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928 L’organizzazione dell’emergenza-urgenza N. 210 - 2016 Come verificare la qualità del lavoro in PS Quali gli indicatori necessari Alessio Bertini Azienda USL Toscana nord ovest – P.O. Livorno Abstract Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un notevole sviluppo dei sistemi Regionali di valutazione della performance e di controllo del rischio clinico con una sempre maggiore attenzione a perfezionare la qualità del dato estratto dal sistema informatico al fine di ottenere informazioni sempre più precise sulle attività svolte nei Pronto Soccorso della Regione Toscana. Il lavoro in Pronto Soccorso investe così tanti aspetti della “processo di cura” che una singola misurazione non rende conto della complessità del sistema e per questo sono richieste misure multiparametriche che tengano conto di tutti quegli aspetti che condizionano gli esiti delle cure e la percezione che gli utenti possono avere della loro esperienza nel Pronto Soccorso. Quindi a fianco alle misure di performance sono necessarie misurazioni che consentano di valutare la effettiva efficacia delle cure erogate ed altri aspetti della qualità percepita dagli utenti e dai professionisti. Ciò che si vuole è garantire ai nostri cittadini la migliore cura possibile con le risorse messe a disposizione nel rispetto dei requisiti fondamentali della Qualità delle Cure. Per ciascuno di questi requisiti è possibile trovare misure di processo e di risultati che se regolarmente raccolti e valutati consentono di monitorare la qualità delle cure erogate. Le varie Società Scientifiche Internazionali si sono più volte espresse su quelli che potrebbero essere indicatori adeguati al monitoraggio della qualità delle cure fornite in Pronto Soccorso ma la decisione su quali utilizzare dipende da fattori che devono essere individuati localmente, dalla disponibilità informatica del dato e dagli indirizzi che si vogliono dare ai singoli Sistemi Sanitari. La medicina d’urgenza è una specialità molto giovane che ha trovato riconoscimento in Italia solo a partire dal 2006 e ancora adesso si trova a combattere contro innumerevoli pregiudizi nell’ambito delle organizzazioni ospedaliere nonostante la chiarezza sul suo dimensionamento espresso nel cosiddetto “decreto Balduzzi” del 13 Settembre 20121. Il Pronto Soccorso viene visto e percepito (spesso anche dai manager) come una fonte inesauribile di contenziosi ma ciò che dovrebbe essere chiaro per i manager aziendali è che i risultati prodotti sono in realtà conseguenza di una meticolosa organizzazione laddove questa si realizzi o frutto delle inefficienze laddove presenti2. Le Società scientifiche nazionali ed internazionali hanno definito quali sono le competenze professionali per la pratica della medicina d’urgenza ed hanno consentito così di costruire un modello di Sistema di Emergenza centrato sul Pronto Soccorso (con il supporto delle specialità Ospedaliere) dove l’emergenza preospedaliera trasporta il paziente per una valutazione dello specialista in medicina d’emergenza-urgenza e questi, con le competenze di cui è dotato e con il supporto degli altri specialisti ospedalieri, interviene in rapporto alle condizioni del paziente per valutare la necessità di ospedalizzazione o la dimissione a domicilio del paziente con le dovute indicazioni3,4. Questo modello di sistema di emergenza che potremmo definire “ED centered” è quello più diffuso nei Paesi industrializzati (NordAmerica, Australia, Europa Italia inclusa, Medio Oriente, Giappone, Paesi Asiatici, etc.). In questi Paesi si è sviluppato un percorso di collaborazione con i rispettivi sistemi sanitari regionali e nazionali per individuare e promuovere standard qualitativi e “indicatori di qualità” che potessero essere utilizzati per misurare il lavoro svolto. Contestualmente negli stessi Paesi (Italia N. 210 - 2016 inclusa) si osserva una sempre maggiore pressione sul sistema di emergenza in un contesto in cui le risorse appaiono essere sempre più limitate5-7. Il primo aspetto da chiarire è cosa si intende per “qualità del lavoro” e l’occasione è ghiotta per affrontare seppur brevemente l’argomento. Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un notevole sviluppo e perfezionamento dei sistemi regionali di valutazione della performance e di controllo del rischio clinico8,9. Inoltre sempre maggiore attenzione si è posta a perfezionare la qualità del dato estratto dal sistema informatico al fine di ottenere informazioni sempre più precise e attendibili sul numero e sulla tempistica delle attività svolte nei Pronto Soccorso della Regione Toscana10,11. Per molti (anche addetti ai lavori) le tre cose esprimono interamente le dimensioni della qualità del lavoro che viene svolto nei Pronto Soccorso. In realtà non è così, gli elementi citati, seppur fondamentali per una valutazione qualitativa delle attività e dei servizi erogati, non rendono conto per intero della qualità delle cure erogate. Il paradosso sarebbe evidente se ponessimo ai nostri cittadini una semplice domanda: ma lei preferisce ricevere un’assistenza tempestiva con cure di bassa qualità oppure sarebbe disposto a concedere qualcosa alla tempestività pur di ottenere delle cure di elevata qualità (cioè di provata efficacia)? E’ chiaro che quando si parla di emergenza l’unica risposta possibile è di ottenere entrambe le cose (cioè cure tempestive e qualità adeguata) ma mentre il sistema informatico è stato potenziato negli anni in modo da poter misurare tutto ciò che interessa riguardo alla performance (tempi di attesa per i vari codici colore, percentuale di abbandoni, questionari di soddisfazione dell’utente, etc.) non altrettanto è stato fatto per rendere il sistema in grado di misurare la tempestività e la qualità delle cure erogate in Pronto Soccorso (ad esempio attraverso misure di outcome). In realtà il lavoro in Pronto Soccorso investe così tanti aspetti della “processo di cura” che una singola misurazione non rende conto della complessità del sistema e per questo sono richieste misure multiparametriche che tengano conto di tutti quegli aspetti che condizionano gli esiti delle cure e la percezione che gli utenti possono avere della loro esperienza nel Pronto Soccorso 6,7,12,13. Quindi a fianco alle misure di performance sono necessarie misurazioni che consentano di valutare la effettiva efficacia delle cure erogate ed altri aspetti della qualità percepita dagli utenti e dai professionisti. Per raggiungere questo obiettivo è innanzitutto necessario “dotarsi” di strumenti idonei a questo tipo di misura e poi sarà L’organizzazione dell’emergenza-urgenza 929 necessario anche un profondo cambio di mentalità per i professionisti che dovranno vedere nella misurazione di questi parametri un riconoscimento delle loro capacità professionali e uno strumento per ottenere riconoscimenti sulle loro competenze e sulle loro capacità produttive14. Ciò che si vuole sia garantito è il principio di assicurare ai nostri cittadini la migliore cura possibile con le risorse messe a disposizione. Il concetto di qualità è un concetto pieno di sfaccettature che non possono essere riassunte da un singolo tipo di indicatore quali i tempi standard. Questo tipo di approccio è potenzialmente pericoloso in quanto non tenendo conto di altri aspetti altrettanto desiderabili quali l’efficacia clinica, la percezione dell’utente e la soddisfazione degli operatori, rischia di indurre pericolose “scorciatoie” mirate a raggiungere i singoli obiettivi a spese di altri e significativi aspetti della qualità. La sfida ulteriore che i Dipartimenti di emergenza devono affrontare riguarda la funzione che viene loro chiesta: la definizione di situazione di emergenza o urgenza è spesso/sempre guidata dalla percezione soggettiva e risulta quindi distante dalla definizione medica di emergenza (condizione che mette immediatamente a rischio la vita o la funzione di un organo) e di urgenza (condizione che mette a rischio la vita o la funzione di un organo nelle successive 24-72 ore) anche all’interno della stessa comunità professionale. Questo porta i Dipartimenti di emergenza a dover erogare cure efficaci e di alta qualità a tutti coloro che si presentano indipendentemente dal loro livello di gravità e di acuzie4,12. Perché quello che il cittadino si aspetta dal Pronto Soccorso è più o meno questo12: • Il personale giusto: professionisti adeguatamente preparati e qualificati per erogare trattamenti di emergenza in tutti gli scenari previsti e prevedibili (malattia, trauma, disturbi mentali, etc.). • L’ambiente giusto: spazi dedicati e adeguatamente dotati delle misure di sicurezza e di igiene (controllo delle infezioni) e delle attrezzature (ad es sistemi di monitoraggio e dotazione strumentale idonea) che consentano la gestione del previsto e prevedibile numero e tipologia di emergenze (pazienti pediatrici, vittime d’abuso, traumi, malattie cardiorespiratorie, disabili, malattie infettive e diffusive, emergenze comportamentali, etc.). Tutto questo nel rispetto della privacy e della dignità dell’individuo • La capacità decisionale: dal livello manageriale alla prima linea, il Pronto Soccorso si deve caratterizzare per la capacità di prendere decisioni critiche e tempestive. 930 L’organizzazione dell’emergenza-urgenza N. 210 - 2016 Tabella 1. Requisiti fondamentali della qualità delle cure Sicurezza Non genera danno al paziente Efficacia Le cure somministrate sono di documentata (EBM) efficacia clinica e vengono applicate solo a coloro che ne possono beneficiare Centrata sul paziente Il trattamento proposto è rispettoso dei bisogni e delle preferenze e dei valori di ogni singolo paziente Tempestiva Volta a ridurre al minimo le attese e ritardi che possono risultare dannosi per il paziente Efficiente evita tutto ciò che è inutile o superfluo (in termini di risorse, di indagini, di spesa, etc.) Equa garantisce identici livelli di cura a tutti i cittadini • Il giusto percorso: esso deve garantire il riconoscimento precoce dei pazienti che richiedono attenzione immediata e assicurare indagini ed interventi tempestivi in coloro che presentano condizioni di emergenza. • I giusti risultati: valutazione degli esiti di coloro che hanno ricevuto trattamento. • Il giusto approccio: il paziente “al centro delle cure” richiede attenzione ed enfasi da parte degli operatori al sollievo dalla sofferenza e ad una buona comunicazione nei confronti dei pazienti e dei loro accompagnatori. • Il giusto sistema: che garantisca continuità di cura al paziente anche dopo che esso abbia lasciato il Pronto Soccorso. Quindi sono necessari profondi legami con la medicina territoriale. • Il giusto supporto delle istituzioni nel valutare continuamente la presenza e l’efficacia delle condizioni di cui sopra e la capacità di intervento tempestivo laddove esse vengano meno. Quello che invece si aspettano i professionisti del Dipartimento di emergenza è di essere trattati con rispetto dai colleghi e dai pazienti e di lavorare in un ambiente sicuro e non pericoloso per il proprio stato di salute. Essi si aspettano anche di essere supportati in un percorso di aggiornamento continuo rivolto a soddisfare le aspettative sopramenzionate e indirizzato ad una innovazione delle cure basata sull’evidenza. Negli ultimi anni l’Agenzia regionale di sanità in collaborazione con la SIMEU (Società italiana di medicina d’emergenza-urgenza) ha sviluppato progetti per migliorare la qualità delle codifiche diagnostiche in Pronto Soccorso sviluppando una “short list” delle codifiche diagnostiche estratte dalla ICD-IX e un elenco delle procedure effettuate in Pronto Soccorso dai professionisti del DEA con l’intento di semplificare le loro attività e ottenere una maggiore accuratezza nelle codifiche diagnostiche. Uno degli aforismi più in voga riguardo al sistema di emergenza recita “il paziente giusto nel tempo giusto nel posto giusto”; affinché questo si realizzi si dovrebbero rispettare quelli che possiamo considerare i requisiti fondamentali della qualità delle cure indicati dall’Istituto di medicina (Tab. 1)15. Per ciascuno di questi requisiti è possibile trovare misure di processo e di risultati che se regolarmente raccolti e valutati consentono di monitorare la qualità delle cure erogate e di intervenire, secondo il principio di Deming16, sui fattori che hanno portato al fallimento dell’indicatore. Le varie Società scientifiche internazionali si sono più volte espresse su quelli che potrebbero essere indicatori adeguati al monitoraggio della qualità delle cure fornite in Pronto Soccorso ma la decisione su quali utilizzare dipende da fattori che devono essere individuati localmente, dalla disponibilità informatica del dato e dagli indirizzi che si vogliono dare ai singoli sistemi sanitari. (Tab. 2) 17-34 . Il sistema di emergenza e gli specialisti in medicina d’emergenza-urgenza sono sufficientemente maturi per superare i limiti di un sistema di valutazione basato esclusivamente su misure di performance. L’implementazione di indicatori che consentano di valutare la qualità delle cure erogate e attraverso ciò di migliorare gli outcomes clinici potrà finalmente consentire il raggiungimento di risultati che possano coniugare la soddisfazione dei pazienti e quella dei professionisti. Il sistema sanitario regionale deve dotarsi di organismi tecnici indipendenti che possano sorvegliare in autonomia la qualità delle cure erogate e provvedere, laddove richiesto, alla pianificazione degli interventi correttivi necessari. L’organizzazione dell’emergenza-urgenza N. 210 - 2016 931 Tabella 2. Indicatori di qualità (Struttura, Processo, Esito) delle cure erogate Qualità Adeguatezza delle strutture Struttura Processo Numero di box attrezzati per i codici rossi Aree dedicate per pazienti fragili (bambini, disabili, anziani disorientati, etc.) P.E.I.M.A.F Checklist di ispezione e verifica periodica della dotazione strumentale Adeguatezza e preparazione dello staff Rispetto dei requisiti minimi di personale e di competenza Livelli di turnover dello staff Percentuali di malattia Numero di pazienti per unità di staff per unità di tempo Numero di pazienti in attesa di trattamento per ciascun codice colore Tempo di attesa per la visita Tempo di permanenza nel dipartimento di emergenza (dall’arrivo alla dimissione) Percentuale di abbandoni (colore che abbandonano prima di essere visitati) Presenza di cultura della qualità Presenza di Direzioni coinvolte e motivate nel controllo della qualità Commissione per la qualità e la sicurezza all’interno della struttura amministrativa C’è considerazione per la qualità in Pronto Soccorso Adeguato supporto informatico E’ in essere un sistema informatico che consenta il monitoraggio continuo delle misure descritte in questa tavola Presenza di misure di processo Presenza di Blocco in Accesso ai ricoveri Tempo trascorso in barella Verifica Periodica del PEIMAF Esito Esperienza del paziente Incidenza di aggressioni allo staff Reclami e eventi sentinella Esperienza dei pazienti Periodico controllo delle misure di qualità Report periodici a supporto del controllo di qualità nel Dipartimento Mantenimento e sviluppo continuo dei sistemi informatici a supporto dei bisogni del DEA Tempo trascorso tra l’arrivo e la collocazione nel box Tempo alla visita medica Tempo alla somministrazione di analgesico Percentuale di abbandoni Esperienza del paziente %sopravvivenza/esito funzionale per i percorsi tempo dipendenti (Stroke, MI, Sepsi) Reingressi a 48-72 ore Percentuale di pazienti in barella che superano la soglia di attesa prevista per il ricovero Tempo trascorso tra la decisione di ricovero e il ricovero Tempo medio di permanenza Abbandoni Sopravvivenza per i percorsi tempo dipendente Incidenza di infezioni acquisite in ospedale Reingressi in DEA a 7 gg segue 932 L’organizzazione dell’emergenza-urgenza Qualità N. 210 - 2016 Struttura Processo Cure e percorsi Evidence Based Presenza di PDTA EB Analisi di costo-efficacia dei percorsi Percentuale di adesione ai PDTA Tempo all’esecuzione di interventi critici (trombolisi, somministrazione di antibiotici) Audit clinici sull’appropriato utilizzo delle risorse Percezione del paziente Utilizzo del feedback da parte dei pazienti Cambiamenti istituiti sulla base delle segnalazioni dei pazienti Percezione degli operatori Valutazione del feedback da parte degli operatori Programma di aggiornamento continuo per lo staff del DEA Supporto allo staff da parte della Direzione Generale Modifiche implementate sulla base del feedback dello staff Qualità Struttura Processo Sicurezza Esito Mortalità (generale o per specifici percorsi) Reingressi a 7 gg Esito Reingressi con ricovero a 48-72 ore per pazienti pediatrici Reingressi con ricovero a 48-72 ore per pazienti adulti Percentuale di pazienti con cefalea riammessi per ESA nei successivi 14 gg Gestione del dolore Tempo alla somministrazione della prima dose di analgesico Percorso Pediatrico Percentuale di neonati con febbre che Reingressi a 48-72 ore ricevono uno screening completo per per pazienti pediatrici sepsi Percentuale di neonati con sepsi che ricevono terapia antibiotica endovenosa ad ampio spettro Percentuale di pazienti pediatrici < 3 aa con croup che ricevono trattamento con steroidi Percorso Respiratorio Numero di pazienti con asma (nelle varie fasce d’età) che ricevono steroidi in DEA e alla dimissione Percorso Stroke Percentuale di pazienti con stroke ischemico acuto che ricevono la terapia trombolitica endovenosa segue L’organizzazione dell’emergenza-urgenza N. 210 - 2016 Qualità Percorso Sepsi Struttura Processo 933 Esito Tempo alla somministrazione della terapia antibiotica per i pazienti con meningite batterica % di pazienti con shock settico che riceve terapia antibiotica ad ampio spettro entro 3 ore dall’arrivo in DEA Qualità delle cure Mortalità a breve termine dopo l’ingresso in PS (7 gg) Qualità delle cure Reingressi a 72 ore Qualità delle cure % di pazienti eligibili per fibrinolisi nello stroke che ricevono il trattamento entro 1 h dall’arrivo in DEA Qualità delle cure Tempo trascorso dall’arrivo in triage all’esecuzione coronarografia per i pazienti con STEMI Qualità delle cure % di pazienti con perforazione intestinale che arrivano in sala operatoria entro 3h dall’arrivo in DEA Qualità delle cure Tempo di esecuzione per l’Rx del gomito per i pazienti con lesione del gomito/avambraccio Qualità delle cure % di pazienti con sanguinamento gastrointestinale che raggiungono stabilizzazione emodinamica entro 60’ dall’arrivo (T-score) Qualità delle cure Tempi di completamento del processo di triage Qualità delle cure Tempi di esecuzione al letto del malato di una consulenza specialistica Bibliografia Gazzetta Ufficiale 13/09/2012 N° 214: DECRETO-LEGGE 13 settembre 2012, “The Hospital Executive’s Guide to Emergency Department Management”. 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