Dossier Passato, presente e futuro dell`integrazione
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Dossier Passato, presente e futuro dell`integrazione
Dossier Passato, presente e futuro dell'integrazione pagine 7 - 10 Quadrimestrale anno XII n. 1 Gennaio/Aprile 2007 Reg. Trib. Civ. Modena n. 1264 del 19/12/1995 Direttore Mauro Serra Direttore responsabile Giancarlo Barbieri Editore: Comune di Modena MeMo Viale Jacopo Barozzi Modena 172 tel. 059/2034311 e-mail: [email protected] www.comune.modena.it/memo Redazione: Giuliano Boni Maria Grazia Rotelli Mauro Serra con la collaborazione dei giornalisti dell’Ufficio Stampa del Comune di Modena. Impaginazione: Alberto Accorsi Stampa: Nuovagrafica Spedizione in abbonamento postale Pubblicità inferiore al 50%. Autorizzazione della Direzione Provinciale PT di Modena. Disabilità e scuola o scorso 21 dicembre Amministrazione Comunale, Servizio di Neuropsichiatria, Dirigenti Scolastici hanno sottoscritto l’Accordo per l’integrazione scolastica degli allievi in situazione di handicap nelle scuole di ogni ordine e grado del Comune di Modena. Si tratta di un Accordo importante ed innovativo che ha cercato di rispondere ad alcune domande: cosa significa, nella scuola di oggi, parlare di disabilità, integrazione, diritto all’istruzione? Cosa significa parlarne a 30 anni dall’approvazione della Legge 517/1977 che fece entrare i bambini disabili nelle classi comuni e a 15 anni dall’emanazione della Legge104/1992 che definì i criteri per l'assistenza, l'integrazione socia- L le e i diritti delle persone handicappate? Significa tentare di concretizzare idee e costruire sistemi di relazione capaci di tener conto dei mutamenti avvenuti e di quelli in atto. Il primo: se negli anni ottanta i ragazzi con disabilità frequentavano le scuole elementari e, in qualche caso le medie, oggi possono usufruire di percorsi scolastici molto lunghi che sempre più spesso hanno inizio con l’inserimento precoce nei nidi d’infanzia e terminano con la frequenza delle scuole superiori e, quando è possibile, dell’università. Le famiglie si sono convinte della opportunità di percorsi scolastici completi e le scuole si sono attrezzate per renderli possibili. continua a pagina 2 Itinerari Attività Libri Un laboratorio per conoscere l'Europa Gli studenti redattori della Gazzetta di Modena Dieci nuove proposte sugli scaffali pagina 4 pagina 5 pagine 12-14 editoriale di Adriana Querzè Assessore all’Istruzione e Politiche per l’infanzia, Autonomia Scolastica, Rapporti con l’Università del Comune di Modena Il secondo: nella scuole è esplosa la questione delle differenze non più riconducibili alle sole disabilità conclamate ma connesse al disagio, ai disturbi di apprendimento, ai disturbi emozionali e della condotta. Gli insegnanti si muovono con sempre maggiore difficoltà fra richieste di interventi personalizzati e specialistici che paiono frammentare l’azione educativa e piegarla ad interventi – sociali, riabilitativi, psicologici – vissuti come inappropriati rispetto al cuore dell’attività di insegnamento. Il terzo: nelle scuole pare diffondersi l’idea che i problemi della disabilità e dei disabili afferiscano esclusivamente all’insegnante di sostegno; in realtà l’integrazione, per essere tale, è realizzata da tutti i docenti della classe e dai ragazzi. Integrare significa modificare un certo modo d’insegnare, far sì che l’intero consiglio di classe assuma la responsabilità del ragazzo disabile e che l’intera classe adotti la pratica della solidarietà ricordando che quella più difficile è quella verso il compagno di banco. Attraverso alcune scelte l’Accordo per l’integrazione nelle scuole del Comune di Modena risponde ai cambiamenti in atto nelle scuole. 1. Garantire agli alunni con disabilità un progetto di vita scolastica. Al cambiamento positivo legato all’ampliamento dei percorsi scolastici si è cercato di rispondere con la costruzione di un progetto di vita scolastica dal nido fino all’università, applicando procedure omogenee per governare il passaggio tra i diversi gradi scolastici. Le questioni della conti- nuità e dell’orientamento sono dunque centrali. La continuità (passaggi della documentazione, incontri, revisione delle diagnosi…) serve per non disperdere le acquisizioni dei ragazzi e per evitare che le discontinuità del sistema scolastico si ripercuotano negativamente sui ragazzi. L’orientamento nella scelta delle scuole superiori (coinvolgimento delle scuole medie, impegni delle dirigenze scolastiche delle scuole superiori, massimo due alunni disabili per classe alle superiori) serve per ridurre la concentrazione di alunni disabili e svantaggiati negli istituti professionali dove spesso si formano classi con una percentuale altissima di ragazzi in difficoltà che rende impossibile una integrazione reale. Continuità ed orientamento sono le procedure che le scuole modenesi hanno deciso di mettere in campo in modo non formale o ritualistico. 2. Dare risposta ai problemi che gli studenti in situazione di disagio, con disturbi specifici di apprendimento ed emozionali pongono alla scuola. Un aspetto innovativo dell’Accordo consiste nel fare riferimento ad un’idea ampia di integrazione delle differenze. Il numero dei ragazzi che necessitano di interventi specifici aumenta: occorre quindi che scuole, servizi sanitari e sociali imparino a dialogare integrando le politiche educative, sociali e sanitarie per fornire risposte significative. L’Accordo prevede forme di intervento sui disturbi di apprendimento ed emozionali che costi- tuiranno una prima risposta a questo fenomeno in espansione. 3. Sostenere i processi di integrazione messi in atto dalle scuole. Lo strumento cardine di questi processi è il progetto di integrazione scolastica di istituto: esso non coincide con la sommatoria delle programmazioni per i singoli alunni in difficoltà ma definisce: le strategie di integrazione messe in campo dalla scuola; i rapporti con le famiglie; le forme di raccordo degli interventi educativi, sociali e sanitari; l’utilizzo integrato delle risorse umane disponibili nella scuola e nel territorio (insegnanti, educatori, tutors, operatori); il sostegno di scelte metodologiche orientate all’integrazione. E’ quindi lo strumento che esplicita, nell’ambito del piano dell’offerta formativa, le politiche della scuole per l’integrazione. Ora occorre che l’Accordo sia discusso nelle scuole e praticato con convinzione da tutti i soggetti che lo hanno sottoscritto: occorre cioè che ciascuno faccia la propria parte nella convinzione che anche un solo piccolo passo fa la differenza. Le fotografie pubblicate in copertina e nelle pagine 7-10 sono tratte dal libro “Traguardi” realizzato da Anffas, Asham, Comune di Modena e Fondazione Cassa di Risparmio di Modena Desidero ricevere gratuitamente il quadrimestrale all’indirizzo sottoindicato Cognome Nome Professione Via Cap Città Compilare e spedire a: Memo - Ufficio Informazione viale Jacopo Barozzi, 172 - 41100 Modena Oppure inviare la richiesta con gli stessi dati all’indirizzo e-mail [email protected] Se sei abbonato ma per qualsiasi motivo non ti interessa più ricevere il giornale, per favore utilizza le stesse modalità per disdire l’abbonamento 2 servizi Orari di apertura martedì dalle 9.00 alle 16.30 mercoledì e giovedì dalle 15 alle 18.15 Per informazioni e appuntamenti: 059.2034342 Zero-Sei… via! uando Memo inaugurò, nel febbraio 2004, tra le numerose novità presentate vi era la sezione di documentazione Zero-Sei anni, uno spazio dove raccogliere e far circolare informazioni, conoscenze ed esperienze relative agli interventi formativi rivolti a questa specifica fascia di età. L’ambito di intervento della sezione viene ora ampliato a tutto il territorio provinciale, grazie ad un protocollo di intesa stipulato tra il Comune e la Provincia di Modena. Presentazione ufficiale a febbraio della sezione di documentazione zero-sei anni rivolta a tutta la provincia Q A servizio della qualità nato di recente, ma sta crescendo in fretta. Risale infatti al febbraio 2006 l’istituzione, all’interno del Settore Istruzione del Comune di Modena, dell’Ufficio Qualità Zero Sei anni, con la finalità di monitorare e supportare i percorsi di implementazione della qualità dei servizi, pubblici e privati, di nido e di scuola dell’infanzia.A questo proposito risulta fondamentale l’attività di ricerca finalizzata alla rilevazione della qualità – interna ai servizi, percepita, organizzativa, pedagogica, ecc.-, all’individuazione dei bisogni delle famiglie e degli educatori, alla lettura e all’analisi della realtà sociale, alla predisposizione di interventi mirati… Fra le ricerche già svolte si segnalano quelle, in collaborazione con l'Ufficio studi e ricerche del Gabinetto del Sindaco, relative alla qualità percepita dalle famiglie uscenti dai nidi d'infanzia, con lo scopo di indagare la soddisfazione per il servizio di nido frequentato; e alle rinunce al nido, con lo scopo di indagarne le motivazioni. Fra le attività in corso vi sono una ricerca sulla qualità della partecipazione nei servizi educativi 0-3 anni e la revi- È sione delle carte dei servizi 0-3 anni e delle scuole dell'infanzia del Comune di Modena. La prima ha lo scopo di comprendere, attraverso l’utilizzo di un questionario rivolto ai genitori ed uno speculare rivolto alle educatrici, se gli obiettivi di accoglienza e coinvolgimento delle famiglie sono soddisfacenti e di individuare gli eventuali punti deboli per programmare il lavoro futuro. La ricerca coinvolge 29 strutture: 18 comunali e 11 convenzionate; sono stati distribuiti 661 questionari alle famiglie e 105 questionari agli educatori. La seconda comporta una nuova formulazione delle carte dei servizi zero-tre anni e tre-sei anni al fine di offrire ai genitori dei bambini strumenti efficaci per un effettivo e consapevole utilizzo dei servizi educativi. Per informazioni: www.comune.modena.it/istruzione [email protected] tel. 059.2032874 [email protected] tel. 059.2032854 3 Destinatari privilegiati sono educatori, insegnanti e studenti, ma alla sezione possono rivolgersi tutti coloro che, per motivi di studio, di ricerca e di qualificazione professionale, hanno necessità di acquisire competenze e conoscenze sullo 0-6, dalla consultazione e prestito di testi e riviste a carattere educativo/didattico e documentazioni di esperienze a consulenze mirate su specifici temi o progetti. Al momento la sezione mette a disposizione quasi 400 libri, 20 tra raccolte monografiche e dossier tematici e 60 tra materiali grigi ed esperienze prodotte dai nidi e dalle scuole dell’infanzia. Il coinvolgimento diretto nell’attività della sezione di pedagogisti del Settore Istruzione del Comune e del Coordinamento Pedagogico Provinciale e la presenza continuativa di un’educatrice del nido e di un’insegnante di scuola dell’infanzia contribuirà a rendere questo spazio un vero e proprio punto di riferimento su tutto il territorio modenese per quanto concerne la raccolta e la messa in rete di esperienze, documentazioni e materiali formativi e informativi sullo zero-sei. La sezione verrà ufficialmente presentata alla città martedì 13 febbraio 2007, alle 16.30 nel locali di Memo alla presenza degli assessori all’istruzione comunale, Adriana Querzé, e provinciale, Silvia Facchini, di Giacomo Grossi dell’Ufficio Scolastico Provinciale e di Lorenzo Campioni della Regione Emilia Romagna. Durante l’iniziativa saranno esposte raccolte monografiche e documentazioni di esperienze e verrà presentata la dotazione dei materiali presenti al Centro specifici per la fascia di età 06. Saranno inoltre illustrate le modalità di lavoro e i servizi offerti dalla sezione stessa. Info: www.comune.modena.it/memo di Giuliano Boni [email protected] [email protected] attività Conoscere l’UE! Un itinerario per aiutare i ragazzi a comprendere e condividere lo scenario del loro presente e del loro futuro os’è l’Unione europea? Qual è la sua storia, le sue istituzioni? Quali sono i paesi che la compongono e i simboli che la identificano? Info Point Europa e Memo propongono alle classi terze, quarte e quinte delle scuole primarie e alle scuole secondarie di primo grado di Modena e provincia un itinerario-laboratorio per sensibilizzare gli alunni alla cittadinanza europea. Attraverso attività di animazione e giochi i ragazzi vengono aiutati a conoscere la dimensione europea nella quale stanno crescendo. Il laboratorio è condotto da Domenico Campana, docente di materie giuridiche ed economiche, che ci spiega le motivazioni e le implicazioni di questa attività. Perché un percorso sull’Europa? Il processo di unificazione economica e politica dell’Europa è stato immaginato fra le due guerre mondiali da alcune delle menti europee più lungimiranti, in un modo che allora apparve utopistico. L’ultimo conflitto tuttavia ne ha mostrato la necessità storica, inserendolo nel progetto politico concreto della ricostruzione del dopoguerra. La storia ci avverte che i conflitti in Europa diventano rapidamente conflitti planetari e totali: vogliamo che i ragazzi riflettano su questo e sul C fatto che – al contrario - come è stato laboratorio di guerra l’Europa possa diventare laboratorio di pace. Nelle classi di scuole elementari e medie è notevole e crescente la presenza di bambini non cittadini europei. Come coinvolgerli nelle tematiche europee? L’Europa ha avuto un ruolo unico nella storia mondiale, con luci (i principi democratici, lo stato di diritto, la scienza e la tecnologia..) ed ombre (il colonialismo , lo schiavismo, lo sfruttamento di risorse, il razzismo…). I ragazzi che vengono da paesi lontani hanno già una loro idea di Europa, carica di elementi confusi di entrambe queste componenti. E’ una occasione per loro di vedere riconosciute le ingiustizie storiche subite, ma anche di sentire che la loro presenza è parte integrante della nuova realtà europea. Come parlare d’Europa a ragazzi dai 9 ai 13 anni? I ragazzi, anche molto giovani, vogliono essere e sentirsi protagonisti del mondo che li circonda. Senza una guida adulta la loro coscienza rischia di ancorarsi in schemi localistici meschini e di guardare alle realtà più ampie, di cui hanno necessariamente una confusa consapevolezza, con una diffidenza che può diventare base di nuovi razzismi. Si teme infatti non ciò che è temibile in sé, ma ciò che è ignoto. Si può affrontare il tema dell’unificazione europea senza collocarla nel quadro più ampio del fenomeno della globalizzazione? Indubbiamente no, sia per motivi storici: il muro di Berlino, il cui crollo ha dato il via alla nuova globalizzazione, è figlio del cuore dell’Europa; sia per motivi concreti: i ragazzi sanno che il mondo stesso è di fronte al dilemma se avviare un processo di unificazione mondiale non solo delle merci, ma anche dei diritti e delle opportunità di vita, o se ricorrere di nuovo alla guerra per affrontare le controversie internazionali. Perché è importante spiegare la nuova Costituzione europea ai ragazzi? La Costituzione europea avrà il compito di indicare i diritti fondamentali dei cittadini dell’Unione e di disegnare il profilo delle istituzioni che la governeranno. La democrazia non è un astratto – e a tratti pericoloso – principio di maggioranza, ma uno strumento di organizzazione della vita collettiva predisposto a difesa dei deboli contro le prevaricazioni di coloro che sono socialmente più forti. In ciò consiste la radice ultima della attuale democrazia costituzionale. Vogliamo che i ragazzi ne siano pienamente consapevoli. Per saperne di più tutto dicembre sono una trentina le classi che si sono prenotate per l’itinerario organizzato da Info Point Europa e Memo. L’attività è in programma fino a maggio 2007 e si tiene nelle mattine di martedì e venerdì. Le classi interessate a prenotare gli ultimi posti ancora liberi possono farlo secondo due modalità: le scuole di Modena accedendo direttamente al calendario delle disponibilità sul sito www.comune.modena.it/istruzione/itinerari (codice itenerario 342) , mentre le scuole della provincia rivolgendosi direttamente a Europe Direct - Info Point Europa tel. 059 2032602 - fax 059 2032612 - e-mail: [email protected] Referente: Elisabetta Olivastri A 4 attività La presentazione del progetto per le scuole medie raccontata da una cronista d’eccezione eri 16 novembre si è svolta la riunione presso la sede di "MEMO" dedicata all'itinerario "Giovani Redattori alla Gazzetta", iniziativa nata grazie al grande successo di "Libranch'io" (esperienza per me fantastica). Ero emozionatissima........ La sala della riunione era gremita di alunni (52), insegnanti e genitori. Francamente, da quando mi è stata recapitata la lettera ufficiale, nella quale vi era scritto che la mia adesione era stata accolta, non vedevo l'ora che giungesse il giorno stabilito. La prof d'Italiano ci aveva detto che questo progetto era a numero limitato per cui non tutti gli iscritti avrebbero potuto partecipare. In realtà mi sembra che tutti i ragazzi che hanno dato la disponibilità siano stati inseriti, giustamente, nel progetto. Però lasciatemi l'illusione che io, proprio io, Elisa, sia stata scelta per i miei forse nascosti meriti. Sognare di avere un talento giornalistico, male non può fare... Dicevo, anzi no, in realtà scrivevo, per la riunione ero eccitata al massimo, mi sarò cambiata tre o quattro volte facendo innervosire mia madre. Jeans e felpa, questa tenuta andrà bene?! O meglio una tenuta più classica? Stivali, gonna corta e maglietta stretta, direi decisamente il mio stile (da vera giornalista raffinata dovrò pure darmi un tono). Giunta a destinazione con il cuore a mille, ma soprattutto piena di aspettative.... mi sono ritrovata in un ambiente normale, con i miei compagni di sempre, la prof di sempre. Chissà cosa credevo di trovare?! Forse di essere in una famosa redazione di un altrettanto famoso quotidiano?! Comunque sia la riunione è stata interessante: hanno parlato l'assessore Querzè, la responsabile del Memo dott.ssa Garuti, e quelli che ormai consideriamo nostri amici e maestri: i giornalisti Alberto della "Gazzetta", Grazia e Giuliano. Io ho una voglia matta di iniziare questa spero fantastica avventura. Grazie prof. I Dall'inviata speciale Elisa Rimondini 2a E Calvino Giornalisti fuoriclasse La voce dei ragazzi esce dalle scuole. Pensieri, aspirazioni, interessi, dubbi trovano spazio sulle pagine di un quotidiano locale la della privacy. I ragazzi devono anche confrontarsi con il target del giornale: non più coetanei, come per i giornali scolastici, ma circa 105mila lettori di tutte le età e le professioni. La redazione delle superiori si è insediata nei locali del liceo Wiligelmo ed è coordinata dalla professoressa Vincenza Capolino che da tempo opera nel campo dell’educazione mediologica. L’attività dei ragazzi delle medie rientra invece nelle proposte degli itinerari scuola città di Memo. Dopo una esperienza pilota realizzata durante la manifestazione Libranch’io, l’iniziativa è stata perfezionata allargando l’invito a tutte le medie modenesi e stabilendo una fattiva collaborazione con la Gazzetta di Modena. La risposta è stata superiore alle aspettative con un coinvolgimento di oltre cinquanta ragazzi. Quindici di loro compongono la redazione stabile mentre gli altri sono coinvolti in qualità di inviati speciali dalle scuole attraverso la redazione di articoli, la raccolta di pareri, dati e testimonianze secondo gli argomenti via via individuati. La redazione è condotta da Alberto Setti, giornalista della Gazzetta di Modena, che dopo aver guidato i neo giornalisti in una visita nei locali del quotidiano modenese, ripropone le stesse attività nello spazio riservato ai ragazzi presso Memo. Tutte le informazioni, gli aggiornamenti relative all’esperienza nonché le date precise della pubblicazione sul giornale sono disponibili sul sito di Memo all’indirizzo: azzetta di Modena, sabato 9 dicembre 2006, pagina 16. Quella che avete davanti potrà sembrarvi una pagina come le altre, ma per tutti i giovani di Modena rappresenta una grande conquista. Apre così la pagina intitolata “Voci dal b(r)anco” pubblicata dal noto quotidiano modenese che presenta otto articoli firmati da ragazzi delle scuole medie superiori. E non è un episodio isolato. Stiamo parlando del progetto “Giovani redattori alla Gazzetta”promosso dall’Assessorato all’Istruzione del Comune di Modena in collaborazione con la Gazzetta di Modena - che prevede la formazione di due redazioni di studenti rispettivamente delle scuole medie e superiori di Modena. Ad ognuna di esse il quotidiano modenese riserva un’intera pagina ogni mese. L’iniziativa implica una serie di aspetti educativi e un incontro ravvicinato con il mondo dell’informazione. In primo luogo il lavoro di gruppo con le conseguenti attività di confronto, collaborazione, analisi critiche, scelte ed esclusioni. D’altra parte l’approccio con il lavoro di un vero giornale: il diritto di cronaca, di critica, la tute- G www.comune.modena.it/memo 5 di M. Grazia Rotelli Alcuni giovani redattori delle scuole medie Una riunione speciale esperienze due seminari di approfondimento del contesto storico della deportazione e dello sterminio e tre laboratori per riflettere sulle persecuzioni naziste attraverso il cinema, la letteratura e lo studio dei documenti. Gli studenti sono invece coinvolti nella prima tappa del progetto triennale “A-uschwit-Z, video dizionario della Shoah”. Un progetto che terminerà con la realizzazione e diffusione di un video dizionario articolato per lemmi – uno per ciascuna lettera dell’alfabeto – nei quali gli studenti partecipanti al viaggio potranno condensare, sfruttando le potenzialità e peculiarità del linguaggio audiovisivo, riflessioni, suggestioni, emozioni derivanti dalla conoscenza e dallo studio della Shoah, oltre che dal viaggio in Polonia sui luoghi simbolo dello sterminio. Come nelle precedenti edizioni viaggeranno insieme ai ragazzi musicisti, scrittori, giornalisti, studiosi e testimoni. Tra questi Pino Petruzzelli autore e interprete dello spettacolo teatrale “Zingari: l’olocausto dimenticato” che metterà in scena a Cracovia il 27 gennaio, il noto giallista Carlo Lucarelli con alcuni amici scrittori, Luca Bravi studioso specializzato sulla storia del genocidio dei Rom, Carlo Saletti ricercatore e regista teatrale e, immancabile, Cisco dei Modena City Ramblers con alcuni musicisti. Per impegni professionali il gruppo musicale Après la classe non riuscirà a partecipare al viaggio ma arriverà direttamente a Cracovia per esibirsi davanti a ragazzi e insegnanti. Il progetto è ideato e realizzato dalla Fondazione ex campo Fossoli in collaborazione con Regione Emilia Romagna, Provincia di Modena, Comuni di Carpi, Castelfranco Emilia, Finale Emilia, Mirandola, Modena, Pavullo, Sassuolo e Vignola. Info: www.fondazionefossoli.org Sulle rotaie della memoria Visite ai campi di concentramento, attività formative, incontri. Si rinnova la proposta della Fondazione ex campo Fossoli alle scuole superiori Immagini delle esperienze degli anni passati arpi – Cracovia: ventiquattro ore di viaggio per raggiungere i luoghi più oscuri della storia del novecento. Il treno speciale partirà dalla stazione carpigiana il 25 gennaio. I 630 studenti e insegnanti a bordo ripercorreranno il tragitto originale affrontato da Primo Levi durante la sua deportazione. “Un treno per Auschwitz” giunge così alla sua terza edizione. Definirlo un viaggio della memoria è molto limitativo. È invece un progetto di grande respiro o meglio un “contenitore” di proposte didattiche per studenti e insegnanti, dove il viaggio rappresenta il momento più significativo sia sul piano della conoscenza, sia sul piano delle emozioni. È un percorso che le scuole partecipanti intraprendono a partire dal mese di ottobre e che si conclude a fine maggio dell’anno successivo con momenti formativi sia per gli insegnanti che per gli studenti. Ai primi sono stati dedicati C I ragazzi filmano la storia Due dvd raccontano l’esperienza degli studenti modenesi che hanno partecipato al viaggio “Un treno per Auschwitz” nel 2005 e nel 2006 “Fossoli- Auschwitz andata e ritorno” è un mediometraggio di 39 minuti realizzato nel gennaio 2005 dagli studenti del Liceo Scientifico Fanti, dall’Ipsia Vallari e dall’Itis Da Vinci di Carpi durante il viaggio al campo – simbolo dello sterminio. Una “gita” diversa, raccontata e musicata tra concerti dei Modena City Ramblers e di gruppi yiddish, tra discoteca e sorrisi, tra socialità, consapevolezza e conoscenza. Il film, che si propone come il diario di un’esperienza di formazione, ha vinto il primo premio del festival “Filmare la storia” di Torino. “Immagini dopo Auschwitz” è il video che documenta l’attività “Un treno per Auschwitz” 2006. I ragazzi delle 16 scuole superiori di Modena e provincia che hanno partecipato all’esperienza raccontano con immagini, parole e musica le loro impressioni e riflessioni. Il video è suddiviso nelle sezioni: Il videodizionario, Il videodizionario presentato, Lungo i binari della memoria e Altri contributi. Entrambi i dvd sono stati distribuiti alle scuole superiori e sono comunque reperibili presso la Fondazione ex campo di Fossoli che ha anche contribuito alla loro realizzazione insieme all’Associazione Sequence e alla Provincia di Modena. Per informazioni: Fondazione ex campo di Fossoli Silvia Mantovani tel. 059 688272 e-mail: [email protected] 6 dossier Passato, presente e futuro dell’integrazione Q uest’anno l’Associazione per il Coordinamento Nazionale degli Insegnanti Specializzati e la ricerca sull’handicap (CNIS) organizza un convegno che ripercorre i 30 anni dalla promulgazione della Legge 517/77 e i 15 anni della Legge 104/92. Perché la scelta di questo tema? In questi 30 anni in Italia si sono ottenuti progressi e risultati molto significativi. È importante ripercorrere queste tappe, soprattutto per chi si occupa di questi temi quotidianamente (per approfondimenti si veda www.ritardomentale.it). La 517 ha sanzionato la presenza di alunni in situazione di handicap nella scuola, mentre la 104 riprende anche altri tipi di integrazione. Qual è la situazione attuale? Credo che in Italia si sia capito come si fa l’integrazione scolastica, anche se il problema è realizzarla. Penso invece che sul piano dell’integrazione sociale e lavorativa ci sia molto più cammino da fare. Per esempio, attualmente delle circa 38.000 persone affette da sindrome di Down presenti in Italia, circa 25.000 sono 1977-2007: cosa è cambiato e cosa si deve ancora fare per l’integrazione. Il direttore di Memo Mauro Serra intervista Renzo Vianello, noto studioso di psicologia della disabilità Renzo Vianello 7 adulte. Esse hanno esigenze di autonomia, di affetti, che devono essere soddisfatti. In questi campi stiamo ancora sperimentando. Come si può incentivare l’integrazione tra istituzioni, indicata da questi percorsi normativi? Innanzitutto occorre evidenziare tre tappe legislative fondamentali: una è la 517 e l’altra la legge quadro 104 a cui è seguito, nel ’94, l’Atto di indirizzo e di coordinamento che è indispensabile per l’applicazione della legge. Questa legge sancisce che, oltre all’individuazione e alla certificazione, occorre fare la diagnosi funzionale, il Profilo Dinamico Funzionale e il Piano Educativo Individualizzato, specificando anche come si lavora e su cosa si lavora. Credo che in Italia non sia avvenuta un’integrazione tra le istituzioni capillare e diffusa. Diversa è la situazione per esempio di Modena e dell’Emilia Romagna, che restano una realtà privilegiata. È necessaria un’istituzione che sia il cemento che lega tutte le altre. Una volta può essere il Comune, un’altra una Ausl particolarmente sensibile, ecc… continua >> dossier Oggi nella scuola le persone che lavorano con allievi disabili sono molte. Quale è il loro assetto formativo e professionale e come si può migliorarlo? Siamo realistici ed onesti, onesti intellettualmente. L’integrazione scolastica funziona in Italia. Basti vedere i nostri ragazzi con sindrome di Down che raggiungono livelli di gran lunga superiori a quelli internazionali a livello di intelligenza, di prestazioni di lettura, di scrittura, ecc… In questi 30 anni mi sono fatto l’idea che l’integrazione funziona per merito dei compagni, “nonostante” le carenze dell’Ausl, della scuola, della formazione degli insegnanti di sostegno, degli educatori professionali e degli insegnanti curriculari. Credo che spetti all’Università “dare” i luoghi per apprendere. Lì ci sono ancora molti margini di miglioramento. Mi piace pensare che una volta che si fanno delle proposizioni normative, poi queste vengano sostenute con delle azioni concrete. Cosa è stato fatto realmente? Lo stato italiano ha impegnato energie e risorse per gli insegnanti di sostegno. Attualmente sono più di 80.000, con un rapporto pari ad uno ogni due allievi in situazione di handicap. In tante realtà, come quella modenese, vi è anche un educatore professionale. Quello che manca veramente è il coordinamento, a livello della scuola, a livello di centri comunali ecc… Bisogna favorire una cultura del coordinamento, che implica azioni di monitoraggio e di valutazione. Ma in Italia si ha paura di essere valutati. E questa è una carenza gravissima della scuola. Negli anni ’70 quando si iniziò a pensare all’inserimento dei bambini con handicap a scuola, c’era anche chi diceva che “non si possono mettere le mele marce con le mele buone”. Oggi cosa è cambiato culturalmente? Io distinguerei tra un atteggiamento favorevole all’integrazione, che già tra gli anni ’70 e gli anni ’80 (e ce lo dicono le ricerche) era molto positivo, e le stupidaggini come quella che hai ricordato. Varie ricerche hanno evidenziato che l’atteggiamento verso l’integrazione da parte degli insegnanti italiani è migliore di quello degli Stati Uniti e dell’Australia. Basti pensare che solo il 2-3% dei docenti ha nostalgia delle scuole speciali. Nel 1977-78 tanti bambini con disabilità trascorrevano il tempo a scuola fuori dalla classe e quella non era integrazione. Adesso nella grande L’ASL per maggioranza dei casi gran parte del tempo è passato all’interno della classe. Parliamo però di una cultura dell’accettazione generale. Quella che, come si diceva prima, un po’ manca, è invece una cultura del coordinamento per realizzare tutto questo. In questi 30 anni un aspetto che ha subito molteplici variazioni è il linguaggio: handicap, disabilità, diversabili… Cosa sta a significare? Si intrecciano variabili tra loro diverse. Da una parte è vero che taluni termini vengono poi utilizzati in modo dispregiativo e quindi devono essere abbandonati. Per esempio “deficiente”, “idiota”, “imbecille” erano termini tecnici che definivano la gravità di una patologia, prima di essere utilizzati in modo inadeguato. Un’altra variabile è quella della definizione più appropriata per separare l’individuo dal suo problema. Non è la stessa cosa dire “un bambino dislessico” e “un bambino con dislessia”, “un bambino con ritardo mentale” e “un bambino ritardato”. Ormai nella normativa italiana è prevalente l’espressione “in situazione di handicap”, che non è in contrasto con la definizione “con disabilità”. Infatti delle disabilità possono comportare anche delle situazioni di handicap. C’è anche una terza variabile, quella dell’inganno e dell’illusione, cioè ci sono termini che tendono a nascondere la gravità del problema. Per esempio, pur non volendo essere particolarmente critico, l’espressione “diversamente abile” o “diversabile” può essere ambigua. Va bene se ci vuole dire che una persona, nonostante i propri problemi, può avere il suo progetto di vita. Ma se ci suggerisce l’idea che una persona con ritardo mentale raggiunge gli stessi obiettivi cognitivi e di adattamento, allora è ingannevole e illusoria. Mauro Mariotti A lui abbiamo posto qualche doma Alcuni dati (Anno di riferimento 2 Popolazione seguita per problematiche relative al camp della salute mentale in età evolutiva Casi seguiti Nuove visite Provincia di Modena 6482 1605 Comune di Modena 2328 472 Castelfranco Emilia 655 163 Popolazione seguita suddivisa per alcune patologie Modena Ca Autismi Ritardo Mentale (di cui Sindrome di Down) Paralisi cerebrale infantile Ipoacusie Spina Bifida Disturbi evolutivi specifici dell’eloquio e del linguaggio Disturbi evolutivi specifici delle abilità scolastiche Sindromi ipercinetiche Sindromi e disturbi da alterato comportamento alimentare 78 292 62 47 32 2 399 389 80 13 Nel campo dei disturbi neuropsicologici e dei disturbi colle dimento scolastico sono seguiti a Modena 1332 soggetti, p della popolazione; a Castelfranco Emilia 433, pari al 4,92% 8 è il direttore del Servizio NPIA dell'Azienda Sanitaria Locale di Modena anda per capire quale è la situazione della disabilità in età evolutiva nella provincia di Modena uale è il contesto in cui si trova a intervenire il Servizio di Neuropsichiatria dell’Infanzia e Adolescenza dell’Asl di Modena? È poco conosciuta dall’opinione pubblica l’incidenza e la prevalenza dei problemi sanitari, socio sanitari e psico socio sanitari destinati a creare disabilità e la conseguente mancata acquisizione di autonomie nella popolazione in età evolutiva. A livello internazionale si parla di un 20% di popolazione che presenta in qualche modo problemi legati alla salute mentale e di un 3% di problemi collegati a gravi forme di disabilità destinate a creare anche situazioni di profonda dipendenza nell’arco dell’intera vita. È fondamentale quindi la conoscenza accurata del fenomeno, così come la condivisione del concetto di fattori protettivi. Sto parlando di una diagnosi precoce, di un intervento tempestivo, dell’attivazione della rete, della sinergia fra i fattori terapeutici, siano essi di carattere sociale, pedagogico, psicologico o biologico. La prevalenza di questi fattori protettivi può ridurre in modo consistente la manifestazione del disagio legato alla disabilità ed aumentare i livelli di autonomia diminuendo quelli di dipendenza. Quali sono le differenze principali tra gli accordi distrettuali e quelli provinciali? Gli operatori sanitari che negli ultimi trenta anni si sono occupati della salute mentale dei bambini in situazione di handicap hanno sempre tenuto in gran conto il dialogo con la scuola. La legislazione ed in particolare la legge 104/92, tuttora vigente, prevede alcuni articoli che definiscono quali siano i compiti delle diverse agenzie implicate nel processo di integrazione scolastica (Scuola Asl, Enti locali) e stabilisce inoltre che queste agenzie sottoscrivano in ogni realtà territoriale degli “Accordi di Programma”. Di fatto quindi gli accordi di programma provinciali descrivono e declinano i compiti delle diverse istituzioni per quanto riguarda gli alunni certificati a scuola a norma di legge. Agli accordi distrettuali spetta invece l’approfondimento delle tematiche relative all’handicap descritte negli accordi provinciali specificando ulteriormente alcuni modelli di intervento o caratteristiche peculiari della realtà distrettuale (es: nell’erogazione delle risorse, nella programmazione degli incontri, nelle modalità di raccordo tra istituzioni…). Ma non solo. Negli accordi distrettuali possono infatti trovare spazio anche le problematiche relative all’integrazione di bambini molto piccoli o la descrizione di percorsi formativi e professionali per ragazzi in uscita dalla scuola secondaria, e linee guida e proposte di intervento per tematiche che non ricadono nelle situazioni di “Handicap” (i disturbi di apprendimento, i disturbi emozionali…) Quali sono le risorse che la NPIA mette in campo per queste altre classi di bisogni e quali percorsi di raccordo sono individuabili? Il compito istituzionale del Servizio di NPIA è la cura e la promozione del benessere psicologico dei bambini e degli adolescenti, tuttavia gli operatori sanno bene che questo compito non si svolge solo negli ambulatori facendo diagnosi, riabili- Q 2002) o Dimessi 1663 566 260 stelfranco Emilia 19 65 10 11 6 3 177 128 23 4 egati al renpari al 5,5% %. tazione e terapia, anche se questo rimane il compito prioritario. In questi anni molto si è investito per migliorare la competenza diagnostica, di cura e l’aggiornamento professionale degli operatori. Gli accordi distrettuali prevedono momenti e spazi di intervento in cui il Servizio NPIA, le Scuole e gli Enti locali si adoperano per coordinare le rispettive competenze, implementando così le reciproche risorse. Ricordiamo per esempio la ricerca-azione rivolta alle classi prime e seconde che non si limita a monitorare le difficoltà nell’acquisizione della letto-scrittura, ma individua modalità didattiche e di intervento personalizzate e meglio efficaci. E anche la prossima apertura di uno sportello di consulenza presso Memo rivolto agli insegnanti dei diversi gradi scolastici e condotto da personale dell’Asl (vedi box sottostante). Quest’anno inoltre si è voluto formare gli insegnanti di scuola primaria sulle modalità di counselling, affinché i docenti potessero risultare figure di “sistema” e quindi attivatori di risorse. dossier l’integrazione scolastica Mauro Mariotti La neuropsichiatria a servizio della scuola ducatori professionali, logopedisti, neuropsichiatri, e psicologi: sono queste le figure del Servizio di Neuropsichiatria dell’Infanzia e Adolescenza che offriranno consulenza nei locali di Memo. Lo sportello si configura come spazio di ascolto e di promozione del benessere psichico a scuola, è rivolto agli insegnanti e prevede differenti articolazioni a seconda dei diversi ordini scolastici. L’accesso alla consulenza, che resta rigorosamente anonima, avviene, per i docenti di nidi e scuole dell’infanzia, attraverso il coordinatore di riferimento che, accolte le richieste, si rivolge a Memo. Gli insegnanti delle scuole pri- E 9 marie dovranno invece fare riferimento, sia per quanto riguarda disturbi e difficoltà di apprendimento sia per quanto riguarda difficoltà emozionali e problemi comportamentali e di comunicazione, a persone della scuola individuate come figure di sistema. Si tratta per esempio di counsellor o pedagogisti già formati o in via di formazione che fungeranno da raccordo tra i docenti e gli educatori della NPIA. Un contatto diretto con lo sportello è invece previsto per chi opera nelle scuole secondarie di primo grado. Ulteriori informazioni saranno quanto prima disponibili sul sito. www.comune.modena.it/memo dossier A ciascuno la sua risposta Ampliati i servizi offerti per chi si occupa di disabilità. Autismo, Progetto Ms e utilizzo di tecnologie sono gli argomenti su cui sarà possibile porre domande e confrontarsi con esperti n nuovo appuntamento a Memo, una nuova opportunità per insegnanti di ogni ordine e grado, educatori professionali, operatori del territorio, genitori. Stiamo parlando di tre nuovi sportelli consulenza, tre spazi, come li ha definiti il direttore di Memo Mauro Serra, “flessibili, di confronto, di riflessione e di ascolto; spazi in cui si dà vita a formazioni personalizzate, attraverso l’accompagnamento e il supporto su problemi specifici, su progetti e percorsi educativi e didattici.” Gli ambiti di intervento rimandano tutti all’area della disabilità, e più specificatamente all’autismo, al progetto MS (Mental Structures) e all’utilizzo delle tecnologie nella didattica e nella disabilità. Il martedì sarà l’associazione Aut Aut a gestire lo sportello rivolto a chi quotidianamente si trova a lavorare e a interagire con bambini e ragazzi con sindromi autistiche. Lo spazio si configurerà come il luogo dover poter discutere di nuove modalità di lavoro e strategie educative e di insegnamento efficaci, grazie anche all’ausilio di schede tecniche e didattiche, materiali informatici specifici, libri e riviste specializzate. Si effettuerà invece su appuntamento lo sportello dedicato al “Progetto MS”. La sigla MS sta per Mental Structures ed indica sia un gruppo di ricerca sia il materiale da esso prodotto, composto da test di valutazione e strumenti di intervento utili per potenziare il pensiero di bambini e ragazzi di età mentale compresa tra i 4 e gli 8 anni. In particolare si tende a favorire progressi nelle aree delle corrispondenze e delle funzioni, delle U nozioni spaziali e temporali, delle simmetrie e delle rotazioni. Lo sportello, gestito dalla psicologa Alessia Rapino, si propone come sostegno ad insegnanti ed operatori che nella loro programmazione includano interventi volti al potenziamento delle capacità cognitive: concentrazione, processi di memoria, ragionamenti logici… Il mercoledì è la volta della consulenza dedicata al supporto ed al sostegno all’utilizzo delle tecnologie nella didattica e nella disabilità. Si tratta di una consulenza ad ampio raggio, rivolta a tutte le scuole, che si propone di fornire l’indicazione degli strumenti più adeguati e funzionali in relazione alle esigenze dei singoli casi. A tal fine è prevista l’attivazione di tutte le forme di tutoraggio possibili, attraverso l’utilizzo delle nuove opportunità degli strumenti on-line e progetti di collaborazione on-site. Lo sportello si inserisce in un più ampio programma di lavoro che include la catalogazione del materiale hardware e software presente al centro e la realizzazione di un archivio delle esperienze di eccellenza degli ausili, con la presenza di materiali open source e software free sui temi della didattica e della disabilità. Parallelamente saranno monitorate le esigenze formative inerenti l’utilizzo di strumenti tecnologici innovativi, in particolare nel campo dei Disturbi Specifici di Apprendimento, grazie anche all’attivazione di specifiche collaborazioni con tutti gli enti presenti sul territorio modenese e a livello nazionale, dai CNR alle università ai CSH territoriali. AUT AUT Associazione famiglie con portatori di autismo Onlus Sezione di Modena ostituitasi nel 2003, Aut Aut è composta da genitori di bambini e ragazzi affetti da autismo ed è aperta a volontari, medici, studenti e a tutti coloro che cercano informazioni o vivono da vicino il disturbo autistico. L’associazione si propone in primo luogo la costante condivisione di idee, esperienze e conoscenze nell’ottica della continua ricerca di migliori opportunità e reciproco sostegno. Tra i numerosi progetti attivati ricordiamo: - progetto di attività pomeridiane extrascolastiche Don Chisciotte - progetto Federico per la somministrazione di trattamenti psicoeducativi - progetto di integrazione scolastica “Nella mia classe c’è un compagno che…” - progetto Bucaneve per la strutturazione di attività psicoeducative e logopediche - progetti di musicoterapica - progetto sport “Onda Blu” - costituzione della Fondazione Dopo di Noi per la tutela dei disabili quando la famiglia non può più fare fronte alla loro cura quotidiana. Info: www.autaut.org C Per informazioni e appuntamenti: Sportello Autismo: martedì con cadenza quindicinale dalle 15 alle 18 tel. 059.2034325 [email protected] Sportello Ms: previo appuntamento tel. 059.2034318 [email protected] Sportello Tecnologie: mercoledì con cadenza quindicinale dalle 15 alle 18 tel. 059.2034325 [email protected] 10 informazioni: Museo Civico d’Arte tel. 059 2033100-01 Laboratori Come artisti di 900 anni fa Due laboratori, uno sulla tecnica dello sbalzo e uno sulla miniatura, per insegnare ai ragazzi le tecniche dei preziosi manufatti in mostra fino alla fine di marzo nei Musei del Duomo na quarantina di opere tra oggetti di oreficeria, manoscritti, iscrizioni e preziosi manufatti sono in esposizione dal 16 dicembre scorso nei musei del Duomo in via Lanfranco. La mostra Romanica Arte e liturgia nelle terre di San Geminiano e di Matilde di Canossa offre l’occasione per calarsi nel clima culturale che ha improntato la costruzione della Cattedrale nelle terre segnate dal culto di San Geminiano e dall’incisiva azione della contessa Matilde di Canossa, convinta sostenitrice della Riforma ecclesiastica e del partito papale nella lotta per le investiture che oppose papato e impero. In collegamento con la mostra, che rimarrà aperta fino al 1 aprile 2007, il Museo ha predisposto una serie di attività rivolte alle classi e agli insegnanti. Si tratta in particolare di un percorso/laboratorio sulla tecnica della miniatura destinato ai ragazzi della scuola media di primo grado e uno sulla tecnica dello sbalzo rivolto alle classi IV e V della scuola primaria. I percorsi, che si svolgeranno nei mesi di febbraio e di marzo ogni martedì e giovedì mattina, avranno la durata di due ore – 9-11; 10,3012,30 - e saranno articolati in due momenti: visita alla mostra presso i Musei del Duomo e laboratorio che si terrà nella Sala delle Dame presso l’Istituto d’Arte A. Venturi, in Via dei Servi. Nel laboratorio sulla tecnica della miniatura i ragazzi delle medie scopriranno le diverse fasi per realiz- U 11 Per prenotazioni telefonare al numero 059/ 2033121 (Laboratorio didattico, Palazzo dei Musei) Per informazioni telefonare al numero 059/2033115 (dott.ssa Luana Ponzoni responsabile attività didattica Museo Civico d’Arte) Costo euro 3 per ogni ragazzo, gratuito per insegnanti, disabili e accompagnatori www.comune.modena.it/museoarte zare i manoscritti - la piegatura della pergamena, la rigatura del fascicolo, la trascrizione del testo, le rubriche e la rilegatura del codice - e sperimenteranno i procedimenti per eseguire una decorazione miniata secondo le tecniche usate negli antichi monasteri e nelle botteghe medievali: il disegno, la doratura, la stesura del colore e la lucidatura. Nel laboratorio sulla tecnica dello sbalzo i ragazzi della scuola primaria sperimenteranno la lavorazione a sbalzo di una lamina in rame seguendo i diversi passaggi utilizzati nell’antichità: il tracciato, lo sbalzo e la cesellatura. Infine tra gennaio e febbraio 2007 sono previste tre conferenze, rivolte agli insegnanti, finalizzate a una maggiore comprensione del contesto storico e del clima culturale di cui il Duomo è espressione, delle tecniche della miniatura e di quelle orafe. Venerdì 19 gennaio Paolo Golinelli parlerà di Matilde e Modena novecento anni fa: un mondo che cambia; venerdì 2 febbraio sarà la volta di Adriano Veroniche per un approfondimento della mostra nell’incontro Visitando “Romanica”: arte e tecnica dell’oreficeria sacra; infine venerdì 9 febbraio Fabrizio Crivello terrà una lezione su Manoscritti e legature al tempo di Lanfranco e Wiligelmo. Tutti gli incontri sono in programma alla Chiesa del Voto (via Emilia centro) alle ore 18, ingresso gratuito. A tutte le insegnanti che ne faranno richiesta sarà rilasciato un attestato di partecipazione. attività Conferenze libri dI Giuliano Boni Confronto tra culture e percorsi migratori: un'indagine nelle scuole secondarie di primo grado di Modena L’anno scolastico di riferimento è il 2004/2005, il terreno di indagine le scuole secondarie di primo grado di Modena, l’oggetto i flussi migratori e i percorsi di inserimento di preadolescenti di origine straniera. Si tratta di una ricerca, articolata e approfondita, che contribuisce a fornire un interessante spaccato della scuola multiculturale modenese. L’indagine è stata realizzata grazie ad una collaborazione tra le scuole, la Prefettura, l'Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, in particolare la Facoltà di Lettere e Filosofia e il Dipartimento di Scienze del Linguaggio e della Cultura, e associazioni presenti sul territorio. Ne è uscita una pubblicazione, edita da Memo nell’ottobre 2006, che mette in evidenza l’importanza di un lavoro di rete che sappia tradurre in realtà operative i rapporti tra enti e istituzioni. Il volume parte dall’analisi della diversità culturale presente re, dalla mediazione ai progetti già realizzati dalle scuole stesse e dal Comune. Dalla sintesi dei risultati riportati a conclusione del testo si evince infine quale rilevanza abbia il problema della comunicazione tra culture, un problema la cui soluzione richiede l’attivazione di nuove strategie di inserimento e di integrazione. Il volume è gratuito e disponibile a Memo. nelle scuole, nello specifico la diversità culturale e linguistica dei figli di migranti, per poi fotografare la distribuzione degli studenti nei plessi, secondo le tipologie scolastiche e le aree geografiche di provenienza. Ampio spazio è dato alla voce degli studenti, attraverso il loro modo di “raccontare il mondo” nei loro scritti, e degli insegnanti, per capire quali sono dal loro punto di vista i problemi di accoglienza, di didattica e di comunicazione. Dalle interviste effettuate in particolare ai docenti di lingua italiana e di matematica sono inoltre scaturiti implicazioni, difficoltà e suggerimenti per una didattica più efficace e più funzionale. Particolare attenzione è poi dedicata allo “straniero” in classe ed ai possibili interventi interculturali da attiva- Alessia Bellino, Francesca Coltellacci, Chiara Fortini, Angela Rochira, Sara Ronchetti. Prefazione e postfazione di Claudio Baraldi, Confronto tra cultu- re e percorsi migratori: un'indagine nelle scuole secondarie di primo grado di Modena, 2006, pp. 144, gratuito Info: [email protected] tel. 059.2034311 Apprendimento e Democrazia memo libri • memo libri Il sottotitolo è eloquente, quasi una dichiarazione di intenti: Un progetto di formazione/ ricerca/azione sulla democrazia nelle pratiche di costruzione delle conoscenze. Un progetto sul possibile rapporto tra apprendimento e democrazia nella scuola da cui è scaturito il “Diario del primo anno”, curato da Gianna Niccolai e Anna Maria Pedretti. L’attività, continuazione ideale di una precedente ricerca condotta nel 2002 sulla percezione che gli studenti e gli insegnanti hanno della scuola come spazio della democrazia, è promossa dalla Fondazione “Mario Del Monte” e sostenuta dagli Assessorati all’Istruzione del Comune e della Provincia di Modena, con il contributo della Regione Emilia Romagna e del Fondo Sociale Europeo. Il volume racconta con quali presupposti teorici, con quali modalità e con quali esiti trasformativi si è realizzata la prima parte di questo progetto, prevalentemente incentrata sulla formazione degli insegnanti. Il percorso di ricerca, che, nell’anno scolastico 2005/2006, ha visto la partecipazione di 15 insegnanti di scuola media superiore degli istituti di Modena e provincia, riprende ora con il coinvolgimento anche degli studenti. Scrivi bravo. Documentazione educativa di scuola primaria G. Niccolai, A.M. Pedretti, Apprendimento e Democrazia. Un progetto di formazione/ ricerca/azione sulla democrazia nelle pratiche di costruzione delle conoscenze. Diario del primo anno, 2006, pp. 68, gratuito Info: [email protected] tel. 059.2034311 Si chiama Marco, viene da un paese europeo ed è in Italia da quattro anni. Presenta comportamenti aggressivi e sintomi allucinatori. Per questo motivo è seguito dal Servizio di Neuropsichiatria Infanzia e Adolescenza dell’Azienda Usl di Modena. Eppure Marco doveva frequentare la quarta elementare. E così è stato. La sua esperienza di vita scolastica è stata raccolta in un volumetto edito da Memo dove si confrontano più voci, si intrecciano testimonianze, si insinuano dubbi e si danno risposte. Un’esperienza positiva per Marco, per gli educatori, per gli operatori Ausl, per le insegnanti, per il dirigente scolastico. Positiva perché si è attivata una rete comune di interventi e di progettualità indispensabile per affrontare adeguatamente una situazione così complessa. Nel volume sono raccontate le vicende di due anni scolastici vissuti e condivisi, eventi ed emozioni che inducono a riflettere su come sia possibile realizzare un efficace percorso di integra- zione. I fatti sono ricostruiti attraverso gli scritti di tutti coloro che hanno partecipato a questa esperienza, dall’arrivo di Marco a scuola al primo incontro con le istituzioni, dalla quarta elementare ai progetti per continuare, per concludere con la gita di fine anno di quinta. Chiudono il libro le conclusioni di insegnanti, educatrici e dirigente, che lasciano aperti spazi di riflessione e prospettive per nuovi percorsi di lavoro. Barbieri Paola, Brenna Anna Maria, Chiappelli Davide, D’Ostuni Laura, De Carolis Caterina, Fersini Ilaria, Lotta Marzia, Scrivi bravo. Documentazione educativa di scuola primaria, 2006, pp. 47, euro 3,00 Info: [email protected] tel. 059.2034311 12 “Chi sono i ragazzi che vanno male a scuola o che stanno male a scuola? Chi sono i ragazzi che chiamiamo difficili, in situazione di disagio, con problemi emozionali o disturbi di apprendimento?” Con queste parole dell’assessore all’Istruzione del Comune di Modena Adriana Querzè prende l’avvio il volume Per una scuola che sa accogliere. Interventi per la prevenzione del disagio, pubblicato da Memo e curato dalla Rete delle scuole secondarie di primo grado di Modena. Si tratta della documentazione di un progetto pluriennale che, partito dall’iniziativa di una singola scuola, ha coinvolto in breve tempo tutte le scuole secondarie di primo grado di Modena sotto lo slogan “Per una scuola che sa accogliere”. La volontà comune è quella di prendersi cura di quegli alunni che iibri Per una scuola che sa accogliere. Interventi per la prevenzione del disagio scolastico vivono nella scuola la loro personale e sofferta esperienza di disagio. Il volume presenta le motivazioni sottese al progetto, il significato di cosa comporta lavorare in rete, le risposte del territorio, le prospettive per il futuro. Il testo è corredato dalle schede che illustrano le attività svolte, dai laboratori pomeridiani ai percorsi individualizzati. In appendice sono riportati i contributi dei seminari svolti nel 2004 e 2005 e le esperienze realizzate nel territorio provinciale. Rete delle scuole medie di Modena, Per una scuola che sa accogliere. Interventi per la prevenzione del disagio scolastico, 2006, pp 98, gratuito Info: [email protected] tel. 059.2034311 memo libri • memo libri Sapere e saper fare. Guida per la formazione degli insegnanti Le routine e l’Organizzazione dello spazio per costruire un contesto fisico e umano inteso come struttura di sollecitazione e di sostegno; Il fare per recuperare l’uso delle mani all’agire dei bambini sulle cose e sull’ambiente; La conversazione e la lettura, così come Il narrare proposti nel loro significato relazionale tra il bambino e il narratore oltre che linguistico; La Rappresentazione, come forma comunicativa ed espressiva del rapporto tra il bambino e le sue esperienze. Questi i temi in cui si articola il volume “Sapere e saper fare”, in cui sono raccolte testimonianze desunte dai corsi di formazione rivolti ad insegnanti delle scuole dell’infanzia alle prime esperienze lavorative. Le autrici che sono, viceversa, insegnanti di lunga e collaudata esperienza, propongono temi partico- larmente significativi che possono comporre il “bagaglio di base” ritenuto indispensabile per chi si trova agli inizi della professione. Le autrici offrono stimoli ad individuare contenuti nei diversi campi di esperienza e suggeriscono modi di organizzare il lavoro didattico interagendo con le parole, le mani, i pensieri, la immaginazione dei bambini. Gli scritti sono di Serena Barbieri, Martina Bellucci, Marisa Bertoli, Tullia bertoni, Agnese Borsari, Anna Gibertini. AA.VV., Sapere e saper fare. Guida per la formazione degli insegnanti, a cura del Coordinamento pedagogico scuole dell’infanzia, Settore Istruzione - Comune di Modena, 2006, pp 104, euro 10,00 Info: [email protected] tel. 059.2032778 13 Documentazione: senso e immagine Questo nuovo testo del Coordinamento Pedagogico Provinciale di Modena, a cura di M. Cristina Stradi, raccoglie la prima parte del percorso formativo dell’anno scolastico 2004-2005, quella centrata sul senso e sull’immagine della documentazione come risorsa per i servizi e per le famiglie. Questa parte ha rappresentato la concreta possibilità di indagare, grazie ai contributi dei professori Antonio Brusa, Luigi Guerra e Walter Fornasa, gli aspetti che connotano i riferimenti storico educativi della documentazione stessa, mentre le indicazioni operative raccolte nei seminari - e riportate in modo schematico - hanno rappresentato una importante occasione per acquisire tecniche e indicazioni procedurali di grande utilità. Nel volume sono inoltre presentati i risultati di una indagine compiuta su tutti i servizi 0-6 della Provincia e relativa alle prassi di documentazione nei servizi e si fornisce una prima testimonianza delle sperimentazione, tuttora in corso, sull’utilizzo di una scheda (GRED) definito in sede regionale. M.C. Stradi (a cura di), Documentazione: senso e immagine, 2007, pp. 190, euro 3,00 Info: [email protected] tel. 059.2034311 (uscita prevista fine gennaio 2007) >> libri Vivere la città oggi, progettare la città di domani. La voce dei bambini e degli adolescenti nella scuola e nel territorio Nel 2005, in occasione della Giornata Internazionale dell’Infanzia e dell’Adolescenza, sì è svolto a Modena un convegno dal titolo “Vivere la città di oggi, progettare la città di domani”, con l’intento di dare voce al diritto alla cittadinanza di bambini e adolescenti. Gli atti di questo evento ribadiscono l’importanza per i più giovani del diritto alla partecipazione, all’espressione della propria opinione, alla possibilità di essere consultati e di prendere parte ai processi decisionali che li riguardano. Il fulcro su cui elaborare un’idea di cittadinanza é individuato nella città, con la sua connotazione fisica e sociale e nelle forme di partecipazione che includano i suoi abitanti e in particolare i bambini e i ragazzi all’interno del processo di progettazione. Le diverse relazioni riportate nel testo percorrono da vari punti di vista - storico, urbanistico, educativo, sociologico - l’affermarsi del bambino come soggetto sociale. Contemporaneamente vengono trattate le trasformazioni urbane e sociali che ne hanno oscurato nel tempo la presenza, fino al momento attuale in cui il tema della costruzione di un diverso e migliore rap- porto tra il bambino e la città è tornato alla ribalta. Gli scritti sono di A.M. Dapporto, M.Guaitoli, A. Querzé, G. Amendola, G. Paba, P. Castelnovi, A.M. Solis, A. Ferrari, G. Villanti, M. Callari Galli, V. Bulgarelli, D. Fabbri, F. R. Frieri, C. Franchini, T. Fregni, S. Tripi. AA.VV., Vivere la città oggi, progettare la città di domani. La voce dei bambini e degli adolescenti nella scuola e nel territorio, Atti del Convegno, Settore Istruzione – Comune di Modena, 2006, pp 124 Info: [email protected] >> memo libri • memo libri Diamo parole al dolore “Diamo parole al dolore” è un libro che ha uno scopo preciso, vale a dire elaborare una dimensione culturale e un’azione educativa da parte delle figure che, in famiglia e nelle istituzioni, sono a contatto con il dolore dei bambini, in particolare le donne. Perché è quasi sempre delle donne – madri, educatrici, insegnanti, infermiere, ecc. – la cura del dolore e delle sofferenze dei bambini. Il volume raccoglie gli atti di un convegno nazionale organizzato dall’assessorato all’Istruzione e Rapporti con l’Università del Comune di Modena, che ha affrontato il tema del dolore nell’infanzia, non solo quello fisico, ma anche la difficoltà del vivere quotidiano da cui derivano ansia, paura, stress, attraverso discipline diverse - pedagogia, psicologia, filosofia...- al fine di promuo- Disegnare gli animali vere un possibile sostegno per coloro che, a vario titolo, si occupano dei bambini, aiutandoli ad elaborare percorsi di accettazione positiva/superamento/ ricomposizione delle loro esperienze di vita. Il volume raccoglie gli scritti di V. Andreoli, J. Baldaro Verde, S. Benedetti, A. Bertolini, P. Bertolini, E. Beseghi, C. Bogliolo, C. Bonini, C. Bove, E. Caffo, T. Cancrini, M.C. Capoferri, E. Cassoni, M.G. Catellani, M.G. Contini, P. Di Stefano, B. Forresi, V. Guidetti, N. Lugli, A. Masullo, C. Neri, L.A. Pini, L. Restuccia Saitta, M. Tarozzi, N. Terzi, S.Veca. Filippo Buratti Disegnare gli animali, Settore Istruzione - Comune di Modena, 2006, euro 10,00 I bambini spesso considerano gli animali simili a loro e attribuiscono loro caratteristiche umane, tanto che nei loro primi disegni il corpo di qualsiasi animale assomiglia a quello dell’uomo; ma mentre si riconosce questa idea antropomorfica, anche i bambini via via si accorgono della varietà del mondo animale e ne capiscono i differenti modi di vivere, ne colgono a volte il carattere intrinseco come la ferocia o la mitezza, oppure ne enfatizzano particolari del corpo: le unghie del gatto, il lungo collo della giraffa. Nel volume “Disegnare gli animali”, curato da Filippo Buratti, gli animali sono visti con gli occhi di un artista per suggerire agli insegnanti “come guardarli e come raffigurarli”. Il testo, che nasce a seguito di un corso di disegno per gli insegnanti della scuola dell’infanzia, è infatti corredato da una vasta gamma di raffigurazioni di animali ri-creati dalla “matita” dell’artista, e offre molteplici suggerimenti tecnici. [email protected] Info: L.A. Pini, L. Restuccia Saitta, Diamo parole al dolore, Ed. FrancoAngeli, 2006, pp 240, euro 18,50 Info: Il testo è disponibile in libreria tel. 059.2032778 (uscita prevista fine gennaio 2007) 14 aria Arcà, Mariolina Bussi Bartolini, Carlo Bernardini, Giuseppe Longo sono scesi in campo per la sesta edizione di Documentaria, la manifestazione biennale organizzata da Memo, in programma a Modena dal 4 al 7 settembre 2007. L’iniziativa sarà incentrata sulle scienze e le loro implicazioni pedagogiche e didattiche, coniugate a riflessioni teorico-culturali. Si affronteranno temi quali le scienze e le tecnologie nelle culture contemporanee, l’evoluzione delle idee, delle ideologie e delle menti, la bioetica e le biotecnologie… Molteplici saranno le opportunità per i docenti: momenti convegnistici, laboratori, mostre, visite guidate, proiezioni di filmati e documentari e momenti teatrali. Grande spazio sarà dato ai progetti ed alle esperienze prodotte dalle scuole. All’indirizzo www.comune.modena.it/memo sarà possibile nei prossimi mesi seguire passo passo tutte le novità riguardanti l’evento. Info: [email protected] M Un libro premia per sempre Torna il premio di poesia “Mario Benozzo” l via l’edizione 2007 del concorso riservato alle poesie composte dai ragazzi delle scuole secondarie di primo grado di Modena. È fresco di stampa il volume che raccoglie gli scritti premiati durante la manifestazione di Libranch’io organizzata da Memo nel maggio 2006. Il premio, dedicato a colui che tanto si è adoperato, prima come insegnante e poi come amministratore, per la tutela dei diritti dell’infanzia, si propone di sostenere e valorizzare l’espressione spontanea dei ragazzi e le loro potenzialità comunicative. Le scuole che vogliono partecipare possono rivolgersi a sabina.gavioli@comu- A desioni ancora aperte per l’itinerario didattico, giunto alla ottava edizione, rivolto alle scuole secondarie di secondo grado. Alle classi coinvolte saranno consegnati i libri finalisti del 55° Premio Bancarella. I ragazzi, affiancati da loro insegnanti, dovranno costruire una recensione personale. La giuria composta da autorità locali, giornalisti, scrittori e librai selezionerà le migliori recensioni: oltre al 1° premio che consiste in 770,00 euro (metà da spendere con i compagni della classe) saranno consegnati 18 premi di consolazione. L'iniziativa, promossa da Confesercenti, in ambito regionale vede coinvolte altre città: Reggio Emilia, Forlì, Cesena, Ravenna e prevede come momento conclusivo una serata in cui saranno premiati gli studenti finalisti di ogni città. Il primo appuntamento per gli insegnanti e le classi interessate è mercoledì 14 febbraio 2007 alle 15.30 presso la sede di Confesercenti in via Santi, 8 al 1° piano. A ne.modena.it; tel. 059.2034331 La musica in primo piano i svolgerà il 10 marzo 2007 al Baluardo della Cittadella a Modena il convegno Musica 0-3. Esperienze musicali nella primissima infanzia a confronto, organizzato dalla Società Italiana per l’Educazione Musicale in collaborazione con l’Assessorato all’Istruzione del Comune di Modena. L’iniziativa è rivolta a educatori e personale dei nidi, di comunità infantili, docenti di scuola dell’infanzia, studenti universitari, ricercatori e studiosi dello sviluppo musicale infantile. Sarà l’occasione per approfondire la riflessione intorno al valore dell’esperienza con i suoni in tenerissima età ed in periodo prenatale e verranno presentati gli orientamenti della ricerca internazionale, grazie alla presenza, tra gli altri, di esperti quali Susan Young, François Delalande, Michel Imberty. Il convegno prevede anche sessioni tematiche con la presentazioni di poster e di video. S Info: [email protected] tel. 059.2034332 Nuove adozioni per i monumenti di Modena ato nel 1999, il progetto “La scuola adotta una monumento”, si propone di salvaguardare e rivitalizzare il patrimonio culturale urbano attraverso lo sguardo nuovo e curioso di bambini e ragazzi. Dopo che nell’ultimo triennio di lavoro i prodotti delle scuole sono stati esposti in mostra e raccolti in una pubblicazione, quest’anno si riparte dal primo step, vale a dire l’adozione dei monumenti modenesi da parte delle classi. Una decina di scuole ha già aderito al progetto, ma le iscrizioni sono ancora aperte. N Per saperne di più: www.comune.modena.it/itinerari - [email protected] tel. 059.2034331 15 Info: www.siem-online.it [email protected] brevi A Documentaria protagoniste le scienze brevi Ciak si gira Libri senza frontiere si rinnova ilmare la storia è il concorso nazionale per opere multimediali e video sulla storia del Novecento organizzato dall´Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza di Torino. Il concorso è rivolto a tutte le scuole italiane di ogni ordine e grado e si articola in tre sezione – elementari, medie e superiori – ciascuna suddivisa in due sottosezioni, una per i video e l’altra per i cd rom e altre tipologie multimediali. Una novità dell’edizione 2007 è costituita dal premio speciale “25 aprile” promosso dal coordinamento delle Associazioni della Resistenza del Piemonte, che si affiancherà agli altri sei del concorso e che sarà attribuito a un'opera che affronti in modo prevalente aspetti della Resistenza in Italia. L'iscrizione al concorso è gratuita e deve avvenire a mezzo della scheda d'iscrizione ufficiale entro e non oltre il 4 marzo 2007. Il bando completo del concorso è disponibile sul sito www.ancr.to.it previsto intorno alla metà di marzo l’appuntamento annuale con Libri senza frontiere, l’iniziativa che con seminari, laboratori e una mostra cui parteciperanno numerose case editrici si propone di far scoprire nuove modalità di insegnamento delle lingue europee. Quest’anno, accanto alla consueta attenzione per l’inglese, il francese, il tedesco e lo spagnolo, si aggiunge l’opportunità di approfondire la tematica inerente l’italiano come lingua seconda. Il programma dell’iniziativa sarà consultabile all’indirizzo www.comune.modena.it/memo. Info: [email protected] Per informazioni: Archivio Nazionale cinematografico della Resistenza via del Carmine 13, 10122 Torino Per informazioni e appuntamenti scrivere a [email protected]; tel. 011/4380111 fax. 011/4357853 [email protected] [email protected] F È Quanto pesa la luce? are scuola divertendosi e favorendo l’approccio all’educazione scientifica”. È l’invito che il Museo della Bilancia di campogalliano rivolge alle scuole attraverso il concorso nazionale “Il Peso delle idee” giunto quest’anno alla XXII edizione. Il tema dell’edizione 2006/2007 è “Tutto il peso della luce”. Il concorso è rivolto a ragazzi e insegnanti delle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado con premi in materiale didattico da concordare. L’iniziativa ha lo scopo di far riflettere sull’energia (in particolare elettrica) e sulle forme del suo utilizzo, sull’uso e lo smaltimento di pile e batterie, approfondire le conoscenze scientifiche e le analogie di fenomeni come suono, luce, elettricità, magnetismo… Il concorso prevede anche una sezione tecnico/artistica e una letteraria dove verranno premiati gli elaborati relativi. La partecipazione è prevista per classe e l’iscrizione deve essere effettuata entro il 31 gennaio, mentre per l’invio degli elaborati c’è tempo fino al 1 aprile 2007. La premiazione avverrà domenica 13 maggio durante una festa nella quale verranno anche esposti tutti gli elaborati pervenuti. Per informazioni o chiarimenti: Museo della Bilancia F Apre lo sportello Irre stato attivato presso Memo lo sportello decentrato dell’Irre Emilia Romagna (vedi Viaggio in Terza classe anno XI n. 3 – settembre 2006). I ricercatori dell’Istituto offriranno la loro consulenza su ricerche e progetti didattico-educativi tutti i mercoledì pomeriggio dalle 15 alle 18 e il mercoledì mattina solo su appuntamento dalle 9 alle 12. È tel. 059 527133 [email protected] www.museodellabilancia.it o telefonare allo 059.2034341 Riceviamo e pubblichiamo questo comunicato stampa degli IRRE nazionali I Presidenti e Direttori degli Istituti Regionali di Ricerca Educativa, IRRE, riuniti oggi a Bologna, riconoscono le difficoltà poste al Ministero della Pubblica Istruzione dalla predisposizione della legge finanziaria 2007 ma non possono fare a meno di segnalare che la dichiarata volontà del Ministro di potenziare la ricerca educativa come supporto fondamentale alle autonomie scolastiche contrasta con la ventilata ipotesi di soppressione o di incorporazione degli IRRE che hanno svolto negli ultimi trenta anni un ruolo importante di promozione dell’autonomia e di cerniera tra istanze locali e linee nazionali nonché di servizio alle singole istituzione scolastiche. Esiste ormai una documentazione imponente su tali funzioni che si concretizza in una rete nazionale difficilmente ripristinabile in tempi brevi. Si tratta di un patrimonio di esperienze, di professionalità e di collaborazioni interistituzionali che andrebbe irrimediabilmente disperso. A partire dalla consapevolezza che la formazione è un coefficiente di investimento sociale e culturale, i Presidenti e Direttori chiedono che venga effettuata una puntale verifica e valutazione prima di procedere a deci- sioni che non sono in sintonia con orientamenti europei largamente ispirati alle esperienze degli IRRE italiani. Dichiarano la propria disponibilità, come già formalmente richiesto, a confrontarsi per proporre soluzioni al finire di rendere il sistema IRRE ancora più efficiente ed efficace nell’ambito della politica scolastica del Paese consapevoli, tra l’altro, che l’azzeramento comporta un risparmio irrisorio per il quadro finanziario complessivo, indebolisce il sistema di istruzione e formazione e manda un segnale negativo a tutto il mondo della scuola dell’autonomia. 16