Energia e Sostenibilità
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Energia e Sostenibilità
"Energia e Sostenibilità" a cura di Ing. Elisa Poggiali Gruppo di Coordinamento Agenda 21 "Terre di Siena" Il concetto di sostenibilità ha la sua radice nel corretto uso delle risorse e, tra queste, di fondamentale importanza è l'energia che, presentando forti implicazioni ed interazioni con l’ambiente ma anche con i settori economici ed il sistema sociale, arriva a permeare tutti i settori dell’attività umana. La disponibilità di energia, il costo e l'impatto che le scelte energetiche causano all'ambiente sono tra i fattori che influenzano maggiormente lo sviluppo di una comunità. Alla base del concetto di “sostenibilità ecologica” in ambito energetico, viene posta la riduzione ad un livello accettabile di molteplici effetti negativi sull'ambiente. Tra questi: la presenza di agenti inquinanti dell'aria e di radiazioni non ionizzanti, gli effetti sul clima, i danni ai paesaggi e agli habitat, lo smaltimento delle scorie nucleari e, alla base, il consumo energetico; in particolare delle energie non rinnovabili. Postulati necessari a sostenere la sostenibilità economica del settore energetico sono la possibilità di ottenere un approvvigionamento energetico sufficiente, sicuro e dai prezzi concorrenziali, l’internalizzazione dei costi esterni, il raggiungimento di prestazioni efficienti e la promozione della competitività. Mentre per quanto riguarda la sostenibilità sociale: è necessario che siano garantiti: l’approvvigionamento di base su tutto il territorio nazionale (servizio pubblico), la tutela della salute e del benessere della collettività e la prevenzione dagli incidenti. In sintesi, per garantire un approvvigionamento energetico sostenibile: tutte le regioni del Paese, tutti i gruppi della popolazione e tutte le branche dell'economia devono ricevere un approvvigionamento energetico sufficiente e sicuro (sostenibilità sociale); l'approvvigionamento energetico e il consumo di energia devono avvenire nel rispetto dell'ambiente (sostenibilità ecologica); l'approvvigionamento energetico viene organizzato in modo economico ed efficiente (sostenibilità economica). Attualmente, alla base del costo di una fonte energetica, incidono unicamente la sua relativa disponibilità e gli oneri per renderla disponibile sul mercato. Mancano le valutazioni e la debita considerazione in cui dovrebbero essere tenuti tutti i costi aggiuntivi delle ricadute ambientali dovuti al suo utilizzo. Questo comporta che, ad esempio, le fonti energetiche da fonte fossile risultano ancora poco costosi e conseguentemente che vengano utilizzate ampiamente. Queste fonti infatti, oltre ad essere disponibili solo per tempi limitati, comportano decisi impatti negativi sull'ecosistema come l'aumento dell'inquinamento, le alterazioni climatiche, ecc. Le scelte energetiche, per essere sostenibili, devono essere dettate secondo due direttrici principali: - uso razionale dell'energia - impiego delle fonti rinnovabili e, alla base di tutte le azioni, porre il risparmio energetico. Il risparmio interessa tutta la filiera energetica, dalle abitazioni, all'illuminazione, ai mezzi di trasporto. L'uso razionale dell'energia, abitualmente correlato al concetto di risparmio energetico, deve essere inteso come migliore sfruttamento delle risorse in rapporto alla finalità del loro utilizzo. Si deve infatti pensare che l'energia può essere trasformata, a fronte di perdite, da una forma all'altra: ad esempio, una centrale idroelettrica permette di trasformare un'energia potenziale (acqua in quota) in elettricità. Ad ogni forma di energia dovrebbe sempre essere associato un indicatore di qualità : questa sarà tanto più elevata quanto minori saranno le perdite per la sua conversione in altre forme. In questo senso l'energia elettrica rappresenta il valore massimo, mentre il calore, in forma del quale si presentano le perdite, è la forma più degradata. Un uso razionale dell'energia significa quindi utilizzare tutte le fonti impiegando al meglio le loro potenzialità, evitando, ad esempio, di utilizzare la corrente elettrica per produrre calore (acqua calda). Nell'ottica di un uso intelligente delle risorse energetiche si colloca lo sfruttamento delle risorse rinnovabili. Come fonti rinnovabili di energia l’articolo 2 del decreto Bersani (D.Lgs. 16 Marzo 1999, n°79) considera il sole, il vento, le risorse idriche e geotermiche, le maree, il moto ondoso e la trasformazione in energia elettrica dei prodotti vegetali o dei rifiuti organici e inorganici. L'energia proveniente dal sole può essere sfruttata secondo due tecnologie differenti: la prima definita solare termico, destinata alla produzione di calore, impiega i collettori solari che trasformano fino all'80% dell'energia; la seconda, volta alla produzione diretta di energia elettrica più propriamente denominata fotovoltaica (PV) - utilizza, per la conversione, dei pannelli capaci di fornire circa il 10-15% dell'energia incidente. A queste si aggiungono l'energia eolica, il miniidro, l'energia da biomasse e quella geotermica. Le fonti rinnovabili, almeno allo stato attuale della tecnologia, non possono sostituire totalmente i prodotti petroliferi, ma possono proficuamente rimpiazzarli o integrarli in diverse applicazioni. La caratteristica principale delle fonti rinnovabili è la loro dispersione: questa è contemporaneamente punto di forza, in quanto in tutte le località si possono sfruttare l'energia solare ed eolica, ed elemento limitante, in quanto la "concentrazione" di energia è ridotta. La natura diffusa delle fonti rinnovabili consente di coniugare produzione di energia e presidio e gestione del territorio, contribuendo a contrastare i fenomeni di spopolamento e degrado. Per la stessa ragione, le fonti rinnovabili offrono la possibilità di un più diretto coinvolgimento delle popolazioni e delle amministrazioni locali, con la attuazione del concetto "pensare globalmente, agire localmente". L'energia rinnovabile dovrebbe essere prodotta ed utilizzata sul posto per evitare le perdite, i costi e le incidenze sull'ambiente per il trasporto. Un notevole impegno dovrebbe essere profuso nella ricerca delle soluzioni migliori per ogni singola fonte, utilizzo e localizzazione. Un problema non trascurabile di alcune tipologie di impianti, principalmente quelli solari ed eolici, è rappresentato dalla necessità di installare i dispositivi all'esterno, con possibili effetti negativi dal punto di vista dell'impatto visivo. Una accurata progettazione dell'inserimento e la scelta di captatori meno "visibili" riescono ad attenuare il problema, ma sicuramente non ad eliminarlo. Diventa quindi estremamente importante definire quale aspetto dell'impatto sull'ambiente tutelare maggiormente, vagliando comunque tutte le opzioni possibili. Nel breve e medio termine, l'importanza delle fonti rinnovabili non si misura tanto sulla loro capacità di sostituire quote rilevanti di fonti fossili; quanto a limitare i danni ambientali prodotti dai predetti combustibili. Per contro, nel lungo periodo le fonti rinnovabili possono essere determinanti, sia per ragioni di sicurezza degli approvvigionamenti, sia per l'acuirsi delle emergenze ambientali, pertanto, è importante avviare da subito il loro graduale inserimento nel sistema energetico. Proiezioni al 2020 indicano che le fonti rinnovabili potrebbero coprire, per quella data, dal 20% al 30% del fabbisogno energetico mondiale. L'Unione Europea, nel documento "Energy for the future: renewable sources of energy (Community Strategy and Action Plan)" individua tre obiettivi: maggiore competitività, sicurezza dell'approvvigionamento e protezione dell'ambiente, indicando la promozione delle fonti rinnovabili come strumento rilevante per raggiungere questi obiettivi. Nei documenti comunitari " Energy for the future: renewable sources of energy - green paper for community strategy" e " Energy for the future: renewable sources of energy - white paper for community strategy" si indica come obiettivo minimo da perseguire al 2010 il raddoppio del contributo percentuale delle rinnovabili al soddisfacimento del fabbisogno energetico comunitario, invitando gli Stati a individuare obiettivi specifici nell'ambito del quadro più generale e a elaborare strategie nazionali per conseguirli. GLI INCENTIVI E LE MISURE DEL GOVERNO Il protocollo di Kyoto definisce chiaramente che la politica energetica e sulla mobilità nazionale non possono prescindere da considerazioni di carattere ambientale, demandandole alle decisioni dei singoli governi. Questi dovranno definire le strategie da seguire, gli obiettivi generali da raggiungere, coordinati con le politiche comunitarie, ed inseriti in un quadro legislativo e normativo razionale, per evitare distorsioni dannose nei sistemi economici e sociali. A questo si può affiancare un programma di agevolazione finanziaria per i settori coinvolti nell'attuazione della politica eco-compatibile. I principali indirizzi di orientamento nel settore energetico sono : • efficienza energetica e risparmio, • utilizzo di combustibili puliti, • incremento dal 6% al 12% dell'utilizzo delle fonti rinnovabili entro il 2010, • incremento della cogenenerazione. L'Italia con la delibera CIPE del settembre 1998, "linee guida per le politiche e misure nazionali di riduzione di emissione dei gas serra" mette un forte accento al incremento dell'utilizzo di fonti rinnovabili. La delibera CIPE indica le azioni attraverso le quali è possibile ottenere la riduzione delle emissioni dei gas serra per valori equivalenti a 95/112 Mt CO2 al 2008-2012. Il corrispondente valore ascrivibile alla sola produzione di energia da fonti rinnovabili ammonta, nelle previsioni, a 18/20 Mt in riferimento al periodo 2008-2012. Le modalità attuative passano dunque attraverso due filoni, quello tecnologico e quello di approvvigionamento qualitativo dell'energia, per questo la sfida che le imprese si troveranno a dovere affrontare sarà collegata a: • modificare i propri impianti, sia per poter utilizzare combustibili puliti che per diminuire le emissioni in aria in genere, • realizzare nuovi impianti, • chiudere quelli esistenti che non possano giustificare gli investimenti per poter farli rientrare in una categoria accettabile. Per raggiungere questi obiettivi è necessario un contesto favorevole che privilegi gli accordi volontari, accelerando le procedure necessarie per la modifica degli impianti e la promozione di questi accordi mediante agevolazioni finanziarie e meccanismi semplificati per chi sia disponibile ad investire nel miglioramento dei propri processi industriali ed organizzativi. Un'altra importante forma di incentivazione all’utilizzo di fonti rinnovabili è stata l'introduzione, con la legge n. 448/98 "Misure di finanza pubblica per la stabilizzazione e lo sviluppo", della tassazione sulla anidride carbonica (carbon tax), in maniera da proseguire il graduale processo di internalizzazione dei costi sociali della produzione energetica, già avviato con l'istituzione delle tasse sulle emissioni di ossidi di zolfo e di azoto. L’aumento dei prezzi dei prodotti petroliferi nel corso degli ultimi anni, ha ridotto ed anzi congelato la politica ambientale sottesa alla "carbon tax" inducendo ad una sua revisone e probabile riscrittura. Decreto Bersani (D.Lgs. 16 Marzo 1999, n°79) Nell’articolo 11 del decreto Bersani, al fine di incentivare le fonti rinnovabili soprattutto alla luce degli impegni assunti a Kyoto per la riduzione dei gas serra, è previsto che: • a decorrere dal 2001 gli importatori di energia elettrica e i gestori di impianti che producono energia elettrica da fonti non rinnovabili hanno l’obbligo di immettere l’anno successivo nel sistema elettrico nazionale una quota di energia elettrica prodotta da impianti a fonti rinnovabili entrati in esercizio o ripotenziati, limitatamente alla producibilità aggiuntiva, dopo l’1 aprile 1999; • dal computo suddetto sono esclusi la cogenerazione, l’esportazione e gli autoconsumi, eccedenti i 100 GWh; Le principali fonti di incentivazione che possono sostenere i progetti energetico-ambientali: • programmi europei gestiti dalla DG XVII (Save, Altener, Joule), • i fondi strutturali europei per lo sviluppo sostenibile, • gli incentivi per l’edilizia 41% abbattimento Iva, • carbon tax. POSSIBILITA’ DI AZIONE DEI GOVERNI ED AUTORITA’ LOCALI La politica energetica più efficace per realizzare gli obiettivi di riduzione della CO2, previsti dal protocollo di Kyoto, è sicuramente quella basata sull’uso razionale ed efficiente dell’energia e sullo sviluppo delle fonti rinnovabili (solare, eolico, biomasse, miniidro, PV). E’ quindi auspicabile che su proprio su questa politica vengano indirizzate le scelte dei governi e autorità locali: investendo risorse, sviluppando la ricerca, destinandovi incentivi e strumenti fiscali. non realizzerebbe solo risultati importanti di riduzione della CO2, ma sarebbe molto conveniente anche: perché sostituisce importazioni di petrolio con occupazione; a parità di energia prodotta quella prodotta con fonti rinnovabili o quella risparmiata con l’uso razionale occupa molto di più e in modo duraturo e qualificato, di quella fatta con le fonti convenzionali; perché diminuisce la dipendenza del Paese dalle importazioni nonché dagli sbalzi del prezzo del barile; perché stimola una diffusa innovazione tecnologica e la formazione di tecnici qualificati; perché garantisce la realizzazione di un sistema energetico molto diffuso e legato ai territori favorendo la partecipazione e il controllo delle popolazioni. Rendimento energetico e energie rinnovabili Dare la priorità all’interno della politica energetica all’aumento del rendimento energetico, allo sviluppo e all’impiego di energie rinnovabili, la creazione di forme di tassazione che penalizzino sempre più l’uso delle non rinnovabili e le emissioni di CO2. Il tutto da raggiungersi con una serie bilanciata di provvedimenti che possono consistere in misure volontarie, incentivi e prescrizioni. Ma anche favorendo iniziative nuove, come ad esempio accordi tra enti privati e autorità, e l'impiego di strumenti basati sulle leggi di mercato. Apertura del mercato La liberalizzazione dei mercati delle energie di rete deve avvenire gradualmente e in concertazione con gli altri Paesi europei. Nel fare ciò, occorre tenere conto degli obiettivi del servizio pubblico e della politica in materia di energia e ambiente, grazie a condizioni quadro adeguate. Approvvigionamento in energia elettrica L'approvvigionamento in energia elettrica, risorsa fondamentale per il Paese, deve essere sempre garantito. Grazie ad una strategia transitoria, si potrà ovviare alle incertezze dei prossimi decenni e avere a disposizione un margine di manovra possibilmente ampio. Le basi della futura politica in materia di elettricità sono l'impiego razionale della corrente elettrica, lo sfruttamento della forza idrica perlomeno al livello attuale e un ricorso maggiore alle altre fonti di energia rinnovabile. Occorre impiegare maggiormente i sistemi di cogenerazione decentralizzati. Qualora necessario, potranno essere sfruttate a tempo determinato anche le centrali a gas per la produzione di energia elettrica. Le emissioni di CO2 derivanti dal loro impiego devono essere possibilmente compensate (riscaldamento degli edifici, traffico). La sicurezza degli impianti nucleari deve essere mantenuta allo stato della scienza e della tecnica per la rimanente durata del loro esercizio. Per quanto concerne lo smaltimento delle scorie nucleari prodotte, sono necessarie soluzioni accettabili dal punto di vista politico. La costruzione di nuovi impianti deve essere sottoposta al referendum facoltativo. A lungo termine è' opportuno mantenere aperta la possibilità di ricorrere a nuove tecniche nucleari, a condizione che esse garantiscano un'ampia sicurezza passiva e inerente. Fonte: Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni (DATEC) , Berna Le opportunità emergenti e l’impegno italiano per lo sviluppo sostenibile nel settore energetico (con particolare attenzione al nesso energiaambiente-sviluppo, alla qualità ambientale e sociale della crescita economica, ai fattori ambientali dello sviluppo ed alle conseguenze delle politiche per la sostenbilità globale, prima tra tutte il conseguimento degli impegni di Kyoto) vanno ricercate e devono trovare ulteriori e sempre più ampi spazi nel/in: Libro bianco sulle energie rinnovabili in Italia Accordi volontari di industrie italiane per le riduzione dell'intensità energetica e la dematerializzazione della produzione Nuove opportunità per lo sviluppo: ricolonizzazione delle campagne, agricoltura multiuso, acquacultura, riforestazione e afforestazione, conservazione, utilizzazione sostenibile delle biodiversità, "landscape management", biotecnologie, nuovi pattern di flusso energetico e delle risorse) Fenomeni di globalizzazione, delocalizzazione, industrializzazione "soft" e riduzione della dipendenza dalla risorse naturali locali Effetti ambientali e energetici di nuove politiche sostenibili per mobilità e trasporti Ruolo degli "energy managers" e compatibilità ambientali Terziarizzazione ed efficienza energetica nei servizi Riduzione dei consumi energetici nel settore residenziale Effetti dei mix di combustibili fossili sul mercato e sull'ambiente Produzione energetica e "sink" nel settore agricolo e forestale Valorizzazione energetica ed emissioni nel ciclo dei rifiuti Innovazione nel settore energetico (cogenerazione, ecc.) e trasferimento di tecnologia Ruolo della "joint implementation" nello sviluppo sostenibile: il caso dell'accordo sul risparmio energetico con la Federazione Russa Riduzione della domanda di energia tramite per es.: sviluppo delle telecomunicazioni e sostituzione della domanda di mobilità, processi di dematerializzazione e nuovi modelli di consumo. Fonte:Conferenza ENEA, 2000 AGENZIE PER L’ENERGIA La Comunità Europea incentiva la costituzione di Agenzie per l’Energia con gli obiettivi di: aumentare l’efficienza energetica; migliorare lo sfruttamento delle risorse energetiche locali; ricercare di soluzioni ottimali di approvvigionamento di regioni e conurbazioni. L’azione promossa ha il compito specifico di agire sulla domanda di energia nel territorio e, in particolare, facilitare ai decisori locali il compito di prendere opportune decisioni e trattare direttamente con i consumatori, studiare a fondo la domanda e l’offerta dell’energia sul territorio al fine di valutare situazioni di inefficienza che andranno rimosse con progetti di intervento. Il punto chiave risiede nella coordinazione tra vari enti che possiedono i mezzi in termini di risorse finanziarie, umane o tecniche. La pianificazione avviene attraverso la stesura di un Piano Energetico da tradurre in una serie di interventi a favore dell’occupazione, della competitività delle aziende piccole e medie sparse nel territorio e del singolo cittadino. La pianificazione deve però essere preceduta dallo studio dei particolari siti dove le risorse naturali utilizzabili siano già presenti per proporre soluzioni, per valorizzarle. Attraverso uno studio preliminare delle potenzialità del bacino provinciale e grazie ad una efficace coordinazione di una pluralità di enti e soggetti pubblici e privati si possono proporre interventi, accordi in collaborazione con gli enti locali, l’imprenditoria locale e le associazioni di categoria. Lo sviluppo del territorio è legato al flusso di investimenti richiesti per attuare il programma di intervento; il carattere sostenibile è legato all’uso di fonti di energia rinnovabile (eolica, solare, idraulica, dalle biomasse). Compito basilare di una Agenzia, nello svolgimento dei programmi suddetti è quindi quello di trasferire le conoscenze tecniche, normative ed economiche agli enti locali, alle piccole e medie imprese sparse sul territorio e soprattutto al singolo cittadino. Per queste ragioni, ma anche per le competenze che gli sono proprie, l'ambito ideale per la gestione energetica del territorio delle Agenzie per l'Energia è quello Provinciale o Regionale. POSSIBILITA' DI RISPARMIO ENERGETICO ALLA PORTATA DI TUTTI: Edilizia: isolamento di pareti, pavimenti, solai, tetti, installazione di serramenti dotati di vetrocamera. Elettrodomestici: disposizione degli elettrodomestici (es. il frigorifero lontano da sorgenti di calore), uso migliore degli elettrodomestici (es. avviare la lavatrice solo a pieno carico, spegnere gli apparecchi quando non sono utilizzati), sostituzione con apparecchi più efficienti (classe energetica A o B). Illuminazione: sostituzione di lampadine ad incandescenza con lampade fluorescenti, elettroniche compatte,installazione di timer, interruttori crepuscolari, sensori di presenza. Riscaldamento: interventi di manutenzione sui generatori di calore, installazione di cronotermostati installazione di valvole termostatiche sui radiatori, sostituzione della caldaia con apparecchi ad alto rendimento o a condensazione. Veicoli: evitare le brusche accelerazioni e la guida "sportiva", limitare l'uso di portapacchi, portasci rispettare le pressioni di gonfiaggio dei pneumatici. Rifiuti: utilizzare la raccolta differenziata.