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La Milano a delinquere è
uno spot che alla città non
piace, ma che rende molto.
Tuttavia sta per partire una
fiction Le mani dentro la
città prodotta da Taodue e
che sarà mandata in onda
da Mediaset. protagonista? La ‘ndrangheta.
Qualche tempo fa proprio
Umberto Eco in un suo
importante articolo pubblicato sulla prima pagina
di “laRepubblica”: «questa
mia povera Milano sturm
und ‘ndrangheta.
continua a pagina 6
RIVIERA
www.rivieraweb.it
IL CASO
DOMENICA 16 MARZO
3
BENESTARE
uesto è quanto è successo stamattina nel nostro paese, durante una messa di suffragio per un nostro compaesano deceduto due anni fa, nella chiesa parrocchiale
"Maria SS. della Misericordia". Il celebrante era Don Jean Luìs, parroco della vicina Careri, che sostituiva il nostro Don Rigo, impegnato fuori sede, come tutti i lunedì.
Testimoni oculari raccontano che il prete di colore non abbia gradito la stretta di mano
tra i parrocchiani, senza che lui abbia pronunciato - come da rito cattolico romano, dopo
la recita del Padrenostro - l'abituale: "Scambiatevi un segno di pace". Il prete avrebbe
redarguito i fedeli dicendo che devono andare ancora al catechismo, non essendo un
segno di buona educazione eseguire un gesto che lui non aveva autorizzato. Alcune persone sembra che gli abbiano risposto platealmente, adducendo il fatto che "a Benestare
si usa così". Ancora una volta, dunque, Benestare, come la memoria ricorda, ha dissotterrato l'ascia di guerra (metaforicamente parlando) nei riguardi di un pastore che non
conosce le nostre tradizioni. Dio è Dio, ma le tradizioni sono il nostro cordone ombelicali con la nostra storia. Che è sacra! E questo alcuni preti lo hanno dovuto imparare a
proprie spese. Ecco perché il nostro pastore di colore, che ci conosce bene, può permettersi di servire altre due parrocchie, oltre la nostra, ben sapendo che difficilmente il suo
gregge si fa mangiare dal lupo. Anzi...
Un cittadino
Q
SCINTILLE TRA
PARROCO E FEDELI
LA RIFLESSIONE
Perché proibire
il segno della
pace in chiesa?
Personalmente sono per lo
scambio del segno di pace,
fatto con il cuore,
consapevolezza e sobrietà,
con umiltà cristiana ed
umana. Può essere anche
un gesto di
riappacificazione e
riconcilazione con qualcuno
non gradito
Caro direttore,
Ho letto la nota:
“Scintille in una chiesa tra parroco e fedeli”
“perché il prete durante una messa a suffragio avrebbe redarguito i fedeli perché non è
segno di buona educazione eseguire il gesto
di pace che lui non aveva autorizzato.”
È successo anche a me rimanere “sbalordito”
quando assistendo ad una messa in una
chiesa di Gioiosa il prete officiante ha più o
meno detto “dopo che io dico “La pace sia
con voi” non dirò “scambiatevi un segno di
pace perché è un atto ipocrita e pieno di falsità. Non lo sto dicendo io ma è Dio che mi
sta ispirando. Prima riconciliatevi con chi non
amate o odiate o siete in inimicizia, e poi tornate in Chiesa. Solo dopo aver corretto i
vostri comportamenti adeguandoli al
Vangelo io - se Dio mi ispira - vi autorizzerò
a scambiarvi il segno di pace”.
Nessuno ha fiatato. Ha accettato acriticamente. Invece non va bene, di questi dubbi
con i sacerdoti, anche ad assemblea aperta,
occorre parlarne e civilmente e cristianamente chiedere e farsi spiegare meglio le
motivazioni che consigliano l'officiante a non
dare seguito allo “scambio del segno di
pace”. I preti non parlano per sé stessi ma
prestano la loro bocca alla parola vera di Dio.
Quindi - dopo aver espresso le mie perplessità a chi mi stava vicino e poi alle persone
che alla fine della messa mi chiedevano di
cosa stavo parlando - appena ho potuto, ho
chiesto al prete il perché di quella innovazione dato che lo scambio della pace è un
gesto che non è tanto collegato alla riconcili-
azione (che è un momento espressamente
trattato all'inizio della messa) ma alla
preparazione della Comunione; e comunque
- pur condividendo in pieno la necessità della
riconciliazione da lui espressa- subito dopo il
suo ammonimento ed il suo divieto di
stringerci la mano in segno di pace, gli ho evidenziato che lui ha incoerentemente -senza
un minimo di ammonimento o di analogo
motivato divieto - dato l'ostia della
Comunione a tutte le centinaia di persone
che si sono messe in fila per riceverla: di quel
centinaio di persone ho ipotizzato, senza
sbagliarmi, che non più di cinque si erano
confessati: e come si può dare e ricevere la
comunione senza confessarsi?! Quindi ho
evidenziato la totale incongruenza: mi viene
proibito il segno di pace che prepara alla
Comunione e poi mi viene erogata la
Comunione senza confessione. “Non posso
negare la comunione, è un mio obbligo”.
Doverosamente e cristianamente però si è
impegnato di ritornare sull'argomento per
chiarire meglio il suo concetto in catechesi e
nella messa successiva, cosa che ha fatto in
modo molto lineare e con maggiori approfondimenti, sottolineando (anche giustamente) come a volte il gesto viene fatto per
una abitudine automatica, per un atto di
cortesia, per semplice tradizione, mentre in
realtà il gesto dello scambio di pace ha un significato ed una valenza molto ben precisa
anche in relazione al momento in cui è collocato (prima della Comunione).
Ecco, è vero che lo scambio di pace non è un
gesto obbligatorio, salvo che nelle cerimonie
solenni (per esempio, mi diceva il parroco,
nella Messa di domenica, pronuncia la for-
mula “Scambiatevi un segno di pace” ed
autorizza questo scambio).
Però non bisogna trascurare che con questo
rito la Chiesa implora la pace e l'unità per se
stessa e per l'intera famiglia umana, ed i fedeli
esprimono (dovrebbero esprimere) la comunione e l'amore vicendevole prima di
accostarsi a ricevere -tramite l'ostia consacrata- “il corpo ed il sangue di Cristo”.
In conclusione io credo che per evitare l'allargarsi del fenomeno - francamente molto
disagevole ed imbarazzante, anche perché
non c'è uniformità con gli altri preti ed è in
totale inspiegabile contrasto con la conduzione della Messa che normalmente fa
Don Cornelio Femia, reggente pro tempore
della Diocesi di Gerace Locri (ogni prete è
autorizzato ad andare per i fatti suoi, io non
credo)- che è opportuno al momento -per lo
scambio della pace- una vera e propria catechesi, aiutando i fedeli - e non fedeli - a percepire l'autentico significato di questo dignitoso e cristiano gesto, correggendo eventuali
prassi non aderenti alla parola del Vangelo.
Io credo che in tal senso occorra anche una
direttiva univoca da parte del reggente della
Diocesi di Gerace Locri.
Personalmente sono per lo scambio del
segno di pace, fatto con il cuore, consapevolezza e sobrietà, con umiltà cristiana ed
umana. E la stretta di mano con il vicino a
volte può capitare anche con una persona
“non gradita”, e quel gesto potrebbe essere
anche l'inizio di un processo di riappacificazione e di riconciliazione. Perchè dunque
proibire lo scambio del segno di pace ?!
Cordialmente
Vincenzo Logozzo
SETTIMANALE
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PRIMO PIANO
IN BREVE
Palmi scoperta
una casa chiusa
Sessantanovenne arrotondava
“prestando”la propria
abitazione alle squillo
Una donna di 69 anni,
Rosa Grasso, è stata
arrestata a Palmi dalla
Polizia
locale
per
favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. La donna, pensionata e proprietaria di
un bar, si era ingegnata e
visto il periodo di crisi
aveva trovato il modo di
“arrotondare”:
aveva
messo a disposizione di
alcune giovani donne
dedite alla prostituzione
la propria abitazione per
incontri a luci rosse
incassando parte dei
proventi. La percentuale
pretesa dalla signora
sarebbe stata anche del
50%.
Le indagini sono partite
dalle numerose segnalazioni pervenute alla
DOMENICA 16 MARZO
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Siderno: I deputati M5S
chiedono la sostituzione
dei commissari nominati
Il Comune di Siderno - spiegano Nesci, Dieni e Parentela - ha bisogno di una forte presenza dello Stato
polizia locale che denunciavano l'andirivieni continuo di uomini nella
palazzina in via Buozzi e
la presenza di tante
ragazze straniere. I pedinamenti e gli appostamenti hanno poi portato
gli uomini della polizia a
confermare i sospetti
sollevati dalle denunce.
Stamani i deputati M5S
Dalila Nesci, Federica Dieni e
Paolo Parentela hanno presentato un'interrogazione sul
Comune di Siderno al ministro dell'Interno Angelino
Alfano, chiedendo «se non
intenda proporre la sostituzione dei commissari nominati», il cui comportamento
sulla mini-Imu ha «generato
confusione, con possibilità di
ulteriore sfiducia verso lo
Stato da parte dei cittadini».
La questione riguarda il ritardo con cui - secondo i tre parlamentari Cinque Stelle - i tre
commissari di Siderno, comune sciolto per infiltrazioni
mafiose e oggi in dissesto,
hanno deliberato l'approva-
zione
dell'aliquota
dell'Imposta
municipale
unica.
«Il Comune di Siderno - spiegano Nesci, Dieni e Parentela
- ha bisogno di una forte presenza dello Stato. I cittadini,
poi, non possono essere tartassati né scambiati per evasori a causa di leggerezze dell'amministrazione pubblica».
«Riguardo ai ritardi sull'Imu
avvenuti a Lamezia Terme proseguono i parlamentari
Cinque Stelle - gli attivisti del
Movimento hanno promosso
il ricorso al Tar, che ha stabilito la restituzione di 7 milioni
ai cittadini. In questa vicenda
di Siderno, invece, vogliamo
che il governo risponda dell'o-
perato dei commissari e che i
cittadini non subiscano l'aumento dell'Imu».
Concludono Nesci, Dieni e
Parentela: «La lotta va fatta
anche sui servizi, che mancano, nonostante i cittadini
siano sempre più dissanguati
dallo Stato, che preleva tutto
per trasferire miliardi al Mes,
il gigantesco imbroglio sostenuto dai partiti e avversato
soltanto dal Movimento
Cinque Stelle».
ARRESTI
In manette
probabile autore
del furto alla Gru
Parte per l’Australia e
i ladri gli svaligiano casa
È dovuto rientrare in tutta fretta
dall'Australia in Italia dopo aver appreso
che la sua abitazione era stata oggetto di un
nuovo furto. È accaduto a Siderno, dove il
signor M.V., che nei giorni scorsi aveva deciso di visitare la "terra dei canguri", è dovuto
rientrare dopo che le forze dell'ordine lo
hanno avvertito della probabile visita dei
ladri. Grande è stata la sorpresa del proprietario dell'immobile (che si trova in pieno
centro cittadino) appena ha dovuto constatare le condizioni generali in versava la sua
abitazione. A parte il furto di oggetti ed altri
beni mobili di valore è stata anche data alle
fiamme una prestigiosa 124 Spider Fiat del
1975. Un colpo terribile da assorbire per
M.V che era molto legato a questa vettura.
In ogni caso, prendiamo atto che a Siderno
continuano ad aumentare i furti nelle abitazioni e sarebbe ora che anche le forze del-
l'ordine preposte al controllo del territorio
intervenissero al più presto per cercare di
identificare questi soggetti che sempre più
spesso servendosi del "grimaldello bulgaro"
stanno riuscendo a penetrare all'interno
delle abitazioni fare razzie e cagionare gravi
danni ai proprietari che sempre con maggior frequenza non si sentono adeguatamente tutelati.
A.T.
Sarebbe stato arrestato l'autore del furto da 15
mila euro al negozio Artigli del centro commerciale la Gru. Il ladro dell'incasso del negozio d'abbigliamento sarebbe, secondo quanto riportato da
"l'ora della Calabria", Gianluca Meleca, classe
1987. Il giovane è stato prelevato ieri dagli agenti
del commissariato di polizia di Siderno. Ad essere
determinanti per le indagini sono state le immagini registrate dalle telecamere di sorveglianza che
hanno permesso di risalire al presunto ladro.
Il furto è avvenuto alle sette in un momento in cui
i sistemi di sicurezza era disattivati per permettere
l'ingresso della ditta di pulizia nel negozio. Le
forze dell'ordine avrebbero anche perquisito
l'abitazione del giovane ritrovando una parte della
refurtiva.
RIVIERA
PRIMO PIANO
ILARIO AMMENDOLIA
La Milano a delinquere è uno spot che alla
città non piace, ma che rende molto.
Tuttavia sta per partire una fiction Le mani
dentro la città prodotta da Taodue e che sarà
mandata in onda da Mediaset.
Protagonista? La ‘ndrangheta.
Qualche tempo fa proprio Umberto Eco in
un suo importante articolo pubblicato sulla
prima pagina di “laRepubblica”: «questa
mia povera Milano sturm und ‘ndrangheta.
Bella soddisfazione per gli eredi, in linea
storica, di quattro dritti che col camuffo al
collo si aggiravano nelle fiere di paese». Eco
ricorda la sua bella Milano che ballava a
Santa Tecla, andava a teatro, quando gli artisti si davano appuntamento al bar
Giamaica, una città incantata sede di case
editrici di circoli politici, e animata da
importanti convegni culturali.
Negli stessi anni intorno a Baggio (quartiere popolare della città meneghina, ndr), i
calabresi dormivano in dieci in una stanza e
lavoravano dodici ore al girono, ma questa è
un’altra storia.
Gli anni sono passati. Eco ricorda che
Milano «disprezzava il Meridione». Questa
affermazione, il grande scrittore la fa cadere lì come un irrilevante incidente di percorso, invece non lo è affatto.
I meridionali, negli stessi anni, amavano
Milano, la consideravo la loro capitale, una
città, di cui si erano pazzamente innamorati. Avrebbero voluto imitare i milanesi
finanche nell’accento e sostituire i loro santi
con la Madunnina.
Forse qualche riflessione in più su questo
disprezzo della “capitale morale” verso i
meridionali andrebbe fatta, perché anche
grazie ad esso, nel Meridione, l’infezione
diventava epidemia, la piaga diventava
purulenta e, sicuramente, saremmo stati
migliori se non ci fossimo sentiti così tanto
disprezzati.
Anche questa però è storia passata.
Secondo Eco, oggi quella Milano che «non
voleva prendere ordini da Roma ladrona, e
disprezzava il Meridione si è ridotta ad
ubbidire la peggior parte del profondo
Sud». E ancora «[…] appare che non è la
politica a usare la ‘ndrangheta ma la ‘ndrangheta ad usare la politica».
Corrisponde a verità che la ‘ndrangheta
conta così tanto a Milano?
È in fase avanzata il processo all’ex l’assessore Zambetti accusato di aver pagato
200.000 euro a una cosca per un “pacchetto” di quattromila voti. Qualora l’accusa
fosse vera, Zambetti più che un complice
della ‘ndrangheta mi ricorda quel signore,
un po’ tonto, che ha comprato la fontana di
Trevi da Totò.
A Milano gli ‘ndranghetisti ci sono e hanno
“guadagnato” molti soldi con la droga e non
solo, ma non hanno alcun serio consenso e
sono confinati ai limiti della società.
Il problema è sottile ed è politico.
In questi anni il potere, quello vero, si è
andato concentrando in un numero sempre
più ristretto di mani: circoli finanziari, logge
potentissime, corporazioni autenticamente
forti, hanno svuotato di ogni seria capacità
decisionale e di autorevolezza le istituzioni.
In queste trovano posto in maniera subalterna persone come la Minetti, o Zambetti.
A questo livello, e solo a questo livello, la
«Questa mia povera città
sturm und’ndrangheta»
L’ESSENZIALE Umberto Eco in un suo articolo, pubblicato su “la
Repubblica”ricordava che la sua Milano che «disprezzava il
Meridione si è ridotta ad ubbidire alla peggior parte del profondo Sud». E ancora
«appare che non è la politica a usare la ‘ndrangheta ma la ‘ndrangheta ad usare
la politica». Ma corrisponderà al vero che sia la criminalità a governare?
‘ndrangheta forse conta qualcosa.
Milano non è San Luca, né Locri, né
Platì, e neanche Reggio.
«Non oltre la toma» dicevano i contadini
a chi tende a montarsi la testa. Ben altro
è il potere che comanda Milano, si riflette su Roma e si muove con destrezza in
Europa.
C’è veramente in Italia chi con un click
muove miliardi, chi sposta i soldi dalle
buste paga ai profitti, dalle pensioni alle
rendite, chi decide la sorte dei governi,
chi comanda veramente sui poteri della
Repubblica. La ‘ndrangheta a questo
livello è meno che niente. Il dito mignolo
degli eredi di Cuccia o degli Agnelli, o
ancora degli ex amici di Licio Gelli, e di
tantissimi altri noti e “ignoti”, comanda
quanto tutte le ‘ndranghete messe insieme. Razza indomita di “padroni” che si
collocano aldilà delle leggi, della morale,
dei confini dello Stato. Nei loro palazzi la
‘ndrangheta non entra, se non in qualche
sottoscala destinato alle persone di servizio.
So che queste mie riflessioni a qualcuno
potrebbero sembrare congetture degne
di un racconto di Camilleri. Purtroppo
non è così!
Il “povero” grande Pietro Nenni sentiva
un “rumoreggiar di sciabole” che lo
costrinse a rinunciare ad ogni politica
riformista.
La forte spinta al cambiamento dei primi
anni settanta si infranse sulle brigate
rosse e sulle stragi di Stato.
Tangentopoli spazzò in pochi mesi tutta
la nomenclatura della prima Repubblica.
Se solo lo volessero la ‘ndrangheta sarebbe spazzata via in un batter di ciglia. È
una scelta.
Oggi la ‘ndrangheta è congeniale a una
strategia che mira a mortificare la politica e a spaventare il Paese. Da un lato persone come Zambetti-Minetti in
Lombardia, Cota in Piemonte, Fiorito in
Lazio, tantissimi “simili” in Calabria o in
Sicilia e dall’altro la ‘ndrangheta infiocchettata a loro uso e consumo. Una formidabile tenaglia che spezzerebbe ogni
possibile resistenza popolare che si
dovesse opporre ai poteri che comandano in questo Paese.
Mafie e corruzioni speculano sulle paure
della gente e legittimano il sequestro
della “politica”.
Il piano è ben congegnato, ma a differenza della trama del commissario Rock,
non si è commesso nessun errore, tanto
da far credere a un grande intellettuale
come Umberto Eco che la ‘ndrangheta
comandi a Milano.
SETTIMANALE
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Il Leone di
Bronzo ritrovato
al largo della
scogliera di Africo
nell’agosto 2102
sarebbe un
tesoro dalle
potenzialità non
trascurabili
DOMENICA 16 MARZO
JIM BRUZZESE
Sarebbe romano de Roma!
Ci sono voluti più di 500 giorni (nello stesso tempo in Cina, per fare un raffronto, sono state consegnate 42 linee dell’alta velocità, di cui la più breve vanta
465 chilometri) per stabilire che, con ogni probabilità, il Bronzo ritrovato a
trenta piedi al largo della scogliera d’Africo da due stanatori di cernie nell’agosto del 2012, risale al periodo romano.
La bestia sarebbe pregiata, almeno in base a ciò che è trapelato dopo i test e
l’analisi analisi..
Un check up completo, millimetro dopo millimetro.
Dopo i tumori di via Matteotti ad Africo, la discarica di Casignana e il sequestro delle ville a schiera degli inglesi, poco più a sud, finalmente una notizia
lieta.
Dal promontorio dove cambia il vento, da quello Jonio dove le onde litigano
con gli scogli e masturbano le secche, dal ventre di Zefira è riemersa la Locride
del mito, quella dell’appartenenza, che dona tesori, tramandando un territorio
vincente a ogni sua generazione. Dopo Riace, anche Africo e Bianco potrebbero avere il loro bronzo. Sembrerebbe un fatto concreto, non più un’utopia
di quei pochissimi sommozzatori di sogni, quei meravigliosi outsider che continuo a credere che la Locride ha bisogno di conoscere, di prendere coscienza
delle sue grandi potenzialità, quelle vere non artificialmente decantate da vecchi commessi delle medaglie di cartapesta e dai loro capi con la sindrome del
cardellino. Quelli degli abbeveratoi, delle mangiatoie, del dondolo, degli incarichi e delle consulenze, che parlano da tre decenni dello sviluppo del sesso
degli angeli, ma che se li butti fuori dalla gabbia non saprebbero dove sbattere
la testa. Un fatto non trascurabile in tutto il mondo dove un bronzo antico
ancora vale più dei campanili di rame a cui le leadership di questo territorio
sono egoisticamente devoti.
Non è ancora possibile dare un valore monetario al prestigio che il nostro territorio riceverebbe da questo nuovo tesoro, ma è chiaro che si dovrà fare di
tutto per rafforzare la nostra immagine, addirittura facendo pesare quella
Locride che potrebbe arricchire per l’ennesima volta l’intera nazione.
Il Leone dello Jonio potrebbe essere una chiave importante. Potrebbe riportare l’attenzione sul rapporto tra turismo, patrimonio culturale e modello di sviluppo locale: se la cultura è un’importante volano per affermare uno sviluppo
sostenibile fondato sulle risorse locali, come rinunciare all’occasione di far
conoscere la Locride al mondo intero attraverso una testa che potrebbe essere elevata a simbolo stesso di un territorio che vanta pure una ministra. Si tratterebbe di un bene non riproducibile, di alto valore, che oggi, la Locride dona
al suo futuro. Ai figli.
Solo per questo l’Associazione dei Comuni dovrebbe convocare una riunione
celebrativa, una sana “boccata d’immagine”.
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LA SETTIMANA
A
nche il registra tedesco Wim
Wenders nel 2010 si scomodò
per documentare al mondo
interno, con cortometraggio “il Volo”,
la bontà del modello di Riace in materia d'accoglienza agi immigrati.
Eravamo nel pieno del fenomeno e
con l'amministrazione regionale di
centro-sinistra guidata da Agazio
Loiero. Quel cortometraggio, sul
modello d'accoglienza riacese, che prevedeva politiche integrative per rifugiati e richiedenti asilo, è stato per
decenni considerato un modello da
imitare in tutto il mondo. L'attenzione,
anche da parte nostra, è stata sempre
massimale. Dopo l'omicidio Fortugno,
in una terra di 'ndrangheta come la
Locride, finalmente si registrava qualcosa di positivo. Numerosi giornali,
televisioni di tutto il mondo, anche l'attuale presidente della Camera dei
Deputati, Laura Boldrini e l'ex ministro per l'integrazione, Cécile Kyenge,
si decisero di scendere in questo lembo
di Calabria per riconoscere il lavoro
svolto da Mimmo Lucano. Nei mesi
scorsi, si è registrato l'aumento del
sistema Sprar che ha portato ad un
notevole aumento dei posti disponibili.
Ricordiamo che per diversi anni si
sono registrate numerose battaglie
portate avanti affinché proprio il ministero dell'Interno si attivasse per eliminare strutture scricchiolanti come i Cie
e i Cara e aprisse al “modello Riace”.
Paradossalmente, però, il riconoscimento di un maggior numero di soggetti beneficiari da inserire nel nuovo
programma ha allontanato quelli che
già erano interessati al progetto d'inclusione sociale. E così ben 170 soggetti (sui 240 esistenti prima della forma-
Che sta
succedendo
a Riace?
Mimmo Lucano,
sindaco di Riace
Un grazie
a Peppe
Fragomeni
Cara redazione,
durante l'uragano che ha piegato il
lungomare di Siderno, spezzandolo
anche in alcuni punti, oltre al lavoro
dei volontari della protezione civile e
di alcuni dipendenti comunali straordinari, in primis Rocco Marzano e
Sasà “Mongolo” ho registrato l'abnegazione di un uomo che con la sua
ruspa ha salvato tanti lampioni e panchine togliendoli dalle viscere delle
onde, rischiando pure la sua incolumità. Nessuno ha detto grazie A
Peppe Fragomeni (foto) di Siderno
che gratuitamente ha salvato il salvabile.
Solo questa piccola puntualizzazione
che ci dà l'ennesima conferma dell'irriconoscenza che regna in certe
stanze.
Cosimo Macrì
zione della graduatoria) che risultavano beneficiari di protezione sono
andati via da un comune come quello
di Riace che ormai li aveva accolti e
dove molti di loro erano anche riusciti
ad allacciare rapporti umani, sociali e
lavorativi. I loro figli hanno dovuto
lasciare la scuola che stavano frequentando proprio nel bel mezzo dell'anno
scolastico. La nuova graduatoria finale
predisposta dalla Commissione di
valutazione del ministero ha relegato
la cittadina dell'accoglienza negli ultimi posti con un numero massimo di 15
beneficiari (come tutti i comuni che ha
meno di 5000 abitanti) ed a questi si
potranno aggiungere altri 15 posti in
più nei casi più urgenti. Una beffa, perché anche tanti altri comuni italiani
potranno ospitare sempre 15 soggetti
avendo ottenuto un migliore punteggio in graduatoria non avendo mai praticato politiche d'accoglienza. È proprio vero che della storia non si ricorda
nessuno.
Antonio Tassone
Riunione alla Provincia di
Reggio Calabria con i comuni
della Locride per affrontare i
problemi di finanziamento
delle opere urgenti per i
danni
alluvionali.
Quattrocentotrentamila
euro: spicciolo in più, spicciolo in meno è questa la somma
che Provincia e Regione
hanno promesso di tirar fuori
per salvare la stagione estiva,
con gli interventi necessari
per ripristinare la situazione
nei paesi colpiti dalle mareggiate. È questo l’esito dell’incontro di lunedì in Provincia,
al quale hanno preso parte i
rappresentanti
della
Prefettura, il presidente
Giuseppe Raffa assieme agli
assessori Gaetano Rao e
Giovanni Verduci e ai consiglieri Pasquale Brizzi e
Vincenzo Loiero, i consiglieri
regionali
Candeloro
Imbalzano, Pietro Crinò e
Tilde Minasi, i dirigenti della
provincia e i sindaci di Africo,
Bovalino, Sant’Agata del
Bianco, Martone, Caulonia e
Mammola, oltre ai rappresentanti del tavolo operativo
promosso di Siderno e il tecnico comunale dello stesso
comune, Vincenzo Errigo.
Assenti i rappresentanti della
Protezione Civile, diretti interessati degli interventi a
DOMENICA 16 MARZO
8
Alla Provincia per
il lungomare di
Siderno e Caulonia
medio e lungo termine nelle
zone colpite dal maltempo.
Dal tavolo è emersa un’unica
certezza: i 230mila euro messi
a disposizione dalla Provincia
per i lungomare di Siderno e
Caulonia. Nel primo caso è
previsto un investimento di
200mila euro, partendo dagli
interventi sulla parte centrale
del lungomare, mentre per le
altre zone Raffa ed Errigo
hanno concordato un ulteriore incontro per una previsione di spesa per i lavori di
messa in sicurezza. Per quelle
zone, infatti, servono molti
più soldi rispetto a quelli
necessari per ripristinare la
parte centrale, che nelle scorse settimane è stata riaperta
al traffico. I 30mila euro per
Caulonia, invece, erano già
stati deliberati a inizio mese
nel corso di una riunione di
Giunta. Sull’entità delle risorse messe a disposizione dalla
Regione, invece, al momento
non c’è nulla di certo. «Tutti i
sindaci – ha poi sottolineato
Strangio – hanno dato priorità a Siderno, Caulonia e in
secondo luogo a Bovalino.
Poi è chiaro che al momento
non sappiamo come verranno distribuite le risorse, pur
essendo consapevoli che
Siderno è la zona che verrà
tenuta in maggiore considerazione. Ora saranno i
responsabili degli uffici a
incontrarsi per capire come
spendere queste risorse nel
miglior modo possibile».
Gli studenti del Liceo Scientifico
“Zaleuco”di Locri in finale
al Business Game della LIUC
A
nche la Calabria, con gli studenti del Liceo Scientifico
“Zaleuco” di Locri e
dell'ITC “Antonino Calabretta” di
Soverato, sarà rappresentata alla
finale
del
Business
Game
Strategico “Crea la tua impresa”
della LIUC - Università Cattaneo
di Castellanza (VA), promosso in
collaborazione
con
l'Ufficio
Scolastico Regionale per la
Lombardia e con Sorgenia.
L'appuntamento è per il prossimo
venerdì 14 marzo. A partire dalle
ore 10.00 si svolgerà la giocata finale, con le 49 squadre finaliste; nel
frattempo i docenti accompagnatori parteciperanno ad un seminario
di aggiornamento.
Nel pomeriggio, dalle 14.30 si terrà
la premiazione delle squadre vincitrici in Aula Bussolati.
Obiettivo del gioco, rivolto agli studenti iscritti al IV e V anno degli
Istituti Tecnici e dei Licei, è gestire
un'impresa, gareggiando con manager di altre imprese virtuali, provenienti da tutta Italia. La finale
segue a una fase eliminatoria,
durante la quale le squadre hanno
effettuato tre giocate a distanza,
collegate in contemporanea alla
piattaforma web del gioco.
Il tema di questa XI edizione del
gioco, ideato dal CETIC (Centro di
Ricerca per l'Economia e le
Tecnologie dell'Informazione e
della Comunicazione) attivo all'interno della Scuola di Ingegneria
Industriale della LIUC, è l'efficien-
za energetica.
In particolare, i giovani partecipanti sono chiamati a sfidarsi attorno al
caso di un'azienda che produce ebikes (biciclette elettriche di nuova
concezione). Il tema dell'efficienza
energetica è entrato nelle variabili
decisionali che i giovani manager
devono gestire, per esempio la
sostituzione di macchinari di vecchia generazione con nuovi macchinari, ad alta efficienza energetica.
Il tema di questa edizione è stato
individuato in virtù della partner-
ship della LIUC con Sorgenia, uno
dei principali protagonisti del mercato libero dell'energia in Italia, che
promuove la riduzione degli sprechi energetici da parte di privati,
aziende
e
Pubblica
Amministrazione.
Un'edizione del Business Game,
decisamente social, questa, nella
quale tramite Facebook e Twitter
sono stati proposti ai partecipanti
alcuni quesiti per creare occasioni
di dibattito e condivisione. A giocare e a confrontarsi sono state que-
st'anno 84 scuole per un totale di
254 squadre e 1.371 studenti, provenienti in particolare dalle seguenti regioni: Lombardia, Puglia,
Sicilia, Campania, Piemonte,
Veneto, Lazio, Liguria, Calabria,
Emilia
Romagna,
Toscana,
Abruzzo, Basilicata, Marche,
Sardegna, Umbria.
Durante la finale verrà assegnato
anche un premio speciale per gli
studenti che avranno presentato la
foto più significativa sul tema dell'efficienza energetica
RIVIERA
www.rivieraweb.it
APPROFONDIMENTI
DOMENICA 16 MARZO
10
CHI SONO GLI STUPRATORI DI NATALE?
CI?
A
R
E
I
O
Z
N
VINCE
O
S
I
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C
U
A
CHI H
CHI HA INCENDIATO L’AUTO DI DAVIDE BUMBACA?
Dateci risposte
C
he fine hanno fatto le indagini
relative alla violenza sessuale che
si è consumata a Siderno nel
periodo di Natale? Che fine hanno fatto le
indagini relative all’omicidio di Vincenzo
Ieraci avvenuto la scorsa estate nel territorio del comune di Ciminà? Che fine
hanno fatto le indagini relative ai diversi
atti intimidatori che hanno riguardato
amministratori, politici, giornalisti, professionisti
o
semplici
casalinghe?
Approfittiamo dell’occasione per parlare
anche dei tanti episodi di furti nelle abitazioni, dei numerosi casi di microcriminalità che si stanno verificando in un territorio, la Locride, dove da qualche anno sono
presenti e circolano indisturbati migliaia
di immigrati “irregolari” che nessuno
conosce, accattoni con bambini/e al seguito che chiedono l’elemosina sulle strade
principali davanti ai bar o ai semafori,
ragazze che si prostituiscono davanti alle
stazioni ferroviarie, titolari di esercizi commerciali che rubano la corrente elettrica
per alleggerire la bolletta, ragazzi in motorino senza casco, improvvisati “fantini”
(che soprattutto la domenica mattina) cir-
colano indisturbati “a cavallo” in pieno
centro cittadino. E potremmo continuare
all’infinito, ma ci fermiamo qui. Possibile
che nessuno se ne accorga? Il precetto che
esiste sulla carta si deve far rispettare e in
caso di violazione serve l’irrogazione dell’eventuale sanzione. Diciamo la verità, a
parte i casi che per competenza sono passati alla Dda di Reggio Calabria, negli ultimi tempi, a livello locale, i risultati investigativi non sono stati particolarmente
Giudiziaria
“eccellenti”. C’è stata sì qualche importante operazione che ha portato in carcere diversi affiliati a cosche di ‘ndrangheta,
oppure qualche discreto risultato in tema
di contrasto alla produzione e spaccio di
sostanze stupefacenti; ma ora noi pensiamo che sia arrivato il momento di una
vera e propria assunzione di responsabilità da parte di tutti gli organi preposti che
dovrebbero stringere il cerchio per la definizione di alcuni casi “eclatanti” che nel-
l’ultimo periodo hanno attirato l’attenzione dell’opinione pubblica locale. I cittadini onesti vogliono delle risposte e per
darle serve un impegno non ordinario ma
straordinario. I cittadini, in molti casi, e
sempre con maggiore frequenza, stanno
rinunciando (sbagliando) a presentarsi
negli uffici per sporgere eventuali denunce-querele. Lo fanno perché “snervati”
dalla mancanza di fiducia. Può capitare,
infatti, che per poter raccontare l’accaduto alle forze dell’ordine sia necessario
ritornare almeno tre o quattro volte anche
nella stessa giornata affinché prima o poi
ci sia qualcuno eventualmente disponibile
a raccogliere la notizia-reato. Attualmente
l’organico di magistrati, a Locri, a detta del
procuratore, manca di qualche elemento.
Ognuno di questi magistrati è oberato di
lavoro e ha in carico centinaia e centinaia
di fascicoli da smaltire. Questa circostanza
non può e non deve essere un’attenuante
sulla qualità generale delle indagini che
vengono portate avanti per garantire giustizia ai cittadini. “Riviera”, questa settimana, rompe gli indugi e intende chiedere al procuratore della Repubblica di
gestisci il tutto oltre il potere, le amicizie fra
‘ndranghetisti che portano anche a fare affari
assieme un locale con un altro, traffici di qualsiasi genere, sia di droga, in passato c’erano
sequestri, cioè il giro d’affari perché la ‘ndran-
Le“regole”della ‘ndrangheta
“Senza regole non esiste la ‘ndrangheta”. La conferma giunge dal collaboratore di giustizia Paolo
Iannò che racconta ai magistrati della Procura
distrettuale antimafia di Reggio Calabria che “Il
punto di riferimento sono le regole sociali, la
‘ndrangheta a differenza delle altre appartenenze criminose ha una sua cultura e mentalità dove
va di trapiantare i locali” e, dall’altro, creano un
comune senso di appartenenza che é alla base
degli affari.
“Le regole della ‘ndrangheta hanno finalità
sociali in quel contesto – racconta ancora il collaboratore reggino - perché le regole ti portano a
entrare in un locale, poi le finalità che a secondo
le regole che hai, hai un ruolo all’interno della
‘ndrangheta, ti portano benessere diciamo economico, cioè nel locale gestisci le mazzette, ti
gheta unita fra di loro c’è una simpatia di una
famiglia e un’altra e portano in porto un affare,
che sia di qualunque genere, illecito o lecito,
questo ti porta la ‘ndrangheta, ti fa stare uniti
ed essere appoggiato in qualunque tipo del
genere se hai bisogno”.
Tenuto conto del fatto che la ‘ndrangheta é
un’organizzazione complessa, con articolazioni
territoriali in tutto il mondo e fortemente gerarchizzata era pressoché scontato che esistesse un
organo deputato a far rispettare le regole.
In effetti dalle indagini della maxi inchiesta “Il
Crimine” é emerso che la ‘ndrangheta si basa su
una serie di regole, per le quali gli affiliati
hanno un rispetto manicheo, in quanto tali
regole per loro costituiscono la “legge”. A tal
proposito in una registrazione si sente un affi-
Locri, Luigi D’Alessio che si arrivi finalmente all’individuazione e all’arresto degli
autori della violenza sessuale che si è consumata a Siderno nei giorni di Natale.
Sappiamo bene che l’investigazione,
quando si tratta di violenze, è particolarmente difficile, così come sappiamo anche
bene che in casi come questo vige il massimo riserbo perché ci sono i tempi tecnici
procedurali da rispettare, però sappiamo
anche che questi soggetti potrebbero arrivare alla reiterazione del reato, e in tal
caso nessuno potrebbe tirarsi fuori da
potenziali responsabilità. Non si può chiedere al cittadino di collaborare e di fidarsi
delle istituzioni quando ancora a distanza
di diversi mesi, su questo caso, nessun
risultato è stato raggiunto. Signor procuratore procediamo “senza indugi”, perché
solo convincendo i cittadini che alle loro
spalle ci sia uno Stato forte e autorevole,
che dia garanzia di efficienza e giustizia,
solo allora, sarà possibile porre un serio
argine all’infiltrazione delle radici mafiose
nel tessuto connettivo della società locridea.
Antonio Tassone
liato dire: “bello qua che camminiamo alla pari,
qualcuno di noi ci deve essere sempre di più,
perché qua è la legge così. Ad esempio: quella
della “linea”, ossia della trasmissione della carica di capo locale “in eredità” ad altro esponente della medesima fazione; quella del passaggio
graduale da una dote a quella di grado superiore, quella secondo la quale è necessario che vi
sia equilibrio nei gradi fra diverse famiglie
appartenenti al medesimo locale; quella secondo la quale si danno nuove doti solo in determinati periodi dell’anno (“la prescrizione”); quella secondo la quale solo gli affiliati possono partecipare alle riunioni; quella secondo la quale il
livello di conoscenza corrisponde al livello raggiunto all’interno dell’organizzazione; quelle
che prevedono precisi rituali per l’affiliazione e
per la concessione di ulteriori gradi; quella
secondo la quale le cariche possono essere ricoperte solo da soggetti che hanno la residenza
nel paese sul quale opera la locale.
Stesso discorso può essere fatto per la maniacale attenzione per i rituali (i riti di affiliazione, la
riunione di Polsi), che dimostrano come proprio la costante difesa di rituali e tradizioni
costituisca uno dei maggiori punti di forza della
‘ndrangheta, che, grazie ad essi, riesce ad esercitare una vera e propria fascinazione su quanti
ambiscono ad entrare nelle sue fila. (lr)
RIVIERA
GERENZA
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LA POSTA
LA LETTERA
Donne, ma
fu vera festa?
ANNA LAURA TRINGALI
Come sempre più spesso accade ad
annunciarci l'imminente arrivo della
festa della donna sono le locandine
pubblicitarie dei locali, appestate da
avvenenti Signor Nessuno che con il
loro corpo perfetto e unto da chissà
quale olio da frittura ci promettono ore
di visibilio. Tra mimose, cioccolatini e
pizzate tutte al femminile; tra chi la
considera una inutile e offensiva sottolineatura di genere e chi invece le attribuisce significati più profondi, anche
per questo anno si può dire archiviata
la festa della donna. Ma per non privilegiare una chiave di lettura piuttosto
che un'altra, e non cadere in celebrazioni entusiastiche o aprioristici disappunti, è bene soffermarsi sull'effettivo
stato di salute dell'uguaglianza dei sessi
in Italia.
Proprio l'otto di marzo il Comitato
Europeo dei Diritti Sociali del
Consiglio d'Europa ha ufficialmente
riconosciuto che l'Italia viola i diritti
delle donne che intendono interrompere la gravidanza alle condizioni prescritte dalla legge 194/1978, a causa dell'elevato e crescente numero di medici
obiettori di coscienza. Ovvero, una
donna che vive il dramma di doversi
privare della vita che le cresce in grembo oltre al dolore di uno straziante percorso psicologico e fisico deve imbattersi in strutture che non sempre le
garantiscono l'assistenza che le spetta.
Un'altra bacchettata dall'Europa ci
viene dalla sentenza di gennaio della
Corte Europea dei Diritti Umani che
ha stabilito che al più presto l'Italia
dovrà riconoscere anche alle madri il
diritto di poter dare il proprio cognome
ai figli condannando il nostro Paese che
aveva negato ad una coppia di coniugi
la possibilità di dare il cognome materno alla figlia. E la situazione non
migliora di molto secondo la classifica
annuale del World Economic Forum
Gender Gap Report dove i dati ufficiali sulla disparità di genere nel mondo
collocano l'Italia al 71esimo posto.
Sarebbe, tuttavia, sterile e inconcludente soffermarsi solo su questi dati;
tanto è stato fatto, ma sicuramente non
abbastanza visto che il tasso di femminicidi in Italia non è diminuito, con la
legge sullo stalking e con le disposizioni sulle cosiddette “dimissioni volontarie” e l'allungamento del periodo di
non licenziabilità della lavoratrice
madre previste dalla legge Fornero.
Ma prima di poter festeggiare care
donne ne dobbiamo sistemare di cose
non credete?
E sì facciamoceli regalare pure i fiori e
i cioccolatini dai mariti ma non solo
l'otto di marzo, ogni giorno, quanto più
spesso possibile perché siete mamme,
amiche, sorelle, confidenti, amanti,
mogli e decine e decine di altre cose
fantastiche ogni giorno. Ma potremo
festeggiare pienamente il nostro essere
donne solo quando in Italia non verrà
più uccisa una donna ogni 2,5 giorni,
quando non saranno 6.743.000 le
donne vittime di stupri o tentate violenze, quando l'accesso al mondo del lavoro sarà paritario. Quando insomma
non sarà necessario garantire con regole e disposizioni la nostra partecipazione alla vita sociale, ma sarà naturale. E
prepariamoci mamme, sorelle, amiche,
amanti e rimbocchiamoci le maniche
perché la strada è lunga e in salita. Ma,
detto tra noi, chi la ferma una donna
determinata?
Ministra,
ci stupisca
VINCENZO CARROZZA
Ci spieghi cosa
intende proporre e
fare per un minimo
sviluppo del nostro
territorio, per la
Locride. Ci dica cosa
intende fare per i
nostri beni
archeologici ,
mangiati dal mare e
dall’incuria
Io non sono misogino. Anzi, sono fermamente convinto che, nello sfascio generale,
la sensibilità e certo rigore femminile,
potrebbero essere d'aiuto se applicate alle
istituzioni. Conosco diverse donne calabresi
con palle, cervello e coraggio. Tante. C'è ne
una che al mattino indossa la tuta da meccanico e scende nella sua azienda. Dirige
un'officina e vende ricambi da più di trent'anni. C'è ne un'altra che ogni santo giorno
combatte con la burocrazia regionale e con
le banche, sempre più stitiche, per dare
speranze alle aziende che si affidano a lei. Fa
così da quando si è laureata, anche lei circa
trent'anni fa. Ogni santo giorno. Ne conosco
altre, titolari di aziende, avvocatesse, insegnanti, commercialiste, madri di famiglia.
Tutte, ogni giorno, lavorano per non far
affondare la nostra disgraziata regione, oltre
che le proprie famiglie e la stessa professione che esercitano. Certo, molte donne
che occupano spazi politici, decisionali,
hanno adottato i vizi propri degli uomini di
potere: interesse privato, familismo
amorale, ecc. La corruzione, il malcostume,
sono brutte malattie, contaminano. Il contagio non risparmia nessuno. Ministra, nessuno le chiede di fare sette salti mortali
all'indietro o di lanciarsi col paracadute da
tre mila metri. Chiediamo cose semplici.
Ecco, per aiutarla, vogliamo essere buoni,
non le chiederemo attraverso quale miracolo è stata santificata. Le chiediamo solo cose
semplici, facili: ci spieghi cosa intende proporre e fare per un minimo sviluppo del
nostro territorio, per la Locride. Ci dica cosa
intende fare per i nostri beni archeologici,
mangiati dal mare e dall'incuria. Per il turismo, l'eterna promessa mancata. Ci spieghi
cosa intende proporre al consiglio dei ministri per conurbare il nostro territorio, per i
trasporti, per la sanità, per le scuole, per la
giustizia. Ci spieghi se Renzi, e i suoi colleghi ministri, conoscono dov'è ubicata
Monasterace e la Calabria. Ci rassicuri che
il nostro olio e i nostri prodotti agricoli verranno maggiormente considerati e promossi. Ci dica che ha pensato a come
aiutare le nostre aziende che muoiono
strangolate dalle banche. E le nostre ferrovie? Ci dica che non verranno divelti i
binari e venduti come ferro vecchio. Ci tranquillizzi che non torneremo ai calessi? Non
dico carrozze per un evidente conflitto d'interesse. Ci dica che non torneremo alla
zappa e al mezzo litro di vino con gassosa?
Non torneremo allo jus prime noctis, con
Baroni e Marchesi che scudisciano i contadini, vero? Ci dica, lei, che è donna e madre,
come non mandare via i nostri figli dalla
terra dove sono nati e cresciuti. I nostri, non
i suoi. Oppure ci dica che, se andranno via i
nostri manderà via anche i suoi, per principio, perché Lei è coerente, ha le palle.
Ministra, nella mia classe, al liceo, spesso ci
affidavamo a Vincenzo. Lui non era un atleta, ma l'esatto contrario. Non aveva il dribbling. Aveva però il senso della posizione e
un tiro preciso e potente. Così, quando la
partita si metteva male, perché quelli più
bravi erano ben marcati o non erano al
meglio della condizione, facevamo entrare
Vincenzo. Non veniva preso in considerazione dagli avversari, proprio perché sembrava messo là per fare numero. Qualcuno
rideva. Lui sapeva dove stare: poco fuori
l'aria di rigore. Aspettava i nostri assist e,
sbam indirizzava la palla dritta in rete.
Salvammo così diverse partitelle. Credo che
Lei non sia politicamente dotata, ma ha il
senso della posizione, altrimenti non
sarebbe ad ascoltare barzellette in consiglio
dei ministri adesso. Sa che bisogna vincere la
partita, non ci sono alternative. Ha anche
chi le passa la palla: i sindaci disperati. Ha la
porta vuota: nessun avversario politico, solo
clientes. Ministra, ci stupisca, faccia gol, perchè se non fa gol, meglio tornarsene in
panchina e vendere farmaci da banco.
IL RICORDO
IL RICORDO
Maria Giuseppa
Calderazzo
Addio al caro amico
Salvatore Sansotta
Ogni giorno che passa sei sempre più presente nei
nostri pensieri e la Tua assenza è un vuoto incolmabile. Ma il Tuo ricordo ci accompagna. Il ricordo di una donna buona, onesta e saggia che ha
lavorato tanto e che si è dedicata con devozione e
sacrificio alla famiglia all'educazione dei suoi sette
figli. Il ricordo di tutti i Tuoi racconti, dei Tuoi proverbi e delle Tue preghiere alla Madonna. Il ricordo del Tuo Amore.
Si è spento nei giorni scorsi a Sant’Ilario dello
Jonio, l’ex direttore sanitario dell’ospedale di
Locri, prof. Salvatore Sansotta. Professionista
esemplare, sempre vicino ai cittadini ed ai problemi del territorio, si devono al prof. Sansotta
la creazione a Locri della scuola professonale
per infermieri nonchè le numerose battaglie
per difendere il nosocomio locrese.
La redazione lo ricorda con molto affetto
La poesia
A Pasquino Crupi
Antonio Zurzolo, di Samo, uno dei poeti popolari
più ispirati della nostra terra, lo ricorda così.
Caro Pasquino, degnu profassuri,
nd'avevi 'u cori cchiù rrandi d'u mari,
pa la Calabria fusti 'nu hjuri,
stiglja lucenti nta li stiglj rari.
SETTIMANALE
mbentasti puru li "poeti 'mpiazza"
e nta gli siri assai particulari
portavi sempri 'nu poeta 'mbrazza
comu faci 'nu patri e so' cotrari.
Non sacciu s' i verzi mei nd'annu valuri
ca furu scritti nt' a mumenti amari.
Ora chi ssi ansemi c'u Signuri,
caru Pasquinu, non ndi bbandunari.
Ca fusti 'nu cristianu i bbona rrazza
e nta lu mundu ti facisti amari
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DOMENICA 16 MARZO
15
IL RICORDO
Ciao Savino,
un abbraccio
ovunque tu sia
IL RICORDO
Ti porterai via
un frammento
del mio cuore,
dei nostri cuori,
così come tu mi
lasci ricordi
splendidi oggi
più vivi che mai
Primo trofeo Roberto Leonardo
Domenica 9 marzo ha avuto luogo a
Siderno il trofeo Roberto Leonardo organizzato da UISP- Sport per tutti, da CicliJiriti, da A.S.D. Ideal Gioia, e dagli amici
ciclisti di Roberto, professionisti e amatori.
Una manifestazione bella e pulita, per
ricordare un uomo di Siderno, buono e
generoso, un imprenditore, capace di
amare e farsi amare da tutta la cittadinanza e da tutti coloro che hanno avuto il
piacere di conoscerlo e di ricevere il suo
sorriso cordiale e sincero, che non
risparmiava mai a nessuno.Roberto amava
lo sport in tutte le sue manifestazioni,
ma,come egli ci ripeteva sempre, le ruote
della BICI erano le sue gambe. Andare in
bici lo rendeva libero e felice, perchè poteva allenare il corpo e allo stesso tempo
godere dell'aria sul viso e della bellezza
della natura.Vorremmo, io e Alessia,
cogliere questa occasione per ringraziare
con tutto il nostro affetto e la nostra gratitudine gli organizzatori che si sono impegnati tanto nella manifestazione, tutti i
partecipanti,gli sponsor e anche tutti gli
amici cari e i parenti, che anche in questi
mesi terribili, ci sono stati vicini, dimostrandoci affetto e stima in ogni momento, vi
vogliamo tanto bene.
Enza Mandarino e
Alessia Leonardo
La più belle
del Mondo
R
ALFREDO MASSARA
icordiamo tutti la straordinaria
performance di qualche anno fa
del grande Roberto Benigni in
TV. Lui esaltava la nostra Costituzione
apostrofandola come “la più bella del
mondo”(vero!) ma, la realtà è che è
anche la più calpestata, indovinate un po'
da chi? Proprio dai nostri Governanti che
emanano leggi in contrasto con la nostra
Carta.
A mò di esempio, l'art.1 della
Costituzione recita: “L'Italia è una
Repubblica democratica fondata sul lavoro”: è sotto gli occhi di tutti la disoccupazione dilagante con migliaia di aziende
che continuano a chiudere per fallimento. Solo nel 2013 sono state 111 mila le
aziende che hanno chiuso battenti a
causa della inaudita pressione fiscale,
ritenuta, peraltro, la più alta al mondo e
che è diventata ormai un'istigazione al
suicidio. E altro motivo di tale istigazione
sono senza ombra di dubbio le cartelle di
Equitalia. Equitalia che non va certo a
domandare il motivo per cui un artigiano
o un qualsiasi capo di azienda non ha
pagato una tassa. Basterebbe andare a
chiedere il solo fatturato per capire che
nei capannoni v'è tutta la merce invendu-
ta a causa della crisi. Emblematico, in
proposito, il dramma di quel piccolo
imprenditore che è stato costretto a
demolire il suo Capannone non potendo
pagare 47.000 euro di IMU. Ed ancora
più penoso è il suicidio di quell'artigiano,
in esito al ricevimento di una cartella di
Equitalia di 60.000 euro, recapitata alla
vedova con una pensione di 600 euro al
mese. Chiaramente questo non è assolutamente addebitabile a questi raffinati
burocrati aguzzini senza cuore… loro
sostengono di rispettare leggi scellerate e
provvedimenti che vengono emanati dal
Parlamento e che vanno a costituire il c.d.
“Federalismo Fiscale”.
Savino un
ragazzo dell’Ymca
C
aro amico e
fratello, mi
hanno chiesto una tua foto di
quando giocavamo a
pallacanestro, oggi si
chiama basket, e
questo è stato un
compito facile.
Mi hanno chiesto di
scrivere di te, di noi
ragazzi dell’Ymca, e
questo invece è veramente difficile.
Il senso di smarrimento è forte, quasi
prevale sul tentativo
di scrivere e rischio
di ripetere quello che
ha ben espresso
Maurizio.
Allora voglio sgombrare la mente da tutti i tristi pensieri
e andare indietro nel tempo, ricordare i sogni di noi adolescenti cresciuti l’uno all’ombra dell’altro. È il modo
migliore per ritrovare equilibrio.
Nulla è eterno anche se è difficile crederlo quando si è
ragazzi. Resta, però, nell’animo di ognuno di noi il sentimento e questo, se è autentico, ci accompagna sempre.
Ormai quell'uomo errava con me nell'animo e la mia anima
non poteva stare senza di lui.
Io stesso ero divenuto per me un grosso punto interrogativo,
e chiedevo alla mia anima perché fosse triste, perché mi tormentasse tanto, e non sapeva rispondermi niente. E se le
dicevo: "Spera in Dio", giustamente non mi obbediva, perché
era più vero e migliore quell' uomo carissimo che aveva
perso, di quel fantasma in cui le ordinavo di sperare. …. Ed
io continuavo ad essere per me un luogo di infelicità, dove
non potevo restare, dal quale non potevo fuggire.
Sant’Agostino (Le confessioni)
Peppe Caruso
P
ubblichiamo la lettera
che un amico di Savino
Lionetti ha scritto per
ricordarlo e esprimere il suo
dolore e la vicinanza alla famiglia in occasione della sua
dipartita. Savino è venuto a
mancare questa mattina. I
funerali si sono svolti a
Montepaone venerdì pomeriggio.
Caro Savino, non so sarò capace di esprimere il dolore che
provo dopo che tua sorella mi
ha chiamato per farmi sapere
che ci avevi lasciato. Non riesco a pensare alla disperazione
della tua famiglia, all'incredulità dei tuoi amici me compreso, alla sensazione di vuoto che
la notizia della tua scomparsa
lascerà in molti.
Sappi però che ti porterai via
un frammento del mio cuore,
dei nostri cuori, così come tu
mi lasci dei ricordi splendidi
che oggi sono più vivi che mai,
di quando da ragazzini facevamo tutto insieme, dalle interminabili partite a basket ai falò
sulla spiaggia, alle intere giornate passate a cercare di organizzare qualsiasi cosa, anche la
più stupida, pur di stare insieme. Le tue battute fulminanti
che mi fanno ridere ancora
oggi, i litigi, gli allontanamenti
e la risata che cancellava tutto.
Poi l'estate e i primi amori e gli
sfottò di notte al Bar dell'Ymca
perché l'ultimo momento della
giornata doveva essere il
nostro. Poi cresci e iniziano i
veri problemi e la vita ti porta
lontano, e non ci siamo più visti
per tanto tempo. Ma ci siamo
rincorsi ogni volta che potevamo e maledico le volte che ti ho
detto “va beh, sarà per la prossima volta..” .. non c'è stata “la
prossima volta”. Non ci sei più
e da una parte non so darmi
pace ma dall'altra tu sei e
rimarrai vivo nella mia vita, ne
fai parte come Peppe,che so
distrutto dal dolore, Francesco,
Michele, Gilberto, Giancarlo e
tanti ma tanti altri. Avrei voluto scrivere di più e meglio ma
tanto sai quello che penso, scusami se puoi.
Ciao Savino, un abbraccio
ovunque tu sia e un abbraccio
alla tua famiglia, a Bianca e alla
tua splendida nipote Alessia,
hai uno zio che rimane nei
nostri cuori.
Maurizio Ritorto
Gli inglesi
ci amano
E noi straniti che cerchiamo
di capire perché
DANIELE MANGIOLA
Per qualche motivo sconosciuto una bimbetta di tre
anni è incuriosita da
Ronan, ragazzone biondo
delle Highlands che se ne
sta da solo su una sedia a
dondolo. Continua a chiedere al suo papà (che poi
sarei io): “chi è lui?”. “Lui”
non si preoccupa affatto di
fare il simpatico o sorriderle, ma si vede che c’è attrazione reciproca: i bimbi
hanno un’altra saggezza.
Sempre impegnata nel
campo degli scambi culturali in Europa, l’associazione Civitas Solis di Locri ha
attivato in questi mesi un
nuovo progetto. In partenariato con Capacity
London, un’agenzia britannica, nell’ambito del progetto europeo Leonardo
Da Vinci, un gruppo di
ragazzi sono giunti dal
Regno Unito per trascorrere qui un periodo di 13 settimane. Il gruppo al
momento presente è il
secondo, il primo ha già
trascorso qui il proprio
periodo di stage tra l’ottobre e il dicembre scorsi.
Eva in cucina è intenta a
tagliare broccoletti mentre
nell’aria si eleva il seducente profumo del soffritto
d’aglio. Suona la chitarra,
anche, ma di solito non
mentre cucina.
Quasi tutti trascorreranno
questo periodo collaborando con diverse aziende
agricole del territorio.
Tutti laureati, gli otto
ragazzi sono ospiti di
Civitas Solis che provvede
al loro alloggio e agli spostamenti per il lavoro che
svolgono e altre visite ed
escursioni sul territorio.
Per il resto li si vede spostarsi in bici per il paese e
non solo, amano visitare il
territorio e si inoltrano
verso l’entroterra, alla
ricerca dei nostri bei paesaggi, a noi stessi spesso
sconosciuti.
Lewis canta, voce un poco
alla Jeff Buckley, e scusate
se è poco. L’altra sera ha
intrattenuto, voce e chitarra, il pubblico del circolo
culturale Anthesterie di
Locri.
Spostarsi sul nostro territorio è la nota stonata di questa bella sinfonia, come
tutti si sa: trasporto pubbli-
co inadeguato, non sincronizzato, concentrato in
poche ore di punta e basta.
Così per questi ragazzi
diventa difficile partecipare attivamente alla movida
(?!) notturna della Locride
(almeno su questo potranno andar via con qualche
illusione in più e qualche
delusione in meno). Essere
giovani è una bella cosa, ad
ogni latitudine. Tanta
voglia di vita, le novità
sono una sfida da raccogliere assolutamente, con
lo sguardo sempre oltre l’ostacolo.
Sope, solare e disinvolta,
parla facilmente con tutti,
anche con la mia piccola
bimba, che apprezza l’approccio. Tiene corsi di
inglese per Civitas Solis,
insieme a Joe che già parla
italiano, ma su questo
Jessica è più brava di lui.
Anche i ragazzi nostrani, si
dice, diano il meglio di sé
varcati i confini del grembo
che li ha cullati. Forse un
tantino meno leggiadri lo
sono, però, si dice anche,
rispetto ai cugini d’Europa
e d’Occidente in genere.
Il look di Rob è decisamente “alternativo”, gli manca
l’elmo cornuto, si vede che
è nato vichingo.
È verità arcinota che ai
ragazzi d’Italia la mamma
tagli la carne nel piatto fino
ai dodici anni, che allacci
loro le scarpe fino al ginnasio, che più che di complesso di Peter Pan, male del
nostro tempo, sia corretto
parlare di complesso di
Mammolo.
Ma la più tosta è Jennifer,
che non lo diresti mai, mingherlina e riservata. Qui,
oltre al suo stage, ha preso
a bazzicare il Museo con il
quale sta svolgendo dei
lavori di traduzione. Fino a
qualche settimana fa se ne
andava tranquillamente
alle sette di mattina ad
Ardore in bici, da Locri, a
lavorare.
È vero però che i nostri
partono troppo spesso con
la paura o il desiderio più o
meno segreto di non dover
più tornare.
Tutti intenti ad imparare
l’italiano, gli inglesi. Senti
dire da qualcuno di essi che
c’è una mezza idea di restare ancora un poco qui dopo
la fine dello stage. Li guardi e sorridi stranito...
S
ELEONORA ARAGONA
imon, 36 anni, video artista parigino: «Locri è passeggiare tra due
edifici e trovare un giardino, un
agrumeto selvaggio. Bellezza».
Ci siamo dati appuntamento in un bar,
lui è insieme ai tre amici con cui da 6
anni viene nella Locride a trascorrere
una quindicina di giorni. Dei giovani
parigini che decidono di passare le
vacanze a Locri, sembrava quasi inverosimile. Quando la sera precedente li ho
conosciuti in un centro culturale di
Locri, l’associazione Anthesterie, non
mi riuscivo a capacitare. Continuavo a
chiedermi chissà cosa li spingerà a tornare anno dopo anno?
Locri e dintorni sono per loro dei luoghi
entusiasmanti. Probabilmente sono for-
tunati, guardano questi posti senza essere contaminati dai pregiudizi e dalla
stanchezza della quotidianità e quindi
riescono a cogliere la bellezza che circonda città e dintorni. È una bellezza
che chi vive continuamente in un luogo
non percepisce più, sia per i problemi
che le cittadine della Locride hanno, sia
per la routine. Si perde il gusto di camminare ammirando palazzi, giardini,
spiagge e angoli nascosti.
Simon, Fayssal, Antonio e Nicolas sono
dei turisti atipici. Non vengono per mare
e sole, ma per scoprire l’artigianato locale. Il loro è un viaggio basato sul cibo, tra
i tesori delle dispense locali e nell’autorganizzazione dei piccoli fabbricatori di
sapori della Locride. «Peperoncino, sottoli, il capretto. Tutto ciò che abbiamo
mangiato, è tutto buono».
Un viaggio iniziato per caso, grazie a un
amico che ha invitato Nicolas, editore e
traduttore di 34 anni, un convinto sostenitore della cucina nostrana. Ma soprattutto delle allitterazioni e del suono
delle consonati raddoppiate del dialetto
calabrese. «Il fatto che la gente parli la
propria lingua è una delle bellissime
caratteristiche di questa zona. Ne vanno
fieri. E poi lo spirito ironico dei calabresi mi piace molto».
Per Simon invece la bellezza di Locri
risiede nella disorganizzazione della
città, questo elemento di sottile anarchia
che vige «fa capire che è fatta per la
gente». Il suo amico, un cuoco 33 enne
di origini berbere, Fayssal, invece è sicuro che l’architettonica della città sia una
delle bellezze di Locri, seconda, forse
solo agli uliveti che circondano la città e
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DOMENICA 16 MARZO O 17
JESSICA
«Penso che Locri sia un bel posto e si trova tra alcune
bellissime campagne. La cosa che preferisco sono le montagne e
le colline che la circondano e che in città ci siano dei grandiosi punti
d'osservazione (ad esempio il tetto della nostra casa). E poi ho mangiato
alcuni cibi incredibili. La cosa che non mi è proprio piaciuta è la sporcizia. C'è
spazzatura ovunque, specialmente lungo quella che potrebbe essere una bellissima spiaggia».
SOPE
«Sì, mi piace Locri. Nonostante sia un piccolo centro ha un calore unico. Le persone
sono gentili e ospitali ma ha apprezzato anche le sue bellezze naturali. La prossimità di
Locri al mare e ad altri posti molto belli come Gerace e la Sicilia è la cosa che me la
fa adorare.
E i i calabresi sono molto cordiali e buongustai».
JOE
«Sì. Locri è erroneamente sottovalutato. La cosa che preferisco di Locri sono i
locali. Anche la prossimità con il mare e con l'Aspromonte. Trovo che i calabresi siano inguaribilmente generosi e ospitali. Hanno anche un grande
senso dell'umorismo. Credo che quello che non permette a Locri di andare
avanti e la spinge verso il basso sia la sua reputazione. È la continua pubblicazione di opinioni negative sulla città. Ma gli edifici abbandonati, i graffiti
e i rifiuti sono un problema reale».
ROB
«La tua è una domanda difficile. Ma tutto sommato sì. Mi piace la
prossimità delle montagne, come anche la varietà di piccoli negozi e di
produttori, ma la cosa che preferisco è Pasqaulina Caruso. Trovo i calabresi delle persone tranquille. Mi piace il modo in cui si sforzano
per farti sentire il benvenuto e per metterti a tuo agio. Però trovo la
mancanza di orgoglio civico alquanto sconcertante. Ad esempio,
per le persone che curano così tanto il cibo e poi hanno la spazzatura accanto a dove coltivano il loro cibo o i rifiuti dove qualcun altro cresce cibo è molto paradossale. C'è un sacco di traffico a Locri. Sembra che ci sia un certo grado di oppressione a
Locri, nonostante il fatto che è un posto meraviglioso con
grandi persone e grandi ambienti, è come se si respira
aria di rassegnazione tra le persone che hanno
le imprese locali».
di cui si è innamorato. C’è stato anche
un altro aspetto che li ha colpiti ed è
stata l’accoglienza delle persone di
Locri, come sottolinea Antonio, documentarista di 24 anni.
Questi ragazzi ritengono che il patrimonio degli antichi mestieri, a loro
dire molto sviluppato a Locri, sia una
ricchezza di questa terra. Ritrovano in
questo comune e nei suoi produttori
ciò che si è perso in Francia. È questo
ciò che li attrae e li spinge a tornare
anno dopo anno. Adesso inizio a capire, tutto comincia ad acquistare senso.
Il loro è un viaggio per “ritornare”, per
recuperare un ritmo e uno stile di vita
più sostenibile. Un riavvicinarsi a quel
mondo rurale che è ancora molto presente nelle campagne e nei piccoli centri del Sud. Antonio, documentarista di
24 anni, infatti sottolinea che ad essergli piaciuta è stata la prossimità tra i
centri e le campagne. Questa vicinanza
tra due mondi così diversi, ma necessari l’uno all’altro per sopravvivere.
L’artigianato, come l’agricoltura, è ritenuto dei lavori poveri, umili. In realtà
queste attività sono delle risorse, delle
ricchezze. Addirittura Fayssal sostiene:
«In Francia siamo molto in ritardo
rispetto alla Calabria per quanto
riguarda il ritorno all’artigianato».
Questi ragazzi nel loro modo di viaggiare tentano di ritrovare un ritmo
umano, uno stile di vita che Parigi non
gli offre più. Un battito. I profumi e i
sapori che nelle periferie ancora sono
vivi, su cui alcuni piccoli produttori
scommettono. E anche loro scommet-
tono su Locri, ogni anno che decidono
di tornare perché ancora sentono di
poter ancora ricevere qualcosa. Non di
materiale, ma possono però continuare a trovare una dimensione umana,
vera, vivibile. Un mondo comprensibile, una crescita sostenibile che non
spazzi via tutto.
E ancora, il lato culturale della
Locride. Il museo archeologico, i resti
di un’antica civiltà e probabilmente il
loro prossimo viaggio, targato 2015,
riprenderà da questa nuova scoperta.
E da un piccolo centro culturale vicino
alla ss.106 in cui sembra di essere in un
altro luogo. È stato lì che ci siamo
conosciuti ed è stato lì che Nicolas,
Fayssal, Antonio e Simon hanno incontrato quella parte di Locri che vuole
cambiare, che crede ancora in questo
territorio nonostante tutto. Quelle persone che magari nel loro piccolo stanno cambiando già qualcosa non adeguandosi allo stereotipo di bruttezza
dipinto da Gian Antonio Stella a
Sanremo, o sulle pagine di giornali e
nei servizi dei tg. Lo dimostrano nei
fatti che c’è fermento e vita anche dove
tutto sembra immobile e indifferente.
Locri è ciò che hanno conosciuto i
quattro parigini, ma è anche l’auto di
Brugnano data alle fiamme. È l’impegno dei produttori di olio e salumi
come è chi ha incendiato la macchina
del proprietario del Cactus. È chi si è
indignato per questi gesti e chi è rassegnato a che le cose vadano così. È una
città piena di contraddizioni e i parigini sono fortunati perché ne conoscono
solo la parte migliore.
CULTURA E SOCIETÀ
ANTONIO TASSONE
La presenza a Gioiosa Jonica del celebre
attore teatrale napoletano Lello Arena si è
registrata nell'ambito della ventiduesima stagione teatrale della Locride sotto la direzione artistica di Domenico Pantano. In scena al
teatro "Gioiosa" L'avaro di Moliere. La storia
narra dell’avaro Arpagone e delle sue vicende che si dipanano portando gli spettatori in
un mondo di intrighi e sotterfugi che nella
intenzione dell'autore hanno lo scopo di non
mettere a repentaglio la propria ricchezza
anche a costo di mettersi contro i figli.
Lello Arena in
L’avarodi Moliere
Matrimoni non graditi, alleanze, furti, progetti sfumati, equivoci sono stati il centro di
un intreccio che ha condotto all´interno
della storia nella quale non sono mancati dialoghi diventati celebri pezzi del teatro comico di tutti i tempi. Un classico diretto in un
nuovo allestimento da Claudio Di Palma con
Lello Arena che, reduce dal grande successo
di Capitan Fracassa in scena da due stagioni,
ha affrontato, dopo “George Dandin” e
“Tartufo”, per la terza volta un testo di
Molière in un ruolo, Arpagone, che ha avuto
in sé nello stesso tempo il tragico e il comico.
Lo abbiamo intervistato.
Lello Arena, nonostante le grandi difficoltà
che sta attraversando attualmente il teatro
Quanto ha inciso la crisi sulla qualità degli
spettacoli?
La crisi, curiosamente, ha costituito un toccasana perché ha contribuito a pulire radicalmente eliminando gli spettacoli di scarsa
qualità fatti solo per rapinare il costo del
biglietto e premiando giustamente invece
colori i quali negli anni hanno conquistato la
simpatia e la fiducia del pubblico. In teatro
non si bara e non bisogna dire bugie. Se si
dice la verità, il pubblico si fida e si lascia servire. La crisi ha avuto il merito di mandare a
casa tanta gente che ci doveva rimanere da
tempo.
Il personaggio di Arpagone quante gratificazioni le ha regalato?
Il teatro non si fa per essere gratificato personalmente ma per raccontare storie.
Arpagone è un personaggio meraviglioso,
rappresentato in scena dallo stesso Moliere.
Quindi c'è una grande responsabilità da
parte mia a rappresentarlo ogni sera ma io
mi trovo a mio agio perché si tratta di uno
spettacolo con un grande testo, con ottimi
attori ed un bellissimo allestimento scenico
che consente al medesimo racconto di arrivare intatto così come era stato concepito dall'autore
Dopo il Maurizio Costanzo show, non l'abbiamo più vista in tv?
Sono anni che ormai che il Maurizio
Costanzo show non si fa più. In realtà non è
che ci sono attualmente, a mio modo di vedere, tante trasmissioni televisive interessanti.
In tv ci sono oggi personaggi dotati di un
certo squallore e di nessun tipo di spessore.
Tutte le volte che capiterà di fare buona televisione cercherò di aderire dando il mio contributo altrimenti ho le mie alternative e preferisco seguire quest'ultime.
in Italia, lei continua a mietere un successo
dopo l'altro, come si spiega questo fatto?
Chi organizza il teatro lo deve sempre con
grande passione perché se si dovesse fermare ad ogni minima difficoltà lo stesso settore
in Italia sarebbe chiuso da decenni. Per questa ragione,tutti quelli che hanno volontà,
capacità e competenza devono fare in modo
ed avere la capacità di far arrivare anche qui
nella locride, compagnie primarie che esprimono valori e grandi capacità professionali.
Poi il teatro di Gioiosa merita questo sforzo
perché qui è sempre stato presente un pubblico appassionato e competente che ha sempre seguito le opere teatrali con grande
attenzione
“La squadra del Presidente Stilo vola a Pescara per la fase finale”.
Lo Sporting
Locri C5
Femminile
tra le migliori
8 in Italia
Lo Sporting Locri, compagine femminile di C5
Serie A, vola per partecipare al grande evento
della “Final Eight” di Coppa Italia a Pescara e
Montesilvano dal 13-16 Marzo. La squadra calabrese è tra le migliori 8 in Italia e affronterà la
compagine vincente in carica della coppa la
Sinnai (Cagliari) ricca di stelle internazionali tra
le sue fila. Lo Sporting dopo appena due anni in
serie A Femminile ha svolto subito e in poco
tempo un ruolo da protagonista, quasi da non
“
L’attore
partenopeo
ha
interpretato
uno splendido
Arpagone per
il pubblico
riunitosi al
teatro
“Gioiosa”
immaginare. Frutto di una mirata programmazione dirigenziale, dello staff tecnico, delle giocatrici, degli allenamenti tecnici sotto la guida
del trio: il Mister Ferrara, i preparatori
Capocasale, Campo, che hanno saputo motivare
le giovani ragazze trasferendo loro grinta, sete
di vittoria e sempre un enorme rispetto per l’avversario. Società giovane ma già con un ricco
palmares: Vittoria della Coppa Calabria CSI RC
nel 2009/10; 1° Classificata al Campionato
Interregionale CSI Sicilia/Calabria nel 2010/11;
1° Classificata al Campionato Regionale FIGC
2011/12; Vittoria dello Spareggio con la Sicilia
per la conquista della serie A FIGC 2011/13. Un
sogno che si avvera per la società e per tutti
quelli che seguono questi colori amaranto.
Vince lo Sport della Calabria, vince la gente di
Locri e di tutta la Jonica che ha sempre sostenuto le sue beniamine ad ogni partita in casa, ben
14 le vittorie consecutive. Un marcia di tutto
rispetto in campionato, in 22 giornate 55
punti, 18 vittorie , 1 pareggio, e 3 sconfitte,
ben 120 goal fatti e 45 subiti. Numeri da
grande. In classifica generale è seconda dietro alla capolista Italcave Real Statte che
guida a 64 punti. La giovane ed ambiziosa
compagine calabrese adesso mostrerà tutto
il suo valore nella fase finale della Coppa
Italia, dove sognare non è proibito.
Questi giorni di finale a Pescara rappresentano per tutto lo sport della provincia reggina una vetrina importante e di prestigio. Il
nome della Locride sarà ricordato per la sua
genuinità e lealtà sportiva. Le giovani
ragazze continueranno a regalare ai suoi
tifosi che li seguiranno a Pesacara o dalla
Calabria via internet, sempre e comunque
una infinita gioia ed emozione, qualunque
sia il risultato finale. La certezza che rimane che lo Sporting Locri c’è, ci crede, tenta,
e comunque andrà sarà sempre un successo.
Questa la rosa delle atlete che saranno presenti alla fase finale: Agostino Azzurra,
Babuscia Daniela, Capalbo Gigia, Ceravolo
Giusy, Corio Antonella, D’Angelo Simona,
Fragola Samanta, Ierardi Francesca,
Marzano Daniela, Roldan Molero Cecilia,
Sabatino Antonella, Sabatino Immacolata.
La partita di Coppa Italia della “Final
Eight” contro i Sardi si effettuerà venerdì h
16:00 e si potrà seguire da casa tramite il
sito internet della squadra. Un grosso in
bocca al Lupo alle giovani e grintose ragazze, con l’augurio di portare strappare un’altra vittoria, di portare avanti il nome della
Calabria e della Jonica, i suoi colori, la sua
gente e la voglia di mostrare una terra pulita e leale nella società, nella vita, nello
sport.
Domenico Spanò
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Siderno,
Sala Ymca
23 marzo
ore 17,30
19
IN BREVE
Cambi@menti ,
l’associazione in
rosa si è presentata
alla città
Presentazione
dell'associazione
Amici del libro e
della biblioteca
Ci siamo costituiti in
Associazione, ciascuno con
la propria sensibilità ma tutti
con un comune obbiettivo:
promuovere la crescita culturale della nostra città.
Siamo mossi dalla preoccupazione per la temuta perdita della Biblioteca comunale, sballottata senza sede né
sistemazione adeguata, e
siamo desiderosi di rimettere il libro all'attenzione collettiva non solo in senso tra-
DOMENICA 16 MARZO
dizionale ma anche in rapporto con i diversi linguaggi
contemporanei. La vita della
città ha una pluralità di voci,
ognuna delle quali ha una
dignità che non può prescindere dal libro.
Invitiamo i cittadini interessati
alla
presentazione
dell'Associazione Amici del
Libro e della Biblioteca, le
cui iniziative sono al servizio
di tutti.
Il Presidente
SIDERNO
Il sensitivo che
parla con gli angeli
incanta la Locride
Sono giunti a Siderno da ogni parte
della Calabria per Craig Warwick, il sensitivo che parla con gli angeli. Un incontro di grande intensità emotiva quello
che si è svolto domenica scorsa alla
libreria Calliope Mondadori del centro
commerciale La Gru. Gli ammiratori di
Craig, volto amato dal grande pubblico
della televisione, lo hanno stretto in un
grande abbraccio. «Avrei tanto voluto
poter parlare con ciascuno di loro, ma
davvero le mie energie non bastavano
più - ha detto a conclusione della serata,
stremato ma con la grande energia positiva e il sorriso sempre intatti -. Chiedo
quindi di contattarmi attraverso la mia
pagina facebook “Tutti quanti abbiamo
un angelo”, dove ci sono i miei recapiti.
Cercherò di rispondere davvero a tutti».
Diventato noto prima in Inghilterra, sua
patria, e poi in Italia, dove dal 2009 ha
partecipato a programmi televisivi come
Da ogni parte
della Calabria
sono giunti alla
Gru per incontrare
Craig Warwick
Sabato 8 marzo a Siderno è stata ufficializzata la nascita di una nuova realtà associativa al femminile. Si tratta di un gruppo
politico socio-culturale non profit,
“Cambi@menti”, al momento costituita
da sole donne, 16 socie in tutto, che si prefigge di portare una ventata di rinnovamento in città.
La serata, moderata da Francesca
Barranca, è stata divisa in due momenti.
Nella prima parte la presidente della neo
associazione, Teresa Pellegrino, ha spiegato le finalità del nuovo sodalizio «che
coltiva gli ideali della legalità, della solidarietà, della coesione e della condivisione
sociale, perché avvenga un cambiamento
di logiche e di rotta rispetto al passato». È
intervenuta poi la vice presidente Sonia
Lombardo che ha spiegato gli ambiti d'intervento dell'associazione. È stata anche
premiata la signora Maria Trichilo
Mittica, socia onoraria, commerciante
sidernese, per le sue tante iniziative tese
alla valorizzazione delle attività artigianali del comprensorio.
La seconda parte della serata è stata dedicata invece a sei donne di diversa nazionalità che si sono raccontate parlando della
condizione femminile nei loro Paesi di
origine: Sandra, dall'Argentina; Jazira,
dall'Algeria;
Erika,
dall'Ucraina;
Meryem, dal Marocco; Korinna dalla
Romania.
L'intervento conclusivo è stato dell'olandese Hiske Mass, moglie dell'artista Nik
Spatari, che ha raccontato della sua vita in
giro per il mondo e suoi primi 50 anni dell'amore per la Calabria e per Mammola.
Sono poi state presentate tutte le socie.
Festa Italiana, Pomeriggio sul 2 e
Domenica Cinque, ha pubblicato “Tutti
quanti abbiamo un angelo”, scritto a
quattro mani con la famosa conduttrice
televisiva Caterina Balivo, “Parlami
ancora” e il nuovissimo “Il filo azzurro”
(editi da Rizzoli). Il libro nasce dal desiderio di Craig di condividere un messaggio d'amore in un libro che si può usare
come un manuale o leggere come un
romanzo che commuove e ispira, anche
grazie alle tante storie emozionanti,
tenere e curiose di chi, grazie a lui, ha
trovato negli angeli una fonte inesauribile di gioia e serenità. «Un percorso in
sette passi per entrare in contatto con le
presenze amiche che vegliano su di noi.
Vi insegno ad allenare la mente e il
cuore all'ascolto della voce degli angeli»
ha detto Craig, ispirato da grandissima
umanità e dal desiderio di condividere il
proprio dono con gli altri.
SETTIMANALE
RUBRICHE
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Pillole
Naturopatiche
CARTOLINE MERIDIONALI
di Antonio Calabrò
A cura di:
Patrizia Pellegrini
Naturopata Bioterapia
Nutrizionale®
Presidente Associazione
Culturale Tone
www.associazione-tone.it
[email protected]
Il castello di Gerace Questionario
Esiste in Calabria un filo rosso che riconduce all’antichità, e traccia un percorso secolare di
grandezza e di miseria, di bellezza e di orrore. Esistono in Calabria luoghi antichi come il
vento che custodiscono le memorie e che brillano di ricordi ancestrali e quieti. Il castello normanno di Gerace e il suo fulgore svettano sui colli e dominano lo Jonio, rendendoci fieri della
potenza trascorsa, e desiderosi di rinnovarne i fasti
L’altro Sanremo
GENNY BLEFARI
«Se la magistratura non interviene, Sanremo, tra qualche anno,
andrà a finire in mano ai negri e ai marocchini». Davanti a un bicchiere di vino rosso portato dalla “Vecchia Osteria” di Siderno, il
commendatore, il grand'ufficiale Giovanni Juliano (di scandali,
in provincia di Crotone) - da 60 anni ormai a Sanremo (gestisce
l'Hotel Sole e la pizzeria Graziella) - profetizza con parole pesanti il futuro del Festival. Sicuramente quello di quest'anno è stato
uno dei peggiori, con presentatori strapagati, ma monotoni,
pesanti, inadatti. La Littizzetto è riuscita solo a dire parolacce,
mentre Fabio Fazio è stato invitato dallo “Squalo” - un presentatore di Radio 105 - a fare un corso serale di inglese.
Il pullman Lirosi, da Gioia Tauro, mi porta a soli 50 metri
dall'Ariston. Gli sponsor bisogna sudarli sangue e a Sanremo, in
questi giorni, gli alberghi sono molto cari.
«Penso che un sogno così non ritorni mai più». Era quello il festival dei grandi sentimenti, delle grandi emozioni, delle grandi
canzoni, come “Dio come ti amo”, “Volare”, “Non ho l'età”, “Sarà
perché ti amo”. Oggi i titoli sono diversi: “Vaffanculo”, “Bella
Stronza”, etc.
Tre anni fa Celentano e Morandi hanno infiammato il Festival.
Morandi rientrava alle 5 di mattina, quando c'erano un centinaio
di donne ad aspettarlo. Celentano ha richiamato al festival i sosia
da tutta Italia, scatenando un finimondo ogni qualvolta usciva
dal suo albergo. Da allora Sanremo è stata una “via crucis”, un
lento calvario di personaggi in cerca d'autore. La gente non ricorda più una canzone. Il Festival è solo un impatto mediatico, ha
perso la sua originale identità, la realtà televisiva è molto diversa
da quella familiare, che si vive in famiglia a causa della forte crisi.
Io, inviato da Telemia, ho cercato di proporre “l'altro Sanremo”.
Tutto quello che non si vede in Tv, nella Rai. Tutto quello che
ruota intorno a Sanremo. I personaggi felliniani che si esibiscono
nei pressi dell'Ariston, dove - credetemi - c'è tanta umanità, semplicità e umiltà di artisti di strada, che languono nei vicoli e che
magari hanno un solo torto: quello di non conoscere qualche
politico importante che li possa portare dentro l'Ariston, non più
fuori.
«Per venire a cantare a Sanremo mi sono venduto la villa - dice un cantante dei Giovani -. Se mi va male resto in
mezzo a una strada». Ne sa qualcosa il mio amico Angelo
Todarello, finanziatore, titolare di un'edicola nella stazione, che
non è mai riuscito a far entrare nel cast sanremese sua figlia
Stefania, cantante molto brava che collabora con Radio
Sanremo.
Diversi
ristoranti hanno affisso il cartello “Pranzo turistico: 15 ”. Noi che
eravamo a cena in un ristorante di Sanremo, alla vigilia abbiamo
visto entrare solo cinque francesi che hanno ordinato cinque
pizze Margherita. Abbiamo sentito tanti cameraman, giornalisti e
reporter dire che non sarebbero più venuti a Sanremo, dove
lavorare diventa sempre più difficile. Succede che i pochi cantanti famosi che ci sono entrano in grosse macchine, con i vetri
scuri blindati, e nemmeno si riconoscono. Gli stessi cantanti
sconosciuti se la tirano, e non hanno capito che ormai il giocattolo è rotto e che non vale la pena ritornare sul luogo del delitto.
Ormai Sanremo è una fabbrica di sogni prigioniera dei fantasmi
del passato. E io - che sono entrato nella finalissima con un biglietto che costava 500 euro e che mi è stato regalato - ho avuto la
sensazione, una volta dentro, di trovarmi in un falso paradiso.
di Floriterapia
SECONDA PARTE
- l'introversione e l'isolamento:
19 Sono convinto di dover fare fronte alle difficoltà da solo, senza chiedere l'aiuto degli altri , mi
piace coltivare la mia solitudine e non riesco ad
abbandonarmi facilmente ai contatti interpersonali.
Water Violet
20 Ho un ritmo interiore tutto personale, tanto
che mai niente va abbastanza in fretta x me, il
tempo non mi basta mai.
Impatiens
21 Non sopporto la mia solitudine e avverto una
forte esigenza di comunicare; ho bisogno di essere
ascoltato, desidero parlare agli altro dei miei problemi o delle mie situazioni.
Heather
- l'ipersensibilità e uno scarso senso del limite:
22 Sono particolarmente sensibile a quel che
potrebbe turbare l'arminia con le persone, quindi
preferisco non mostrare le mie sofferenze interiori;
spesso mi distraggo rifugiandomi negli svaghi.
Agrimoni
23 Ho ben poca forza di volontà e faccio fatica a
dire di no ; sono troppo accondiscendente anche
quando le mie idee divergono da quelle degli altri .
Centaury
24 Sto' attraversando una fase di cambiamento
mentale, fisico o relativo al mio stile di vita e quindi mi sento instabile, non riesco ad adattarmi alle
novità .
Walnut
25 Mi irrito facilmente , sono incline a provare
sentimenti di rabbia , diffidenza , gelosia , odio;
penso che gli altri ce l'abbiamo con me.
DOMENICA 16 MARZO 21
Holly
- emozioni che vanno dallo scoraggiamento all'incertezza:
26 Nutro scarsa fiducia in me stesso e soffro di
complessi di inferiorità ; spesso non mi sento all'altezza delle situazioni, quindi non mi metto alla
prova perché so che fallirei.
Larch
27 Provo un senso di colpa infondato e mi faccio
troppi scrupoli.
Pine
28 Sono convinto di non essere all'altezza delle
mie responsabilità ; a volte penso che vorrei mollare tutto, abbandonare tutti gli impegni.
Elm
29 Non vedo più vie d'uscita e sono convinto di
aver raggiunto il limite delle mie capacità di sopportazione , ma non mostro agli altri questo mio
stato angoscioso.
Sweet Chestnut
30 Risento ancora di avvenimenti sgradevoli,
oppure non mi sono ancora ripreso da un'esperienza traumatica.
Stat of bethlehem
31 Sono amareggiato e pieno di rancore mi
lamento spesso perché mi sento ingiustamente
maltrattato dal destino.
Willow
32 Lotto senza posa contro difficoltà di ogni
genere, ma se ne ripresentano sempre di nuove; ho
una grande dedizione al lavoro e alle mie attività ,
tanto che mi concedo difficilmente periodi di svago
e riposo.
Oak
33 Sono convinto che ci dia qualcosa di impuro in
me; coltivo un ideale di purezza , di perfezione , mi
disgusta la sporcizia sia fisica che mentale.
Crab Apple
- l'atteggiamento arrogante ed esigente:
34 Amo darmi da fare per dirigere la vita degli
altri , soprattutto dei miei cari e mi sforzo d'agire
per il loro bene; ma rimango deluso quando questa mia esigenza non viene riconosciuta.
Chicory
35 Abuso delle mie forze per eccesso di zelo, ma
non riesco a smettete; mi piacerebbe che anche gli
altri condividessero le mie idee e i miei interessi.
Vervain
36 Vorrei imporre la mia volontà , mi piacerebbe
che gli altri rispettassero la mia autorità ecseguissero le mie direttive.
Vine
37 Riconosco subito i lati negativi di una situazione , ma non riesco a sopportarli e reagisco criticando .
Beech
38 Pretendo molto da me stesso, sono severo nei
miei confronti; vorrei essere d'esempio agli altri e
credo che in molte occasioni si debba essere rigidi.
Rock Water
BLOB
POLAROID
1
2
3
4
5
1- Il consigliere provinciale ed assessore del Comune
di Santo Stefano d’Aspromonte, Francesco
Cannizzaro insieme al cavaliere Silvio Berlusconi
2- Direttamente da Roccella Jonica, il grande Saro
Bella non finisce mai di stupire. In gioventù è stato un
grande attaccante mentre in età adulta, attraverso le
sue apprezzate trasmissioni televisive, è sempre
riuscito a coltivare la sua più grande passione: il canto
3- A Carnevale ogni scherzo vale, ma a Gioiosa
Jonica lo scherzo è stato davvero “originale”.
4 - Si è svolta a Roccella Jonica la prima prova del
campionato regionale off-road, AMSCI 2014 . Ecco i
vincitori.
5 - Un gruppo di cittadini sidernesi, intende elogiare
tutte le mamme e tutti coloro i quali si sono fattivamente
adoperati per la riuscita del Carnevale Sidernese, e
vogliono ringraziare Emiliana ed il suo gruppo dei “nasi
rossi” per l’impegno e la dedizione che hanno dimostrato
in questa occasione, senza, peraltro, ricevere nulla in
cambio. Bravissimi.
L’OROSCOPONE
di Giuditta
CLASSICO
ARIETE
non esitate a confessare quel che avete sulla coscienza, presto, andate da un parroco! Dopo avervi ascoltato il povero parroco vi comminerà la lettura di
Bibbia, Corano e Tanak in combinata, più un mese
di “Oggi al parlamento” e una settimana di
“Commissario Rex”. Ve la siete cavata con poco.
TORO
Saturno non vi abbandona, anzi, vi sta stressando davvero. Si fa sempre più pressante con le sue richieste di
soldi , di gioielli da regalare alle sue fidanzate, vi ricatta sapendo che avete imbrogliato in azienda. Viene
perfino con voi in bagno. Questo Saturno è un vero
invasore! Assumete un killer.
GEMELLI
fate una generosa concessione al vostro partner:
dategli ragione anche se ha torto. Poi, quando vi troverete i figli obesi, depressi o drogati, la casa in rovina, Equitalia sulla porta e qualche altro cravattaro
davanti al cancello, sarete autorizzati a dire: “Avevo
ragione io!”.
CANCRO
Fate un gesto coraggioso nei confronti di
qualcuno che ha bisogno del vostro aiuto:
per questa settimana evitate di investire un
cane o un gatto, sarete sicuramente ricompensati. Pensate se vi doveste reincarnare in
un gatto, ad incontrare un pirata della strada
come voi. Pensate di essere neri.
LEONE
Sapete con chi avete a che fare. O meglio: lo
sapete sì o no con chi avete a che fare? Non
avete capito che quel dispettuccio l’avete
fatto al figlio di una persona potente?
Preparatevi a subirne le conseguenze.
Cercate un idraulico, un gasista, un avvocato? Nessuno in zona vorrà più saperne di voi,
fareste meglio a traslocare.
VERGINE
Potete concedervi un lusso negli acquisti:
questa settimana riuscirete a comprare addirittura il pane! Dopo un mese passato a rovistate nei rifiuti, specie nella zona “organico”
(che a Siderno nessuno ha capito dov’è), e
nella speranza di nuovi scioperi delle discariche, col sudore della vostra fronte siete riusciti a portare a casa ben 5 euro netti, questa
settimana.
BILANCIA
Se il vostro partner è nervoso tocca a voi
fare il primo passo: mettetegli un po’ di
Lexotan nel caffè. Probabilmente sarete
ripagati col Guttalax al posto del collirio,
ma se non altro avrete cercato di distendere la vostra posizione. Sì, ma sul divano.
SAGITTARIO
Se sentite maggiore bisogno di prudenza,
grattatevi. Nell’amore concedetevi la massima spontaneità, uno o due rutti mentre si fa
l’amore dopo cena danno sempre un tocco di
intimità al rapporto.
ACQUARIO
Dovrete rassicurare il vostro partner: portatelo in banca e fategli stipulare un’assicurazione sulla vita, nominando voi come beneficiari. Se pensate di inscenare un falso incidente, state tranquilli, tanto gli omicidi passano inosservati ultimamente.
SCORPIONE
Prima di parlare, contate fino a dieci. Già
che ci siete, nel vostro caso meglio fino a
venti, anzi, no, a cento. Forse è meglio che
non parliate proprio.
CAPRICORNO
La vostra terapista di coppia ha dichiarato
che dovete fare un attento esame dei bisogni del vostro partner. Preparatevi con:
guanti in lattice sterili, Lidocaina in pomata per uso locale, contenitore per le feci,
etichetta, pennarello. Siete esenti ticket?
PESCI
L’amore riprende quota: avete un biglietto
aereo per le Maldive. Se non siete convinti
di ciò che cercare, convincetevi: cercherete
meglio. Ascoltate l’opinione di un esperto:
vostra suocera.
SETTIMANALE
www.rivieraweb.it
BLOB
WEEK
FORMAZIONE STORICA
The
1
WEEK
Una memorabile formazione anni 80 della “Casa del Gourmet” che
ogni estate a Siderno, potendo contare sull’apporto di tanti calciatori di
valore, partecipava, e spesso si aggiudicava, gli ambiti tornei estivi. Se
dovessimo paragonare quei calciatori a quelli attuali ci renderemmo
conto di come e quanto sia cambiato il gioco del calcio negli ultimi anni.
2
RAGIONA ... MENTI A SIDERNO
Il mitico dottore Antonio
Scopelliti alle prese con
“ragionamenti” scientifici di
alto valore insieme al signor
Peppe Prochilo
ILARIO IL CANADESE
From Canada, ecco a voi Ilario,
riconosicuto come il mago della
lingerie e della simpatia. Per lui gli
anni non passano mai. Come dire:
elisir di lunga vita.
TANTI AUGURI DOMENICO
DOMENICO SAVERINO...... LAUREA
MAGISTRALE IN GIURISPRUDENZA
Con tenacia, forza e determinazione sei riuscito a
raggiungere il tuo obiettivo, pertanto ti auguriamo che il
successo raggiunto martedi 04 marzo 2014 sia l'inizio di un
brillante futuro....
Tanti auguri allo zio esemplare da Shaled, Allison, Giada,
Marica, Maria Pia, Benedetta, Salvatore e Chiara.
LOQUIESPROLOQUII di Filomena Cataldo
3
1- Direttamente da liceo scientifico
“Zaleuco” di Locri, il professore
Giuseppe Giarmoleo assieme ad un
gruppo di suoi alunni, posano per il
nostro giornale. Quando si dice cultura
filosofica !
2- Per l’amico Carletto Romeo il tempo
non passa mai, eccolo vestito da
marinaio
3- Usando una metafora lattierocasearia non avremmo dubbi nel
riconoscere l’amico Franco come il “re”
della ricotta, Pino come il “principe” del
formaggio e Mimmo come il “sultano”
della mozzarella di bufala. Non ci resta
che la degustazione a“chilometro zero”
SOGNANTE E VIBRANTE NEL
CENTRO A GUARDAR VETRINE
Siderno, la scuola che va oltre se stessa cambiando i comportamenti dei ragazzi
Con il governo si può dialogare
Avete (abbiamo) la possibilità di
scrivere al nostro presidente del
Consiglio!Straordinario, quasi
paradossale. Scrivete, dunque, a
[email protected] e raccontategli come se la passano gli
Italiani, quelli del quotidiano,
della cartella esattoriale, della
bolletta salata, del lavoro che
non c'è e dello studio fatto che
non serve a nulla. Queste cose,
però, Matteo sostiene di saperle
e noi ci crediamo, come crediamo, però, che repetita iuvant.
Magari però Matteo non sa che,
a breve, verranno tagliati 2.603
alberi a Serra San Bruno per
sanare il bilancio; si parla
addirittura di una sorta di asta,
23
POLAROID
OF
Osservando le vetrine di un negozio
del centro abbiamo notato la
presenza di un caro amico che si
confondeva con un manichino ...
siamo rimasti ancora con un dubbio
da chiarire....
DOMENICA 16 MARZO
con il sistema delle offerte segrete. Si potrebbe dunque
acquistare materiale legnoso per
trovare i quattrini necessari a
mettere in sesto il bilancio. Uno
scempio.
Una vergogna. Ma forse,
Matteo,
questo
non
lo
sa!Proviamo a parlare di oltraggio alla nostra terra, non perché
ci sentiamo più sfigati di altri,
ma perché così è.
E così sarebbe anche se succedesse in altre parti del nostro
paese e del mondo. Scrivete con
a l l ' o g g e t t o
VERGOGNA!OLTRAGGIO!.
E - ovviamente - c'è sempre da
sperare che risponda.
Cecilia, un meticcio alla Gesumino Pedullà
Quando i libri di testo
fanno spazio ai romanzi
d'amore. Cecilia, un meticcio mezzo lupo mezzo
chissà 18 giorni fa ha
oltrepassato i cancelli della
scuola media Gesumino
Pedullà, quella tra il
municipio e il mercato cittadino.
Aveva sete: tanta sete e
tanta fame. Non si reggeva
sulle zampe. Il personale
della scuola l'ha prima salvata, poi, in via straordinaria e con amore è andato
oltre registri e campanella.
Addirittura ben oltre
Pitagora e Dante. Ora la
cagnetta sta bene: ha un
cuccia il pelo è lucido, gli
occhi vispi e felici grazie a
centinaia di carezze degli
alunni che la stanno ripagando del presunto abbandono e dei maltrattamenti
precedenti. In attesa di
qualche adozione, la scuola
ci ha informati di essersi
rivolta a un'associazione
che a giorni provvederà
alle vaccinazioni e a tutto
ciò che è necessario per il
benessere
di
Cecilia.
Intanto noi con gioia registriamo un'iniziativa che è
approdata senza ostentazione e con naturalezza
nel primo obbligo dell'istruzione, ovvero, ha
cambiato, in positivo, il
comportamento dei più
giovani, donando alla
Locride una generazione
con più rispetto per gli animali.
Eccellente, come tutte le
cose nobili e degne che,
oltre agli alunni, dovrebbero arricchire anche i genitori.