Un camoscio sbaglia curva a S.Caterina

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Un camoscio sbaglia curva a S.Caterina
DOMENICA
27 DICEMBRE 2015
www.tuttosport.com
Sci Il caso
19
TUTTOSPORT
«L’airbag?
Promosso!»
Dainese e la Federazione internazionale: il D-Air
ha salvato Mayer in un impatto a 109 orari
Esclusi danni dovuti al
dispositivo: secondo i
medici l’austriaco ha
evitato lesioni peggiori.
Le Aquile lo useranno
ancora in prova e in gara
GIORGIO PASINI
Via le nubi sull’airbag. Una settimana fa in Val Gardena, dove
per la prima volta s’è aperto in
gara per la terribile caduta di
Matthias Mayer durante la discesa, ha protetto come doveva il campione olimpico. Di sicuro l’austriaco, che a breve lascerà l’ospedale di Innsbruck,
dove gli sono state legate quattro vertebre dorsali per accelerare la saldatura delle due (6ª e
7ª) fratturate nell’impatto sulla
Saslong, non ha subito danni
per colpa del dispositivo della
Dainese introdotto quest’anno
nella Coppa del Mondo di sci.
Le parole di Hujara
«La Fis continuerà a
supportare il sistema
per migliorare la
sicurezza degli atleti»
Il drone di Campiglio
Adesso Infront nega un
malfunzionamento: la
caduta gestita e dovuta
a un’interferenza radio
Lo fanno sapere l’azienda
di Molvena e la Federsci internazionale (Fis) con un comunicato al termine di una riunione avvenuta a Inssbruck,
nella sede della federazione
austriaca alla quale hanno partecipato i tecnici della Dainese, i dirigenti e lo staff medico
dell’Oesv, composto dal dott.
Christian Hais, professore alla
Clinica Universitaria di Ortopedia di Innsbruck, e dal dott.
Miachael Gabl, il direttore del
Centro Spinale che ha operato Mayer. Riunione nella quale
sono stati analizzati i dati raccolti dai 3 giroscopi, dai 3 accelerometri e dal gps contenu-
ti nel D-air Dainese che hanno
registrato la caduta a 109 km
orari e con una forza di 13G.
Nonostante questo nessuna
parte dell’airbag s’è rotta. «Paraschiena e sistema elettronico
erano completamente integri»
dicono in Dainese. Qualcuno
aveva ipotizzato che hardware
e bomboletta contenuti nel paraschiena avessero provocato
le fratture alla schiena. L’americano Ted Ligety, capopopolo
in materia di sicurezza, su facebook ha scritto che «gli atleti
sono usati come cavie per sperimentare un sistema non testato» e che «con l’airbag s’era
verificato l’incidente più grande degli ultimi dieci anni».
La Dainese risponde che
«più di 1.000 attivazioni avvenute nei test sulle piste da
sci, sulle piste della MotoGP e
sulle strade di tutti i giorni provano l’efficacia della tecnologia D-air». E i medici austriaci, analizzati i dati e la dinamica dell’incidente (con i video),
dichiarano che «i traumi subiti da Mayer sono frutto della
combinazione di forze di compressione, rotazione e flessione subite nel corso della caduta ad alta velocità». E per il dott.
Gabl «il D-air Ski ha molto probabilmente evitato all’atleta ulteriori traumi al torace».
La federazione austriaca ha
così deciso «che non vi sia alcuna ragione di limitare l’utilizzo del D-air Ski da parte degli atleti delle discipline veloci
e ha concordato con Dainese di continuare a promuovere lo sviluppo tecnologico
dell’innovativo sistema di protezione». Insomma, di usarlo. A partire dalle prove odierne della discesa di Santa Caterina. E con il pieno appoggio
della Fis. «Le valutazioni mediche e biomeccaniche - afferma Gunther Hujara, esperto federale per la dicurezza - hanno dimostrato come il D-air Ski
abbia funzionato correttamente e che nessuna componente
del D-air Ski ha potuto causare i traumi» di Mayer. Quindi
«la Fis continuerà a supportare l’ulteriore sviluppo del sistema D-air per migliorare la sicurezza degli atleti».
FONDO
Oggi i tricolori
di Team Sprint
I poliziotti Federico
Pellegrino e Dietmar
Nöckler e le “colleghe”
Ilaria Debertolis con
Giulia Stürz ci riprovano:
oggi a Fiera di Primiero
(Trento) i primi due
puntano a una singolare
cinquina tricolore
consecutiva, le ragazze
invece al bis, con la
Debertolis pronta a calare
il poker personale dopo
due anni in oro con Sarah
Pellegrini. La Ski Sprint
Primiero Energia,
campionato italiano di
Team Sprint di sci di
fondo, si corre nel pieno
centro storico su neve
artificiale con diretta
televisiva su Rai Sport1
dalle 17 alle 18.15.
MARIO FACCHINI
E sul fronte sicurezza arriva
anche la precisazione Infront
sul caso drone televisivo che s’è
frantumato sulla neve appena
passato Marcel Hirscher nella
seconda manche dello slalom
di Campiglio. «Il primo rapporto tecnico indicava un malfunzionamento del drone - si legge su un comunicato della società che gestisce i diritti media e marketing -, ma secondo
quanto comunicato dalla società che ha in gestione il drone, la causa più probabile è una
forte e imprevista interferenza
nelle frequenze operative, che
hanno portato ad una limitata
operatività del drone. Accortosi
di questo, il pilota ha seguito le
procedure di sicurezza ufficiali, facendo volare il drone più
vicino possibile al terreno prima di lasciarlo cadere. L’obiettivo era di distruggere il drone,
per evitare di perderne del tutto il controllo». Infront ha deciso «di delegare ad un esperto indipendente le indagini del
caso». Nel frattempo resta lo
stop al dispositivo.
Poteva essere
una tragedia
Il fermo immagine del terribile volo di Matthias Mayer in Val Gardena: dai
rigonfiamenti su torace e spalle si nota chiaramente che l’airbag si è aperto
e ha protetto la spina dorsale dello sciatore austriaco. Senza protezione una
caduta del genere avrebbe potuto avere delle conseguenze gravissime. Per
fortuna invece Mayer ha limitato i danni
©RIPRODUZIONE RISERVATA
LA CURIOSITA’
Un camoscio sbaglia curva a S.Caterina...
L’animale intrappolato nelle reti della pista
dove da oggi scatta il cronometro per la
discesa di martedì. Nel 2004 il capriolo di
Ghedina diventato famoso in Val Gardena
SANTA CATERINA. Forse voleva provare pure lui
Il camoscio impigliato nelle reti in Valfurva (FACHIN)
l’ebrezza della Deborah Compagnoni, la pista di Santa Caterina che martedì ospiterà la
quarta discesa della Coppa del Mondo maschile, ma questo camoscio della Valfurva
non è stato fortunato. Si è infatti impigliato
con le corna nella rete di protezione e due
finanzieri del soccorso alpino hanno dovuto lavorare per disincastrarlo e liberarlo.
Il fuoriprogramma, che in parte ricorda
l’ormai famoso “capriolo di Ghedina” entrato in pista nella discesa della Val Gardena 2004 quando arrivava il buon Ghedo, è
avvenuto alla vigilia delle prime prove cronometrate, in programma stamani alle 11.30
sul tracciato intitolato all’ex regina dello sci
azzurro. La pista, nonostante le folli condizioni climatiche di questo inverno atipico, è
in perfette condizioni (sono stati sparati circa 80.000 metri cubi di neve per allestire un
manto uniforme di 50 centimetri di spessore per i 3.100 metri di lunghezza e i 55 di larghezza media) ed è già stata collaudata negli allenamenti di domenica e lunedì scorsi
dai velocisti italiani, austriaci e canadesi.
Le selezioni azzurre: i 6 per 3 posti
Da oggi dunque è caccia ad Aksel Lund Svindal, il norvegese che ha vinto le prime tre
discese stagionali (e due dei tre superG...)
a Lake Louise, Beaver Creek e Gardena. Ci
provano soprattutto il compagno di squadra Kjetil Jansrud e lo statunitense Travis
Ganong, vincitore a Santa Caterina lo scorso anno. Ma ci si attende anche il riscatto
completo degli azzurri, con Dominik Paris e
Christof Innerhofer pronti a rispondere agli
exploit di Peter Fill. Con loro tre in pista al-
tri 9 italiani. Sei (Werner Heel, Mattia Casse e Matteo Marsaglia gli altri tre) sono sicuri del posto in gara, sei (Silvano Varettoni, Siegmar Klotz, Davide Cazzaniga, Henri
Battilani, Emanuele Buzzi e Paolo Pangrazzi) dovranno lottare per gli ultimi tre pettorali a disposizione dell’Italia.
Brignone e compagne a Pozza di Fassa
Ieri e stamattina allenamento sulla pista Alloch di Pozza di Fassa per le gigatiste in vista
della quinta gara dell’anno, in programma
lunedì a Lienz, in Austria. Dieci le azzurre.
Con Federica, che a Courchevel ha perso il
pettorale rosso di specialità, ci sono Nadia
Fanchini, Manuela Moelgg, Marta Bassino,
le sorelle Irene ed Elena Curtoni, Sofia Goggia, Francesca Marsaglia, Karoline Pichler
e «un’emozionata» Laura Pirovano, trentina, 18 anni, all’esordio in Coppa del Mondo
dopo il successo in Coppa Europa a Kvitfjell.
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FORMULA 1
L’annuncio di Minttu: «Mi sposo con Kimi»
La compagna del pilota:
«Entro l’estate prossima
potrò dire di essere la
signora Raikkonen».
La coppia ha un figlio
Sergio Marchionne, presidente della Ferrari, aveva parlato di lui - di Kimi Raikkonen
- nei giorni prima di Natale:
«L’ho visto diverso, specialmente da quando è diventato papà». Un modo per spiegare perché la Ferrari avesse
voluto rinnovargli il contratto,
dandogli così la possibilità di
correre un’altra stagione con
la Rossa. Chissà come saranno contenti in Ferrari nell’apprendere che adesso il loro pilota potrebbe sposarsi, un altro segno di maturità.
Il condizionale (potrebbe
sposarsi...) va usato perché
non ci sono comunicazioni
ufficiali al riguardo. Ma la sua
compagna, Minttu Virtainen, è
stata molto chiara al riguardo.
Si era sparsa la voce che i due si
fossero sposati in gran segreto
a New York e lei stessa ha voluto smentire: «Non è vero - ha
detto - ma ho già comprato l’abito. E penso che entro l’estate
potrò dire di essere la signora
Raikkonen». Bene. Auguri.
Volendo azzardare ipotesi, si può dire quanto segue: a
fine febbraio comincia la stagione, con i primi test invernali. Da allora in poi sarà difficile trovare il tempo per un
matrimonio, anche se un po’
di tempo libero prima della
prova iniziale (il 20 marzo) ce
ne dovrebbe essere. Insomma,
l’ideale - direbbe un wedding
planner - sarebbe evadere la
faccenda prima che cominci il Mondiale, anche perché
se Kimi vuole giocarsi bene
le sue carte dovrà essere concentrato sul suo lavoro al cento per cento, senza distrazioni pre-matrimoniali. Però, va
detto, il Mondiale si ferma anche ad agosto, il tempo ci sarebbe anche in questa “finestra” temporale. Conoscendo
Kimi, è comunque probabile
che sia una festa molto privata e che lui ne deleghi tutti gli
aspetti organizzativi alla futura moglie.
La scorsa estate, in una delle
rare interviste rilasciate, Minttu aveva spiegato che il “Kimi
privato” è molto differente dal
«Ho già l’abito»
Così racconta lei, tra
il serio e il faceto. Per
lui sarebbe il secondo
matrimonio
Kimi Raikkonen, 34 anni, con la futura moglie Minttu (LIVERANI)
“Kimi pubblico”. E soprattutto è un papà molto attento e
paziente. Il piccolo (si chiama
Robin) avrà presto un fratello.
«Fosse per lui - ha detto - lo faremmo anche subito, ma io
voglio aspettare un po’. Però
non troppo, perché è meglio
che non ci sia troppa differenza di età tra i due». Insomma,
un progetto preciso, stilato nei
dettagli... Raikkonen e Minttu abitano in Svizzera, a Baar
(nel Cantone di Zug, uno dei
più favorevoli dal punto di vista fiscale per gli stranieri che
vi prendono la residenza) anche se lui ama tornare quando riesce in Finlandia (ha una
casa a Kaskisaari, un’isola che
fa parte della città di Helsinki (un’isola dalla storia curiosa: sino a una cinquantina di
anni fa aveva due soli proprietari. Nel corso degli anni sono
state costruite altre case, tutte ville indipendenti, e resta
comunque un luogo sommamente discreto).
Raikkonen era già stato sposato una volta: il 31 luglio 2004
aveva sposato Jenni Dahlman,
pure lei finlandese, una modella che nel 2001 era stata
eletta Scandinavia. Anche con
lei abitava in Svizzera, a Wollerau, in una casa sul lago di Zurigo che è stata venduta. I due
hanno divorziato nel 2013.
O.D.
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CASO SCHUMACHER
L’ex manager Weber
«Corinna non mi vuole»
Michael Schumacher e
Willi Weber hanno
costituito un binomio
fortissimo nel mondo delle
corse, un binomio che
pareva inossidabile. Weber
è diventato manager di
Michael sin dagli esordi e
ne ha curato tutta la
carriera. Abile negoziatore,
è stato l’artefice delle
fortune (soprattutto
economiche) del tedesco e
- grazie alle percentuali - ha
acquisito lui stesso una
vera fortuna. Ha poi seguito
il fratello Ralf, altri piloti
(alcuni ancora in attività) e
due modelle famose come
Claudia Schiffer e Naomi
Campbell. Dove c’era
Michael, c’era Willi. Poi clamorosa - la rottura (nel
2010).
Oggi Weber si lamenta
con i media tedeschi di non
essere ammesso nella
ristretta cerchia di persone
che possono visitare
Michael. «Ho contattato
Corinna infinite volte dopo
l’incidente sugli sci spiega - ma non ho mai
ricevuto risposta. Per me e
per tutta la mia famiglia è
una grande sofferenza».
Weber ha abbandonato
ogni attività (ha 73 anni) e
vorrebbe riaccostarsi a
Michael. Ma al momento,
Corinna da quest’orecchio
non ci sente...