2016 PDT Diabete Mellito
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GESTIONE DEL PAZIENTE CON DIABETE MELLITO 1.1 Prefazione alle linee di indirizzo per il diabete mellito Questo documento è stato elaborato sulla base di una sintesi delle più attuali linee guida e PDTA in materia di diabete mellito: sono stati presi in considerazione, tra gli altri, il documento di indirizzo ISS ”Progetto Igea”, gli “Standard italiani per la cura del DM di tipo 2” - AMD/SID, le ASL di Milano, Milano 2, MonzaBrianza, Bergamo e Como. 1.2 Classificazione del DM PRINCIPALI TIPOLOGIE DI DIABETE DIABETE TIPO 1 (dmT1) – È causato da distruzione β‐cellulare, su base autoimmune o idiopatica, ed è caratterizzato da una carenza insulinica assoluta. La variante LADA ha decorso lento e compare nell’adulto; dopo un apparente esordio come DMT2, questi pazienti necessitano dopo 2‐6 anni di terapia insulinica. Il LADA deve essere sospettato se sono presenti una o più tra le seguenti caratteristiche: a) età <50 anni; b) BMI <25 kg/m2; c) anamnesi familiare positiva per diabete tipo 1 o malattie autoimmuni; d) anamnesi positiva per malattie autoimmuni; e) inadeguato compenso glicemico in corso di trattamento con ipoglicemizzanti orali a distanza di 6‐12 mesi dalla diagnosi. L’età di esordio >50 anni e la presenza di sovrappeso, tuttavia, non devono fare escludere a priori la diagnosi di LADA quando gli altri criteri siano soddisfatti. In caso di sospetto diagnostico inviare il paziente al Centro Diabetologico (CD) DIABETE TIPO 2 (dmT2) – È causato da un deficit relativo di secrezione insulinica, che in genere progredisce nel tempo ma non porta mai a una carenza assoluta di ormone e che si instaura spesso su una condizione, più o meno severa, di insulino‐resistenza su base multifattoriale DIABETE GESTAZIONALE – È causato da difetti funzionali analoghi a quelli del DMT2, viene diagnosticato per la prima volta durante la gravidanza e in genere regredisce dopo il parto per poi ripresentarsi spesso a distanza di anni con le caratteristiche del DMT2 Gestione del Paziente con Diabete Mellito Anno 2012 -1- 1.3 Differenziazione clinica del DM Caratteristiche cliniche Prevalenza Sintomatologia Tendenza alla chetosi Peso Età dell’esordio Comparsa di complicazioni croniche Insulina circolante Autoimmunità Terapia 1.4 TIPO 1 Circa 0,3% Sempre presente Spesso eclatante e a inizio brusco Presente Generalmente normale Più comunemente < 30 anni Non prima di alcuni anni dopo la diagnosi Ridotta o assente TIPO 2 Circa 5% Spesso modesta o assente Assente Generalmente in eccesso Più comunemente > 40 anni Spesso presenti al momento diagnosi Normale o aumentata della Presente Assente Insulina necessaria sin Dieta, farmaci orali, analoghi GLP‐1, dall’esordio insulina Percorso diagnostico INDAGINI Valutazione clinica Emoglobina glicata HbA1c Profilo lipidico a digiuno Test di funzionalità epatica Microalbuminuria Creatininemia e stima della filtrazione glomerulare Esame delle urine ECG Visita oculistica (e fundus oculi) Altre visite specialistiche NOTE RACCOMANDAZIONI Visita medica completa, estesa anche alla ricerca di complicanze croniche della VIB malattia già in atto ed esami laboratoristici, volti a definire le condizioni cliniche generali del paziente Può essere utile convertire i valore di HbA1c in un equivalente di glicemia media per migliorare la comprensione e VIB l’interpretazione del risultato stesso dell’HbA1c eventuali approfondimenti nel sospetto di steatosi o epatite per valutare chetonuria, proteinuria e sedimento (p.es.: consulenza nutrizionale, educativa, comportamentale, del piede, etc.) Gestione del Paziente con Diabete Mellito Anno 2012 -2- 1.5 Criteri di invio allo specialista CRITERI DI INVIO DEL PAZIENTE DIABETICO ALLO SPECIALISTA • • • • • • • • DMT1 Esordio DM tipo 2 Scompenso Ipoglicemie Gravidanza Diabete gestazionale Piede diabetico Microinfusore Comparsa di complicanza evolutiva • 1.6 La terapia 1.6.1 Riduzione dei fattori di rischio e supporto educativo Educazione all’adesione alla terapia ed ai corretti stili di vita (attività fisica, alimentazione) RIDUZIONE FATTORI DI RISCHIO Autocontrollo glicemia NOTE nei pazienti diabetici che assumono terapie (sulfaniluree, repaglinide, e soprattutto insulina) che possono potenzialmente indurre ipoglicemie, l’autocontrollo glicemico, condiviso con il team diabetologico, è una componente indispensabile della gestione della malattia diabetica sia per raggiungere gli obiettivi terapeutici sia per ridurre il rischio di ipoglicemie gravi. NOTA: L’autocontrollo glicemico continuativo, con frequenza e modalità diverse, è utile per la persona con DMT2 insulino‐trattato Autogestione del diabete Vaccinazione anti-infl. Vaccinazione antipneum. Esercizio fisico Terapia medica nutrizionale le persone affette da diabete devono ricevere un’educazione all’autogestione del diabete al momento della diagnosi, mantenuta in seguito per ottenere il maggior beneficio, garantita all’interno del team da parte delle diverse figure professionali in tutti i paz. Diabetici di età >6 mesi effettuare almeno una volta nella vita una vaccinazione pneumococcica per gli adulti con diabete. Una singola rivaccinazione è raccomandata per i pazienti con età > 64 anni che abbiano già effettuato una prima vaccinazione più di 5 anni prima. nel DMT2, l’esercizio fisico contro resistenza, associato a moderato calo ponderale, si è dimostrato efficace nel migliorare il controllo glicemico e alcuni parametri della sindrome metabolica e nel contrastare la perdita di massa muscolare (cfr. indicazioni correnti) (cfr. Indicazioni correnti). Un calo ponderale è raccomandato per tutti i soggetti adulti in 2 sovrappeso (BMI 25,0‐29,9 kg/m ) od obesi (BMI 2 ≥ 30 kg/m ) RACCOMANDAZIONI VIB IIB IA IIIB IIIB IA IA Gestione del Paziente con Diabete Mellito Anno 2012 -3- 1.6.2 Terapia farmacologica È importante perseguire lo stretto controllo della glicemia al fine di ridurre il rischio di insorgenza o peggioramento delle complicanze microvascolari (raccomandazione IA) e cardiovascolari (raccomandazione IIA). Sintesi della terapia farmacologica nel diabete di tipo 2: NB. Oltre al Sitagliptin sono disponibili anche il Vidagliptin e il Saxagliptin. FARMACO metformina metformina, pioglitazone, sulfoniluree, repaglinide, inibitori del DPP-4 e analoghi del GLP-1 insulina NOTE RACCOMANDAZIONI Sia in presenza di sovrappeso che di IIA, VIB normopeso Sono parimenti efficaci nel ridurre l’emoglobina glicosilata, ma meno IA efficaci rispetto all’insulina Quando il controllo della glicemia non è soddisfacente, anche in politerapia, è IA necessario iniziare la terapia insulinica mono‐ o multiniettiva Gestione del Paziente con Diabete Mellito Anno 2012 -4- 1.7 Il follow-up 1.7.1 Percorso di monitoraggio della patologia diabetica Vengono riportate nei piani di cura le prestazioni appropriate da eseguirsi nella tempistica prevista con l'indicazione del professionista che eroga le prestazioni. Sono stati inoltre previsti dei codici specifici CReG per le prestazioni erogabili dai MMG. PERCORSO DI MONITORAGGIO DEL DIABETE NELL’ADULTO ridotta tolleranza agli zuccheri (IGT) o alterata glicemia a digiuno (IFG) Prestazione Codice nomenclatore Valutazione clinica – (visita di controllo, valutazione stili di vita, peso, circonferenza vita) AMBULATORIALE ogni 6 mesi MMG Specialista CREG_001 Pressione arteriosa Glicemia a digiuno Codice CReG 90271 Questionari (valutazione stili di vita, adesione alla prescrizione dietetica) (nota1) (nota2) ECG 8952 Valutazione clinica CDO esame obiettivo del piede e stratificazione del rischio 89018 Specialista • CREG_009 • LABORATORIO Specialista • CREG_004 • • • Microalbuminuria • • Creatininemia Profilo lipidico (colesterolemia HDL, LDL trigliceridi) ogni 24 mesi MMG • CREG_005 CREG_008 ogni 12 mesi MMG totale, calcolato, 90143 90141 90138 90432 • Altre consulenze e indagini (quando indicato) Note: 1) Tale prestazione potrà essere erogata anche in telemedicina 2) I questionari potranno essere somministrati anche via telefono Gestione del Paziente con Diabete Mellito Anno 2012 -5- PERCORSO DI MONITORAGGIO DEL DIABETE NELL'ADULTO - Tipo 2 Prestazione Codice nomenclatore Codice CReG ogni 3 mesi ogni 6 mesi ogni 12 mesi ogni 24 mesi LABORATORIO AMBULATORIALE MMG Specialista MMG Specialista MMG Specialista MMG Specialista Valutazione chimica - (visita di controllo, valutazione stili di vita, peso, circonferenza vita) CREG_001 Pressione arteriosa CREG_005 • • Valutazione chimico CDO - esame obbiettivo del piede e stratificazione del rischio 89018 Fondo oculare - (cfr. nota 2) 95091 ECG 8952 CREG_004 HbA1c - (cfr. nota 1) 90281 CREG_006 Microalbuminuria 90334 • 90143 90141 90138 90432 • Profilo lipidico (colicestomia totale, HDL, LDL, calcolato, trigliceridi) • • • • • • Glicemia = (cfr. profilo terapeutico) Altre consulenze e indagini (quando indicato) Note: 1) In presenza di un buon controllo la HbA1c potrà essere rilevata ogni 6 mesi (raccomandazione: VI B) 2) Fundus anche alla diagnosi, e con maggior frequenza se presente retinopatia 3) Il MMG invia il Paziente allo Specialista (CD - centro diabetologico) anche secondo necessità Gestione del Paziente con Diabete Mellito Anno 2012 -6- I percorsi di monitoraggio qui riportati sono utili per ridurre l’incidenza delle complicanze negli adulti con DM di tipo 2 e seguono delle precise raccomandazioni che legano le necessità cliniche di follow-up con la relativa azione diagnostico-terapeutica AZIONI RACCOMANDAZIONI Forza Qualità delle prove Il trattamento intensivo mirato ad ottimizzare i valori di HbA1c Riduzione della colesterolemia forte bassa forte moderata Riduzione della PA forte moderata Valutazione del piede + educazione del paziente forte molto bassa Esame del fundus oculi forte molto bassa Modifica degli stili di vita (alimentazione, esercizio fisico) forte molto bassa 1.7.2 Il telemonitoraggio Il modello di monitoraggio clinico a distanza dei pazienti con diabete che lo necessitino prevede la fornitura di strumenti che rilevano i dati biometrici di interesse (glicemia, Hb glicata, eventuale ECG, peso) per trasmetterli automaticamente ad un Centro Servizi, presentandoli organicamente ed integrati ai caregiver assegnati al Paziente. 1.7.2.1 Indicatori e requisiti per il tele monitoraggio Le attuali raccomandazioni asseriscono che: • nei pazienti diabetici che assumono terapie che possono potenzialmente indurre ipoglicemie (sulfaniluree, repaglinide, e soprattutto insulina), l’autocontrollo glicemico, condiviso con il team diabetologico, è una componente indispensabile della gestione della malattia diabetica sia per raggiungere gli obiettivi terapeutici sia per ridurre il rischio di ipoglicemie gravi (raccomandazione di grado VIB) • l’autocontrollo glicemico continuativo, con frequenza e modalità diverse, è utile per la persona con DM di tipo 2 insulino‐trattato (raccomandazione di grado IIB) • per ottenere un buon controllo glicemico e raggiungere gli obiettivi glicemici post‐prandiali può essere utile l’autocontrollo glicemico post‐prandiale (raccomandazione di grado VIB) • la frequenza dell’autocontrollo deve essere adattata agli eventi intercorrenti e intensificata in presenza di situazioni cliniche quali patologie intercorrenti, ipoglicemie inavvertite, ipoglicemie notturne, variazione della terapia ipoglicemizzante (raccomandazione di grado VIB) (cfr. tabella seguente) Gestione del Paziente con Diabete Mellito Anno 2012 -7- CLASSE TERAPEUTICA MONITORAGGIO GLICEMICO RACCOMANDATO • Di regola 4 controlli/die in condizioni routinarie classe 1 • Numero illimitato in condizioni di squilibrio glicemico o malattie intercorrenti, per periodi limitati alla risoluzione del fatto • Numero di controlli quotidiani pari al numero di iniezioni + 20% in routine classe 2 • Numero illimitato in condizioni di squilibrio glicemico o malattie intercorrenti, per periodi limitati alla risoluzione del fatto • Numero di controlli pari a un profilo settimanale su 4 punti in routine • Fino a 2 controlli/die in presenza di rischio elevato di ipoglicemia o conseguenze potenzialmente gravi dell’ipoglicemia (coronaropatia, classe 3 vasculopatia cerebrale, retinopatia proliferante) • Numero illimitato in condizioni di squilibrio glicemico o malattie intercorrenti, per periodi limitati alla risoluzione del fatto • L’efficacia dell’autocontrollo della glicemia in questa classe di pazienti non è a tutt’oggi dimostrata • Fa eccezione a quanto sopra il diabete gestazionale in cui è indicato l’autocontrollo domiciliare della glicemia per decidere quando iniziare la terapia insulinica; la frequenza dei controlli deve essere decisa dal classe 4 diabetologo in relazione alle singole situazioni cliniche • Glucometri: sono da considerarsi indispensabili per l’effettuazione dell’autocontrollo domiciliare • Aghi pungidito, in numero uguale al numero dei controlli previsti, e pungidito a scatto sono ugualmente da considerarsi indispensabili Classi di pazienti in funzione della terapia: classe 1: terapia insulinica intensiva classe 2: terapia insulinica convenzionale o mista classe 3: terapia ipoglicemizzante orale con farmaci secretagoghi classe 4: terapia dietetica e/o con farmaci insulino‐sensibilizzanti In accordo a queste indicazioni, è conseguentemente possibile pianificare un servizio di telemonitoraggio che tenga sempre aggiornato il database clinico dei pazienti arruolati, con i relativi vantaggi clinici ed organizzativi che tale soluzione può offrire. Gestione del Paziente con Diabete Mellito Anno 2012 -8- 1.8 Indicatori Vengono espressi tutti gli indicatori di processo ed esito ritenuti validi per il monitoraggio dei percorsi. La tempistica e modalità di rilevazione di alcuni verranno successivamente definiti dal gruppo di lavoro. • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • INDICATORI DI PROCESSO N. strisce reattive erogate per paz. diabetico N. di dosaggi di HbA1c per paziente diabetico/ numero totale pazienti diabetici N. di dosaggi di creatininemia per paziente diabetico N. diabetici con valutazione RCV/n. paz. diabetici N. diabetici in autocontrollo/n. paz. diabetici N. paz con 2 o + BMI/anno Prevalenza Diabete Mellito tipo 2 Pazienti con diagnosi di DM2 e almeno una registrazione di BMI negli ultimi 24 mesi Pazienti con diagnosi di DM2 e dato abitudine al fumo registrato Pazienti con diagnosi di DM2 e almeno una registrazione di emoglobina glicata negli ultimi 365 giorni Pazienti con diagnosi di DM2 e almeno un esame di fondo oculare e/o una visita oculistica negli ultimi 24 mesi Pazienti con diagnosi di DM2 e almeno una misurazione di PA negli ultimi 365 giorni Pazienti con diagnosi di DM2 e ultimo valore di PA <= 130/80 mmHg negli ultimi 365 giorni Pazienti con diagnosi di DM2 e almeno un dosaggio di microalbuminuria negli ultimi 12 mesi Pazienti con diagnosi di DM2 e almeno un dosaggio di creatininemia negli ultimi 12 mesi Pazienti con diagnosi di DM2 e Ipertensione con almeno una prescrizione di ACE‐Inibitori/Sartani negli ultimi 365 giorni Pazienti con diagnosi di DM2 e almeno una registrazione di colesterolo LDL negli ultimi 12 mesi Pazienti con diagnosi di DM2 e ultimo valore di colesterolo LDL < 100 mg/dl negli ultimi 12 mesi Pazienti con diagnosi di DM2 e vaccinazione antinfluenzale negli ultimi 365 giorni INDICATORI DI ESITO N. accessi in PS per ipoglicemia N. ricoveri ordinari per diabete/N. tot. Pazienti diabetici N. visite specialistiche per paziente diabetico N. giornate di DH per diabete/n. tot. paz. diabetici N. diabetici fumatori/n. paz. diabetici Gestione del Paziente con Diabete Mellito Anno 2012 -9- 1.9 Bibliografia essenziale Aprile V, Baldissera S, D’Argenzio A, Lopresti S, Mingozzi O et al. Risultati nazionali dello studio QUADRI (Qualità dell’Assistenza alle persone con Diabete nelle Regioni Italiane). Roma: Istituto Superiore di Sanità, 2007 (Rap- porti ISTISAN 07/10). Atkins D, Best D, Briss PA, Eccles M, Falck-Ytter Y, Flottorp S et al. Grading quality of evidence and strength of recommendations. BMJ 2004; 328(7454): 1490-1494. Berkman LF, Breslow L. Health and ways of living: the Alameda County Study. New York: Oxford University Press, 1983. Bodenheimer T, Wagner EH, Grumbach K. Improving primary care for patients with chronic illness. JAMA 2002; 288: 1775-1779. Brown AF, Ettner S, Piette J et al. 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