Non all`abbandono degli animali
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Non all`abbandono degli animali
Organo ufficiale d’informazione della Federazione dei Verdi Anno IV - n.102 giovedì 10 luglio 2008 Sped. in Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 DCB - Roma • Direttore resp.: Enrico Fontana • Comitato edit.: Giuseppe Trepiccione, Gianpaolo Silvestri (inserto Mappe) • Caporedattore: Valerio Ceva Grimaldi • Editore: undicidue srl, via R. Fiore, 8 Roma Stampa: Rotopress, via E. Ortolani, 33 - Roma • Reg. Trib. di Roma n. 34 del 7/2/2005 • Redazione: via A. Salandra, 6 - 00187 Roma - tel. 0642030616 - fax 0642004600 - [email protected] • Stampato su carta ecologica • La testata fruisce dei contributi di cui alla legge 7 agosto 1990 n. 250 Olimpiadi, è scontro su Sarkozy Riscoppia la polemica sui prossimi Giochi Olimpici in programma a Pechino ad agosto Lorenzo Senni Nucleare, i perché di una non scelta Marco Montanari [email protected] [email protected] A un mese dall’inizio dell’evento, infiamma la polemica sulla presenza di Primi Ministri e Capi di Stato. Confermano Bush, Fukuda, Berlusconi e Myung-Moon. Assenti la Merkel e il Segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon, Brown alla cerimonia di chiusura. Cohn Bendit: “Uno scandalo Sarkozy a Pechino” a pagina 2 Non all’abbandono degli animali Al via una campagna nuova campagna del ministero della Salute, del Lavoro e delle Politiche sociali Maria Beatrice de Camillis [email protected] Protesta “No Cav”, the day after La manifestazione di piazza Navona spacca il centrosinistra dopo le accuse a Napolitano e al Papa 2 M L asciami da un parente, lasciami da un amico, lasciami in una pensione, lasciami in un canile. È quello che direbbe ogni cane (se potesse parlare) al proprio padrone in procinto di partire per le vacanze. Ed è quello che suggerisce la campagna di sensibilizzazione anti-abbandono del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche sociali avviata in questi giorni grazie anche al contributo artistico del fotografo Oliviero Toscani. C’è da chiedersi che ‘razza’ di gente è quella che abbandona sull’autostrada il proprio cane solo perché sta per andare in ferie? Il testimonial della campagna istituzionale, Rischio, il jack russel di Toscani-figlio (dallo stesso immortalato in foto) non dà scampo a chi si imbatte nel manifesto pubblicitario: “Tu di che razza sei? antova e Sabbioneta, poi la Ferrovia Retica, che attraversa le Alpi tra Italia e Svizzera: sono da martedì “Patrimonio mondiale dell’umanità”. Le prime sono considerate “eccezionali testimonianze dell’architettura e dell’urbanistica del Rinascimento”. Con loro entrano a far parte della lista stilata dall’Unesco anche il Monte Titano e il centro storico di San Marino, portando per la prima volta la minuscola Repubblica ad ottenere il prestigioso riconoscimento. Lo ha deciso il Comitato dell’Unesco che vaglia le candidature, riunito per la trentaduesima volta nella sua storia, in Canada, a Quebec City, in una sessione fiume che terminerà domani. Tra lunedì e martedì, il Comitato ha aggiunto alla lista dei siti bollati “World Heritage” 27 località, diciannove scelte per l’importanza culturale e otto per quella naturale. Una massiccia infornata che si va ad aggiungere agli 851 siti già presenti nelle liste dell’Unesco, aperte nel 1972, e che rende più saldo il primato Umana o disumana?” sembra voler chiedere. E l’interrogativo, è proprio il caso di dirlo, posto in cagnesco, esige una decisione primordiale di identità, una risposta a se stessi – la gravità della violazione, di cui l’abbandono ne è solo un esempio, invitando all’approfondimento del fenomeno e delle misure preventive al randagismo (www.ministero- Possedere un animale è cosa diversa dal possesso ‘responsabile’ di un animale. Bisogna avere la consapevolezza che prendersi cura di un cane, di un gatto, ecc. equivale a osservare delle regole, avere dei doveri e rispettare dei diritti umani o disumani – più che proporre un dubbio amletico. L’abbandono dei cani è un reato penale (Legge 189/2004), oltre che una vera e propria forma di tradimento. La campagna è a tutela dei diritti degli animali e vuole ricordarne Unesco, l’Italia fa 43: tre nuovi siti nel Patrimonio mondiale dell’umanità assoluto italiano. Con l’ingresso di Mantova e Sabbioneta — la «Piccola Atene» voluta dal duca Vespasiano Gonzaga — e della ferrovia dell’Albula e del Bernina (a metà con la Svizzera), l’Italia arriva ora ad avere 43 siti riconosciuti di “eccezionale valore universale”. Quest’anno, però, uno dei portabandiera del made in Italy ambientale rischiava di vedersi scippato il bollino Unesco: l’arcipelago delle Eolie. Scongiurata dai commissari di Quebec City l’ipotesi di cancellazione, le isole escono dalla lista dei beni a rischio ma restano comunque delle “sorvegliate speciali”. salute.it). Secondo dati delle Regioni, riferiti al 2006, sono circa 600 mila i cani randagi e di essi solo un terzo riesce ad essere ospitato dai canili. Il resto, i cani vagabondi - il cui numero è incrementato ogni anno dal fenomeno degli abbandoni, spesso sono causa di incidenti stradali e di danni a persone o cose, oltre a rappresentare una forma di degrado sociale e ambientale che ne genera altrettanto, attraverso la polluzione di insetti, ratti e infezioni. Possedere un animale è cosa diversa dal possesso ‘responsabile’ di un animale. Bisogna avere la consapevolezza che prendersi cura di un cane, di un gatto, ecc. equivale a osservare delle regole, avere dei doveri e rispettare dei diritti. Un animale non è un giocattolo, uno sfizio, uno status o un passatempo di cui disfarsi se ci si annoia o se si guasta. È ormai provato anche nel campo medico che vivere con un cane rappresenta una grande opportunità per migliorare la propria qualità di vita e di salute. I bambini e gli adolescenti che crescono con un cane sono molto più equilibrati e responsabili dei loro coetanei che non hanno avuto modo di avere un’esperienza così completa e formativa. Gli animali aumentano la capacità di socializzazione e il senso di appartenenza alla famiglia. Dunque per essere dei buoni padroni occorre informarsi sulle esigenze fisiologiche della singola razza animale, sugli obblighi di legge, sulle più opportune forme di gestione e di controllo dell’attività riproduttiva. Sull’intera tematica degli animali domestici in posizione forte, e talvolta non perfettamente allineate, si schierano gli attori istituzionali. Il mondo dell’associazionismo e del volontariato, i singoli proprietari, amanti o semplicemente simpatizzanti degli animali discutono di volta in volta le diverse problematiche da affrontare. Come quella recentemente insorta sull’abolizione della black list (la lista delle razze più pericolose) che vede emergere da un lato le ragioni del Codacons a tutela di coloro che hanno subito attacchi da pitbull e dall’altro le motivazioni istituzionali dell’abolizione della lista canipericolosi. Voluta dal ministro e basata sulla teoria della innocuità di ogni razza a patto che i cani non vengano addestrati all’aggressività. In arrivo, quindi entro l’estate, l’ordinanza che oltre a vietare ogni tipo di addestramento istigante la ferocia dei cani, prevede per i proprietari corsi di formazione e di responsabilizzazione. In attesa delle nuove normative in materia ci aspettiamo che la buona e giusta campagna antiabbandono riesca a registrare al proprio attivo i numeri dei cani rimasti con i propri padroni e non quelli dei cani abbandonati e piangenti, come diceva il ritornello di una bella canzone di Julio Iglesias “se mi lasci non vale...”. “Il nucleare di nuova generazione è pulito e sicuro”. Questo è il ritornello che nelle ultime settimane è stato ripetuto più volte dai sostenitori dell’atomo, soprattutto in seguito all’annuncio da parte del Governo Berlusconi di voler riaprire le centrali. Cosa c’è di pulito e soprattutto sicuro, poi, è ancora tutto da capire. Visto che il nucleare è senza dubbio una tra le fonti energetiche più inquinanti, con il rischio incidenti sempre vivo e dietro l’angolo. Non è un caso che la fuga radioattiva, verificatasi ieri a Triscastin in Francia, è solo l’ultimo di una lunga serie, cominciato con l’incidente di Krsko (Slovenia) al quale ha fatto seguito quello avvenuto in Giappone. Fortunatamente in tutti e tre i casi i danni sono stati contenuti, ma il tema sicurezza resta di stretta attualità. A questo punto la domanda sorge spontanea: perché ritornare al nucleare e non impiegare quell’immensa mole di denaro in progetti volti allo sviluppo di fonti energetiche rinnovabili, quali sole e vento, salvaguardando così sia l’ambiente che i cittadini? Perché tornare al nucleare quando nel 1987 (il ventennale si è festeggiato proprio lo scorso anno), venti milioni di italiani, con un referendum si sono espressi in maniera netta sulla questione? Perché tornare al nucleare senza interpellare nuovamente i cittadini (qualora si voglia considerare nullo il parere già espresso), motivando il tutto dichiarando che “il nostro paese, e il pianeta intero, hanno bisogno di energia”. Ma l’Italia ha veramente bisogno di questa fonte energetica? L’aspetto economico, poi, non va sottovalutato. Questo perché partire oggi con l’atomo significherebbe essere operativi forse tra venti anni, ovvero quando le riserve di uranio 235 saranno prossime all’esaurimento. Il gioco vale quindi la candela?Non sarebbe più semplice ottimizzare l’uso di energia eliminando al massimo gli sprechi? Non sarebbe più semplice cominciare a diffondere un vero e proprio concetto di educazione energetica? Il capitolo scorie, poi, non va assolutamente trascurato. Un paese che ha ampiamente dimostrato tutti i suoi limiti nella gestione dei rifiuti tradizionali, vedi per esempio il dramma che sta vivendo la regione Campania, come potrà gestire al meglio quelli radioattivi? Anche a questo, forse un giorno, qualcuno proverà a rispondere, visto che ad oggi si è solo annunciato un ritorno all’atomo senza spiegare come, quando, dove e soprattutto perché. 2 giovedì 10 luglio 2008 La guerra tra i “grandi” ai Giochi Al centro della querelle la presunta compravendita di centrali nucleari, costruite da una società francese, in estremo Oriente dalla prima A trenta giorni dalla cerimonia inaugurale delle prossime Olimpiadi in programma a Pechino, si infiamma nuovamente la polemica sulla presenza di Primi Ministri e Capi di Stato. A margine del G8 svoltosi in questi giorni in Giappone, numerosi esponenti politici hanno confermato la propria presenza all’apertura dei Giochi, scatenado reazioni in tutto il mondo. Confermano, tra gli altri, la propria presenza il presidente americano George W. Bush, il premier giapponese Yasuo Fukuda, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi (“Penso che andrò all’inaugurazione delle Olimpiadi in Cina, anche se devo ancora verificare l’agenda”, ammette) e il presidente sudcoreano Lee Myung-Moon. Non saranno presenti, invece, il Cancelliere tedesco Angela Merkel e il Segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon mentre il primo ministro britannico, Gordon Brown, si recherà a Pechino solo per la cerimonia di chiusura. Tuttavia, la decisione che desta più sorpresa – e forse più polemica – è AMBIENTE Bonelli: il G8 in Giappone è stato un fallimento politico e morale. Ignorata l’emergenza climatica “Il G8 in Giappone è un enorme fallimento sia dal punto di vista politico che morale. Non si possono attendere 42 anni prima di cominciare ad intervenire con la necessaria determinazione sull’emergenza climatica che è, già oggi, una priorità planetaria”. Lo dichiara Angelo Bonelli dei Verdi commentando la decisione del G8 giapponese di tagliare le emissioni di gas serra ‘solo’ dal 2050. “Non è possibile spiega l’esponente del Sole che ride - continuare a far finta di niente e spostando la questione climatica alle prossime generazioni. Lo scioglimento dei ghiacciai in Patagonia nei mesi invernali e il distaccarsi di un iceberg grande quanto Manhattan dal Polo Nord dimostrano che è necessario intervenire subito: il clima che cambia è una vera e propria emergenza mondiale”. “Il presidente Consiglio Berlusconi ha avallato l’esito vergognoso di questo vertice che pone obbiettivi vaghi e che consentirà ai paesi emergenti di continuare ad inquinare ed ad immettere sempre più gas clima alteranti nell’atmosfera, mentre dal punto di vista energetico si continua ad insistere sulla follia del nucleare, costoso, sicuro e radioattivo mentre il futuro è nelle rinnovabili - ha concluso Bonelli -. Non basta piantare qualche albero a favore di telecamera per salvare il Pianeta”. Liguria No alla costruzione del campo da golf all’Acquasanta: pericolo per aree di pascolo e boschi Si ritorna alla carica con il Golf dell’Acquasanta in Liguria ma con una novità; non un campo da 18 buche bensì uno da 27. “Ci siamo sempre opposti a questo progetto nelle varie sedi dove lo stesso è stato presentato non perché contrari al tipo di attività sportiva, ma perché inadatto al territorio dove sarà insediato”. Cristina Morelli, Presidente Regionale dei Verdi e Andrea Brignolo, Commissario Provinciale dei Verdi, contestano aspramente il progetto del campo da golf per il rischio ambientale che ne deriva. “Il nostro territorio non si presta alla realizzazione di campi da golf. Il rischio che questo tipo di interventi può causare è una mutazione territoriale come già avvenuto nel Comune di Cogoleto - Fraz. Lerca dove l’intervento ha profondamente modificato l’aspetto geomorfologico della zona in oggetto”. Riteniamo che in una situazione territoriale di grande pregio ma fragilissima e già pesantemente compromessa, quale la Liguria, il paesaggio rimanga un bene assoluto ed immodificabile. Il golf dell’Acquasanta presenta numerose criticità quali: una graduale scomparsa delle aree a pascolo ed una sensibile diminuzione dei boschi circostanti; la chiusura di una zona molto frequentata dai genovesi sia per la tradizionale scampagnata domenicale sui piani di Prà, sia per la presenza di palestre di roccia amate dagli escursionisti; l’approvvigionamento idrico, che sarà cospicuo soprattutto nei mesi estivi, influirà sulla penuria d’acqua che ciclicamente colpisce la nostra città; la viabilità inciderà negativamente sulla zona di Voltri già pesantemente toccata da questo aspetto. “Riteniamo che gli unici a trarre beneficio da questo intervento siano quegli immobiliaristi che prevedono di ricavare un ingente utile dalla vendita degli alloggi destinati all’area. Il business non è certo il gioco del golf; anche perché, dal momento che ad Arenzano e Cogoleto esistono già dei campi, riteniamo che il territorio sia ampiamente coperto da questi servizi e gli amanti di questo sport possono trovare numerose alternative nel giro di pochi chilometri.” quella del presidente francese Sarkozy, che dopo aver paventato l’idea di boicotta- iniziative contro il passaggio della fiamma olimpica in Europa. “Sono deluso e amareg- ropee, Andrea Ronchi. “Non parteciperò alla cerimonia – ha scandito Poettering –, L’annuncio, secondo Reporter senza frontiere, rappresenta un “assegno in bianco” al governo cinese per proseguire la repressione del dissenso e delle proteste tibetane. Anche il presidente del Parlamento europeo, Hans Gert Poettering, non si recherà a Pechino re politicamente la cerimonia, ammette che a Pechino l’8 agosto ci sarà eccome, e rappresenterà, oltre al proprio Paese, anche l’Unione Europea, dato che proprio Sarkozy è presidente di turno dell’Unione per il semestre appena cominciato. Alla notizia, le reazioni non si sono fatte attendere: “È stata una capitolazione in piena campagna la decisione di Sarkozy di partecipare alla cerimonia d’inaugurazione delle Olimpiadi”, afferma Robert Menard, segretario generale di Reporter senza frontiere, l’associazione per la libertà di stampa e dei giornalisti che ha portato avanti numerose giato - ha aggiunto Menard -, fino all’ultimo momento ho voluto credere che non osasse”. “Una simile scelta – prosegue il reporter – rappresenta una rinuncia a tutti gli impegni che aveva preso come candidato e a tutti i valori che il nostro Paese incarna”. L’annuncio, secondo Menard, rappresenta un “assegno in bianco” al governo cinese per proseguire la repressione del dissenso e delle proteste tibetane. Anche il presidente del Parlamento europeo, Hans Gert Poettering, non si recherà a Pechino. Lo ha precisato ieri al termine di un incontro a Strasburgo con il ministro per le Politiche eu- la posizione dell’Europa in materia è stata già decisa mesi fa ed é molto chiara”. La partecipazione di Nicolas Sarkozy alla cerimonia di apertura delle Olimpiadi sarà in ogni caso oggetto di un dibattito, in programma il 22 luglio prossimo, tra i ministri degli Esteri dell’Unione, per verificare se la presenza sarà di fatto in qualità di presidente della Francia o anche di presidente di turno della Ue. Prova a distendere il clima il portavoce di Sarkozy, Amadeu Altafaj: “La presenza del presidente francese é una decisione sovrana della Francia, che ha indicato che avrà un contatto con i partner europei per decidere se ci sarà come presidente francese o come presidente del Consiglio Ue”, ma tali affermazioni non sembrano stemperare le polemiche. Molto duro è infatti il giudizio del leader dei Verdi europei, Daniel Cohn Bendit, che ritiene che sia “uno scandalo partecipare alle cerimonia di apertura, e il Cio ha deciso di girare la testa davanti ai problemi in Darfour, Tibet e Birmania. Con la decisione di assegnare i Giochi alla Cina – prosegue l’esponente Verde – l’idea olimpica è associata al genocidio del Tibet, dove negli anni ci sono stati oltre un milione di morti”. “La cerimonia di apertura dei Giochi è sempre una manifestazione politica del Paese ospitante – incalza – e andarci come ha deciso di fare Sarkozy è un atto di obbedienza al partito comunista cinese”. “La Francia – conclude Bendit – vuole vendere centrali nucleari e se c’é un Paese che le vuole comprare è la Cina. Non è difficile capire che se si vuole vendere non si può boicottare la cerimonia di apertura”. L’ultimo mese di attesa, insomma, non comincia col migliore degli auspici. Protesta “No Cav”, the day after La manifestazione di piazza Navona spacca il centrosinistra dopo le accuse a Napolitano e al Papa Alessio Nannini I l giorno successivo alla manifestazione contro i provvedimenti del governo in materia di giustizia, ecco puntuali i commenti dei rappresentanti di partito, per lo più critici circa i toni usati da chi si è avvicendato sul palco di piazza Navona. Gaetano Quagliariello, vice capogruppo al senato del Pdl e tra i primi nel pomeriggio di martedì a criticare “il turpiloquio confuso” dei nuovi girotondi, ha puntualizzato la sua critica per le frasi irriguardose rivolte a Benedetto XVI e Giorgio Napolitano: «Quando ci si mette sulla strada delle contumelie e degli insulti si finisce obbligatoriamente per offendere le istituzioni. Ora è il giorno dei distinguo e dei pentimenti; speriamo che alle parole seguano i fatti». Ben più risoluto è Italo Bocchino quando definisce la Dall’opposizione c’è una lettura diversa della manifestazione, focalizzata principalmente su ciò che ha spinto gli organizzatori a mobilitarsi. Se Berlusconi non avesse impegnato i primi mesi di legislatura per curare i suoi interessi, sintetizza Dario Franceschini, non ci sarebbe stata alcuna mobilitazione manifestazione “volgare, inutile e non politica”, e peraltro dannosa a un possibile dialogo fra maggioranza e opposizione. Inevitabile l’attacco a Italia dei Valori. Stessa osservazione fatta dal leghista Roberto Cota: «La manifestazione di ieri è stata un boomerang». Lo scopo di Di Pietro, secondo la Lega, è quello di ottenere il massimo della visibilità all’interno dell’opposizione; fare leva cioè sul sentimento di anti-berlusconismo che, con la sinistra radicale fuori dalle Camere, non ha rappresentanza parlamentare. “Auspichiamo – dice Cota – che Veltroni tenga i nervi saldi e non segua Di Pietro su una linea di rottura totale con la maggioranza. La nostra speranza è che il Pd mantenga il dialogo e lavori assieme a noi per mettere a punto il federalismo». Dall’opposizione c’è una lettura diversa della manifestazione, focalizzata principalmente su ciò che ha spinto gli organizzatori a mobilitarsi. “Se Berlusconi non avesse impegnato i primi mesi di legislatura per curare i suoi interessi”, sintetizza Dario Franceschini, “non ci sarebbe stata alcuna mobilitazione”. Rimane tutta- via la stigmatizzazione degli attacchi al Presidente della Repubblica e al Santo Padre: “È molto più efficace un’opposizione civile in Parlamento piuttosto che una piazza che mescola insulti e offese a tutte le cariche dello Stato. Tutto questo non finisce che fare il gioco dell’avversario. Da quella manifestazione noi del Partito Democratico ci dissociamo”. Soddisfatto invece del pomeriggio a piazza Navona è uno degli organizzatori, Leoluca Orlando, secondo il quale i tanti intervenuti nella piazza romana hanno un peso politico tale da far passare in secondo piano i ben noti eccessi dialettici: «Una bellissima manifestazione per dire no al tentativo di mortificare la Costituzione. Una manifestazione fatta da un’opposizione intransigente, che è tanto importante quanto un’opposizione moderata. Ma come tutte le opposizioni intransigenti è esposta al rischio di eccesso di volgarità». Martedì, nell’udire le frasi di Grillo e Sabina Guzzanti, l’ex sindaco di Palermo aveva avuto la tentazione di andare via. giovedì 10 luglio 2008 APPUNTAMENTI VERDI Redazione 11.07.2008 - ORE 11.00 Doberdò del Lago (GO) Sala Convegni del centro visite Gradina Carso Isontino, suggerimenti per la sua valorizzazione di un paesaggio efficacemente conservato. Conferenza, aperta ad amministratori, associazioni, operatori economici, cittadini e alla stampa. L’incontro è indetto dal gruppo Carso Futuro (formato da Franco Perco, Enrico Benussi, Nicola Bressi, Andrea Colla, Massimo Dragan, Fabio Perco, Livio Poldini, Aila Quadracci e Paul Tout) e avrà come punto centrale della discussione le proposte, avanzate proprio dal gruppo, riguardanti la valorizzazione e l’uso corretto del Carso Isontino. 14.07.2008 - ORE 18.00 Bolzano Piazzetta Domino Immigrazione. La guerra contro i poveri Incontro - aperitivo con Rodrigo Rivas Sottosegretario in Cile durante il governo di Allende, fuggito dopo il colpo di stato di Pinochet che lo aveva messo nella lista dei condannati a morte. Dal 1974 è in Italia. È stato direttore di Radio Popolare, è uno degli economisti più preparati che vivono nel nostro Paese. ha scritto una cinquantina di libri e ora coordina l’ufficio per i servizi sociali della Regione Umbria. Storie di ordinaria follia Viaggio all’interno degli intricati meandri della sanità italiana: era una giornata come tante altre... Carola Martullo [email protected] U na giornata come tante nel pieno dell’estate capitolina. Un piccolo incidente domestico ed un bambino si fa male ad un occhio giocando con il fratello. Accompagno la madre al pronto soccorso, dopo l’interminabile trafila di auto posteggiate davanti ai semafori che in certi momenti, sembrano dimenticare di dover diventare verdi. Ci siamo… Ancora qualche metro e scorgiamo il Pronto Soccorso Pediatrico della nota struttura ospedaliera dove ci stiamo recando. Ore 12:00. Entriamo, aspettiamo qualche minuto. Un uomo in camice verde ci chiede: “ Cosa è successo? ”. La madre spaventata, con la voce tremante dice: “ Il mio bambino si è fatto male all’occhio giocando con il fratello”. “ Spiacente – dice lui – ma oggi l’oculista non c’è. Vi conviene recarvi alla clinica più vicina”. Ci indica la strada e se ne va. L’oculista non c’è… siamo in un Pronto Soccorso e l’oculista non c’è! Prendiamo per mano il piccolo, sofferente, con il sangue che gli cola su una guancia e ci mettiamo alla Il comune Riciclone 2008 Legambiente premia Piane Crati per l’assenza di cassonetti e la capacità di riciclare il 93% dei rifiuti Andrea Drudi O [email protected] ggi Michele Ambrogio, sindaco del piccolo centro alle porte di Cosenza, riceverà a Roma il premio “Riciclone 2008”. Un riconoscimento nazionale ideato da Legambiente nel 1994 e patrocinato dal Ministero dell’Ambiente, che ogni anno seleziona l’ente locale che ha ottenuto il risultato migliore nella gestione dei rifiuti. La giuria, composta da esperti e aziende del settore, valuta una serie di parametri indicativi della sensibilità delle amministrazioni comunali. Le raccolte differenziate avviate a riciclaggio, ma anche gli acquisti di beni, opere e servizi, che abbiano valorizzato i materiali recuperati. Dati ricevuti dai Comuni, ma verificati sul posto con i tecnici, i circoli ambientalisti territoriali, gli osservatori regionali e le Arpa regionali. Piane Crati si è aggiudicato il primo posto grazie ad un sistema di riciclaggio che ha abolito i cassonetti. I rifiuti vengono ritirati direttamente a casa, con il porta a porta, si utilizzano tanti piccoli contenitori, pieni di materiali rigorosamente selezionati. In tal modo la percentuale di rifiuti riciclati è del 93% dell’immondizia. Carta, vetro, plastica, alluminio, metalli vari e rifiuti speciali, come le batterie, vengono inviati a centri specializzati per il processo di riciclaggio. Il restante 7% finisce in discarica. “Un premio così importante dimostra - ha dichiarato il sindaco Ambrogio - che anche da un piccolissimo Comune della Calabria e del Mezzogiorno possono giungere segnali positivi in materia di cultura ambientale”. Secondo Legambiente si tratta di un “risultato straordinario” ma non semplice da raggiungere: a Piane Crati ci hanno lavorato per anni. Iniziando dalle scuole e promuovendo una fitta campagna d’informazione, “i bambini – ha spiegato Ambrogio – sono stati fondamentali, il motore che l’amministrazione ha trovato all’interno delle famiglie”. Poi sono arrivati anche i risultati economici, che non sono cosa da poco e che 3 dimostrano come riciclare “oltre ad essere un atto di educazione civica, sia anche conveniente”. Fino a pochi anni fa l’amministrazione portava in discarica oltre 40 tonnellate di spazzatura al mese, negli ultimi tempi invece i volumi si sono ridotti a meno di due tonnellate “I miei concittadini - ha aggiunto il sindaco - hanno capito la lezione di Napoli e della Campania e intuito come attraverso una politica attenta e virtuosa della raccolta differenziata si possa arrivare a risparmiare fino al 20% delle tasse sui rifiuti”. Ora a Piane Crati si guarda al futuro, imparata la lezione del riciclaggio si punta a far diminuire anche la quantità degli “scarti, “Il prossimo passaggio, che peraltro già sta dando buoni risultati in Toscana ed in Emilia - ha concluso il sindaco - è quello di far pagare la tassa dei rifiuti sulla produzione reale. Per ora l’imposta è calcolata sui metri quadrati delle abitazioni, ma noi vogliamo iniziare a ragionare sulla quantità”. La giornata “Comuni Ricicloni 2008” si svolgerà presso il Centro Congressi “Cavour” di Roma e inizierà alle 9.45, interverranno Stefano Ciafani, Responsabile scientifico di Legambiente, Piero Perron Presidente CONAI, Daniele Fortini, Presidente Federambiente e Duccio Bianchi dell’Istituto Ambiente Italia. Alle ore 12.00 inizierà la premiazione coordinata dal Vice Direttore Generale di Legambiente,Andrea Poggio con la partecipazione di Carlo Noto La Diega, Presidente Fise Assoambiente; Roberto Menia, Sottosegretario di Stato del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare; Ermete Realacci, Ministro ombra dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare; Vittorio Cogliati Dezza, Presidente nazionale di Legambiente. Un riconoscimento ideato da Legambiente che ogni anno seleziona l’ente locale che ha ottenuto il risultato migliore nella gestione dei rifiuti. La giuria valuta una serie di parametri indicativi della sensibilità delle amministrazioni comunali disperata ricerca della fantomatica clinica. Chiediamo al barista, all’edicolante, al fioraio, nessuno ha la più pallida idea di dove sia questa clinica, ammesso che esista davvero. Finalmente, dopo varie peripezie, troviamo l’ambulatorio di Oculistica dell’Ospedale. Divorando le scale d’ingresso in pochi secondi, ci avviciniamo allo sportello per fare l’accettazione. “Spiacente – dice una vecchia signora con gli occhiali, in fila davanti al vetro – dovete aspettare che venga il signore che fa le accettazioni. Vi deve registrare e quando arriverà il vostro turno sarete chiamati”. In preda ad una rabbia feroce che mi cresce dentro, guardo il bambino sofferente e mi chiedo: “E se fosse una cosa grave? Se arrivasse qualche infezione? Se ci fossero lesioni? Com’è possibile tanta superficialità?” Finalmente, dopo quasi un’ora di attesa, arriva l’infermiere preposto all’accettazione che, naturalmente, entra nel suo gabbiotto assicurandosi di chiudere la porta alle sue spalle. Noi bussiamo, apriamo e lo troviamo placidamente seduto a parlare al telefono, intento in una conversazione certamente poco “professionale”. Con un’espressione contrariata sul viso (lo abbiamo disturbato), ci chiede: “ Cosa è successo al bambino?”. Ancora una volta la madre spiega l’accaduto. Sbuffando, lui guarda l’occhietto tumefatto e chiede al piccolo. “È vero quello che ha detto la mamma? Stavi davvero giocando con tuo fratello?”. Esco dalla stanza per bloccare l’impulso di prenderlo a morsi e attendo che termini la raccolta dei dati. Aspettiamo. Fa caldo e noi aspettiamo ancora. Passa un’ora e finalmente ci chiamano per la visita. Il piccolo è distrutto e stanco, ma si fa guardare paziente, sperando, probabilmente, che il calvario finisca presto. Ricominciano le domande, gli guardano l’occhio, gli mettono le gocce e ci invitano a tornare dopo quaranta minuti per un altro esame. Rassegnate, imbuchiamo la porta d’uscita. Siamo distrutte, ma sollevate, perché sembra che non ci sia nulla di compromesso. Al termine di tutto riaccompagno madre e figlio a casa, indignata, sconvolta, scandalizzata… Mi chiedo: ma questo non è il Paese che tutela la salute come fondamentale diritto dell’indivi- duo e interesse della comunità? (art. 32 Cost.). Dov’è la nostra dignità di individui e di italiani, se continuiamo a piegare la testa davanti a questi soprusi? Dove sono le promesse che il nuovo Governo ci ha presentato su di un vassoio d’argento, che parlavano di incentivazione del rinnovamento tecnologico delle strutture ospedaliere e tutto il resto? Fingere che tutto vada bene è troppo comodo, ma lamentarsi e basta non serve a niente. Non è possibile aspettare due ore per avere una visita d’urgenza. Non è concepibile morire a vent’anni per una semplice tonsillite. Non è solo mala sanità. È malgoverno. Troppo spesso dimentichiamo di essere noi lo Stato, siamo noi che possiamo accendere o spegnere l’interruttore. Noi possiamo dire basta. Dobbiamo solo volerlo. Non è possibile aspettare due ore per avere una visita d’urgenza. Non è concepibile morire a vent’anni per una semplice tonsillite. Non è solo mala sanità. È malgoverno. Troppo spesso dimentichiamo di essere noi lo Stato, siamo noi che possiamo accendere o spegnere l’interruttore SI RINGRAZIA L’EDITORE PER LO SPAZIO CONCESSO PER INFORMAZIONI: 06.4461325 O WWW.LAV.IT v a L i d n e Dif ESA S I B AT T E I N D I F V LA , I N N A ’ T N E DA PIÙ DI V PR OP OS TE OS I PO RT AV OC E DI ND CE FA I AL IM AN DE GL I RI TT I . LA V HA TE LI NO I LO RO DI TU E CH E GG LE DI TRO LA I M P O R TA N T I C O N E I L G TA AT B O S S PROMO TI I C O M B AT T I M E N , O N O D N A B B A ’ L , VIVISEZIONE NSIVI, I L E VA M E N T I I N T E L A I L G , I N I T S CLANDE O R A M O LT O D A I. MA C’È ANC T N E M TA AT R LT A M AIUTO. ANCHE DEL TUO O N G O S I B È ’ C FA R E E A I U TA L AV . LAV - V I A P I AV E , 7 - 00187 R O M A