel 2006, confermano l’efficacia del prodotto Prescription
Diet Canine z/d™ ULTRA Allergen-Free nell’individuare ipersensibilità alla dieta. Un test clinico7 che comprende 63 casi di disturbi di
prurito non stagionale superiori a un periodo di 6 settimane, dimostra che tra tutti i cani che hanno portato a termine l’analisi, il 65%
ha dimostrato miglioramenti dei loro sintomi dermatologici. Di questi il 73% ha subito una ricomparsa del prurito dopo essere
tornati al cibo originario, indicando quindi un coinvolgimento dell’ARF nella loro condizione clinica. Inoltre, sintomi gastrointestinali
presenti in 19 cani, sono stati risolti completamente durante il test. Gli studi hanno rilevato un alto grado di apprezzamento.7 In un
test clinico indipendente in cui sono stati inclusi 181 cani con problemi di prurito, il prodotto Prescription Diet Canine z/d™ Ultra è
stato considerato come una alternativa valida alla dieta casalinga per individuare reazioni avverse agli alimenti.8
Bibliografia
5. Cave NJ. Hydrolyzed protein diets for dogs and cats. Veterinary Clinics of North America – Small Animal Practice 2006; 36: 1251–1268.
6. Jewell DE, Yu S, Joshi DK. Effects of Serum vitamin E levels on skin vitamin E levels in dogs and cats. Veterinary Therapeutics 2002; 3: 235–243.
7. Loeffler A. Lloyd DH, Bond R, et al. Dietary trials with a commercial chicken hydrolysate diet in 63 pruritic dogs. Veterinary Record 2004; 154: 519–522.
8. Loeffler A, Soares-Magalhaes R, Bond R, et al. A retrospective analysis of case series using home-prepared and chicken hydrolysate diets in the diagnosis of
adverse food reactions in 181 pruritic dogs. Vet Dermatol 2006; 17: 273–279.