Sezione anagrafica - Osservatorio Nazionale dei Distretti Italiani

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Sezione anagrafica - Osservatorio Nazionale dei Distretti Italiani
Sezione anagrafica
Denominazione
Distretto Industriale del granito della Gallura
Sede del Distretto
Il Distretto è localizzato nella parte nordorientale della Sardegna, denominata “Gallura”; i
principali siti di produzione sono nei comuni di Tempio-Pausania, Arzachena, Buddusò e Ala dei
Sardi.
Le aree di estrazione si differenziano per la tipologia dei materiali estratti: il granito rosa si
estrae nella Bassa Gallura (soprattutto vicino alla costa, ad Arzachena, Luogosanto e
Bassacutena), il "ghiandone" nell'Alta Gallura (Tempio, Calangianus, Aggius e Luras) e il grigio
perla nel Goceano, la regione a Sud della Gallura, con un’elevata concentrazione a Buddusò.
Specializzazione produttiva
La Sardegna è la principale regione italiana per quanto attiene la significativa presenza sul
territorio della massa granitica (92,5% del totale nazionale). In Sardegna si estrae oltre il 90%
del granito di tutta l’Italia. Nell'area intorno a Buddusò, si estrae una quantità di granito vicino
al 70% della produzione nazionale, ma solo una parte del materiale estratto viene lavorato
localmente (la percentuale di granito trasformato sul posto è comunque passata dal 2% del
1985 al 30% del 1998, per poi precipitare a livelli minimi negli ultimi anni, per la pesantissima
concorrenza del mercato cinese). Lo sfruttamento intensivo delle cave riguarda tre diversi tipi
di granito: il rosa, il ‘ghiandone’ e il grigio perla. Le cave hanno una localizzazione
differenziata: il granito rosa si estrae nella Bassa Gallura (soprattutto vicino alla costa, ad
Arzachena, Luogosanto e Bassacutena), il ‘ghiandone’ nell'Alta Gallura (Tempio, Calangianus,
Aggius e Luras) e il grigio perla nel Goceano, la regione a Sud della Gallura, con una elevata
concentrazione a Buddusò. Le imprese del Distretto sono suddivise fra imprese di estrazione e
imprese di trasformazione. Principale tipologia produttiva: rivestimenti, pannelli, arredi urbani,
opere murarie.
Classificazione ATECO delle attività del distretto
08.1 ESTRAZIONE DI PIETRA, SABBIA E ARGILLA
08.11.0 Estrazione di pietre ornamentali e da costruzione
23.7 TAGLIO, MODELLATURA E FINITURA DI PIETRE
23.70 Taglio, modellatura e finitura di pietre ornamentali e per l'edilizia
23.70.1 Segagione e lavorazione delle pietre e del marmo
23.70.2 Lavorazione artistica del marmo e di altre pietre affini, lavori in mosaico
23.70.3 Frantumazione di pietre e minerali vari fuori della cava
Ente di riferimento del Distretto
Confindustria del Nord Sardegna - Sezione Graniti e Marmi
Via Alghero 49 - 07100 Sassari
Tel. +39 079 275171 - Fax: +39 079 280711
http://www.assind-nordsardegna.it
e-mail: [email protected]
Riconoscimento regionale e Normativa di riferimento
Il Distretto del granito di Gallura è stato riconosciuto dalla Regione Sardegna con Decreto
dell’Assessore Industria del 7 agosto 1997, n. 377 "Individuazione dei distretti industriali della
Sardegna", in applicazione dell'art. 36 della Legge n. 317/91.
Leggi Regionali
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Legge Regionale del 7 giugno 1989, n. 30 - Disciplina delle attività di cava.
Legge Regionale del 24 dicembre 1998, n. 37, art. 4 "Programmi di miglioramento dei
servizi nei distretti industriali".
Delibere Giunta Regionale
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Delibera di Giunta 21/23 del 21/7/2003 "finanziamento delle reti di servizi delle imprese
nei distretti industriali e nell'ambito dei sistemi produttivi locali - direttive di
attuazione", L.R. 24/12/1998 n. 37, art. 4.
Delibera Giunta Regionale del 2 luglio 2002 " Individuazione Sistemi produttivi locali".
Delibera della Giunta Regionale del 30 dicembre 1996, n. 61/120 "Individuazione dei
distretti industriali della Sardegna", in applicazione dell'art. 36 della Legge n. 317/91.
Deliberazione N. 34/2 DEL 19.6.2008 - Direttive di attuazione per il finanziamento delle
reti di servizi alle imprese nei distretti industriali e nell’ambito dei sistemi produttivi
locali.
Decreti Assessoriali
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Decreto del 19 aprile 2001, n. 318 "Attuazione della delibera della Giunta Regionale del
22 marzo 2001, n. 10/62 - art. 4 della L.R. del 24 dicembre 1998, n. 37 - I°
Programma Regionale per il miglioramento delle reti dei servizi nei Distretti industriali.
Approvazione ed emanazione delle Nuove Direttive di attuazione".
Decreto Assessore Industria del 7 agosto 1997, n. 377 "Individuazione dei distretti
industriali della Sardegna", in applicazione dell'art. 36 della Legge n. 317/91.
Il distretto aderisce alla Federazione Italiana Distretti
Dati quantitativi
N. Imprese (2009)
N. Imprese fino a 49 addetti (2008)
N. Addetti (2008)
Export 2009 (Ml Euro)
218
160 (100,00%)
554
1
Var.% Imprese (2009/2007)
Var.% Imprese fino a 49 addetti (2008/2007)
Var.% Addetti (2008/2007)
Var.% Export 2009/2008
+43,42
+5,26
-4,21
0,00
Dati qualitativi
Presentazione e descrizione del Distretto
Nonostante il Distretto del granito di Gallura sia relativamente recente (20 anni), le prime
manifestazioni di utilizzo del granito sardo risalgono in realtà al periodo prenuragico e hanno
carattere prevalentemente scultoreo-religioso. Sin dall’antichità, tra le regioni mediterranee la
Sardegna è nota per la ricchezza delle sue risorse litiche, di ottima qualità e di facile
estrazione. Ancora oggi, su scala mondiale, i giacimenti granitici dell’isola costituiscono una
delle più cospicue masse lapidee suscettibili di ricerca e di coltivazione per ottenere materiali di
pregio, ornamentali e da costruzione. Accanto ai graniti con varie denominazioni commerciali
(Limbara, Rosa Antico, Rosa Beta, Rosa Nule, ecc.), il territorio sardo presenta giacimenti di
basalti, trachiti e di calcari noti come marmi di Orosei. I principali bacini minerari della regione
sono cinque e ognuno di essi è caratterizzato dalla presenza di litotipi petrograficamente
omogenei.
Il paesaggio dell’isola è costellato di vestigia monumentali e il granito, che un tempo era
faticosamente trasformato dagli scalpellini in conci, lastre e monoliti, venne utilizzato per la
costruzione dei nuraghi e le Tombe dei Giganti. Già i Romani utilizzavano il granito per
costruire monumenti e ville patrizie e i resti di antiche cave sono ancora individuabili in alcune
località soprattutto della costa. Il commercio organizzato dei graniti sardi risale al 1870 e da
questa data in poi la sua escavazione e lavorazione divennero in breve la più fiorente attività
del nord della Sardegna: grazie alle proprietà del materiale e all’eccellente fattura dei lavorati,
il lapideo sardo si impose rapidamente sui mercati nazionali esteri e celebri opere furono
realizzate agli inizi del ‘900 con il granito grigio-rosa di La Maddalena, come il basamento della
Statua della Libertà e il Palazzo della Borsa a Milano. La prima impresa sarda di escavazione e
lavorazione venne invece costituita nel 1961 a Buddusò - piccolo centro a circa 60 km. a sud di
Olbia, nel nord della Sardegna – nei cui dintorni è fortemente concentrata la produzione di
granito. Da allora il comparto si è costantemente evoluto (attualmente conta circa 120 cave
attive) e, grazie all’innesto della tecnologia con l’antichissima tradizione liofila dell’isola,
costituisce già da molti anni più del 75% del granito estratto in Italia.
Il successo del prodotto deriva, come accennato, dalle sue caratteristiche tecniche; infatti, il
granito di Sardegna assicura la più alta performance di durevolezza e resistenza complessiva
tra i poche lapidei ornamentali utilizzabili nei rivestimenti esterni di grandi opere
(pannellizzazioni) e nella copertura di estese superfici interne calpestabili. In questo tipo di
applicazioni il granito sardo è impiegato in tutto il mondo, con all’attivo molteplici e prestigiose
opere rivestite o pavimentate. Le caratteristiche tecniche di una roccia sono frutto della sua
storia geologica e non tutti i graniti possiedono le caratteristiche eccellenti di quello della
Sardegna, tra i più pregiati e, geologicamente, tra i più antichi litotipi della Terra. Da rilevare
che, per quanto riguarda il Distretto della Gallura, la produzione e le vendite si attestano in
gran parte sul semilavorato anziché sul prodotto finito. Questo aspetto non contribuisce a
valorizzare al massimo, e in loco, l’indubbia qualità della pietra estratta e restringe
pesantemente, come è apparso negli ultimi e difficili anni, la possibilità di vendita sui mercati
esteri e in definitiva, crea minor valore aggiunto rispetto alle sue reali potenzialità.
L’80% circa della produzione è destinata al mercato italiano, quasi il 18% è collocata
direttamente all'estero, il rimanente 2% al mercato locale. I principali mercati internazionali di
sbocco sono gli Emirati Arabi Uniti, la Germania, gli Stati Uniti e, in misura minore, l’Estremo
Oriente. Il granito sardo è utilizzato nella pavimentazione o nel rivestimento di importanti
edifici come il Teatro dell'Opera di Tokyo, la sede della Mercedes Benz a Stoccarda, l’aeroporto
di Hong Kong, la Statua della Libertà di New York o il palazzo della Borsa di Milano.
L’intero comparto, abituato a forti oscillazioni, negli ultimi anni ha registrato un calo piuttosto
consistente. Tra le cause principali della crisi troviamo il rallentamento ciclico della domanda e
la massiccia concorrenza sul mercato dei prodotti cinesi (ma anche coreani, brasiliani,
argentini) che vengono offerti a un prezzo inferiore, ai danni del prodotto sardo ma anche
spagnolo. La stessa Germania, che con una quota del 30% circa continua ad essere il
principale importatore di granito sardo, di recente ha effettuato ingenti ordini di granito cinese
per la realizzazione di grandi opere pubbliche. Va tuttavia ricordata l’importanza del settore
non solo per i territori interessati ma anche per il rilevante indotto suscitato lungo una “filiera”
terra-mare di trasporto speciale in cui gioca un ruolo centrale il sistema portuale di Olbia-Golfo
Aranci, anch’essa purtroppo penalizzata da carenze infrastrutturali.
I principali punti di forza per la competitività del distretto sono: la qualità del prodotto, il
granito sardo infatti è conosciuto in tutto il mondo; la centralità della Sardegna nel
Mediterraneo e lo sviluppo del porto industriale di Cagliari, struttura studiata e realizzata per il
trasporto dei container;
A fronte di questi aspetti positivi ci sono però alcuni fattori di debolezza: l’eccessiva
burocratizzazione che vige in Sardegna, vero e proprio freno allo sviluppo economico del
comparto; gli elevati costi di trasformazione in loco dei materiali, la carenza di una vera e
propria legge-quadro che regolamenti l’intero settore con concetti ispirati alla certezza del
diritto.
Strategie di Sviluppo del Distretto
L’ultimo bando Industria attivato nell’ambito della Progettazione Integrata relativa al periodo
2000-2006 ha visto la costituzione e la partecipazione di un partneriato composto da 28
imprese, 3 Enti Pubblici e 3 Università. L’obiettivo era quello di individuare le criticità del
comparto e definire in vista del nuovo bando le priorità di intervento volte ad una completa
ristrutturazione del settore.
Gli obiettivi principali, a cui sono state associate le diverse linee di intervento, sono sintetizzati
nei seguenti punti: 1) diversificazione produttiva; 2) miglioramento e introduzione di tecniche
in chiave di maggior compatibilità ambientale; 3) sviluppo di attività secondarie per il recupero
degli scarti e sfridi; 4) innovazioni di processo e di prodotto; 5) innovazione dei prodotti finiti
con l’integrazione di nuovi servizi quali quello di installazione; 6) caratterizzazione,
certificazione, ricerca di nuovi materiali prodotti; 7) sviluppo della commercializzazione 8)
formazione e specializzazione del personale; 9) promozione della parità uomini e donne.
Organismi di rappresentanza e di governance distrettuale
Non essendo ancora costituito il Distretto di fatto non esiste nessun comitato. Le decisioni sono
prese nel corso di periodiche riunioni con istituzioni, associazioni di categoria, parti sociali,
consorzi ed enti locali.
Presenza di centri servizio a supporto delle attività e delle strategie distrettuali
Consorzio 21 (attuale Sardegna Ricerche) è la struttura regionale dedicata alle attività
riguardanti la ricerca, l’innovazione e lo sviluppo tecnologico-industriale.
In particolare, tale organismo è titolare della facoltà di istruire le pratiche e seguire le imprese
nell’attuazione della L. R. 37 del 1998, che concede contributi alle imprese associate del
distretto industriale. Obiettivo della legge è quello di realizzare e migliorare le reti comuni di
servizi informatici, controllare e certificare la qualità, progettare, realizzare e gestire sistemi di
impianti di depurazione e di smaltimento dei residui di lavorazione e sistemi e impianti per il
risparmio idrico ed energetico; realizzare, migliorare e gestire reti e centri consortili comuni di
magazzinaggio, di vendita e di assistenza ai clienti.
In tale contesto è nato il progetto “Lapidei Sardi Ornamentali” che partendo dalla messa a
punto di una serie di strumenti conoscitivi delle caratteristiche tecniche e applicative delle
pietre regionali si è esplicato attraverso iniziative di divulgazione e formazione rivolte sia agli
operatori delle imprese che ai potenziali utilizzatori della pietra.
Da alcuni anni le aziende del settore, attraverso il Consorzio Graniti e Marmi di Sardegna
(che svolge un’azione di rappresentanza e promozione sui mercati interni ed esteri delle
aziende associate), hanno intrapreso politiche comuni e coordinate in relazione alle
problematiche di normazione dell’attività estrattiva e di ottenimento dei marchi di qualità della
pietra. Tuttavia la capacità di coordinamento operativo e la rappresentatività del mondo dei
lapidei sardi sono ancora scarse e rimangono affidate ai raggruppamenti delle associazioni
industriali provinciali.
Per far fronte alla crisi delle lavorazioni standard a basso contenuto tecnologico, il settore
sente più che mai l’esigenza di una politica unitaria ed integrata di riassetto produttivo e di
rilancio promozionale del prodotto, con un ridisegno strutturale dell’intera filiera industriale che
può ancora contare su un patrimonio di pietre locali di grande consistenza ed inestimabile
valore.
Progetti: eseguiti – in fase di realizzazione – proposti; Risultati dei Progetti realizzati
Il Consorzio 21 conduce da alcuni anni un progetto denominato “Innovazione nel settore
lapideo” destinato ad imprese operanti nel settore delle pietre ornamentali della Sardegna
(marmi, graniti, basalti, trachiti, ecc.); Il progetto è articolato in tre parti distinte ma integrate
fra loro: 1. Sviluppo di nuovi prodotti lapidei ("pannelli sandwich") costituiti da lastre sottili (o
ultrasottili) di materiale lapideo accoppiate con altri materiali sulla base di diverse esigenze
funzionali ed estetiche e destinati a diverse tipologie di utilizzo: pannelli da rivestimento
esterno/interno, pannelli resistenti a carichi prevalentemente flessionali per la realizzazione di
elementi di arredo. 2. Organizzazione di un concorso nazionale per la progettazione di oggetti
funzionali all'ambiente bagno che prevedano l'utilizzo del materiale lapideo in maniera
esclusiva o in combinazione con altri materiali. 3. Progettazione e realizzazione di un manuale
dei prodotti lapidei sardi con la funzione di divulgazione ed orientamento, di guida tecnicocommerciale-legislativa per progettisti, architetti, designer e costruttori, nonché strumento di
promozione internazionale per il comparto. Il manuale verrà stampato in tre lingue: italiano,
inglese e cinese. L'iniziativa intende perseguire il duplice obiettivo di promuovere l’utilizzo dei
lapidei ornamentali sardi per produzioni ad alto valore aggiunto e di fornire alle imprese locali
nuovi strumenti per sviluppare linee di prodotti innovativi con un alto contenuto tecnologico e
di design.
Finanziamenti per investimenti:
PIA (Pacchetto integrato di agevolazione) industria, artigianato e servizi – Bando 2008;