Mr. president - Biblioteca Classense

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Mr. president - Biblioteca Classense
Mr. President
Suggerimenti di Lettura a cura della Biblioteca Classense
Bibliografia aggiornata al 05/11/08
L'audacia della speranza : il sogno americano per
un mondo nuovo / Barack Obama ; introduzione di Walter
Veltroni. - Milano : Bur extra, 2008. - 366 p. ; 20 cm. ((Trad. di
Laura Dapelli, Lorenza Lanza e Patrizia Vicentini.
Inventario 449089 Collocazione DEWEY 973.049 01
Qualche anno fa, con il discorso introduttivo alla convention
del Partito democratico entusiasmò il pubblico, ricordando
quell'ottimismo nel futuro, da lui definito "audacia della speranza",
che ha sempre guidato il popolo americano. Avvocato, esperto di
diritti civili, senatore per l'Illinois nelle file dei democratici
moderati, Barack Obama è uno dei candidati favoriti alla
nomination democratica per le elezioni presidenziali del 2008.
Mentre la sua principale avversaria, Hillary Clinton, è l'espressione
di una dinastia e dell'establishment, "il Kennedy nero", come è stato
battezzato, è il leader carismatico che rappresenta il cambiamento.
In questo libro, Obama si racconta: essere nato da una madre del
Kansas e un padre keniano, aver avuto un patrigno indonesiano e aver vissuto la sua giovinezza tra
Hawaii e Indonesia lo rendono capace di rivelare con lucidità i difetti del mondo globalizzato. E di
mettere a punto un "piano di battaglia" e un concreto progetto di "frontiera" per affrontare i gravi
problemi del gigante malato: la crescente insicurezza economica delle famiglie americane, le
tensioni razziali e religiose interne al corpo politico, le minacce globali, dal terrorismo agli
imminenti pericoli ecologici. Un ritorno allo spirito democratico e ai valori che sono alla base della
Costituzione. E il coraggio di offrire un nuovo sogno ai cittadini statunitensi e a tutti i popoli del
mondo. Con un'introduzione di Walter Veltroni.
Yes, we can : il nuovo sogno americano / Barack
Obama ; introduzione di Empedocle Maffia ; traduzione di Bianca
Lazzaro e Andrea Piccoli. - Roma : Donzelli, [2008!. - XVI, 158 p. ;
17 cm.
Inventario 444659 Collocazione DEWEY 973.931 01
L'America non è stata mai così a rischio e impaurita come
dopo l'11 settembre. Mai così in crisi è apparsa la sua capacità
"convenzionale" di dominare i conflitti, di fronte a un nemico, come
il terrorismo, del tutto "non-convenzionale". Mai come oggi si sono
rivelate fragili la forza propulsiva del suo sistema economico, la sua
sicurezza energetica, la sua capacità di aggregazione del melting-pot
etnico, linguistico, religioso che la costituisce. La risposta di Barack
Obama alla crisi americana non consiste in una sorta di pacifismo
arrendevole, o di solidarismo "buonista", o di anticapitalismo
intento a sminuire la forza della competizione e del mercato. Si oppone alla guerra in Iraq, ma vuole
aumentare la forza e la qualità dell'apparato militare del suo paese. Vuole chiudere Guantanamo,
ripristinare la legalità interna e internazionale, chiama al rispetto dei diritti civili, ma sostiene tutto
ciò per poter condurre con maggiore forza e determinazione la lotta mortale contro il terrorismo
fondamentalista. E ancora, Obama porta nel cuore della politica americana una motivazione, uno
spirito, un afflato che sono profondamente religiosi, ma sa essere assolutamente laico nel disegnare,
su temi come l'aborto, il controllo della natalità, l'etica della vita, gli scenari di un nuovo pluralismo
e di una nuova tolleranza. Soprattutto, Obama non promette il cambiamento. Al contrario, lo
sollecita, lo chiede agli americani.
Barack Obama : la rockstar della politica americana
/ Guido Moltedo, Marilisa Palumbo. - Torino : Utet libreria, [2007]. 143 p. ; 23 cm.
Inventario 449090 Collocazione DEWEY 973.049 02
È "il fenomeno". Barack Obama è l'uomo delle definizioni fuori
misura. Per i media è la "rockstar" della politica statunitense. Per i
palazzi di Washington, è l'uomo nuovo per il tanto atteso rinnovamento
della cultura politica e della classe dirigente, in un paese
profondamente cambiato nell'ultimo ventennio, al suo interno e nel
rapporto con il mondo. Padre keniota e madre bianca del Kansas,
cresciuto nel crogiolo multietnico delle Hawaii e in Indonesia, non è un
figlio dell'America in bianco e nero, ma della nuova America
multicolore. Senatore dell'Illinois, non è una meteora nell'universo
politico statunitense, ma, al di là dell'esito della corsa presidenziale che lo vede protagonista, è
destinato comunque a essere per lungo tempo uno degli attori principali sulla scena washingtoniana.
I sogni di mio padre : un racconto sulla razza e
l'eredità / Barack Obama ; traduzione di Cristina Cavalli e
Gianni Nicola. - Roma : Nutrimenti, 2007. - 460 p. ; 23 cm.
Inventario 440079 Collocazione BIO 973.004 OBAMA 01
Un viaggio a ritroso nel tempo e nello spazio fino in
Kenya, dove è nato e cresciuto suo padre, dove vive tuttora sua
nonna. In "I sogni di mio padre", Barack Obama racconta i primi
trent'anni della sua vita. Un difficile cammino di riscoperta della
sua cultura e identità di afro-americano nato da un uomo nero e da
una donna bianca, cresciuto alle Hawaii e che, contro il destino
già segnato di molti americani neri, ha conosciuto una folgorante
ascesa politica fino all'elezione al Senato degli Stati Uniti. Un
viaggio difficile e sofferto, che inizia a New York, quando il
ventunenne Obama viene a sapere che il padre è morto per un
incidente d'auto, e che passa prima in Kansas, nella cittadina dove
è nata la madre, poi alle Hawaii, suo luogo di nascita, infine in
Kenya, alla scoperta della misteriosa "metà africana". Un'autobiografia senza reticenze, senza
ipocrisie, scritta prima della sua ascesa politica, che racconta senza veli vicende private di
smarrimento e confusione, ma anche le difficoltà della società americana e dei suoi giovani di
colore.
L'aquila e il pollo fritto : perché amiamo e odiamo l'America / Vittorio Zucconi.
- Milano : Mondadori, 2008. - 309 p. ; 23 cm.
Inventario 451447 Collocazione DEWEY 306.097 06
"È un privilegio o una condanna scoprirsi americani? Il paese
delle mille contraddizioni, la nazione del melting pot, dove la geografia,
ignorata a scuola, s'impara grazie alle tante guerre combattute, dal
lontano Vietnam all'attuale Iraq, è ancora la migliore democrazia del
mondo? Gli americani sono convinti di aver sempre ragione, per
definizione, semplicemente perché loro sono americani e tu no. Meno
sanno del mondo e più lo vogliono cambiare a propria immagine e
somiglianza. Ma forse il segreto dell'America sta nel suo essere una
nazione eccitante, un paese che non ti annoia mai, dove ciò che
sembrava certo ieri diventa assurdo domani. L'America ti inganna, ti
tradisce, ti diverte. Vittorio Zucconi, da molti anni corrispondente per la
Repubblica dagli Stati Uniti, compie un viaggio fra i riti e i tic di questo
immenso paese: dal McDonald al poker in tv, dalle devastazioni
dell'uragano Katrina alla mania di grandezza dei grattacieli, che resiste
anche dopo la tragedia dell'11 settembre 2001".
Chiedilo a Mike! : consigli al nuovo presidente degli Stati Uniti. - Milano :
Mondadori, 2008. - 154 p. : ill. ; 21 cm.
Inventario 450855 Collocazione DEWEY 324.973 01
Michael Moore affronta un argomento guanto mai spinoso e di enorme attualità: cosa cavolo
significa la democrazia oggi? Naturalmente si tratta di un'opera nella quale fatti e humour, prese in
gira e denunce, analisi e racconto si mescolano. Molte sono le domande che il nostro Mike si pone:
Perché dovrei votare? Perché la campagna presidenziale dura più a lungo di una telenovela? Perché
adesso tutti sono contro la guerra? (Non è che la stiamo perdendo?) e altri inquietanti interrogativi.
Ma come tutti i grandi uomini di stato Mike non si limita a fare domande, ma mostra di essere abile
a fare quello che ogni politico che si rispetti sa fare meglio: promesse. Ecco una stringata rassegna
di alcune delle cose che si impegnerebbe a fare se fosse lui a diventare il presidente degli USA:
proibire le bibite troppo zuccherate, sconfiggere Al Qaeda, accogliere amichevolmente gli
immigrati, garantire la TV a pagamento gratis per tutti, arrestare chiunque si arricchisca con il
business dell'assistenza sanitaria.
Il sesso del terrore : il nuovo maschilismo americano / Susan Faludi ; traduzione
Elisabetta Nifosi ; revisione Bianca Ruggeri. - Milano : Isbn, [2008]. - 407 p. ; 22 cm.
Inventario 445067 Collocazione DEWEY 303.625 11
Attraverso un'impressionante mole di dati, articoli e dichiarazioni, Faludi dimostra che,
grazie a stampa e tv pronte a esaltarsi perfino del passato da wrestler di Rumsfeld, la tragedia è stata
sfruttata per restaurare categorie che si speravano seppellite per sempre. Quelle incarnate dai miti
dell'uomo forte e guerriero e della donna debole, indifesa e sottomessa. Una reazione che affonda le
radici nel puritanesimo, nei miti machisti della conquista del West e negli scenari texani di Bush. Di
fronte allo shock, gli USA non hanno saputo fare altro che chiudersi a riccio, riconducendo l'evento
allo schema logico della guerra tra le quattro mura di casa, in ogni famiglia. Il risultato è il ritorno a
un ottuso patriottismo misogino, la descrizione di una svolta reazionaria terribilmente simile nelle
intenzioni a quella dei Paesi islamici più retrogradi.
La liberta di chi? / George Lakoff ; traduzione di Valeria Roncarolo. - Torino : Codice,
c2008 (stampa 2007). - XXIV, 242 p. ; 22 cm.
Inventario 443655 Collocazione DEWEY 323.44 04
George Lakoff, linguista di Berkeley, da anni studia l'efficacia e il potere evocativo della
metafora, applicando le teorie scientifiche del linguaggio allo studio e all'analisi di uno degli aspetti
cruciali della comunicazione pubblica e sociale: la politica. Negli ultimi anni, scrive Lakoff, la
destra conservatrice americana - ma il paragone con il nostro panorama politico è immediato e
urgente - ha saputo trasmettere, facendo ricorso a un linguaggio pericolosamente populista e
retorico ma diretto e convincente, i propri valori fondamentali con maggior vigore ed efficacia
rispetto a quanto non abbia saputo fare l'ala progressista. Il discorso di George W. Bush in occasione
della celebrazione del suo secondo mandato presidenziale, la cui analisi rappresenta il cuore di "La
libertà di chi?", è in questo senso indicativo, perché incentrato sull'idea fondante di ogni società
democratica e civile. Bush, in meno di mezz'ora, ha pronunciato quasi 50 volte la parola "libertà" e i
suoi sinonimi. Dal momento che, continua Lakoff, la ripetizione ha nella mente di chi ascolta un
enorme potere inconscio, questo uso continuo e ossessivo ha permesso alla destra di appropriarsi
letteralmente di questo concetto, manipolandolo e piegandolo per giustificare le proprie battaglie
politiche e religiose. "La libertà di chi?" è un'istantanea lucida della nostra contemporaneità; un
insegnamento per l'intera classe dirigente e politica.
Imperialismi / Eric J. Hobsbawm ; traduzione di Daniele Didero. - Milano : Rizzoli, 2007.
- 77 p. ; 18 cm. ((Saggi già pubbl.
Inventario 430801 Collocazione DEWEY 325.32 02
In che modo l'odierno impero americano si distingue dagli imperi
del passato, come per esempio quello britannico dell'Ottocento? E qual è
la caratteristica essenziale del moderno imperialismo dell'unica
superpotenza mondiale, alle origini dell'intervento americano in
Afghanistan e in Iraq? Per Eric Hobsbawm è la volontà (o piuttosto la
velleità) di esportare la democrazia occidentale senza tener conto delle
realtà locali, e senza elaborare prima un'efficace strategia di costruzione
di uno Stato dalle sue fondamenta. In queste lucide pagine, Hobsbawm
manifesta tutta la sua preoccupazione per quello che gli appare un
Nuovo Disordine Mondiale.
America: il nuovo tiranno / Noam Chomsky ; conversazione con David Barsamian. Milano : Rizzoli, 2006. - 199 p. ; 23 cm. ((Trad. di Daniele Didero.
Inventario 427012 Collocazione DEWEY 327.73 07
Nel suo nuovo libro Noam Chomsky, rispondendo alle domande del giornalista David
Barsamian, affronta le questioni cruciali della politica estera americana successiva all'11 settembre e
all'attentato del 7 luglio a Londra. L'invasione e l'occupazione dell'Iraq, la dottrina della guerra
preventiva contro i cosiddetti Stati canaglia, le linee direttive dell'amministrazione Bush sono per
Chomsky la dimostrazione che l'ansia di dominare il mondo da parte dell'America rappresenta la
principale minaccia alla pace mondiale. E per quello che è uno dei più autorevoli esponenti della
linguistica contemporanea, il tratto più inquietante è forse la consapevole deformazione delle
parole, che servono a stravolgere la realtà dei fatti.