Fiocchetti lilla contro i disturbi alimentari: è la V giornata nazionale

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Fiocchetti lilla contro i disturbi alimentari: è la V giornata nazionale
16/3/2016
Nutrizione e Alimentazione ­ Salute ­ Corriere della Sera
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L’INIZIATIVA
Fiocchetti lilla contro i disturbi alimentari: è la V giornata
nazionale
Si celebra oggi in tutta Italia una Giornata dedicata alla sensibilizzazione contro anoressia
nervosa, bulimia nervosa, disturbo da alimentazione incontrollata
Redazione Salute online Il 15 marzo 2016 ricorre la quinta
Giornata del Fiocchetto Lilla, simbolo
dell’impegno e della consapevolezza
nei confronti delle problematiche
legate ai disturbi alimentari. La
giornata è stata fondata 5 anni fa da
Stefano Tavilla, presidente
dell’Associazione “Mi nutro di vita” e
padre di Giulia, una ragazza morta
per problemi legati alla bulimia.
I disturbi del comportamento alimentare comprendono
anoressia nervosa, bulimia nervosa, disturbo da alimentazione incontrollata o binge­
INIZIATIVE IN TUTTA ITALIA
eating disorder. Si stima che l’anoressia, ad esempio, sia la prima causa di morte fra
le ragazze dai 15 ai 25 anni e l’età d’esordio del disturbo si stia abbassando
coinvolgendo sempre più maschi. Il Ministero della salute è attualmente impegnato nella stesura di Linee di Indirizzo
per la riabilitazione nutrizionale in ambito dei disturbi alimentari, con un Gruppo di
Lavoro di esperti e rappresentanti regionali. Numerose le iniziative in tutta Italia per
la Giornata dove molte fontane saranno illuminate di lilla.
http://www.corriere.it/salute/nutrizione/16_marzo_15/fiocchetti­lilla­contro­disturbi­alimentari­v­giornata­nazionale­c946a138­ea8a­11e5­bfc8­b05a661f195…
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In Italia sono circa 3 milioni i giovani che soffrono
di disturbi del comportamento alimentare (Dca), di cui il 95,9% sono donne e il 4,1%
3 MILIONI DI GIOVANI COINVOLTI
uomini. Il numero di decessi in un anno per anoressia nervosa si aggirano tra il 5,86
e 6,2%, tra 1,57 e 1,93% per bulimia nervosa e per gli altri disturbi tra 1,81 e 1,92%.
I dato sono stati presentati dall’Adi ­ Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione
clinica. «I disturbi del comportamento alimentare sono malattie complesse e
insidiose della sfera psichica con gravi ripercussioni sullo stato nutrizionale,
caratterizzate dall’ossessione dell’immagine corporea, del peso e del cibo ­ precisa
Massimo Vincenzi, consigliere della Fondazione Adi e coordinatore del gruppo sui
Dca dell’Adi ­ Proprio perché legate alla sfera psichica, uno degli aspetti più
preoccupanti dei disturbi è legato alla individuazione precoce di queste patologie
che necessitano di cure complesse e di un lavoro multidisciplinare». Secondo i dati
del Ministero della Salute sono 102 il numero di nuovi casi in un anno per anoressia
nervosa su 100.000 abitanti mentre 438 sono quelli per bulimia nervosa. I casi di
bulimia nervosa sono il 5% circa e tutti gli altri disturbi del comportamento alimentare
il 6%.
RICONOSCERE I SEGNALI
Prevenzione significa anche diagnosi precoce: per
riuscirci è essenziale che le famiglie per prime sappiano riconoscere i segnali del
disagio. Nelle ragazze un chiaro campanello d’allarme sono le anomalie o addirittura
la scomparsa del ciclo, ma occorre fare attenzione anche quando un adolescente
mostra un’eccessiva attenzione a ciò che mangia, evita cibi che prima consumava
con piacere, salta i pasti con scuse poco credibili, organizza rituali attorno
all’alimentazione (ad esempio spezzetta i cibi per mangiarne una parte alla volta).
«Occhio anche se ci si accorge che l’adolescente va in bagno durante o subito dopo
i pasti, se si pesa spesso passando molto tempo davanti allo specchio, se comincia
a indossare abiti molto larghi ­ raccomanda Maj ­. Molti pazienti manifestano
insoddisfazione per il proprio corpo, lamentandosi di essere grassi o mostrando
ipersensibilità per i commenti sul loro aspetto; tanti si isolano, evitano le situazioni
sociali che implichino mangiare insieme, si dedicano eccessivamente all’esercizio
fisico». In tutti questi casi è opportuno discuterne con il medico, trovando il modo per
coinvolgere il figlio o la figlia nel percorso curativo.
Redazione Salute online
15 marzo 2016 | 10:50
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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