Taglio del nastro per Casa Lavinia Lipomo

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Taglio del nastro per Casa Lavinia Lipomo
Como Cronaca
Sabato, 7 aprile 2012 19
Taglio del
nastro per
Casa Lavinia
Lipomo
La nuova struttura, affidata in comodato d’uso
al Centro di Aiuto alla Vita dalla Croce Rossa,
accoglierà, tra alcune settimane ragazze madri
e donne in gravidanza ospiti a Camerlata
U
“
na splendida
giornata di
primavera”.
L’espressione
del prefetto Michele
Tortora riassume
bene quanto vissuto
dalle persone,
quasi duecento, che
sabato 31 gennaio,
hanno partecipato
all’inaugurazione di
Casa Lavinia – Lipomo,
la nuova struttura del
Centro di Aiuto alla
Vita. Nell’edificio su
una lieve collina in via Rovascino, al confine
tra i Comuni di Lipomo e Tavernerio, tra
alcune settimane saranno ospitate le ragazze
madri e le donne in gravidanza, attualmente
ospitate nella comunità che il CAV di
Como gestisce a Camerlata. Un trasloco
che permetterà di allargare nella struttura
di Camerlata l’asilo nido già esistente e di
destinare alcuni spazi all’accoglienza di
donne autosufficienti. “Negli ultimi anni –
ha spiegato Pietro Tettamanti, presidente del
CAV – ci siamo resi conto di come la tutela
della vita e della maternità passasse anche
dalla necessità di garantire ospitalità. Così
di fronte alla possibilità offerta dal comitato
provinciale della Croce Rossa Italiana di
utilizzare questa casa, abbiamo accettato. E’
stato un cammino lungo ed impegnativo, ma
finalmente siamo arrivati all’inaugurazione.
Per questo devo dire grazie a quanti, a
partire dalle operatrici e dalle volontarie del
CAV, hanno lavorato per la ristrutturazione
mettendo a disposizione non solo le loro
professionalità, ma anche il loro tempo e la
loro passione, ben oltre quanto avrebbero
dovuto per contratto. Quanto fatto è la
dimostrazione di quello che si può fare
lavorando insieme con passione”. A rendere
La villa fu costruita
con i soldi del
contrabbando
e del traffico di
droga e venne
confiscata nel 1985
al suo proprietario,
condannato per
associazione mafiosa.
Molto lungo l’iter
seguito alla confisca
con l’affidamento
prima alla Guardia di
Finanza, poi alla Cri e
quindi al Cav che ha
provveduto alla sua
ristrutturazione
di Michele Luppi
la giornata ancora più bella, oltre ad un
sole e a temperature quasi estive, è la storia
della struttura: una villa di 500 metri quadri
costruita con i soldi del contrabbando e del
traffico di droga, sequestrata nel 1985 al
proprietario condannato per mafia. “Questo
- ha spiegato il prefetto Tortora - è uno di
quei giorni in cui si impara come dal male
possa nascere il bene. Per troppo tempo si
è pensato che il nord d’Italia fosse al riparo
dalla mafia. La mafia, invece, si è infiltrata
anche nei nostri territori come dimostrano
i mille immobili sequestrati in Lombardia,
di cui 70 in provincia di Como. Numeri che
dimostrano però come in questi anni siano
stati raggiunti risultati straordinari nella lotta
alla criminalità organizzata”. Quello seguito
alla confisca, dettata dalla Cassazione nel
1993, è stato un iter molto lungo durato oltre
vent’anni. Prima della destinazione al CAV,
la struttura era stata affidata dall’Agenzia
del Demanio, che resta la proprietaria come
per tutti i beni confiscati, prima alla Guardia
di Finanza e poi alla Croce Rossa. Nel 2009
il Comitato provinciale della CRI, non
potendola utilizzare per le sue funzioni, ha
deciso di darla in comodato d’uso al Centro
di Aiuto alla Vita che ha iniziato i lavori di
ristrutturazione durati poco più di un anno.
“E’ stato necessario adattare quella che era
una villa, per di più abbandonata da decenni
– ha spiegato Tettamanti, accompagnando
le autorità tra le stanze della casa – alle
esigenze di una comunità di accoglienza,
con tutte le cautele necessarie per l’ospitalità
dei minori. Questo ha richiesto diverso
tempo”. Al piano terreno, dove si trovava
anche il bunker utilizzato dal proprietario
per sfuggire ai controlli, sono stati ricavati
spazi per le operatrici e per le attività di
socializzazione delle ospiti. Al primo piano
troviamo la cucina, il salone attrezzato per
i giochi dei bambini, e tre camere da letto.
Altrettante camere si trovano al secondo
piano per un totale di sette posti letto a cui
si aggiungono altrettanti letti per i bambini.
Il costo totale della ristrutturazione e dei
lavori esterni, come l’allacciamento alla
rete fognaria, è stato di circa 250 mila euro.
Un contribuito di 70 mila euro è arrivato
dalla Provincia di Como, rappresentata
all’inaugurazione dell’assessore ai servizi
sociali, Simona Saladini, che ha siglato con
l’associazione una convenzione per avere
a disposizione alcuni letti per accoglienze
d’emergenza. Dopo i discorsi e i saluti è
toccato al Vescovo di Como, mons. Diego
Coletti, benedire la casa e le persone che
vi vivranno, invitando i presenti ad una
speciale preghiera mariana. Tra loro, oltre
alle autorità, numerosi responsabili e
volontari di realtà del terzo settore comasco.
“Una delle cose che più mi ha colpito del
territorio comasco – ha affermato il prefetto
nel suo intervento – è il fiorire di iniziative
di associazioni che si occupano di sociale.
Questo è un grande segno per il territorio,
perché fino a quando ci saranno realtà come
queste avremo motivi di speranza per il
futuro”.
❚❚ Villa Olmo
In scena per “La Dinastia Brueghel”
V
enerdì 13 aprile alle ore 21, in uno degli storici saloni
di Villa Olmo a Como, in anteprima nazionale, va in
scena lo spettacolo “Sette storie Sette peccati. I vizi
capitali da Plauto a Pinocchio”, realizzato espressamente per la mostra “La Dinastia Brueghel” dalla Compagnia
Teatro in Mostra. Regia e drammaturgia di Paolo Giorgio, progetto teatrale di Laura Negretti, scenografia di Armando Vairo
con Marco Ballerini e Laura Negretti. Questa pièce teatrale è,
in pratica, una straordinaria macchina delle visioni, che alterna momenti di spassoso divertimento a squarci di sogno e
poesia. Con leggerezza e diletto gli attori incarnano una serie
di personaggi irresistibili, ora sognanti ora grotteschi, trasformando lo spazio scenico in una camera delle meraviglie, che
offre agli spettatori un viaggio attraverso secoli di letteratura
in un’ora di spettacolo. Il rapporto di estrema vicinanza fra
attori e spettatori fanno di questa rappresentazione un’esperienza unica e originale che reinventa il teatro da camera come
teatro dei sogni. I sette racconti sono ispirati ai sette peccati
capitali; peccati che, secondo la superstizione, sono la causa
della peste. Per ciascun peccato viene evocato un personaggio,
spaziando nella storia della letteratura come in una macchina
del tempo. Si passa così dal superbo Miles Gloriosus di Plauto
all’ignavo Pinocchio, dall’avaro Scrooge di Dickens alla Francesca di Dante, vittima della passione e della violenza, dall’ira
di Riccardo III all’invidia di Iago per scendere nei deliziosi inferi della Gola mediante una spassosa reinterpretazione dello storico libro dell’Artusi. Qual è l’obiettivo finale? “Alla fine
del viaggio – afferma l’attrice e progettista della pièce Laura
Negretti – i due narratori si porranno la domanda se i peccati
capitali siano veramente vizi o se non siano, invece, una delle
inclinazioni delle passioni umane, che assurgono quasi a essere una sorta di simbolo delle nostre debolezze, ma anche della
nostra vitalità ed esuberanza”. Ispirato al percorso espositivo
su “La Dinastia di Brueghel” lo spettacolo “Sette storie Sette
peccati” amplifica e completa le suggestioni della mostra. I sette peccati capitali sono infatti uno dei temi fondamentali della
pittura fiamminga. Dipinti in un’originale versione da Pieter
Brueghel il Vecchio sono presenti a Villa Olmo nell’interpretazione di Bosch. “Lo spettacolo ha origine da questa suggestione tematica – puntualizza Laura Negretti – e porta sul palco le
caratteristiche tipiche dello stile dei due maestri fiamminghi.
L’estrema libertà e fantasia nell’approfondire e sviluppare te-
mi e sentimenti universali, le
figure stravaganti e
bizzarre in
equilibrio
fra una comicità senza freno e
un immenso significato del limite e della morte, trovano qui un’affascinante trasposizione nel linguaggio scenico che conduce a un
percorso inconsueto attraverso la risata, la commozione e il
pensiero”. In definitiva attraverso la vita.
Lo spettacolo (ingresso 5 euro – libero con il biglietto della mostra) è stato concepito in maniera tale da poter essere fruibile
da una fascia di pubblico molto ampia. Sono previste, sempre
a Villa Olmo, quattro repliche: 28 aprile, 19 maggio, 16 giugno
e 7 luglio. Info e prenotazioni: 031/571979.
Alberto Cima