Storia di una vita
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Storia di una vita
Storia di una vita Titolo: Storia di una vita Autore: Appelfeld Aharon Traduttori: Bannet O., Scardi R. Editore: Guanda (collana Narratori della Fenice) Data di Pubblicazione: 2008 Pagine: 199 Reparto: Narrativa straniera Genere letterario: autobiografia "La memoria custodisce ciò che sceglie di custodire. Come il sogno, anche la memoria cerca di attribuire agli eventi un qualche significato. La memoria per l’uomo è un grande contenitore in cui raccogliere la vita trascorsa, il bene e il male vissuto. A volte quest’ ultimo ha la precedenza su ogni ricordo, ha una forza maggiore del bene compiuto e ricevuto e l’uomo che ricorda crede che il proprio passato sia solo questo, rendendosi amaro anche il presente, ingannandosi sul futuro. Un uomo, un ebreo è l’autore di Storia di una vita. Un uomo, un ebreo che ha vissuto esperienze dolorosissime di solitudine, di isolamento, di crudeltà da parte dei suoi aguzzini. Un uomo, Aharon Appelfeld, un ebreo deportato da bambino e sfuggito per miracolo all’ esperienza del lager, che, forse inconsciamente, percependo il peso del male subito, per molto tempo si è rifiutato di ricordare e di parlare. Ed ecco perché, quando finalmente ricorda, quando decide di parlare, la memoria di quel bambino, divenuto ormai un adulto e famoso scrittore, non sa svolgere il filo degli eventi e delle sensazioni fissatesi nella sua mente in modo ordinato. La soluzione per questo uomo è quella di ricostruire, come un artista attraverso molte tessere, un mosaico di volti, di incontri, di voci, di sguardi, di dialoghi e di esperienze . L’autore del libro narra della sua infanzia in un piccolo villaggio nei Carpazi, del sapore gradevole delle fragole, della dolcezza della madre; soltanto successivamente racconta della propria infanzia spezzata, della lunga corsa che ha dovuto affrontare per fuggire solitario dopo essere rimasto orfano, del suo sopravvivere per tre lunghi anni, in continua fuga, nei boschi dell’Ucraina. Il libro narra una storia incredibile, dolorosa e bellissima, che ancora una volta, porta il lettore ad avvicinarsi alla tragedia che ha coinvolto gli Ebrei nel Novecento, una storia incredibile che si snoda con difficoltà fino a condurre il protagonista nella Terra promessa, Israele; una storia di vita, la vita unica di un uomo ebreo, una vita unica come è la vita di ciascuno di noi. Aharon Appelfeld è nato nel 1932 a Czernowitz, Bucovina. Di famiglia ebraica, fu deportato in un campo di concentramento insieme al padre, dopo che i nazisti ne avevano ucciso la madre. Ben presto, a soli otto anni, fuggì e trascorse i successivi tre anni vagando per i boschi. Nel 1944 venne raccolto dall’Armata Rossa, prestò servizio nelle cucine da campo in Ucraina e poi finalmente riuscì a raggiungere l’Italia. Nel 1946 approdò in Palestina. Veterano dell’esercito israeliano, sposato e padre di tre figli, Appelfeld insegna letteratura ebraica all’università Ben Gurion a Be’er Sheva’. Ti consiglio di leggere questo libro perché è un esempio di come sia possibile ricostruire la propria storia e trovare in essa la propria identità, accettando il confronto, seppure doloroso, con la propria memoria. Questo libro, all’inizio di un nuovo anno, è un invito a dare il giusto valore alla storia personale, alla memoria e a scrivere la propria storia di vita. Ogni giorno, dentro la Storia e …magari, perché no? , sulle pagine di un quaderno!!!! Buona vita per l’anno 2010!