Diapositiva 1 - Quaderni del Ministero della Salute
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Diapositiva 1 - Quaderni del Ministero della Salute
Epidemiologia ed Etiopatogenesi dei Disturbi dell’Alimentazione Carlo Faravelli Università di Firenze PRINCIPALI INDICATORI EPIDEMIOLOGICI INCIDENZA: numero di nuovi casi Anoressia Nervosa (AN): 8 per 100.000 persone per anno tra le donne, 0.02-1.4 per 100.000 persone per anno tra gli uomini. Bulimia Nervosa (BN): 12 nuovi casi per 100.000 persone per anno tra le donne; 0.8 nuovi casi per 100.000 persone per anno tra gli uomini. Binge Eating Disorder (BED): mancano dati attendibili Epidemiologia PRINCIPALI INDICATORI EPIDEMIOLOGICI Epidemiologia PREVALENZA: numero di casi che sono (stati) affetti in un determinato periodo Prevalenza puntiforme (o istantanea): tasso di soggetti che hanno la malattia in un determinato istante anoressia nervosa è stimata tra lo 0,2 e lo 0,9%, bulimia nervosa è stimata tra lo 0,5 e l’1,8%. (nelle giovani donne) -Prevalenza lifetime numero di persone che hanno avuto la malattia nel corso della loro vita -AN: 0.9% nelle donne e 0.3% negli uomini -BN: 1.5% nelle donne e 0.5% negli uomini -BED: 3.5% nelle donne e 2% negli uomini. STUDI ITALIANI Epidemiologia Fattori di rischio Nelle donne di età compresa tra i 18 e i 24 anni, sono stati riportati i tassi più elevati: -AN: 2.0% -BN: 4.5% -BED e disturbi dell’alimentazione non altrimenti specificati: 6.2 Principali fattori di rischio: Femmine AN 10-20 : 1, BN 6-10:1, BED 2-3 : 1 Età adolescenziale o giovanile DCA nei maschi • Nei maschi le preoccupazioni per il peso e la forma del corpo si focalizzano spesso sulla muscolatura e sulle attività atletiche • L’ossessione per l’esercizio fisico e la preoccupazione estrema per le dimensioni della muscolatura sono state anche indicate con il termine di “vigoressia • età di esordio, insoddisfazione per il proprio corpo, metodi di controllo del peso, caratteristiche cliniche ed evolutive = femmine • Gli uomini più frequentemente hanno: ‐presenza di sovrappeso e di obesità nella storia clinica ‐anamnesi positiva per depressione ‐abuso di sostanze (inclusi steroidi anabolizzanti) ‐disturbi di personalità Fattori di rischio Età di esordio Fattori di rischio • Sia nell’anoressia nervosa che nella bulimia nervosa, la fascia di età in cui l’esordio si manifesta più spesso è quella tra i 15 e i 19 anni. • L’età di esordio del BED si differenzia da quella dell’anoressia nervosa e della bulimia nervosa, essendo distribuita in un più ampio intervallo (dall’infanzia alla terza età), con un picco nella prima età adulta.. Tendenza all’aumento dei casi ad esordio precoce: ‐abbassamento dell’età del menarca ‐anticipazione dell’età in cui gli adolescenti sono esposti alle pressioni socioculturali alla magrezza, attraverso mezzi di comunicazione come Internet. Aumento dei casi ad esordio tardivo: associata ad un maggiore rischio di cronicità e ad una maggiore presenza di disturbi psichiatrici in comorbidità, soprattutto ansia e depressione Fattori di rischio ‐ Genere femminile ‐ Età (adolescenza) ‐ Etnia (caucasica) ? I tassi dei DCA sono più alti nei paesi occidentali ETNIA O CULTURA ? Fattori di rischio FATTORI SOCIOCULTURALI Le popolazioni orientali immigrate in Inghilterra, Germania o Stati Uniti presentano una prevalenza simile a quella delle popolazioni residenti e più alta rispetto a quella della popolazioni di origine. Mentre studi precedenti al 2002 indicavano una disparità nella prevalenza dei disturbi dell’alimentazione tra i diversi gruppi etnici degli Stati Uniti, studi recenti sembrano indicare che la prevalenza è diventata simile nei vari gruppi etnici. L’introduzione della TV satellitare alle isole Fiji (1995) Æ aumento del vomito autoindotto Fattori di rischio FATTORI SOCIOCULTURALI • I modelli della cultura occidentale (ideale di magrezza); • attività sportive (danza, nuoto, ginnastica, body building); Critiche e commenti negativi da parte del contesto sociale e dei pari. Fattori familiari (espliciti incoraggiamenti alla dieta o alla perdita di peso, critiche sull’aspetto fisico, comportamenti e attitudini alimentari disfunzionali dei genitori, come il seguire delle diete per perdere peso); Fattori di rischio I fattori genetici • Concentrazione familiare • Studi sui gemelli • Studi genomici Il fattore genetico è sicuramente presente e in grado di spiegare circa il 50% della malattia. Pur essendo stati studiati diversi polimorfismi, non sono stati sinora individuati i geni sicuramente coinvolti Fattori di rischio Fattori ambientali precoci Fattori che interferiscono con le prime fasi del neurosviluppo e con la maturazione e la programmazione dei sistemi di risposta allo stress ‐ condizioni di vita intrauterina, ‐ complicanze perinatali, Fattori ambientali postnatali ‐ ‐ ‐ ‐ Fattori di rischio separazioni precoci dalle figure di accudimento ; abusi nell’infanzia; stress psicosociali; relazioni familiari conflittuali, sia tra i genitori che tra genitori e figli; ‐ abuso di sostanze psicoattive: ‐ esposizione a pressioni verso la magrezza da parte di membri del gruppo familiare o dell’area relazionale ed affettiva in cui il soggetto vive. CHIARA EVIDENZA DI ASSOCIAZIONE TRA ABUSO SESSUALE E DISTURBI DELL’ALIMENTAZIONE Child Sexual Abuse and Eating Disorders (metanalisi di 53 studies, Smolak et al, 2002) Fattori di rischio Fattori personologici ‐ ‐ ‐ perfezionismo, impulsività, tendenza all’ansia anticipatoria e all’evitamento, bisogno di controllo sugli altri e sulla propria vita emotiva, tratti ossessivi; bassa autostima; bassa tolleranza alle emozioni; Storia personale ‐ ‐ ‐ obesità infantile; distorsione dell’immagine corporea; diete. Fattori di rischio Alimentazione e diete Una recente indagine promossa in Italia dal Ministero della Salute e dal Dipartimento della Gioventù della Presidenza del Consiglio dei Ministri, nell’ambito del programma “Guadagnare salute”, ha messo in luce il ruolo dei media nel potenziare gli effetti negativi dell’industria della dieta, che promuove il ricorso indiscriminato a diete “fai da te”. Spesso le diete correlate alla successiva comparsa di disturbi dell’alimentazione sono squilibrate nella qualità e quantità dell’apporto di nutrienti e sono caratterizzate dall’esclusione di intere categorie di alimenti o dall’abolizione di pasti quali la prima colazione. L’eccessivo consumo di snacks e dolciumi nei primi 12 anni di vita è un fattore di rischio per lo sviluppo dei disturbi dell’alimentazione, mentre il regolare consumo della prima colazione è stato associato ad una minore vulnerabilità all’insorgenza sia dell’anoressia nervosa che della bulimia nervosa Conclusioni 1) I DCA rappresentano una patologia piuttosto diffusa e nettamente più frequente nelle femmine e nella fascia di età adolescenziale‐giovanile. 2) Il fenomeno in aumento negli ultimi decenni, soprattutto nei paesi occidentali, con anticipazione dell’età di esordio e della componente maschile 3) Nei maschi i DCA in senso stretto sono fenomeno relativamente raro (sebbene se ne registri un aumento di incidenza), mentre gli aspetti focalizzati sulla muscolatura (vigoressia) sembrano assumere peso sempre crescente 4) Fattori di rischio genetici, familiari, personologici , socioculturali sono coinvolti nell’etiopatogenesi del disturbo. I modelli esplicativi del fenomeno prevedono l’interconnessione di tutti questi fattori