Estrazione di zuccheri e sali minerali dal siero
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Estrazione di zuccheri e sali minerali dal siero
www.tecnologiepulite.it La promozione di tecniche per lo sviluppo sostenibile in Emilia-Romagna a cura di Schede descrittive delle opzioni di miglioramento Estrazione di zuccheri e sali minerali dal siero Descrizione Oltre alle proteine il siero contiene lattosio e sali minerali che possono essere recuperati e trasformati in sostanze ad alto valore aggiunto. I processi di estrazione iniziano successivamente a quelli di omogeneizzazione e concentrazione. Questo pretrattamento è giustificato dal fatto che la composizione del siero, in termini di sali minerali e zuccheri non è costante né sempre prevedibile in quanto dipende da diverse variabili tra cui la lavorazione da cui residua. Successivamente dipendentemente dagli elementi che si vogliono estrarre saranno utilizzate tecnologie separative (nanofiltrazione, ultrafiltrazione ed osmosi inversa) e altri processi chimici (es. conversione, idrolisi, etc.) per ottenere i prodotti desiderati. Nella seguente tabella sono quantificate le sostanze estraibili mediamente dal siero di latte con l’attuale tecnologia. Sostanze presenti estraibili Valore medio Lattosio puro (%) Sali minerali (%) Acqua (%) 5 14 79,4 In sintesi partendo dal siero grezzo di caseificio o dalla scotta (residuo della produzione della ricotta) è possibile recuperare: b) il lattosio con tecniche di nanofiltrazione; c) sali minerali ed acqua ultrapura con tecniche di osmosi inversa. Estrazione di zuccheri L’estrazione avviene per una prima fase di ultrafiltrazione seguita da una fase di evaporazione – cristallizzazione che permette di ottenere lattosio puro. Da qui è possibile procedere per 2 vie: 1. idrolisi: Caratterizzato da bassa solubilità e potere dolcificante il lattosio ha un valore economico modesto e viene normalmente utilizzato, dipendentemente dalla qualità, per l’allevamento bovino o nell’industria alimentare e farmaceutica come filler per il pastigliato. Per questo motivo può essere sottoposto ad idrolisi enzimatica per la produzione dei due monosaccaridi che lo costituiscono: il glucosio e il galattosio.; 2. conversione: permette di ottenere levulosio, trealosio, lattulosio, destinati all’industria farmaceutica per la produzione di miocardiotrofici. Produzione di acido lattico e bioproteine per via fermentativa I reflui caseari possono essere anche utilizzati come materia prima di processi fermentativi. L’elevato contenuto in lattosio, infatti, se da un lato contribuisce in modo determinante al carico inquinante di questi reflui, dall’altro ne fa un ottimo substrato per questo tipo di processi. Fra i diversi prodotti che si possono ottenere dalla fermentazione del lattosio contenuto nei reflui caseari uno dei più interessanti, per l’ampio numero di possibili applicazioni e le conseguenti dimensioni dei potenziali mercati, è senza dubbio l’acido lattico. Diversi processi in grado di utilizzare efficacemente come substrato il siero di latte permettono una conversione in acido lattico con rese di circa il 50% sulla base della sostanza secca totale. Un’altra possibile via per la valorizzazione dei reflui caseari mediante il loro impiego come substrati per processi fermentativi consiste nella produzione di biomasse microbiche ad elevato 1 www.tecnologiepulite.it La promozione di tecniche per lo sviluppo sostenibile in Emilia-Romagna a cura di Schede descrittive delle opzioni di miglioramento contenuto proteico e vitaminico (bioproteine). Infatti, fra le possibili materie prime utilizzabili a questo scopo, i reflui dell’industria casearia presentano un notevole interesse, sia per l’ampia disponibilità ed il basso costo, sia perché costituiscono un substrato ideale per la crescita di alcuni microrganismi, come i lieviti del genere Kluyveromyces, già autorizzati per la formulazione di mangimi dai competenti organi della UE. Il processo base è ben conosciuto e consiste essenzialmente nella separazione e recupero delle sieroproteine (fino ad oltre il 75% del totale) e nella successiva fermentazione della soluzione di lattosio al 3-4% per ottenere alla fine i lieviti sotto forma di una polvere con un contenuto di umidità inferiore al 5%, pronta per essere confezionata e commercializzata. Estrazione di sali minerali Potassio, magnesio, calcio, sodio sono alcuni dei sali minerali presenti nel siero che è possibile estrarre per la produzione di bevande e in particolare energy drink. Il processo di separazione inizia sempre con omogeneizzazione e concentrazione e termina con l’osmosi inversa. Vantaggi ambientali Questa tecnologia può contribuire a creare un valore economico per il siero permettendo di ricavare da un sottoprodotto derivati di alto valore nutritivo ed economico e riducendo la convenienza alla depurazione e gestione come scarico o rifiuto. Rispetto ad altre tecnologie (es. integratore dell’alimentazione tal quale) determina un consumo energetico più significativo. Campo d’applicazione I procedimenti sviluppati ed utilizzati su scala industriale per il trattamento del siero in alternativa alla depurazione, basati sulla produzione di lattosio (o sieroproteine), trovano però un limite di applicabilità nel fatto che la potenzialità dei relativi impianti, per rendere l’operazione remunerativa dal punto di vista economico, deve essere piuttosto elevata. Lattosio idrolizzato Glucosio e galattosio sono molto utilizzati nell’industria alimentare e caratterizzati da un valore economico più interessante. L’idrolizzato ottenuto dal lattosio del siero costituisce una base importante per la formulazione di bevande dolci. In particolare dal mescolamento di questo sciroppo con l’acqua ultrapura (permeato di OI) si possono ottenere interessanti formulati di bevande, che possono essere arricchite dalla stessa componente sieroproteica, in modo da integrare funzioni biologiche complementari (nutrizione, digeribilità, energia, funzione vitaminica, prebiotica, ipotensiva, antiossidante, etc.). Zuccheri per conversione Levulosio, trealosio, lattulosio, destinati all’industria farmaceutica per la produzione di miocardiotrofici. Acido lattico e bioproteine Fra i diversi prodotti che si possono ottenere dalla fermentazione del lattosio contenuto nei reflui caseari uno dei più interessanti, per l’ampio numero di possibili applicazioni e le conseguenti dimensioni dei potenziali mercati, è senza dubbio l’acido lattico, che viene impiegato in diversi settori industriali, a partire dall’industria alimentare nella produzione delle ricotte e per impartire ai latticini una giusta dose di acidità e il sapore desiderato, per arrivare alla cosmesi, pulizia e igiene personale (dal momento che il pH dell’acido lattico è lo stesso del tessuto epiteliale umano), fino all’impiego come reattivo specifico per alcune particolari operazioni (sgrassatura, decappaggio etc.) nell’industria manifatturiera. E’ anche usato nell’industria della concia e dei coloranti. In realtà, la produzione di acido lattico o bioproteine da reflui caseari ha trovato finora scarsa applicazione su scala commerciale per i costi elevati e l’esistenza di alternative più convenienti 2 www.tecnologiepulite.it La promozione di tecniche per lo sviluppo sostenibile in Emilia-Romagna a cura di Schede descrittive delle opzioni di miglioramento (basti pensare alle farine di carne nel caso dei mangimi), ma le mutate condizioni economiche e/o di “accettabilità” di prodotti e/o processi produttivi concorrenziali potrebbero cambiare radicalmente questa situazione. Le biomasse ottenute per fermentazione sono destinate alla formulazione di mangimi per allevamenti zootecnici. Sali minerali Sono utilizzati in particolare per la produzione di bevande ed energy drinks (es. Rivella). 3