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La Milano a delinquere è uno spot che alla città non piace, ma che rende molto. Tuttavia sta per partire una fiction Le mani dentro la città prodotta da Taodue e che sarà mandata in onda da Mediaset. protagonista? La ‘ndrangheta. Qualche tempo fa proprio Umberto Eco in un suo importante articolo pubblicato sulla prima pagina di “laRepubblica”: «questa mia povera Milano sturm und ‘ndrangheta. continua a pagina 6 RIVIERA www.rivieraweb.it IL CASO DOMENICA 16 MARZO 3 BENESTARE uesto è quanto è successo stamattina nel nostro paese, durante una messa di suffragio per un nostro compaesano deceduto due anni fa, nella chiesa parrocchiale "Maria SS. della Misericordia". Il celebrante era Don Jean Luìs, parroco della vicina Careri, che sostituiva il nostro Don Rigo, impegnato fuori sede, come tutti i lunedì. Testimoni oculari raccontano che il prete di colore non abbia gradito la stretta di mano tra i parrocchiani, senza che lui abbia pronunciato - come da rito cattolico romano, dopo la recita del Padrenostro - l'abituale: "Scambiatevi un segno di pace". Il prete avrebbe redarguito i fedeli dicendo che devono andare ancora al catechismo, non essendo un segno di buona educazione eseguire un gesto che lui non aveva autorizzato. Alcune persone sembra che gli abbiano risposto platealmente, adducendo il fatto che "a Benestare si usa così". Ancora una volta, dunque, Benestare, come la memoria ricorda, ha dissotterrato l'ascia di guerra (metaforicamente parlando) nei riguardi di un pastore che non conosce le nostre tradizioni. Dio è Dio, ma le tradizioni sono il nostro cordone ombelicali con la nostra storia. Che è sacra! E questo alcuni preti lo hanno dovuto imparare a proprie spese. Ecco perché il nostro pastore di colore, che ci conosce bene, può permettersi di servire altre due parrocchie, oltre la nostra, ben sapendo che difficilmente il suo gregge si fa mangiare dal lupo. Anzi... Un cittadino Q SCINTILLE TRA PARROCO E FEDELI LA RIFLESSIONE Perché proibire il segno della pace in chiesa? Personalmente sono per lo scambio del segno di pace, fatto con il cuore, consapevolezza e sobrietà, con umiltà cristiana ed umana. Può essere anche un gesto di riappacificazione e riconcilazione con qualcuno non gradito Caro direttore, Ho letto la nota: “Scintille in una chiesa tra parroco e fedeli” “perché il prete durante una messa a suffragio avrebbe redarguito i fedeli perché non è segno di buona educazione eseguire il gesto di pace che lui non aveva autorizzato.” È successo anche a me rimanere “sbalordito” quando assistendo ad una messa in una chiesa di Gioiosa il prete officiante ha più o meno detto “dopo che io dico “La pace sia con voi” non dirò “scambiatevi un segno di pace perché è un atto ipocrita e pieno di falsità. Non lo sto dicendo io ma è Dio che mi sta ispirando. Prima riconciliatevi con chi non amate o odiate o siete in inimicizia, e poi tornate in Chiesa. Solo dopo aver corretto i vostri comportamenti adeguandoli al Vangelo io - se Dio mi ispira - vi autorizzerò a scambiarvi il segno di pace”. Nessuno ha fiatato. Ha accettato acriticamente. Invece non va bene, di questi dubbi con i sacerdoti, anche ad assemblea aperta, occorre parlarne e civilmente e cristianamente chiedere e farsi spiegare meglio le motivazioni che consigliano l'officiante a non dare seguito allo “scambio del segno di pace”. I preti non parlano per sé stessi ma prestano la loro bocca alla parola vera di Dio. Quindi - dopo aver espresso le mie perplessità a chi mi stava vicino e poi alle persone che alla fine della messa mi chiedevano di cosa stavo parlando - appena ho potuto, ho chiesto al prete il perché di quella innovazione dato che lo scambio della pace è un gesto che non è tanto collegato alla riconcili- azione (che è un momento espressamente trattato all'inizio della messa) ma alla preparazione della Comunione; e comunque - pur condividendo in pieno la necessità della riconciliazione da lui espressa- subito dopo il suo ammonimento ed il suo divieto di stringerci la mano in segno di pace, gli ho evidenziato che lui ha incoerentemente -senza un minimo di ammonimento o di analogo motivato divieto - dato l'ostia della Comunione a tutte le centinaia di persone che si sono messe in fila per riceverla: di quel centinaio di persone ho ipotizzato, senza sbagliarmi, che non più di cinque si erano confessati: e come si può dare e ricevere la comunione senza confessarsi?! Quindi ho evidenziato la totale incongruenza: mi viene proibito il segno di pace che prepara alla Comunione e poi mi viene erogata la Comunione senza confessione. “Non posso negare la comunione, è un mio obbligo”. Doverosamente e cristianamente però si è impegnato di ritornare sull'argomento per chiarire meglio il suo concetto in catechesi e nella messa successiva, cosa che ha fatto in modo molto lineare e con maggiori approfondimenti, sottolineando (anche giustamente) come a volte il gesto viene fatto per una abitudine automatica, per un atto di cortesia, per semplice tradizione, mentre in realtà il gesto dello scambio di pace ha un significato ed una valenza molto ben precisa anche in relazione al momento in cui è collocato (prima della Comunione). Ecco, è vero che lo scambio di pace non è un gesto obbligatorio, salvo che nelle cerimonie solenni (per esempio, mi diceva il parroco, nella Messa di domenica, pronuncia la for- mula “Scambiatevi un segno di pace” ed autorizza questo scambio). Però non bisogna trascurare che con questo rito la Chiesa implora la pace e l'unità per se stessa e per l'intera famiglia umana, ed i fedeli esprimono (dovrebbero esprimere) la comunione e l'amore vicendevole prima di accostarsi a ricevere -tramite l'ostia consacrata- “il corpo ed il sangue di Cristo”. In conclusione io credo che per evitare l'allargarsi del fenomeno - francamente molto disagevole ed imbarazzante, anche perché non c'è uniformità con gli altri preti ed è in totale inspiegabile contrasto con la conduzione della Messa che normalmente fa Don Cornelio Femia, reggente pro tempore della Diocesi di Gerace Locri (ogni prete è autorizzato ad andare per i fatti suoi, io non credo)- che è opportuno al momento -per lo scambio della pace- una vera e propria catechesi, aiutando i fedeli - e non fedeli - a percepire l'autentico significato di questo dignitoso e cristiano gesto, correggendo eventuali prassi non aderenti alla parola del Vangelo. Io credo che in tal senso occorra anche una direttiva univoca da parte del reggente della Diocesi di Gerace Locri. Personalmente sono per lo scambio del segno di pace, fatto con il cuore, consapevolezza e sobrietà, con umiltà cristiana ed umana. E la stretta di mano con il vicino a volte può capitare anche con una persona “non gradita”, e quel gesto potrebbe essere anche l'inizio di un processo di riappacificazione e di riconciliazione. Perchè dunque proibire lo scambio del segno di pace ?! Cordialmente Vincenzo Logozzo SETTIMANALE www.rivieraweb.it PRIMO PIANO IN BREVE Palmi scoperta una casa chiusa Sessantanovenne arrotondava “prestando”la propria abitazione alle squillo Una donna di 69 anni, Rosa Grasso, è stata arrestata a Palmi dalla Polizia locale per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. La donna, pensionata e proprietaria di un bar, si era ingegnata e visto il periodo di crisi aveva trovato il modo di “arrotondare”: aveva messo a disposizione di alcune giovani donne dedite alla prostituzione la propria abitazione per incontri a luci rosse incassando parte dei proventi. La percentuale pretesa dalla signora sarebbe stata anche del 50%. Le indagini sono partite dalle numerose segnalazioni pervenute alla DOMENICA 16 MARZO 4 Siderno: I deputati M5S chiedono la sostituzione dei commissari nominati Il Comune di Siderno - spiegano Nesci, Dieni e Parentela - ha bisogno di una forte presenza dello Stato polizia locale che denunciavano l'andirivieni continuo di uomini nella palazzina in via Buozzi e la presenza di tante ragazze straniere. I pedinamenti e gli appostamenti hanno poi portato gli uomini della polizia a confermare i sospetti sollevati dalle denunce. Stamani i deputati M5S Dalila Nesci, Federica Dieni e Paolo Parentela hanno presentato un'interrogazione sul Comune di Siderno al ministro dell'Interno Angelino Alfano, chiedendo «se non intenda proporre la sostituzione dei commissari nominati», il cui comportamento sulla mini-Imu ha «generato confusione, con possibilità di ulteriore sfiducia verso lo Stato da parte dei cittadini». La questione riguarda il ritardo con cui - secondo i tre parlamentari Cinque Stelle - i tre commissari di Siderno, comune sciolto per infiltrazioni mafiose e oggi in dissesto, hanno deliberato l'approva- zione dell'aliquota dell'Imposta municipale unica. «Il Comune di Siderno - spiegano Nesci, Dieni e Parentela - ha bisogno di una forte presenza dello Stato. I cittadini, poi, non possono essere tartassati né scambiati per evasori a causa di leggerezze dell'amministrazione pubblica». «Riguardo ai ritardi sull'Imu avvenuti a Lamezia Terme proseguono i parlamentari Cinque Stelle - gli attivisti del Movimento hanno promosso il ricorso al Tar, che ha stabilito la restituzione di 7 milioni ai cittadini. In questa vicenda di Siderno, invece, vogliamo che il governo risponda dell'o- perato dei commissari e che i cittadini non subiscano l'aumento dell'Imu». Concludono Nesci, Dieni e Parentela: «La lotta va fatta anche sui servizi, che mancano, nonostante i cittadini siano sempre più dissanguati dallo Stato, che preleva tutto per trasferire miliardi al Mes, il gigantesco imbroglio sostenuto dai partiti e avversato soltanto dal Movimento Cinque Stelle». ARRESTI In manette probabile autore del furto alla Gru Parte per l’Australia e i ladri gli svaligiano casa È dovuto rientrare in tutta fretta dall'Australia in Italia dopo aver appreso che la sua abitazione era stata oggetto di un nuovo furto. È accaduto a Siderno, dove il signor M.V., che nei giorni scorsi aveva deciso di visitare la "terra dei canguri", è dovuto rientrare dopo che le forze dell'ordine lo hanno avvertito della probabile visita dei ladri. Grande è stata la sorpresa del proprietario dell'immobile (che si trova in pieno centro cittadino) appena ha dovuto constatare le condizioni generali in versava la sua abitazione. A parte il furto di oggetti ed altri beni mobili di valore è stata anche data alle fiamme una prestigiosa 124 Spider Fiat del 1975. Un colpo terribile da assorbire per M.V che era molto legato a questa vettura. In ogni caso, prendiamo atto che a Siderno continuano ad aumentare i furti nelle abitazioni e sarebbe ora che anche le forze del- l'ordine preposte al controllo del territorio intervenissero al più presto per cercare di identificare questi soggetti che sempre più spesso servendosi del "grimaldello bulgaro" stanno riuscendo a penetrare all'interno delle abitazioni fare razzie e cagionare gravi danni ai proprietari che sempre con maggior frequenza non si sentono adeguatamente tutelati. A.T. Sarebbe stato arrestato l'autore del furto da 15 mila euro al negozio Artigli del centro commerciale la Gru. Il ladro dell'incasso del negozio d'abbigliamento sarebbe, secondo quanto riportato da "l'ora della Calabria", Gianluca Meleca, classe 1987. Il giovane è stato prelevato ieri dagli agenti del commissariato di polizia di Siderno. Ad essere determinanti per le indagini sono state le immagini registrate dalle telecamere di sorveglianza che hanno permesso di risalire al presunto ladro. Il furto è avvenuto alle sette in un momento in cui i sistemi di sicurezza era disattivati per permettere l'ingresso della ditta di pulizia nel negozio. Le forze dell'ordine avrebbero anche perquisito l'abitazione del giovane ritrovando una parte della refurtiva. RIVIERA PRIMO PIANO ILARIO AMMENDOLIA La Milano a delinquere è uno spot che alla città non piace, ma che rende molto. Tuttavia sta per partire una fiction Le mani dentro la città prodotta da Taodue e che sarà mandata in onda da Mediaset. Protagonista? La ‘ndrangheta. Qualche tempo fa proprio Umberto Eco in un suo importante articolo pubblicato sulla prima pagina di “laRepubblica”: «questa mia povera Milano sturm und ‘ndrangheta. Bella soddisfazione per gli eredi, in linea storica, di quattro dritti che col camuffo al collo si aggiravano nelle fiere di paese». Eco ricorda la sua bella Milano che ballava a Santa Tecla, andava a teatro, quando gli artisti si davano appuntamento al bar Giamaica, una città incantata sede di case editrici di circoli politici, e animata da importanti convegni culturali. Negli stessi anni intorno a Baggio (quartiere popolare della città meneghina, ndr), i calabresi dormivano in dieci in una stanza e lavoravano dodici ore al girono, ma questa è un’altra storia. Gli anni sono passati. Eco ricorda che Milano «disprezzava il Meridione». Questa affermazione, il grande scrittore la fa cadere lì come un irrilevante incidente di percorso, invece non lo è affatto. I meridionali, negli stessi anni, amavano Milano, la consideravo la loro capitale, una città, di cui si erano pazzamente innamorati. Avrebbero voluto imitare i milanesi finanche nell’accento e sostituire i loro santi con la Madunnina. Forse qualche riflessione in più su questo disprezzo della “capitale morale” verso i meridionali andrebbe fatta, perché anche grazie ad esso, nel Meridione, l’infezione diventava epidemia, la piaga diventava purulenta e, sicuramente, saremmo stati migliori se non ci fossimo sentiti così tanto disprezzati. Anche questa però è storia passata. Secondo Eco, oggi quella Milano che «non voleva prendere ordini da Roma ladrona, e disprezzava il Meridione si è ridotta ad ubbidire la peggior parte del profondo Sud». E ancora «[…] appare che non è la politica a usare la ‘ndrangheta ma la ‘ndrangheta ad usare la politica». Corrisponde a verità che la ‘ndrangheta conta così tanto a Milano? È in fase avanzata il processo all’ex l’assessore Zambetti accusato di aver pagato 200.000 euro a una cosca per un “pacchetto” di quattromila voti. Qualora l’accusa fosse vera, Zambetti più che un complice della ‘ndrangheta mi ricorda quel signore, un po’ tonto, che ha comprato la fontana di Trevi da Totò. A Milano gli ‘ndranghetisti ci sono e hanno “guadagnato” molti soldi con la droga e non solo, ma non hanno alcun serio consenso e sono confinati ai limiti della società. Il problema è sottile ed è politico. In questi anni il potere, quello vero, si è andato concentrando in un numero sempre più ristretto di mani: circoli finanziari, logge potentissime, corporazioni autenticamente forti, hanno svuotato di ogni seria capacità decisionale e di autorevolezza le istituzioni. In queste trovano posto in maniera subalterna persone come la Minetti, o Zambetti. A questo livello, e solo a questo livello, la «Questa mia povera città sturm und’ndrangheta» L’ESSENZIALE Umberto Eco in un suo articolo, pubblicato su “la Repubblica”ricordava che la sua Milano che «disprezzava il Meridione si è ridotta ad ubbidire alla peggior parte del profondo Sud». E ancora «appare che non è la politica a usare la ‘ndrangheta ma la ‘ndrangheta ad usare la politica». Ma corrisponderà al vero che sia la criminalità a governare? ‘ndrangheta forse conta qualcosa. Milano non è San Luca, né Locri, né Platì, e neanche Reggio. «Non oltre la toma» dicevano i contadini a chi tende a montarsi la testa. Ben altro è il potere che comanda Milano, si riflette su Roma e si muove con destrezza in Europa. C’è veramente in Italia chi con un click muove miliardi, chi sposta i soldi dalle buste paga ai profitti, dalle pensioni alle rendite, chi decide la sorte dei governi, chi comanda veramente sui poteri della Repubblica. La ‘ndrangheta a questo livello è meno che niente. Il dito mignolo degli eredi di Cuccia o degli Agnelli, o ancora degli ex amici di Licio Gelli, e di tantissimi altri noti e “ignoti”, comanda quanto tutte le ‘ndranghete messe insieme. Razza indomita di “padroni” che si collocano aldilà delle leggi, della morale, dei confini dello Stato. Nei loro palazzi la ‘ndrangheta non entra, se non in qualche sottoscala destinato alle persone di servizio. So che queste mie riflessioni a qualcuno potrebbero sembrare congetture degne di un racconto di Camilleri. Purtroppo non è così! Il “povero” grande Pietro Nenni sentiva un “rumoreggiar di sciabole” che lo costrinse a rinunciare ad ogni politica riformista. La forte spinta al cambiamento dei primi anni settanta si infranse sulle brigate rosse e sulle stragi di Stato. Tangentopoli spazzò in pochi mesi tutta la nomenclatura della prima Repubblica. Se solo lo volessero la ‘ndrangheta sarebbe spazzata via in un batter di ciglia. È una scelta. Oggi la ‘ndrangheta è congeniale a una strategia che mira a mortificare la politica e a spaventare il Paese. Da un lato persone come Zambetti-Minetti in Lombardia, Cota in Piemonte, Fiorito in Lazio, tantissimi “simili” in Calabria o in Sicilia e dall’altro la ‘ndrangheta infiocchettata a loro uso e consumo. Una formidabile tenaglia che spezzerebbe ogni possibile resistenza popolare che si dovesse opporre ai poteri che comandano in questo Paese. Mafie e corruzioni speculano sulle paure della gente e legittimano il sequestro della “politica”. Il piano è ben congegnato, ma a differenza della trama del commissario Rock, non si è commesso nessun errore, tanto da far credere a un grande intellettuale come Umberto Eco che la ‘ndrangheta comandi a Milano. SETTIMANALE www.rivieraweb.it Il Leone di Bronzo ritrovato al largo della scogliera di Africo nell’agosto 2102 sarebbe un tesoro dalle potenzialità non trascurabili DOMENICA 16 MARZO JIM BRUZZESE Sarebbe romano de Roma! Ci sono voluti più di 500 giorni (nello stesso tempo in Cina, per fare un raffronto, sono state consegnate 42 linee dell’alta velocità, di cui la più breve vanta 465 chilometri) per stabilire che, con ogni probabilità, il Bronzo ritrovato a trenta piedi al largo della scogliera d’Africo da due stanatori di cernie nell’agosto del 2012, risale al periodo romano. La bestia sarebbe pregiata, almeno in base a ciò che è trapelato dopo i test e l’analisi analisi.. Un check up completo, millimetro dopo millimetro. Dopo i tumori di via Matteotti ad Africo, la discarica di Casignana e il sequestro delle ville a schiera degli inglesi, poco più a sud, finalmente una notizia lieta. Dal promontorio dove cambia il vento, da quello Jonio dove le onde litigano con gli scogli e masturbano le secche, dal ventre di Zefira è riemersa la Locride del mito, quella dell’appartenenza, che dona tesori, tramandando un territorio vincente a ogni sua generazione. Dopo Riace, anche Africo e Bianco potrebbero avere il loro bronzo. Sembrerebbe un fatto concreto, non più un’utopia di quei pochissimi sommozzatori di sogni, quei meravigliosi outsider che continuo a credere che la Locride ha bisogno di conoscere, di prendere coscienza delle sue grandi potenzialità, quelle vere non artificialmente decantate da vecchi commessi delle medaglie di cartapesta e dai loro capi con la sindrome del cardellino. Quelli degli abbeveratoi, delle mangiatoie, del dondolo, degli incarichi e delle consulenze, che parlano da tre decenni dello sviluppo del sesso degli angeli, ma che se li butti fuori dalla gabbia non saprebbero dove sbattere la testa. Un fatto non trascurabile in tutto il mondo dove un bronzo antico ancora vale più dei campanili di rame a cui le leadership di questo territorio sono egoisticamente devoti. Non è ancora possibile dare un valore monetario al prestigio che il nostro territorio riceverebbe da questo nuovo tesoro, ma è chiaro che si dovrà fare di tutto per rafforzare la nostra immagine, addirittura facendo pesare quella Locride che potrebbe arricchire per l’ennesima volta l’intera nazione. Il Leone dello Jonio potrebbe essere una chiave importante. Potrebbe riportare l’attenzione sul rapporto tra turismo, patrimonio culturale e modello di sviluppo locale: se la cultura è un’importante volano per affermare uno sviluppo sostenibile fondato sulle risorse locali, come rinunciare all’occasione di far conoscere la Locride al mondo intero attraverso una testa che potrebbe essere elevata a simbolo stesso di un territorio che vanta pure una ministra. Si tratterebbe di un bene non riproducibile, di alto valore, che oggi, la Locride dona al suo futuro. Ai figli. Solo per questo l’Associazione dei Comuni dovrebbe convocare una riunione celebrativa, una sana “boccata d’immagine”. 7 www.rivieraweb.it LA SETTIMANA A nche il registra tedesco Wim Wenders nel 2010 si scomodò per documentare al mondo interno, con cortometraggio “il Volo”, la bontà del modello di Riace in materia d'accoglienza agi immigrati. Eravamo nel pieno del fenomeno e con l'amministrazione regionale di centro-sinistra guidata da Agazio Loiero. Quel cortometraggio, sul modello d'accoglienza riacese, che prevedeva politiche integrative per rifugiati e richiedenti asilo, è stato per decenni considerato un modello da imitare in tutto il mondo. L'attenzione, anche da parte nostra, è stata sempre massimale. Dopo l'omicidio Fortugno, in una terra di 'ndrangheta come la Locride, finalmente si registrava qualcosa di positivo. Numerosi giornali, televisioni di tutto il mondo, anche l'attuale presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini e l'ex ministro per l'integrazione, Cécile Kyenge, si decisero di scendere in questo lembo di Calabria per riconoscere il lavoro svolto da Mimmo Lucano. Nei mesi scorsi, si è registrato l'aumento del sistema Sprar che ha portato ad un notevole aumento dei posti disponibili. Ricordiamo che per diversi anni si sono registrate numerose battaglie portate avanti affinché proprio il ministero dell'Interno si attivasse per eliminare strutture scricchiolanti come i Cie e i Cara e aprisse al “modello Riace”. Paradossalmente, però, il riconoscimento di un maggior numero di soggetti beneficiari da inserire nel nuovo programma ha allontanato quelli che già erano interessati al progetto d'inclusione sociale. E così ben 170 soggetti (sui 240 esistenti prima della forma- Che sta succedendo a Riace? Mimmo Lucano, sindaco di Riace Un grazie a Peppe Fragomeni Cara redazione, durante l'uragano che ha piegato il lungomare di Siderno, spezzandolo anche in alcuni punti, oltre al lavoro dei volontari della protezione civile e di alcuni dipendenti comunali straordinari, in primis Rocco Marzano e Sasà “Mongolo” ho registrato l'abnegazione di un uomo che con la sua ruspa ha salvato tanti lampioni e panchine togliendoli dalle viscere delle onde, rischiando pure la sua incolumità. Nessuno ha detto grazie A Peppe Fragomeni (foto) di Siderno che gratuitamente ha salvato il salvabile. Solo questa piccola puntualizzazione che ci dà l'ennesima conferma dell'irriconoscenza che regna in certe stanze. Cosimo Macrì zione della graduatoria) che risultavano beneficiari di protezione sono andati via da un comune come quello di Riace che ormai li aveva accolti e dove molti di loro erano anche riusciti ad allacciare rapporti umani, sociali e lavorativi. I loro figli hanno dovuto lasciare la scuola che stavano frequentando proprio nel bel mezzo dell'anno scolastico. La nuova graduatoria finale predisposta dalla Commissione di valutazione del ministero ha relegato la cittadina dell'accoglienza negli ultimi posti con un numero massimo di 15 beneficiari (come tutti i comuni che ha meno di 5000 abitanti) ed a questi si potranno aggiungere altri 15 posti in più nei casi più urgenti. Una beffa, perché anche tanti altri comuni italiani potranno ospitare sempre 15 soggetti avendo ottenuto un migliore punteggio in graduatoria non avendo mai praticato politiche d'accoglienza. È proprio vero che della storia non si ricorda nessuno. Antonio Tassone Riunione alla Provincia di Reggio Calabria con i comuni della Locride per affrontare i problemi di finanziamento delle opere urgenti per i danni alluvionali. Quattrocentotrentamila euro: spicciolo in più, spicciolo in meno è questa la somma che Provincia e Regione hanno promesso di tirar fuori per salvare la stagione estiva, con gli interventi necessari per ripristinare la situazione nei paesi colpiti dalle mareggiate. È questo l’esito dell’incontro di lunedì in Provincia, al quale hanno preso parte i rappresentanti della Prefettura, il presidente Giuseppe Raffa assieme agli assessori Gaetano Rao e Giovanni Verduci e ai consiglieri Pasquale Brizzi e Vincenzo Loiero, i consiglieri regionali Candeloro Imbalzano, Pietro Crinò e Tilde Minasi, i dirigenti della provincia e i sindaci di Africo, Bovalino, Sant’Agata del Bianco, Martone, Caulonia e Mammola, oltre ai rappresentanti del tavolo operativo promosso di Siderno e il tecnico comunale dello stesso comune, Vincenzo Errigo. Assenti i rappresentanti della Protezione Civile, diretti interessati degli interventi a DOMENICA 16 MARZO 8 Alla Provincia per il lungomare di Siderno e Caulonia medio e lungo termine nelle zone colpite dal maltempo. Dal tavolo è emersa un’unica certezza: i 230mila euro messi a disposizione dalla Provincia per i lungomare di Siderno e Caulonia. Nel primo caso è previsto un investimento di 200mila euro, partendo dagli interventi sulla parte centrale del lungomare, mentre per le altre zone Raffa ed Errigo hanno concordato un ulteriore incontro per una previsione di spesa per i lavori di messa in sicurezza. Per quelle zone, infatti, servono molti più soldi rispetto a quelli necessari per ripristinare la parte centrale, che nelle scorse settimane è stata riaperta al traffico. I 30mila euro per Caulonia, invece, erano già stati deliberati a inizio mese nel corso di una riunione di Giunta. Sull’entità delle risorse messe a disposizione dalla Regione, invece, al momento non c’è nulla di certo. «Tutti i sindaci – ha poi sottolineato Strangio – hanno dato priorità a Siderno, Caulonia e in secondo luogo a Bovalino. Poi è chiaro che al momento non sappiamo come verranno distribuite le risorse, pur essendo consapevoli che Siderno è la zona che verrà tenuta in maggiore considerazione. Ora saranno i responsabili degli uffici a incontrarsi per capire come spendere queste risorse nel miglior modo possibile». Gli studenti del Liceo Scientifico “Zaleuco”di Locri in finale al Business Game della LIUC A nche la Calabria, con gli studenti del Liceo Scientifico “Zaleuco” di Locri e dell'ITC “Antonino Calabretta” di Soverato, sarà rappresentata alla finale del Business Game Strategico “Crea la tua impresa” della LIUC - Università Cattaneo di Castellanza (VA), promosso in collaborazione con l'Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia e con Sorgenia. L'appuntamento è per il prossimo venerdì 14 marzo. A partire dalle ore 10.00 si svolgerà la giocata finale, con le 49 squadre finaliste; nel frattempo i docenti accompagnatori parteciperanno ad un seminario di aggiornamento. Nel pomeriggio, dalle 14.30 si terrà la premiazione delle squadre vincitrici in Aula Bussolati. Obiettivo del gioco, rivolto agli studenti iscritti al IV e V anno degli Istituti Tecnici e dei Licei, è gestire un'impresa, gareggiando con manager di altre imprese virtuali, provenienti da tutta Italia. La finale segue a una fase eliminatoria, durante la quale le squadre hanno effettuato tre giocate a distanza, collegate in contemporanea alla piattaforma web del gioco. Il tema di questa XI edizione del gioco, ideato dal CETIC (Centro di Ricerca per l'Economia e le Tecnologie dell'Informazione e della Comunicazione) attivo all'interno della Scuola di Ingegneria Industriale della LIUC, è l'efficien- za energetica. In particolare, i giovani partecipanti sono chiamati a sfidarsi attorno al caso di un'azienda che produce ebikes (biciclette elettriche di nuova concezione). Il tema dell'efficienza energetica è entrato nelle variabili decisionali che i giovani manager devono gestire, per esempio la sostituzione di macchinari di vecchia generazione con nuovi macchinari, ad alta efficienza energetica. Il tema di questa edizione è stato individuato in virtù della partner- ship della LIUC con Sorgenia, uno dei principali protagonisti del mercato libero dell'energia in Italia, che promuove la riduzione degli sprechi energetici da parte di privati, aziende e Pubblica Amministrazione. Un'edizione del Business Game, decisamente social, questa, nella quale tramite Facebook e Twitter sono stati proposti ai partecipanti alcuni quesiti per creare occasioni di dibattito e condivisione. A giocare e a confrontarsi sono state que- st'anno 84 scuole per un totale di 254 squadre e 1.371 studenti, provenienti in particolare dalle seguenti regioni: Lombardia, Puglia, Sicilia, Campania, Piemonte, Veneto, Lazio, Liguria, Calabria, Emilia Romagna, Toscana, Abruzzo, Basilicata, Marche, Sardegna, Umbria. Durante la finale verrà assegnato anche un premio speciale per gli studenti che avranno presentato la foto più significativa sul tema dell'efficienza energetica RIVIERA www.rivieraweb.it APPROFONDIMENTI DOMENICA 16 MARZO 10 CHI SONO GLI STUPRATORI DI NATALE? CI? A R E I O Z N VINCE O S I C C U A CHI H CHI HA INCENDIATO L’AUTO DI DAVIDE BUMBACA? Dateci risposte C he fine hanno fatto le indagini relative alla violenza sessuale che si è consumata a Siderno nel periodo di Natale? Che fine hanno fatto le indagini relative all’omicidio di Vincenzo Ieraci avvenuto la scorsa estate nel territorio del comune di Ciminà? Che fine hanno fatto le indagini relative ai diversi atti intimidatori che hanno riguardato amministratori, politici, giornalisti, professionisti o semplici casalinghe? Approfittiamo dell’occasione per parlare anche dei tanti episodi di furti nelle abitazioni, dei numerosi casi di microcriminalità che si stanno verificando in un territorio, la Locride, dove da qualche anno sono presenti e circolano indisturbati migliaia di immigrati “irregolari” che nessuno conosce, accattoni con bambini/e al seguito che chiedono l’elemosina sulle strade principali davanti ai bar o ai semafori, ragazze che si prostituiscono davanti alle stazioni ferroviarie, titolari di esercizi commerciali che rubano la corrente elettrica per alleggerire la bolletta, ragazzi in motorino senza casco, improvvisati “fantini” (che soprattutto la domenica mattina) cir- colano indisturbati “a cavallo” in pieno centro cittadino. E potremmo continuare all’infinito, ma ci fermiamo qui. Possibile che nessuno se ne accorga? Il precetto che esiste sulla carta si deve far rispettare e in caso di violazione serve l’irrogazione dell’eventuale sanzione. Diciamo la verità, a parte i casi che per competenza sono passati alla Dda di Reggio Calabria, negli ultimi tempi, a livello locale, i risultati investigativi non sono stati particolarmente Giudiziaria “eccellenti”. C’è stata sì qualche importante operazione che ha portato in carcere diversi affiliati a cosche di ‘ndrangheta, oppure qualche discreto risultato in tema di contrasto alla produzione e spaccio di sostanze stupefacenti; ma ora noi pensiamo che sia arrivato il momento di una vera e propria assunzione di responsabilità da parte di tutti gli organi preposti che dovrebbero stringere il cerchio per la definizione di alcuni casi “eclatanti” che nel- l’ultimo periodo hanno attirato l’attenzione dell’opinione pubblica locale. I cittadini onesti vogliono delle risposte e per darle serve un impegno non ordinario ma straordinario. I cittadini, in molti casi, e sempre con maggiore frequenza, stanno rinunciando (sbagliando) a presentarsi negli uffici per sporgere eventuali denunce-querele. Lo fanno perché “snervati” dalla mancanza di fiducia. Può capitare, infatti, che per poter raccontare l’accaduto alle forze dell’ordine sia necessario ritornare almeno tre o quattro volte anche nella stessa giornata affinché prima o poi ci sia qualcuno eventualmente disponibile a raccogliere la notizia-reato. Attualmente l’organico di magistrati, a Locri, a detta del procuratore, manca di qualche elemento. Ognuno di questi magistrati è oberato di lavoro e ha in carico centinaia e centinaia di fascicoli da smaltire. Questa circostanza non può e non deve essere un’attenuante sulla qualità generale delle indagini che vengono portate avanti per garantire giustizia ai cittadini. “Riviera”, questa settimana, rompe gli indugi e intende chiedere al procuratore della Repubblica di gestisci il tutto oltre il potere, le amicizie fra ‘ndranghetisti che portano anche a fare affari assieme un locale con un altro, traffici di qualsiasi genere, sia di droga, in passato c’erano sequestri, cioè il giro d’affari perché la ‘ndran- Le“regole”della ‘ndrangheta “Senza regole non esiste la ‘ndrangheta”. La conferma giunge dal collaboratore di giustizia Paolo Iannò che racconta ai magistrati della Procura distrettuale antimafia di Reggio Calabria che “Il punto di riferimento sono le regole sociali, la ‘ndrangheta a differenza delle altre appartenenze criminose ha una sua cultura e mentalità dove va di trapiantare i locali” e, dall’altro, creano un comune senso di appartenenza che é alla base degli affari. “Le regole della ‘ndrangheta hanno finalità sociali in quel contesto – racconta ancora il collaboratore reggino - perché le regole ti portano a entrare in un locale, poi le finalità che a secondo le regole che hai, hai un ruolo all’interno della ‘ndrangheta, ti portano benessere diciamo economico, cioè nel locale gestisci le mazzette, ti gheta unita fra di loro c’è una simpatia di una famiglia e un’altra e portano in porto un affare, che sia di qualunque genere, illecito o lecito, questo ti porta la ‘ndrangheta, ti fa stare uniti ed essere appoggiato in qualunque tipo del genere se hai bisogno”. Tenuto conto del fatto che la ‘ndrangheta é un’organizzazione complessa, con articolazioni territoriali in tutto il mondo e fortemente gerarchizzata era pressoché scontato che esistesse un organo deputato a far rispettare le regole. In effetti dalle indagini della maxi inchiesta “Il Crimine” é emerso che la ‘ndrangheta si basa su una serie di regole, per le quali gli affiliati hanno un rispetto manicheo, in quanto tali regole per loro costituiscono la “legge”. A tal proposito in una registrazione si sente un affi- Locri, Luigi D’Alessio che si arrivi finalmente all’individuazione e all’arresto degli autori della violenza sessuale che si è consumata a Siderno nei giorni di Natale. Sappiamo bene che l’investigazione, quando si tratta di violenze, è particolarmente difficile, così come sappiamo anche bene che in casi come questo vige il massimo riserbo perché ci sono i tempi tecnici procedurali da rispettare, però sappiamo anche che questi soggetti potrebbero arrivare alla reiterazione del reato, e in tal caso nessuno potrebbe tirarsi fuori da potenziali responsabilità. Non si può chiedere al cittadino di collaborare e di fidarsi delle istituzioni quando ancora a distanza di diversi mesi, su questo caso, nessun risultato è stato raggiunto. Signor procuratore procediamo “senza indugi”, perché solo convincendo i cittadini che alle loro spalle ci sia uno Stato forte e autorevole, che dia garanzia di efficienza e giustizia, solo allora, sarà possibile porre un serio argine all’infiltrazione delle radici mafiose nel tessuto connettivo della società locridea. Antonio Tassone liato dire: “bello qua che camminiamo alla pari, qualcuno di noi ci deve essere sempre di più, perché qua è la legge così. Ad esempio: quella della “linea”, ossia della trasmissione della carica di capo locale “in eredità” ad altro esponente della medesima fazione; quella del passaggio graduale da una dote a quella di grado superiore, quella secondo la quale è necessario che vi sia equilibrio nei gradi fra diverse famiglie appartenenti al medesimo locale; quella secondo la quale si danno nuove doti solo in determinati periodi dell’anno (“la prescrizione”); quella secondo la quale solo gli affiliati possono partecipare alle riunioni; quella secondo la quale il livello di conoscenza corrisponde al livello raggiunto all’interno dell’organizzazione; quelle che prevedono precisi rituali per l’affiliazione e per la concessione di ulteriori gradi; quella secondo la quale le cariche possono essere ricoperte solo da soggetti che hanno la residenza nel paese sul quale opera la locale. Stesso discorso può essere fatto per la maniacale attenzione per i rituali (i riti di affiliazione, la riunione di Polsi), che dimostrano come proprio la costante difesa di rituali e tradizioni costituisca uno dei maggiori punti di forza della ‘ndrangheta, che, grazie ad essi, riesce ad esercitare una vera e propria fascinazione su quanti ambiscono ad entrare nelle sue fila. (lr) RIVIERA GERENZA Registrata al Tribunale di Locri (RC) N° 1/14 Direttore responsabile: ANTONIO TASSONE Direttore editoriale: ILARIO AMMENDOLIA COLLABORATORI: Ercole Macrì, Eleonora Aragona, Domenico Macrì, Franco Parrello, Daniele Mangiola, Lidia Zitara, Patrizia Pellegrini, Domenico Spanò. Le COLLABORAZIONI non precedute dalla sottoscrizione di preventivi accordi tra l’editore e gli autori sono da intendersi gratuite. FOTOGRAFIE e ARTICOLI inviati alla redazione, anche se non pubblicati, non verranno restituiti. I SERVIZI sono coperti da copyright diritto esclusivo per tutto il territorio nazionale ed estero. GLI AUTORI delle rubriche in cui si esprimono giudizi o riflessioni personali, sono da ritenersi direttamente responsabili. Per richieste di pubblicità rivolgersi a: PI GRECO Comunication srl Via Gramsci, 72/A info 0964383251 GLI INSERZIONISTI sono responsabili dei marchi e dei loghi pubblicitari nei loro spazi, l’Editore non risponde per eventuali dichiarazioni, violazioni di diritti, malintesi, ecc... Tutti i marchi riportati sono registrati dai legittimi proprietari. STAMPA: Master Printing S.r.l. Modugno (BA) EDITORE - No così srl - via D.Correale, 5 - 89048 Siderno LA POSTA LA LETTERA Donne, ma fu vera festa? ANNA LAURA TRINGALI Come sempre più spesso accade ad annunciarci l'imminente arrivo della festa della donna sono le locandine pubblicitarie dei locali, appestate da avvenenti Signor Nessuno che con il loro corpo perfetto e unto da chissà quale olio da frittura ci promettono ore di visibilio. Tra mimose, cioccolatini e pizzate tutte al femminile; tra chi la considera una inutile e offensiva sottolineatura di genere e chi invece le attribuisce significati più profondi, anche per questo anno si può dire archiviata la festa della donna. Ma per non privilegiare una chiave di lettura piuttosto che un'altra, e non cadere in celebrazioni entusiastiche o aprioristici disappunti, è bene soffermarsi sull'effettivo stato di salute dell'uguaglianza dei sessi in Italia. Proprio l'otto di marzo il Comitato Europeo dei Diritti Sociali del Consiglio d'Europa ha ufficialmente riconosciuto che l'Italia viola i diritti delle donne che intendono interrompere la gravidanza alle condizioni prescritte dalla legge 194/1978, a causa dell'elevato e crescente numero di medici obiettori di coscienza. Ovvero, una donna che vive il dramma di doversi privare della vita che le cresce in grembo oltre al dolore di uno straziante percorso psicologico e fisico deve imbattersi in strutture che non sempre le garantiscono l'assistenza che le spetta. Un'altra bacchettata dall'Europa ci viene dalla sentenza di gennaio della Corte Europea dei Diritti Umani che ha stabilito che al più presto l'Italia dovrà riconoscere anche alle madri il diritto di poter dare il proprio cognome ai figli condannando il nostro Paese che aveva negato ad una coppia di coniugi la possibilità di dare il cognome materno alla figlia. E la situazione non migliora di molto secondo la classifica annuale del World Economic Forum Gender Gap Report dove i dati ufficiali sulla disparità di genere nel mondo collocano l'Italia al 71esimo posto. Sarebbe, tuttavia, sterile e inconcludente soffermarsi solo su questi dati; tanto è stato fatto, ma sicuramente non abbastanza visto che il tasso di femminicidi in Italia non è diminuito, con la legge sullo stalking e con le disposizioni sulle cosiddette “dimissioni volontarie” e l'allungamento del periodo di non licenziabilità della lavoratrice madre previste dalla legge Fornero. Ma prima di poter festeggiare care donne ne dobbiamo sistemare di cose non credete? E sì facciamoceli regalare pure i fiori e i cioccolatini dai mariti ma non solo l'otto di marzo, ogni giorno, quanto più spesso possibile perché siete mamme, amiche, sorelle, confidenti, amanti, mogli e decine e decine di altre cose fantastiche ogni giorno. Ma potremo festeggiare pienamente il nostro essere donne solo quando in Italia non verrà più uccisa una donna ogni 2,5 giorni, quando non saranno 6.743.000 le donne vittime di stupri o tentate violenze, quando l'accesso al mondo del lavoro sarà paritario. Quando insomma non sarà necessario garantire con regole e disposizioni la nostra partecipazione alla vita sociale, ma sarà naturale. E prepariamoci mamme, sorelle, amiche, amanti e rimbocchiamoci le maniche perché la strada è lunga e in salita. Ma, detto tra noi, chi la ferma una donna determinata? Ministra, ci stupisca VINCENZO CARROZZA Ci spieghi cosa intende proporre e fare per un minimo sviluppo del nostro territorio, per la Locride. Ci dica cosa intende fare per i nostri beni archeologici , mangiati dal mare e dall’incuria Io non sono misogino. Anzi, sono fermamente convinto che, nello sfascio generale, la sensibilità e certo rigore femminile, potrebbero essere d'aiuto se applicate alle istituzioni. Conosco diverse donne calabresi con palle, cervello e coraggio. Tante. C'è ne una che al mattino indossa la tuta da meccanico e scende nella sua azienda. Dirige un'officina e vende ricambi da più di trent'anni. C'è ne un'altra che ogni santo giorno combatte con la burocrazia regionale e con le banche, sempre più stitiche, per dare speranze alle aziende che si affidano a lei. Fa così da quando si è laureata, anche lei circa trent'anni fa. Ogni santo giorno. Ne conosco altre, titolari di aziende, avvocatesse, insegnanti, commercialiste, madri di famiglia. Tutte, ogni giorno, lavorano per non far affondare la nostra disgraziata regione, oltre che le proprie famiglie e la stessa professione che esercitano. Certo, molte donne che occupano spazi politici, decisionali, hanno adottato i vizi propri degli uomini di potere: interesse privato, familismo amorale, ecc. La corruzione, il malcostume, sono brutte malattie, contaminano. Il contagio non risparmia nessuno. Ministra, nessuno le chiede di fare sette salti mortali all'indietro o di lanciarsi col paracadute da tre mila metri. Chiediamo cose semplici. Ecco, per aiutarla, vogliamo essere buoni, non le chiederemo attraverso quale miracolo è stata santificata. Le chiediamo solo cose semplici, facili: ci spieghi cosa intende proporre e fare per un minimo sviluppo del nostro territorio, per la Locride. Ci dica cosa intende fare per i nostri beni archeologici, mangiati dal mare e dall'incuria. Per il turismo, l'eterna promessa mancata. Ci spieghi cosa intende proporre al consiglio dei ministri per conurbare il nostro territorio, per i trasporti, per la sanità, per le scuole, per la giustizia. Ci spieghi se Renzi, e i suoi colleghi ministri, conoscono dov'è ubicata Monasterace e la Calabria. Ci rassicuri che il nostro olio e i nostri prodotti agricoli verranno maggiormente considerati e promossi. Ci dica che ha pensato a come aiutare le nostre aziende che muoiono strangolate dalle banche. E le nostre ferrovie? Ci dica che non verranno divelti i binari e venduti come ferro vecchio. Ci tranquillizzi che non torneremo ai calessi? Non dico carrozze per un evidente conflitto d'interesse. Ci dica che non torneremo alla zappa e al mezzo litro di vino con gassosa? Non torneremo allo jus prime noctis, con Baroni e Marchesi che scudisciano i contadini, vero? Ci dica, lei, che è donna e madre, come non mandare via i nostri figli dalla terra dove sono nati e cresciuti. I nostri, non i suoi. Oppure ci dica che, se andranno via i nostri manderà via anche i suoi, per principio, perché Lei è coerente, ha le palle. Ministra, nella mia classe, al liceo, spesso ci affidavamo a Vincenzo. Lui non era un atleta, ma l'esatto contrario. Non aveva il dribbling. Aveva però il senso della posizione e un tiro preciso e potente. Così, quando la partita si metteva male, perché quelli più bravi erano ben marcati o non erano al meglio della condizione, facevamo entrare Vincenzo. Non veniva preso in considerazione dagli avversari, proprio perché sembrava messo là per fare numero. Qualcuno rideva. Lui sapeva dove stare: poco fuori l'aria di rigore. Aspettava i nostri assist e, sbam indirizzava la palla dritta in rete. Salvammo così diverse partitelle. Credo che Lei non sia politicamente dotata, ma ha il senso della posizione, altrimenti non sarebbe ad ascoltare barzellette in consiglio dei ministri adesso. Sa che bisogna vincere la partita, non ci sono alternative. Ha anche chi le passa la palla: i sindaci disperati. Ha la porta vuota: nessun avversario politico, solo clientes. Ministra, ci stupisca, faccia gol, perchè se non fa gol, meglio tornarsene in panchina e vendere farmaci da banco. IL RICORDO IL RICORDO Maria Giuseppa Calderazzo Addio al caro amico Salvatore Sansotta Ogni giorno che passa sei sempre più presente nei nostri pensieri e la Tua assenza è un vuoto incolmabile. Ma il Tuo ricordo ci accompagna. Il ricordo di una donna buona, onesta e saggia che ha lavorato tanto e che si è dedicata con devozione e sacrificio alla famiglia all'educazione dei suoi sette figli. Il ricordo di tutti i Tuoi racconti, dei Tuoi proverbi e delle Tue preghiere alla Madonna. Il ricordo del Tuo Amore. Si è spento nei giorni scorsi a Sant’Ilario dello Jonio, l’ex direttore sanitario dell’ospedale di Locri, prof. Salvatore Sansotta. Professionista esemplare, sempre vicino ai cittadini ed ai problemi del territorio, si devono al prof. Sansotta la creazione a Locri della scuola professonale per infermieri nonchè le numerose battaglie per difendere il nosocomio locrese. La redazione lo ricorda con molto affetto La poesia A Pasquino Crupi Antonio Zurzolo, di Samo, uno dei poeti popolari più ispirati della nostra terra, lo ricorda così. Caro Pasquino, degnu profassuri, nd'avevi 'u cori cchiù rrandi d'u mari, pa la Calabria fusti 'nu hjuri, stiglja lucenti nta li stiglj rari. SETTIMANALE mbentasti puru li "poeti 'mpiazza" e nta gli siri assai particulari portavi sempri 'nu poeta 'mbrazza comu faci 'nu patri e so' cotrari. Non sacciu s' i verzi mei nd'annu valuri ca furu scritti nt' a mumenti amari. Ora chi ssi ansemi c'u Signuri, caru Pasquinu, non ndi bbandunari. Ca fusti 'nu cristianu i bbona rrazza e nta lu mundu ti facisti amari www.rivieraweb.it DOMENICA 16 MARZO 15 IL RICORDO Ciao Savino, un abbraccio ovunque tu sia IL RICORDO Ti porterai via un frammento del mio cuore, dei nostri cuori, così come tu mi lasci ricordi splendidi oggi più vivi che mai Primo trofeo Roberto Leonardo Domenica 9 marzo ha avuto luogo a Siderno il trofeo Roberto Leonardo organizzato da UISP- Sport per tutti, da CicliJiriti, da A.S.D. Ideal Gioia, e dagli amici ciclisti di Roberto, professionisti e amatori. Una manifestazione bella e pulita, per ricordare un uomo di Siderno, buono e generoso, un imprenditore, capace di amare e farsi amare da tutta la cittadinanza e da tutti coloro che hanno avuto il piacere di conoscerlo e di ricevere il suo sorriso cordiale e sincero, che non risparmiava mai a nessuno.Roberto amava lo sport in tutte le sue manifestazioni, ma,come egli ci ripeteva sempre, le ruote della BICI erano le sue gambe. Andare in bici lo rendeva libero e felice, perchè poteva allenare il corpo e allo stesso tempo godere dell'aria sul viso e della bellezza della natura.Vorremmo, io e Alessia, cogliere questa occasione per ringraziare con tutto il nostro affetto e la nostra gratitudine gli organizzatori che si sono impegnati tanto nella manifestazione, tutti i partecipanti,gli sponsor e anche tutti gli amici cari e i parenti, che anche in questi mesi terribili, ci sono stati vicini, dimostrandoci affetto e stima in ogni momento, vi vogliamo tanto bene. Enza Mandarino e Alessia Leonardo La più belle del Mondo R ALFREDO MASSARA icordiamo tutti la straordinaria performance di qualche anno fa del grande Roberto Benigni in TV. Lui esaltava la nostra Costituzione apostrofandola come “la più bella del mondo”(vero!) ma, la realtà è che è anche la più calpestata, indovinate un po' da chi? Proprio dai nostri Governanti che emanano leggi in contrasto con la nostra Carta. A mò di esempio, l'art.1 della Costituzione recita: “L'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”: è sotto gli occhi di tutti la disoccupazione dilagante con migliaia di aziende che continuano a chiudere per fallimento. Solo nel 2013 sono state 111 mila le aziende che hanno chiuso battenti a causa della inaudita pressione fiscale, ritenuta, peraltro, la più alta al mondo e che è diventata ormai un'istigazione al suicidio. E altro motivo di tale istigazione sono senza ombra di dubbio le cartelle di Equitalia. Equitalia che non va certo a domandare il motivo per cui un artigiano o un qualsiasi capo di azienda non ha pagato una tassa. Basterebbe andare a chiedere il solo fatturato per capire che nei capannoni v'è tutta la merce invendu- ta a causa della crisi. Emblematico, in proposito, il dramma di quel piccolo imprenditore che è stato costretto a demolire il suo Capannone non potendo pagare 47.000 euro di IMU. Ed ancora più penoso è il suicidio di quell'artigiano, in esito al ricevimento di una cartella di Equitalia di 60.000 euro, recapitata alla vedova con una pensione di 600 euro al mese. Chiaramente questo non è assolutamente addebitabile a questi raffinati burocrati aguzzini senza cuore… loro sostengono di rispettare leggi scellerate e provvedimenti che vengono emanati dal Parlamento e che vanno a costituire il c.d. “Federalismo Fiscale”. Savino un ragazzo dell’Ymca C aro amico e fratello, mi hanno chiesto una tua foto di quando giocavamo a pallacanestro, oggi si chiama basket, e questo è stato un compito facile. Mi hanno chiesto di scrivere di te, di noi ragazzi dell’Ymca, e questo invece è veramente difficile. Il senso di smarrimento è forte, quasi prevale sul tentativo di scrivere e rischio di ripetere quello che ha ben espresso Maurizio. Allora voglio sgombrare la mente da tutti i tristi pensieri e andare indietro nel tempo, ricordare i sogni di noi adolescenti cresciuti l’uno all’ombra dell’altro. È il modo migliore per ritrovare equilibrio. Nulla è eterno anche se è difficile crederlo quando si è ragazzi. Resta, però, nell’animo di ognuno di noi il sentimento e questo, se è autentico, ci accompagna sempre. Ormai quell'uomo errava con me nell'animo e la mia anima non poteva stare senza di lui. Io stesso ero divenuto per me un grosso punto interrogativo, e chiedevo alla mia anima perché fosse triste, perché mi tormentasse tanto, e non sapeva rispondermi niente. E se le dicevo: "Spera in Dio", giustamente non mi obbediva, perché era più vero e migliore quell' uomo carissimo che aveva perso, di quel fantasma in cui le ordinavo di sperare. …. Ed io continuavo ad essere per me un luogo di infelicità, dove non potevo restare, dal quale non potevo fuggire. Sant’Agostino (Le confessioni) Peppe Caruso P ubblichiamo la lettera che un amico di Savino Lionetti ha scritto per ricordarlo e esprimere il suo dolore e la vicinanza alla famiglia in occasione della sua dipartita. Savino è venuto a mancare questa mattina. I funerali si sono svolti a Montepaone venerdì pomeriggio. Caro Savino, non so sarò capace di esprimere il dolore che provo dopo che tua sorella mi ha chiamato per farmi sapere che ci avevi lasciato. Non riesco a pensare alla disperazione della tua famiglia, all'incredulità dei tuoi amici me compreso, alla sensazione di vuoto che la notizia della tua scomparsa lascerà in molti. Sappi però che ti porterai via un frammento del mio cuore, dei nostri cuori, così come tu mi lasci dei ricordi splendidi che oggi sono più vivi che mai, di quando da ragazzini facevamo tutto insieme, dalle interminabili partite a basket ai falò sulla spiaggia, alle intere giornate passate a cercare di organizzare qualsiasi cosa, anche la più stupida, pur di stare insieme. Le tue battute fulminanti che mi fanno ridere ancora oggi, i litigi, gli allontanamenti e la risata che cancellava tutto. Poi l'estate e i primi amori e gli sfottò di notte al Bar dell'Ymca perché l'ultimo momento della giornata doveva essere il nostro. Poi cresci e iniziano i veri problemi e la vita ti porta lontano, e non ci siamo più visti per tanto tempo. Ma ci siamo rincorsi ogni volta che potevamo e maledico le volte che ti ho detto “va beh, sarà per la prossima volta..” .. non c'è stata “la prossima volta”. Non ci sei più e da una parte non so darmi pace ma dall'altra tu sei e rimarrai vivo nella mia vita, ne fai parte come Peppe,che so distrutto dal dolore, Francesco, Michele, Gilberto, Giancarlo e tanti ma tanti altri. Avrei voluto scrivere di più e meglio ma tanto sai quello che penso, scusami se puoi. Ciao Savino, un abbraccio ovunque tu sia e un abbraccio alla tua famiglia, a Bianca e alla tua splendida nipote Alessia, hai uno zio che rimane nei nostri cuori. Maurizio Ritorto Gli inglesi ci amano E noi straniti che cerchiamo di capire perché DANIELE MANGIOLA Per qualche motivo sconosciuto una bimbetta di tre anni è incuriosita da Ronan, ragazzone biondo delle Highlands che se ne sta da solo su una sedia a dondolo. Continua a chiedere al suo papà (che poi sarei io): “chi è lui?”. “Lui” non si preoccupa affatto di fare il simpatico o sorriderle, ma si vede che c’è attrazione reciproca: i bimbi hanno un’altra saggezza. Sempre impegnata nel campo degli scambi culturali in Europa, l’associazione Civitas Solis di Locri ha attivato in questi mesi un nuovo progetto. In partenariato con Capacity London, un’agenzia britannica, nell’ambito del progetto europeo Leonardo Da Vinci, un gruppo di ragazzi sono giunti dal Regno Unito per trascorrere qui un periodo di 13 settimane. Il gruppo al momento presente è il secondo, il primo ha già trascorso qui il proprio periodo di stage tra l’ottobre e il dicembre scorsi. Eva in cucina è intenta a tagliare broccoletti mentre nell’aria si eleva il seducente profumo del soffritto d’aglio. Suona la chitarra, anche, ma di solito non mentre cucina. Quasi tutti trascorreranno questo periodo collaborando con diverse aziende agricole del territorio. Tutti laureati, gli otto ragazzi sono ospiti di Civitas Solis che provvede al loro alloggio e agli spostamenti per il lavoro che svolgono e altre visite ed escursioni sul territorio. Per il resto li si vede spostarsi in bici per il paese e non solo, amano visitare il territorio e si inoltrano verso l’entroterra, alla ricerca dei nostri bei paesaggi, a noi stessi spesso sconosciuti. Lewis canta, voce un poco alla Jeff Buckley, e scusate se è poco. L’altra sera ha intrattenuto, voce e chitarra, il pubblico del circolo culturale Anthesterie di Locri. Spostarsi sul nostro territorio è la nota stonata di questa bella sinfonia, come tutti si sa: trasporto pubbli- co inadeguato, non sincronizzato, concentrato in poche ore di punta e basta. Così per questi ragazzi diventa difficile partecipare attivamente alla movida (?!) notturna della Locride (almeno su questo potranno andar via con qualche illusione in più e qualche delusione in meno). Essere giovani è una bella cosa, ad ogni latitudine. Tanta voglia di vita, le novità sono una sfida da raccogliere assolutamente, con lo sguardo sempre oltre l’ostacolo. Sope, solare e disinvolta, parla facilmente con tutti, anche con la mia piccola bimba, che apprezza l’approccio. Tiene corsi di inglese per Civitas Solis, insieme a Joe che già parla italiano, ma su questo Jessica è più brava di lui. Anche i ragazzi nostrani, si dice, diano il meglio di sé varcati i confini del grembo che li ha cullati. Forse un tantino meno leggiadri lo sono, però, si dice anche, rispetto ai cugini d’Europa e d’Occidente in genere. Il look di Rob è decisamente “alternativo”, gli manca l’elmo cornuto, si vede che è nato vichingo. È verità arcinota che ai ragazzi d’Italia la mamma tagli la carne nel piatto fino ai dodici anni, che allacci loro le scarpe fino al ginnasio, che più che di complesso di Peter Pan, male del nostro tempo, sia corretto parlare di complesso di Mammolo. Ma la più tosta è Jennifer, che non lo diresti mai, mingherlina e riservata. Qui, oltre al suo stage, ha preso a bazzicare il Museo con il quale sta svolgendo dei lavori di traduzione. Fino a qualche settimana fa se ne andava tranquillamente alle sette di mattina ad Ardore in bici, da Locri, a lavorare. È vero però che i nostri partono troppo spesso con la paura o il desiderio più o meno segreto di non dover più tornare. Tutti intenti ad imparare l’italiano, gli inglesi. Senti dire da qualcuno di essi che c’è una mezza idea di restare ancora un poco qui dopo la fine dello stage. Li guardi e sorridi stranito... S ELEONORA ARAGONA imon, 36 anni, video artista parigino: «Locri è passeggiare tra due edifici e trovare un giardino, un agrumeto selvaggio. Bellezza». Ci siamo dati appuntamento in un bar, lui è insieme ai tre amici con cui da 6 anni viene nella Locride a trascorrere una quindicina di giorni. Dei giovani parigini che decidono di passare le vacanze a Locri, sembrava quasi inverosimile. Quando la sera precedente li ho conosciuti in un centro culturale di Locri, l’associazione Anthesterie, non mi riuscivo a capacitare. Continuavo a chiedermi chissà cosa li spingerà a tornare anno dopo anno? Locri e dintorni sono per loro dei luoghi entusiasmanti. Probabilmente sono for- tunati, guardano questi posti senza essere contaminati dai pregiudizi e dalla stanchezza della quotidianità e quindi riescono a cogliere la bellezza che circonda città e dintorni. È una bellezza che chi vive continuamente in un luogo non percepisce più, sia per i problemi che le cittadine della Locride hanno, sia per la routine. Si perde il gusto di camminare ammirando palazzi, giardini, spiagge e angoli nascosti. Simon, Fayssal, Antonio e Nicolas sono dei turisti atipici. Non vengono per mare e sole, ma per scoprire l’artigianato locale. Il loro è un viaggio basato sul cibo, tra i tesori delle dispense locali e nell’autorganizzazione dei piccoli fabbricatori di sapori della Locride. «Peperoncino, sottoli, il capretto. Tutto ciò che abbiamo mangiato, è tutto buono». Un viaggio iniziato per caso, grazie a un amico che ha invitato Nicolas, editore e traduttore di 34 anni, un convinto sostenitore della cucina nostrana. Ma soprattutto delle allitterazioni e del suono delle consonati raddoppiate del dialetto calabrese. «Il fatto che la gente parli la propria lingua è una delle bellissime caratteristiche di questa zona. Ne vanno fieri. E poi lo spirito ironico dei calabresi mi piace molto». Per Simon invece la bellezza di Locri risiede nella disorganizzazione della città, questo elemento di sottile anarchia che vige «fa capire che è fatta per la gente». Il suo amico, un cuoco 33 enne di origini berbere, Fayssal, invece è sicuro che l’architettonica della città sia una delle bellezze di Locri, seconda, forse solo agli uliveti che circondano la città e www.rivieraweb.it DOMENICA 16 MARZO O 17 JESSICA «Penso che Locri sia un bel posto e si trova tra alcune bellissime campagne. La cosa che preferisco sono le montagne e le colline che la circondano e che in città ci siano dei grandiosi punti d'osservazione (ad esempio il tetto della nostra casa). E poi ho mangiato alcuni cibi incredibili. La cosa che non mi è proprio piaciuta è la sporcizia. C'è spazzatura ovunque, specialmente lungo quella che potrebbe essere una bellissima spiaggia». SOPE «Sì, mi piace Locri. Nonostante sia un piccolo centro ha un calore unico. Le persone sono gentili e ospitali ma ha apprezzato anche le sue bellezze naturali. La prossimità di Locri al mare e ad altri posti molto belli come Gerace e la Sicilia è la cosa che me la fa adorare. E i i calabresi sono molto cordiali e buongustai». JOE «Sì. Locri è erroneamente sottovalutato. La cosa che preferisco di Locri sono i locali. Anche la prossimità con il mare e con l'Aspromonte. Trovo che i calabresi siano inguaribilmente generosi e ospitali. Hanno anche un grande senso dell'umorismo. Credo che quello che non permette a Locri di andare avanti e la spinge verso il basso sia la sua reputazione. È la continua pubblicazione di opinioni negative sulla città. Ma gli edifici abbandonati, i graffiti e i rifiuti sono un problema reale». ROB «La tua è una domanda difficile. Ma tutto sommato sì. Mi piace la prossimità delle montagne, come anche la varietà di piccoli negozi e di produttori, ma la cosa che preferisco è Pasqaulina Caruso. Trovo i calabresi delle persone tranquille. Mi piace il modo in cui si sforzano per farti sentire il benvenuto e per metterti a tuo agio. Però trovo la mancanza di orgoglio civico alquanto sconcertante. Ad esempio, per le persone che curano così tanto il cibo e poi hanno la spazzatura accanto a dove coltivano il loro cibo o i rifiuti dove qualcun altro cresce cibo è molto paradossale. C'è un sacco di traffico a Locri. Sembra che ci sia un certo grado di oppressione a Locri, nonostante il fatto che è un posto meraviglioso con grandi persone e grandi ambienti, è come se si respira aria di rassegnazione tra le persone che hanno le imprese locali». di cui si è innamorato. C’è stato anche un altro aspetto che li ha colpiti ed è stata l’accoglienza delle persone di Locri, come sottolinea Antonio, documentarista di 24 anni. Questi ragazzi ritengono che il patrimonio degli antichi mestieri, a loro dire molto sviluppato a Locri, sia una ricchezza di questa terra. Ritrovano in questo comune e nei suoi produttori ciò che si è perso in Francia. È questo ciò che li attrae e li spinge a tornare anno dopo anno. Adesso inizio a capire, tutto comincia ad acquistare senso. Il loro è un viaggio per “ritornare”, per recuperare un ritmo e uno stile di vita più sostenibile. Un riavvicinarsi a quel mondo rurale che è ancora molto presente nelle campagne e nei piccoli centri del Sud. Antonio, documentarista di 24 anni, infatti sottolinea che ad essergli piaciuta è stata la prossimità tra i centri e le campagne. Questa vicinanza tra due mondi così diversi, ma necessari l’uno all’altro per sopravvivere. L’artigianato, come l’agricoltura, è ritenuto dei lavori poveri, umili. In realtà queste attività sono delle risorse, delle ricchezze. Addirittura Fayssal sostiene: «In Francia siamo molto in ritardo rispetto alla Calabria per quanto riguarda il ritorno all’artigianato». Questi ragazzi nel loro modo di viaggiare tentano di ritrovare un ritmo umano, uno stile di vita che Parigi non gli offre più. Un battito. I profumi e i sapori che nelle periferie ancora sono vivi, su cui alcuni piccoli produttori scommettono. E anche loro scommet- tono su Locri, ogni anno che decidono di tornare perché ancora sentono di poter ancora ricevere qualcosa. Non di materiale, ma possono però continuare a trovare una dimensione umana, vera, vivibile. Un mondo comprensibile, una crescita sostenibile che non spazzi via tutto. E ancora, il lato culturale della Locride. Il museo archeologico, i resti di un’antica civiltà e probabilmente il loro prossimo viaggio, targato 2015, riprenderà da questa nuova scoperta. E da un piccolo centro culturale vicino alla ss.106 in cui sembra di essere in un altro luogo. È stato lì che ci siamo conosciuti ed è stato lì che Nicolas, Fayssal, Antonio e Simon hanno incontrato quella parte di Locri che vuole cambiare, che crede ancora in questo territorio nonostante tutto. Quelle persone che magari nel loro piccolo stanno cambiando già qualcosa non adeguandosi allo stereotipo di bruttezza dipinto da Gian Antonio Stella a Sanremo, o sulle pagine di giornali e nei servizi dei tg. Lo dimostrano nei fatti che c’è fermento e vita anche dove tutto sembra immobile e indifferente. Locri è ciò che hanno conosciuto i quattro parigini, ma è anche l’auto di Brugnano data alle fiamme. È l’impegno dei produttori di olio e salumi come è chi ha incendiato la macchina del proprietario del Cactus. È chi si è indignato per questi gesti e chi è rassegnato a che le cose vadano così. È una città piena di contraddizioni e i parigini sono fortunati perché ne conoscono solo la parte migliore. CULTURA E SOCIETÀ ANTONIO TASSONE La presenza a Gioiosa Jonica del celebre attore teatrale napoletano Lello Arena si è registrata nell'ambito della ventiduesima stagione teatrale della Locride sotto la direzione artistica di Domenico Pantano. In scena al teatro "Gioiosa" L'avaro di Moliere. La storia narra dell’avaro Arpagone e delle sue vicende che si dipanano portando gli spettatori in un mondo di intrighi e sotterfugi che nella intenzione dell'autore hanno lo scopo di non mettere a repentaglio la propria ricchezza anche a costo di mettersi contro i figli. Lello Arena in L’avarodi Moliere Matrimoni non graditi, alleanze, furti, progetti sfumati, equivoci sono stati il centro di un intreccio che ha condotto all´interno della storia nella quale non sono mancati dialoghi diventati celebri pezzi del teatro comico di tutti i tempi. Un classico diretto in un nuovo allestimento da Claudio Di Palma con Lello Arena che, reduce dal grande successo di Capitan Fracassa in scena da due stagioni, ha affrontato, dopo “George Dandin” e “Tartufo”, per la terza volta un testo di Molière in un ruolo, Arpagone, che ha avuto in sé nello stesso tempo il tragico e il comico. Lo abbiamo intervistato. Lello Arena, nonostante le grandi difficoltà che sta attraversando attualmente il teatro Quanto ha inciso la crisi sulla qualità degli spettacoli? La crisi, curiosamente, ha costituito un toccasana perché ha contribuito a pulire radicalmente eliminando gli spettacoli di scarsa qualità fatti solo per rapinare il costo del biglietto e premiando giustamente invece colori i quali negli anni hanno conquistato la simpatia e la fiducia del pubblico. In teatro non si bara e non bisogna dire bugie. Se si dice la verità, il pubblico si fida e si lascia servire. La crisi ha avuto il merito di mandare a casa tanta gente che ci doveva rimanere da tempo. Il personaggio di Arpagone quante gratificazioni le ha regalato? Il teatro non si fa per essere gratificato personalmente ma per raccontare storie. Arpagone è un personaggio meraviglioso, rappresentato in scena dallo stesso Moliere. Quindi c'è una grande responsabilità da parte mia a rappresentarlo ogni sera ma io mi trovo a mio agio perché si tratta di uno spettacolo con un grande testo, con ottimi attori ed un bellissimo allestimento scenico che consente al medesimo racconto di arrivare intatto così come era stato concepito dall'autore Dopo il Maurizio Costanzo show, non l'abbiamo più vista in tv? Sono anni che ormai che il Maurizio Costanzo show non si fa più. In realtà non è che ci sono attualmente, a mio modo di vedere, tante trasmissioni televisive interessanti. In tv ci sono oggi personaggi dotati di un certo squallore e di nessun tipo di spessore. Tutte le volte che capiterà di fare buona televisione cercherò di aderire dando il mio contributo altrimenti ho le mie alternative e preferisco seguire quest'ultime. in Italia, lei continua a mietere un successo dopo l'altro, come si spiega questo fatto? Chi organizza il teatro lo deve sempre con grande passione perché se si dovesse fermare ad ogni minima difficoltà lo stesso settore in Italia sarebbe chiuso da decenni. Per questa ragione,tutti quelli che hanno volontà, capacità e competenza devono fare in modo ed avere la capacità di far arrivare anche qui nella locride, compagnie primarie che esprimono valori e grandi capacità professionali. Poi il teatro di Gioiosa merita questo sforzo perché qui è sempre stato presente un pubblico appassionato e competente che ha sempre seguito le opere teatrali con grande attenzione “La squadra del Presidente Stilo vola a Pescara per la fase finale”. Lo Sporting Locri C5 Femminile tra le migliori 8 in Italia Lo Sporting Locri, compagine femminile di C5 Serie A, vola per partecipare al grande evento della “Final Eight” di Coppa Italia a Pescara e Montesilvano dal 13-16 Marzo. La squadra calabrese è tra le migliori 8 in Italia e affronterà la compagine vincente in carica della coppa la Sinnai (Cagliari) ricca di stelle internazionali tra le sue fila. Lo Sporting dopo appena due anni in serie A Femminile ha svolto subito e in poco tempo un ruolo da protagonista, quasi da non “ L’attore partenopeo ha interpretato uno splendido Arpagone per il pubblico riunitosi al teatro “Gioiosa” immaginare. Frutto di una mirata programmazione dirigenziale, dello staff tecnico, delle giocatrici, degli allenamenti tecnici sotto la guida del trio: il Mister Ferrara, i preparatori Capocasale, Campo, che hanno saputo motivare le giovani ragazze trasferendo loro grinta, sete di vittoria e sempre un enorme rispetto per l’avversario. Società giovane ma già con un ricco palmares: Vittoria della Coppa Calabria CSI RC nel 2009/10; 1° Classificata al Campionato Interregionale CSI Sicilia/Calabria nel 2010/11; 1° Classificata al Campionato Regionale FIGC 2011/12; Vittoria dello Spareggio con la Sicilia per la conquista della serie A FIGC 2011/13. Un sogno che si avvera per la società e per tutti quelli che seguono questi colori amaranto. Vince lo Sport della Calabria, vince la gente di Locri e di tutta la Jonica che ha sempre sostenuto le sue beniamine ad ogni partita in casa, ben 14 le vittorie consecutive. Un marcia di tutto rispetto in campionato, in 22 giornate 55 punti, 18 vittorie , 1 pareggio, e 3 sconfitte, ben 120 goal fatti e 45 subiti. Numeri da grande. In classifica generale è seconda dietro alla capolista Italcave Real Statte che guida a 64 punti. La giovane ed ambiziosa compagine calabrese adesso mostrerà tutto il suo valore nella fase finale della Coppa Italia, dove sognare non è proibito. Questi giorni di finale a Pescara rappresentano per tutto lo sport della provincia reggina una vetrina importante e di prestigio. Il nome della Locride sarà ricordato per la sua genuinità e lealtà sportiva. Le giovani ragazze continueranno a regalare ai suoi tifosi che li seguiranno a Pesacara o dalla Calabria via internet, sempre e comunque una infinita gioia ed emozione, qualunque sia il risultato finale. La certezza che rimane che lo Sporting Locri c’è, ci crede, tenta, e comunque andrà sarà sempre un successo. Questa la rosa delle atlete che saranno presenti alla fase finale: Agostino Azzurra, Babuscia Daniela, Capalbo Gigia, Ceravolo Giusy, Corio Antonella, D’Angelo Simona, Fragola Samanta, Ierardi Francesca, Marzano Daniela, Roldan Molero Cecilia, Sabatino Antonella, Sabatino Immacolata. La partita di Coppa Italia della “Final Eight” contro i Sardi si effettuerà venerdì h 16:00 e si potrà seguire da casa tramite il sito internet della squadra. Un grosso in bocca al Lupo alle giovani e grintose ragazze, con l’augurio di portare strappare un’altra vittoria, di portare avanti il nome della Calabria e della Jonica, i suoi colori, la sua gente e la voglia di mostrare una terra pulita e leale nella società, nella vita, nello sport. Domenico Spanò www.rivieraweb.it Siderno, Sala Ymca 23 marzo ore 17,30 19 IN BREVE Cambi@menti , l’associazione in rosa si è presentata alla città Presentazione dell'associazione Amici del libro e della biblioteca Ci siamo costituiti in Associazione, ciascuno con la propria sensibilità ma tutti con un comune obbiettivo: promuovere la crescita culturale della nostra città. Siamo mossi dalla preoccupazione per la temuta perdita della Biblioteca comunale, sballottata senza sede né sistemazione adeguata, e siamo desiderosi di rimettere il libro all'attenzione collettiva non solo in senso tra- DOMENICA 16 MARZO dizionale ma anche in rapporto con i diversi linguaggi contemporanei. La vita della città ha una pluralità di voci, ognuna delle quali ha una dignità che non può prescindere dal libro. Invitiamo i cittadini interessati alla presentazione dell'Associazione Amici del Libro e della Biblioteca, le cui iniziative sono al servizio di tutti. Il Presidente SIDERNO Il sensitivo che parla con gli angeli incanta la Locride Sono giunti a Siderno da ogni parte della Calabria per Craig Warwick, il sensitivo che parla con gli angeli. Un incontro di grande intensità emotiva quello che si è svolto domenica scorsa alla libreria Calliope Mondadori del centro commerciale La Gru. Gli ammiratori di Craig, volto amato dal grande pubblico della televisione, lo hanno stretto in un grande abbraccio. «Avrei tanto voluto poter parlare con ciascuno di loro, ma davvero le mie energie non bastavano più - ha detto a conclusione della serata, stremato ma con la grande energia positiva e il sorriso sempre intatti -. Chiedo quindi di contattarmi attraverso la mia pagina facebook “Tutti quanti abbiamo un angelo”, dove ci sono i miei recapiti. Cercherò di rispondere davvero a tutti». Diventato noto prima in Inghilterra, sua patria, e poi in Italia, dove dal 2009 ha partecipato a programmi televisivi come Da ogni parte della Calabria sono giunti alla Gru per incontrare Craig Warwick Sabato 8 marzo a Siderno è stata ufficializzata la nascita di una nuova realtà associativa al femminile. Si tratta di un gruppo politico socio-culturale non profit, “Cambi@menti”, al momento costituita da sole donne, 16 socie in tutto, che si prefigge di portare una ventata di rinnovamento in città. La serata, moderata da Francesca Barranca, è stata divisa in due momenti. Nella prima parte la presidente della neo associazione, Teresa Pellegrino, ha spiegato le finalità del nuovo sodalizio «che coltiva gli ideali della legalità, della solidarietà, della coesione e della condivisione sociale, perché avvenga un cambiamento di logiche e di rotta rispetto al passato». È intervenuta poi la vice presidente Sonia Lombardo che ha spiegato gli ambiti d'intervento dell'associazione. È stata anche premiata la signora Maria Trichilo Mittica, socia onoraria, commerciante sidernese, per le sue tante iniziative tese alla valorizzazione delle attività artigianali del comprensorio. La seconda parte della serata è stata dedicata invece a sei donne di diversa nazionalità che si sono raccontate parlando della condizione femminile nei loro Paesi di origine: Sandra, dall'Argentina; Jazira, dall'Algeria; Erika, dall'Ucraina; Meryem, dal Marocco; Korinna dalla Romania. L'intervento conclusivo è stato dell'olandese Hiske Mass, moglie dell'artista Nik Spatari, che ha raccontato della sua vita in giro per il mondo e suoi primi 50 anni dell'amore per la Calabria e per Mammola. Sono poi state presentate tutte le socie. Festa Italiana, Pomeriggio sul 2 e Domenica Cinque, ha pubblicato “Tutti quanti abbiamo un angelo”, scritto a quattro mani con la famosa conduttrice televisiva Caterina Balivo, “Parlami ancora” e il nuovissimo “Il filo azzurro” (editi da Rizzoli). Il libro nasce dal desiderio di Craig di condividere un messaggio d'amore in un libro che si può usare come un manuale o leggere come un romanzo che commuove e ispira, anche grazie alle tante storie emozionanti, tenere e curiose di chi, grazie a lui, ha trovato negli angeli una fonte inesauribile di gioia e serenità. «Un percorso in sette passi per entrare in contatto con le presenze amiche che vegliano su di noi. Vi insegno ad allenare la mente e il cuore all'ascolto della voce degli angeli» ha detto Craig, ispirato da grandissima umanità e dal desiderio di condividere il proprio dono con gli altri. SETTIMANALE RUBRICHE www.rivieraweb.it Pillole Naturopatiche CARTOLINE MERIDIONALI di Antonio Calabrò A cura di: Patrizia Pellegrini Naturopata Bioterapia Nutrizionale® Presidente Associazione Culturale Tone www.associazione-tone.it [email protected] Il castello di Gerace Questionario Esiste in Calabria un filo rosso che riconduce all’antichità, e traccia un percorso secolare di grandezza e di miseria, di bellezza e di orrore. Esistono in Calabria luoghi antichi come il vento che custodiscono le memorie e che brillano di ricordi ancestrali e quieti. Il castello normanno di Gerace e il suo fulgore svettano sui colli e dominano lo Jonio, rendendoci fieri della potenza trascorsa, e desiderosi di rinnovarne i fasti L’altro Sanremo GENNY BLEFARI «Se la magistratura non interviene, Sanremo, tra qualche anno, andrà a finire in mano ai negri e ai marocchini». Davanti a un bicchiere di vino rosso portato dalla “Vecchia Osteria” di Siderno, il commendatore, il grand'ufficiale Giovanni Juliano (di scandali, in provincia di Crotone) - da 60 anni ormai a Sanremo (gestisce l'Hotel Sole e la pizzeria Graziella) - profetizza con parole pesanti il futuro del Festival. Sicuramente quello di quest'anno è stato uno dei peggiori, con presentatori strapagati, ma monotoni, pesanti, inadatti. La Littizzetto è riuscita solo a dire parolacce, mentre Fabio Fazio è stato invitato dallo “Squalo” - un presentatore di Radio 105 - a fare un corso serale di inglese. Il pullman Lirosi, da Gioia Tauro, mi porta a soli 50 metri dall'Ariston. Gli sponsor bisogna sudarli sangue e a Sanremo, in questi giorni, gli alberghi sono molto cari. «Penso che un sogno così non ritorni mai più». Era quello il festival dei grandi sentimenti, delle grandi emozioni, delle grandi canzoni, come “Dio come ti amo”, “Volare”, “Non ho l'età”, “Sarà perché ti amo”. Oggi i titoli sono diversi: “Vaffanculo”, “Bella Stronza”, etc. Tre anni fa Celentano e Morandi hanno infiammato il Festival. Morandi rientrava alle 5 di mattina, quando c'erano un centinaio di donne ad aspettarlo. Celentano ha richiamato al festival i sosia da tutta Italia, scatenando un finimondo ogni qualvolta usciva dal suo albergo. Da allora Sanremo è stata una “via crucis”, un lento calvario di personaggi in cerca d'autore. La gente non ricorda più una canzone. Il Festival è solo un impatto mediatico, ha perso la sua originale identità, la realtà televisiva è molto diversa da quella familiare, che si vive in famiglia a causa della forte crisi. Io, inviato da Telemia, ho cercato di proporre “l'altro Sanremo”. Tutto quello che non si vede in Tv, nella Rai. Tutto quello che ruota intorno a Sanremo. I personaggi felliniani che si esibiscono nei pressi dell'Ariston, dove - credetemi - c'è tanta umanità, semplicità e umiltà di artisti di strada, che languono nei vicoli e che magari hanno un solo torto: quello di non conoscere qualche politico importante che li possa portare dentro l'Ariston, non più fuori. «Per venire a cantare a Sanremo mi sono venduto la villa - dice un cantante dei Giovani -. Se mi va male resto in mezzo a una strada». Ne sa qualcosa il mio amico Angelo Todarello, finanziatore, titolare di un'edicola nella stazione, che non è mai riuscito a far entrare nel cast sanremese sua figlia Stefania, cantante molto brava che collabora con Radio Sanremo. Diversi ristoranti hanno affisso il cartello “Pranzo turistico: 15 ”. Noi che eravamo a cena in un ristorante di Sanremo, alla vigilia abbiamo visto entrare solo cinque francesi che hanno ordinato cinque pizze Margherita. Abbiamo sentito tanti cameraman, giornalisti e reporter dire che non sarebbero più venuti a Sanremo, dove lavorare diventa sempre più difficile. Succede che i pochi cantanti famosi che ci sono entrano in grosse macchine, con i vetri scuri blindati, e nemmeno si riconoscono. Gli stessi cantanti sconosciuti se la tirano, e non hanno capito che ormai il giocattolo è rotto e che non vale la pena ritornare sul luogo del delitto. Ormai Sanremo è una fabbrica di sogni prigioniera dei fantasmi del passato. E io - che sono entrato nella finalissima con un biglietto che costava 500 euro e che mi è stato regalato - ho avuto la sensazione, una volta dentro, di trovarmi in un falso paradiso. di Floriterapia SECONDA PARTE - l'introversione e l'isolamento: 19 Sono convinto di dover fare fronte alle difficoltà da solo, senza chiedere l'aiuto degli altri , mi piace coltivare la mia solitudine e non riesco ad abbandonarmi facilmente ai contatti interpersonali. Water Violet 20 Ho un ritmo interiore tutto personale, tanto che mai niente va abbastanza in fretta x me, il tempo non mi basta mai. Impatiens 21 Non sopporto la mia solitudine e avverto una forte esigenza di comunicare; ho bisogno di essere ascoltato, desidero parlare agli altro dei miei problemi o delle mie situazioni. Heather - l'ipersensibilità e uno scarso senso del limite: 22 Sono particolarmente sensibile a quel che potrebbe turbare l'arminia con le persone, quindi preferisco non mostrare le mie sofferenze interiori; spesso mi distraggo rifugiandomi negli svaghi. Agrimoni 23 Ho ben poca forza di volontà e faccio fatica a dire di no ; sono troppo accondiscendente anche quando le mie idee divergono da quelle degli altri . Centaury 24 Sto' attraversando una fase di cambiamento mentale, fisico o relativo al mio stile di vita e quindi mi sento instabile, non riesco ad adattarmi alle novità . Walnut 25 Mi irrito facilmente , sono incline a provare sentimenti di rabbia , diffidenza , gelosia , odio; penso che gli altri ce l'abbiamo con me. DOMENICA 16 MARZO 21 Holly - emozioni che vanno dallo scoraggiamento all'incertezza: 26 Nutro scarsa fiducia in me stesso e soffro di complessi di inferiorità ; spesso non mi sento all'altezza delle situazioni, quindi non mi metto alla prova perché so che fallirei. Larch 27 Provo un senso di colpa infondato e mi faccio troppi scrupoli. Pine 28 Sono convinto di non essere all'altezza delle mie responsabilità ; a volte penso che vorrei mollare tutto, abbandonare tutti gli impegni. Elm 29 Non vedo più vie d'uscita e sono convinto di aver raggiunto il limite delle mie capacità di sopportazione , ma non mostro agli altri questo mio stato angoscioso. Sweet Chestnut 30 Risento ancora di avvenimenti sgradevoli, oppure non mi sono ancora ripreso da un'esperienza traumatica. Stat of bethlehem 31 Sono amareggiato e pieno di rancore mi lamento spesso perché mi sento ingiustamente maltrattato dal destino. Willow 32 Lotto senza posa contro difficoltà di ogni genere, ma se ne ripresentano sempre di nuove; ho una grande dedizione al lavoro e alle mie attività , tanto che mi concedo difficilmente periodi di svago e riposo. Oak 33 Sono convinto che ci dia qualcosa di impuro in me; coltivo un ideale di purezza , di perfezione , mi disgusta la sporcizia sia fisica che mentale. Crab Apple - l'atteggiamento arrogante ed esigente: 34 Amo darmi da fare per dirigere la vita degli altri , soprattutto dei miei cari e mi sforzo d'agire per il loro bene; ma rimango deluso quando questa mia esigenza non viene riconosciuta. Chicory 35 Abuso delle mie forze per eccesso di zelo, ma non riesco a smettete; mi piacerebbe che anche gli altri condividessero le mie idee e i miei interessi. Vervain 36 Vorrei imporre la mia volontà , mi piacerebbe che gli altri rispettassero la mia autorità ecseguissero le mie direttive. Vine 37 Riconosco subito i lati negativi di una situazione , ma non riesco a sopportarli e reagisco criticando . Beech 38 Pretendo molto da me stesso, sono severo nei miei confronti; vorrei essere d'esempio agli altri e credo che in molte occasioni si debba essere rigidi. Rock Water BLOB POLAROID 1 2 3 4 5 1- Il consigliere provinciale ed assessore del Comune di Santo Stefano d’Aspromonte, Francesco Cannizzaro insieme al cavaliere Silvio Berlusconi 2- Direttamente da Roccella Jonica, il grande Saro Bella non finisce mai di stupire. In gioventù è stato un grande attaccante mentre in età adulta, attraverso le sue apprezzate trasmissioni televisive, è sempre riuscito a coltivare la sua più grande passione: il canto 3- A Carnevale ogni scherzo vale, ma a Gioiosa Jonica lo scherzo è stato davvero “originale”. 4 - Si è svolta a Roccella Jonica la prima prova del campionato regionale off-road, AMSCI 2014 . Ecco i vincitori. 5 - Un gruppo di cittadini sidernesi, intende elogiare tutte le mamme e tutti coloro i quali si sono fattivamente adoperati per la riuscita del Carnevale Sidernese, e vogliono ringraziare Emiliana ed il suo gruppo dei “nasi rossi” per l’impegno e la dedizione che hanno dimostrato in questa occasione, senza, peraltro, ricevere nulla in cambio. Bravissimi. L’OROSCOPONE di Giuditta CLASSICO ARIETE non esitate a confessare quel che avete sulla coscienza, presto, andate da un parroco! Dopo avervi ascoltato il povero parroco vi comminerà la lettura di Bibbia, Corano e Tanak in combinata, più un mese di “Oggi al parlamento” e una settimana di “Commissario Rex”. Ve la siete cavata con poco. TORO Saturno non vi abbandona, anzi, vi sta stressando davvero. Si fa sempre più pressante con le sue richieste di soldi , di gioielli da regalare alle sue fidanzate, vi ricatta sapendo che avete imbrogliato in azienda. Viene perfino con voi in bagno. Questo Saturno è un vero invasore! Assumete un killer. GEMELLI fate una generosa concessione al vostro partner: dategli ragione anche se ha torto. Poi, quando vi troverete i figli obesi, depressi o drogati, la casa in rovina, Equitalia sulla porta e qualche altro cravattaro davanti al cancello, sarete autorizzati a dire: “Avevo ragione io!”. CANCRO Fate un gesto coraggioso nei confronti di qualcuno che ha bisogno del vostro aiuto: per questa settimana evitate di investire un cane o un gatto, sarete sicuramente ricompensati. Pensate se vi doveste reincarnare in un gatto, ad incontrare un pirata della strada come voi. Pensate di essere neri. LEONE Sapete con chi avete a che fare. O meglio: lo sapete sì o no con chi avete a che fare? Non avete capito che quel dispettuccio l’avete fatto al figlio di una persona potente? Preparatevi a subirne le conseguenze. Cercate un idraulico, un gasista, un avvocato? Nessuno in zona vorrà più saperne di voi, fareste meglio a traslocare. VERGINE Potete concedervi un lusso negli acquisti: questa settimana riuscirete a comprare addirittura il pane! Dopo un mese passato a rovistate nei rifiuti, specie nella zona “organico” (che a Siderno nessuno ha capito dov’è), e nella speranza di nuovi scioperi delle discariche, col sudore della vostra fronte siete riusciti a portare a casa ben 5 euro netti, questa settimana. BILANCIA Se il vostro partner è nervoso tocca a voi fare il primo passo: mettetegli un po’ di Lexotan nel caffè. Probabilmente sarete ripagati col Guttalax al posto del collirio, ma se non altro avrete cercato di distendere la vostra posizione. Sì, ma sul divano. SAGITTARIO Se sentite maggiore bisogno di prudenza, grattatevi. Nell’amore concedetevi la massima spontaneità, uno o due rutti mentre si fa l’amore dopo cena danno sempre un tocco di intimità al rapporto. ACQUARIO Dovrete rassicurare il vostro partner: portatelo in banca e fategli stipulare un’assicurazione sulla vita, nominando voi come beneficiari. Se pensate di inscenare un falso incidente, state tranquilli, tanto gli omicidi passano inosservati ultimamente. SCORPIONE Prima di parlare, contate fino a dieci. Già che ci siete, nel vostro caso meglio fino a venti, anzi, no, a cento. Forse è meglio che non parliate proprio. CAPRICORNO La vostra terapista di coppia ha dichiarato che dovete fare un attento esame dei bisogni del vostro partner. Preparatevi con: guanti in lattice sterili, Lidocaina in pomata per uso locale, contenitore per le feci, etichetta, pennarello. Siete esenti ticket? PESCI L’amore riprende quota: avete un biglietto aereo per le Maldive. Se non siete convinti di ciò che cercare, convincetevi: cercherete meglio. Ascoltate l’opinione di un esperto: vostra suocera. SETTIMANALE www.rivieraweb.it BLOB WEEK FORMAZIONE STORICA The 1 WEEK Una memorabile formazione anni 80 della “Casa del Gourmet” che ogni estate a Siderno, potendo contare sull’apporto di tanti calciatori di valore, partecipava, e spesso si aggiudicava, gli ambiti tornei estivi. Se dovessimo paragonare quei calciatori a quelli attuali ci renderemmo conto di come e quanto sia cambiato il gioco del calcio negli ultimi anni. 2 RAGIONA ... MENTI A SIDERNO Il mitico dottore Antonio Scopelliti alle prese con “ragionamenti” scientifici di alto valore insieme al signor Peppe Prochilo ILARIO IL CANADESE From Canada, ecco a voi Ilario, riconosicuto come il mago della lingerie e della simpatia. Per lui gli anni non passano mai. Come dire: elisir di lunga vita. TANTI AUGURI DOMENICO DOMENICO SAVERINO...... LAUREA MAGISTRALE IN GIURISPRUDENZA Con tenacia, forza e determinazione sei riuscito a raggiungere il tuo obiettivo, pertanto ti auguriamo che il successo raggiunto martedi 04 marzo 2014 sia l'inizio di un brillante futuro.... Tanti auguri allo zio esemplare da Shaled, Allison, Giada, Marica, Maria Pia, Benedetta, Salvatore e Chiara. LOQUIESPROLOQUII di Filomena Cataldo 3 1- Direttamente da liceo scientifico “Zaleuco” di Locri, il professore Giuseppe Giarmoleo assieme ad un gruppo di suoi alunni, posano per il nostro giornale. Quando si dice cultura filosofica ! 2- Per l’amico Carletto Romeo il tempo non passa mai, eccolo vestito da marinaio 3- Usando una metafora lattierocasearia non avremmo dubbi nel riconoscere l’amico Franco come il “re” della ricotta, Pino come il “principe” del formaggio e Mimmo come il “sultano” della mozzarella di bufala. Non ci resta che la degustazione a“chilometro zero” SOGNANTE E VIBRANTE NEL CENTRO A GUARDAR VETRINE Siderno, la scuola che va oltre se stessa cambiando i comportamenti dei ragazzi Con il governo si può dialogare Avete (abbiamo) la possibilità di scrivere al nostro presidente del Consiglio!Straordinario, quasi paradossale. Scrivete, dunque, a [email protected] e raccontategli come se la passano gli Italiani, quelli del quotidiano, della cartella esattoriale, della bolletta salata, del lavoro che non c'è e dello studio fatto che non serve a nulla. Queste cose, però, Matteo sostiene di saperle e noi ci crediamo, come crediamo, però, che repetita iuvant. Magari però Matteo non sa che, a breve, verranno tagliati 2.603 alberi a Serra San Bruno per sanare il bilancio; si parla addirittura di una sorta di asta, 23 POLAROID OF Osservando le vetrine di un negozio del centro abbiamo notato la presenza di un caro amico che si confondeva con un manichino ... siamo rimasti ancora con un dubbio da chiarire.... DOMENICA 16 MARZO con il sistema delle offerte segrete. Si potrebbe dunque acquistare materiale legnoso per trovare i quattrini necessari a mettere in sesto il bilancio. Uno scempio. Una vergogna. Ma forse, Matteo, questo non lo sa!Proviamo a parlare di oltraggio alla nostra terra, non perché ci sentiamo più sfigati di altri, ma perché così è. E così sarebbe anche se succedesse in altre parti del nostro paese e del mondo. Scrivete con a l l ' o g g e t t o VERGOGNA!OLTRAGGIO!. E - ovviamente - c'è sempre da sperare che risponda. Cecilia, un meticcio alla Gesumino Pedullà Quando i libri di testo fanno spazio ai romanzi d'amore. Cecilia, un meticcio mezzo lupo mezzo chissà 18 giorni fa ha oltrepassato i cancelli della scuola media Gesumino Pedullà, quella tra il municipio e il mercato cittadino. Aveva sete: tanta sete e tanta fame. Non si reggeva sulle zampe. Il personale della scuola l'ha prima salvata, poi, in via straordinaria e con amore è andato oltre registri e campanella. Addirittura ben oltre Pitagora e Dante. Ora la cagnetta sta bene: ha un cuccia il pelo è lucido, gli occhi vispi e felici grazie a centinaia di carezze degli alunni che la stanno ripagando del presunto abbandono e dei maltrattamenti precedenti. In attesa di qualche adozione, la scuola ci ha informati di essersi rivolta a un'associazione che a giorni provvederà alle vaccinazioni e a tutto ciò che è necessario per il benessere di Cecilia. Intanto noi con gioia registriamo un'iniziativa che è approdata senza ostentazione e con naturalezza nel primo obbligo dell'istruzione, ovvero, ha cambiato, in positivo, il comportamento dei più giovani, donando alla Locride una generazione con più rispetto per gli animali. Eccellente, come tutte le cose nobili e degne che, oltre agli alunni, dovrebbero arricchire anche i genitori.