Chiesa di Santa Maria degli Angeli e Castello di
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Chiesa di Santa Maria degli Angeli e Castello di
SiciliAntica Associazione per la Tutela e la Valorizzazione dei beni culturali ed ambientali Sede di Caltanissetta Piazza Martiri d’Ungheria, n.3 – 93100 Caltanissetta Tel. 333.2975473 – Tel. e Fax 0934-556720 e-mail: [email protected]; [email protected] Prot. N. 23/2013 del 27.11.2013 A tutti i Soci di Siciliantica Sede di Caltanissetta OGGETTO: Prossime iniziative Siciliantica Gentili Soci, ho il piacere di comunicarvi la prossima iniziativa che la sede nissena sta organizzando nell’ambito del programma promosso dalla sede regionale per l’anno 2013: “Un giorno nel passato. C’era una volta il Medioevo”: VISITA GUIDATA A: “Chiesa di Santa Maria degli Angeli e Castello di Pietrarossa” Caltanissetta sabato 21 dicembre p.v. ore 10,30 La giornata sarà dedicata alla visita della Chiesa di Santa Maria degli Angeli, di cui recentemente è stato completato il restauro, e ai ruderi del Castello di Pietrarossa. A puro titolo esemplificativo si riportano alcune notizie storiche dei monumenti oggetto della visita tratte da fonti web. Per l’occasione della visita avremmo a disposizione una guida d’eccezione, l’arch. Daniela Vullo, Dirigente responsabile dell’U.O. per i beni architettonici della Soprintendenza BB.CC.AA. di Caltanissetta che ha curato e seguito tutti i lavori di restauro della Chiesa nonché studiosa e cultrice della storia di Caltanissetta. Ore 10,00: per i visitatori provenienti da altre sedi il raduno è in piazza Garibaldi Ore 10,30: per i nisseni il raduno è nel piazzale antistante l’ingresso del Cimitero e adiacente la Chiesa di Santa Maria degli Angeli Per poter organizzare al meglio l’iniziativa è gradito un cenno di conferma della Vs partecipazione, telefonicamente (al 333.2975473) o per email ([email protected]). La partecipazione è gratuita e aperta a tutti. Gli spostamenti sono effettuati con auto propria. La chiesa di Santa Maria degli Angeli (detta la Vetere) sorge a ridosso del Castello di Pietrarossa, sul lato settentrionale di quest'ultimo. Fu la seconda parrocchia della città, divenuta sede parrocchiale cittadina nel 1239 ed, in seguito, regia cappella di Casa Sveva. Il nome originale sembra essere quello di Maria Santissima Assunta, poi cambiato in quello attuale, in seguito alla donazione di un dipinto della Madonna degli Angeli, oggi conservato nella chiesa del Collegio di Maria. Costruita in epoca Normanna, successivamente all'edificazione dell'abbazia di Santo Spirito, sembra sia stata consacrata nel 1100. Intorno al 1400 la parrocchia fu trasferita ad altre chiese, a causa delle sue ridotte dimensioni e, nel 1622 venne definitivamente assunta dalla chiesa di Santa Maria la Nova. Nel 1601, la chiesa di Santa Maria degli Angeli venne concessa ai Frati Minori Osservanti che, grazie alle generose offerte della Contessa Luisa de Luna y Vega, costruirono il proprio cenobio nel 1604. Con l'occasione, venne eseguito un riammodernamento ed ingrandimento dell'antica chiesa. Nel 1636 il convento dei minori subì un crollo parziale in seguito al quale fu approntata un'altra opera di restauro facendo uso, per ripristinare la parte crollata, delle pietre del vicino castello. Storia travagliata fu anche quella della costruzione del noviziato, iniziata nel 1688 e terminata soltanto nel 1709 a causa della mancanza di fondi. Un ulteriore restauro ed ampliamento della chiesa fu condotto dal 1740 al 1771, come testimoniato da un'iscrizione che si trovava nell'arcata tra l'abside e la navata e riportata dallo storico nisseno Camillo Genovese. Nel 1867, durante un'epidemia, il convento venne adibito ad ospedale per colerosi e successivamente, nel 1873, la chiesa venne definitivamente chiusa al culto, per passare alla proprietà del Ministero della Guerra, che la adibì a caserma e magazzino militare. Questo passaggio segna l'inizio di un periodo di completo abbandono della chiesa che culminò con il crollo parziale del tetto, nel 1964, e la successiva realizzazione, nel 1972, di un solaio in cemento armato. Purtroppo, dell'interno dell'edificio non rimane molto, ma possiamo ancora ammirarne l'impianto planimetrico, tipicamente normanno, che consta di una singola navata. Inoltre, si trovano nella parte esterna, alcuni preziosi elementi decorativi, purtroppo spesso rovinati dalle sopraedificazioni. Degna di particolare rilievo è la porta maggiore occidentale, a causa dei particolari fregi che la adornano: costruita in pietra arenaria, possiede un archivolto a sesto acuto in tre livelli, sostenuto da quattro colonnine cilindriche dotate di capitelli. Fonte: it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_di_Santa_Maria_degli_Angeli_(Caltanissetta) Il Castello di Pietrarossa è situato all'estremità inferiore del quartiere Angeli, primo nucleo dell'attuale abitato urbano di Caltanissetta. L'origine di questo fortilizio, che ebbe grande importanza strategica nel Medioevo, si perde nelle nebbie della storia, forse della preistoria: taluni lo giudicano opera dei Sicani o dei Siculi, ma quest’opinione non ha fondamento; altri ritengono che fosse già esistente in epoca romana; altri ancora lo attribuiscono ai Saraceni. Questi certamente vi ebbero stanza e ne furono cacciati dai Normanni nel 1086-1087. I Normanni misero mano alla struttura, tant’è vero che le prime notizie storiche sull'esistenza di un castello a Caltanissetta risalgono al 1086. Da allora, al grandioso Castello - che aveva tre torri, su tre rupi formanti alla base un'unica roccia accessibile solo dalla parte di occidente - furono legate le vicende della città e dell’intera Sicilia. Le tre torri figurano nello stemma civico di Caltanissetta. Il disegno del Castello, qual era nel 1500, appare in una carta geografica del Vaticano. Durante la guerra del Vespro (1282), la fortezza fu saccheggiata. Nel Trecento la rocca è al centro di episodi rilevanti della storia isolana. Qui, nel 1361 Federico III dovette sostenere l'improvviso assalto dei ribelli capitanati dal Ventimiglia, conte di Geraci, e dal Chiaramonte, conte di Modica; e certamente sarebbe stato sopraffatto se i Nisseni, fedeli al re, non fossero accorsi in armi a liberarlo. Qui, dopo la morte di Federico III, tennero consiglio i Baroni di Sicilia per nominare i quattro vicari che dovevano governare l'isola durante la minore età della regina Maria. Nel 1407 Sancho Ruiz de Lihori vende al re Martino I d’Aragona “terra et castrum Caltanissette” con il fortilizio di Pietrarossa; pochi giorni dopo Martino I cede la città a Matteo Moncada. Nel Cinquecento inizia il declino del Castello, che cessa ogni funzione militare. Inadeguata come residenza nobiliare, la fortezza decade rapidamente con l'avvento dei Moncada. A seguito di un crollo di parte del maniero, tra le macerie viene ritrovato il corpo della principessa Adelasia, nipote del normanno conte Ruggero. Infine abbandonato, il Castello crollò improvvisamente la notte del 27 febbraio 1576. Quel che ne rimane è ben poca cosa: una vedetta incavata nella viva pietra, un piccolo arco romano con sopra una feritoia, una cisterna. Tuttavia, gli eloquenti ruderi furono dichiarati monumento nazionale. Fonte: http://guide.travelitalia.com/it/guide/caltanissetta/castello-di-pietrarossa-caltanissetta/ Per informazioni: SiciliAntica – Sede di Caltanissetta c/o dott.ssa Marina Congiu Piazza Martiri d’Ungheria, n.3 93100 – Caltanissetta Tel. 333.2975473 Email: [email protected], [email protected] Caltanissetta, 27 novembre 2013 Il Presidente della Sede di Caltanissetta Dott.ssa Marina Congiu