Strutture - trovarsinrete
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PRIMI PASSI NELL'APPRENDIMENTO COOPERATIVO II. STRUTTURE a cura di Gianni Di Pietro L'insegnamento attivo <<Parafrasando un vecchio detto di Confucio, il "Credo" dell'apprendimento attivo è: "Se ascolto, dimentico", “Se ascolto e vedo, ricordo poco", "Se ascolto, vedo e pongo domande o discuto con qualcun altro, comincio a comprendere", "Se ascolto, vedo, discuto e faccio, acquisisco conoscenza e abilità", "Se insegno a un altro, divento padrone".>> (dal sito, ispirato dal Prof. Mario Comoglio, http://cooperativelearning.unisal.it/). Gli effetti dell'insegnamento attivo “Noi impariamo il 10% di ciò che leggiamo; il 20% di ciò che ascoltiamo; il 30% di ciò che vediamo; il 50 % di ciò che insieme ascoltiamo e vediamo; il 70% di ciò che è discusso con altri; l'80% di ciò che sperimentiamo di persona; il 95 % di ciò che insegniamo a qualcun altro” (William Glasser citato da Norm Green, La scuola come comunità di apprendimento: modelli e strategie, Accademia della Fondazione per la Scuola, Pergusa (EN), 17-21 aprile 2005, parte seconda (Apprendimento cooperativo/Cooperative learning), pag. 12). "Dobbiamo diventare quel cambiamento che vogliamo vedere realizzato" (Mahatma Gandhi) 1 Struttura Descrizione Cinque dita L'insegnante chiede a ciascuno studente di poggiare su un foglio formato A4 (o di grandezza simile) la mano con cui non scrive e di circoscriverne con l'altra la forma utilizzando la penna o la matita. Funzione (Discipline studio Sociale) Come di potremmo e usarla All'altezza del polso della mano disegnata ogni allievo scrive il suo nome. Quindi l'insegnante chiede di scrivere in corrispondenza di ogni dito una informazione personale, che però non sia imbarazzante (per esempio cibo preferito, film o genere cinematografico preferito, musica o genere musicale preferito, la persona che più si stima, una persona famosa con cui si vorrebbe andare a cena. o altro). Per evitare che i ragazzi dimentichino i cinque elementi richiesti, è meglio elencarli uno per volta, lasciando fra l'uno e l'altro una manciata di secondi perchè venga registrato su carta. Si formano quindi delle coppie e si chiede ai due componenti di condividere, in un tempo piuttosto breve, le cose che hanno scritto. Variante: al posto degli elementi qui indicati, che sono adatti per una attività di class building, si possono chiedere anche elementi che riguardano argomenti di studio delle discipline scolastiche (per esempio i 5 concetti più importanti scoperti durante una lezione o i 5 elementi più importanti imparati nel corso di una unità di lavoro). 2 Struttura Descrizione Mix, Mingle Freeze Mescolati, rimescolati, fermati Gli studenti si mescolano e rimescolano, passeggiando per la stanza. Ad un segnale sonoro dell'insegnante essi si fermano. Ogni studente forma coppia con il compagno più vicino, girandosi verso di lui. Quindi le coppie o svolgono l'attività precedentemente concordata con l'insegnante o ascoltano le istruzioni per il seguito del lavoro da affrontare con il nuovo partner. Think, Pair, Gli allievi prima pensano a una Share risposta e dopo, in coppia con un (Pensa, compagno, discutono a turno le loro condividi in risposte. In seguito condividono con coppia, l’insegnante e la classe le idee condividi con chiave della loro discussione. la classe) Varianti: Think Pair Square : stessa cosa come sopra, solo che alla fine la condivisione avviene solo tra due coppie. Think Write Pair Share: dopo aver pensato a una possibile risposta o idea, gli allievi mettono per iscritto il loro pensiero. Le idee scritte sono poi condivise con il loro partner. In seguito avviene la condivisione con l’insegnante e la classe. Funzione Come potremmo (Discipline di usarla studio e Sociale) Muoversi per la stanza e entrare in contatto con altre persone, per scopi prevalentemente sociali. Per formare le coppie dopo un'attività come le Cinque dita. Struttura ottima all’inizio della lezione per creare la giusta disposizione mentale. Possibile spunto: “Pensa alla lezione di ieri. Quali sono due fatti importanti che hai appreso?” Analogamente, la struttura Think, Pair, Share può essere usata come conclusione: “Qual è stato il concetto chiave che abbiamo appreso oggi?” Think, Pair, Compare: Gli allievi riflettono individualmente, poi lavorano in coppia per elaborare la risposta “migliore”. Le coppie confrontano quindi le loro risposte con un’altra coppia. (N. Green e K. Green, La scuola come comunità di apprendimento: modelli e strategie (Isola di San Servolo, Venezia 10-13 gennaio 2005), a cura della Fondazione per la Scuola della Compagnia di San Paolo, s.i.l., p. 188) 3 Struttura Dare ricevere Trova qualcuno che ... Descrizione Funzione (Discipline di studio e Sociale) Come potremmo usarla e Individualmente o a coppie gli allievi elaborano una lista di possibili idee. Individualmente o come coppia girano per l’aula incontrando altre coppie. Una coppia dà un’idea ad una altra coppia, che ne prende nota sul suo foglio, e ne riceve una, che viene a sua volta annotata. Gli allievi possono cominciare con un foglio contenente una lista di domande e andare in giro per l’aula cercando persone che conoscono la risposta a una delle domande contenute nella lista. Varianti: Caccia alla persona – Cercare persone che hanno determinate caratteristiche in comune o che hanno interesse per un particolare argomento o tema. Gli allievi si spostano in giro per l’aula e fanno firmare il loro foglio alla persona o alle persone che presentano la caratteristica richiesta. Questa è un’ottima struttura da usare in matematica, subito prima di passare a una nuova unità didattica, specialmente se la nuova unità si basa sulle conoscenze contenute in quella precedente. Si ottiene un ripasso che non suscita paure. (N. Green e K. Green, La scuola come comunità di apprendimento: modelli e strategie (Isola di San Servolo, Venezia 10-13 gennaio 2005), a cura della Fondazione per la Scuola della Compagnia di San Paolo, s.i.l., p. 186 e 176) 4 Struttura Descrizione Allineamenti Gli allievi si mettono in riga fianco a fianco in base ai criteri stabiliti dall’insegnante. Per es.: “Per favore allineatevi. Se credete fermamente che il lavoro di gruppo sia cruciale per il successo sul posto di lavoro, allineatevi sulla sinistra. Se pensate che non sia assolutamente necessario, allineatevi sulla destra. Distribuitevi lungo la fila secondo le vostre idee riguardo a questo argomento. Voltatevi verso la persona più vicina a voi e spiegate perché vi siete messi in quella posizione”. Varianti: Fate chiudere la fila ad anello, in modo che i due estremi (il più favorevole e il più contrario a una certa opzione) si trovino l'uno di fronte all'altro. Tutti gli allievi si troveranno uno di fronte all’altro con opinioni diverse fino ad essere opposte. Chiedete alle persone di discutere le loro opinioni divergenti. Funzione (Discipline di studio e Sociale) Come potremmo usarla Questa è una struttura eccellente all’inizio del trimestre, quando state cercando di conoscere gli allievi e usate molti gruppi casuali. Gli studenti possono allinearsi in base all’altezza, alla data di nascita, alla distanza della loro abitazione dalla scuola, e così via. Tutto questo deve essere eseguito entro un limite di tempo prestabilito e senza parlare. (rielaborazione da N. Green e K. Green, La scuola come comunità di apprendimento: modelli e strategie (Isola di San Servolo, Venezia 10-13 gennaio 2005), a cura della Fondazione per la Scuola della Compagnia di San Paolo, s.i.l., p. 180) 5 Struttura Teste numerate Descrizione Funzione (Discipline di studio e Sociale) Come potremmo usarla In ogni gruppo gli allievi si attribuiscono ciascuno un numero (da 1 a 4 se i gruppi sono di 4 componenti, da 1 a 3 se i gruppi sono di 3 componenti, ecc.). L’insegnante fa una domanda e gli allievi di ogni gruppo si consultano per essere sicuri che tutti i membri sappiano la risposta. Poi l’insegnante chiama un numero (da 1 a 4 se i gruppi sono di 4, ecc.) e la persona corrispondente al numero deve rispondere a nome del gruppo. Gli allievi di un gruppo capiscono che chiunque nel loro gruppo può essere chiamato a presentare il progetto, la discussione, l’analisi, l'attività, ecc. del gruppo Per accrescere ulteriormente il senso di responsabilità , tutti i numeri 3, per esempio, possono rispondere in rapida sequenza. Analogament e, specialmente durante la lezione di matematica, tutti i numeri 3 possono andare alla lavagna a scrivere la loro risposta alla domanda. Questo fornisce al resto della classe l’opportunità di controllare e confrontare le risposte. (rielaborazione da N. Green e K. Green, La scuola come comunità di apprendimento: modelli e strategie (Isola di San Servolo, Venezia 10-13 gennaio 2005), a cura della Fondazione per la Scuola della Compagnia di San Paolo, s.i.l., p. 186) 6 Struttura Descrizione Funzione Come (Discipline di potremmo studio e Sociale) usarla Cerchio della Gli allievi sono disposti in un Affiatamento comunità cerchio chiuso, rivolti verso della classe l’interno. Possono stare in piedi o essere seduti, ma per l’elaborazione e la condivisione prolungata è meglio che siano seduti. Quattro angoli Utile all’inizio di una lezione per affiatare la classe e anche alla fine della lezione per la riflessione e la valutazione dell'esperienza (group processing). Rassicura e facilita il coinvolgimento. L’insegnante sceglie un concetto e assegna 4 alternative attinenti al concetto tra cui scegliere (una per ogni angolo dell’aula). - Ogni allievo riflette sulla propria scelta e la scrive su un pezzo di carta - Ognuno va nell’angolo che rappresenta la propria scelta - Gli allievi si dispongono a coppie e si comunicano a vicenda il motivo della loro scelta - Ognuno parafrasa il suo partner in gruppi di 4 (o con l’insegnante) - Il portavoce dell’angolo riferisce la discussione avvenuta in quell’angolo al resto della classe. (N. Green e K. Green, La scuola come comunità di apprendimento: modelli e strategie (Isola di San Servolo, Venezia 10-13 gennaio 2005), a cura della Fondazione per la Scuola della Compagnia di San Paolo, s.i.l., p. 214) 7 Struttura Descrizione Agenda di Agli allievi viene dato un foglio di appuntamenti carta che riproduce la pagina di un'agenda e sulla quale quindi è scritta una serie di ore ( “ore 10”, “ore 11”, ecc. fino alle ore 19). Gli allievi girano per l’aula prendendo appuntamenti con i compagni. Ognuno può prendere appuntamento con una sola persona ad una certa ora. Funzione Come potremmo (Discipline usarla di studio e Sociale) Questa struttura sfrutta molto bene il tempo, e può essere usata quando volete che gli allievi si consultino tra di loro, ma il tempo è molto importante. In seguito l’insegnante chiederà agli allievi di recarsi a uno dei loro appuntamenti (per esempio quello delle ore 13) per discutere qualche idea o questione importante per la lezione. Varianti: Idem come sopra, solo che l’insegnante chiede agli allievi di pensare a una possibile risposta a una domanda e poi di presentarsi all’appuntamento delle 10 e discutere le possibili risposte. L’insegnante può generare una lista di domande su un argomento e far prendere ad ogni allievo un appuntamento con un compagno di classe per discutere la domanda e trovare la risposta (rielaborazione da N. Green e K. Green, La scuola come comunità di apprendimento: modelli e strategie (Isola di San Servolo, Venezia 10-13 gennaio 2005), a cura della Fondazione per la Scuola della Compagnia di San Paolo, s.i.l., p. 176) 8 AGENDA DEGLI APPUNTAMENTI di___________________________________ Ora Nome Firma 10 11 12 13 14 15 16 17 18 9 19 ©left GDP 2011 10 Struttura Attività di contatto Descrizione Ogni volta che si forma un nuovo gruppo, i suoi membri hanno l’opportunità di presentarsi e di scambiarsi le loro idee su un argomento o un tema. Funzione (Discipline di studio e Sociale) Come potremmo usarla I bambini più piccoli, quando vengono introdotti in un nuovo gruppo, potrebbero dire a turno qual è l’animale, il colore, l’attività, lo spettacolo televisivo, o altro, da loro preferito. Possono anche dire il loro nome, parlare dei loro eventuali fratelli o sorelle, ecc. (N. Green e K. Green, La scuola come comunità di apprendimento: modelli e strategie (Isola di San Servolo, Venezia 10-13 gennaio 2005), a cura della Fondazione per la Scuola della Compagnia di San Paolo, s.i.l., p. 174) 11 Struttura Descrizione Funzione (Discipline di studio e Sociale) Mini- mosaico A ogni persona del gruppo viene (Mini Jigsaw) assegnata una parte del materiale. Come potremmo usarla Consente di economizzare il tempo e le forze (ognuno lavora ¼ e impara 4/4, svolgendo in successione i ruoli di allievo per 3 volte e di insegnante per 1 volta) Tutti leggono il proprio materiale e vi riflettono individualmente e poi scambiano le loro idee/ analisi con i loro compagni di gruppo . Questi ultimi possono contestare le idee. Variante: Ogni componente del gruppo spiega e fa capire ai compagni la parte di cui si è occupato, in modo che ogni componente non conosca più soltanto la parte che ha studiato ma anche quella studiata dagli altri. I compagni che ascoltano la spiegazione possono fare domande e chiedere charimenti a chi parla. Mosaico di gruppi esperti (Jigsaw di gruppi esperti) Ogni membro del gruppo cooperativo (gruppo originario o gruppo base o gruppo casa) diventa un esperto su un particolare argomento o sotto-argomento A ogni membro del gruppo base viene assegnata una porzione del lavoro e lui/ lei lavora con le sue controparti appartenenti agli altri gruppi (formando un gruppo esperto su un determinato argomento) per capire a fondo/ acquistare la padronanza del materiale. (È importante che il gruppo esperti non superi mai il numero di 4 componenti) È un'ottima struttura per sviluppare l'abilità sociale della partecipazione equa Sfrutta molto bene il tempo. Costituisce un sistema eccellente per trattare molto materiale in un breve periodo di tempo. Ogni membro ritorna al gruppo originario e insegna ai suoi compagni di gruppo il materiale di cui ha acquisito la padronanza. (rielaborazione da N. Green e K. Green, La scuola come comunità di apprendimento: modelli e strategie (Isola di San Servolo, Venezia 10-13 gennaio 2005), a cura della Fondazione per la Scuola della Compagnia di San Paolo, s.i.l., p. 200) 12 Struttura Organizzatori grafici Descrizione Funzione (Discipline di studio e Sociale) Agli allievi, organizzati in piccoli gruppi cooperativi, viene data l’opportunità di organizzare o rappresentare delle informazioni sotto forma visiva in diverse forme, come ad esempio: Diagrammi di Venn Pipe Cleaners Diagrammi sequenziali Reti di parole Diagrammi a spina di pesce. Diagramma a T Gli allievi hanno un pezzo di carta In questo caso, diviso in due colonne. consideriamo soprattutto il L’insegnante può chiedere a coppie di possibile uso studenti di elencare: disciplinare di questo - Argomentazioni pro e contro organizzatore - Aspetti positivi e negativi grafico - Somiglianze e differenze - Cose con cui concordo / Cose con cui non sono d’accordo - Le mie idee / Le idee del mio partner - Le cose che abbiamo fatto bene insieme / Le cose che potremmo migliorare Come potremmo usarla Ottima struttura per gli allievi che apprendono meglio tramite la visualizzazione e per quelli portati verso la matematica, per via degli schemi, delle connessioni e della natura sequenziale degli organizzatori. L'uso dei diagrammi a T in genere rappresenta un'occasione di sviluppare il pensiero critico attraverso il confronto di realtà diverse o contrapposte. Esso facilità anche la scoperta della incompletezza dei dati su un certo aspetto dei ragionamenti o degli argomenti proposti. (elaborazione da N. Green e K. Green, La scuola come comunità di apprendimento: modelli e strategie (Isola di San Servolo, Venezia 10-13 gennaio 2005), a cura della Fondazione per la Scuola della Compagnia di San Paolo, s.i.l., p. 212) 13 Libricino delle riflessioni 1. Piega il foglio a forma di hot dog. 5. Riapri il foglio. Il taglio sarà nel mezzo 2. Riaprilo e piegalo a forma di hamburger. 6. Piega di nuovo il foglio a hot dog 3. Tenendolo ancora piegato ad hamburger, piegalo ancora nel mezzo. 4. Taglia fino alla metà dall'alto lungo la linea piegata 7. Spingi alle due estremità del foglio, in modo che si formi un riquadro aperto nel mezzo. 8. Piega le pagine e crea un libricino 14 1 Prendi due fogli di carta e piegali separatamente a forma di hamburger. Sovrapponili lasciando 4 mm. fra le due cime. 2 Segna un punto su entrambi i fogli lungo i lati piegati, a 2,5 cm. dai bordi esterni. 3 Su uno dei fogli piegati, fai due tagli dal bordo fino ai punti segnati su entrambi i lati. 4 Sul secondo foglio piegato, inizia da uno dei due punti segnati e taglia la piega fra i due segni. 5 Prendi il foglio tagliato come da 3 e piegalo a forma di burrito. Infila il burrito nell'altro foglio e poi apri il burrito. Piega a metà le pagine incastrate per formare un libricino di otto pagine. LIBRICINO RILEGATO 15 Struttura Descrizione Targhetta del Ad ogni allievo viene consegnato nome esteso un cartellino (o viene chiesto di usare come un cartellino segnaposto la prima pagina del Libricino delle riflessioni) e gli viene chiesto di scrivervi il proprio nome nel centro. Gli si chiede poi di scrivere qualche cosa su di sé in ognuno dei 4 angoli del cartellino. I 2 angoli superiori potrebbero contenere notizie personali, ma non potenzialmente imbarazzanti. I 2 angoli inferiori potrebbero riportare anch’essi notizie personali oppure essere collegati con il contenuto della lezione che ci si accinge ad affrontare. Funzione (Discipline di studio e Sociale) Come potremmo usarla Far conoscenza, condividere idee; comunicare ed elaborare idee; costruire rapporti. Questa struttura potrebbe venir usata all’inizio dell’anno per facilitare il processo di affiatamento tra i membri della classe (costruzione della classe) attraverso il riconoscimento degli aspetti comuni e delle particolarità positive. (N. Green e K. Green, La scuola come comunità di apprendimento: modelli e strategie (Isola di San Servolo, Venezia 10-13 gennaio 2005), a cura della Fondazione per la Scuola della Compagnia di San Paolo, s.i.l., p. 174) 16 Struttura Descrizione Coppia-leggie-spiega Entrambe le persone in silenzio leggono il primo paragrafo di un testo. La persona A ne riassume il contenuto alla persona B. Esse individuano la domanda che viene posta sul paragrafo. Si accordano su un riassunto del paragrafo che risponda alla domanda. Mettono in relazione il senso del paragrafo con l’apprendimento precedente. Passano al paragrafo successivo e ripetono la procedura, ma stavolta i ruoli si alternano:è la persona B a riassumere il contenuto alla persona A. Funzione (Discipline di studio e Sociale) Come potremmo usarla Variante: Le due persone possono leggere due brevi brani, diversi l'uno dall'altro, e quindi ognuna di esse insegnare all'altra quello che ha studiato e insieme riassumerne i contenuti o elaborare una tabella di comparazione. Spiegazione Ogni allievo formula individualmente la simultanea in propria risposta. coppie Quindi i membri di ogni coppia si comunicano reciprocamente la loro risposta. Ognuno ascolta attentamente la risposta dell’altro. Gli allievi di ogni coppia creano una nuova risposta elaborando le idee l’uno dell’altro. Variante: Un piccolo gruppo di 3 o 4 formula una risposta e ogni membro spiega la risposta e il ragionamento del proprio gruppo a un membro di un altro gruppo. (N. Green e K. Green, La scuola come comunità di apprendimento: modelli e strategie (Isola di San Servolo, Venezia 10-13 gennaio 2005), a cura della Fondazione per la Scuola della Compagnia di San Paolo, s.i.l., p. 190 e 192) 17 Struttura Descrizione Intervista di gruppo Create un gruppo di quattro e poi suddividetelo in due coppie. Gli studenti s’intervistano l’un l’altro e imparano l’uno dall’altro riguardo all’argomento oggetto di trattazione. ‘A’ parla con ‘B’, ‘C’ parla con ‘D’. Poi ‘A’ riferisce a ‘C’ quello che ha appreso da ‘B’. ‘B’ parla con ‘D’ e riferisce a ‘D’ quello che ha appreso da ‘A’. ‘A’ e ‘C’ si scambiano informazioni e idee e ‘B’ e ‘D’ pure. Funzione (Discipline studio Sociale) Come di potremmo e usarla Variante: ‘A’ può riferire a ‘C’ e ‘D’ (riguardo alla sua conversazione con B) e ‘B’ può riferire a ‘C’ e ‘D’ (riguardo alla sua conversazione con A ) ecc. Si veda l’Intervista in 3 fasi Intervista in 3 Gli allievi s’intervistano l’un l’altro a Abilità sociale fasi coppie, prima in un senso (prima fase) e dell’ascolto (o in 3 passi) poi nell’altro (seconda fase, l’intervistato attivo diventa l’intervistatore e viceversa). Ognuno prende nota di quello che ha detto il compagno e poi condivide con gli altri del gruppo quello che ha appreso (terza fase). Questo è un modo molto efficace per procedere a una elaborazione e riflessione alla fine di un compito. Per esempio: “Qual è stata la parte più difficile di questa lezione per voi e il vostro gruppo?” (N. Green e K. Green, La scuola come comunità di apprendimento: modelli e strategie (Isola di San Servolo, Venezia 10-13 gennaio 2005), a cura della Fondazione per la Scuola della Compagnia di San Paolo, s.i.l., p. 184 e 194) 18 Struttura Descrizione Funzione (Discipline di studio e Sociale) Prendi appunti in modo cooperativo a coppie Durante una presentazione dell'insegnante, ciascun allievo prende appunti individualmente. Finita la presentazione, ognuno dei due allievi della coppia riassume i suoi appunti all’altro. Quest’ultimo integra o corregge. Infine, gli allievi possono chiedersi per esempio: “Che cosa hai annotato finora?” “Quali sono i tre punti che ha sottolineato l’insegnante?” “Qual è la cosa più sorprendente che ha detto l’insegnante?” La regola è che ognuno dei due allievi della coppia deve prendere qualche cosa dagli appunti dell’altro per migliorare i propri. (vedere la ricevere) struttura Dare Come potremmo usarla La prima fase può essere abbinata alla richiesta di prendere appunti secondo determinati criteri, puntando a migliorare il modo in cui gli allievi già svolgono questa attività. e (elaborazione da N. Green e K. Green, La scuola come comunità di apprendimento: modelli e strategie (Isola di San Servolo, Venezia 10-13 gennaio 2005), a cura della Fondazione per la Scuola della Compagnia di San Paolo, s.i.l., p. 192) 19 Struttura Descrizione Passaporto della parafrasi Gli allievi parafrasano correttamente la persona che ha appena parlato e poi espongono le loro proprie idee sull'argomento in questione. Sviluppa l'abilità di parlare tenendo conto di quello che ha detto chi è intervenuto in precedenza, collegando il proprio discorso al filo di svolgimento della discussione. Gettoni che 1.Spiegate le regole agli danno il diritto allievi di parola 2.A mano a mano che ogni allievo parla, mette un suo gettone nel mezzo In fase di analisi o di valutazione, questi gettoni sono eccellenti per mettere a tacere l’allievo che tende a predominare e per far parlare quello reticente. Questa struttura può essere usata durante la lezione di letteratura, dopo che è stata letta una storia dall’insegnante, che in seguito pone una domanda per suscitare la discussione e, usando i gettoni che danno il diritto di parola, gli allievi hanno un numero determinato di minuti nei loro gruppi per far emergere le loro idee migliori. Questa attività potrebbe essere seguita da un compito scritto individuale. 3.Senza gettone parla Funzione Come potremmo usarla (Disciplin e di studio e Sociale) non si 4.Solo quando tutti i gettoni sono stati posati, gli allievi li riprendono e ricominciano. 5. Chiedete ad un componente di ogni gruppo (il responsabile dei materiali se state lavorando con questo ruolo o uno qualsiasi degli studenti numerati [vedere la struttura Teste numerate] se non lavorate con i ruoli) di venire a prendere i gettoni al tavolo dell'insegnante (elaborazione da N. Green e K. Green, La scuola come comunità di apprendimento: modelli e strategie (Isola di San Servolo, Venezia 10-13 gennaio 2005), a cura della Fondazione per la Scuola della Compagnia di San Paolo, s.i.l., p. 182) 20 Struttura Descrizione Reti di parole Reti di parole, Mappe semantiche, create da un Rappresentazioni per gruppi, gruppo Concatenamenti, Mappe a ragnatela e Mappe concettuali sono un insieme di strumenti efficaci per l’elaborazione e lo scambio di concetti. Un argomento viene annotato al centro di un foglio. Su linee che s’irradiano verso l’esterno gli allievi annotano quelli che considerano come i concetti chiave (dentro a degli ovali ad esempio). Gli studenti aggiungono poi delle idee che considerano come elementi facenti parte dei concetti chiave e che sono attinenti all’argomento centrale Funzione (Discipline di studio e Sociale) Come potremmo usarla Per sviluppare l'abilità sociale di giungere a delle soluzioni condivise, si può chiedere agli studenti di motivare la scelta di ogni concetto chiave e di arrivare, attraverso la discussione e il confronto eventuale dei testi, ad un accordo condiviso. (N. Green e K. Green, La scuola come comunità di apprendimento: modelli e strategie (Isola di San Servolo, Venezia 10-13 gennaio 2005), a cura della Fondazione per la Scuola della Compagnia di San Paolo, s.i.l., p. 206) 21 Struttura Tovaglietta americana Descrizione Funzione (Discipline di studio e Sociale) Come potremmo usarla Gli allievi sono distribuiti in gruppi di 3 o 4. Usando un foglio da lavagna di carta, vi creano una zona di scrittura individuale. Nel centro gli allievi disegnano un cerchio o un quadrato che conterrà le idee del loro gruppo. L’insegnante individua l’argomento e gli allievi annotano le loro idee per 2 o 3 minuti (senza parlare o comunicare fra di loro). Come gruppo discutono poi tutte le idee e raggiungono il consenso riguardo a quali idee debbano rappresentare la discussione del gruppo ed essere annotate al centro del cartellone (N. Green e K. Green, La scuola come comunità di apprendimento: modelli e strategie (Isola di San Servolo, Venezia 10-13 gennaio 2005), a cura della Fondazione per la Scuola della Compagnia di San Paolo, s.i.l., p. 218) 22 Esempio di Tovaglietta americana (Placemat) Scrivete in silenzio le vostre idee nella zona assegnata del foglio per qualche minuto. Tramite la condivisione delle idee/esperienze del gruppo, raccogliete gli interessi, i concetti e le idee comuni in questa zona del foglio Norm e Kathy Green, Uso dell’Apprendimento Cooperativo per rafforzare le capacità di parlare e ascoltare, pag. 16 23 Struttura Descrizione Classificazione non strutturata Il gruppo fa emergere con il brainstorming una serie di idee possibili. Le varie idee sono classificate in gruppi sulla base delle loro affinità o somiglianze. Il gruppo discute in che categoria mettere ogni nuova idea. Una volta che tutte sono state classificate, ogni categoria viene designata con una parola o una breve dicitura. Funzione Uso possibile Variante: Ridistribuire le idee in nuove categorie. Prendere le idee che rientrano in una delle categorie, ridistribuirle in categorie diverse e dare un nome a queste ultime Classificazione strutturata Agli allievi viene dato un sistema (o un quadro di riferimento: per esempio, l'elenco dei 5 elementi di base dell'apprendimento cooperativo e dei 9 tipi di interdipendenza positiva) in base al quale catalogare i dati . Viene creata una serie di elementi incentrati su un dato concetto (per esempio, le definizioni dei 5 elementi di base dell'apprendimento cooperativo e dei 9 tipi di interdipendenza positiva e/o degli esempi degli uni e degli altri). Gli elementi vengono distribuiti a ogni membro del gruppo. Ciascuno di questi a turno guida una discussione riguardante l’assegnazione degli elementi alle varie categorie del quadro di riferimento. Il gruppo deve concordare sulla classificazione. Si continua finché non siano stati classificati tutti gli elementi. (N. Green e K. Green, La scuola come comunità di apprendimento: modelli e strategie (Isola di San Servolo, Venezia 10-13 gennaio 2005), a cura della Fondazione per la Scuola della Compagnia di San Paolo, s.i.l., p. 198-200) 24 Struttura Descrizione Funzione (Discipline di studio e Sociale) Come potremmo usarla Tavola rotonda 3 o 4 studenti sono seduti intorno ad un simultanea tavolo. (Simultaneous Roundatable) Ogni studente riceve un foglio su cui è scritta una domanda diversa da quella degli altri compagni. Ciascun componente del gruppo pensa in silenzio alla sua domanda e scrive la sua risposta. Dopo averla scritta, piega la parte del foglio su cui lo ha fatto in modo che il contenuto non sia visibile a chi viene dopo di lui (in tal modo per nessuno è possibile esimersi dal dare il proprio contributo personale). Infine passa il foglio al compagno seduto di fianco a lui seguendo il senso orario. Ogni componente del gruppo compie queste operazioni con il foglio che gli è stato consegnato, in modo che nel tavolo ci sono quattro teste che lavorano contemporaneamente e quattro fogli che in successione raggiungono ognuno. Quando ogni foglio torna alla persona cui era stato consegnato in partenza, ognuno di essi viene aperto a turno e le risposte sono lette e discusse. Variante: le domande possono essere consegnate su striscioline di carte, ma è essenziale che ogni studente in partenza conosca solo la domanda affidata a lui e scopra le altre man mano che gli arrivano i fogli dei compagni. 25 Struttura Tavola rotonda (Roundtable) Descrizione Funzione (Discipline di studio e Sociale) Come potremmo usarla 3 o 4 studenti sono seduti intorno ad un tavolo. L'insegnante pone ad alta voce una domanda o la fornisce su una strisciolina di carta. Gli studenti pensano individualmente e in silenzio. Poi un unico foglio viene fatto girare in senso orario fra i componenti del gruppo. Ogni ragazzo scrive a turno la sua risposta. Prima di passare il foglio al vicino in senso orario, lo studente che ha appena finito di scrivere piega la parte di foglio utilizzata in modo che il compagno successivo non possa vedere e copiare la sua risposta: in questo modo tutti sono portati a cercare il loro punto di vista e a condividerlo. Si procede in questo modo fino a che tutti hanno scritto la loro risposta. Finito il giro, il foglio viene aperto e le risposte sono lette e discusse. 26 Struttura Descrizione Funzione Uso possibile Costruzione di mappe mentali Le mappe mentali permettono ai discenti di annotare le informazioni sotto forma visiva. Questa strategia aiuta chi apprende a organizzare le idee visivamente e poi a individuare relazioni tra i vari concetti. Favorisce lo spirito di gruppo Eccellente per riassunti di capitoli, unità didattiche, racconti, ecc. La mappa mentale dà alle persone l’opportunità di organizzare i concetti in un corpo visivo di conoscenze coerente. Abilità sociale: arrivare al consenso Questa struttura può essere usata per il ripasso prima di di verifiche ed esami. Parti componenti: Il Centro definito contiene il concetto o l’argomento centrale. Si possono sottolineare/ evidenziare le informazioni importanti mediante cerchiature, frecce o linee ondulate. Il Colore facilita la memoria e aiuta l’organizzazione dei diversi concetti. Le Parole chiave funzionano come stimolo per richiamare alla mente diverse parole o idee. I Concatenamenti forniscono legami o collegamenti tra le idee o i concetti. Rappresentazioni visive, illustrazioni, forme e dettagli disegnati facilitano la memorizzazione. Le mappe mentali si possono appendere in giro per l’aula perché possano essere esaminate con attenzione, offrendo una base di conoscenze che può servire da trampolino per sviluppare il pensiero di livello superiore e il problem solving. Struttura eccellente per le persone che apprendono meglio tramite la visualizzazione e per sviluppare uno stile di pensiero conciso, organizzato e relazionale. (N. Green e K. Green, La scuola come comunità di apprendimento: modelli e strategie (Isola di San Servolo, Venezia 10-13 gennaio 2005), a cura della Fondazione per la Scuola della Compagnia di San Paolo, s.i.l., p. 202) 27 Struttura Giro in galleria Descrizione Funzione (Discipline di studio e Sociale) Come potremmo usarla Gli allievi hanno già lavorato in team da 4 (in cui ciascuno si è attribuito un numero da 1 a 4) . Quando è possibile, il lavoro di ogni gruppo viene esposto attaccandolo ad una parete. Altrimenti viene lasciato in bella mostra al centro del tavolo dove il team ha lavorato. La classe viene suddivisa in 4 nuovi gruppi Tutti i numeri 1 s’incontrano in un gruppo, tutti i numeri 2 in un altro, e così via. Questi gruppi passano in rassegna un progetto dopo l’altro, mentre ogni membro del gruppo spiega il progetto del suo team originario quando il gruppo esamina quel progetto. I membri del gruppo possono fornire un feedback I compagni di gruppo ritornano al loro team originario e discutono il feedback e le informazioni supplementari che hanno raccolto, eventualmente integrando il loro prodotto originario (elaborazione da N. Green e K. Green, La scuola come comunità di apprendimento: modelli e strategie (Isola di San Servolo, Venezia 10-13 gennaio 2005), a cura della Fondazione per la Scuola della Compagnia di San Paolo, s.i.l., p. 218) 28 Struttura Descrizione Funzione Come potremmo (Discipline di usarla studio e Sociale) Uno a casa, tre in viaggio Gli allievi hanno già svolto un lavoro in gruppi da 4. Abilità sociali: accoglienza e ascolto attivo I membri del gruppo si attribuiscono ciascuno un numero da 1 a 4. La persona numero 4 rimane al tavolo per spiegare il lavoro/le idee del gruppo. La persona 1 si sposta di un tavolo in senso orario. La persona 2 si sposta di due tavoli in senso orario. La persona 3 si sposta di tre tavoli in senso orario. Ottima opportunità di dimostrare doti di leadership e di lavorare sulle abilità di comunicazione orale. Offre opportunità di confrontare idee e di rivedere posizioni sulla base di nuove conoscenze. I tre allievi che si sono spostati ritornano e spiegano quello che hanno appreso andando agli altri tavoli. In questo modo, ogni gruppo ha la possibilità di valorizzare per il suo lavoro il modo in cui altri 3 team l'hanno svolto, giovandosi del loro contributo. Variante: La persona 1 rimane, le altre vanno a tavoli di loro scelta per documentarsi riguardo alle discussioni degli altri tavoli. Poi ritornano al tavolo originario e comunicano quello che hanno appreso alla persona 1. (N. Green e K. Green, La scuola come comunità di apprendimento: modelli e strategie (Isola di San Servolo, Venezia 10-13 gennaio 2005), a cura della Fondazione per la Scuola della Compagnia di San Paolo, s.i.l., p. 216) 29 Struttura Discussione conclusiva Descrizione Funzione (Discipline di studio e Sociale) Come potremmo usarla Gli allievi hanno il compito di riassumere quello che hanno appreso dalla lezione. Dovrebbero venir loro concessi 4 o 5 minuti per farlo. Gli studenti, a coppie, discutono ciò che hanno appreso. Per esempio, potrebbe venir chiesto alle coppie: “Quali sono le cinque cose più importanti che avete imparato?” “Quali sono due domande che desiderate fare?” Verifica di Gli allievi valutano la loro capacità di gruppo lavorare assieme come gruppo e la (Riflessione) partecipazione e il contributo di ogni membro. Lo scopo è quello di migliorare il modo il cui il gruppo lavora assieme. È consigliabile evitare domande che implicano come risposta sì o no (tipo: Vi siete trovati bene a lavorare in gruppo?) e formulare invece interrogativi che spingano verso una elencazione di elementi concreti (tipo: Potete indicare 3 aspetti nei quali siete riusciti a lavorare bene in gruppo? Potete indicarne 3 in cui pensate di poter fare meglio? Siete in grado già di indicare come migliorare?) (N. Green e K. Green, La scuola come comunità di apprendimento: modelli e strategie (Isola di San Servolo, Venezia 10-13 gennaio 2005), a cura della Fondazione per la Scuola della Compagnia di San Paolo, s.i.l., p. 182 e 190) 30 Struttura Descrizione Funzione Come (Discipline potremmo di studio e usarla Sociale) Domande per Non si tratta di una struttura in senso un pensiero di proprio, ma piuttosto di un atteggiamento, qualità di una procedura che può essere inserito all'interno di quasi ogni altra struttura fin qui presentata. Gli allievi hanno bisogno di capire e di rendersi conto dell’importanza delle buone domande per guidare qualsiasi ricerca o progetto. Generare domande collegate con la Tassonomia di Bloom: - Conoscenza - Comprensione - Applicazione - Analisi - Sintesi -Valutazione Ci dovrebbe essere un qualche momento, durante ogni lezione, in cui gli studenti lavorano con le 3 abilità del pensiero di livello superiore, che sono l’analisi, la sintesi e la valutazione. Attraverso questo accorgimento, l'attenzione a questo aspetto, cruciale nella società complessa in cui gli studenti dovranno vivere ed operare, può essere inserito all'interno della maggior parte delle strutture fin qui presentate. Per favorire questa pratica, seguono due tabelle dedicate alla tassonomia di Bloom e alle domande che ogni livello di essa permette di sviluppare. (elaborazione da N. Green e K. Green, La scuola come comunità di apprendimento: modelli e strategie (Isola di San Servolo, Venezia 10-13 gennaio 2005), a cura della Fondazione per la Scuola della Compagnia di San Paolo, s.i.l., p. 206) 31 SVILUPPARE DOMANDE PER ATTIVITA' DI GRUPPO ED INDIVIDUALI INTRODUZIONE La tassonomia di Bloom divide il modo in cui gli individui apprendono in tre sfere. Una di queste è la sfera cognitiva, che mette in evidenza gli esiti intellettuali. Questo ambito è ulteriormente suddiviso in categorie, che sono disposte progressivamente dal livello più basso di pensiero, il semplice richiamo delle informazioni, a quello più alto, il livello della valutazione. Le domande per il pensiero critico possono essere usate a casa, a scuola o sul posto di lavoro per sviluppare ogni livello di pensiero all'interno della sfera cognitiva. Ne risulteranno accresciute e migliorate l'attenzione ai dettagli, la comprensione e le abilità di risoluzione dei problemi, sia per i singoli individui che per i gruppi. Date una scorsa alle pagine finché trovate il livello che volete mettere alla prova. Usate le parole chiave come guida per strutturare domande e compiti. Terminate le domande con del contenuto adatto al discente. 32 Tassonomia di Bloom LIVELLO I— CONOSCENZA (RICHIAMO): 1. Qual è la definizione di ...? 2. Rintraccia il modello.... 3. Richiama alla mente i fatti.... 4. Nomina le caratteristiche di.... Elenca i passi per .... LIVELLO II- COMPRENSIONE: 1. Dì perché queste idee sono simili. 2. Con parole tue rinarra la storia di.... 3. Classifica questi concetti (potrebbe anche trattarsi di analisi). 4. Fornisci alcuni esempi. 5. Costruisci un modello di... Disegna un'immagine o recita ciò che è accaduto. LIVELLO III - APPLICAZIONE: (Nota: applicare senza capire non costituisce applicazione effettiva) 1. Fai un grafico dei dati. 2. Dimostra il modo per.... 3. Pratica.... 4. Mima/recita il modo in cui una persona .... Calcola .... LIVELLO IV - ANALISI: 1 .Quali sono i componenti di...? 2. Quali passi sono importanti nel processo di...? 3. Se ..... Poi.... 4. Quali altri conclusioni riguardanti .... che non siano state citate puoi raggiungere? 5. La differenza fra il fatto e l'ipotesi è ...? 6. La soluzione sarebbe di.... 7. Qual è la relazione fra... e ....? 8. Qual è il modello (pattern) di ...? Come faresti un/a ....? LIVELLO V — SINTESI: 1. Crea un modello che mostri nuove idee. 2. Escogita un piano od un esperimento originale per.... 3. Finisci la storia incompleta cosicché.... 4. Fai un'ipotesi circa.... 5. Modifica ... affinché.... Prescrivi un nuovo modo per.... LIVELLO VI — VALUTAZIONE: 1. Secondo te.... 2. Valuta le possibilità che/di .... 3. Attribuisci un punteggio o classifica ..... 4. Quale soluzione preferisci e perché? 5. Quali sistemi sono migliori? peggiori? (da Norm e Kathy Green, Accademia italiana ‘08. Revisione ed approfondimento della nostra conoscenza dell'apprendimento cooperativo, San Rossore 2008, pagg. 31-32) 33 GUIDA ALLE DOMANDE PER UN PENSIERO DI QUALITÀ Conoscenza – Identificazione e richiamo di informazioni Chi, che cosa, quando, dove, come _________? Descrivi _________________________? Comprensione – Organizzazione e selezione di fatti e idee Riesponi ______________ con le tue parole. Qual è l’idea principale di ______________? Applicazione – Uso di fatti, regole e principi. Sotto quale aspetto _______ è un esempio di ________? In che modo _______ è collegato con ____________? Perché _______ è significativo/a? Analisi – Separazione di un insieme in parti componenti Quali sono le parti o caratteristiche di _______? Classifica _____________ in base a __. Costruisci un profilo/ un diagramma/ una rete di_________________. Sotto quali aspetti ___ è in rapporto/contrasto con __? Quali dati puoi fornire a sostegno di ____? Sintesi – Combinazione di idee per formare un nuovo insieme Che cosa prediresti/ desumeresti da ______? Quali idee puoi aggiungere a ___________? Come creeresti/ ideeresti un nuovo____? Che cosa potrebbe capitare se tu combinassi ____con_________? Quali soluzioni suggeriresti per __? Valutazione – Sviluppo di opzioni, giudizi o decisioni Sei d’accordo______________________? Che cosa pensi di _____________? Qual è il/ la più importante ___________? Metti in ordine di priorità _______ in base a ________. Come decideresti riguardo a __________? Quali criteri useresti per valutare __? (Norm e Kathy Green, Apprendimento cooperativo. Italy April 2007, testo ciclostilato, pag. 62) 34 CONOSCENZA COMPRENSIONE Che cos'è …? Come classificheresti il tipo Com'è …? di …? Dov'è …? Come confronteresti …? Quando avvenne . . . ? Metteresti in contrasto …? Come accadde . . .? Vuoi esporre od interpretare Come spiegheresti …? con parole tue …? Perchè…? Come riformuleresti il Come descriveresti …? significato …? Quando …? Quali fatti o idee mostrano Riesci a ricordare …? …? Come mostreresti …? Qual è l'idea principale di Sai scegliere …? …? Chi furono i principali …? Quali affermazioni Puoi elencare le tre …? sostengono …? Quale …? Puoi spiegare cosa sta Chi era …? accadendo …? Cosa si intende …? Cosa puoi dire a proposito di …? Qual è la risposta migliore…? Come riassumeresti …? APPLICAZIONE Come useresti …? Quali esempi puoi trovare per …? Come risolveresti ____ utilizzando ciò che hai imparato? Come organizzeresti ____ per mostrare . . . ? Come mostreresti la tua comprensione di . . . ? Quale approccio useresti per …? Come applicheresti ciò che hai imparato per sviluppare . ..? In quale altro modo programmeresti di . . . ? Che cosa risulterebbe se . . . ? Puoi fare uso dei fatti per …? Quali elementi sceglieresti per modificare . . . ? Quali fatti selezioneresti per mostrare . . . ? Quali domande faresti in un'intervista con …? 35 ANALISI SINTESI VALUTAZIONE Quali sono le parti o caratteristiche di …? Com'è ____ collegato a …? Perché pensi …? Qual è il tema …? Quale movente c'è …? Puoi elencare le parti …? Quale inferenza puoi fare …? Quali conclusioni puoi trarre…? Come classificheresti …? Come categorizzeresti …? Puoi identificare le diverse parti …? Quali prove riesci a trovare …? Qual è la relazione fra …? Puoi fare una distinzione fra …? Qual è la funzione di …? Quali idee giustificano …? Quali cambiamenti faresti per risolvere . . . ? Come miglioreresti …? Cosa accadrebbe se …? Sai sviluppare un'ipotesi sulla ragione . . .? Sai proporre un'alternativa …? Puoi inventare…? Come adatteresti ___ per creare un diverso . . . ? Come cambieresti (modificheresti) la trama (il progetto)…? Che cosa si potrebbe fare per minimizzare (massimizzare) . . . ? In che modo progetteresti . . .? Quali elementi si potrebbero mettere insieme per migliorare (cambiare) . . . ? Supposto che tu potessi ____ che cosa faresti . . . ? Come metteresti alla prova . ..? Sai formulare una teoria per …? Sai prevedere l'esito se …? Come valuteresti i risultati per …? Quali fatti sai raccogliere e mettere insieme . . . ? Sai costruire un modello che cambi…? Riesci a pensare ad un modo originale per…? Sei d'accordo con le azioni …? Con il risultato …? Qual è la tua opinione su . . . ? Come dimostreresti …? confuteresti …? Sai stimare il valore o l'importanza di…? Sarebbe meglio se …? Perchè essi (il personaggio) scelsero (scelse) . . . ? Cosa raccomenderesti …? Come classificheresti …? Cosa citeresti per difendere le azioni …? Come valuteresti …? Come potresti determinare . . .? Quale scelta avresti fatto …? Cosa selezioneresti …? Che priorità daresti …? Che giudizio daresti di …? Sulla base delle tue conoscenze, come spiegheresti . . . ? Quali informazioni useresti a sostegno dell'idea . . . ? Come giustificheresti …? Quali dati furono utilizzati per giungere alla conclusione . . . ? Perché fu meglio che …? In che ordine di priorità metteresti i fatti …? Come paragoneresti le idee …? le persone . . . ? 36 Livello I: CONOSCENZA Evidenziare il ricordo di materiale precedentemente appreso richiamando alla mente fatti, termini, concetti di base e risposte. Parole chiave chi che cosa perché scegliere trovare come compitare elencare abbinare mente selezionare quando definire nominare omettere dove quale definire concisamente mostrare riferire raccontare richiamare alla DOMANDE DI CONOSCENZA Che cos'è …? Dov'è …? Come accadde . . .? Perchè …? Quando …? Come mostreresti …? Chi furono i principali …? Quale …? Com'è …? Quando avvenne . . . ? Come spiegheresti …? Come descriveresti …? Riesci a ricordare …? Sai scegliere …? Puoi elencare le tre …? Chi era …? Livello II: COMPRENSIONE Dimostrare la comprensione di fatti ed idee organizzando, paragonando, traducendo, interpretando, fornendo descrizioni ed esponendo le idee principali. Parole chiave confrontare porre in contrasto dimostrare interpretare spiegare estendere illustrare inferire dedurre delineare riferire riformulare tradurre riassumere mostrare classificare DOMANDE DI COMPRENSIONE 5. Come classificheresti il tipo di …? 6. Come confronteresti …? Metteresti in contrasto …? 7. Vuoi esporre od interpretare con parole tue …? 8. Come riformuleresti il significato …? 9. Quali fatti o idee mostrano …? 10. Qual è l'idea principale di …? 11. Quali affermazioni sostengono …? 12. Puoi spiegare cosa sta accadendo …? Cosa si intende …? 13. Cosa puoi dire a proposito di …? 14. Qual è la risposta migliore…? 15. Come riassumeresti …? Livello III: APPLICAZIONE Risolvere problemi in nuove situazioni applicando in un modo diverso conoscenze, fatti, tecniche e regole acquisite. Parole chiave applicare costruire fare sviluppare scegliere intervistare 37 fare uso di progettare utilizzare organizzare selezionare modellare sperimentare con risolvere identificare DOMANDE DI APPLICAZIONE Come useresti …? Quali esempi puoi trovare per …? Come risolveresti ____ utilizzando ciò che hai imparato? Come organizzeresti ____ per mostrare . . . ? Come mostreresti la tua comprensione di . . . ? Quale approccio useresti per …? Come applicheresti ciò che hai imparato per sviluppare . . . ? In quale altro modo programmeresti di . . . ? Che cosa risulterebbe se . . . ? Puoi fare uso dei fatti per …? Quali elementi sceglieresti per modificare . . . ? Quali fatti selezioneresti per mostrare . . . ? Quali domande faresti in un'intervista con …? Livello IV: ANALISI Esaminare e dividere le informazioni in parti identificando moventi o cause. Fare delle inferenze e trovare delle prove che supportino delle generalizzazioni. Parole chiave analizzare categorizzare classificare paragonare mettere in contrasto scoprire dissezionare dividere esaminare ispezionare semplificare indagine prendere parte a fare un test/un'analisi distinguere elencare tema relazioni funzione movente inferenza presupposizione conclusione DOMANDE DI ANALISI Quali sono le parti o caratteristiche di …? Com'è ____ collegato a …? Perché pensi …? Qual è il tema …? Quale movente c'è …? Puoi elencare le parti …? Quale inferenza puoi fare …? Quali conclusioni puoi trarre…? Come classificheresti …? Come categorizzeresti …? Puoi identificare le diverse parti …? Quali prove riesci a trovare …? Qual è la relazione fra …? Puoi fare una distinzione fra …? Qual è la funzione di …? Quali idee giustificano …? 38 Livello V: SINTESI Raccogliere le informazioni insieme in un modo diverso combinando gli elementi in un nuovo modello o proponendo soluzioni alternative. Parole chiave fare scegliere combinare compilare comporre costruire creare progettare sviluppare stimare formulare immaginare inventare preparare originare programmare prevedere proporre risolvere soluzione supporre discutere modificare cambiare originale migliorare adattare minimizzare massimizzare cancellare teorizzare elaborare sottoporre a verifica migliorare accadere cambiamento DOMANDE DI SINTESI Quali cambiamenti faresti per risolvere . . . ? Come miglioreresti …? Cosa accadrebbe se …? Sai sviluppare un'ipotesi sulla ragione . . .? Sai proporre un'alternativa …? Puoi inventare…? Come adatteresti ___ per creare un diverso . . . ? Come cambieresti (modificheresti) la trama (il progetto)…? Che cosa si potrebbe fare per minimizzare (massimizzare) . . . ? In che modo progetteresti . . . ? Quali elementi si potrebbero mettere insieme per migliorare (cambiare) . . . ? Supposto che tu potessi ____ che cosa faresti . . . ? Come metteresti alla prova . . . ? Sai formulare una teoria per …? Sai prevedere l'esito se …? Come valuteresti i risultati per …? Quali fatti sai raccogliere e mettere insieme . . . ? Sai costruire un modello che cambi…? Riesci a pensare ad un modo originale per…? 39 Livello VI: VALUTAZIONE Presentare e difendere delle opinioni formulando dei giudizi, basati su un insieme di criteri, riguardo alle informazioni, alla validità delle idee o alla qualità del lavoro. Parole chiave assegnare scegliere concludere criticare decidere difendere determinare disputarevalutare giudicare giustificare misurare confrontare dare voti classificare raccomandare decidere selezionare essere d'accordo apprezzare mettere in ordine di priorità opinione interpretare spiegare sostenere criteri di importanza dimostrare confutare accertare influenzare percepire valore stimare influenzare dedurre DOMANDE DI VALUTAZIONE Sei d'accordo con le azioni …? Con il risultato …? Qual è la tua opinione su . . . ? Come dimostreresti …? confuteresti …? Sai stimare il valore o l'importanza di…? Sarebbe meglio se …? Perchè essi (il personaggio) scelsero (scelse) . . . ? Cosa raccomenderesti …? Come classificheresti …? Cosa citeresti per difendere le azioni …? Come valuteresti …? Come potresti determinare . . . ? Quale scelta avresti fatto …? Cosa selezioneresti …? Che priorità daresti …? Che giudizio daresti di …? Sulla base delle tue conoscenze, come spiegheresti . . . ? Quali informazioni useresti a sostegno dell'idea . . . ? Come giustificheresti …? Quali dati furono utilizzati per giungere alla conclusione . . . ? Perché fu meglio che …? In che ordine di priorità metteresti i fatti …? Come paragoneresti le idee …? le persone . . . ? Norm e Kathy Green, Accademia di follow up. L’apprendimento cooperativo, Assergi, L’Aquila, 16-20 ottobre 2005, Fondazione per la Scuola della Compagnia di San Paolo, pagg. 122-126. 40 BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE - Handbook of Cooperative Learning Methods, edited by Shlomo Sharan, Praeger, Wesport (CT)-London 1994 - George M. Jacobs, Michael A. Power e Loh Wan Inn, The Teacher's Sourcebook for Cooperative Learning, Corwin Press, Thousand Oaks (CA) 2002 - M. Comoglio e M.A. Cardoso, Insegnare e apprendere in gruppo. Il Cooperative Learning. LAS Roma 1996 - M. Comoglio, Educare insegnando. Apprendere ad applicare il Cooperative Learning. LAS Roma 1998 - D. Johnson, R. Johnson e E. Holubec, Apprendimento cooperativo in classe. Erickson Trento 1996 - D. Johnson e R. Johnson, Leadership e Apprendimento cooperativo in classe. Erickson Trento 2005 - Y. Sharan e S. Sharan, Gli alunni fanno ricerca. L'apprendimento in gruppi cooperativi. Erickson Trento 1998 - E. G. Cohen, Organizzare i gruppi cooperativi. Erickson Trento 1999 - S. Kagan. Apprendimento cooperativo. L'approccio strutturale. Edizioni Lavoro Roma 2000 41