CS_disUmanesimi - Biagiotti Progetto Arte

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CS_disUmanesimi - Biagiotti Progetto Arte
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disUmanesimi
Coordinamento progetto: Marco Scotini
a cura di: Eleonora Castagna, Claudia Castaneda, Roberta Garieri, Giulia Mengozzi, Vittoria
Pavesi, Giulia Polenta, Gaia Valentino
progetto grafico: Lilia Di Bella
display: Filippo Bisagni, Lilia Di Bella, Giulia Mengozzi, Giulia Polenta
Opening 30 Ottobre, ore 18:00
La Fondazione Biagiotti Progetto Arte presenta disUmanesimi una mostra concepita dagli
studenti del Biennio di Arti Visive e Studi Curatoriali durante il secondo anno del corso nella
Nuova Accademia di Belle Arti di Milano.
disUmanesimi palesa le dinamiche secondo cui la storia costruisce e ricostruisce il senso
dell'Umanesimo e la sua negazione, superando la dialettica che due termini opposti
strutturano. Attualizzare un discorso, filosofico per sua natura e formazione, non significa
infatti negarlo quanto piuttosto contestualizzarlo e connetterlo ad una pratica, quella
artistica.
Volendo sviluppare un'esposizione prettamente legata al luogo che la ospita, i curatori e gli
artisti, durante la fase embrionale del percorso di ricerca, si sono interessati al lavoro di LaraVinca Masini, in particolare alla mostra da lei organizzata e inaugurata nel capoluogo toscano
il 20 settembre del 1980, intitolata Umanesimo, Disumanesimo nell'Arte Europea 1890/1980.
Integrando una prospettiva storica ad interventi contemporanei installati nel tessuto urbano,
l'esposizione si proponeva di "essere allo stesso tempo un test, un'ipotesi di lettura per
componenti multiple di una storia che ritrova, nel presente, termini di confronto indiretti e
ambigui, ma capaci, credo, a loro volta, di provocare e stimolare reazioni e far emergere
relazioni".
Lara-Vinca Masini approccia la rappresentazione del disumanesimo in maniera
onnicomprensiva, oltrepassando l'ambito della produzione artistica, includendo nel catalogo
un'ampia rosa di estratti di testi filosofici in grado di fornire un'ulteriore chiave di lettura a
questo concetto difficilmente semplificabile ad un unico punto di vista. Leggendoli, traspare
anzi come questa stessa irriducibilità sia un dato costitutivo del discorso sul disumanesimo.
"Si è talmente pieni di logicità, che, tutto ciò ch'è contro l'abituale poltroneria dell'opinare,
vien subito riguardato come il contrario da rigettare. Si butta tutto ciò che non è conforme a
quel positivo noto e amato, nella fossa già preparata della semplice negazione, nella quale
tutto è negato, e però tutto finisce nel niente, e conchiude così nel nichilismo: tutto finisce in
un nichilismo che essi stessi hanno inventato con l'aiuto della logica". Queste parole di Martin
Heidegger (citate nel catalogo) potrebbero non di meno aiutarci a comprendere una frazione
fondamentale della pulsione che sottende la necessità di collocarsi al di fuori del discorso
umanista, la critica ad una metafisica che appare sempre più disonesta e fallace.
La mostra fiorentina della Masini ha colpito l'attenzione degli studenti non solo per la portata
e l'estensione del progetto (una settantina d'artisti che coprono quattro generazioni, dislocati
in undici luoghi della città) quanto più per l'assenza di una compiuta documentazione visiva,
posteriore all'evento, al di là di quella ufficiale del catalogo. Di, qui, la volontà di svelare la
mancanza di una memoria storica.
Dopo trentatré anni, la mostra realizzata dai curatori, deriva da quest'assenza e con essa
interagisce, inserendosi nella prospettiva delle possibili reazioni e relazioni auspicate da LaraVinca Masini.
Le tematiche che scaturiscono da queste logiche vengono incorporate nelle riflessioni dei
diciotto artisti in mostra: vi è un superamento dell'uomo al centro del terreno culturale,
tradotto ora in un territorio di spazio vissuto. Qui, le gerarchie estetiche e il controllo razionale
dell'uomo sulle sue manifestazioni vengono sovvertiti e annullati, a favore della creazione e
ricostruzione di immaginari e nuove immagini, attraverso gli strumenti della memoria e della
decodificazione di linguaggi costituiti.
Presentano le loro opere: Claudia Antelli, Emre Baloglu, Chiara Balsamo, Ruth Beraha, Filippo
Bisagni, Claudia Caldara, Marco Ceroni, Irene Coppola, Gaetano Cunsolo, David Michel Fauyek,
Roberta Garieri/Marco Ornella/Gaia Valentino, Cecilie Hjelvik Andersen, John Quintana, Daniele
Marzorati, Orestis Mavroudis, Jacopo Rinaldi, Stefano Serretta, Camilla Topuntoli
disUmanesimi
Coordinator: Marco Scotini
A project curated by: Eleonora Castagna, Claudia Castaneda, Roberta Garieri, Giulia
Mengozzi, Vittoria Pavesi, Giulia Polenta, Gaia Valentino
Graphics: Lilia Di Bella
Display: Filippo Bisagni, Lilia Di Bella, Giulia Mengozzi, Giulia Polenta
Opening October 30, 6.00 pm
Biagiotti Progetto Arte Foundation presents disUmanesimi, an exhibition realized by the
second year students of the Masters in Visual Arts and Curatorial Studies at the Nuova
Accademia di Belle Arti di Milano.
disUmanesimi reveals the dynamics according to which history constructs and reconstructs
the meaning of Humanism and its negation, overcoming the dialectic structured by two
opposing terms. Realizing a discourse, which is philosophical by nature and formation, it does
not mean to deny it, but rather to contextualize and connect it to a practice, an artistic one.
In order to develop an exhibition purely linked to its host city, the curators and artists, during
the embryonic stage of the research, focused on the work of Lara-Vinca Masini, particularly
her exhibition organized and inaugurated in the capital city of Tuscany on September 20,
1980, entitled Umanesimo, Disumanesimo nell'Arte Europea 1890/1980. By integrating a
historical perspective with contemporary works installed in the urban fabric, the exhibition
"aims at being both a test and a hypothesis for the key in which to read the multiple
components of a history which finds indirect and ambiguous terms of comparison in the
present, though capable, I believe, of provoking and stimulating reaction and of bringing out
those relationships."
Lara-Vinca Masini approaches the representation of 'in-humanismus' in a comprehensive way,
going beyond the scope of artistic production, by including in the catalog a broad range of
extracts of philosophical texts which provide a further key to understanding this concept,
which can hardly be simplified to a single point of view. Reading them, it shines even as this
same irreducibility is a constitutive elements of the discourse on 'in-humanismus'.
"We are so filled with 'logic' that anything that disturbs the habitual somnolence of prevailing
opinion is automatically registered as a desbicable contradiction. We pitch everything that
does not stay close to the familiar and beloved positive into the previously excavated pit of
pure negation, which negates everything, ends in nothing, and so consummates nihilism.
Following this logical course we let everything expire in a nihilism we invented for ourselves
with the aid of logic. "
These words of Martin Heidegger (four in the catalog) nevertheless help us to understand a
fraction of the fundamental impulse that underlies the need to place themselves outside of
the humanist discourse, the critique of metaphysics that appears more and more dishonest
and deceptive.
It is not the scope and extent of Masini's Florentine show (which included seventy artists
spanning four generations, located in eleven places in the city) which has grabbed the
attention the curators and artists, but rather the total absence of visual documentation, after
the event, apart from the show's official catalog. Hence, the desire to reveal the lack of a
historical memory.
After thirty-three years, the exhibition proposed by the curators, comes from this absence and
interacts with it, inserting itself in the perspective of the possible reactions and relationships
advocated by Lara-Vinca Masini.
The issues arising from this reasoning are incorporated in the reflections of the eighteen
artists in the exhibition: there is an overcoming of mankind at the center of the cultural
terrain, translated in un a territory of lived space. Here, the aesthetic hierarchies and rational
control of man over his manifestations are subverted and canceled in favor of the creation
and reconstruction of imaginary and new images, using the tools of memory and the
decoding of found languages.
Works presented by: Claudia Antelli, Emre Baloglu, Chiara Balsamo, Ruth Beraha, Filippo
Bisagni, Claudia Caldara, Marco Ceroni, Irene Coppola, Gaetano Cunsolo, David Michel Fauyek,
Roberta Garieri/Marco Ornella/Gaia Valentino, Cecilie Hjelvik Andersen, John Quintana, Daniele
Marzorati, Orestis Mavroudis, Jacopo Rinaldi, Stefano Serretta, Camilla Topuntoli
Biagiotti Progetto Arte
Via delle Belle Donne 39/r - 50123 Firenze
055214757
[email protected] - www.artbiagiotti.com