scarica presentazione

Transcript

scarica presentazione
Gli interventi in ambito sanitario nella
storia del mutuo soccorso
• Stefano Maggi
• Docente di Storia
contemporanea
Università di Siena
• Presidente Fondazione
Cesare Pozzo per la
mutualità
Le mani intrecciate, tipico
simbolo del mutuo soccorso,
nella bandiera della Sms di
Ozegna (TO)
La cultura della fraternité
• Lo scopo principale del
mutuo soccorso era quello
di fratellanza operaia, cioè il
principio di organizzarsi da
soli per gli eventuali
problemi familiari.
Scritta all’inizio del museo del
mutuo soccorso di Pinerolo.
Era il contrario della tradizionale della beneficenza,
nella quale i ceti abbienti si occupavano dei poveri,
facendo loro opere di bene.
I compiti del mutuo soccorso
• Fin dall’inizio le società di mutuo soccorso
ebbero il compito di aiutare i propri iscritti con
sussidi di infortunio, di malattia o di morte;
inoltre venne talvolta garantito il medico
gratuito ai soci e ai loro familiari.
• Tutto questo in cambio del pagamento di una
quota associativa all’addetto della mutua, in
coincidenza con la riscossione della paga
settimanale o mensile.
I servizi sanitari delle Sms (1873)
• Fra le uscite nei bilanci delle Sms, secondo la
statistica del Maic risalente al 1873, il 47%
riguardava i sussidi di malattia, il 2% i sussidi
ai disoccupati, il 5% i sussidi a vecchi inabili, il
6% medici e medicine, l’1% i funerali, il 16% le
spese amministrative, il 2% spese vedovili, il
19% spese diverse. (da E. Fonzo, L’unione fa la forza)
• Oltre il 50% delle spese era dunque dovuto
all’assistenza sanitaria.
La legge 3818 del 1886
• Nell’assenza del servizio sanitario, la mutualità
volontaria svolgeva un ruolo fondamentale, tanto
che nel 1886 fu emanata la legge 3818 per
garantire alle società mutualistiche il
riconoscimento legale
• Il riconoscimento veniva concesso purché si
occupassero di una delle seguenti attività:
assicurare ai soci un sussidio nei casi di malattia,
di impotenza al lavoro o di vecchiaia; venire in
aiuto alle famiglie dei soci defunti.
La situazione reale
• Molte società non chiesero il riconoscimento
giuridico perché svolgevano numerosi altri
compiti non previsti dalla legge.
• Ad esempio, nel 1895, il 7% delle Sms dava
sussidi di puerperio e baliatico, il 6% per
l’istruzione di soci e familiari, il 3% per la
disoccupazione, il 17% dava prestiti, il 6% aveva
istituito magazzini di consumo, il 7% aveva
istituito scuole serali, l’8% si occupava di
collocamento. (da C. Ferrai, La società di ms tra passato e
presente)
Statistica MAIC 1904
• Nel 1904 vi erano in Italia 6.535 società di
Mutuo soccorso:
• società territoriali operaie o artigiane, talvolta
anche con i contadini.
• società professionali, per operai o impiegati di
una data professione, compresi i lavoratori del
“terziario”, come i ferrovieri, gli insegnanti, i
commercianti, il personale sanitario.
Macchinisti e fuochisti
• Una delle più grandi
società di mutuo
soccorso era quella
fra i macchinisti e
fuochisti, fondata nel
1877, che nel ‘96
contava 1.800 soci.
• Da questa società
deriva oggi la più
grande sms d’Italia, la
Cesare Pozzo.
La legge sanitaria
• Il governo Giolitti emanò il testo unico della Legge sanitaria
n. 636 del 1907, che riprendeva la “legge per la tutela della
igiene e della sanità pubblica” del dicembre 1888.
• Tale legge all’art. 3 prevedeva: “all’assistenza medica
chirurgica ed ostetrica, gratuita pei poveri… provvederanno
i comuni sia isolatamente sia associati in consorzi”.
• Si imponeva ai Comuni l’onere di sobbarcarsi di spese
impossibili da fronteggiare: la sanità pubblica rimase
insufficiente, e le società di mutuo soccorso continuarono a
svolgere un ruolo importante di sostegno sanitario ai soci.
• Avere il medico del mutuo soccorso significava essere
meglio seguiti.
Le mutue sanitarie sotto il fascismo
• Durante il periodo fascista nacquero le “mutue
sanitarie”, dopo l’abrogazione della cosiddetta
“condotta medica piena”, che era stata inserita,
ma fu abolita nel 1923, limitando il medico
gratuito alle fasce più povere della popolazione.
• Gli altri furono esclusi e si dovettero arrangiare
con il principio del self-help, costituendo mutue
sanitarie, che nel dicembre 1939 raccoglievano
oltre 552.200 iscritti in 373 sodalizi.
Inam e Enpas
• Dopo la seconda guerra mondiale e fino al 1978
abbiamo avuto grandi mutue di categoria per le
tutele sociali e sanitarie, che organizzavano in
proprio l’assistenza.
• La più grande di queste mutue era l’Inam per i
lavoratori privati (Istituto nazionale per
l’assicurazione contro le malattie), nato nel 1943
come Ente mutualità fascista.
• L’Enpas (Ente nazionale previdenza e assistenza ai
dipendenti statali) si dedicava ai dipendenti
pubblici.
Testimonianza letteraria
• “Qualcuno consiglia di farmi vedere dal
medico, ma a parte il fatto che io non ho
mutua, dei medici non mi fido, non ne conosco
personalmente nemmeno uno, e so che a
mettermi in mano a un medico estraneo,
quello cerca poi di non mollarmi più, di
tenermi cliente fisso, e mi scopre chissà quali
malattie” (Luciano Bianciardi, La vita agra, 1962)
Mutue sanitarie nel secondo
Novecento
• Anche nel secondo Novecento, alcune
associazioni furono fondate come società di
mutuo soccorso volontarie per le categorie
non interessate dalle coperture statali.
• Ad esempio, nel 1958, la Cassa assistenza
malattie professionisti e artisti (Campa), che
all’inizio forniva l’assistenza medica diretta,
con l’auspicio di arrivare anche all’assistenza
farmaceutica.
Il medico della mutua
Il medico della mutua: 1968 di
Luigi Zampa
• Il Dott. Guido Tersilli è un
giovane medico che aspira
ad aprire uno studio a Roma.
• La convenzione con la
mutua appare la via più
semplice per guadagnare:
più mutuati si hanno, più si
guadagna. Il mutuato, non
pagando visita e medicine,
pretende che il medico gli
prescriva farmaci di ogni
tipo, anche i più inutili.
Definizione di mutua
• Mutua: organizzazione di assistenza medica, gratuita
per i lavoratori (Dizionario illustrato della lingua italiana Curcio,
1972)
• Mutua: …espressioni largamente diffuse e in gran parte
persistenti nell’uso anche se non più attuali: iscriversi
alla mutua, avere la mutua; mettersi in mutua, farsi
riconoscere, con dichiarazione del sanitario di una
mutua, malato e temporaneamente inabile al
lavoro; un intervento pagato dalla mutua, cioè dal
Servizio sanitario nazionale; medico della mutua,
medico che presta la sua opera in un ente assistenziale
(Treccani.it)
Un esempio di società di Mutuo
Soccorso: Siena
Titolo I. Della Società.
Art. 1. La Società di mutuo soccorso fra gli operai in Siena,
istituita fino dal 9 febbraio 1861, non ha scopo politico
né religioso, ma semplicemente morale ed economico.
Quindi si propone:
• l’istruzione intellettuale e l’educazione morale dei soci;
• l’assistenza dei soci in caso di impotenza al lavoro per
malattia o per vecchiaia;
• l’assistenza delle vedove e degli orfani dei soci defunti.
Scopi del mutuo soccorso (Siena)
• La Società procura altresì, per mezzo di un
Comitato di Patronato, di impiegare i soci privi
di lavoro e di conciliare le questioni che
potessero sorgere tra i soci.
• Art. 4. La Società, proponendosi di
promuovere il benessere morale di coloro che
la compongono, esige da ogni socio,
indistintamente, una vita operosa e
morigerata.
Malattie e sussidi (Siena)
• Art. 11. Il socio malato, impedito di attendere
temporaneamente alle proprie occupazioni, ha
diritto all’assistenza medica e ad un sussidio che
decorre dal giorno in cui avrà dato regolare avviso
della malattia al medico della Società e
all’Assessore del Terzo al quale appartiene.
• Art. 12. Il sussidio che sopra è fissato in lire 1,20
al giorno per i soci effettivi, in cent. 60 per gli
aggregati [giovani da 10 a 17 anni].