Rassegna stampa - Università di Trento
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Rassegna stampa - Università di Trento
Data: 28/01/2015 | Fonte: Corriere del Trentino | Pagina: 9 | Autore: Vincenzo Cali, TRENTO | Categoria: Università di Trento ATENEO I nodi aperti Per il «comparto della conoscenza» i nodi vengono al pettine. Sono di alcuni giorni fa gli interventi dell'ex dirigente del servizio università e ricerca della Provincia, Fernando Guarino che dà ragione a giovanni pascuzzi (l'ex pro-rettore aveva lanciato l'allarme per il mancato inserimento dell'università di Trento nell'elenco di quelle autorizzate ad attingere ai contributi ministeriali per la «quota premiale») e del candidato al rettorato Stefano zambelli che ha posto in modo netto il tema della necessaria discontinuità nella governance. Avendo seguito il primo dibattito con i candidati rettori mi permetto di osservare che vi è scarsa consapevolezza in tutte le parti (studenti, docenti, personale) della partita cruciale che si sta giocando. L'accordo di Milano che con legge finanziaria trasferì dallo Stato alla Provincia l'onere del finanziamento dell'università, non avendo un aggancio statutario (le norme costituzionali non attribuiscono competenze primarie in campo universitario alla Provincia) è per sua natura precario e non garantisce il mantenimento degli attuali flussi finanziari per ricerca e didattica. Va aggiunto che il progetto originariamente previsto da Bruno Kessler, quello di fare di Trento una città universitaria, ha subito un'ulteriore battuta d'arresto con la rinuncia a dotare l'ateneo della «cattedrale laica» disegnata da Mario Botta. Non tutto è però perduto, se la discontinuità enunciata da zambelli finirà per materializzarsi: l'intera area ex-Michelin potrebbe diventare il vero volano della Trento del terzo millennio, Agen EMERGE Carabinier Polizia di S Vigili del F Guardia d Polizia Mu Polizia Str Questura NAS Nucleo Eli Aeroporto Soccorso A TRASPO Trentino tr SALUTE ATENEO I nodi aperti Per il «comparto della conoscenza» i nodi vengono al pettine. Sono di alcuni giorni fa gli interventi dell’ex dirigente del servizio università e ricerca della Provincia, Fernando Guarino che dà ragione a Giovanni Pascuzzi (l’ex pro-rettore aveva lanciato l’allarme per il mancato inserimento dell’università di Trento nell’elenco di quelle autorizzate ad attingere ai contributi ministeriali per la «quota premiale») e del candidato al rettorato Stefano Zambelli che ha posto in modo netto il tema della necessaria discontinuità nella governance. Avendo seguito il primo dibattito con i candidati rettori mi permetto di osservare che vi è scarsa consapevolezza in tutte le parti (studenti, docenti, personale) della partita cruciale che si sta giocando. L’accordo di Milano che con legge finanziaria trasferì dallo Stato alla Provincia l’onere del finanziamento dell’università, non avendo un aggancio statutario (le norme costituzionali non attribuiscono competenze primarie in campo universitario alla Provincia) è per sua natura precario e non garantisce il mantenimento degli attuali flussi finanziari per ricerca e didattica. Va ag- Le lettere vanno inviate a: Corriere del Trentino Via Missioni Africane, 17 38121 Trento e-mail: lettere@ corrieredeltrentino.it @ giunto che il progetto originariamente previsto da Bruno Kessler, quello di fare di Trento una città universitaria, ha subi- il 28/01/2015 alle 14:33:24 Powered by TCPDF (www.tcpdf.org) Egregio direttore, quanto successo negli ultimi giorni fra il presidente Rossi e gli assessori provinciali del Partito democratico è l’ennesima pagina di una commedia. Una commedia — ahimè — tutt’altro che divertente: è squallida e si trascina ormai da mesi. La comunità trentina è sempre più attonita di fronte al desolante spettacolo di una classe di governo intenta a risolvere le proprie beghe da cortile e incapace di offrire una qualche visione sul futuro della nostra terra. Di un fatto bisogna dare atto al presidente Rossi. Sta efficacemente conseguendo il proprio obiettivo di un Trentino trilingue. I tre partiti che compongono la coalizione di centrosinistra autonomista parlano infatti tre linguaggi differenti. Quando non ci si intende neppure sui principi e sui contenuti che dovrebbero essere alla base dello stare insieme, si può essere d’accordo solamente sul nulla. La prossima settimana la maggioranza riporterà in Consiglio il disegno di legge cosiddetto contro l’omofobia, che è esattamente — se parliamo di omofobia e di bullismo omofobico, non di promozione dell’ideologia gender — una legge sul nulla, come ha dichiarato in una sede istituzionale (la quarta commissione del Consiglio provinciale) una figura istituzionale super partes quale il Difensore civico. Mentre la giunta provinciale sembra vivere su Marte, nella terra trentina — dei cui problemi dovrebbe occuparsi — sempre più le famiglie non arrivano alla fine del mese, i giovani emigrano in cerca di occupazione, la burocrazia esaspera cittadini e imprese, numerose aziende chiudono i battenti. Un appello al presidente Rossi: se non è in grado di fare della giunta una squadra sufficientemente coesa e all’altezza dei propri compiti, abbia almeno la decenza di dimettersi e così di to un’ulteriore battuta d’arresto con la rinuncia a dotare l’ateneo della «cattedrale laica» disegnata da Mario Botta. Non risparmiare a tutti i trentini l’umiliazione di essere governati da amministratori pubblici principalmente intenti a scannarsi — politicamente — tra loro nonché a spartirsi voracemente tutte le cosiddette poltrone di sottogoverno. Claudio Cia, consigliere provinciale Egregio consigliere Cia, il gioco stavolta è sottile, ma spesso è stato assai più esplicito, mi pare anche da parte sua: per rendere ancor più invisa una proposta di legge da lei legittimamente contestata, si usa l’arma di una presunta inutilità della norma a fronte della crisi che affigge molte famiglie. La prima contraddizione è che, se la legge è sul nulla, non si capisce perché lei e i suoi amici vi scaldiate tanto, facendo perdere tempo all’Aula: lasciate che l’approvino velocemente. La seconda contraddizione, invece, la chiama in causa personalmente. Qualcuno, infatti, potrebbe obiettare che dovrebbe occuparsi dei «veri problemi dei trentini» anziché dare la caccia ai poveri conigli del cimitero, battaglia che l’ha vista e la vede impegnata con grandissimo sforzo. Polemiche vuote. Io credo che un consigliere provinciale abbia il tempo di studiare sia misure per rilanciare lo sviluppo, sia altri temi che ritiene di interesse per i propri elettori: si tratti del dovuto rispetto da garantire a un cimitero o dei diritti degli omosessuali, il ragionamento non cambia. Qualora la politica si riducesse solo agli immediati bisogni materiali dei cittadini, potremmo affidarci a un buon amministratore delegato. Perché la politica è difesa dei valori di riferimento che possono riguardare il decoro delle tombe come la libertà sessuale. Argomenti sui quali non servono anatemi, ma dialogo e volontà di trovare una soluzione. © RIPRODUZIONE RISERVATA tutto è però perduto, se la discontinuità enunciata da Zambelli finirà per materializzarsi: l’intera area ex-Michelin po- trebbe diventare il vero volano della Trento del terzo millennio, Vincenzo Calì, TRENTO Pagina 1/1 Pronto Int Guardia M Croce Bian Croce Ros Az. Prov. p Casa di cu Ospedale Ospedale Ospedale FARMAC TRENTO In servizi COM. MAD 0461.9243 In servizi GRANDI, V ROVERET In servizi COBELLI, V