[nazionale - 14] inserti/pagine 19
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Regno Unito-Cina Il mondo in cifre 14 Il Mondo nel 2009 LA STAMPA VENERDÌ 19 DICEMBRE 2008 Regno Unito Australia Cina Crescita del Pil: -1,0% Crescita del Pil: 1,6% Crescita del Pil: 8,0% Pil: 2.442 miliardi di dollari Pil: 755 miliardi di dollari Pil: 4.818 miliardi di dollari Inflazione: 1,9% Inflazione: 3,2% Inflazione: 3,6% Popolazione: 61,9 milioni Popolazione: 20,8 milioni Popolazione: 1,3 miliardi Stretta tra il credito in crisi e l’esplosione della bolla immobiliare, e senza mezzi di bilancio necessari per dare impulso alla domanda l’economia inglese avrà una contrazione. I consumatori sono molto indebitati: saranno costretti a tagliare le spese. I Il partito laburista al governo dovrà far fronte a critiche crescenti per il rallentamento dell’economia e l’aumento dei prezzi, ma guadagnerà consensi sul terreno dell’ambiente. Bisogna però trovare una soluzione poco costosa per applicare Kyoto. I L’attore, regista e produttore cinematografico Ed Harris Mano a mano che si esaurisce l’effetto benefico delle olimpiadi, il governo cinese dovrà conciliare la necessità di sostenere la crescita e quella di contenere l’inflazione: una sfida difficile. Fallire su uno di questi punti potrebbe alimentare la conflittuali- I tà sociale così temuta dai governanti del paese (anche se il partito comunista ha ottenuto un ottimo ritorno di immagine con i giochi). La campagna contro la corruzione - motivata dallo stesso timore di malcontenti - continuerà, mentre è improbabile pensare a una svolta più democratica. Le relazioni con Taiwan, saranno più facile con il ritorno dell’isola nel sistema politico nazionale. Dietro la facciata, però, è ancora tensione. Canada, la rivincita dell’Ovest Il caro energia metterà alle strette l’Ontario e il Québec che alimentano le industrie con l’import JEFFREY SIMPSON 12 milioni Il numero di abitanti dell’ Ontario: tra le dieci province del Paese è quella più popolosa Ospita circa un terzo dei canadesi 1/3 del reddito L’Ontario con le sue industrie produce oltre un terzo del reddito totale canadese, e il suo pil pro capite è uno dei più alti del mondo 7,8 milioni Il numero di abitanti del Québec, la più estesa provincia del Canada e la seconda più popolosa dopo l’Ontario L’economia è basata sui servizi e l’industria Il Canada è stato spesso descritto come il paese delle «due solitudini»: la parte francofona del Québec e il resto del paese. Mantenere i due gruppi uniti all'interno della federazione è sempre stata la prova delle leadership politiche. Il separatismo del Québec è in profondo sonno, e nulla suggerisce che si sveglierà. Un partito separatista di nome, il Bloc Québécois, ha vinto in provincia alle elezioni federali di ottobre 2008 senza menzionare il separatismo e proponendosi come il miglior esponente degli interessi del Quebec in Canada. Scontri in Brasile Una ripresa aerea di un controllo delle forze di sicurezza nella giungla dell’Amazzonia Il polo si scioglie «L’artico canadese non ghiaccerà più» Nuovi separatisti Invece, i nuovi ceppi separatisti fioriscono tra le tre pro- La crescita nel 2009 comincerà a frenare e farà registrare un calo dell’1% vince occidentali ricche di energia - Saskatchewan, Alberta e British Columbia -. Non minacceranno l'unità canadese, ma complicano la situazione politiche. Nel 2009, o forse nel 2010, qualcosa di inimmaginabile, una volta che accadrà: l'Ontario, storica cassaforte canadese, inizierà a ricevere aiuti economici da altre province. Un po' come se la Toscana fosse superata dalla Sicilia in Italia. Crescita in calo In Canada la crescita nel 2009 zoppicherà intorno a un calo dell'1%, anche con l'impulso della corsa dei prezzi dell'energia, dei fertilizzanti e dei prodotti alimentari, di cui il Canada occidentale è esportatore. Ontario e Quebec sono il cuore dell'indu- Il ghiaccio nell’Artico canadese si sta sciogliendo a ritmi talmente allarmanti che l’area Nord in sei anni non si ghiaccerà più nella stagione invernale. È la conclusione di uno studio sui cambiamenti climatici, condotto per 15 mesi da una spedizione scientifica, resa nota a Quebec City nel corso della Conferenza internazionale sui cambiamenti nell’Artico 2008. «L’inizio di una stagione senza ghiacci è tra noi - ha detto David Barber, uno degli scienziati che hanno condotto la spe- I stria del paese: avranno una battuta d'arresto nel 2009, con tassi di crescita potenzialmente abbastanza bassi per qualificarsi come in recessione. I prezzi elevati dell' energia sono buoni per i produttori canadesi occidentali, ma cattivi per Ontario, che importa quasi tutto il suo petrolio e del gas. Recessione dell’auto Oltretutto il manifatturiero dell'Ontario è guidato dall'industria automobilistica. Una recessione americana rallenterà anche le regioni canade- dizione - Le conseguenze per le comunità eschimesi, l’ambiente e l’intero ecosistema a Nord sono a questo punto imprevedibili: tutto sta accadendo in modo molto più rapido di quanto fosse stato anticipato». Solo due anni fa si pensava che l’Artico sarebbe stato libero dal ghiaccio nel 2030. «L’intero sistema - ha dichiarato Barber - sta cambiando molto rapidamente. L’Artico ci sta dicendo che il cambiamento del clima sta arrivando più veloce e più forte». si che dipendono dalle loro esportazioni verso sud. Alcune grandi banche del paese, con sede in Ontario, hanno già patito della crisi dei subprime e del credit crunch americano. Come se non bastasse, nell'Ontario i fabbricanti non possono più neppure puntare sulla magia dei dollari canadesi a buon mercato: nel 2008 il dollaro canadese ha raggiunto la parità con il dollaro americano. Bolletta energetica Il Québec gode di molta energia idroelettrica a basso co- Dalton McGuinty Il premier dell’Ontario ha un asso nella manica: 20 miliardi di dollari in aiuti dalle altre province sto, l'Ontario è meno fortunato. Ha enormi problemi con i suoi reattori nucleari che producono a costi molto alti. Il governo provinciale si è impegnata a costruire altri reattori ma ci vorrà tempo - anni per accenderli. Nel frattempo la bolletta energetica continuerà a crescere. Il premier dell'Ontario Dalton McGuinty, lamenta la sua difficile situazione della provincia e le sue proteste sono state ignorate. Alle elezioni federali di ottobre i conservatori hanno migliorato la loro posizione, il che lascia supporre che Stephen Harper ha buone chances di sostituirlo. Ma l'onorevole McGuinty ha un punto di vantaggio: attraverso una perequazione e molti altri programmi federali, 20 miliardi di dollari (16,9 miliardi di euro) potrebbero arrivare all' Ontario dalle altre province. Ontario in crisi Insomma, il Canada occidentale che cresce e quello orientale in crisi provocheranno tensioni nel 2009. Il governo centrale finanzia il sistema di perequazione troverà il suo bilancio appesantito dai maggiori contributi necessari per l'Ontario. Uno scontro è in vista, infine, tra il governo federale e Alberta e Saskatchewan. Queste province non vogliono che si faccia nulla per rallentare l'estrazione delle sabbie bituminose che portano petrolio, del gas naturale e carbone. L'Alberta, la provincia più inquinante, è disposta ad autorizzare un aumento delle emissioni di gas Verrà al dunque lo scontro tra governo centrale e l’Alberta sulle emissioni serra del 20% entro il 2020. Eppure, il governo federale afferma che il Canada taglierà le proprie emissioni del 20% proprio entro il 2020. Una riduzione del 20% complessiva è impossibile se le emissioni di Alberta aumentano del 20%. Il Canada dovrà rivedere, con una rinegoziazione internazionale al cambiamento climatico, l'impegno di un obiettivo che non può rispettare. Oppure Ottawa dovrà far adottare in qualche modo allo Stato di Alberta misure ambientali più rigorose.