3 - Italiano - Loescher Editore

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Testo A
Il perito aeronautico
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Il signor Pigozzi aveva letto sul giornale di un tedesco dell’Est, ingegnere meccanico, che aveva costruito nel 1976 un piccolo aeroplano a motore con pezzi
presi da vecchie automobili, ed era fuggito nella Germania dell’Ovest sorvolando
il confine. Erano gli anni in cui i popoli erano gravati dal comunismo.
Poiché Pigozzi possedeva una vecchia automobile Fiat e non andava d’accordo
né con la moglie né con la figlia, aveva incominciato a vagheggiare l’idea di
partire un bel giorno in volo e di non tornare mai più. Era perito tecnico e sapeva lavorare sui motori. Inoltre era stato influenzato da un’enciclopedia di geografia illustrata. L’idea che aveva era di alleggerire al massimo l’automobile
Fiat, e perciò aveva tolto le portiere e tutta quanta la carrozzeria. Aveva tolto
anche le ruote di dietro e ci aveva messo un ruotino centrale trovato dal ferrivecchi. Aveva spostato al centro il seggiolino di guida, anche questo molto alleggerito, e aveva tolto il pianale e l’albero di trasmissione. C’era rimasto il
motore sulle due ruote davanti, e un tubo su cui stava il sedile con il ruotino
alla fine.
Aveva portato l’automobile in periferia, dove c’era un grande campo non coltivato perché in attesa della licenza edilizia. Lavorava vicino a un deposito di auto in
demolizione, ma il demolitore non era al corrente del suo progetto; anzi credeva
volesse fare una macchina agricola per falciare l’erba, così gli aveva detto il Pigozzi, una macchina sperimentale di concezione avveniristica. Per questo ci voleva l’elica, che aveva montato davanti, sull’albero motore. L’elica l’aveva trovata all’aeroporto, buttata in un angolo; gliel’avevano regalata perché aveva un difetto, ma questo difetto lui non l’aveva trovato. «All’aeroporto – diceva al demolitore (signor Caravita) – le eliche si trovano gratis per terra, perché lì loro ne
hanno tante che loro le sprecano». Poi aveva fatto le ali di tela su un telaio leggero di asticelle metalliche. E dietro, sulla coda, sopra il ruotino, il timone direzionale. Il demolitore diceva che quello sembrava un aeroplano dell’inizio del secolo; Pigozzi diceva che invece era una falciatrice di concezione moderna, come ne
fanno adesso in America.
La costruzione è durata più di un anno. Ma la tela l’ha messa l’ultimo giorno per
non dare nell’occhio; poi improvvisamente al mattino, alle dieci circa (era luglio,
del 1978), ha avviato il motore. Hanno visto tutto gli zingari di un campo nomadi
lì acquartierati. Il motore era senza marmitta e lui lo teneva al massimo, di modo
che l’aeroplano si è mosso. Era diretto a sud-est.
Ha incominciato a prendere velocità. Era uscito a guardare anche il demolitore
che lo aveva visto andar giù velocissimo, secondo lui a settanta o ottanta chilometri l’ora. Gli zingari dicono cento. Il campo era in leggera discesa e questo facilitava la velocità. Ha fatto quasi un chilometro sempre più forte. C’era un errore probabilmente nelle ali perché non si è mai alzato. Comunque nessuno ha visto bene. Il demolitore tra l’altro pensava volesse falciare l’erba; gli zingari invece gli son corsi dietro e l’hanno trovato morto, poveretto, contro il terrapieno della strada sopraelevata. L’aereo era distrutto, ma si riconosceva il motore Fiat e le
ruote Fiat anteriori. Dalla perizia fatta poi su Pigozzi risulta che l’ha ucciso
l’elica. Aveva in tasca quattro milioni, la patente per l’auto e un tubetto di latte
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condensato, forse per sostenersi durante il volo. Aveva anche la carta geografica
dell’Asia.
Secondo la testimonianza del demolitore l’errore era la mancanza dei freni: non
aveva considerato l’eventualità di frenare; e questo era un errore anche nel caso
si fosse trattato di una falciatrice. La moglie e la figlia non ne sapevano niente; e
quello che ripetevano a tutti era che il marito (e padre) era morto in un incidente
stradale mentre guidava la loro Fiat 850 alla curva della sopraelevata. Loro credevano che l’avesse venduta da un pezzo; non sapevano che invece la usava ancora, nonostante fosse vecchia e pericolosa. Alla curva hanno messo una piccola
lapide, come usa per un familiare che esce di strada. Sopra ci sono quelle parole
che scrivono i marmisti di solito: «... la moglie Virginia e la figlia Sara, addoloratissime della scomparsa... eccetera eccetera... di Pigozzi Ettore».
adatt. da Ermanno Cavazzoni, Il perito aeronautico,
in Vite brevi di idioti, Milano, Feltrinelli, 2009
A1. Quando si svolge la vicenda?
 A. Nel testo non viene indicato, ma comunque ai nostri giorni.
 B. Nel luglio del 1978.
 C. Nel 1976.
 D. Tra il 1976 e il 1978.
A2. Che cosa significa nel contesto «un tedesco dell’Est» (riga 1)?
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A3. Da dove Pigozzi ha preso l’idea di trasformare la sua automobile in un aeroplano?
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A4. Perché Pigozzi vuole costruire un aeroplano?
 A. Per sfuggire a un regime politico oppressivo.
 B. Non vuole costruire un aeroplano, ma una falciatrice.
 C. Per sfuggire alla moglie e alla figlia.
 D. Per arricchirsi con il progetto di una macchina avveniristica.
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A5. Che cosa significa l’espressione «aveva incominciato a vagheggiare l’idea di
partire» (righe 6-7)?
 A. Aveva cominciato a pensare con desiderio di partire.
 B. Aveva cominciato a riflettere sull’idea di partire.
 C. Aveva deciso di partire.
 D. Aveva una vaga idea di partire.
A6. Completa la tabella indicando con una crocetta quali parti del veicolo vengono eliminate, quali aggiunte e quali rimangono nella trasformazione dell’automobile in aeroplano.
Parti
Eliminate
Aggiunte
Rimanenti
albero di trasmissione
albero motore
ali di tela
carrozzeria
elica
freni
marmitta
motore
pianale
portiere
ruote anteriori
ruote posteriori
ruotino
seggiolino di guida
telaio per le ali
timone direzionale
A7. Nella frase «una macchina sperimentale di concezione avveniristica» (riga
20), che cosa significa l’espressione di concezione avveniristica?
 A. Progettata in modo avventato e improvvisato.
 B. Fantascientifica.
 C. Progettata in modo moderno, come in America.
 D. Progettata in modo innovativo, tale da anticipare il futuro.
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A8. Perché Pigozzi aveva ottenuto in regalo l’elica?
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A9. Perché Pigozzi non rivela a nessuno, neppure al demolitore, che sta costruendo un aereo?
 A. Perché ha paura di essere preso in giro.
 B. Perché teme che, se fosse scoperto, la sua fuga dalla famiglia verrebbe impedita.
 C. Perché ha paura che gli rubino il suo progetto avveniristico.
 D. Perché teme, se fosse scoperto, di essere arrestato dalla polizia.
A10. Nella frase «Era uscito a guardare anche il demolitore che lo aveva visto andar giù velocissimo, secondo lui a settanta o ottanta chilometri l’ora» (righe
35-37), a chi si riferiscono rispettivamente i pronomi lo e lui?
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A11. A tuo parere, è possibile formulare un’ipotesi sulla meta di Pigozzi? Motiva
la tua risposta con due precisi riferimenti al testo.
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A12. Come è morto Pigozzi?
 A. Si è schiantato contro il terrapieno della strada sopraelevata.
 B. È rimasto schiacciato quando l’aereo si è schiantato a terra.
 C. È stato colpito dall’elica.
 D. È uscito di strada alla curva della sopraelevata.
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Testo B
Il sapore visto al microscopio
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È con gli occhi rivolti alla scienza – e la mente divisa tra piacere e rigore – che
una folta schiera di studiosi e professionisti si sta dando da fare per svelare il
funzionamento del nostro senso più misterioso: il gusto. Misterioso perché, come
ampiamente dimostrato dalla letteratura scientifica, a determinare gusti e preferenze è un mix di componenti genetiche, fattori pre e post-natali e influenze ambientali.
Gli scienziati concordano nel ritenere che il sapore sia la combinazione di più
sensi chimici anatomicamente distinti. Gli stimoli del gusto, una volta dissolti
nella saliva, vengono captati dai recettori localizzati in varie parti della lingua,
del palato e dell’intestino. La componente olfattiva, invece, è formata da composti volatili percepiti da recettori che si trovano nelle regioni superiori del naso.
«Si pensa che esistano centinaia o migliaia di odori diversi», ha spiegato Julie A.
Mennella, biologa al Monell Chemical Senses Center di Philadelphia. «È proprio
grazie a questo mix di gusto e olfatto che siamo in grado, per esempio, di distinguere una fragola da un lime.» Da solo, infatti, il senso del gusto si divide in cinque categorie fondamentali: amaro, aspro, dolce, salato e umami, che in giapponese significa “saporito” e indica il gusto del glutammato monosodico. Per il resto, la partita si gioca in gran parte nel naso, considerando che a codificare i recettori olfattivi sono più di 1000 geni, la più grande super-famiglia genica presente nei mammiferi.
Ad affascinare molti studiosi è la considerazione di come le abitudini alimentari
abbiano «fatto la differenza» tra noi e gli altri animali. Secondo Richard Wrangham, primatologo dell’Università di Harvard, è stata la comparsa della cucina a
permettere ai nostri antenati di triplicare le dimensioni del loro cervello. Al di là
della data in cui fu cotto il primo pasto (alcuni la fanno risalire addirittura a 1,9
milioni di anni fa), su una cosa Wrangham e colleghi non hanno dubbi: «Spianando la strada all’espansione del cervello umano, la cucina ha reso possibili risultati cerebrali come la pittura nelle caverne, il componimento di sinfonie e
l’invenzione di internet». Oggi, tuttavia, si assiste a una situazione inversa: poiché il nostro corpo non si è ancora abituato all’abbondanza alimentare che rende
opulente alcune regioni del mondo, quelli che un tempo erano stimoli di sopravvivenza a desiderare cibi zuccherini o salati sono diventati complici nella comparsa di disturbi come diabete, obesità e ipertensione.
C’è accordo nel ritenere che le nostre preferenze in fatto di cibo siano determinate da un insieme di aspetti, tra cui componenti innate, fattori pre e post-natali,
cultura ed esperienze. «In termini generali, gli alimenti dolci, salati e saporiti sono attraenti di per sé», ha spiegato Gary Beauchamp, genetista e biologo del
Monell Chemical Senses Center. «Per quanto riguarda le sostanze aspre e acide,
invece, c’è la tendenza innata a evitarle, poiché sono spesso legate a composti
tossici delle piante. Come abbiamo dimostrato negli ultimi anni, tuttavia, le preferenze di gusto dipendono in gran parte anche dall’alimentazione della madre
prima e dopo il parto.» In particolare, il team di Beauchamp ha mostrato come i
sapori assorbiti tramite il latte materno siano fondamentali per formare i gusti del
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bambino. È anche sulla diffusione di una corretta alimentazione delle neomamme, dunque, che i ricercatori di Philadelphia contano di costruire le basi per
una salute pubblica «gustosamente più sana».
adatt. da Giulia Belardelli, Il sapore visto al microscopio,
in «la Repubblica», 6 marzo 2011
B1. Nel percepire e distinguere il gusto dei diversi cibi, è più importante il senso
del gusto o quello dell’olfatto? Motiva la tua risposta con precisi riferimenti
al testo.
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B2. Elenca le categorie fondamentali del gusto.
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B3. Che cosa significa l’espressione recettori olfattivi (righe 18-19)?
 A. Organi, situati in lingua, palato, intestino, che reagiscono agli odori.
 B. Organi, situati in lingua, palato, intestino, che reagiscono ai sapori.
 C. Geni che presiedono al riconoscimento degli odori.
 D. Organi, situati in gran parte nel naso, che reagiscono agli odori.
B4. Che cosa significa l’espressione primatologo (riga 23)?
 A. Scienziato che studia i meccanismi che permettono di stabilire record.
 B. Scienziato che studia le epoche primitive dell’evoluzione umana.
 C. Scienziato che studia i primati, cioè proscimmie, scimmie, ominidi, uomo.
 D. Scienziato che studia l’evoluzione.
B5. A tuo parere, c’è accordo tra gli scienziati sulla data in cui l’uomo ha
incominciato a preparare cibi cotti?
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B6. Perché, secondo Wrangham, la comparsa della cucina è alla base di molte
delle acquisizioni della mente umana, dalla pittura nelle caverne a Internet?
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B7. Indica quali delle seguenti affermazioni descrivono correttamente le nostre
scelte innate in fatto di gusto.
 A. Tendiamo a preferire cibi aspri e acidi.
 B. Tendiamo a evitare cibi aspri e acidi.
 C. Tendiamo a preferire cibi dolci o saporiti.
 D. Tendiamo a evitare cibi dal gusto troppo saporito.
B8. Completa le seguenti frasi.
1. L’uomo ha sviluppato una tendenza a preferire alimenti zuccherini e salati perché .............................................................................................................................
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2. Nelle società ricche di oggi la tendenza a preferire alimenti dolci, salati e saporiti è negativa perché .................................................................................................
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B9. In base a quanto viene detto nel testo, è corretto affermare che le preferenze
di gusto sono per lo più innate? Motiva la tua risposta.
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B10. Il testo che hai letto è
 A. uno studio tratto da una rivista scientifica.
 B. una voce di enciclopedia.
 C. un articolo argomentativo.
 D. un articolo divulgativo.
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Testo C
Un esercito di vegetariani
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I teenager americani lo fanno per gli animali, spinti, qualche volta, dalle crude
immagini dei video di YouTube sulle stragi di polli e tacchini, vitelli e agnelli.
Così, secondo alcune stime del governo, almeno un adolescente su duecento evita di mangiare carne. C’è chi lo fa per spirito animalista, chi per rispetto
dell’ambiente, chi per motivi salutistici e intanto l’esercito dei vegetariani si ingrossa in tutto il mondo.
In Italia, secondo l’Eurispes, sono oltre quota sei milioni, ma nel 2050 gli italiani
potrebbero arrivare addirittura a 30 milioni, se anche da noi arriverà la nuova
veggie generation. «La sensazione – commenta Luciana Baroni, medico all’ospedale Villa Salus di Mestre-Venezia e presidente della Società scientifica di
nutrizione vegetariana – è che, proprio perché fanno una scelta ideologica, i più
giovani sono più spesso vegani, escludono cioè dalla loro dieta anche uova e latte. Pensano al benessere globale degli animali e ritengono che il solo non mangiar carne non elimini completamente le loro sofferenze». Perché i vegetariani
non sono tutti uguali: oltre ai vegani ci sono anche i più oltranzisti, i crudisti o i
fruttisti, per esempio, che ammettono soltanto particolari categorie di cibi (rispettivamente solo vegetali crudi o solo frutta e semi).
«Il crescente interesse per il vegetarianesimo – aggiunge Luciana Baroni – è favorito anche dal fatto che quell’aura di paura nei confronti di queste abitudini
alimentari si è piano piano dissolta alla luce delle evidenze scientifiche, e in
realtà non esiste nessun pericolo concreto nell’abbracciare questo tipo di alimentazione».
Non tutti la pensano così, soprattutto quando si parla di adolescenti. «Certo, i
giovani vegetariani sono in aumento – conferma Andrea Ghiselli, ricercatore
all’Inran, l’Istituto italiano per la ricerca e la nutrizione – e sono soprattutto ragazze che spesso lo fanno per moda. Ma devono fare attenzione: i maschi in particolare rischiano carenze soprattutto di calcio, le femmine di ferro. Se la dieta è
vegetariana ma include prodotti animali ed è variata, non ci sono particolari pericoli. Ma un vegano non può fare di testa sua: se decide di esserlo è bene che pianifichi la sua dieta con un nutrizionista».
Gli esperti francesi dell’Istituto della nutrizione, per voce del vicepresidente Bernard Guy Grand, ricordano che una serie di studi epidemiologici dimostra come i
vegetariani siano meno soggetti a ipertensione arteriosa e a problemi cardiaci e
abbiano minori rischi di obesità e di diabete di tipo 2. Ecco giustificata la scelta
salutista, ma in Francia, come in Italia, sta prendendo sempre più piede la motivazione di tipo ecologista quando si decide di seguire la strada verde a tavola,
mentre è decisamente in calo, rispetto agli anni passati, quella di tipo filosoficoreligioso. «La scelta vegetariana di tipo religioso oggi è legata soprattutto alla
presenza di immigrati – commenta Michele Carruba, presidente della società del
Comune di Milano responsabile della ristorazione scolastica – e nelle scuole di
Milano teniamo conto delle richieste in questo senso. Per contro si sta facendo
strada il concetto di un’alimentazione ecosostenibile: un’alimentazione troppo
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sbilanciata sul consumo di carne animale provoca danni ambientali sia per quanto riguarda la deforestazione, sia per quanto riguarda l’inquinamento.»
Qualcuno, soprattutto in America, ha già scelto la strada del vegetarianesimo
part-time: si chiamano flexitarian, la loro Bibbia è il libro Flexitarian Diet della
dietista Dawn Jackson Blatner. Il precetto? Mangiare carne o pesce non più di
due volte alla settimana.
adatt. da Adriana Bazzi, in «Corriere della Sera», 12 febbraio 2009
C1. Il titolo «Un esercito di vegetariani» fa riferimento al fatto che
 A. stanno aumentando nel mondo le persone vegetariane, al punto che si possono paragonare a un esercito numeroso.
 B. stanno aumentando nel mondo le persone vegetariane che agiscono in
modo aggressivo, come un esercito, per convincere i “carnivori” a fare le
loro stesse scelte.
 C. stanno diminuendo nel mondo le persone vegetariane, al punto che si possono paragonare a un esercito decimato in ritirata.
 D. si è formato un esercito di vegetariani che combatte contro chi mangia
carne.
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C2. Che cosa potrebbe comportare l’arrivo della «veggie generation» (riga 9) in
Italia?
 A. Il raddoppiamento del numero dei vegetariani.
 B. La scomparsa dei vegetariani.
 C. La quintuplicazione dei vegetariani.
 D. Una flessione del numero dei vegetariani.
C3. Con quale delle seguenti parole non si può sostituire l’aggettivo oltranzisti
(riga 15)?
 A. Estremisti.
 B. Intransigenti.
 C. Incontrollati.
 D. Rigidi.
C4. Alcuni nutrizionisti francesi sostengono che
 A. i vegetariani siano meno soggetti ad alcune malattie (pressione alta, diabete, obesità ecc.).
 B. i vegetariani siano più soggetti ad alcune malattie (avitaminosi, fragilità
nervosa, anoressia ecc.).
 C. oggi in Francia la scelta vegetariana di tipo religioso sia legata soprattutto
alla presenza di immigrati.
 D. i vegetariani adolescenti maschi rischiano serie carenze di calcio.
C5. La motivazione ecologista al vegetarianesimo è tipica di chi è convinto che il
consumo di carne sia
 A. filosoficamente e religiosamente inaccettabile.
 B. meno salutare per il corpo umano.
 C. poco di moda.
 D. dannoso per l’ambiente.
C6. Chi sono, tra i vegetariani, i vegani (riga 12)?
 A. I vegetariani part-time.
 B. Quelli che, oltre alla carne, non mangiano latte e uova.
 C. Quelli che mangiano solo vegetali crudi.
 D. Quelli che mangiano solo frutta e semi.
C7. La carta tematica registra
 A. le percentuali di flexitarian rispetto agli abitanti di alcuni Paesi del mondo.
 B. le percentuali di vegani rispetto agli abitanti di alcuni Paesi del mondo.
 C. le percentuali di vegetariani rispetto agli abitanti di alcuni Paesi del mondo.
 D. le percentuali di vegetariani rispetto agli abitanti di tutti i Paesi del mondo.
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C8. Nel testo si afferma che in Italia i vegetariani sono più di sei milioni, numero
che corrisponde percentualmente
 A. al 6% della popolazione.
 B. al 50% della popolazione.
 C. al 10% della popolazione.
 D. quasi al 20% della popolazione.
C9. Secondo la carta tematica, in Europa i due Paesi che hanno la percentuale
maggiore di popolazione vegetariana rispetto al totale dei cittadini sono
 A. Italia e Danimarca.
 B. Francia e Polonia.
 C. Germania e Norvegia.
 D. Italia e Germania.
C10. Quale Paese, tra quelli considerati nella carta tematica, è percentualmente
più vegetariano?
 A. Italia.
 B. Germania.
 C. India.
 D. Canada.
C11. Secondo le tue conoscenze, per quale delle ragioni citate nel testo il Paese indicato nella risposta è percentualmente il più vegetariano tra quelli considerati?
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Grammatica
1.
Quale funzione svolge che nelle seguenti frasi? Metti una crocetta per ogni frase.
Congiunzione
Pronome
relativo
soggetto
Pronome
relativo
complemento
Pronome
interrog. /
esclamativo
Aggettivo
interrog. /
esclamativo





b.
Dobbiamo accettare
l’invito di Andrea?
Tu che ne pensi?
Che regalo favoloso!





c.
Dica ciò che pensa.





d.
Nessuno di noi sapeva
che lo spettacolo era
stato annullato.





a.
2.
3.
Nelle seguenti frasi la particella (pronominale o avverbiale) ci sostituisce una
o più parole. Per ogni frase indica quali parole sostituisce.
Nella frase
ci sostituisce
a.
I fumatori conoscono i danni provocati dal fumo,
ma non ci pensano.
................................
b.
Non so dirle se ieri sera l’automobile era ancora
posteggiata qui di fronte perché non ci ho fatto caso.
................................
c.
Ho vissuto tre anni a Roma, ma adesso non ci abito più.
................................
d.
Ha paura delle scale mobili e non ci sale volentieri.
................................
Leggi le seguenti frasi e analizza le espressioni sottolineate. Poi completa la
tabella indicando se le affermazioni proposte sono vere o false.
È usata
in senso
figurato
È una
metafora
È una
metonimia
Vero
Falso
Vero
Falso
Vero
Falso
a. Questo ristorante è amato
dalle buone forchette.






b. Cristiano si crede un adone.






c. Ogni gioco prevede delle
regole.






d. Con la sua scelta si è attirato
una pioggia di critiche.






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Prova
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4.
Indica in quale delle seguenti frasi non è presente un predicato di forma passiva.
 A. Osservando meglio, si vedono alcune macchioline.
 B. Tutti i suoi libri sono stati ispirati da esperienze reali.
 C. I maratoneti sono già partiti da mezz’ora.
 D. Le colpe e i meriti vanno ripartiti equamente tra tutti noi.
5.
Analizza il seguente periodo: «Quando i genitori del piccolo gli chiesero un
consiglio, lo psicoterapeuta li tranquillizzò e rispose che non aveva mai incontrato casi simili, ma che a suo parere non dovevano preoccuparsi perché tutto
si sarebbe risolto seguendo il bambino con affetto».
Distingui le diverse proposizioni che lo compongono completando la tabella.
Principale
.....................................................................................................
Coordinata alla
principale
.....................................................................................................
esplicita
1. ................................................................... implicita


esplicita
2. ................................................................... implicita


esplicita
3. ................................................................... implicita


Subordinata di
secondo grado
esplicita
....................................................................... implicita


Subordinata di
terzo grado
esplicita
....................................................................... implicita


Subordinata
di primo grado
6.
Considera le frasi «La giornata era gelida» e «I bambini non sentivano freddo». Collega i due eventi in un’unica frase, in modo da rendere esplicita la relazione logica tra di essi.
....................................................................................................................................
....................................................................................................................................
7.
Completa il seguente testo inserendo la punteggiatura mancante; scegli i segni più adatti in modo da favorire la leggibilità.
Chi visita l’Estonia esclama   Sembra una Scandinavia in formato mignon 
 Infatti molte cose evocano la penisola scandinava  la lingua incomprensibile
 tutta consonanti  appartenente allo stesso ceppo del finlandese  le casette
di legno di colori pastello  simili a quelle dei fiordi norvegesi  l’aspetto fisico
degli estoni  molti dei quali sono alti  biondi  con gli occhi azzurri 
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3
Prova
8.
Leggi la seguente voce di dizionario e indica quali delle seguenti affermazioni
sono vere e quali sono false.
Sottìle /sot΄tile/ [lat. subtīle(m) ‘sottile’, da sŭb ‘sotto’ e da un deriv. da tēla; propriamente ‘che passa attraverso la tela’] A agg. 1 Che ha uno spessore molto limitato, o più limitato del normale, o limitato relativamente alle altre dimensioni:
corda, filo, lama, strato, parete ─; ─ come un foglio di carta, come una ragnatela
│Spiaggia ─, di estensione bassa, con pendio dolce e lungo, e poca acqua│(mar)
Cavi ─, quelli leggeri e maneggevoli, usati per facilitare le manovre quando la
nave sta per partire │Essere sui cavi ─, stare per partire, detto di navi. 2 est. Di
forma snella, slanciata: collo ─; vita, figura ─; gambe, caviglie ─│Barca,
imbarcazione ─, leggera e veloce │fig. Voce ─, di tono esile, lieve │pop. Mal ─,
tisi. 3 fig. Puro, fresco, leggero: aria ─; brezzolina ─ e penetrante; venticello ─
│Profumo ─, delicato. CONTR. Pesante. 4 fig. Acuto, fine: vista, odorato ─. 5
fig. Che è in grado di penetrare addentro alle questioni, ai problemi, e sim., cogliendone ogni particolarità, sfumatura, minuzia, e sim.: ingegno, mente, intelligenza, spirito ─; persona molto ─ │Che è pensato, detto o fatto in modo sottile:
astuzia, malizia ─; fare una ─ distinzione; investigando tra me cose ─ e rare
(ALFIERI) est. Sofisticato, astruso, cavilloso: discorso, disputa, argomentazione
─. 6 fig. † Meschino, scarso: facendo sottilissime spese (BOCCACCIO). 7 fig. raro † Manchevole, debole. B in funzione di avv. ● lett. In modo acuto e penetrante:
io no lo intendo, sì parla ─ (DANTE). C s.m. ● Nelle loc. guardare, andare, per
il ─, badare alle minuzie, a particolari di scarso rilievo o peso. D s.m. 1. parte sottile 2. raro † parte migliore.
Vero
Falso
a.
Sottile è un aggettivo, ma in alcune accezioni può essere
usato come nome o avverbio.


b.
Sottile deriva dal francese.


c.
Nella frase «Ho spalmato il toast con un sottile strato
di burro» il termine sottile è usato nel significato di base.


d.
Nella frase «Ha una figura sottile» il termine sottile è
usato nell’accezione 5.


e.
Il contrario di sottile, in tutte le accezioni, è pesante.


f.
Come termine marinaresco, sottile ha significati particolari.


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3
Prova
9.
10.
Riconosci quale rapporto di significato lega le coppie di parole riportate nella
prima colonna a sinistra, indicando con una crocetta la risposta corretta.
Sono
sinonimi
Sono
contrari
Sono
omonimi
Uno include
il significato
dell’altro
la fine / il fine




guerra / pace




albero / faggio




fato / destino




Indica i tipi di subordinata presenti in ciascun periodo riportato nella prima
colonna a sinistra, mettendo una crocetta nella casella esatta.
Interrogativa
indiretta
Modale
Oggettiva
Relativa
Soggettiva
Temporale
Quando
entrò,
salutò tutti
quelli che
conosceva.
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




Mi piace
passare le
vacanze
camminando
in montagna.






Vorrei sapere
quando devo
restituire il
libro.






Non credere
di avermi
convinto.





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