Nota tecnica bruco americano

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Nota tecnica bruco americano
Provincia di Pordenone
MEDAGLIA D’ORO AL V.M.
Servizio Agricoltura
SERVIZIO DI CONSULENZA PER LA GESTIONE DEL VERDE PUBBLICO
BRUCO AMERICANO
(HYPHANTRIA CUNEA)
Come riconoscere l’insetto e i danni
Il bruco americano – Hyphantria cunea - è un parassita di origine americana presente in Italia a partire dagli
anni ’80 e in Friuli a partire dagli anni ’90 ove ha causato gravi danni alla vegetazione nel periodo 19951999. Le zone più colpite sono state quelle della bassa pianura friulana.
L’insetto appartiene all’Ordine dei Lepidotteri e allo stadio di larva attacca diverse specie di Latifoglie arboree
e arbustive di interesse forestale e agrario, anche se predilige il gelso (Morus ss.pp.), l’acero americano
(Acer negundo) e il salice (Salix ss.pp.)i.
L`adulto è una farfalla di colore bianco candido con apertura alare di circa 2-3 cm. Le larve, di colore
giallognolo da giovani, raggiungono i 3-3.5 cm di lunghezza a maturità e sono ricoperte da una fitta peluria
che non presenta sostanze urticanti e non rappresenta un pericolo per l’uomo o per gli animali domestici.
Il danno causato dal bruco americano sulle piante colpite si evidenzia per la presenza di una fitta rete di fili
sericei intorno alle foglie o ad interi rami con defoliazione anche totale delle parti colpite, nei casi di forte
infestazione. Da oltre 10 anni nel territorio pordenonese l’insetto è presente con livelli di infestazione
modesti. La popolazione appare in equilibrio biologico ed è controllata da diversi antagonisti naturali.
Localmente si possono tuttavia riscontare casi di forti attacchi che possono essere controllati seguendo le
indicazioni di seguito fornite.
Ciclo biologico dell’insetto e periodi di maggior vulnerabilità
L’insetto compie normalmente due generazioni all’anno e sverna come crisalide da gennaio ad aprile. I primi
adulti compaiono nel mese di maggio, mese in cui avvengono gli accoppiamenti e l’ovideposizione scalare.
Nella prima metà di giugno compaiono le larve di prima generazione, a fine luglio gli adulti di seconda
generazione e ad agosto le larve di seconda generazione che causano le defoliazioni più evidenti.
I momenti di maggior vulnerabilità dell’insetto sono quelli corrispondenti alla presenza delle uova e delle
larve, tanto più quanto queste sono giovani.
Strategie per una corretta difesa
Interventi di tipo meccanico:
consistono nella tempestiva asportazione e distruzione dei nidi sericei che contengono le larve;
Interventi di tipo biologico:
consistono nell’irrorazione delle chiome con prodotti insetticidi a base di Bacillus thuringiensis.var. Kurstaki
(BTK), attivo contro le giovani larve (questo è il metodo maggiormente raccomandato in ambiente urbano).
Periodo indicato: dalla prima metà di giugno per la prima generazione, da fine luglio per la seconda
generazione ripetendo il trattamento a distanza di 8-10 gg per coprire la nascita scalare delle larve.
Si ricorda la fotolabilità del prodotto che quindi va irrorato dopo il tramonto, avendo cura di ripetere il
trattamento in caso di pioggia entro le ventiquattro ore.
Interventi di tipo chimico:
il ricorso a prodotti chimici dovrà essere valutato attentamente e comunque prediligendo prodotti a limitato
impatto ambientale:
a) Regolatori di crescita (noti come IGR) – poco tossici per l’uomo ma non selettivi per gli insetti
Epoca di intervento: fin dall’ovideposizione e su giovani larve (a partire dal mese di maggio);
b) In caso di forte infestazione o inefficacia degli interventi sopra indicati intervenire con insetticidi
di sintesi (quali i piretroidi o piretrine naturali) nelle formulazioni registrate per il tipo di impiego.
E’ indispensabile bagnare bene la vegetazione e attenersi alle indicazioni riportate in etichetta.
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Referente tecnico: dott. for. Maria Cristina LI GOTTI 0434.231256 e-mail: [email protected]