Resine acriliche nel restauro di libri e documenti
Transcript
Resine acriliche nel restauro di libri e documenti
Resine acriliche nel restauro di libri e documenti Federico Botti e Francesca Pascalicchio La sperimentazione dell’uso di resine acriliche nel restauro librario contemporaneo, riveste un ruolo significativo ed importante nell’ambito della ricerca sui prodotti più adatti e compatibili con le problematiche che il restauro pone. Un intervento di restauro dovrebbe essere identificabile ed al tempo stesso non marcatamente visibile, e non dovrebbe creare interferenze nè col testo né con il materiale su cui viene eseguito. Dovrebbe essere reversibile e mirare a recuperare la fruibilità e funzionalità ed impedire nuove perdite. A volte si possono incontrare difficoltà nell’usare adesivi che devono essere applicati in soluzione acquosa o solventi in soluzione acquosa per il distacco e la rimozione di vecchi restauri. È ormai opinione comune che sia importante poter garantire che qualsiasi trattamento del materiale, su cui sia stato effettuato un intervento, avvenga nel modo meno invasivo e traumatico possibile. In questo senso si sono susseguiti numerosi studi con le relative sperimentazioni. L’uso delle resine acriliche e sintetiche in genere nel campo del restauro e della conservazione è stato ampiamente dibattuto. Nuove formulazioni di materiali di sintesi entrano oggi in commercio con estrema facilità e molti prodotti hanno invaso il mercato, spesso con minime differenze nella composizione. Il loro essere “altro” rispetto al materiale su cui si interviene, implica dei problemi di correttezza deontologica e di significatività filologica. Già dal 1993 il Laboratorio per il restauro e la conservazione di questo Istituto aveva programmato ed avviato un programma di test, in collaborazione con il Laboratorio di tecnologia. Le sperimentazioni nel corso degli anni hanno avuto fasi alterne, accompagnate dall’esigenza di sostituire alcuni prodotti che interferivano in modo evidente con il testo, modificandone la leggibilità, o altre caratteristiche. Dopo vari tentativi, nell’autunno del 2005 la collaborazione fra i due laboratori di questo istituto ha avuto finalmente una fertile ripresa, che ha permesso di portare a termine alcune valide sperimentazioni e proporre in particolare l’uso di alcuni prodotti che si sono dimostrati veramente efficaci e rispondenti alle necessità del restauro e della conservazione sotto diversi aspetti. L’intento della ricerca era quello di sperimentare l’uso di resine acriliche da poter utilizzare sia per il restauro di materiale cartaceo fortemente degradato che per la rimozione di interventi precedenti, effettuati con materiali non stabili che nel tempo avevano causato ulteriori danni a seguito della loro degradazione. La ricerca è consistita nell’analizzare le diverse formulazioni acriliche presenti in commercio, testarle, verificare le esperienze già pubblicate in materia, e realizzare in primo luogo veline precollate da utilizzare per la velatura, ma anche carte trattate per piccoli risarcimenti. La convinzione che si raggiunse in quelle prime ricerche e prove, supportate da esperienze già collaudate nel restauro di opere pittoriche e murarie, fu che a volte un determinato prodotto, usato tal quale, non risultava adeguato alle esigenze del restauro librario, specialmente per quanto riguardava la velatura. Ci si è resi conto che, miscelando più resine, si poteva realizzare un velo precollato con caratteristiche più adeguate ai fini che si desiderava ottenere. Diversamente, nell’ambito delle carte pretrattate per piccoli interventi, ci si è mantenuti su prodotti singoli e si è cercato di confrontarne la validità. La non tossicità dei prodotti, la loro reversibilità, e la ridotta aggressività sul documento originale, sono stati di incoraggiamento nel proseguire e migliorare il loro impiego. Le sperimentazioni sulla funzionalità dei prodotti adottati e sul loro comportamento in seguito ad invecchiamento effettivo o accelerato in cella microclimatica, hanno portato nel tempo a selezionare miscele che producono sperimentalmente risultati migliori sia sotto l’aspetto della fruibilità del manufatto restaurato, che sotto l’aspetto della semplificazione del lavoro di restauro, soprattutto laddove a volte sembra impossibile intervenire ed i materiali sintetici appaiono l’unica strada percorribile. Bene sembrano comportarsi alcuni prodotti che, dunque, abbiamo deciso di sottoporre ad indagini più approfondite nei Laboratori di tecnologia e di restauro di questo Istituto. 20/02/2008 1.19 1 1. Prodotti e relative modalità di preparazione sottoposti ad indagine 1.1 Velatura: Per quanto riguarda la velatura si è scelto di lavorare con una sola miscela, composta dal Plextol B500 ed Acrilico E411. In questo caso la sperimentazione è stata rivolta ad indagare: - la differenza di caratteristiche fra una velatura fatta con la miscela semplice rispetto ad una velatura in cui alla stessa miscela, viene aggiunta una soluzione di Tylose nella fase di distacco del velo dal vetro; - la percentuale di Tylose più adatta; - la qualità del risultato finale che si può avere applicando il velo con soluzione idroalcolica o con pressa a caldo1 - Miscela di Plextol B500 al 30% ed Acrilico E411 al 30% in acqua2. Il Plextol B500 è una resina da molto conosciuta e sperimentata nel restauro soprattutto come adesivo per la foderatura di dipinti. Si tratta di una dispersione acquosa di polimero composto da etiletacrilato e metilmetacrilato, termoplastica, a media viscosità, con densità 1,08 g/cmc e pH ~ 9.5 Poco sappiamo, invece, dell’Acrilico E411, emulsione dispersa in acqua, con pH ~ 8.5 e viscosità massima 500 cps. Miscelando 30g di Plextol B500 e 30g di Acrilico E411 con 40g di acqua, si ottiene un’emulsione fluida che si distribuisce uniformemente su vetro e si asciuga formando un film trasparente. Un velo di carta giapponese viene disteso sull’emulsione e fatto aderire ad essa, con la pressione esercitata da un pennello appena umido. Appena asciutto, può essere distaccato semplicemente così com’è o dopo averlo pennellato con una soluzione di Tylose MH300P dal 2% al 3%, che ne aumenta la durezza e ne consente un distacco uniforme dal vetro. Il velo precollato, una volta asciugato, è pronto per l’uso. Perché aderisca alle carte che necessitano di un trattamento totale di sostegno e rinforzo, lo si può applicare spennellandovi una soluzione idroalcoolica o, nel rispetto delle limitazioni già esposte, con l’ausilio della pressa a caldo (70°C, 50 Kg/cmq per ca. 2 minuti). Abbiamo messo alla prova le diverse modalità di preparazione, testando sia il semplice velo precollato, sia campioni di carta Whatman velati. I test sono stati condotti: sulle carte tal quali (Velo Wangerov 502 e carta Whatman: A1, A2) sui veli prodotti con le resine essiccate, ma non adesi su altro materiale (B2, B3) su carte Whatman sulle quali è stato fatto aderire il velo, preparato senza Tylose o con Tylose al 2 ed al 3%; il velo è stato fatto aderire con alcool e con la pressa a caldo Nell’elenco che segue, diamo le caratteristiche dei campioni presi in esame con le sigle di riferimento. B2 B3 Velo Vangerow 502 precollato senza uso di Tylose Velo Vangerow 502 precollato con uso di soluzione di Tylose al 2% B B B Carta Whatman trattata con velo precollato B2 adeso con alcool Carta Whatman trattata con velo precollato B3 adeso con alcool come B8, ma con l’uso di Tylose al 3% 7 8 8 3% 1 Una nota va posta subito per quanto riguarda l’uso della pressa a caldo: essa è assolutamente sconsigliata e da evitare, ma si presentano alcuni casi in cui non sembra possibile intervenire diversamente. Infatti quando si trovino pagine ridotte in frammenti carbonizzati e polverulenti, i tempi tecnici necessari per l’applicazione dell’alcool e la sua evaporazione possono essere sufficienti a rendere il materiale più fragile ed amovibile. In queste situazioni l’uso del termocauterio per il fissaggio temporaneo dei frammenti al velo e l’uso immediatamente successivo della pressa a caldo per il fissaggio definitivo, consente di ovviare al rischio esposto. 2 Per tutte le miscelazioni la percentuale è riferita alla quantità di prodotto puro disciolto in acqua (es.: in 100gr di miscela ci sono 30gr di B500+ 30gr di E411 + 40 gr di H2O) 20/02/2008 1.19 2 B10 Carta Whatman trattata con velo precollato B2 adeso mediante pressa a caldo Carta Whatman trattata con velo precollato B3 adeso mediante pressa a caldo B11 B11 3% come B11, ma con l’uso di Tylose al 3% Le modalità di preparazione indicate con le sigle B7, B8, B8 3%, B10, B11, B11 3%, sono state inoltre utilizzate per predisporre alcuni fascicoletti. Per tali fascicoli è stata utilizzata carta Ingres (spessore 0.24 mm ca., grammatura 147 gr/mq ca) e carta stampata (spessore 0.1 mm ca., grammatura 57 gr/mq ca.). Come si comportano le soluzioni di Plextol B500 e Acrilico E411 prese separatamente? Qual’è il contributo imputabile a ciascuna delle due resine? Per rispondere a queste domande abbiamo testato le soluzioni di Plextol B500 e di Acrilico E411, imbevendo con esse la carta Whatman. L’imbibizione si è resa necessaria in quanto, con una sola delle due resine non è possibile preparare un buon velo precollato. Sono stati predisposti i seguenti campioni: B4 B5 B6 Carta Whatman imbevuta con soluzione di Plextol B 500 al 30 % Carta Whatman imbevuta con soluzione di Acrilico E 411 al 30 % Carta Whatman imbevuta con miscela di Plextol B 500 al 30 % Acrilico E 411 al 30% + 40% di acqua. La miscela di B500 ed E411 può essere usata anche come fissativo. In questo caso cambiano le percentuali dei due acrilici mescolati in soluzione acquosa e il metodo di preparazione. Abbiamo voluto verificare la soluzione preparata per questo scopo, predisponendo alcuni campioni identificati con la sigla B9: la carta Whatman è stata trattata con una soluzione al 2% di Plextol B 500 + Acrilico E 411: i due prodotti sono presi in parti uguali, quindi mescolati in acqua ed essiccati; dopo completa evaporazione del solvente, se ne preleva una certa quantità che viene sciolta in alcool in una proporzione 1:50 (es.: 2 gr. in 100 gr di alcool), producendo un’emulsione che può essere usata per ripristinare il legante ad esempio quando un inchiostro ferrogallico sia diventato polverulento. B9 Carta Whatman trattata con soluzione ad 2% di Plextol B 500 + Acrilico E 411 in alcool 1.2 Integrazioni L’integrazione di lacerazioni e lacune su documenti è realizzata in assenza di umidità, patinando carte giapponesi di opportuno spessore con una pellicola sottilissima di resina. La resina diluita al 30 – 40% viene stesa su vetro, spennellata con Tylose al 2% e fatta poi aderire alla carta selezionata pennellando ancora una volta Tylose. Le carte così trattate risultano patinate su un verso, mentre sull’altro non presentano effetti di plastificazione. Le fibre della carta non sembrano impregnarsi di materiale acrilico e la resina esplica tutto il suo potere adesivo in corrispondenza delle superfici da accostare. Due carte giapponesi trattate sono accoppiate e fatte aderire con l’uso del termocauterio seguendo i bordi della lacuna a mo’ di sandwich. Si opera, in tal modo, in assenza di umidità ovviando alle tipiche grinze che si manifestano nelle integrazioni quando, in presenza di adesivi acquosi, l’allungamento della carta originale e quello della carta giapponese risultano essere disomogenei o difformi. A riguardo, alcuni prodotti, abbastanza simili fra loro, sembrano dare ottimi risultati. Li elenchiamo di seguito: - soluzione di PRIMAL B 60 A al 30 % in acqua Il Primal B 60 A è una dispersione acrilica in acqua, di colore bianco lattiginoso, e piuttosto appiccicosa. Ha viscosità variabile (passa da 3000 a 200 mPas in alcune settimane). In soluzione acquosa dà luogo ad un film morbido, molto stabile alla luce, con un pH tra 9 e 10 e temperatura di filmazione intorno a 9°C. Contiene etilacrilato - soluzione di ACRILEM IC 15 al 30 % in acqua L’Acrilem IC 15 è una dispersione acquosa di esteri dell’acido acrilico non meglio definiti, molto fluida, di colore lattiginoso, utilizzato altrove come legante per idropittura. Temperatura minima di filmazione intorno a 6°C 20/02/2008 1.19 soluzione di PRIMAL W S 24 al 30 % in acqua 3 Il Primal WS 24 è una dispersione acquosa di polimero acrilico a molecola molto fine, non meglio specificato, più penetrante, e con un buon potere legante. Si presenta come un liquido lattiginoso traslucido. Ha pH 7 ca., Temperatura di transizione vetrosa 46°C, fragile e vetroso al di sopra di questa temperatura, molto plastico e fluido al di sotto. - soluzione di ACRILEM IC 33 al 30 % in acqua L’Acrilem IC 33 è una dispersione acquosa di esteri dell’acido acrilico, simile alla IC 15. Per valutare la variabilità di interazione tra carte e resine, sono stati preparati sia campioni patinati, sia campioni in cui la carta è stata semplicemente imbevuta con la stessa resina, sia infine carte patinate ed accoppiate con termocauterio. La resina acrilica è stata applicata sia alla carta Whatman sia alla carta giapponese Morita n. 634191 Nell’elenco che segue, sono riportate le sigle e le caratteristiche specifiche dei campioni prodotti. Campioni trattati con Primal B 60 A in soluzione acquosa al 30% A 3 Carta Whatman imbevuta A 4 Carta Whatman patinata A 11 2 Carte Whatman patinate su un verso ed accoppiate con termocauterio A 16 Carta giapponese Morita n. 634191 patinata Campioni trattati con Acrilem IC 15 in soluzione acquosa al 30% A 5 Carta Whatman imbevuta A 6 Carta Whatman patinata A 12 2 Carte Whatman patinate su un verso ed accoppiate accoppiate con termocauterio A 17 Carta giapponese Morita n. 634191 patinata Campioni trattati con Primal WS 24 in soluzione acquosa al 30% A 7 Carta Whatman imbevuta A 8 Carta Whatman patinata A 13 2 Carte Whatman patinate su un verso ed accoppiate con termocauterio A 18 Carta giapponese Morita n. 634191 patinata Campioni trattati con Acrilem IC 33 in soluzione acquosa al 30% A 9 Carta Whatman imbevuta A 10 Carta Whatman patinata A 14 2 Carte Whatman patinate su un verso ed accoppiate con termocauterio A 19 Carta giapponese Morita n. 634191 patinata 1.3 Supporti (foderature, falsi margini, tiranti): Un terzo gruppo di campioni sperimentati riguarda le soluzioni adottate nella realizzazione di supporti di tipo diverso: - Miscela di Plextol D 360 al 30% e Plextol D 541 al 30% in acqua. Plextol D 360 è una dispersione acrilica che produce un film morbido e flessibile, che si presenta appiccicoso una volta evaporato il solvente. Ha Tg -8°C e Tmf ~ 0°C. Plextol D 541 è una dispersione simile alla precedente, ma meno morbida a temperatura ambiente. La miscela dei due prodotti dà una resina che aderisce semplicemente a pressione, senza uso di solventi e/o calore, e non sembra penetrare nel supporto trattato. Per questa ragione è stata scelta nell’intervento sui Dischi Durium conservati presso la Discoteca di Stato, che si presentavano deformati. 20/02/2008 1.19 4 La miscela è stata applicata sia sul verso che sul recto della velina giapponese Vangerow 502 permettendo l’adesione dei dischi al supporto predisposto in cartone Canson, solo mediante una leggera pressione. L’indagine sperimentale su questa miscela adesiva è stata condotta utilizzando sia carte Whatman accoppiate, contenenti all’interno la velina precollata, sia campioni di carta Whatman singoli con il velo precollato su un verso. - Acrilic DP 59 038 (10%), Plextol B 500 (20%), Acrilico E411 (30%), in soluzione acquosa di Tylose al 5%3 Questa miscela è stata sperimentata per il restauro di materiale librario contemporaneo, come adesivo a pennello. L’Acrilic DP 59 aumenta la forza adesiva dell’emulsione, ed il Tylose ne modifica la consistenza, formando un gel. L’adesivo così prodotto è reversibile sia in alcool che in acetone. L’indagine è stata condotta utilizzando sia carte Whatman, accoppiate con l’uso di questa soluzione adesiva, sia campioni di carta Whatman sul cui verso è stata spennellata la soluzione, lasciata a giorno. - Acrilic DP 59 038 (10%), Plextol B 500 (20%), Acrilico E411 (30%), in acqua Questa miscela è stata adottata per realizzare tiranti per carte e per pergamene. Essa viene applicata su velina giapponese. L’adesione del velo precollato viene attivata con acetone. La miscela, applicata su pergamena, ha mostrato una buona resistenza alla trazione, tanto che, con questa formulazione, si sono potuti realizzare i tiranti per il montaggio delle 11 tavole che compongono l’Exultet del Duomo di Salerno. L’indagine sperimentale sulle tre miscele adesive è stata condotta utilizzando sia carte Whatman accoppiate, contenenti all’interno la velina precollata, sia campioni di carta Whatman singoli con il velo precollato su un verso. Nella tabella che segue, sono riportate le sigle e le caratteristiche specifiche dei campioni prodotti. Campioni trattati con miscela di Plextol D 360 360 al 30% e Plextol D 541 al 30% in acqua. C1 Carta Whtman con velina A1 precollata su entrambi i versi e fatta aderire a pressione C2 2 Carte Whatman accoppiate con, all’interno, velina A1 precollata su entrambi i versi. Adese a pressione. Campioni ttrattati rattati con miscela di Acrilic DP 59 038 (10%), Plextol B 500 (20%), Acrilico E411 (30% (30%)) in acqua. C3 Carta Whatman, su un lato della quale è stata pennellata la miscela adesiva C4 2 Carte Whatman accoppiate al cui interno è stata pennellata la miscela adesiva Campioni trattati con miscela di Acrilic DP 59 038 (10%), Plextol B 500 (20%), Acrilico E411 (30% (30%)) in acqua C5 Carta Whtman con velina A1 precollata su entrambi i versi e fatta aderire con acetone C6 2 Carte Whatman accoppiate con all’interno velina A1 precollata su entrambi i versi e adesa con acetone 1.4 Campioni di carta tal quale Sono indicate di seguito le sigle dei campioni tal quali usati come riferimento A1 A2 A15 Velina giapponese Vangerow 25 502 tal quale Carta Whatman tal quale Carta giapponese Morita n. 634191 tal quale 2. Modalità di invecchiamento ed indagini svolte 3 100 cc di soluzione contengono: 10cc di DP 59 + 20cc di B500, + 30cc di E411 + 40 cc di acqua nella quale è stato precedentemente disciolto il Tylose (5%) 20/02/2008 1.19 5 Il primo obiettivo che ci siamo proposti è stato quello di valutare se le velature preparate potessero dar luogo a fenomeni di “blocking” delle carte ed eventualmente a quali condizioni di temperatura ed umidità. Il blocking è un fenomeno che può verificarsi in seguito al cambiamento di stato delle resine acriliche. Senza addentrarci in un campo ampiamente trattato da testi specialistici, cercheremo di riassumere pochi, semplici concetti al riguardo. Ad una certa temperatura i polimeri si irrigidiscono assumendo un aspetto vetroso. È la temperatura di transizione vetrosa o Tg (glass transition). Al di sotto di questa temperatura sono rigidi e fragili, al di sopra sono via via più morbidi e plastici, fino a diventare estremamente molli e appiccicosi. È a questo punto che applicati alle carte di un libro possono comportarsi come adesivi ed incollare una pagina all’altra, con un risultato, inutile a dirlo, semplicemente disastroso. Per quanto riguarda il Plextol B500 sappiamo che la Tg è a 9°C, mentre non conosciamo quella dell’Acrilico E411, né sappiamo come si comportano i due polimeri una volta miscelati in soluzione acquosa, e dopo l’ aggiunta di Tylose sul velo asciugato. È stato quindi progettato un lavoro preliminare indirizzato a verificare quali fossero le condizioni praticabili per l’invecchiamento accelerato. Sono stati preparati alcuni fascicoli velando un solo lato di ogni carta, così come avviene nella pratica corrente4. Questi fascicoli, in carta Ingres ed in carta stampata, sono stati posti nella cella microclimatica al fine di simulare il comportamento dei diversi veli precollati applicati alle pagine di un libro, al variare di temperatura ed Tab. a condizioni del trattamento preliminare in cella umidità. microclimatica Con essi, sono stati posti in cella tutti i provini trattati secondo le giorni temperatura umidità relativa modalità spiegate nei paragrafi precedenti. Questa indagine preliminare si è trasformata, in corso d’opera, in una parte integrante della ricerca: i campioni sopra indicati sono stati esposti ad un aumento graduale di temperatura ed umidità (Tab. a), in cella microclimatica5, intervallato a cadenza regolare da un periodo in cui gli stessi sono stati tenuti in una stanza climatizzata a 23°C e 50% U.R.. Per ogni intervallo di temperatura ed umidità a cui i campioni sono stati sottoposti, sono state eseguite misure di colore secondo il sistema colorimetrico CIEL*a*b*, e, a partire dai 55°C, anche di grado di bianco (UNI 7623 ) e opacità (UNI 7624)6. 7 7 30°C. 35°C 52% 7 7 45°C 55°C 56% 7 7 60°C 65°C 60% 7 7 70°C 75°C 62% 24 80°C 65% 53% 58% 60% 64% I risultati sono esposti nella discussione sulle velature e le misure relative sono riportate nelle tabelle 1 – 12. Come valori massimi di invecchiamento accelerato sono stati adottati quelli indicati nella norma UNI-ISO 5630-3 (80°C e 65% U.R. per 24 giorni), validi per testare il comportamento delle carte per il restauro. Alcuni campioni di vecchia carta stampata sono stati velati per valutare la reversibilità dell’applicazione prima e dopo l’invecchiamento accelerato. Gli invecchiamenti graduali con le relative misurazioni hanno avuto la durata complessiva di un anno. Su tutti i campioni, prima e dopo invecchiamento, sono stati determinati il pH per estrazione acquosa (UNI 10177) e quello per contatto (ATICELCA MC 2272). Per tutti i campioni che presentavano l’applicazione di una pellicola acrilica, le misure di colore, grado di bianco ed opacità nonché la misura del pH per contatto, sono state eseguite su entrambi i lati, distinguendo un lato resina (lr) ed lato carta (lc). 4 in modo che due carte trattate non presentino il velo affacciato l’uno con l’altro. Cella climatica Angelantoni EOS 570 V 6 Le misure di grado di bianco ed opacità sono state condotte con spettrofotometro Elrepho, presso il laboratorio di Chimica del Centro di Fotoriproduzione, Legatoria e Restauro degli Archivi di Stato, che ringraziamo vivamente. 5 20/02/2008 1.19 6 In seguito ai risultati ottenuti, al termine del primo ciclo di prove, sono stati selezionati alcuni campioni per la velatura e per le integrazioni, sulla base delle risposte di ciascuno di essi ai parametri misurati. A questi campioni, ne sono stati aggiunti degli altri, non sperimentati in precedenza, preparati con due diverse veline giapponesi, la velina Japico Kozu Toku-Usu n. 623 (4gr/m2), qui indicata con la sigla BJ1, e la Kami W7 Tengujo (3,7 gr/m2), indicata con la sigla BK1. Questi campioni vanno ad integrare i test condotti sulla velatura. Con le veline BJ1 e BK1 sono stati preparati campioni di velo precollato, sia utilizzando le miscele acriliche che il Klugel G. Tale scelta è stata motivata dal fatto che queste si prestano bene ad essere preparate con Klugel G permettendo ai restauratori di adottare caso per caso, l’adesivo più adatto. Sui provini selezionati dal gruppo precedente, e su quelli appena introdotti, è stato condotto un invecchiamento accelerato di 24 giorni ad 80°C e 65% U.R.. Quindi sono state nuovamente eseguite le misure di colore secondo il sistema CIEL*a*b*, il grado di bianco e l’opacità, ed il pH, al fine di rilevare eventuali discrepanze, nei risultati finali, tra l’invecchiamento graduale e frammentario svolto in un primo tempo ed il secondo, continuativo, a partire da carte non sottoposte a precedenti stress. Nel caso della velatura sono stati preparati nuovamente dei fascicoli con carte velate su un solo lato, con l’intento di simulare il comportamento della velatura sulle pagine di un libro dopo invecchiamento artificiale. In questo caso è stata misurata anche la resistenza alla trazione (Tabelle 13 - 22). Misure ottiche Le resine acriliche, come la carta, col tempo tendono ad ingiallire (invecchiamento naturale, condizioni di conservazione, etc.). In questa ricerca si è cercato di stabilire se e quanto le modificazioni ed il degrado subito dalle resine applicate, interferiscono con quelli della carta accelerandoli, e se, in seguito agli stress climatici subiti, le miscele che inizialmente formano una patina superficiale, penetrano, con il tempo, in profondità. Per questa ragione abbiamo utilizzato le coordinate di colore e le abbiamo integrate successivamente con la misura della riflettanza nel blu e dell’opacità. Coordinarte di colore Le coordinate di colore, misurate secondo i parametri CIE (Commisione Internationelle per l’Eclairage) 1976, ci consentono di caratterizzare numericamente le variazioni colorimetriche indotte dall’invecchiamento. L* rappresenta la chiarezza o luminosità del colore; si misura su una scala di grigi che va da 0 a 100, dove 0 corrisponde al nero e 100 al bianco a* rappresenta la componente rossa o verde ha valori ⋛ 0 7 (se maggiore di 0, indicato con il segno +, si colloca nella scala delle gradazioni del rosso, se minore di 0, indicato con il segno -, si trova nella scala delle gradazioni del verde) b* rappresenta la componente blu o gialla ha valori ⋛ 0 (se maggiore di 0, segno +, si colloca nella scala delle gradazioni del giallo, se minore di 0, segno -, si trova nella scala delle gradazioni del blu)8 a* e b* insieme danno conto sia della lunghezza d’onda dominante e quindi della tinta, sia della purezza e quindi della saturazione del colore. 7 maggiore, uguale o minore di 0 8 Per fare un esempio, il bianco assoluto avrà coordinate L*a*b* = 100, 0, 0 20/02/2008 1.19 7 Abbiamo inoltre utilizzato il parametro E* che rappresenta la somma cartesiana dei tre parametri suindicati ed individua con un punto nello spazio colorimetrico specifico9, la posizione del colore da essi caratterizzato. E* diviene significativo come misura della variazione ∆E* in quanto tiene conto delle differenze riscontrate sui tre campi di misura. Per questa ragione nella discussione e nelle tabelle di riferimento sono stati riportati i valori di ∆b* e ∆E*, e le osservazioni sono state orientate dal comportamento dei valori ad essi riferiti, pur tenendo conto in realtà anche degli altri due parametri, sebbene non vengano qui riferiti. Grado di bianco Alle coordinate di colore è stata affiancata la misura del fattore di riflettanza diffusa nel blu10 (o grado di bianco ISO). In generale, una superficie appare tanto più bianca quanto maggiore è la sua capacità di diffondere la luce incidente, in modo abbastanza uniforme, su tutta l’ampiezza dello spettro visibile. Per misurare il bianco della carta si usa un riflettometro a filtri, in cui la sorgente di luce è costituita da una lampada ad incandescenza. Un filtro seleziona la luce emessa, lasciando passare esclusivamente quella di colore blu (alla lunghezza d’onda di 457 nm). Con una luce incidente blu si evidenzia meglio il giallo presente nel corpo osservato, anche se in piccolissima quantità. Il valore della riflettanza è espresso in percentuale, dove il 100% rappresenta un bianco ideale perfetto, cioè una superficie che riflette la totalità della luce incidente. Quanto più il valore si discosta dal 100% tanto più il corpo si allontana dal bianco. Secondo la norma UNI 10332 - 1994 una carta per il restauro, oltre alle altre caratteristiche in essa indicate, non deve perdere, dopo invecchiamento artificiale ad 80°C e 65% U.R., più del 20% della sua capacità di riflettere la luce di colore blu. Abbiamo optato per proseguire i controlli del cambiamento di colore sui provini utilizzando sia le misure di grado di bianco, sia le misure delle coordinate CIE L*a*b* così da avere un quadro più completo dell’ingiallimento che interessa le carte trattate in seguito all’invecchiamento. Opacità La misura dell’opacità è un altro indicatore importante della qualità dei trattamenti sia di velatura che di integrazione. Nel trattare un testo è importante recuperare la sua leggibilità. Le pagine o le parti di essa che vengono integrate, devono mantenere una opacità sufficiente affinché le parole scritte sul recto non siano leggibili dal verso interferendo quindi con la lettura di quest’altra faccia. D’altra parte, un’opacità eccessiva può far risaltare meno l’inchiostro e rende dunque altrettanto difficile la lettura. Anche l’aspetto estetico è parte dell’integrità strutturale di un testo che dunque dovrebbe risultare il meno alterato possibile rispetto alla condizione originale. Naturalmente non si può prescindere dalle condizioni in cui giunge al laboratorio di restauto. L’opacità è legata alla struttura del materiale, cioè alla sua porosità ed alla sua compattezza. Viene misurata come rapporto, espresso in percentuale, fra l’indice di rifrazione del singolo campione su fondo nero e l’indice di rifrazione dello stesso campione su una mazzetta di fogli dello stesso tipo e tale da non essere attraversata dalla luce incidente. Naturalmente, quanto più una carta è opaca, tanto più il valore del rapporto sarà elevato e vicino al 100% pH Una sostanza che presenta pH > 7, alcalino, ha la capacità di neutralizzare l’attacco da parte di sostanze acidificanti e costituisce una prima barriera contro la degradazione acida. 9 Spazio colorimetrico CIEL*a*b* 1976 Indice di riflettanza nel blu (IRB): norma UNI 7623 – 86 che concorda con la ISO 2470-77 10 20/02/2008 1.19 8 Sono stati misurati sia il pH per contatto, che misura l’acidità dello strato superficiale della carta (lc) e della patina acrilica (lr), sia il pH per estrazione a freddo, che rappresenta una misura più stabile ed è legato al contenuto di sostanze acide o basiche su tutto lo spessore del foglio. Resistenza alla trazione È il primo dei test fisico – meccanici che abbiamo programmato sulle carte trattate. È significativo per valutare la misura dell’irrigidimento e dell’ indebolimento delle fibre in seguito all’invecchiamento. 20/02/2008 1.19 9 3. Discussione dei risultati 3.1 Campioni per la velatura Veline precollate 1. Sulle veline precollate (B2 e B3) si osserva che il grado di bianco diminuisce lievemente rispetto al velo tal quale, alle condizioni di temperatura ed umidità relativa di 23°C e 50%U.R., ed allo stesso modo sul lato carta e sul lato resina. All’aumentare della temperatura e dell’umidità, si assiste ad un graduale abbassamento di questo parametro, che diventa più consistente oltre i 70°C. Ad 80°C osserviamo una netta differenza tra B2 e B3 nel senso che B3, il velo trattato con anche il Tylose, ingiallisce meno. 2. Le coordinate di colore (riportiamo in tabella i valori del ∆E* e del ∆b*) variano sensibilmente oltre i 70°C rispecchiando così l’andamento del grado di bianco. Non c’è differenza osservabile, in questo caso, tra B2 e B3, tanto meno fra velo trattato e non trattato. 3. Alle condizioni ambientali, l’ opacità delle veline trattate è minore rispetto a quelle non trattate, soprattutto sul lato carta. Quindi, con la temperatura, l’opacità aumenta su B2, mentre, per quanto riguarda B3, si ha una netta inversione di tendenza a 70°C: prima più opaca, riprende poi trasparenza. Riscontriamo una differenza significativa fra il velo preparato senza uso di Tylose e quello sul quale invece è stato passato il Tylose, nel senso che il primo risulta più opaco via via con l’invecchiamento e soprattutto a 80°C e 65%U.R. Quindi: B3 minore ingiallimento, minore opacità Carte Whatman velate con uso di solvente (alcool) (B7 – B8) 1. Se si considerano ora le carte Whatman trattate, a 23°C e 50% U.R. si osserva che il grado di bianco diminuisce rispetto a quello della carta Whatman t.q., in misura più lieve su B8: infatti, le carte velate con l’uso di Tylose al 2% presentano, rispetto alle altre, maggior grado di riflettanza nel blu. Si cominciano comunque a notare differenze significative oltre i 70°C. A queste temperature ed umidità si fa consistente la differenza fra l’invecchiato ed il non invecchiato e fra carte trattate e carte non trattate, e si osserva contemporaneamente che la perdita di riflettanza nel blu riguarda soprattutto il lato sul quale è stato posto il velo precollato. Ad 80°C e 65% U.R. si nota un cambiamento di tendenza rispetto alla carta Whatman t.q.: infatti il lato carta dei fogli velati dà un indice di riflettanza maggiore della carta Whatman non trattata, anche se lieve. 2. L’andamento osservabile con la misura del grado di bianco risulta confermato dalle coordinate di colore e si nota un andamento simile per tutti e tre i campioni. La differenza è rilevante per ognuno fra lato resina e lato carta ed il ∆b* conferma il minor ingiallimento ad 80°C del lato carta rispetto alla carta Whatman t.q.. In ogni caso, il comportamento migliore sembra essere quello dei campioni siglati come B8. 3. A 23°C e 50% U.R. l’opacità dei campioni trattati è lievemente maggiore sul lato carta, maggiore anche rispetto alla carta Whatman t.q.. Così il lato carta lascia passare una minore quantità di luce rispetto al lato velato, la cui opacità sembra essere pari a quella della Whatman non trattata. Man mano che si accentuano le condizioni climatiche, l’opacità tende ad aumentare, con un incremento doppio tra i 75 e gli 80°C. Si nota che : a. La differenza fra lato carta e lato resina è praticamente simile sui tre differenti campioni b. La maggiore opacità si riscontra in B7 c. La minore opacità si riscontra in B8, che si discosta di pochissimo rispetto alla carta Whatman t.q. d. B8 3% ha un comportamento intermedio fra le altre due Carte Whatman velate con uso di pressa a caldo (B10 – B11) 1. rispetto al gruppo delle velature con solvente, l’ingiallimento dei campioni velati con pressa a caldo è più consistente, soprattutto sul lato resina. 20/02/2008 1.19 10 2. le coordinate di colore confermano l’ingiallimento, che aumenta nettamente a 75 e poi ad 80°C. 3. A 23°C e 50% U.R. sono più opache della Whatman t.q. ed anche più opache del gruppo a solvente, sul lato carta; praticamente simili al gruppo precedente sul lato resina. Con l’aumentare della temperatura e dell’umidità, si assiste ad un incremento graduale dell’opacità che si arresta a 75°C sul lato carta, per poi salire nettamente ad 80°C. a. Il lato carta risulta più opaco. b. Il lato resina, pur rimanendo meno opaco, con l’invecchiamento subisce un incremento maggiore di questo parametro. c. L’opacità aumenta nettamente ad 80°C su entrambi i versi. Complessivamente: il comportamento migliore è quello delle carte trattate con aggiunta di Tylose al 2% (B11), peggiore quello dei campioni trattati senza Tylose (B10). Sui campioni con Tylose al 3% (B113%) si rileva minore aumento dell’opacità. Carte Whatman imbevute (B4 – B6) Come già detto nel par. 1.1, questi campioni sono stati usati per valutare l’impatto delle singole resine che compongono la miscela e quello della miscela stessa, senza intervento del Tylose e del solvente. 1. Il grado di bianco, che a 23°C e 50% U.R. è più prossimo a quello della carta whatman t.q., scende, con l’innalzamento delle condizioni di umidità e temperatura, dapprima gradualmente, poi con due bruschi salti a 75° e ad 80°C. L’ingiallimento dei campioni di carta imbevuta, a queste condizioni di invecchiamento è paragonabile a quello che si osserva sul lato resina dei campioni relativi ai due gruppi precedenti, ma più accentuato. Durante tutti i singoli cicli di invecchiamento, si fa gradualmente più marcata la differenza fra i campioni trattati con B500 (B4) e quelli trattati con E411 (B5). Le carte imbevute con una miscela di entrambe le resine (B6) seguono il comportamento delle carte B4. 2. Questo comportamento risulta confermato dalla misura delle coordinate di colore. 3. Le carte imbevute con la miscela di entrambe le resine, presentano inizialmente una minore opacità rispetto alle altre del gruppo e fino al 20% meno della carta Whatman tal quale. Durante l’invecchiamento si verifica per tutte un aumento di opacità, soprattutto ad 80°C e 65% di U.R. Notiamo che queste carte si dimostrano nettamente più trasparenti della carta Whatman t.q. e la differenza rispetto a quest’ultima è costante. La carta imbevuta con solo E411 risulta acquisire con l’invecchiamento e soprattutto ad 80°C e 65% U.R. maggiore opacità rispetto agli altri provini dello stesso gruppo. Carta Whatman trattata con soluzione al 2% di Plextol B 500 + Acrilico E 411 in alcool (B 9) Ricordiamo che questa preparazione viene utilizzata come fissativo. 1. La miscela non sembra incidere sull’ingiallimento mostrato dalla carta Whatman tal quale, anche alla massima temperatura raggiunta. 2. Anche l’opacità rimane praticamente invariata rispetto a quella della carta Whatman tal quale per tutta la durata degli invecchiamenti. Comportamento dei fascicoli velati Sono stati velati alcuni fascicoletti stampati, ed altri preparati con carta Ingres, e dopo averli invecchiati insieme agli altri campioni, ne è stata valutata di volta in volta la tenuta, sfogliandoli pagina per pagina. Complessivamente, sulla carta Ingres – più robusta – tutte le velature rendono meglio che sui fascicoletti stampati su una carta più sottile e di qualità scadente. La velatura indicata come B10 incolla la pagina non velata a 55°C; Con le altre tipologie di velatura, notiamo un comportamento variabile: da una lieve adesività lungo la piega dei fascicoli, ad un certo scricchiolio durante la spaginazione, fino ad un comportamento buono, come nel caso della velatura indicata come B83%, che non ha prodotto effetti sgraditi alle temperature ed umidità usate per i test. 20/02/2008 1.19 11 Reversibilità Per verificare la reversibilità della velatura, sono stati utilizzati alcuni fogli di carta stampata. Sono stati dapprima pesati, quindi velati utilizzando il Tylose al 2 ed al 3% e fatti aderire con alcool (B8, B83%) e con pressa a caldo (B11, B113%). Un gruppo è stato messo in cella per l’invecchiamento accelerato, mentre il gruppo di confronto è stato tenuto alle condizioni base di 23°C e 50% U.R.. Sono stati quindi lavati con alcool, il velo è stato distaccato e sono stati nuovamente pesati. La reversibilità è apparsa totale in entrambi i gruppi. pH Il pH per contatto dà valori intorno al 6.5 per le carte trattate con aggiunta di Tylose, con un’oscillazione di 0.1 - 0.2 tra lato resina e lato carta, maggiore su quest’ultimo. Il pH per estrazione a freddo dà valori tra 6.5 e 6.8. I valori più alti sono riferiti alle carte velate con l’uso di Tylose. A questa prima indagine, dunque, il Tylose migliora decisamente le proprietà della velatura, adesa con alcool sulle carte. Questi elementi saranno ripresi più avanti. 20/02/2008 1.19 12 Tab. 1 Grado di bianco (fattore di riflettanza diffusa nel blu) - ∆t % = differenza percentuale tra la carta trattata con resina(tt) e la tal quale (non non trattata: trattata: nt); nt per le veline precollate abbiamo usato come riferimento non trattato la velina tal quale (A1), per tutte le altre carte si fa riferimento alla carta Whatman t.q. (A2) es: - ∆t % t./n.t. di B2 lc = -100+(B2lc / A1 x 100) - ∆i % = differenza percentuale tra la carta invecchiata e la stessa non invecchiata es: - ∆i % i./n.i. di A1 = -100+(A1 i / A1 n.i. x 100) 23°C gb 55°C - ∆t % sigla gb t./n.t. 60°C - ∆i % - ∆t % i. / n.i. t./n.t. gb 65°C - ∆i % - ∆t % i. / n.i. t./n.t. gb 70°C - ∆i % - ∆t % i. / n.i. t./n.t. gb 75°C - ∆i % - ∆t % i. / n.i. t./n.t. gb 80°C - ∆i % - ∆t % i. / n.i. t./n.t. gb - ∆i % - ∆t % i. / n.i. t./n.t. A1 78,2 76,8 -1,7 75,8 -3,0 75,4 -3,5 75,3 -3,7 74,5 -4,7 73,0 -6,7 A2 94,4 91,8 -2,7 90,3 -4,4 89,7 -5,0 89,1 -5,6 88,2 -6,5 79,5 -15,8 B2 lc 75,4 -3,5 73,8 -2,2 -4,0 72,5 -3,9 -4,5 72,1 -4,4 -4,4 68,3 -9,4 -6,4 B2 lr 75,2 -3,7 74,0 -1,7 -3,7 73,6 -2,2 -3,0 73,0 -3,0 -3,2 67,5 -10,3 -7,5 B3 lc 75,8 -3,1 74,0 -2,3 -3,7 73,0 -3,7 -3,8 72,8 -3,9 -3,5 72,3 -4,5 -3,9 71,2 -6,0 -4,4 69,7 -8,0 -4,5 B3 lr 75,4 -3,5 73,9 -2,0 -3,8 73,6 -2,4 -3,0 73,3 -2,8 -2,8 72,9 -3,4 -3,2 71,6 -5,0 -3,9 69,7 -7,6 -4,5 B7 lc 91,9 -2,6 91,0 -1,0 -1,0 89,3 -2,8 -1,0 89,6 -2,5 0,0 88,5 -3,7 -0,7 86,7 -5,6 -1,7 80,5 -12,4 1,3 B7 lr 91,6 -2,9 90,1 -1,7 -1,9 87,6 -4,4 -3,0 87,4 -4,7 -2,6 85,8 -6,4 -3,7 83,6 -8,8 -5,2 75,3 -17,8 -5,3 B8 lc 93,0 -1,5 91,7 -1,4 -0,2 90,3 -2,9 0,1 90,4 -2,8 0,8 89,6 -3,7 0,5 87,7 -5,7 -0,6 81,5 -12,3 2,5 B8 lr 92,7 -1,7 91,2 -1,6 -0,7 88,9 -4,1 -1,5 88,7 -4,4 -1,1 87,9 -5,2 -1,4 85,5 -7,8 -3,1 77,8 -16,1 -2,1 B8 3%lc 91,9 -2,6 90,5 -1,5 -1,4 89,2 -3,0 -1,2 89,1 -3,1 -0,6 88,5 -3,7 -0,7 86,0 -6,4 -2,5 80,2 -12,8 0,9 B8 3%lr 91,5 -3,0 91,1 -0,5 -0,8 87,1 -4,8 -3,5 86,8 -5,2 -3,2 85,9 -6,1 -3,5 82,8 -9,5 -6,1 75,1 -17,9 -5,5 B10 lc 91,7 -2,8 88,4 -3,6 -1,4 87,8 -4,2 -1,4 85,4 -6,9 -3,2 79,3 -13,5 -0,3 B10 lr 91,1 -3,5 88,2 -3,2 -4,0 86,3 -5,2 -4,4 85,9 -5,7 -4,2 84,3 -7,4 -5,4 82,0 -9,9 -7,0 74,5 -18,2 -6,3 B11 lc 92,1 -2,5 89,0 -3,3 -0,7 88,2 -4,2 -1,0 85,7 -6,9 -2,8 79,8 -13,3 0,4 B11 lr 91,4 -3,1 89,3 -2,4 -2,8 87,2 -4,6 -3,4 86,9 -4,9 -3,0 86,2 -5,7 -3,2 83,5 -8,7 -5,3 75,9 -17,0 -4,5 B11 3%lc 91,7 -2,8 88,5 -3,5 -1,3 87,8 -4,3 -1,5 85,1 -7,2 -3,5 78,9 -14,0 -0,8 B11 3%lr 91,4 -3,2 89,0 -2,6 -3,1 86,4 -5,4 -4,3 85,9 -6,0 -4,2 85,0 -7,0 -4,6 82,4 -9,8 -6,6 74,2 -18,8 -6,7 B4 93,2 -1,2 91,6 -1,7 -0,3 90,1 -3,3 -0,1 90,4 -3,0 0,9 89,3 -4,2 0,2 86,8 -6,9 -1,6 76,2 -18,2 -4,2 B5 92,5 -2,0 90,5 -2,1 -1,4 88,3 -4,5 -2,2 88,4 -4,4 -1,4 86,8 -6,1 -2,6 84,5 -8,6 -4,2 74,2 -19,8 -6,7 B6 92,2 -2,4 90,1 -2,3 -1,9 87,8 -4,7 -2,7 88,1 -4,4 -1,7 86,8 -5,8 -2,6 84,5 -8,3 -4,2 75,3 -18,3 -5,3 B9 93,8 -0,6 88,2 -6,0 -4,0 90,4 -3,7 0,1 90,8 -3,3 1,2 89,7 -4,4 0,6 87,5 -6,7 -0,8 79,7 -15,0 0,3 20/02/2008 1.19 13 Tab. 2 ∆b* (coordinata che, nello spazio colorimetrico CIEL*a*b*, si riferisce alla componente gialla del colore se positiva, a quella blu se negativa) ∆b* t. = differenza tra la carta trattata con resina e la tal quale calcoolata come differenza lineare del valore della coordinata b*: ∆b* t. = (b*t - b*nt) ∆b* i. = differenza tra la carta invecchiata e la stessa non invecchiata calcoolata come differenza lineare del valore della coordinata b*: ∆ b*i = (b*i - b*ni) 23°C sigla b* 30°C ∆b*t ∆b*i 35°C ∆b*t ∆b*i 45°C ∆b*t ∆b*i 50°C ∆b*t ∆b*i 60°C ∆b*t ∆b*i 65°C ∆b*t ∆b*i 70°C ∆b*t ∆b*i 75°C ∆b*t ∆b*i 80°C ∆b*t ∆b*i A1 -3,20 0,02 -0,18 0,58 0,33 0,80 1,01 1,11 2,83 4,10 A2 -0,73 0,08 0,02 0,50 0,66 1,04 1,43 1,63 2,73 5,81 ∆b*t B2 lc -3,7 -0,5 0,2 -0,4 0,0 -0,6 0,9 -0,3 0,7 -0,3 1,2 -0,2 1,6 0,0 4,7 B2 lr -3,3 -0,1 0,2 0,0 0,0 -0,2 0,9 0,1 0,9 0,2 1,4 0,4 1,6 0,4 4,6 0,3 B3 lc -3,8 -0,6 0,2 -0,6 0,0 -0,7 0,9 -0,4 0,8 -0,4 1,2 -0,3 1,6 -0,1 1,7 -0,2 3,7 0,2 4,7 -0,1 B3 lr -3,5 -0,3 0,1 -0,3 0,0 -0,4 0,9 -0,1 0,8 0,0 1,2 0,1 1,6 0,2 1,6 0,1 3,6 0,5 4,5 0,0 B7 lc -0,1 0,6 0,0 0,5 0,0 0,6 0,6 0,7 1,0 0,9 1,4 1,0 1,8 1,0 1,9 0,9 3,4 1,2 5,5 0,3 B7 lr 0,3 1,0 0,2 1,1 0,1 1,0 1,1 1,6 1,4 1,7 2,1 2,1 2,7 2,2 3,1 2,5 4,5 2,8 7,9 3,1 B8 lc -0,2 0,5 0,1 0,6 0,1 0,6 0,7 0,7 1,0 0,8 1,3 0,8 1,7 0,8 1,8 0,7 3,2 0,9 5,4 0,1 B8 lr 0,3 1,0 0,1 1,1 0,1 1,2 0,9 1,5 1,4 1,8 1,9 1,9 2,3 1,9 2,6 2,0 4,1 2,4 7,1 2,3 1,1 0,7 1,6 0,9 1,7 0,8 3,1 1,1 5,3 0,3 2,1 2,0 2,3 2,0 4,1 2,8 7,3 2,9 1,6 0,9 1,7 0,8 3,3 1,3 5,5 0,4 2,5 2,3 2,9 2,4 4,7 3,1 7,6 3,0 1,4 0,7 1,4 0,5 3,1 1,1 5,2 0,1 2,2 2,0 2,2 1,8 4,2 2,7 7,0 2,5 B8 3%lc B8 3%lr 0,7 1,4 0,8 1,6 1,5 1,9 0,4 1,2 0,2 1,2 0,1 1,2 0,9 1,6 1,4 1,9 2,0 2,1 0,5 1,2 0,1 1,3 0,0 1,2 0,8 1,5 1,1 1,7 1,7 1,9 B11 3%lr 0,9 1,7 1,5 0,8 1,5 0,6 3,3 1,3 5,8 0,7 0,8 1,8 1,5 2,1 2,1 2,3 2,3 2,3 4,3 3,2 7,4 3,3 B4 -1,1 -0,4 0,1 -0,3 0,1 -0,3 0,6 B5 -1,0 -0,3 0,2 -0,2 0,1 -0,2 0,9 -0,3 0,8 -0,2 1,0 -0,4 1,3 -0,5 1,6 -0,4 3,5 0,4 8,3 2,2 0,1 1,3 0,3 1,8 0,5 2,1 0,4 2,7 0,8 4,5 1,5 8,5 B6 -1,1 -0,4 0,2 -0,3 0,1 -0,3 2,4 0,9 0,1 1,2 0,2 1,7 0,3 2,3 0,5 2,5 0,5 4,5 1,4 8,2 2,0 B9 -0,6 0,1 0,1 0,1 0,0 0,1 0,5 0,2 0,8 0,2 1,1 0,2 1,4 0,1 1,7 0,2 3,2 0,6 6,1 0,4 B10 lc B10 lr B11 lc B11 lr B11 3%lc 20/02/2008 1.19 -0,1 14 Tab. 3 ∆E* ∆E* t. = differenza tra la carta trattata con resina e la tal quale calcoolata come differenza fra coordinate dello stesso tipo nello spazio colorimetrico CIEL*a*b* (∆E* t = √(L*t - L*nt)2 + (a*t - a*nt)2 + (b*t - b*nt)2) ∆E* i. = differenza tra la carta invecchiata e la stessa non invecchiata (∆E* i = √(L*i - L*ni)2 + (a*i - a*ni)2 + (b*i - b*ni)2) 23°C ∆E*t E*i 30°C ∆E*i ∆E*t E*i 35°C ∆E*i ∆E*t E*i 45°C ∆E*i ∆E*t E*i 55°C ∆E*i ∆E*t 92,17 0,19 91,99 0,21 91,89 0,67 91,74 0,42 91,62 0,92 91,68 1,07 91,52 1,23 92,40 3,10 91,76 4,26 94,92 94,98 0,11 94,85 0,07 94,77 0,55 94,73 0,69 94,45 1,15 94,28 1,57 94,17 1,80 94,30 2,86 92,34 6,42 B2 lc 91,77 0,65 92,12 0,46 0,38 91,98 0,20 0,43 91,86 1,07 0,22 91,69 0,76 0,22 91,52 1,28 0,27 91,41 1,64 0,34 91,53 4,85 0,26 B2 lr 91,54 0,49 91,69 0,27 0,48 91,47 0,09 0,52 91,42 0,99 0,51 91,19 0,94 0,68 91,10 1,49 0,69 90,96 1,75 0,87 91,06 4,81 0,81 B3 lc 91,91 0,73 92,16 0,33 0,58 91,97 0,08 0,52 91,89 1,03 0,36 91,37 0,99 0,44 91,62 1,32 0,29 91,49 1,70 0,28 91,34 1,77 0,32 92,06 3,91 0,41 91,44 4,90 0,44 B3 lr 91,59 0,52 91,85 0,30 0,39 91,65 0,09 0,37 91,57 1,00 0,33 91,41 0,87 0,40 91,28 1,31 0,39 91,19 1,66 0,59 91,04 1,72 0,54 91,94 3,87 0,70 91,06 4,59 0,85 B7 lc 94,56 0,71 94,67 0,11 0,61 94,60 0,11 0,65 94,32 0,68 0,86 94,28 1,01 1,01 94,03 1,51 1,05 93,94 1,93 1,05 93,84 2,07 0,98 93,90 3,46 1,30 92,69 5,89 0,46 B7 lr 94,45 1,10 94,63 0,27 1,16 94,30 0,16 1,17 94,14 1,15 1,70 93,98 1,48 1,89 93,67 2,29 2,24 93,52 2,87 2,39 93,26 3,38 2,68 93,52 4,66 2,90 92,01 8,37 3,12 B8 lc 94,53 0,65 94,70 0,22 0,65 94,51 0,13 0,69 94,38 0,69 0,79 94,20 1,02 0,97 94,06 1,37 0,86 93,97 1,82 0,87 93,87 1,96 0,80 94,04 3,22 0,97 92,83 5,69 0,53 B8 lr 94,47 1,15 94,62 0,18 1,13 94,46 0,15 1,24 94,21 0,99 1,60 94,11 1,43 1,88 93,89 1,98 1,98 93,69 2,42 1,99 93,55 2,78 2,13 93,71 4,19 2,48 92,35 7,52 2,37 0,79 94,00 0,91 93,95 0,84 94,07 1,14 92,85 93,82 2,10 93,69 2,15 93,72 2,86 92,26 0,97 93,80 0,96 93,90 1,33 92,54 2,41 93,32 2,62 93,39 3,28 91,83 0,72 93,77 0,65 94,01 1,10 92,74 2,12 93,34 2,04 93,59 2,80 92,08 0,95 93,59 0,87 93,80 1,45 92,29 1,51 94,36 1,30 94,19 0,87 1,66 93,96 1,59 1,95 1,45 2,06 93,69 2,14 2,28 B10 lc B10 lr 93,89 94,35 0,17 1,40 94,31 0,10 1,36 94,09 0,99 1,74 93,93 93,56 B11 lc B11 lr 2,18 2,69 94,05 94,35 1,37 94,50 0,21 1,38 94,36 0,02 1,32 94,15 0,80 1,62 94,09 1,18 1,85 93,76 1,82 2,04 93,63 B113%lc 2,33 93,83 B113%lr 94,15 1,86 B4 93,84 1,18 94,03 0,23 1,05 93,90 0,11 1,06 93,72 0,64 B5 93,71 1,28 93,92 0,27 1,12 93,64 0,14 1,28 93,59 B6 93,42 1,60 93,61 0,26 1,46 93,41 0,13 1,54 93,29 B9 94,64 0,30 94,81 0,18 0,19 94,69 0,10 0,20 94,59 20/02/2008 1.19 E*i 2,44 3,12 2,48 ∆E*t E*i 4,22 4,85 4,30 ∆E*t E*i 80°C ∆E*i 92,00 94,50 ∆E*t 75°C ∆E*i A2 B8 3%lr E*i 70°C ∆E*i A1 94,24 ∆E*t 65°C ∆E*i E* B8 3%lc E*i 60°C ∆E*i sigla ∆E*t 0,59 7,73 2,91 0,45 8,14 3,06 0,43 7,50 2,50 0,73 93,95 0,78 1,94 93,74 1,54 2,24 93,46 2,21 2,48 93,25 2,50 2,55 93,43 4,41 3,39 91,65 7,98 3,43 1,11 93,62 0,84 1,16 93,55 1,06 1,01 93,43 1,37 1,04 93,26 1,72 0,99 93,71 3,60 0,74 91,78 8,67 2,28 0,95 1,21 93,39 1,32 1,40 93,11 1,91 1,43 92,97 2,26 1,42 92,74 2,89 1,63 93,07 4,59 1,94 90,75 9,09 2,96 0,98 1,51 93,06 1,29 1,71 92,87 1,83 1,63 92,69 2,39 1,68 92,51 2,66 1,73 92,87 4,59 2,01 91,07 8,62 2,46 0,55 0,24 94,42 0,78 0,37 94,27 1,16 0,24 94,23 1,51 0,14 94,15 1,83 0,28 94,34 3,30 0,62 92,83 6,45 0,67 15 Tab. 4 Opacità (rapporto percentuale fra indice riflettometrico su fondo nero e su fondo carta) - ∆t % = differenza percentuale tra la carta trattata con resina(tt) e la tal quale (non non trattata: trattata: nt); nt per le veline precollate abbiamo usato come riferimento non trattato la velina tal quale (A1), per tutte le altre carte si fa riferimento alla carta Whatman t.q. (A2) es: - ∆t % t./n.t. di B2 lc = -100+(B2lc / A1 x 100) - ∆i % = differenza percentuale tra la carta invecchiata e la stessa non invecchiata invecchiata es: - ∆i % i./n.i. di A1 = -100+(A1 i / A1 n.i. x 100) 23°C sigla IR0/IR∞% 55°C - ∆t % IR0/IR∞% t./n.t. 60°C - ∆i % - ∆t % i. / n.i. t./n.t. IR0/IR∞% 65°C - ∆i % - ∆t % i. / n.i. t./n.t. IR0/IR∞% 70°C - ∆i % - ∆t % i. / n.i. t./n.t. IR0/IR∞% 75°C - ∆i % - ∆t % i. / n.i. t./n.t. IR0/IR∞% 80°C - ∆i % - ∆t % i. / n.i. t./n.t. IR0/IR∞% - ∆i % - ∆t % i. / n.i. t./n.t. A1 26,93 26,24 -2,56 28,29 5,03 29,60 9,89 27,30 1,36 26,81 -0,44 27,68 2,76 A2 82,22 82,19 -0,03 82,85 0,77 82,84 0,75 83,19 1,18 83,60 1,69 87,00 5,82 B2 lc 16,95 -37,1 16,36 -3,47 -37,6 17,89 5,57 -36,7 18,66 10,09 -37,0 22,07 30,18 B2 lr 21,10 -21,6 21,11 0,02 -19,6 22,18 5,10 -21,6 23,26 10,20 -21,4 25,60 21,30 -8,1 B3 lc 17,97 -33,3 16,67 -7,27 -36,5 18,14 0,90 -35,9 19,18 6,70 -35,2 17,35 -3,46 -36,4 16,94 -5,75 -36,8 17,24 -4,10 -38,1 B3 lr 22,15 -17,7 20,41 -7,85 -22,2 21,53 -2,81 -23,9 22,18 0,13 -25,0 20,33 -8,23 -25,5 19,75 -10,86 -26,4 19,55 -11,77 -29,8 B7 lc 83,06 1,0 84,02 1,16 2,2 84,74 2,03 2,3 84,82 2,12 2,4 85,90 3,43 3,3 85,73 3,22 2,5 89,07 7,24 2,4 B7 lr 81,16 -1,3 83,23 2,56 1,3 83,74 3,18 1,1 83,70 3,13 1,0 84,85 4,54 2,0 84,26 3,83 0,8 87,58 7,91 0,7 B8 lc 83,34 1,4 83,55 0,26 1,7 84,50 1,39 2,0 84,45 1,33 1,9 85,38 2,45 2,6 84,93 1,91 1,6 88,10 5,71 1,3 B8 lr 82,61 0,5 83,04 0,52 1,0 83,55 1,14 0,8 83,54 1,13 0,9 84,48 2,27 1,6 83,96 1,63 0,4 86,92 5,22 -0,1 B8 3%lc 83,55 1,6 84,30 0,90 2,6 85,09 1,84 2,7 84,97 1,69 2,6 86,03 2,96 3,4 86,06 3,00 2,9 89,26 6,83 2,6 B8 3%lr 82,34 0,1 83,28 1,14 1,3 84,01 2,02 1,4 84,09 2,13 1,5 85,05 3,30 2,2 84,80 2,99 1,4 87,82 6,66 0,9 B10 lc 84,34 2,6 85,09 0,88 2,7 86,39 2,43 3,8 84,51 0,20 1,1 89,24 5,81 2,6 B10 lr 82,74 0,6 83,41 0,81 1,5 84,10 1,64 1,5 83,66 1,12 1,0 85,08 2,83 2,3 86,84 4,95 3,9 88,50 6,97 1,7 B11 lc 84,30 2,5 84,44 0,17 1,9 85,59 1,53 2,9 83,50 -0,95 -0,1 88,35 4,81 1,6 B11 lr 82,83 0,7 83,18 0,42 1,2 83,69 1,04 1,0 83,59 0,91 0,9 84,61 2,14 1,7 85,86 3,65 2,7 87,71 5,89 0,8 B11 3%lc 83,91 2,1 83,98 0,08 1,4 85,23 1,58 2,5 83,17 -0,88 -0,5 88,24 5,17 1,4 B11 3%lr 82,22 0,0 82,84 0,75 0,8 83,20 1,19 0,4 83,33 1,35 0,6 84,20 2,40 1,2 85,52 4,01 2,3 87,09 5,92 0,1 B4 72,20 -12,2 72,67 0,65 -11,6 73,02 1,13 -11,9 72,63 0,60 -12,3 73,35 1,60 -11,8 72,50 0,42 -13,3 76,60 6,09 -12,0 B5 70,48 -14,3 72,26 2,52 -12,1 73,06 3,66 -11,8 72,91 3,44 -12,0 73,83 4,75 -11,3 72,93 3,47 -12,8 77,49 9,95 -10,9 B6 65,92 -19,8 66,17 0,38 -19,5 66,67 1,13 -19,5 66,46 0,81 -19,8 67,30 2,10 -19,1 67,07 1,74 -19,8 70,28 6,61 -19,2 B9 81,57 -0,8 82,07 0,62 -0,1 82,58 1,23 -0,3 82,56 1,22 -0,3 83,53 2,40 0,4 83,44 2,29 -0,2 86,88 6,51 -0,1 20/02/2008 1.19 16 -20,8 3.2 Cam pioni per le integrazioni Le resine utilizzate per realizzare piccole integrazioni e risarcimenti delle carte sembrano nell’insieme mantenere una migliore solidità del colore dopo invecchiamento, rispetto a quelle utilizzate per la velatura. Si dovrà tenere conto, nell’analisi dei risultati, del fatto che sono state preparate carte Whatman, bianche, e carte Morita le quali presentano una diversa composizione del colore che, nell’insieme risulta giallino. La media dei valori delle Morita utilizzate come base per i trattamenti ha coordinate: L* = 89 a* = 0.3 b* = 8.3 1. A 23°C e 50% U.R.. il grado di bianco sulle carte Whatman trattate con le resine (A3-A11, A5A12, A7-A13, A9-A14) è prossimo a quello delle carte Whatman t.q.. Questa caratterista è comune a tutte le emulsioni acriliche sperimentate. Durante le fasi dell’invecchiamento accelerato e fino a 75°C e 64% U.R., le carte Whatman trattate mostrano una diminuzione graduale del grado di bianco, ma ad 80°C e 65% U.R. si rileva un brusco salto nei valori. Si osserva che: • Le carte imbevute della resina (A3, A5, A7, A9) mostrano la diminuzione maggiore rispetto alle stesse non invecchiate. • Sulle carte con patina (A4, A6, A8, A10) il calo è minore e la differenza fra lato carta e lato resina è variabile: il lato carta ingiallisce maggiormente mostrando una piccola differenza rispetto al lato resina che varia secondo l’emulsione utilizzata. • Le carte accoppiate (A11, A12, A13, A14) cioè due carte patinate nel verso e fatte aderire l’una contro l’altra con termocauterio, mostrano una diminuzionedel grado di bianco che dipende sia dalla scelta della resina che dall’uso del termocauterio. Le carte trattate con B60 (A11) hanno una perdita di riflettanza relativamente più bassa, quelle trattate con WS 24 (A14) la più alta. In ogni caso, si osserva che sulle carte trattate esaminate, l’ingiallimento è uguale o addirittura minore rispetto a quello subito dalle carte Whatman t.q. alle stesse condizioni di invecchiamento accelerato. • A 23°C e 50% U.R. si nota subito una differenza fra le carte Morita trattate (A16, A17, A18, A19) e le tal quali, ma le carte non subiscono ulteriori variazioni di rilievo durante l’avanzamento dell’invecchiamento accelerato e fino ad 80°C e 65% U.R. A queste condizioni, l’indice di riflettanza nel blu scende di pochi punti percentuali rispetto a quello delle stesse non invecchiate, coerentemente con la diminuzione osservabile sulle carte tal quali. 2. La variazione della coordinata b*, rispecchia l’andamento del grado di bianco, aumentando nettamente ad 80°C e mantenendosi generalmente inferiore o uguale al valore rilevato sulla carta t.q. A 23°C e 50% U.R. le carte Morita patinate presentano valori più bassi della coordinata b* rispetto alla carta t.q., indicando che le emulsioni acriliche testate producono una variazione nella composizione del colore risultante, che appare meno giallo e più brillante. L’aumento del valore della coordinata b* procede gradualmente e con incrementi minimi fino a 75°C. Ad 80°C si rileva un salto nei valori, come già osservato per il grado di bianco ed il b* aumenta della stessa misura sulle carte patinate Whatman e Morita. Non c’è differenza tra lato carta e lato resina. 3. Il ∆E* varia molto poco rispetto al non trattato e questa caratteristica si mantiene anche con gli invecchiamenti, ma cambia significativamente, a confronto dei campioni non invecchiati, ad 80°C e 65% U.R., con poca differenza tra l’una e l’altra emulsione acrilica adottata. Le carte Morita, nell’insieme, non mostrano variazione delle coordinate di colore delle carte con patina rispetto a quella tal quale alle stesse condizioni di temperatura ed umidità. Durante il procedere dell’invecchiamento, e soprattutto ad 80°C e 65% U.R., il ∆E* rispecchia le variazioni osservate sul ∆b*. 4. A 23°C e 50% U.R., le carte trattate con le emulsioni acriliche sono meno opache delle carte t.q. Non c’è differenza tra il verso trattato e quello non trattato. • Con l’invecchiamento questo andamento non cambia. Infatti, l’opacità aumenta con l’invecchiamento, ma le carte trattate rimangono meno opache delle carte t.q. 20/02/2008 1.19 17 • Sulle carte Morita non si osserva un cambiamento significativo dell’opacità per tutta la durata dell’invecchiamento accelerato, né sulle carte trattate, né sulle carte t.q. In conclusione, osserviamo un ingiallimento delle carte precollate per l’integrazione, che va di pari passo con quello delle carte tal quali. Esso risulta influenzato dall’ingiallimento subito dalla carta Whatman. L’opacità delle carte trattate è minore rispetto a quella delle tal quali. Il risultato appare complessivamente migliore dove è stato utilizzato il Primal B60. 5. I valori di pH per estrazione, rimangono intorno al 7, con l’eccezione delle carte Morita che, mentre come tal quali hanno un pH maggiore di 9, una volta trattate, mantengono il loro pH intorno ad 8, con poca differenza tra invecchiato e non invecchiato. 20/02/2008 1.19 18 Tab. 5 Grado di bianco - ∆t % t./n.t. = differenza percentuale tra la carta trattata con resina e la tal quale; per le carte A16, 17, 18, 19 si fa riferimento alla carta Morita t.q. (A15), per tutte le altre carte (Whatman) si fa riferimento alla carta Whatman t.q. (A2) es: - ∆t % t./n.t. di A3 = (-100+(A3 / A2*100) - ∆i % i. / n.i. = differenza percentuale tra la carta invecchiata e la stessa non invecchiata 23°C sigla media 55°C - ∆t % media - ∆i % 60°C - ∆t % media - ∆i % 65°C - ∆t % media - ∆i % 70°C - ∆t % media - ∆i % 75°C - ∆t % media - ∆i % 80°C - ∆t % media - ∆i % - ∆t % A2 94,38 91,83 -2,70 90,25 -4,37 89,65 -5,01 89,08 -5,61 88,20 -6,54 79,50 -15,8 A15 66,45 65,13 -1,99 65,10 -2,03 65,48 -1,45 66,03 -0,63 65,70 -1,13 63,55 -4,4 A3 92,78 -1,70 90,43 -2,53 -1,52 89,03 -4,04 -1,36 88,28 -4,84 -1,52 88,04 -5,10 -1,17 87,50 -5,69 -0,79 80,70 -13,0 1,51 A4 lc 92,68 -1,80 90,45 -2,40 -1,50 89,33 -3,61 -1,02 88,60 -4,40 -1,17 88,67 -4,33 -0,46 87,70 -5,37 -0,57 83,00 -10,4 4,40 A4 lr 93,48 -0,95 90,88 -2,78 -1,03 89,80 -3,93 -0,50 89,38 -4,39 -0,31 88,86 -4,94 -0,25 88,70 -5,11 0,57 84,20 -9,9 5,91 A11 92,03 -2,49 90,50 -1,66 -1,44 89,20 -3,07 -1,16 89,28 -2,99 -0,42 88,82 -3,48 -0,29 88,70 -3,61 0,57 84,00 -8,7 5,66 A16 lc 63,43 -4,55 62,58 -1,34 -3,92 63,03 -0,63 -3,19 63,20 -0,35 -3,49 63,50 0,12 -3,84 63,00 -0,67 -4,11 61,00 -3,8 -4,01 A16 lr 63,08 -5,08 62,73 -0,55 -3,69 62,93 -0,24 -3,34 63,20 0,20 -3,49 63,58 0,79 -3,72 62,90 -0,28 -4,26 60,90 -3,4 -4,17 A5 93,43 -1,01 90,85 -2,76 -1,06 89,35 -4,36 -1,00 89,40 -4,31 -0,28 88,40 -5,38 -0,76 87,70 -6,13 -0,57 81,00 -13,3 1,89 A6 lc 93,50 -0,93 91,30 -2,35 -0,57 89,73 -4,04 -0,58 89,68 -4,09 0,03 89,10 -4,71 0,02 89,00 -4,81 0,91 84,35 -9,8 6,10 A6 lr 92,28 -2,23 90,85 -1,54 -1,06 89,70 -2,79 -0,61 89,70 -2,79 0,06 88,87 -3,69 -0,24 88,60 -3,98 0,45 84,30 -8,6 6,04 A12 92,73 -1,75 90,53 -2,37 -1,42 89,55 -3,42 -0,78 88,84 -4,19 -0,90 89,03 -3,99 -0,06 87,70 -5,42 -0,57 82,60 -10,9 3,90 A17 lc 63,58 -4,33 62,35 -1,93 -4,26 62,80 -1,22 -3,53 63,10 -0,75 -3,64 63,30 -0,43 -4,14 62,60 -1,53 -4,72 60,65 -4,6 -4,56 A17 lr 63,13 -5,00 62,43 -1,11 -4,15 62,90 -0,36 -3,38 63,05 -0,12 -3,72 63,40 0,44 -3,99 62,60 -0,83 -4,72 60,50 -4,2 -4,80 A7 93,43 -1,01 91,05 -2,54 -0,84 89,28 -4,44 -1,08 89,16 -4,57 -0,55 88,25 -5,54 -0,93 87,10 -6,77 -1,25 79,58 -14,8 0,09 A8 lc 93,65 -0,77 91,05 -2,78 -0,84 89,50 -4,43 -0,83 89,46 -4,47 -0,21 89,13 -4,82 0,06 88,90 -5,07 0,79 84,25 -10,0 5,97 A8 lr 92,28 -2,23 90,78 -1,63 -1,14 89,38 -3,14 -0,97 89,14 -3,40 -0,57 88,82 -3,75 -0,30 88,70 -3,87 0,57 83,70 -9,3 5,28 A13 93,13 -1,32 90,40 -2,93 -1,55 89,38 -4,03 -0,97 88,86 -4,58 -0,88 88,73 -4,72 -0,39 87,70 -5,83 -0,57 82,60 -11,3 3,90 A18 lc 63,58 -4,33 63,00 -0,90 -3,26 63,20 -0,59 -2,92 63,18 -0,63 -3,53 63,96 0,61 -3,14 63,20 -0,59 -3,81 61,30 -3,6 -3,54 A18 lr 63,35 -4,67 62,95 -0,63 -3,34 63,23 -0,20 -2,88 63,50 0,24 -3,03 63,92 0,90 -3,20 63,20 -0,24 -3,81 61,00 -3,7 -4,01 A9 93,35 -1,09 90,65 -2,89 -1,28 88,80 -4,87 -1,61 88,27 -5,45 -1,54 88,23 -5,49 -0,96 86,70 -7,12 -1,70 79,58 -14,8 0,09 A10 lc 93,70 -0,72 90,98 -2,91 -0,93 89,90 -4,06 -0,39 89,18 -4,82 -0,52 89,38 -4,61 0,34 88,70 -5,34 0,57 83,90 -10,5 5,53 A10 lr 93,30 -1,14 89,60 -3,97 -0,72 88,76 -4,87 -0,99 89,28 -4,31 0,22 88,60 -5,04 0,45 83,70 -10,3 5,28 A14 92,20 -2,30 89,80 -2,60 -2,21 88,70 -3,80 -1,72 88,05 -4,50 -1,78 87,75 -4,83 -1,49 86,40 -6,29 -2,04 80,25 -13,0 0,94 A19 lc 63,33 -4,70 62,78 -0,87 -3,61 62,75 -0,91 -3,61 62,90 -0,67 -3,95 63,60 0,43 -3,69 62,70 -0,99 -4,57 60,80 -4,0 -4,33 A19 lr 63,00 -5,19 62,53 -0,75 -3,99 62,83 -0,28 -3,49 63,05 0,08 -3,72 63,44 0,70 -3,93 62,70 -0,48 -4,57 60,40 -4,1 -4,96 20/02/2008 1.19 19 Tab. 6 ∆b* (coordinata che, nello spazio colorimetrico CIEL*a*b*, si riferisce alla componente gialla del colore se positiva, a quella blu se negativa) ∆b* t. = differenza tra la carta trattata con resina e la tal quale calcoolata come differenza lineare del valore della coordinata b*: ∆b* t. = (b*t - b*nt) ∆b* i. = differenza tra la carta invecchiata e la stessa non invecchiata calcoolata come differenza lineare del valore della coordinata b*: ∆ b*i = (b*i - b*ni) 23°C 30°C ∆b*i ∆b*t ∆b*i 45°C ∆b*t ∆b*i 50°C ∆b*t ∆b*i 60°C ∆b*t ∆b*i 65°C ∆b*t ∆b*i 70°C ∆b*t ∆b*i 75°C A2 -0,7 0,1 0,0 0,5 0,7 1,0 1,4 1,6 2,7 5,8 A15 8,3 -0,2 -0,3 0,2 0,0 0,0 0,0 -0,4 0,6 3,0 A3 -0,8 -0,1 0,1 -0,1 0,0 -0,1 0,7 0,1 0,7 0,0 1,1 -0,1 1,4 -0,1 1,6 -0,1 2,8 0,0 5,5 -0,4 A4 lc -0,6 0,1 0,2 0,2 0,2 0,3 0,6 0,2 0,8 0,3 1,0 0,1 1,4 0,0 1,3 -0,2 2,5 -0,2 4,2 -1,5 A4 lr -0,6 0,1 0,0 0,1 0,2 0,3 0,7 0,3 0,7 0,2 1,1 0,2 1,3 0,1 1,5 0,0 2,3 -0,3 4,2 -1,5 A11 0,9 1,6 0,1 1,7 0,1 1,7 0,6 1,7 0,8 1,8 1,0 1,6 1,4 1,6 1,3 1,3 2,3 1,1 4,6 0,4 A16 lc 7,5 -0,8 0,4 -0,2 0,3 -0,3 0,6 -0,4 0,7 -0,1 0,6 -0,2 0,4 -0,4 -0,1 -0,5 1,7 0,3 4,1 0,3 A16 lr 7,2 -1,0 0,2 -0,6 0,1 -0,7 0,7 -0,5 0,6 -0,5 0,4 -0,6 0,6 -0,4 0,1 -0,6 1,5 -0,1 3,9 -0,1 A5 -0,9 -0,1 0,1 -0,2 0,1 -0,1 0,5 -0,1 0,8 0,0 1,1 -0,1 1,4 -0,2 1,6 -0,2 2,8 0,0 5,6 -0,4 A6 lc -0,6 0,2 0,1 0,2 0,1 0,2 0,5 0,2 0,6 0,1 0,9 0,0 1,1 -0,1 1,2 -0,3 2,2 -0,3 4,1 -1,5 A6 lr -0,6 0,2 0,1 0,2 0,1 0,3 0,6 0,2 0,7 0,2 0,9 0,1 1,2 0,0 1,2 -0,2 2,3 -0,3 4,1 -1,5 A12 0,8 1,6 0,1 1,6 0,2 1,7 0,6 1,7 0,9 1,8 1,1 1,6 1,4 1,6 1,3 1,3 2,3 1,2 4,7 0,5 A17 lc 7,4 -0,9 0,3 -0,4 0,5 -0,1 0,9 -0,1 0,8 0,0 0,8 0,0 0,8 -0,1 0,4 0,0 1,8 0,4 4,1 0,2 A17 lr 7,2 -1,1 0,4 -0,5 0,4 -0,4 0,7 -0,6 0,9 -0,2 0,8 -0,3 0,7 -0,4 0,4 -0,3 1,9 0,3 4,3 0,2 A7 -0,9 -0,2 0,1 -0,1 0,0 -0,1 0,7 0,0 0,8 0,0 1,1 -0,1 1,5 -0,1 1,6 -0,2 3,2 0,3 6,2 0,3 A8 lc -0,5 0,2 0,0 0,1 0,0 0,2 0,5 0,2 0,6 0,1 0,9 0,0 1,1 -0,1 1,2 -0,3 2,2 -0,3 4,2 -1,4 A8 lr -0,7 0,1 0,1 0,1 0,1 0,2 0,6 0,2 0,8 0,2 1,1 0,1 1,4 0,0 1,4 -0,2 2,6 0,0 4,5 -1,3 A13 0,9 1,6 0,1 1,6 0,2 1,8 0,7 1,8 1,0 1,9 1,2 1,7 1,5 1,6 1,5 1,5 2,3 1,2 4,7 0,5 A18 lc 7,1 -1,1 0,1 -0,8 0,0 -0,8 0,7 -0,7 0,5 -0,6 0,3 -0,9 0,8 -0,3 0,3 -0,5 1,8 0,1 4,0 -0,1 A18 lr 7,3 -1,0 -0,3 -1,1 -0,3 -1,0 0,3 -0,9 0,3 -0,7 0,2 -0,8 0,4 -0,6 0,0 -0,6 1,3 -0,3 3,6 -0,4 A9 -0,9 -0,2 0,1 -0,1 0,0 -0,1 0,6 -0,1 0,8 0,0 1,1 -0,1 1,6 0,0 1,6 -0,2 3,2 0,3 6,3 0,3 A10 lc -0,5 0,2 0,1 0,2 0,1 0,3 0,6 0,3 0,6 0,2 0,9 0,1 1,2 0,0 1,2 -0,2 2,4 -0,1 4,4 -1,2 A10 lr -0,6 0,2 0,0 0,1 0,1 0,3 0,7 0,3 0,9 0,4 1,1 0,3 1,5 0,3 1,3 -0,1 2,6 0,0 4,7 -1,0 A14 1,0 1,7 0,1 1,7 0,2 1,8 0,7 1,9 1,0 2,0 1,3 2,0 1,7 2,0 1,8 1,8 2,8 1,8 5,7 1,6 A19 lc 6,8 -1,5 0,0 -1,3 0,1 -1,1 0,6 -1,1 0,6 -0,9 0,5 -1,0 0,8 -0,7 0,4 -0,7 2,0 -0,1 4,4 -0,1 A19 lr 6,7 -1,6 0,0 -1,4 -0,1 -1,4 -6,7 -8,5 0,6 -0,9 0,5 -1,1 1,0 -0,6 0,2 -1,0 2,1 -0,1 4,4 -0,2 20 ∆b*t ∆b*i 80°C b* 20/02/2008 1.19 ∆b*t 35°C sigla ∆b*t ∆b*i ∆b*t Tab. 7 ∆E* ∆E* t. = differenza tra la carta trattata con resina e la tal quale calcoolata come differenza fra coordinate dello stesso tipo nello spazio colorimetrico CIEL*a*b* (∆E* t = √(L*t - L*nt)2 + (a*t - a*nt)2 + (b*t - b*nt)2) ∆E* i. = differenza tra la carta invecchiata e la stessa non invecchiata (∆E* i = √(L*i - L*ni)2 + (a*i - a*ni)2 + (b*i - b*ni)2) 30°C sigla E* ∆E*t E*i ∆E*i 35°C ∆E*t E*i ∆E*i 45°C ∆E*t E*i ∆E*i 55°C ∆E*t E*i ∆E*i 60°C ∆E*t E*i ∆E*i 65°C ∆E*t E*i ∆E*i 70°C ∆E*t E*i ∆E*i 75°C ∆E*t E*i ∆E*i 80°C ∆E*t E*i ∆E*i ∆E*t A2 94,92 94,98 0,11 94,85 0,07 94,77 0,55 94,73 0,69 94,45 1,15 94,28 1,57 94,17 1,80 94,30 2,86 92,34 6,42 A15 89,65 89,92 0,44 89,78 0,30 89,78 0,28 89,82 0,17 89,81 0,17 89,80 0,18 89,94 0,51 90,48 1,07 90,38 3,09 A3 93,77 1,19 94,02 0,29 0,99 93,81 0,04 1,09 93,76 0,74 1,03 93,69 0,71 1,07 93,43 1,13 1,05 93,37 1,46 0,94 93,15 1,72 1,05 93,48 2,92 0,83 92,33 5,70 0,45 A4 lc 94,54 0,40 94,58 0,22 0,46 94,39 0,26 0,55 94,29 0,71 0,54 94,26 0,89 0,55 94,10 1,11 0,36 93,90 1,51 0,38 93,88 1,51 0,33 94,07 2,58 0,28 93,22 4,44 1,78 A4 lr 94,73 0,24 94,88 0,17 0,14 94,69 0,17 0,34 94,55 0,72 0,39 94,50 0,75 0,30 94,31 1,17 0,23 94,13 1,47 0,16 94,04 1,65 0,13 94,35 2,36 0,33 93,44 4,45 1,87 A11 95,57 1,82 95,66 0,14 1,86 95,62 0,13 1,93 95,41 0,59 1,83 95,31 0,85 1,92 95,19 1,09 1,79 95,04 1,51 1,79 94,90 1,49 1,52 94,95 2,36 1,31 94,12 4,87 1,87 A16 lc 89,22 0,90 89,46 0,48 0,62 89,26 0,25 0,59 89,36 0,65 0,58 89,22 0,67 0,61 89,21 0,58 0,63 89,26 0,47 0,63 89,36 0,18 0,73 89,94 1,90 0,66 90,86 4,33 0,52 A16 lr 89,49 1,04 89,66 0,29 0,79 89,43 0,14 0,75 89,38 0,76 0,65 89,43 0,56 0,59 89,39 0,45 0,71 89,47 0,64 0,51 89,67 0,20 0,63 90,18 1,75 0,31 89,93 3,98 0,47 A5 94,24 0,73 94,29 0,12 0,74 94,17 0,13 0,72 94,01 0,63 0,78 94,08 0,83 0,66 93,82 1,21 0,65 93,65 1,54 0,68 93,53 1,72 0,69 93,82 2,95 0,49 92,53 5,88 0,46 A6 lc 94,48 0,47 94,66 0,22 0,37 94,41 0,11 0,50 94,35 0,57 0,46 94,39 0,61 0,35 94,11 1,00 0,34 93,99 1,24 0,33 93,94 1,28 0,39 94,18 2,32 0,36 93,29 4,35 1,83 A6 lr 94,74 0,25 94,71 0,12 0,34 94,61 0,18 0,36 94,52 0,61 0,35 94,50 0,75 0,33 94,22 1,06 0,24 94,11 1,36 0,19 94,16 1,36 0,23 94,42 2,35 0,32 93,56 4,34 1,98 A12 95,54 1,78 95,69 0,20 1,83 95,61 0,17 1,93 95,24 0,69 1,79 95,31 0,92 1,94 95,22 1,15 1,85 95,11 1,49 1,80 94,99 1,45 1,56 94,99 2,40 1,35 94,12 5,00 1,89 A17 lc 89,26 0,92 89,37 0,35 0,75 89,13 0,51 0,67 89,16 0,97 0,63 89,16 0,85 0,67 89,22 0,84 0,59 89,25 0,78 0,56 89,24 0,44 0,69 90,01 2,04 0,66 89,82 4,12 0,62 A17 lr 89,53 1,08 89,59 0,36 0,76 89,44 0,40 0,56 89,45 0,78 0,63 89,48 0,87 0,39 89,45 0,79 0,45 89,51 0,73 0,45 89,50 0,41 0,51 90,11 2,04 0,47 89,92 4,32 0,54 A7 93,99 0,98 94,20 0,25 0,83 94,02 0,05 0,89 93,98 0,72 0,81 93,70 0,89 1,05 94,71 1,32 0,35 93,56 1,55 0,76 93,32 1,76 0,90 93,62 3,31 0,77 92,24 6,54 0,30 A8 lc 94,15 0,79 94,60 0,45 0,41 94,45 0,31 0,45 94,39 0,59 0,44 94,30 0,58 0,44 94,16 0,86 0,29 94,05 1,14 0,26 93,92 1,18 0,37 94,21 2,26 0,34 93,25 4,32 1,74 A8 lr 94,57 0,36 94,78 0,23 0,21 94,71 0,19 0,24 94,58 0,65 0,29 94,46 0,77 0,32 94,32 1,09 0,16 94,19 1,43 0,11 94,10 1,46 0,19 94,44 2,68 0,15 93,45 4,63 1,74 A13 95,54 1,82 95,72 0,20 1,85 95,54 0,20 1,99 95,39 0,73 1,96 95,34 1,00 2,08 95,14 1,22 1,90 95,08 1,53 1,85 94,91 1,62 1,69 94,93 2,42 1,36 94,11 4,94 1,88 A18 lc 89,27 1,19 89,54 0,30 0,99 89,38 0,14 0,92 89,34 0,69 0,81 89,29 0,51 0,80 89,41 0,31 0,93 89,35 0,83 0,54 89,47 0,37 0,63 90,05 2,05 0,47 89,90 4,08 0,48 A18 lr 89,54 1,00 89,81 0,41 1,20 89,67 0,35 1,04 89,59 0,33 0,93 89,56 0,32 0,69 89,65 0,21 0,82 89,65 0,44 0,58 89,68 0,17 0,62 90,15 1,49 0,42 90,19 3,61 0,48 A9 93,90 1,07 94,03 0,17 1,01 93,87 0,07 1,05 93,79 0,63 1,01 93,67 0,82 1,09 93,53 1,21 0,95 93,39 1,65 0,92 93,25 1,76 0,96 93,55 3,32 0,83 92,16 6,58 0,39 A10 lc 94,40 0,57 94,57 0,19 0,48 94,37 0,12 0,57 94,27 0,59 0,58 94,26 0,65 0,52 94,14 0,98 0,34 93,92 1,32 0,37 93,97 1,30 0,26 94,13 2,46 0,20 93,11 4,58 1,49 A10 lr 94,61 0,35 94,71 0,14 0,29 94,63 0,15 0,37 94,56 0,67 0,39 94,49 0,87 0,43 94,32 1,19 0,30 94,18 1,61 0,30 94,10 1,42 0,16 94,40 2,68 0,11 93,37 4,87 1,48 A14 95,36 1,84 95,67 0,31 1,87 95,47 0,19 1,99 95,26 0,72 2,01 95,22 0,99 2,13 95,06 1,35 2,10 94,89 1,77 2,07 94,76 1,88 1,97 94,76 2,93 1,87 93,69 6,03 2,09 A19 lc 89,50 1,48 89,63 0,13 1,42 89,45 0,14 1,15 89,44 0,63 1,14 89,45 0,59 0,94 89,42 0,53 1,01 89,30 0,84 0,82 89,41 0,40 0,87 89,89 2,11 0,59 89,80 4,41 0,58 A19 lr 89,69 1,59 89,87 0,18 1,48 89,80 0,18 1,46 89,60 0,66 0,94 89,60 0,51 1,09 89,62 1,02 0,60 89,67 0,25 0,99 90,22 2,23 0,26 89,97 4,44 0,44 20/02/2008 1.19 21 20/02/2008 1.19 22 Tab. 8 Opacità - ∆t % = differenza percentuale tra la carta trattata con resina(tt) e la tal quale (non non trattata: trattata: nt); nt per le carte A16, 17, 18, 19 si fa riferimento alla carta Morita t.q. (A15), per tutte le altre carte (Whatman) si fa riferimento alla carta Whatman t.q. (A2) es: - ∆t % t./n.t. di A3 = (-100+(A3 / A2*100) - ∆i % = differenza percentuale tra la carta invecchiata e la stessa non invecchiata es: - ∆i % i./n.i. di A15 = -100+(A15 i / A15 n.i. x 100) 23°C sigla IR0/IR∞ 60°C - ∆t % IR0/IR∞ - ∆i % - ∆t % IR0/IR∞ 65°C - ∆i % - ∆t % IR0/IR∞ 70°C - ∆i % - ∆t % IR0/IR∞ 75°C - ∆i % - ∆t % IR0/IR∞ 80°C - ∆i % - ∆t % IR0/IR∞ - ∆i % - ∆t % A2 82,22 82,19 -0,03 82,85 0,77 82,84 0,75 83,19 1,18 83,60 1,69 87,00 5,82 A15 81,56 80,85 -0,88 81,07 -0,61 81,02 -0,67 81,03 -0,65 81,75 0,22 81,70 0,17 A3 72,51 -11,8 73,06 0,75 -11,1 73,83 1,81 -10,9 73,69 1,63 -11,0 73,83 1,82 -11,3 74,51 2,76 -10,9 77,38 6,72 -11,1 A4 lc 80,33 -2,3 80,25 -0,10 -2,4 81,15 1,03 -2,0 81,19 1,07 -2,0 81,37 1,29 -2,2 81,26 1,16 -2,8 83,63 4,12 -3,9 A4 lr 80,35 -2,3 80,31 -0,05 -2,3 81,07 0,90 -2,2 80,73 0,48 -2,5 80,98 0,78 -2,7 81,26 1,13 -2,8 83,41 3,81 -4,1 A11 91,54 11,3 91,86 0,35 11,8 92,49 1,04 11,6 92,43 0,98 11,6 92,41 0,95 11,1 92,68 1,24 10,9 94,08 2,77 8,1 A16 lc 73,96 -9,3 73,47 -0,67 -9,1 74,02 0,09 -8,7 73,38 -0,78 -9,4 73,13 -1,12 -9,7 71,60 -3,19 -12,4 72,44 -2,05 -11,3 A16 lr 73,21 -10,2 73,25 0,06 -9,4 73,16 -0,06 -9,8 72,78 -0,58 -10,2 72,21 -1,36 -10,9 72,24 -1,32 -11,6 72,39 -1,11 -11,4 A5 75,81 -7,8 76,08 0,36 -7,4 77,05 1,64 -7,0 77,02 1,60 -7,0 77,00 1,58 -7,4 77,50 2,23 -7,3 80,44 6,12 -7,5 A6 lc 79,77 -3,0 80,80 1,29 -1,7 81,75 2,49 -1,3 81,73 2,46 -1,3 81,72 2,45 -1,8 81,82 2,57 -2,1 84,18 5,53 -3,2 A6 lr 80,36 -2,3 80,95 0,73 -1,5 81,40 1,29 -1,8 81,52 1,45 -1,6 81,50 1,42 -2,0 81,47 1,38 -2,5 83,78 4,26 -3,7 A12 90,52 10,1 91,66 1,26 11,5 92,38 2,06 11,5 92,25 1,91 11,4 92,14 1,79 10,8 92,48 2,16 10,6 94,07 3,92 8,1 A17 lc 70,83 -13,2 71,98 1,62 -11,0 72,38 2,19 -10,7 72,43 2,26 -10,6 72,25 2,00 -10,8 72,10 1,80 -11,8 72,51 2,37 -11,3 A17 lr 70,82 -13,2 72,13 1,86 -10,8 72,39 2,22 -10,7 71,99 1,65 -11,1 72,24 2,01 -10,9 71,70 1,24 -12,3 72,14 1,86 -11,7 A7 73,89 -10,1 74,21 0,43 -9,7 75,36 1,99 -9,0 75,07 1,60 -9,4 75,28 1,88 -9,5 74,76 1,17 -10,6 78,40 6,11 -9,9 A8 lc 79,86 -2,9 80,58 0,90 -2,0 81,49 2,04 -1,6 81,33 1,84 -1,8 81,54 2,10 -2,0 81,45 1,99 -2,6 83,46 4,51 -4,1 A8 lr 79,94 -2,8 80,48 0,67 -2,1 80,94 1,25 -2,3 80,75 1,01 -2,5 81,03 1,36 -2,6 80,89 1,18 -3,3 83,43 4,36 -4,1 A13 91,21 10,9 91,76 0,60 11,6 92,79 1,73 12,0 92,42 1,33 11,6 92,51 1,42 11,2 92,90 1,86 11,1 94,74 3,87 8,9 A18 lc 71,39 -12,5 72,47 1,51 -10,4 73,02 2,28 -9,9 72,39 1,40 -10,6 72,50 1,54 -10,5 71,41 0,02 -12,6 72,42 1,43 -11,4 A18 lr 71,70 -12,1 72,44 1,03 -10,4 73,00 1,81 -10,0 72,20 0,70 -10,9 72,15 0,63 -11,0 71,60 -0,13 -12,4 71,93 0,33 -12,0 A9 71,80 -12,7 72,48 0,96 -11,8 73,33 2,14 -11,5 73,07 1,77 -11,8 72,71 1,28 -12,6 72,36 0,79 -13,4 75,77 5,53 -12,9 A10 lc 81,02 -1,5 80,42 -0,73 -2,2 81,46 0,55 -1,7 81,26 0,31 -1,9 81,29 0,33 -2,3 81,49 0,59 -2,5 83,75 3,37 -3,7 A10 lr 80,25 -2,4 81,03 0,98 -2,2 80,89 0,80 -2,4 80,84 0,74 -2,8 81,34 1,37 -2,7 83,30 3,80 -4,3 A14 91,48 11,3 91,52 0,04 11,3 92,45 1,07 11,6 92,34 0,94 11,5 92,31 0,91 11,0 92,65 1,28 10,8 95,01 3,86 9,2 A19 lc 69,43 -14,9 70,16 1,04 -13,2 70,78 1,94 -12,7 70,34 1,31 -13,2 70,81 1,98 -12,6 69,23 -0,29 -15,3 70,18 1,07 -14,1 A19 lr 69,83 -14,4 69,84 0,01 -13,6 70,18 0,50 -13,4 69,64 -0,27 -14,0 70,41 0,83 -13,1 69,23 -0,86 -15,3 69,64 -0,27 -14,8 20/02/2008 1.19 23 20/02/2008 1.19 24 3.3 Campioni per supporti (foderature, falsi margini, tiranti): o Miscela di Plextol D 360 al 30% e Plextol D 541 al 30% in acqua. Utilizzata per creare un supporto ai Dischi Durium, in modo da correggerne la progressiva deformazione. Campioni siglati C1 e C2 o Miscela di Acrilic DP 59 038 (10%), Plextol B 500 (20%), Acrilico E411 (30%), in soluzione acquosa di Tylose al 5%11 Sperimentata come adesivo a pennello nel restauro di materiale librario contemporaneo. Campioni C3 e C4 o Miscela di Acrilic DP 59 038 (10%), Plextol B 500 (20%), Acrilico E411 (30%), in acqua Questa miscela, applicata su velina giapponese, è stata adottata per realizzare tiranti per carte e per pergamene. Campioni C5 e C6 Queste miscele hanno in comune la caratteristica di rimanere molto più morbide ed adesive. E per contro tendono ad ingiallire più rapidamente ed intensamente, pur mantenendo una significativa differenza tra il lato resina ed il lato carta. Osserviamo che ad 80°C e 65% U.R. il ∆b* delle carte accoppiate (C2, C4, C6) è pari a quello della carta Whatman. L’opacità aumenta gradualmente, con l’aumentare delle condizioni microclimatiche nella cella d’invecchiamento, fino a 75°C, presentando quindi un brusco salto ad 80°C e 65%U.R. A queste condizioni i valori dell’opacità presentati dai campioni sono molto elevati. I valori di pH risultano tra 6.4 e 6.6 sulle carte prima dell’invecchiamento, mentre scendono a valori compresi tra 5.8 e 6.3 alla fine del ciclo. 11 100 cc di soluzione contengono: 10cc di DP 59 + 20cc di B500, + 30cc di E411 + 40 cc di acqua nella quale è stato precedentemente disciolto il Tylose (5%) 20/02/2008 1.19 25 Tab. 9 Grado di bianco - ∆t % t./n.t. = differenza percentuale tra la carta trattata con resina e la carta Whatman t.q. (A2) es: - ∆t % t./n.t. di C1 lc = (-100+(C1lc / A2*100) - ∆i % i. / n.i. = differenza percentuale tra la carta invecchiata e la stessa non invecchiata media 23°C - ∆t % A2 94,38 C1 lc 92,10 C1 lr 89,50 C2 media 55°C - ∆i % 91,83 -2,70 -2,41 90,35 -1,90 -5,17 87,48 -2,26 91,73 -2,81 90,35 C3 lc 91,95 -2,57 C3 lr 91,10 -3,47 C4 92,18 C5 lc C5 lr C6 - ∆t % media 60°C - ∆i % 90,25 -4,37 -1,61 87,80 -4,67 -4,74 84,98 -5,06 -1,50 -1,61 87,60 90,20 -1,90 -1,77 88,63 -2,72 -3,48 -2,33 90,50 -1,82 89,43 -5,25 87,88 86,18 -8,69 83,78 88,43 -6,30 86,60 20/02/2008 1.19 - ∆t % media 65°C - ∆i % 89,65 -5,01 -2,71 88,58 -3,82 -5,84 85,30 -4,69 -4,50 -2,94 88,56 87,03 -5,36 -3,57 85,73 -5,90 -5,01 -1,44 88,40 -4,10 -1,73 -4,30 85,48 -2,79 -8,77 81,78 -2,06 -5,69 84,55 - ∆t % media 70°C - ∆i % - ∆t % media 88,20 75°C - ∆i % 89,08 -5,61 -1,19 87,53 -4,96 -1,74 85,10 -7,60 -4,85 83,30 -6,93 -6,49 80,30 -10,28 -3,45 -1,22 87,83 -4,25 -1,41 85,00 88,18 -4,10 -1,64 87,10 -5,27 -2,22 86,03 -5,56 -4,03 85,16 -6,52 -4,40 -2,05 88,39 -4,11 -1,41 87,73 -4,82 -4,42 -5,29 86,38 -3,40 -3,64 86,23 -5,11 -9,39 81,92 -4,94 -8,62 81,20 -4,38 -6,32 84,78 -4,12 -5,43 84,47 - ∆t % 80°C - ∆i % - ∆t % 79,50 -15,8 -3,51 76,20 -17,3 -4,15 -8,96 69,00 -22,9 -13,21 -7,33 -3,63 76,75 -16,3 -3,46 83,90 -8,75 -4,88 76,00 -17,3 -4,40 80,50 -11,64 -8,73 71,50 -21,5 -10,06 -1,52 84,30 -8,54 -4,42 76,80 -16,7 -3,40 -3,57 -3,20 83,20 -6,96 -5,67 75,90 -15,1 -4,53 -5,77 -8,85 76,90 -10,76 -12,81 65,50 -24,0 -17,61 -4,47 -5,17 81,30 -8,06 -7,82 74,90 -15,3 -5,79 26 -6,54 media Tab. 10 ∆b* (coordinata che, nello spazio colorimetrico CIEL*a*b*, si riferisce alla componente gialla del colore se positiva, a quella blu se negativa) ∆b* t. = differenza tra la carta trattata con resina e la tal quale calcoolata come differenza lineare del valore della coordinata b*: ∆b* t. = (b*t - b*nt) ∆b* i. = differenza tra la carta invecchiata e la stessa non invecchiata calcoolata come differenza lineare del valore della coordinata b*: ∆ b*i = (b*i - b*ni) 23°C 30°C ∆b*i ∆b*t ∆b*t ∆b*t ∆b*t ∆b*t ∆b*t ∆b*t 0,0 0,9 0,0 0,9 0,4 0,9 0,7 1,0 1,1 1,0 1,4 0,9 1,7 1,0 3,2 1,4 6,8 1,9 C1 lr 1,0 1,7 0,0 1,6 -0,1 1,6 0,7 1,9 1,2 2,2 1,8 2,4 2,5 2,7 3,0 3,1 5,0 4,0 10,0 5,8 C2 1,3 2,0 0,0 1,9 -0,1 1,9 0,4 1,9 0,8 2,1 1,1 2,0 1,6 2,1 1,7 2,1 3,0 2,3 5,7 1,9 C3 lc 0,2 0,9 0,0 0,9 0,0 0,9 0,8 1,2 1,0 1,2 1,4 1,3 2,0 1,5 2,1 1,4 3,9 2,1 7,2 2,3 C3 lr 1,0 1,8 0,0 1,7 0,0 1,7 0,9 2,2 1,4 2,5 2,2 2,9 2,8 3,1 3,2 3,4 5,1 4,2 9,9 5,9 C4 1,6 2,4 -0,3 2,0 0,0 2,4 0,3 2,2 0,9 2,6 1,0 2,3 1,6 2,5 1,7 2,4 3,2 2,8 5,7 2,3 C5 lc 0,9 1,6 0,1 1,6 0,1 1,6 0,7 1,8 0,9 1,8 1,3 1,8 1,8 1,9 1,6 1,6 3,3 2,2 6,0 1,8 C5 lr 2,5 3,3 0,1 3,3 0,2 3,4 1,4 4,2 2,0 4,6 2,6 4,9 3,5 5,3 3,0 4,6 5,6 6,2 11,0 8,5 C6 2,4 3,1 0,1 3,1 0,3 3,3 0,7 3,3 1,1 3,6 1,5 3,5 2,2 3,8 1,9 3,4 3,3 3,6 5,4 2,7 1,6 ∆b*i 80°C 0,9 1,4 ∆b*i 75°C 0,2 1,0 ∆b*i 70°C C1 lc 0,7 ∆b*i 65°C -0,7 0,5 ∆b*i 60°C A2 0,0 ∆b*i 50°C b* 0,1 ∆b*i 45°C sigla 20/02/2008 1.19 ∆b*t 35°C ∆b*t 2,7 27 ∆b*i ∆b*t 5,8 Tab. 11 ∆E* ∆E* t. = differenza tra la carta trattata con resina e la tal quale calcoolata come differenza fra coordinate dello stesso tipo nello spazio colorimetrico CIEL*a*b* (∆E* t = √(L*t - L*nt)2 + (a*t - a*nt)2 + (b*t - b*nt)2) ∆E* i. = differenza tra la carta invecchiata e la stessa non invecchiata (∆E* i = √(L*i - L*ni)2 + (a*i - a*ni)2 + (b*i - b*ni)2) 23°C sigla E* A2 94,92 C1 c 94,73 C1 lr 94,38 C2 ∆E*t E*i 30°C ∆E*i 94,98 0,11 1,00 94,80 0,09 1,82 94,45 0,08 95,82 2,30 95,96 C3 c 94,67 1,00 C3 lr 94,68 C4 95,75 C5 c C5 lr C6 ∆E*t E*i 35°C ∆E*i 94,85 0,07 0,96 94,65 0,12 1,72 94,19 0,24 0,14 2,25 95,69 94,80 0,13 0,92 1,85 94,70 0,05 2,61 95,94 0,32 94,25 1,74 94,32 94,11 3,43 94,16 95,01 3,16 95,17 20/02/2008 1.19 ∆E*t E*i 45°C ∆E*i 94,77 0,55 0,94 94,51 0,47 1,72 94,11 0,73 0,15 2,21 95,56 94,68 0,05 0,97 1,78 94,62 0,07 2,34 95,73 0,02 0,15 1,75 94,22 0,18 3,50 94,01 0,21 3,20 94,98 ∆E*t E*i 55°C ∆E*i 94,73 0,69 0,90 94,37 0,76 2,00 93,83 1,28 0,49 2,09 95,43 94,36 0,89 1,34 1,81 94,42 0,98 2,62 95,60 0,38 0,07 1,78 94,02 0,24 3,63 93,66 0,27 3,41 94,73 ∆E*t E*i 60°C ∆E*i 94,45 1,15 1,04 94,15 1,24 2,40 93,59 1,96 0,86 2,30 95,17 94,42 1,01 1,32 2,28 94,28 1,47 2,42 95,04 1,13 0,73 1,93 93,92 1,53 4,40 93,50 0,76 3,33 94,61 ∆E*t E*i 65°C ∆E*i 94,28 1,57 1,06 93,99 1,56 2,62 93,35 2,72 1,25 2,21 94,98 94,16 1,49 1,34 2,63 93,99 2,37 2,68 95,28 1,11 0,97 2,04 93,72 2,17 4,91 93,29 1,21 3,62 94,29 ∆E*t E*i 70°C ∆E*i 94,17 1,80 0,95 93,75 1,93 2,95 93,14 3,29 1,78 2,30 94,78 93,95 2,16 1,60 3,09 93,93 2,93 2,52 95,03 1,76 1,37 1,97 93,52 2,83 5,11 93,06 1,68 3,58 93,98 28 ∆E*t E*i 75°C ∆E*i ∆E*t E*i 92,34 80°C ∆E*i ∆E*t 94,30 2,86 6,42 1,06 93,82 3,33 1,49 91,78 7,51 2,03 3,28 93,13 5,20 4,17 90,81 10,81 6,18 2,04 2,23 94,62 3,28 2,31 92,38 6,83 1,94 93,70 2,37 1,54 93,91 4,02 2,16 92,29 7,68 2,33 3,24 93,63 3,44 3,50 93,89 5,29 4,28 92,32 10,37 5,97 2,69 94,80 1,95 2,53 94,75 3,34 2,81 92,83 6,56 2,30 1,93 2,10 93,46 1,79 1,72 93,46 3,45 2,36 91,95 6,50 1,83 3,73 5,59 92,89 3,26 4,86 92,97 5,86 6,43 91,14 11,70 8,74 2,42 3,87 93,98 2,21 3,40 93,80 3,54 3,68 91,96 6,38 2,74 Tab. 12 Opacità - ∆t % t./n.t. = differenza percentuale tra la carta trattata con resina e la carta Whatman t.q. (A2) es: - ∆t % t./n.t. di C1 lc = (-100+(C1lc / A2*100) - ∆i % i. / n.i. = differenza percentuale tra la carta invecchiata e la stessa non invecchiata 23°C sigla IR0/IR∞ 60°C - ∆t % IR0/IR∞ - ∆i % 82,19 -0,03 1,89 - ∆t % IR0/IR∞ - ∆i % 82,85 0,77 4,1 86,13 2,59 A2 82,22 C1 lc 83,95 2,1 85,54 C1 lr 82,15 -0,1 83,49 1,64 1,6 83,85 C2 84,29 2,5 93,90 11,39 14,2 94,15 C3 lc 81,71 -0,6 83,30 1,94 1,3 83,77 2,51 C3 lr 82,01 -0,3 83,45 1,75 1,5 83,71 C4 92,63 12,7 93,07 0,47 13,2 93,39 C5 lc 82,84 0,8 83,89 1,26 2,1 84,38 C5 lr 81,78 -0,5 82,74 1,17 0,7 83,13 C6 80,35 -2,3 92,70 15,37 12,8 92,82 20/02/2008 1.19 65°C - ∆t % IR0/IR∞ - ∆i % 82,84 0,75 4,0 86,01 2,45 2,07 1,2 84,08 11,70 13,6 94,11 1,1 84,08 2,89 2,07 1,0 84,02 0,82 12,7 93,41 1,86 1,8 84,72 1,66 0,3 83,02 15,51 12,0 92,91 70°C - ∆t % IR0/IR∞ - ∆i % 83,19 1,18 3,8 86,88 3,48 2,35 1,5 85,42 11,64 13,6 95,14 1,5 84,86 3,85 2,45 1,4 84,92 0,83 12,8 94,35 2,26 2,3 85,33 1,51 0,2 83,96 15,63 12,2 93,89 75°C - ∆t % IR0/IR∞ - ∆i % 83,60 1,69 4,4 87,26 3,94 3,99 2,7 85,32 12,86 14,4 95,20 2,0 85,92 5,15 3,54 2,1 85,73 1,85 13,4 94,53 3,01 2,6 85,49 2,67 0,9 84,23 16,85 12,9 94,17 29 80°C - ∆t % IR0/IR∞ - ∆i % - ∆t % 87,00 5,82 4,4 90,91 8,29 3,86 2,1 89,31 8,71 2,7 12,93 13,9 97,24 15,35 11,8 2,8 89,08 9,01 2,4 4,53 2,5 88,81 8,28 2,1 2,05 13,1 97,29 5,03 11,8 3,20 2,3 89,01 7,44 2,3 3,00 0,7 87,31 6,77 0,4 17,20 12,6 96,31 19,86 10,7 4,5 4. Invecchiamento accelerato condotto su un gruppo di resine e miscele Al termine del primo ciclo di prove, come già accennato nell’introduzione (cap. 2), sono stati selezionati alcuni campioni per la velatura e le integrazioni, sulla base delle risposte di ciascuno di essi ai parametri misurati. Su questi campioni, che elenchiamo di seguito, è stato condotto un invecchiamento accelerato di 24 giorni ad 80°C e 65% U.R. e quindi sono state nuovamente rilevate le misure ottiche ed il pH; sono state inoltre effettuate le prove di resistenza alla trazione. 4.1 Velatura: Per quanto concerne la velatura si è scelto di approfondire lo studio del comportamento dei campioni in presenza di Tylose e con adesione tramite solvente. Si è data infatti maggiore importanza ad alcune caratteristiche dei fascicoli velati nel loro insieme: sfogliabilità ed integrità (intesa come totale assenza di punti di adesione di una pagina contro l’altra). Sono stati predisposti campioni trattati con la miscela di resine (con Tylose al 3% ed alcool per l’adesione su carta Whatman - variando in questa fase invece il velo giapponese utilizzato), e per confronto, velature preparate con Klucel G. -Miscela di Plextol B500 al 30% ed Acrilico E411 al 30% in acqua distillata Il velo precollato è stato pennellato con una soluzione di Tylose al 3% ed adeso con alcool B 83% Carta Whatman velata con velo giapponese Vangerow 25 502 BJ83% Carta Whatman velata con velo Japico Kozu Toku-Usu n. 623 BK83% Carta Whatman velata con velo Kami W7 Tengujo Klugel G al 2,5% in acqua + Klugel G al 2,5% in alcool Sono stati predisposti due gruppi di campioni trattando i veli con il Klugel G. La velina è stata preparata in questo modo: 1) si stende uno strato di soluzione acquosa di Klugel G su Plexiglas e si fa asciugare; 2) si dispone il velo sul plexiglas, fermandola con un telaio di seta; 3) si stende la soluzione di Klugel G in alcool sopra la trama setosa, si toglie il telaio e si lascia asciugare; 4) si stacca il velo dal plexiglas. BJ12 BK12 A1 BJ1 BK1 A2 Carta Whatman velata con velo Japico Kozu Toku-Usu n. 623 Carta Whatman velata con velo Kami W7 Tengujo Carte tal quali per il confronto: velina giapponese Vangerow 25 502 velina Japico Kozu Toku-Usu n. 623 velina Kami W7 Tengujo carta Whatman Sono stati preparati nuovamente dei fascicoli con carte velate su un solo lato, e sono stati sottoposti oltre che all’invecchiamento ad 80°C e 65% U.R. per 24 g., anche a variazioni estreme di umidità: da 0 a 95% U.R. I risultati sono raccolti nelle tabelle 13-17 20/02/2008 1.19 30 4.2 Integrazioni: Per valutare il comportamento delle emulsioni acriliche utilizzate nelle integrazioni, il secondo invecchiamento accelerato è stato condotto esclusivamente sulle carte giapponesi Morita, che sono quelle generalmente utilizzate dai restauratori. Sono state scelte due emulsioni acriliche: - Primal B 60 A in soluzione acquosa al 30% A 16 Carta giapponese Morita n. 634191 patinata - Acrilem IC 15 in soluzione acquosa al 30% A 17 Carta giapponese Morita n. 634191 patinata Carte tal quali per il confronto: A15 carta giapponese Morita n. 634191 tal quale I risultati sono raccolti nelle tabelle 18-22 20/02/2008 1.19 31 5. 5.1 o o o o Discussione dei risultati dell’invecchiamento ad 80°C e 65% U.R. Campioni per la velatura: Sui campioni di carta B83% si registra una tendenza all’ingiallimento simile a quella già vista nel primo ciclo di invecchiamenti (pag. 10). Diversamente si comportano le carte velate con Kami e con Tengujo (BJ83% e BK83%) che dopo 24 gg in cella microclimatica hanno una perdita di riflettanza nel blu inferiore a quella delle carte velate con velo Vangerow (B83% ) e soprattutto inferiore a quella della carta Whatman tal quale, sia sul lato carta che sul lato resina. Le carte velate con Kami e Tengujo trattate con la miscela acrilica e quelle trattate con il Klucel G hanno un comportamento simile, e dopo invecchiamento risultano migliori della carta Whatman tal quale invecchiata. Questi risultati trovano riscontro nelle misure del ∆b* e del ∆E* o L’opacità aumenta su tutti i campioni, come nel precedente ciclo di invecchiamenti. Si riscontra sempre una piccola differenza fra il lato resina ed il lato carta, ed il lato resina rimane meno opaco. Mentre sulle carte B83% l’opacità è maggiore che sulla carta Whatman t.q., sia prima che dopo invecchiamento accelerato, le altre carte mantengono valori simili a quelli della Whatman ed invecchiando rimangono meno opache di quest’ultima. Una minima differenza si nota fra le resine ed il Klucel G, come minore opacità di quest’ultimo. o Sia a 23°C e 50% U.R. che dopo 24 giorni in cella ad 80°C e 65% U.R., la resistenza alla trazione delle carte velate è molto più alta di quella della carta Whatman t.q., per entrambe le direzioni di prova. Infatti si tratta di due carte sovrapposte e rinforzate dallo strato adesivo. La maggiore resistenza si riscontra su B83% . Fra gli altri campioni, risulta maggiore la resistenza delle carte velate con l’uso di Klucel in entrambe le direzioni. o o o Come la resistenza alla trazione, così la variazione dell’allungamento alla rottura risente della disposizione incrociata delle fibre del velo sulle fibre della carta Whatman. o Nella direzione di trazione parallela alla disposizione prevalente delle fibre, la resistenza opposta dalla carta è minore, mentre maggiore risulta l’allungamento. Dopo l’invecchiamento, la carta BK 83% mantiene nelle due direzioni di prova maggiore elasticità. In ogni caso, rispetto alla carta Whatman, le fibre nelle carte velate possono sostenere un maggior allungamento prima della rottura, dimostrando maggiore elasticità e plasticità. o Tutti i fascicoli, velati ed invecchiati, si possono sfogliare agevolmente, poiché non vi è traccia di adesione fra la pagina velata e quella non velata ad essa affiancata, neanche alla piega. Essi hanno dato buona prova anche dopo esser stati sottoposti a variazioni estreme di umidità. o Il pH delle carte BJ e BK è di 7 dopo invecchiamento. 20/02/2008 1.19 32 - ∆t % = differenza percentuale tra la carta trattata con resina(tt) e la tal quale (non non trattata: trattata: nt); nt per tutte le carte si fa riferimento alla carta Whatman t.q. (A2) es: - ∆t % t./n.t. di B83% lc = -100+(B83%lc / A2 x 100) - ∆i % = differenza percentuale tra la carta invecchiata e la stessa non invecchiata es: - ∆i % i./n.i. di A2 = -100+(A2 i / A2 n.i. x 100) ∆b* t. = differenza tra la carta trattata con resina e la tal quale calcoolata come differenza lineare del valore della coordinata b*: ∆b* t. = (b*t - b*nt) ∆b* i. = differenza tra la carta invecchiata e la stessa non invecchiata calcoolata come differenza lineare del valore della coordinata b*: ∆ b*i = (b*i - b*ni) ∆E* t. = differenza tra la carta trattata con resina e la tal quale calcoolata come differenza fra coordinate dello stesso tipo nello spazio colorimetrico CIEL*a*b* (∆E* t = √(L*t - L*nt)2 + (a*t - a*nt)2 + (b*t - b*nt)2) ∆E* i. = differenza tra la carta invecchiata e la stessa non invecchiata (∆E* i = √(L*i - L*ni)2 + (a*i - a*ni)2 + (b*i - b*ni)2) Tab. 13 Grado di bianco 23°C 50% U.R. gb sigla 80°C 65% U.R. - ∆t % gb t./n.t. Tab. 15 ∆E* Tab. 14 ∆b* 80°C 65% U.R. 23°C 50% - ∆i % - ∆t % i. / n.i. t./n.t. sigla b* ∆b*t ∆b*i 80°C 65% U.R. 23°C 50% U.R. ∆b*t sigla E* ∆E*t E*i ∆E*i ∆E*t A1 77,88 62,32 -20,0 A1 7,0 4,5 A1 93,56 88,11 7,70 BJ1 67,80 67,10 -1,0 BJ1 11,9 0,8 BJ1 89,09 88,85 0,88 BK1 63,90 64,10 0,3 BK1 10,0 0,6 BK1 90,14 89,82 0,73 A2 96,50 81,68 -15,4 3,5 A2 98,32 93,52 6,12 B83% lc 91,57 -5,11 80,16 -12,5 -1,86 -0,4 B83% lc 96,74 1,83 92,87 4,62 0,75 B83% lr 91,20 -5,49 73,89 -19,0 -9,54 B83% lr 2,9 1,3 5,3 3,1 B83% lr 96,75 2,09 92,16 7,23 3,46 BJ83% lc 94,10 -2,49 84,80 -9,9 3,82 BJ83% lc 2,5 0,9 1,7 -0,9 BJ83% lc 97,89 1,00 96,53 2,23 3,25 BJ83% lr 93,82 -2,78 82,35 -12,2 0,82 BJ83% lr 2,9 1,3 2,6 0,4 BJ83% lr 98,00 1,37 96,50 3,08 3,11 BK83% lc 94,74 -1,82 84,70 -10,6 3,70 BK83% lc 2,2 0,6 2,0 -0,9 BK83% lc 98,02 0,69 96,47 2,56 3,18 BK83% lr 94,50 -2,07 82,37 -12,8 0,84 BK83% lr 2,5 0,9 2,9 0,3 BK83% lr 98,08 0,97 96,42 3,38 2,99 BJ12 lc 94,30 -2,28 84,90 -10,0 3,95 BJ12 lc 2,1 0,5 2,0 -1,0 BJ12 lc 98,07 0,60 96,58 2,52 3,32 BJ12 lr 93,83 -2,77 82,30 -12,3 0,76 BJ12 lr 2,4 0,8 2,9 0,2 BJ12 lr 98,09 0,85 96,50 3,36 3,07 BK12 lc 94,95 -1,61 85,00 -10,5 4,07 BK12 lc 2,2 0,6 1,6 -1,4 BK12 lc 97,98 0,68 96,56 2,16 3,45 BK12 lr 94,50 -2,07 81,80 -13,4 0,15 BK12 lr 2,5 0,9 2,1 -0,6 BK12 lr 98,00 0,95 96,65 2,51 3,29 20/02/2008 1.19 A2 1,6 B83% lc 2,5 0,9 2,2 33 Tab. 16 Opacità 23°C 50% U.R. sigla IR0/IR∞% 12 Tab. 17 Resistenza alla trazione ed allungamento alla rottura Le prove sono state eseguite, naturalmente, nelle due direzioni della carta: perpendicolare e parallela al verso di fabbricazione. 80°C 65% U.R. - ∆t % IR0/IR∞% t./n.t. - ∆i % - ∆t % i. / n.i. t./n.t. A1 29,2 35,0 20,1 BJ1 16,1 22,0 36,8 BK1 15,8 21,4 35,0 A2 81,5 89,4 9,7 B83% lc 84,6 3,78 91,7 8,3 2,52 B83% lr 83,9 2,89 90,8 8,2 1,54 BJ83% lc 82,5 1,15 87,0 5,5 -2,72 BJ83% lr 81,9 0,47 86,0 5,0 -3,84 BK83% lc 82,3 0,87 86,1 4,7 -3,65 BK83% lr 81,8 0,36 86,1 5,2 -3,69 BJ12 lc 81,1 -0,58 86,0 6,1 -3,78 BJ12 lr 80,7 -1,05 85,4 5,8 -4,49 BK12 lc 81,0 -0,72 86,3 6,6 -3,52 BK12 lr 80,4 -1,38 85,6 6,5 -4,26 sigla 23°C 50% U.R. 80°C 65% U.R. 23°C 50% U.R. 80°C 65% U.R. F estensione F estensione -∆N(i/n.i) -∆mm(i/n.i) F estensione F estensione -∆N -∆mm N mm N mm % % N mm N mm % % A2 38,9 3,3 37,2 3,3 -4 0 22,7 6,5 22,9 6,2 1 -5 B83% 59,3 7,7 55,8 6,7 -6 -13 48,7 10,9 46,7 11,0 -4 1 BJ83% 48,7 5,8 40,5 5,7 -17 -2 42,4 8 38,5 5,2 -9 -34 BK83% 47,6 5,9 40,5 5,7 -15 -2 36,6 9,1 34,0 8,0 -7 -12 BJ12 55,8 6,1 47,8 4,0 -14 -34 40,0 8,4 39,5 7 -1 -17 BK12 50,7 5,3 51,2 4,9 1 -7 40,4 8,3 37,0 6,9 -9 -17 12 La prova di resistenza alla trazione è stata eseguita secondo le norme UNI 6438-1a, con un dinamometro Doria Hounsfield H25K (cella di carico: 2000N, dimensione dei provini: 180 x 15 mm). I valori misurati sono stati ottenuti a velocità costante, fissando il tempo di rottura dei provini a 20 sec. ±5 20/02/2008 1.19 34 5.2 Campioni per le integrazioni In questo ciclo di invecchiamenti su carte Morita, le resine acriliche testate confermano sostanzialmente il comportamento già osservato nel ciclo precedente (pag. 17 e segg.) . Entrambe le resine utilizzate, il Primal B 60 e l’Acrilem IC 15 conferiscono alla carta una buona tenuta delle proprietà ottiche dopo invecchiamento. • Vi è una perdita minore di riflettanza nel blu ad 80°C e 65% U.R. • La coordinata b* risulta più alta già nelle misure alle condizioni di 23°C e 50%U.R., ma l’aumento dopo invecchiamento è nettamente inferiore a quello osservato nel ciclo precedente, confermato dai valori del ∆E*. Si conferma un riscontro fra la perdita di riflettanza e l’aumento della coordinata b* e del dE* • Entrambe le carte A16 e A17 acquisiscono opacità che, dove la resina utilizzata è il Plextol B60, rimane comunque inferiore a quella della carta non trattata, e senza differenza tra lato carta e lato resina. Si osserva sulle carte trattate con Acrilem IC15 (A17) che, mentre alle condizioni di 23°C e 50% U.R. vi è una piccola differenza fra un lato e l’altro della carta, ad 80°C questa differenza si smorza, e la carta diventa più opaca della tal quale alle stesse condizioni. • Le carte trattate con il Primal B60 offrono inoltre una maggiore resistenza alla trazione e maggiore capacità di estenzione prima della rottura. 20/02/2008 1.19 35 Tab. 18 Grado di bianco 23°C 50% U.R. sigla gb 80°C 65% U.R. - ∆t % gb t./n.t. A15 66,1 A16 lc 62,5 A16 lr 62,8 A17 lc A17 lr Tab. 19 ∆b* - ∆i % - ∆t % i. / n.i. t./n.t. 63,6 -3,8 -5,5 61,5 -1,7 -5,1 61,7 -1,8 63,3 -4,2 61,2 63,2 -4,4 61,8 77,9 A16 lc 74,8 A16 lr b* ∆b*i ∆b*t 23°C 50% U.R. ∆b*t A15 10,1 -3,3 A16 lc 11,5 1,4 1,5 -3,0 A16 lr 11,0 0,9 -3,4 -3,8 A17 lc 11,2 1,0 -2,2 -2,8 A17 lr 10,8 0,6 sigla 1,7 E* 80°C 65% U.R. ∆E*t A15 89,4 1,2 A16 lc 88,3 1,7 0,8 A16 lr 2,1 1,4 A17 lc 1,8 0,8 A17 lr E*i ∆E*i ∆E*t 89,0 1,9 1,9 88,5 1,6 1,3 88,3 1,5 88,7 1,7 0,9 88,6 1,4 88,4 2,2 1,6 88,8 1,0 88,6 1,9 0,9 13 - ∆t % 80°C 65% U.R. IR0/IR∞% t./n.t. A15 80°C 65% U.R. Tab. 22 Resistenza alla trazione ed allungamento alla rottura Le prove sono state eseguite, naturalmente, nelle due direzioni della carta: perpendicolare e parallela al verso di fabbricazione. 23°C 50% U.R. IR0/IR∞% 23°C 50% U.R. sigla Tab. 21 Opacità sigla Tab. 20 ∆E* - ∆i % - ∆t % i. / n.i. t./n.t. 77,3 -0,8 -3,99 75,9 1,4 -1,85 74,7 -4,04 75,4 0,8 -2,49 A17 lc 74,4 -4,43 79,4 6,7 2,76 A17 lr 76,0 -2,49 79,7 5,0 3,14 23°C 50% U.R. 80°C 65% U.R. 23°C 50% U.R. 80°C 65% U.R. F estensione F estensione -∆N -∆mm F estensione F estensione -∆N -∆mm sigla N mm N mm % % N mm N mm % % A15 30,14 5,87 26,54 4,92 -12 -16 9,84 5,62 8,85 5,63 -10 0 A16 64,69 8,41 52,90 7,84 -18 -7 21,05 10,64 17,26 10,26 -18 -4 A17 52,65 8,43 51,98 7,56 -1 -10 18,64 8,98 19,41 10,31 4 15 13 La prova di resistenza alla trazione è stata eseguita secondo le norme UNI 6438-1a, con un dinamometro Doria Hounsfield H25K (cella di carico: 2000N, dimensione dei provini: 180 x 15 mm). I valori misurati sono stati ottenuti a velocità costante, fissando il tempo di rottura dei provini a 20 sec. ±5 20/02/2008 1.19 36 6. Conclusioni Velatura Il comportamento della miscela di Plextol B500 ed Acrilico E411 in acqua produce un film sottile, abbastanza duro a temperatura ambiente, ma non rigido. In base ai test che abbiamo svolto fino ad oggi – ma altri ne dovranno seguire – le molecole di resina non sembrano penetrare la carta sulla quale il velo è applicato. Il Tylose svolge un ruolo importante per modulare la capacità adesiva e la durezza della miscela. Esso dovrebbe essere mantenuto fra il 2 ed il 3%, tenendo conto del tipo di carta su cui viene applicato. Un ruolo fondamentale è svolto dalle veline utilizzate nel trattamento di velatura. Infatti l’uso della velina Vangerow 502 prima e quello di Kami Tengujo e Japico Kozu poi, ci ha permesso di rilevare differenze notevoli in tutti i test eseguiti, e legate esclusivamente alla scelta del velo da collare. È interessante sottolineare che alle prove ottiche i veli preparati con la miscela acrilica o con Klucel G, risultano avere un comportamento simile, mentre le prove di trazione mostrano una maggiore resistenza di questi ultimi. La velatura si rende necessaria quando si interviene o per rinforzare carte indebolite e fragili o per arrestare i danni causati dagli inchiostri ferrogallici. L’esigenza di scegliere uno dei due prodotti, o resine acriliche o Klugel G, dipende quindi dalle condizioni del materiale da restaurare. Se devono essere rimossi precedenti interventi di restauro su materiali fortemente degradati, occorre talvolta procedere con una preliminare velatura temporanea che eviti la perdita dei frammenti. È preferibile condurre tale trattamento a secco, evitando cioè soluzioni acquose. In questo caso le resine acriliche che aderiscono solo con alcool rappresentano una buona soluzione. A volte le condizioni di degrado del materiale sono talmente gravi che anche nella velatura definitiva è assolutamente sconsigliabile ricorrere a passaggi in soluzione acquosa. Anche in questo caso il velo precollato con la miscela acrilica, applicabile con alcool o mediante l’uso di una pressa a caldo per pochi secondi, rappresenta una soluzione laddove altrimenti si produrrebbero ulteriori danni. Diversamente, nei casi in cui è possibile eseguire un intervento non invasivo, è bene utilizzare veline trattate con Klugel G. Integrazioni L’integrazione delle carte può essere realizzata in assenza di umidità, utilizzando carte giapponesi di opportuno spessore, pretrattate con resine acriliche. Da qualche tempo si è raggiunta l’ottimizzazione di questa tecnica facendo ricorso a carte giapponesi patinate con una pellicola sottilissima di resina. Le carte giapponesi così preparate possono essere anche di spessore notevole ed aderiscono con facilità con il semplice ricorso al termocauterio. Questo tipo di intervento è indicato soprattutto quando si preferisce evitare lo smontaggio dell’opera. Fra le resine acriliche testate, la soluzione di Primal B60A si è dimostrata la migliore: infatti le carte su cui è stata applicata, hanno mantenuto quasi inalterate le loro caratteristiche dopo gli invecchiamenti accelerati. Inoltre il primal B 60 A è l’unico, fra i prodotti acrilici validi per le integrazioni, di cui si possa avere una scheda tecnica sufficientemente dettagliata. Supporti (foderature, falsi margini, tiranti) Le miscele raccolte sotto questa dicitura hanno formulazione e scopi differenti. La miscela dei Plextol D360 e D541, dopo invecchiamento accelerato, mantiene le caratteristiche ottiche delle carte su cui è applicata, nei limiti previsti dalle norme per la massima permanenza e durabilità di carta e cartone. Risulta valida quando è opportuno applicare un supporto senza uso di solventi, calore e forti pressioni. È stato il caso dei dischi Durium conservati presso la Discoteca di Stato, per la cui conservazione era necessario dotarli di un supporto su cartone Canson a lunga conservazione. Grazie alla miscela acrilica indicata, l’adesione fra il disco ed il substrato è stata ottenuta semplicemente con una leggera pressione. 20/02/2008 1.19 37 La miscela di Acrilic DP59 038, Plextol B500 e Acrilico E411 in soluzione acquosa, o con aggiunta di Tylose è stata sperimentata sia come adesivo a pennello, in questo caso usato direttamente per incollaggi di superfici da ricomporre, sia per trattare veline giapponesi da poter utilizzare per realizzare foderature, falsi margini e tiranti attivando l’adesione con l’acetone. In questo secondo caso, la miscela è stata applicata a tiranti realizzati in carta giapponese fatti aderire con acetone alle tavole in pergamena dell’ Exultet del Duomo di Salerno14 per permettere il tensionamento all’interno delle teche di conservazione per essi predisposte, ottenendo un risultato efficace e durevole.15 (Questo sistema di adesione carta – pergamena si è rivelato, una volta realizzato, molto tenace e non invasivo. L’eventuale rimozione dei tiranti applicati risulta una operazione facile che non lascia residui dell’adesivo sull’originale). La ricerca illustrata in queste pagine ha come scopo quello di fornire una prima scrematura in vari settori dell’applicazione delle resine su carta. Il lavoro è stato vasto, ma parziale. Vasto, in quanto abbiamo affrontato insieme un numero consistente di miscele e campioni, parziale, in quanto sarà utile e necessario chiarire il significato di alcuni dei risultati ottenuti realizzando altre prove sia fisico-meccaniche che chimiche, concentrando la nostra attenzione soltanto su specifiche soluzioni e variando le carte e le veline su cui vengono applicate. Per quanto concerne la velatura i risultati ottenuti con la miscela di Plextol B500 + Acrilico E411, alla quale viene aggiunto il Tylose ed adesa con alcool, sono confortanti. Dovrà essere indagato il ruolo delle carte di supporto ed il ruolo dei veli giapponesi, poiché, come abbiamo visto, esse influenzano notevolmente i risultati e ci stimolano nel proseguire la ricerca. Dovrà essere approfondita inoltre la percentuale di Tylose da utilizzare, che pensiamo possa variare in funzione delle carte su cui viene fatta l’applicazione. Rimane il fatto che è sempre preferibile utilizzare il Klucel G se le condizioni del manufatto lo consentono. I risultati che abbiamo avuto dall’invecchiamento accelerato pongono la miscela acrilica e il Klucel sullo stesso piano, mentre l’elemento discriminante sembra essere il velo giapponese su cui le soluzioni vengono applicate. La stessa variabilità di comportamento, legata alle carte, risulta dall’esame delle resine per le integrazioni ed i risarcimenti. Le emulsioni acriliche adottate in questo campo mostrano una tendenza all’ingiallimento sensibilmente minore rispetto alla miscela adottata per la velatura. Riguardo all’uso del Plextol B60 si può osservare anche un lieve aumento della trasparenza che dovrà essere ulteriormente indagato, anche se per la capacità di resistenza e per la tenuta del colore questa emulsione ci sembra la più idonea al momento. Infine le soluzioni adottate per interventi di vario tipo, come supporti, falsi margini e tiranti, sono state adattate alle esigenze specifiche, valutate caso per caso. I criteri di valutazione in questo caso sono molteplici. La resistenza alla trazione è fondamentale. Un altro aspetto altrettanto importante è la capacità dello strato adesivo di non trasferirsi sul resto della carta a cui è stato applicato, ed anche questo risultato sembra essere confermato dalle prove condotte. 14 Le 11 tavole dell’Exultet sono attualmente esposte nel Museo Diocesano di Salerno. Prima dell’applicazione, campioni di tiranti così preparati, furono sottoposti a prove di trazione. Queste prove furono condotte nel Laboratorio di Tecnologia dell’ICPL dalla dott.ssa Anna di Majo e dal Sig. Piero Colaizzi, ed i risultati ottenuti diedero l’avvio all’applicazione pratica. 15 20/02/2008 1.19 38 Bibliografia Bollettino I.C.P.L. 1978-79, Comunicazioni Klucel – Hydroxypropylcellulose. Chemica and Physical Properties, Hercules Inc, Wilmington, USA, 1981 Aa.Vv., The conservation of cultural property, UNESCO, 1986 Aa.Vv., Dalla reversibilità alla compatibilità, Atti del Convegno di Conegliano, Nardini Editore, Firenze 2003 Aa.Vv., La reversibilità nel restauro. Riflessioni, esperienze, percorsi di ricerca, Atti del XIX Convegno di Studi di Bressanone “Scienza e Beni culturali”, Arcadia Ricerche, Venezia 2003 E.R. Beecher, The treatment of weakened fabrics, Museums J., 58 (1959), pp. 234-5 M. Bicchieri, Protezione temporanea di frammmenti, pigmenti, inchiostri solubili in acqua mediante applicazione di velo precollato con Primal AC33, in Bollettino I.C.P.L., 1982-1983 M. Bicchieri – B. Mucci, Hydroxypropyl Cellulose and Polyvinyl Alcohol on Paper Fixatives for Pigments and Dyes, in «Restaurator», XVII (1996), PP. 238-251 L. Borgioli – P. Cremonesi, Le resine sintetiche usate nel trattamento di opere policrome, il Prato, 2005 F. Botti – A. Scimia, Tecniche di velatura, relazione preliminare sull’utilizzo di alcune resine acriliche (con resoconto degli invecchiamenti realizzati dal sig. Mario Anzalone), 1994 F. Botti – A. Scimia, Modalità d’impiego di alcune resine acriliche nel restauro cartaceo, in Cabnewsletter, n.1 (gennaio – febbraio 1996), nuova serie F. Botti – A. Scimia, Consolidamento in mezzo non acquoso, in Cabnewsletter, Anno 6 n.5 (settembre – ottobre 2001), nuova serie L. Botti – O. Mantovani – G. Rava – D. Ruggiero, L’utilizzo del Klugel G nelle più comuni operazioni di restauro, in Rassegna degli Archivi di Stato nuova serie (2005), n. 1-2, Roma N.S. Brommelle – E.M. Pye – P. Smith – G. Thomson, Eds, Adhesives and Consolidants, Preprints Paris Congress, IIC, London 1984 H. Burrell, The glass transition in coating formulations, Official digest, 34 (1962) pp. 131-161 A. Cains, A Facing method for leather, paper and membrane, in Conference papers, The Institute of Paper Conservation, Manchester 1992 J. Clare – F. Marsh, A dry repair method for islamic illuminated manuscript leaves, The Paper Conservator, vol. 4. 1979 A.S. Crowley, Repair and conservation of palm-leaf manuscripts, Restaurator 1 (1969), pp. 105-114. J.L. Down – M.A. MacDonald – J. Tetreault – R.S. Williams, Adhesive testing at the Canadian Conservation Institute – An evolution of selected poly(vinylacetate) and acrylic adhesives, Studies in Conservation, 1996, 41, pp.19-44 M.C. Duffy, A study of acrylic dispersions used in the treatment of paintings, JAIC, 1989, vol. 28 n. 2 pp. 67-77. C. Federici – L. Rossi, Manuale di conservazione e restauro del libro, NIS, 1983 E.F. Hansen – M.R. Derrick – M.R. Schilling – R. Garcia, The effects of solution application on some mechanical and physical properties of thermoplastic amorphous polymers used in conservation: Poly (vinyl acetate)s, JAIC, 1991, 30 J. Hofenk De Graaff, Hydroxy propyl cellulose, a multi-purpose conservation materia, in ICOM committee for Conservation, 6tu Triennal Meeting. Preprints, Ottawa 1981, pp. 1-7 C.V. Horie, Reversibility of polymer Treatments, in The Proceedings of the Symposium “Resins in Conservation”, The University of Edinburgh, SSCR Pubblications, Edinburgh 1982, pp. 3-1/3-6 C.V. Horie, Materials for Conservation. Organic Consolidants, Adhesives and Coatings, ButtherworthHeinemann, Oxford 1987 R. Howells – A. Burnstock – G. Hedley – S. Hackney, Polymer dispersions artificially aged, in Adhesives and Consolidants, Preprints of the Paris Congerss, IIC, London 1984, pp.36-43. S. Landi, Three examples of textile conservation in the Victoria and Albert Museum, Conservation 11 (1966) pp. 143-159. W.H. Langwell, Recent developments in Postlip lamination processes, J. Soc. Archivists, 3, n.7 (1968), pp. 360-1. V.R. Mehra, Foderatura a freddo. I testi fondamentali per la metodologia e la pratica, Nardini Editore, Firenze 1995 O. McMullen, Paper repair in older printed books, The Paper Conservator, vol. 3. 1978 G.C. Scicolone, Il restauro dei dipinti contemporanei, Nardini Editore, Firenze, 1993 A. Zappalà, Velatura a secco di documenti fragili. Messa a punto di un’apparecchiatura per l’impregnazione automatica di carta giapponese, in Bollettino I.C.P.L., 1978-1979 20/02/2008 1.19 39 Sommario 1. 1.1 1.2 1.3 2. 3. 3.1 3.2 3.3 4. 4.1 4.2 5. 5.1 5.2 6. Introduzione Prodotti, e relativa modalità di preparazione, sottoposti ad indagine Velature Integrazioni Supporti Modalità di invecchiamento ed indagini svolte Discussione dei risultati Campioni per la velatura Campioni per le integrazioni Campioni per i supporti Invecchiamento accelerato condotto su un gruppo di resine e miscele Velature Integrazioni Discussione dei risultati dell’invecchiamento ad 80°C e 65% U.R. Campioni per la velatura Campioni per le integrazioni Conclusioni Bibliografia 20/02/2008 1.19 1 2 2 3 4 5 10 10 17 23 28 28 29 30 30 33 35 37 40