Programma dettagliato di Logistica umanitaria 2015-16

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Programma dettagliato di Logistica umanitaria 2015-16
PROGRAMMA DI LOGISTICA UMANITARIA 2015-16
La Protezione civile
Il sistema complesso di Protezione civile (PC): un insieme di tanti gruppi ed Enti, coordinato a
livello nazionale da un dipartimento (DPC). Funzione, obiettivi e finalità: coordinamento delle
azioni di fronte ad eventi straordinari; previsione, prevenzione/mitigazione, soccorso
nell’emergenza, ripristino.
I soggetti e gli organismi della Protezione civile a livello nazionale, regionale/provinciale,
comunale. Il principio di sussidiarietà. I Piani Operativi Regionali. Organizzazione di PC della
Regione Toscana. Colonna Mobile della Regione Toscana (CMRT). Indirizzi di Regione Toscana
per la progettazione e l’allestimento in sicurezza di un campo regionale di accoglienza per la
popolazione ed i soccorritori a seguito di eventi calamitosi.
Tipologia dei rischi che provocano l’intervento della Protezione civile. Scala di rischio legata a
pericolosità, vulnerabilità, esposizione. Affrontare i rischi con conoscenza, coscienza, volontà di
autoprotezione.
Il metodo Augustus: pianificazione e verifica dei piani a tutti i livelli, individuazione degli obiettivi,
dei soggetti, delle competenze, del modello di intervento, dei centri operativi, delle funzioni di
supporto. Principi di gestione dell’emergenza: tempestività, adeguatezza, competenza/abilità,
risorse strumentali, coordinamento, comunicazione, organizzazione.
L’evoluzione della normativa in Italia.
L’evoluzione della protezione civile in Europa. La cooperazione europea, i programmi d’azione
comunitari. Il “meccanismo” prima comunitario poi unionale: strumenti finanziari, educazione e
formazione, comunicazione e informazione, supporto agli interventi con team di esperti, moduli
autosufficienti e autonomi, squadre di supporto. Addestramento ed esercitazioni. DG ECHO,
ERCC, CECIS.
Le 17 tipologie dei “Moduli”. Ad ogni emergenza i suoi moduli. Modalità di attivazione del
“Meccanismo” in Europa e nel mondo. Percorsi formativi, scambi di esperti. Esercitazioni. Azioni
preparatorie. Rimborsi ammissibili di costi sostenuti per la collaborazione europea. Il ruolo
dell’ONU: OCHA, INSARAG.
Governare un COM (centro operativo misto): definizione del problema, definizione della strategia,
definizione della struttura, individuazione della tattica, attività operative, attività gestionali.
Problemi ricorrenti al verificarsi di una situazione di crisi/emergenza: “deflagrazione”, “disordine”,
“divergenza”. Difficoltà, rischi, ostacoli non eliminabili che deve affrontare un team di gestione.
Interazione con il cittadino utente e risorse umane. Cultura e stile di leadership.
Questioni di diritto internazionale
Il Diritto Internazionale Umanitario (DIU): le regole della guerra. Military operations other than
war (MOOTW). Tipologie e evoluzione delle attività operative a sostegno della Pace (Peace
Keeping, Peace Enforcement, Peace Making, Peace Building). Il confine spesso incerto e ambiguo
tra intervento umanitario e impiego della forza armata: la guerra in Corea (1950-53), la crisi del
Congo (1960-65) con l’eccidio di Kindu (1961), l’impegno in Libano (1982-84), la crisi della
Somalia (1992-95) con la battaglia del pastificio, l’operazione Enduring Freedom in Afghanistan
dopo l’attentato alle torre gemelle (2001), l’operazione Iraqi Freedom (2003-2011) e “Antica
“Babilonia” (2003-06).
Gli interessi economici e politici che gravitano attorno ai grandi interventi umanitari. La necessità
di (1) regolare giuridicamente gli interventi umanitari internazionali; (2) garantire il ruolo dello
Stato colpito considerando come integrativo il sostegno internazionale; (3) costruire normative
interne in grado di accogliere rapidamente l’ingresso dei soccorsi internazionali; (4) considerare in
termini giuridici e legali tutto ciò che ruota intorno al “diritto all’assistenza”. I due tentativi di
riempire l’attuale vuoto giuridico: il primo dall’alto con il progetto della Commissione di diritto
internazionale dell’ONU, l’altro dal basso con il concorso di molte associazioni di volontariato, in
particolare della Croce Rossa internazionale, con la proposta di una International Disaster Response
Law (IDRL). Gli strumenti di soft law oggi disponibili: le Linee guida dell’ONU (2008) e il Model
Act for the Facilitation and Regulation of International Disaster Relief and Initial Recovery
Assistance (2013).
La Logistica umanitaria
Il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco (CNVVF)
Organizzazione. Impegni internazionali di formazione, di ricerca, di esercitazione e addestramento,
di interventi operativi all’estero. La partecipazione dei CNVVF al “Meccanismo” europeo. Il
sistema di coordinamento dei soccorsi internazionali (On-Site Operations Coordination Centre OSOCC e Virtual OSOCC). Le azioni preparatorie italiane: PISARTE e DrHouse. Collaborazione
tra CNVVF e DPC.
Il sistema delle colonne mobili regionali: unità di pronta mobilitazione, logistica e sistema
comunicazioni, comando in zona d’operazioni (COA). La logistica CNVVF: campi base “heavy”,
“standard”, “light”. Componentistica light. Caratteristiche delle Sezioni operative. Modulo supporto
logistico (MSL): organizzazione, composizione, attivazione, localizzazione, convoglio tipo.
L’intervento post-terremoto. Moduli USAR. L’effetto “schermo”. Il campo macerie presso il
Comando VVF di Pisa per l’addestramento.
La Croce Rossa.
Nascita delle società nazionali di Croce Rossa. Movimento internazionale di Croce Rossa e
Mezzaluna Rossa. Comitato internazionale di Croce Rossa (CICR) e Federazione internazionale di
Croce rossa (FICR). I simboli di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa. I sette principi fondamentali di
Croce Rossa. Il valore della Neutralità. Gli strumenti internazionali di FICR in risposta ai disastri:
DREF, RDRT, FACT, ERU, DMU. ERU logistica.
Articolazione della Croce Rossa Italiana (CRI). Personalità giuridica di diritto privato con compiti
d’interesse pubblico. Rete di volontariato. Obiettivi strategici 2020. Struttura operativa di PC per la
risposta a situazioni di emergenza e a eventi disastrosi. La logistica di CRI: l’organizzazione
generale, l’individuazione degli obiettivi, l’elaborazione di una metodologia di approccio
all’emergenza, la messa a punto di sistemi di valutazione e progettazione, organizzazione e gestione
di strutture complesse di assistenza sociale e sanitaria. I corsi formativi CRI nel settore
dell’emergenza.
Linee guida per interventi di emergenza. Aree accoglienza e ricovero popolazione. I Centri
Interventi di Emergenza (CIE). I Centri Assistenziali di Pronto Intervento (CAPI).
Standard umanitari: Sphere Handbook e LEGS (Livestock Emergency Guidelines and Standards).
Confronto tra campi DPC, CRI e Regione Toscana. Attrezzature per campi di accoglienza.
Partecipazione della CRI a interventi internazionali. Aspetti gestionali di campi CRI in contesto
estero. Valutazione della criticità del territorio dove il campo è situato. I campi spontanei.
La Croce Rossa di fronte al conflitto armato, interno e internazionale.
Analisi di esperienze dirette.
• Il COM di Foligno dopo il terremoto in Umbria e Marche (1997).
• Missione Arcobaleno - I campi Kukes-uno e Kavaye in Albania durante la guerra in Kosovo
(1999).
• L’intervento italiano in Sri-Lanka dopo lo Tsunami nel Sud-Est asiatico. PMA Plus Vakarai
di CRI. (2004).
• Il disastro ferroviario di Viareggio (2009).
• Nubifragio, straripamenti e frane a Messina (2009).
• Terremoto in Abruzzo (2009)
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Terremoto ad Haiti (2010).
L’incidente alla Costa Concordia (2012).
Terremoto in Emilia. Missione CRI a Concordia sulla Secchia (2012).
Il CNVVF per l’emergenza Nepal 2015 - Attività del team STC (short term
countermeasure), anche per UNESCO. Supporto operativo e logistico al FMT (Foreign
Medical Team) di Pisa.
Polo logistico di Avezzano della Croce Rossa italiana (CRI) dal 2009 al 2016. Obiettivi,
struttura, organizzazione, risorse logistiche e loro dislocazione. Centro di stoccaggio per il
centro-Europa dei kit ma assistenza alle persone migranti. Centro di formazione e
addestramento.