Intervento di Monsignor Fabiano Longoni - FNP lombardia
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Intervento di Monsignor Fabiano Longoni - FNP lombardia
IL LAVORO È VOCAZIONE, ambito nel quale ciascuno deve avere la possibilità di esprimere e vedere apprezzate le proprie doti, qualità e competenze. Come ogni vocazione, anche quella lavorativa va formata e coltivata attraverso un percorso di crescita ricco e articolato, capace di coinvolgere l'integralità della persona. Un tema classico che ha oltre che nella tradizione cattolica (DSC) anche un grande epigono in uno dei più grandi sociologi moderni Max Weber, ma non si tratta solo del lavoro intellettuale ad essere concepito come vocazione ••• Ne abbiamo una riprova nell'articolo 4 della costituzione: La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società. Su quel termine di progresso spirituale sarebbe necessario tornare: Aldo Moro egli affermo nel dibattito che : "ogni cittadino diritto al lavoro e ha il dovere di svolgere un'attività capace di incrementare il patrimonio economico e spirituale della società umana, conformemente alle proprie possibilità e alla propria scelta". Ma è sulla formulazione Giuseppe Dossetti che si trovò l'accordo di convergenza con Palmiro Togliatti. Giuseppe Dossetti espresse così il suo emendamento :"11 lavoro è una attività o una funzione, idonee allo sviluppo economico culturale, morale, spirituale della società umana." Sostituendo così alla formulazione di patrimonio quella di sviluppo economico, morale e spirituale si determinavano le basi per quello che oggi conosciamo come l'articolo quattro della nostra carta fondativa. 1 Su questo in Assemblea costituente si aprì poi il dibattito intorno al diritto di poter qualificare se tra i lavoratori fosse possibile qualificare anche le monache di clausura (ma anche i professori universitari) a questo punto il dibattito in aula si fece particolarmente acceso. E alla fine quello che appare oggi l'articolo 4 determina come nel progresso spirituale fosse concepibile altrimenti tutto quello che può essere considerato non appunto un accrescimento del patrimonio economico, ma uno sviluppo molto più ampio, nel quale non solo il lavoro materiale e produttivo, intellettuale a alti livelli , ma anche quello a fini spirituali potesse essere di fondamento e motivo di sviluppo. Ecco la formulazione che ci ispira il senso vocazionale del lavoro al posto di patrimonio il termine "sviluppo" , oggi formulato attraverso il BES,( Benessere equo e sostenibile) 1 Salute 2 Istruzione e formazione 3 Lavoro e conciliazione tempi di vita 4 Benessere economico 5 Relazioni sociali 6 Politica e istituzioni 7 Sicurezza 8 Benessere soggettivo 9 Paesaggio e patrimonio culturale 10 Ambiente 11 Ricerca e innovazione 12 Qualità dei servizi sia oggi qualificante per esprimere il senso vero del lavoro. Ma torniamo una formulazione che Papa Francesco esprime così nella Laudato si al numero 125: "II lavoro e qualsiasi attività che implica trasformazione dell'esistente"• Anche il cosiddetto "lavoro informale" quindi andrebbe recuperato in quanto ha un legame profondo non tanto con il risultato quanto esattamente con la forma attraverso la quale esprime un desiderio di essere persone che intendono 2 recuperare se stesse una vita civile, cioè una vita cittadini, in un mondo fondato solo sull'utile. L'incontro di Papa Francesco con i movimenti popolari (a cui so che anche la CISL ha partecipato)esprime oggi con chiarezza quanto stiamo dicendo. In questo senso allora il lavoro e anche gratuità così come la formulava Primo levi in una sua intervista, quando riferendosi a un muratore italiano condannato ai campi di sterminio che esprimeva che la sua dignità era quella, seppur trattato da animale, di rivendicare nella sua abilità a costruire un muro diritto ,la sua umanità rispetto alla bestialità dei suoi oppressori • Ecco cosa significa che il lavoro che trasforma e garantisce l'umanità di una persona. Ritrovare in quell'opera "agita" a regola d'arte, il senso, il significato della capacitas humana della imago Dei. Di conseguenza il lavoro è sempre non solo bisogno ma desiderio. È una capacità che trasforma quindi non solo il prodotto ma l'agente. Ecco i termini vocazione va compreso in questo senso: Dio attraverso il lavoro imprime in ogni essere umano quello che voi bene esprimete, nelle tesi congressuali, con la frase di Emanuele Levinas: "il lavoro non preoccupa soltanto ma da senso, occupa l'esistenza". Tutto ciò che si può dire, promuovere, recuperare per la persona vale per il lavoro. Anche il lavoro è unicità, profondità, dignità, etica, capacità. Anche il lavoro è libertà, coscienza, Responsabilità, solidarietà, cooperazione, progetto. E quel punto focale per cui il lavoro È vocazione E all'interno della settimana sociale questo verrà coniugato attraverso una capacità oggi di imprimere un senso al lavoro che non è appunto più quello di un fare quello di agire. Quindi, mi permetto si ribadire una riflessione che anche l' articolo 1 della Costituzione andrebbe riletto alla luce quanto 3 appena affermato. E cioè la Repubblica si fonda non tanto sul lavoro come risultato sul senso quindi oggettivo del lavoro ma sul senso soggettivo del lavoro stesso quindi la Repubblica italiana è una Repubblica fondata sulle persone che lavorano E il lavoro rende persona. 4 IL LAVORO È OPPORTUNITÀ, che nasce dall'incontro tra impegno personale e innovazione in campo istituzionale e produttivo. La creazione di lavoro non avviene per caso né per decreto, ma è conseguenza di uno sforzo individuale e di un impegno politico serio e solidale. Come esprimete all'interno le vostre tesial numero quattro il lavoro si trova oggi di fronte alla sfida dell'innovazione, I temi qui coniugati possono essere molti perché se è vero come voi dite che il bene non è generale ma comune la persona che nel lavoro migliora se stessa dovrà essere favorita e stimolata nella creatività. L'innovazione generazionale rinascere secondo attraverso dando fiducia la logica di la quale il ai giovani, nostri una nostro Alleanza paese potrà fornendo loro opportunità, questo significherà forse, anche assumere come criterio "la rinuncia a diritti legittimamente acquisiti se questi favoriranno oggi certamente la crescita di un benessere sobrio che diminuisca le disuguaglianze e favorisca la creatività", proteggendo allora non solo gli insider ma anche gli outsider. attraverso Questa investimenti, creatività-innovazione infrastrutture, va politiche favorita dedicate, tutto questo implica certamente una formulazione nuova di benessere sociale o come si dice nel linguaggio della DSC di bene comune, inteso non tanto come scrivete di bene generale, ma fondato sul munus. 5 Il dono e il debito che sostiene e lega una società nel perseguimento di una convivenza accettabile ed equa. Rispetto all'apprendimento che il tema della formazione duale scuola lavoro ci pone di fronte ma del resto se non vogliamo pensare il lavoro sia solo innovativo attraverso l'opera di giovani cervelli dobbiamo ripensare a livello di formazione che Intendiamo dare anche alle generazioni che difronte alla rivoluzione digitale si trovano in gravi difficoltà. Se insistiamo sulla premessa iniziale che il lavoro cammina con la persona e la persona con il lavoro non possiamo rinunciare tutto ciò che significa la competenza che sia le giovani generazioni sia le altre generazioni riescono a dare dell'apporto della costruzione sociale. Allora a questo punto di vista credo che dobbiamo ripensare delle forme attraverso le quali il valore economico sia partecipato da tutti, ecco allora che senso quanto affermato Intendo qui sottolineare come nel nuovo contratto dei metalmeccanici quando si parla del diritto la formazione come diritto soggettivo del lavoratore si va nella direzione della innovazione. È in questo senso ora è strategico investimento per lo sviluppo delle conoscenze e delle competenze professionali, questo diritto la formazione interna questo è solo l'inizio di qualcosa che rende il lavoratore appunto un soggetto responsabile e non solo un oggetto da sfruttare per poi gettare. Tutto ciò significa perciò che diritto lavoro indica sempre nella visione sociale della Chiesa una corresponsabilità da parte del lavoratore per quanto riguarda la sua formazione E In questo senso della partecipazione alla formazione continua 6 come qualcosa che fa parte dei suoi diritti e doveri fondamentali. Nella innovazione non posso non includere la partecipazione delle donne riducendo perciò le barriere culturali e occupazionali che favoriscano la piena partecipazione delle donne all'economia. Non c'è maggior indicatore di una cultura innovativa della responsabilizzazione delle donne. Integrare e responsabilizzare appieno le donne, in senso economico e politico, è il passo più importante che un paese o un'azienda possano compiere per rafforzare la propria innovazione e competitività. 7 IL LAVORO È VALORE, in quanto ha a che fare con la dignità della persona, è base della giustizia e della solidarietà sociale e genera la vera ricchezza. Esige non solo di essere adeguatamente riconosciuto e remunerato, ma anche di non essere ridotto a mera strumentalità. La domanda radicale mette in gioco il valore della economia intesa non solo come regolata da una discutibile razionalità economica... Questa economia uccide....non tutta l'economia ma quella fondata solo su una sperequazione insopportabile....questo denuncia da tempo Papa Francesco. In Laudato si 95. Il principio della massimizzazione del profitto, che tende ad isolarsi da qualsiasi altra considerazione, è una distorsione concettuale dell'economia: se aumenta la produzione, interessa poco che si produca a spese delle risorse future o della salute dell'ambiente; se il taglio di una foresta aumenta la produzione, nessuno misura in questo calcolo la perdita che implica desertificare un territorio, distruggere la biodiversità o aumentare l'inquinamento. Vale a dire che le imprese ottengono profitti calcolando e pagando una parte infima dei costi. Si potrebbe considerare etico solo un comportamento in cui «i costi economici e sociali derivanti dall'uso delle risorse ambientali comuni siano riconosciuti in maniera trasparente e siano pienamente supportati da coloro che ne usufruiscono e non da altre popolazioni o dalle generazioni future».[138] 8 La razionalità strumentale, che apporta solo un'analisi statica della realtà in funzione delle necessità del momento, è presente sia quando ad assegnare le risorse è il mercato, sia quando lo fa uno Stato pianificatore. Sì tutto è connesso ..... 196. Qual è il posto della politica? Ricordiamo il principio di sussidiarietà, che conferisce libertà per lo sviluppo delle capacità presenti a tutti i livelli, ma al tempo stesso esige più responsabilità verso il bene comune da parte di chi detiene più potere. È vero che oggi alcuni settori economici esercitano più potere degli Stati stessi. Ma non si può giustificare un'economia senza politica, che sarebbe incapace di propiziare un'altra logica in grado di governare i vari aspetti della crisi attuale. La logica che non lascia spazio a una sincera preoccupazione per l'ambiente è la stessa in cui non trova spazio la preoccupazione per integrare i più fragili, perché «nel vigente modello \\di successo" e \\privatistico", non sembra abbia senso investire affinché quelli che rimangono indietro, i deboli o i meno dotati possano farsi strada nella vita».[139] in Evangelii gaudium 192. Desideriamo però ancora di più, il nostro sogno vola più alto. Non parliamo solamente di assicurare a tutti il cibo, o un «decoroso sostentamento», ma che possano avere «prosperità nei suoi molteplici aspetti».[159] Questo implica educazione, açcesso all'assistenza sanitaria, e specialmente lavoro, perché nel lavoro libero, creativo, partecipativo e solidale, l'essere umano esprime e accresce la dignità della propria vita. Il giusto salario permette l'accesso adeguato agli altri beni che sono destinati all'uso comune. 9 IL LAVORO È FONDAMENTO DI COMUNITÀ, perché valorizza la persona all'interno di un gruppo, sostiene l'interazione tra soggetti, sviluppa il senso di un'identità aperta alla conoscenza e all'integrazione con nuove culture, generatrice di responsabilità per il bene comune. Partecipativo e solidale. Lavorare con gli altri e lavorare per gli altri.... (Centesimus annus,n.31 ) A livello globale.•• Non possiamo dimenticare coloro che sono ai margini del mercato del lavoro in questo senso si stima che coloro che operano nel settore informale siano circa tre dei 7 miliardi gli abitanti del pianeta e non solo nei paesi in via Di sviluppo Dove lavoro informale rappresenta oltre la metà dell'occupazione agricola proprio questa anche diffusione richiede attenzione accompagnato la la complessità transizione graduale del fenomeno verso l'economia formale. Accompagnato quindi una transizione graduale verso l'economia formale che tre serie sviluppi potenziale imprenditoriale, la creatività, Il dinamismo, e la capacità innovativa che sono spesso una cifra del settore informale il laboratorio. Il laboratorio geoeconomia morale, Solidale È radicata nei diversi contesti territoriali Ecco interno emerge proprietà innovazione sociale non deve essere circondato da varie rivalità diversi settori. A livello locale••• In questo senso credo che forte ormai all'interno della Chiesa la capacità di concepire la sussidiarietà circolare come un 10 orizzonte attraverso il quale I diversi soggetti punti imprenditori amministrazioni oculate, E membri del terzo settore possono far crescere un'economia territoriale. Il progetto Policoro È sicuramente a questo punto di vista una esperienza nella quale la Chiesa ho voluto dare un esempio di modalità attraverso la quale reti di senso e di cooperazione possono far crescere i nostri giovani secondo una modalità d'impresa nella quale riconoscersi aiutare se stessi e i soggetti più deboli ricordiamo che il progetto Policoro ha fatto crescere più di 700 imprese in territori Dove molte situazioni di illegalità non permettevano attraverso solidarietà e partecipa~ione la una crescita le comunità locali. Economia selettiva e scelta dal consumatore ( voto con il portafoglio) In che senso naturalmente all'interno del lavoro esiste una capacità che pensa alla relazione come fondamento nella vita economica certamente il produrre indica instaurare anche una relazione fra produttore E consumatore ma questa produzione non significa altro che mettere al centro una capacità di intendere l'altro non solo come cliente ma come persone che attraverso il prodotto del mio lavoro accresce il senso stesso dell'appartenenza a una dimensione comune. Partecipare nella direzione d'impresa I livelli del lavoro partecipativo sono diversi anche all'interno delle vostre tesi È evidente che c'è una modalità attraverso la quale si intende promuovere una dimensione che è quella della partecipazione così descritta nell'articolo 46 della costituzione È evidente nella quale come scrivete 11 democratizzare l'impresa e l'economia hanno un significato fondamentale. Questa visione della Chiesa È sempre stata presente cantina sociale È coniugata il diverso modo delle tradizioni che questa si rifanno. Anche l'articolo 46 quando recita: Art. 46. Ai fini della elevazione economica e sociale del lavoro in armonia con le esigenze della produzione, la Repubblica riconosce il diritto dei lavoratori a collaborare, nei modi e nei limiti stabiliti dalle leggi, alla gestione delle aziende. Ricordarci la centralità della relazione interno del lavoro anche voi questo lo riconoscete riferendosi nel documento quando dite che l'elemento che accomuna il luogo di lavoro come reti di ruoli. Coordinarsi e lavorare insien1e, ad altre persone, che in azienda svolgono altri ruoli avendo come obbiettivo la cosiddetta partecipazione organizzativa per poter incidere sulla produttività, anche la stessa partecipazione alla governance impresa. 12 IL LAVORO È PROMOZIONE DI LEGALITÀ, rispetto a un contesto in cui l'illegalità rischia di apparire come l'unica occasione di mantenimento per se stessi e la propria famiglia: diventa indispensabile creare luoghi trasparenti affinché le relazioni siano autentiche e basate sul senso di giustizia e di eguaglianza nelle opportunità. Cpntro le mafie, ma anche contro ogni mafia, ogni visione puramente lobbistica ecco la chiave etica della legalità•• Si deve lottare contro ogni visione in cui il munus è sottoposto all'idea di una mano invisibile, che attribuisca ad un mezzo il ruolo di fine•.•• Riduzione della burocrazia secondo la logica della proposta di una funzione strategica.••.• Il tema della legalità è più ampio, indica fondamentalmente il ripensare il senso di una convivenza nella quale si favorisca un mos che diventi ius, non soltanto sul tema dei diritti individuali ma in quello dei doveri•• Il tema di una capacità di porsi a difesa dei più derelitti ••••• Un sindacato che sappia fare della discontinuità Come diceva il vostro fondatore l'anima della sua azione. 13