Scegliere da adulti di abbracciare la fede

Transcript

Scegliere da adulti di abbracciare la fede
Giovedì 14
Messa per Chiara Lubich
Domenica, 10 marzo 2013
in diocesi
cremona
a cura dell’Uffico diocesano
per le Comunicazioni sociali
via Stenico 3, 26100 Cremona
tel. 0372/800090
fax 0372/463420
[email protected]
Scegliere da adulti
di abbracciare la fede
Richiedenti soprattutto stranieri
I
Alcune delle catecumene assieme al vescovo Lafranconi
Sarà il vescovo, durante la veglia pasquale
celebrata in Cattedrale, ad amministrare
Battesimo, Confermazione ed Eucaristia
DI
ANTONIO FACCHINETTI *
N
ella riforma della Chiesa
avviata dal Vaticano II trova
un posto speciale quel
cammino catecumenale che –
«iniziando» le persone alla fede –
intende formare i cristiani al mistero
di Cristo e della Chiesa presente nel
mondo, passando attraverso la
coerenza e la serietà di un itinerario
formativo preciso e articolato.
Il catecumenato segna un passo
decisivo nella vita del richiedente
adulto: non si tratta solo di fare
catechismo, ma di coinvolgere il
catecumeno dentro tutta la
comunità di fede. Implica dunque
un percorso di conoscenza della
dottrina cristiana, soprattutto a
partire dalla Parola di Dio e dalla
liturgia, ma anche della vita cristiana
nella sua globalità, delle tradizioni e
della morale. Si tratta di una
conversione e di scelte di vita
corrispondenti al Vangelo: implica,
quindi, un discernimento circa la
volontà e le disposizioni del
catecumeno, che deve essere
realizzato con cautela ma con
fermezza da parte dei pastori,
coadiuvati dai catechisti, dai garanti
e da tutta la comunità. Per questo,
non si può ridurre l’iniziazione a un
cammino individuale, realizzato con
l’aiuto di qualcuno, persona o
gruppo di persone, che solo spiega le
verità della fede, senza un
coinvolgimento della comunità e
senza momenti propri di preghiera.
Quanto alla partecipazione
all’Eucaristia
domenicale, essa
dovrebbe essere sempre,
per i catecumeni, ridotta
alla liturgia della Parola,
a meno che la persona
sia da tempo o da sempre
frequentante la Messa, per
tradizione e anche per fede, senza
aver ancora ricevuto i Sacramenti. Il
percorso catechetico, invece, deve
essere organizzato secondo la
situazione particolare del
catecumeno. Se la persona già
frequenta la Chiesa e conosce,
parzialmente, le verità della fede e i
valori della vita cristiana, il percorso
dovrà essere meno dilungato ma,
anche, più approfondito; per quanti,
invece, sono assolutamente digiuni,
il percorso sarà più lungo nel tempo
e più calibrato sulle situazioni
concrete.
Sono tre i gradi previsti dal Rito
dell’Iniziazione cristiana degli
adulti.
Il pre-catecumenato o prima
evangelizzazione ha la durata di un
anno, ma può essere prolungato per
un maggior discernimento.
Il percorso formativo ha come
elemento base la Parola di Dio e
può iniziare con la presentazione
del richiedente in una celebrazione
della comunità che lo aiuterà a
crescere nella fede, nella preghiera,
nella conoscenza profonda delle sue
motivazioni personali.
Il catecumenato vero e proprio, con
l’elezione e la celebrazione dei
sacramenti ha come minimo, la
durata di un anno e mezzo, e va
dimensionato a seconda della
situazione della persona, la
provenienza della sua fede e
l’appartenenza a una comunità.
Questo tempo va dalla prima
domenica di Avvento alla
Quaresima del successivo anno
liturgico. All’inizio si compie il rito
di ammissione nella parrocchia di
residenza o in quella frequentata dal
catecumeno.
Nella prima domenica di
Quaresima, tempo di purificazione e
illuminazione, si celebra il rito
dell’elezione e l’iscrizione del nome,
durante l’Eucaristia della comunità.
Nelle domeniche seguenti (III, IV e
V) si celebrano i riti degli scrutini e
le consegne del Credo e della
preghiera del Signore. È tradizione,
poi, che in una domenica della
Quaresima, si tenga un incontro di
preghiera e conoscenza dei
catecumeni, accompagnati dai loro
garanti, catechisti e padrini, con il
vescovo Lafranconi.
Nella veglia pasquale, presieduta dal
vescovo in Cattedrale, sono
amministrati i sacramenti
dell’iniziazione. È importante che i
catecumeni vengano accompagnati
non solo dai loro padrini, garanti e
catechisti, ma anche da un gruppo
significativo della comunità
parrocchiale. In casi particolari, il
parroco può richiedere al vescovo,
nella lettera di presentazione del
catecumeno, il permesso di celebrare
i sacramenti dell’iniziazione nella
propria parrocchia.
Nel tempo della mistagogia si
organizzano alcuni incontri di
preghiera e di approfondimento
della fede sia a livello diocesano e
sia parrocchiale.
* responsabile
catecumenato adulti
l’evento. Mazzolari «formatore di coscienze»
Lunedì l’incontro con Giorgio Vecchio
i terrà domani, lunedì 11 marzo, alle
17.30, nella Spazio Comune di piazza Stradivari a Cremona, il secondo
appuntamento del ciclo di incontri «Fede
ed etica. Leggere don Primo Mazzolari».
Ospite della Fondazione Mazzolari, della
Libreria CremonaBook e delle Acli sarà
Giorgio Vecchio, ordinario di Storia contemporanea all’Università di Parma, che
presenterà il suo ultimo libro «Mazzolari,
un formatore di coscienze» (La Scuola).
«L’originalità del volume – spiega don Bruno Bignami, presidente della Fondazione
di Bozzolo – sta nella ricostruzione delle
S
preoccupazioni di don Primo per una
scuola all’altezza, capace di educare al senso della ricerca culturale umana. Il parroco di Bozzolo si mostra grande conoscitore dei problemi e delle trasformazioni
in atto nella scuola. L’argomento formativo in ambito scolastico rivela un don Primo inedito, fine educatore nei momenti
di fragilità e di passaggio della vita. Per lui
le nozioni non bastano, ci vuole capacità
di relazione e ricchezza di umanità»
La riflessione diocesana sul compito educativo della scuola potrà ricevere un contributo inatteso e speciale da questo testo.
La veglia per i missionari martiri
I
l 24 marzo, giorno anniversario
dell’uccisione di monsignor Oscar
Romero a San Savaldor, la Chiesa
celebrerà la XXI Giornata di preghiera e digiuno in memoria dei missionari martiri.
In questo contesto il Centro missionario diocesano promuove per la sera di sabato 16 marzo, alle 21, nella
chiesa di Borgo Loreto, a Cremona, una veglia di preghiera presieduta dal
vescovo Lafranconi.
Durante la serata saranno lette tre testimonianze di veri e propri martiri
della fede in Albania, durante la dittatura di Enver Hoxha. Il primo sarà
padre Antonio Luli, albanese, gesuita,
25 anni tra lavori forzati e carcere della polizia politica; il secondo sarà don
Nicola Mazrreku, con i suoi 25 anni
di carcere e 12 di campi di concentra-
mento e l’ultimo don Ernesto Troshani, arrestato nel 1963 mentre stava celebrando la Messa e internato per
lunghi anni nel campo di Spac.
Momento particolarmente suggestivo
sarà il ricordo dei dodici operatori pastorali che hanno perso la vita in modo violento nel corso del 2012. Per il
quarto anno consecutivo il triste primato spetta all’America, bagnata dal
sangue di sei sacerdoti; seguita dall’Africa (tre sacerdoti e una religiosa) e
dall’Asia (un sacerdote e una laica).
Come avviene ormai da tempo, il
computo di Fides non riguarda solo i
missionari ad gentes in senso stretto,
ma tutti gli operatori pastorali morti
in modo violento. Non viene usato di
proposito il termine «martiri», se non
nel suo significato etimologico di «testimoni», per non entrare in merito al
giudizio che la Chiesa potrà eventualmente dare su alcuni di loro, e anche per la scarsità di notizie che si riescono a raccogliere sulla loro vita e
sulle circostanze della morte.
Oggi il vescovo a Cavallara
uesta mattina, alle 10, nella chiesa dei Ss.
Stefano e Anna a Cavallara di Viadana il vescovo Lafranconi presiederà l’Eucaristia al termine dei lunghi lavori di restauro. Gli interventi hanno interessato tutte le coperture, le facciate e le
parti esterne, compreso il campanile.
Prevista la partecipazione delle autorità civili e
militari del territorio con il sindaco Penazzi. Il costo dell’intervento (oltre 300.000 euro) in parte è
stato finanziato dai fondi dell’8xmille della Cei.
Q
G
CRONACHE E VITA
DALLA NOSTRA CHIESA
il segno. Il catecumenato, percorso di formazione
che aiuta a prepararsi ai sacramenti dell’iniziazione
n questi ultimi anni, relativamente al catecumenato degli adulti, nella diocesi di
Cremona non si evidenziano particolari novità rispetto al passato: il numero e la tipologia (per provenienza, sensibilità, ecc.) dei catecumeni non è variata molto. Nelle diocesi
vicine, invece, negli anni più recenti è andato decisamente aumentando il numero degli
italiani che hanno richiesto i sacramenti del
Battesimo, Cresima ed Eucarestia, vale a dire
persone adulte che, pur cresciute in famiglie
tiepide, indifferenti o addirittura ostili alla
fede – magari anche anagraficamente cristiane nei registri parrocchiali di vecchia data – si sono man mano aperti nella simpatia
alla fede cristiana, fino alla vera e propria
conversione, nell’adesione allo stile di vita
improntata seriamente al Vangelo.
iovedì 14 marzo, alle 21, nella
chiesa parrocchiale della Beata
Vergine di Caravaggio a Cremona, il
vescovo Lafranconi, celebrerà
l’Eucaristia per i membri del
movimento dei Focolari.
Nell’occasione sarà ricordata la
fondatrice Chiara Lubich, nel
quinto anniversario della morte.
Come sempre al termine si
potranno acquistare alcuni libri
sulla Lubich e sul movimento.
Le storie dei sei catecumeni
che diventeranno cristiani
enerare alla vita cristiana, in questo Anno della fede, alcuni adulti durante la veglia pasquale è per la Chiesa cremonese una grazia donata dall’alto, ma anche un segno
della vitalità delle comunità cristiane, ancora capaci di mostrare quanto è conveniente la proposta di Cristo e quanto è bella e
confortante la comunione fraterna.
Sono sei le persone che stanno ultimando in queste settimane
la loro formazione di catecumeni: dopo due anni di ricerca e di
discernimento legate al tempo del primo annuncio, lo scorso Avvento sono approdate al tempo del catecumenato vero e proprio,
quindi al tempo della illuminazione e della elezione nella prima domenica di Quaresima.
Nella veglia pasquale, presieduta dal vescovo Lafranconi in Cattedrale, completeranno la propria iniziazione con la celebrazione unitaria dei sacramenti del Battesimo, Confermazione ed
Eucarestia mentre la settimana successiva vivranno il tempo della mistagogia.
Si tratta di sei persone che presentano storie diverse per provenienza, età, professione, sensibilità: le accomuna il desiderio genuino di entrare a far parte della Chiesa cattolica e di vivere nel
mondo da seguaci e testimoni del Vangelo di Cristo. Sono quanto mai vicini a loro le famiglie d’origine, ma soprattutto le comunità ecclesiali di riferimento, mediante la presenza dei padrini
e delle madrine e dei garanti e
di tanti altre persone che li seguono con la preghiera.
Kenya Natacha Abella è una
giovane signora cubana di Soresina, coniugata civilmente
con Marco e mamma di un
bambino ancora piccolo: il suo
desiderio è di potersi presto
sposare con rito religioso e vivere nella fede con la sua famiglia, sull’esempio dei suoi
genitori cattolici.
Anke Wegent abita a San Bassano ma proviene dalla Germania dell’Est di area protestante: è una giovane mamma
di due bambine già battezzate
e si è già sposata con Tullio nel
2007 con culto misto; ora vorrebbe a pieno titolo apparteIl Vescovo amministra il battesimo
nere alla comunità ecclesiale
del paese dove risiede.
Konàn Sovìa Nadège è una giovane operaia ivoriana, da qualche tempo fidanzata a Simone: assidua nella partecipazione alla vita ecclesiale di Bonemerse, con il Battesimo e gli altri sacramenti dell’iniziazione cristiana vorrebbe entrare a far parte pienamente della famiglia parrocchiale, cui si sente particolarmente legata.
Katie Fountain, originaria della cittadina inglese di Bath, da qualche anno vive in Italia come giovane insegnante di lingua: insieme con Livio, suo fidanzato, frequenta da un bel po’ di tempo la parrocchia di Mozzanica. È suo desiderio formare una famiglia cristiana e vivere stabilmente nella terra bergamasca, inserita in una buona comunità ecclesiale.
Victoire Yao è una studente ivoriana all’ultimo anno delle superiori che vive nella parrocchia cittadina di San Bernardo: da
lungo tempo frequenta l’oratorio e sempre più vorrebbe partecipare alla vita articolata della propria comunità soprattutto giovanile.
Anche Agiola Ibi è una giovane studente, di origine albanese, al
termine della scuola media superiore: da tempo inserita nel gruppo dei giovani della parrocchia di San Sebastiano a Cremona è
fortemente motivata a diventare cristiana; sostenuta amorevolmente dagli amici e dalle amiche dell’oratorio vorrebbe vivere
la sua appartenenza alla comunità parrocchiale e testimoniare
anche nella scuola la sua adesione al Vangelo.
G
Il significato e il senso della salvezza
nella puntata di «Stento a crederci»
Questa sera, alle 21,
sul portale Internet
www.diocesidicremona.it
la quinta puntata
dedicata alla fede
delle nuove generazioni
Don Davide Schiavon,
vicario a Sabbioneta,
rifletterà sulla redenzione
offerta da Cristo all’uomo
DI
CLAUDIO RASOLI
Q
uesta sera, alle 21, il portale www.diocesidicremona.it trasmetterà in streaming la quinta puntata di «Stento a crederci», il ciclo di trasmissioni web sulla fede dei giovani ideato in occasione dell’Anno della fede. «Si salvi chi può?» il provocatorio titolo della puntata, che sarà affrontato
non da un teologo o da un esperto della materia, ma
da un vicario d’oratorio, don Davide Schiavon, della comunità pastorale di Sabbioneta, Breda Cisoni,
Ponteterra e Villa Pasquali. Un giovane prete chiamato tutti i giorni a confrontarsi con le nuove generazioni sui i temi più scottanti del Cristianesimo.
La trasmissione, condotta da Mattia Cabrini, sarà aperta con una breve intervista di Francesca Poli alla
professoressa Josita Bassani, docente di lettere all’Itis Torriani di Cremona: l’insegnante cercherà di tratteggiare il concetto di salvezza nella letteratura partendo da san Francesco d’Assisi e arrivando fino agli
autori contemporanei, passando da Dante, Petrarca,
Manzoni e Pascoli.
Ad arricchire la riflessione anche la testimonianza di
un giovane che cerca di vivere la propria fede nella
quotidianità: al microfono di Riccardo Mancabelli si
racconterà Davide Longhi, 28 anni, operatore del
centro diurno Giona della cooperativa Nazareth di
Cremona, che ogni giorno è a contatto con ragazzi
di altre culture e religioni.
In coda alla puntata non mancheranno alcune domande dei giovani della parrocchia cittadina di S.
Francesco presenti in studio, alcuni consigli di lettura e le vignette di Lucia Cariani, studentessa di Belle Arti.
La trasmissione, curata dagli Uffici diocesani per la
Pastorale giovanile e le Comunicazioni sociali e prodotto da TeleRadio Cremona, da lunedì 11 potrà essere rivista su YouTube o scaricata dal sito
www.otrinuovi.it dove sono disponibili anche le precedenti puntate.
9