nazione/giornale/spe/08 13/03/09
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•• 8 LA NAZIONE VENERDÌ 13 MARZO 2009 . Scuola media «Francesco Petrarca» LEVANTO Lui e lei… a tredici anni ! Cosa significa essere maschio o femmina nell’età dell’adolescenza TESTIMONANZE La vita da adolescenti settant’anni fa SI È ADOLESCENTI oggi ma si era adolescenti anche ieri ed allora come avranno vissuto i nonni quel periodo della loro esistenza? I loro racconti ci hanno svelato un mondo molto simile al nostro e allo stesso tempo diverso. Anche loro frequentavano la scuola ma in certi casi non così a lungo come facciamo noi. Se la famiglia non era di condizioni agiate interrompevano gli studi, spesso alla fine della scuola elementare, per svolgere lavori, a volte faticosi, che impegnavano anche il tempo libero. Chi aveva la fortuna di nascere in una famiglia benestante poteva proseguire, magari frequentando una scuola di “avviamento”. Durante il fascismo, l’attività fisica era privilegiata e praticata soprattutto dai maschi, il cui interesse era rivolto al calcio e al ciclismo, gli sport più popolari nell’Italia di allora. I 13enni non avevano la nostra libertà né esistevano passatempi serali. Al massimo, dopo la cena, la famiglia si riuniva ad ascoltare la radio, conservata nel salotto buono. Altro che Play Station o tv al plasma! Non esistevano neppure salegiochi o bar e se anche nel paese era presente un’osteria, ai ragazzi era vietato entrare sino alla maggiore età. Le distinzioni, tra i due sessi, erano marcate ed i maschi avevano più libertà. Le femmine di rado potevano uscire con i coetanei e se invitate a qualche festa dovevano rispettare rigidi orari imposti dalla famiglia. Oltre alle differenze nella vita quotidiana, quei ragazzi hanno conosciuto e vissuto uno dei momenti più tristi della nostra storia: la guerra in patria. Tredicenni di allora dunque, ma con la testa e il cuore pieni degli stessi sogni dei tredicenni di oggi. ENSATE forse che essere maschi o femmine a 13 anni sia così semplice? Solo perché si è nati di un determinato sesso, non significa che nel carattere tutto sia già definito. Si possono avere personalità diverse, anche opposte, che spesso possono ribaltare i ruoli: lei è definita un maschiaccio e lui, stranamente, diventa dolce e romantico. Per meglio comprendere il mondo maschile e femminile di noi ragazzi adolescenti, in classe abbiamo fatto un sondaggio per conoscerci meglio. E’ risultato che la maggior parte delle femmine ama truccarsi, adora seguire la moda e fare shopping e non riesce a sopravvivere senza il cellulare. Ai maschi, invece, piace di più uscire e fare confusione, e magari “rimorchiare”. Rispetto alle coetanee si definiscono meno superficiali e alle chiacchiere preferiscono i fatti. Anche loro, però, affermano di tenere alla propria immagine, ma non ne sono così ossessionati; molte volte passano parec- P ADOLESCENZA Amici ma anche rivali: chi vincerà? chio tempo davanti allo specchio per rendere più accattivante il loro aspetto. Se a una ragazza piace qualcuno, che aggettivi usa? Si va da figo, carino, sogno irrealizzabile, troppo bello… per poi passare a ciospo, cesso, difetto della natura, obbrobrio se, invece, incontra qualcuno che proprio non è il suo tipo. Le “lei” tendono comunque anche a descriverne il carattere: è dolce, sensibile… I maschi guardano solo l’aspetto fisico: è sexy, dicono all’inizio, e poi fioccano commenti al limite della volgarità. Se poi non è particolarmente carina, vai con sghignazzate e prese in giro antipati- che! Le cose non vanno sempre bene. A volte tra lui e lei ci sono dei litigi e scattano subito commenti sulla stupidità e sulla scarsa intelligenza dell’altro: le femmine tendono a sottolineare l’insensibilità e l’indifferenza dei maschi, mentre questi ultimi le accusano di leggerezza e di stupidità. Nessuno è perfetto! Se chiedete a una ragazza i difetti dei maschi, lei vi dirà che sono insensibili, presuntuosi-maschilisti, egoisti e subdoli. I ragazzi controbattono che le “lei” sono fissate con l’aspetto estetico e non hanno personalità: sono vestite, pettinate, truccate tutte allo stesso modo. E per finire, alla domanda:«Se tu potessi rinascere, vorresti essere maschio o femmina?» Su questo punto noi tutti ci siamo divisi in due gruppi: i più orgogliosi hanno affermato che «Sì, sicuramente, senza dubbio» vorrebbero rinascere dello stesso sesso, mentre gli altri, per curiosità, sarebbero ben disposti a rinascere di sesso opposto, proprio per vedere «chissà come potrebbe essere!.» CI PIACE ESSERE ALLA MODA, MA CON QUALCHE ECCESSO: VITA BASSA, PIERCING, TATUAGGI E TINTURE Indagine tra ragazzi e ragazze della nostra età CON UNA VELOCE indagine abbiamo esplorato i gusti di noi adolescenti, ed ecco che cosa abbiamo scoperto. I pantaloni a vita bassa si aggiudicano il maggior numero delle preferenze: ben il 44% degli allievi ha dichiarato di apprezzarli! Seguono tatuaggi (28%), piercing (26%) e tinture per capelli (24%) anche se molti di noi (il 43%) affermano di non gradire ciò che altera l’aspetto esteriore in maniera definitiva. Abbiamo chiesto ad alcuni coetanei di raccontare le loro esperienze in fatto di moda: «Non capisco — ci ha detto Rachele — quei genitori che fanno forare i lobi delle loro bambine ancora piccolissime e poi si arrabbiano se i figli, ormai grandi, chiedono di farsi il piercing al naso. Io l’ho fatto perché mi piace e se fra qualche anno non andrà più…pazienza! Vorrà dire che sarò l’unica ad essere fuori moda». Corrado ha l’orecchino da tempo: «Ho ottenuto il permesso da mia madre, senza parlarne con mio padre. Penso che lo indosserò sempre e lo toglierò solo eccezionalmente. Per la verità, uno zio quando mi ha visto ha minacciato di non farmi entrare più in casa, ma in famiglia nessun altro ha avuto da ridire. Anzi, secondo me l’orecchino mi rende più interessante e magari mi aiuterà a rimorchiare». «L’anno scorso — racconta Irene — ho deciso di tingermi i capelli perché mi piaceva l’idea che sulle mie chiome bionde risaltasse il colore del fuoco. Mia madre mi avrebbe concesso un piccolo ritocco ma io ho esagerato, guadagnandomi i rimproveri di nonna e insegnante»! Greta è incuriosita dai tatuaggi: «Credo che vogliano ricordare qualcosa di importante per chi li fa. Mi piacerebbe una piccola farfalla, ma i miei genitori sono assolutamente contrari: dovrò aspettare di diventare maggiorenne». LA REDAZIONE... QUESTA pagina è stata realizzata dalle classi IIIA e IIIB della scuola media «Petrarca» di Levanto: Daniel Baldassare, Elena Bardellini, Irene Borniotto, Elisa Busco, Loredana Campeotto, Andrea Caselli, Gaia Chiappini, Matteo Cinquetti, Maela Corradino, Mattia De Sorbo, Nicole Diano, Rachel Ferretti Giulia Gianfelice Laura Lagomarsino Mattia Lercari Corrado Paoletti Maria Vittoria Romano, Paolo Romeo, Giordano Tuvo, Sofia Viviani, Lorenzo Anselmo, Chiara Bussani, Edoardo Cuneo, Andrea Delbene, Virginia De Filippi, Rachele Gioan, Federico Lagasco, Greta Leale, Luca Loscia- le, Debora Masiero, Camilla Merani, Alessia Miola, Gabriele Morelli, Livia Musa, Susanna Papillo, Andrea Salano, Alice Scaramuccia, Camilla Scarrà, Giulia Sommi, Filippo Zoppi. Il dirigente scolastico è il professor Felice Biassoni, le insegnanti che hanno seguito i ragazzi sono: Deanna Rango e Maria Rosaria Podestà.