Romedio Menghini, un sindaco, un uomo.... una persona perbene

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Romedio Menghini, un sindaco, un uomo.... una persona perbene
Romedio Menghini, un sindaco, un
uomo.... una persona perbene!
Bè, dopo la consegna della maglietta al Presidente non poteva mancare quella al sindaco di Dimaro.
Il suo nome è Romedio Menghini ed è soprattutto una brava persona (…penso che, di questi tempi,
per un politico sia un bella cosa..).
Per la felicità di Achille e Federico, io, Mario e tutti gli altri presenti (Giacomo, Giò, Vito Puglia,
Carlo, Vito Orsino ed Emilio) abbiamo condiviso volentieri tale gesto proprio per la correttezza della
persona, più volte potuta apprezzare in questi quattro anni. Sempre disponibile, educato e
rispettoso, Egli ha rappresentato un preciso punto di riferimento per tutti i “napoletani dimaresi”.
La sua dichiarazione di fede per il Napoli, poi, proprio mentre gli consegnavamo la maglia, ha sciolto
definitivamente i dubbi su un settentrionale “DOCG”.
Tutta la “cerimonia”, tra l’altro, è stata particolarmente piacevole perché si percepiva l’aria di
rinnovo del contratto che avrebbe prolungato di altri quattro anni il ritiro del Napoli a Dimaro. E Lui
ne era particolarmente fiero perché più volte ha ribadito che, da quando ha conosciuto il napoletano
e la “napoletanità”, non riuscirebbe ad immaginarsi un’altra squadra nel suo paese (eppure si
parlava dell’Inter….).
Stessa opinione, insomma, di TUTTI gli altri dimaresi.
Quest’anno, in particolare, considerato l’ultimo (il rinnovo sembrava impossibile all’inizio), si
percepiva il dispiacere di tutti gli abitanti e, chiaramente, dei vari operatori commerciali. Ad ogni
acquisto, e ad ogni contatto in genere, ripetevano sempre lo stesso concetto: come faremo i prossimi
anni senza di voi, senza il vostro bellissimo azzurro e senza la vostra originale esuberanza? Può una
valle che si chiama “Val di Sole” rinunciare all’azzurro del suo cielo?
Non ci crederete, ma in alcuni bar si comprendeva anche il nostro “slang” napoletano!
E come hanno imparato a fare il caffè! Mi ricordo che il primo anno i vari bar proponevano un certo
caffè “liscio” (più “corto”, secondo loro), proprio per noi napoletani, in alternativa a quello in uso
presso di loro particolarmente “lungo” (quasi un caffè americano!).
Bè, nell’ultimo anno soprattutto, ci hanno proposto, come caffè, una vera e propria “crema”,
assolutamente in linea con la bontà delle nostre miscele!!! ….Chiedete a Vito Puglia e a Carlo
Granatello…..!
Anche di questo volevamo ringraziare il buon Menghini. Se il suo popolo non avesse sposato in pieno
il suo “progetto Napoli” non si sarebbero raggiunti tali risultati e, soprattutto, un’integrazione così
organica e diffusa.
Il regalo della nostra maglia, quindi, era il minimo che potessimo fare per testimoniare la nostra
stima. La sua commozione, tra l’altro, è risultata lampante… tipica di chi non si aspetta alcun
riconoscimento per il semplice adempimento di un dovere d’ufficio!
Bè, non è che noi meridionali siamo tanto abituati a questo atteggiamento… sarà per questo che ci
appare straordinario quello che dovrebbe rientrare tranquillamente nella norma…
La consegna a Federico e ad Achille della targa particolare del comune di Dimaro da parte di
Menghini ha rappresentato, infine, la classica ciliegina sulla torta.
A noi, comunque, è sembrato che quest’uomo nella sua attività ci metta anche dell’altro…. Per
questo continueremo a tifare ancora per Lui!
Tantissimi auguri, sindaco Menghini con l’auspicio che Tu, ogni volta che indosserai la nostra
maglietta, penserai un pò anche a questi “matti di un paese lontano” che, probabilmente, non hanno
tanti altri pensieri per la testa (…come sarebbe bello se fosse vero!).
A proposito, anche Lui, nel maneggiare il nostro “manufatto”, ne ha apprezzato logo (originalissimo
ed evocativo) e qualità (perdonatemi per questa “botta” di narcisismo… ma anche queste so’
soddisfazioni…. o no?). Alla prossima.
Angelo Valente.
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Scusate il ritardo ma.... meglio tardi che
mai.....più!
Si vede che questo articolo proprio non lo devo scrivere…. E’ la quarta volta che lo comincio… una
volta si spegne il PC, un’altra si cancella tutto, un’altra ancora, dopo aver scritto per cinque minuti
di seguito, mi sono accorto che stavo scrivendo sul nulla….
Dunque, organizzando il ritorno da Dimaro, avrei voluto sintetizzare in un unico articolo tutta la
felice esperienza vissuta; avrei voluto costruire un mix delle foto, delle interviste e dei video più
significativi; avrei voluto rendervi partecipi dei futuri progetti associativi; avrei voluto rispondere
alle numerose mail ricevute; avrei voluto…. avrei voluto….. avrei voluto….
Ma cosa? Possibile che ancora non riusciamo a decifrare i tanti messaggi che la vita reale ci
trasmette? Possibile che il nostro narcisismo e la conseguente illusione di onnipotenza ci allontanino
così tanto dalla realtà? E perché ignoriamo le altrui esperienze che tanto potrebbero giovarci in
taluni casi? Tutte chiacchiere vuote…..
In realtà, quando accadono le cose, per giustificarci, ci appelliamo sempre alla fatalità, al destino, al
caso, agli altri….Qualche volta può essere ma, tante volte, non è così…. Ogni volta che iniziamo
qualcosa, dovremmo sempre farci delle domande approfondite e valutare se i nostri comportamenti
siano pregiudizievoli delle altrui prerogative, compresi azioni, sentimenti e… vita!
Ci pensano già le malattie, i criminali e i… politici corrotti a segnare la vita delle persone, non ci
basta? Qualcuno molto più in gamba di tanti di noi scrisse che “….Nessun uomo è un’isola, completo
in se stesso; ogni uomo è un pezzo del continente, una parte del tutto. Se anche solo una zolla
venisse lavata via dal mare, l’Europa ne sarebbe diminuita, come se le mancasse un promontorio,
come se venisse a mancare una dimora di amici tuoi, o la tua stessa casa. La morte di qualsiasi uomo
mi sminuisce, perché io sono parte dell’umanità. E dunque non chiedere mai per chi suona la
campana: essa suona anche per te”. Sia chiaro, mi riferisco SOLO a me stesso! Non voglio dare
lezioni… solo testimonianza diretta. D’altronde sono convinto anche della validità di un altro detto
antico: “ciò che non uccide, fortifica!”…. Andiamo avanti, quindi, magari con un po’ più di
attenzione….
Volendo trovare ancora qualcosa di buono e grande nell’accaduto, la mia mente va subito all’amico
Federico… senza la sua “custodia”, senza la sua vicinanza e senza la sua impagabile amicizia non ne
saremmo usciti così bene….. La sua assistenza pratica e affettiva è stata fondamentale, dall’ospedale
alla polizia fino all’opportuno ritorno in treno da Verona. Grazie di cuore Federico… Come avevo
scritto profeticamente proprio qualche giorno prima, la Tua preziosità è impagabile!!!! Un grazie
particolare va anche a tutti gli amici che in questi giorni ci stanno mostrando affetto e solidarietà. La
nostra riconoscenza vi sarà assicurata per sempre. Tanto vi dovevo… (scusatemi ancora….magari
questo scritto avrà anche un fine terapeutico…. per il bene di tutti!!!).
Angelo Valente.
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