Patologie dell`Apparato Respiratorio e Linfatico in età

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Patologie dell`Apparato Respiratorio e Linfatico in età
Patologie dell’Apparato Respiratorio e Linfatico in età pediatrica
Dott. Gaetano-Maria Miccichè
Le Infezioni Respiratorie Ricorrenti (IRR), insieme a quelle linfatiche, rappresentano
un gruppo di patologie di frequente riscontro in età pediatrica comportando un accesso
allo studio medico ripetuto e costante.
Queste forme morbose, se ripetute in tempi ravvicinati vengono trattate correntemente
con largo impiego di antinfiammatori, antibiotici e corticosteroidi, cioè con molta
farmacologia, che se pur risolutiva nell’immediato può determinare importanti
conseguenze sia dal punto di vista clinico che sociale.
Di media si può calcolare che un bambino in età prescolare (3-6 anni) si ammala 5-6
volte nell’arco dell’inverno, e in molti casi si osservano fino a 2-3 episodi infettivi al
mese.
Tali fasi di malattia sono fonte di preoccupazione da parte dei genitori e per lo stato di
salute per il piccolo insieme alla percezione della somministrazione “eccessiva” di
farmaci spesso poco accettati e poco tollerati.
A fronte di questa realtà così evidente, le IRR sono da tempo oggetto di uno studio
attento da parte della medicina classica a cui segue una ampia proposta di presidi
medici di prevenzione e cura di tali patologie.
Ne citiamo alcuni.
La vaccinazione antinfluenzale.
In campo pediatrico ogni anno viene proposta, ma è in realtà poco praticata, perché
mirata all’epidemia stagionale ed è consigliata solo se il bambino presenta fattori di
rischio particolari quali cardiopatie, asma, diabete, ecc.
Esistono poi in commercio numerosi prodotti immunostimolanti a funzione similvaccinale costituiti da lisati batterici di streptococchi, stafilococchi, haemophylus, ecc.,
ma su questi esistono ancora oggi pareri discordanti sulla loro efficacia che pare non
superi il 30-40 % sul totale dei casi trattati.
La terapia allopatica per i sintomi acuti propone un numero molto significativo di
presidi, che come sappiamo vanno dagli antipiretici, agli antiinfiammatori non
steroidei, gli antibatterici, i cortisonici e broncodilatatori tutti insieme schierati per
controllare e risolvere tutte quelle forme che colpiscono le vie respiratorie alte (riniti,
faringiti, tonsilliti, otiti), come le vie respiratorie basse (laringiti, tracheiti, bronchiti).
Per la medicina allopatica il quadro patognomonico è ormai chiaro, individuando oltre
agli agenti infettivi (virus e batteri) una serie di co-fattori che amplificano e rendono
recidivante l’andamento di tali forme respiratorie, che qui possiamo riassumere:
-L’inquinamento ambientale (smog).
-La precoce socializzazione (nido, scuola materna).
-Il fumo di sigaretta
-Gli stress immunologici (malattie ripetute).
-Le diete squilibrate (eccesso di calorie, junk-food), le carenze vitaminico-minerali
-Il terreno allergico
-Le terapie farmacologiche ripetute (antibiotici, cortisonici, ecc.).
-La predisposizione ereditaria
Partendo adesso da quest’ultimo punto possiamo dare il nostro contributo terapeutico
alla prevenzione e alla risoluzione di tali forme morbose con una interpretazione
secondo l’osservazione acuta del medico dell’Omeopatia.
Quando in Omeopatia parliamo di ereditarietà o di familiarità, noi parliamo di Miasmi
e Diatesi.
Samuel Hahnemann con questi due termini già intuiva chiaramente che certi soggetti
erano predisposti soltanto ad una serie di patologie e non ad altre.
Delle 4 Diatesi o Miasmi, 2 sono quelle nelle quali sono predominanti le malattie
respiratorie contraddistinte entrambe dall’aspetto indiscutibile della “cronicità”.
Psora e Tubercolinismo.
La prima è una fase fisiopatologica dove le tossine assorbite dall’esterno vengono
costantemente eliminate per via centrifuga, attraverso la pelle e le mucose (rinite
cronica, catarri, ecc.).
La seconda, il Tubercolinismo, descrive il drenaggio tossinico attuato attraverso
l’apparato linfatico (linfatico eretista), e attraverso le mucose respiratorie
comprendendo tutte quelle malattie respiratorie muco-catarrali recidivanti o croniche.
Pasteur dettava: “la cusa è importante (virus-batteri), ma il terreno è tutto”.
Terreno quindi predisposto in linea ereditaria e costituzionale.
Tornando ai nostri tempi, possiamo affermare che le IRR si manifestano (Diatesi),
proprio in quei soggetti bambini, ma anche adulti, dove uno dei due Miasmi è presente.
L’utilizzo quindi di una farmacologia allopatica non può non essere considerata come
“intossicazione” che l’organismo deve sostenere. Chiara la sua efficacia e il suo
utilizzo da parte del medico dell’Omeopatia quando decida che non ci sia altra strada,
ma chiara è la sua “impregnazione” cellulare e la conseguente reazione di espulsione
che l’organismo è costretta a fare. Finchè la vie di drenaggio sono funzionanti e libere
l’aggravio tossinico può essere sostenuto, ma se l’intossicazione è ripetuta e costante
perché solo quella si conosce, l’approfondirsi della malattia, cioè la sua cronicità
diventa inevitabile. Ed ecco ripetersi senza sosta malattie, infettive, linfatiche,
respiratorie, cutanee.
Il soggetto dove prevale la Psora sarà soggetto alle Allergie respiratorie e cutanee, il
Tubercolinico a quelle linfatiche e respiratorie.
Cosa fare quindi?
Innanzitutto, affrontare sempre le varie malattie respiratorie e linfatiche con i farmaci
omeopatici che brevemente elenco di seguito.
Utilizzare nel contempo, per tutto l’arco della stagione fredda, “vaccini” omeopatici
dedicati al rafforzamento delle difese immunitarie del soggetto, molto efficaci alla pari
se non superiori a quelli chimici.
Da non scordare immunostimolanti di origine fito-gemmotarapica come l’Echinacea,
l’Uncaria, la Propoli, il Ribes Nigrum.
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Nel contempo analizzare la costituzione del bambino e individuare quale sia il Miasma
predominante (Psora o Tubercolinismo) per attuare con cadenza il trattamento con i
Nosodi corrispondenti.
Come si può notare l’approccio terapeutico del medico dell’Omeopatia è ampio ed
articolato. Per la scelta dei farmaci di prevenzione e nei tempi cadenzati di
somministrazione entra in gioco l’esperienza del terapeuta che come un ingegnere di
softwer saprà dosare e gestire il come e quando dell’intervento terapeutico.
Questo articolo è ovviamente
L’evidenza clinica, i nostri pazienti trattati con successo e seguiti nel tempo sono la
nostra forza, ed il loro progressivo “non ammalarsi” più così di frequente e in maniera
così importante sono la dimostrazione chiara del funzionamento di tutta la strategia
terapeutica.
Ecco il Focus sulle patologie respiratorie e linfatiche di più frequente riscontro:
RINITE ACUTA
STICTA PULMONARIA: naso chiuso e asciutto.
SABADILLA: vellichio al palato, starnuti freqenti, parossistici. Rinorrea abbondante,
che, al contrario di Allium Cepa, migliora con l’aria calda. Leggero mal di gola.
PULSATILLA: rinite lieve, con muco fluido, non irritante, con perdita di gusto e
olfatto durante il giorno. Respirazione completamente ostruita durante la notte.
ALLIUM CEPA: rinorrea irritante, occhi gonfi con bruciore e lacrimazione, naso
congesto e chiuso, labbro superiore screpolato, cefalea frontale. Tale sintomatologia
tende a migliorare all'aria aperta.
EUPHRASIA: rinorrea e lacrimazione bruciante, le palpebre inferiori sono gonfie e
screpolate (raffreddore).
KALI BICHROMICUM: muco vischioso, giallastro, poi crostoso.
MERCURIUS SOLUBILIS: per rinite grave con narici spaccate, muco nasale crostoso
(ozena). Pegg. notturno.
FARINGITE ACUTA
BELLADONNA: faringe arrossato accompagnato da dolore, febbre e difficolta’ a
deglutire. Il bambino non mangia.
ACONITUM: stessa sintomatologia, insorta in poche ore, con febbre molto alta e
agitazione nervosa.
PHYTOLACCA: faringite acuta virale, aspecifica, con o senza febbre.
APIS: faringite “pallida”, con velopendulo traslucido e gonfio. Dolore pungente alla
deglutizione, che migliora assumendo liquidi e cibi freddi. La febbre non e’ alta.
MERCURIUS SOLUBILIS: linfoghiandole sottomandibolari aumentate e doloranti,
salivazione abbonfante, lingua gonfia ai cui margini si vede l’impronta dell’arcata
dentale.
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SPRAY LOCALI orofaringei a base di propoli, calendula, echinacea, ecc.
TONSILLITI
BELLADONNA: faringe intensamente iperemico, febbre alta, dolore alla deglutizione.
HEPAR SULPHUR: farmaco omeopatico per le suppurazioni. Infatti elimina il pus
dalle tonsille, perche’ favorisce lo svuotamento degli ascessi (sempre bassa diluizione
5-7CH).
KALI BICHROMICUM: ugola edematosa, tonsille ulcerate con pus giallastro
(scarlattina e infezione streptococcica).
MERCURIUS SOLUBILIS: faringe e tonsille congeste, rosse, edematose, con o senza
placche, alito pesante e lingua gonfia con l'impronta dei denti al margine.
Linfoghiandole sottomandibolari e laterocervicali aumentate++.
MERCURIUS CORROSIVUS: tonsillite grave con ulcerazioni, dolore, costrizione,
linfoghiandole aumentate++ (mononucleosi).
MERCURIUS CYANATUS: pseudomembrane grigiastre su ulcerazioni della mucosa.
Quadro simildifterico (antibiotici).
LACHESIS: tonsilla sinistra evidentemente violacea ed emorragica. Nelle ore seguenti
l’infezione si sposta alla tonsilla di destra. In Lycopodium avviene il contrario.
INFEZIONE STREPTOCOCCICA TONSILLARE
Regolarmente durante l’anno (soprattutto in primavera), e in ambiente scolastico,
avviene una diffusione di infezioni tonsillari sostenute dallo streptococco beta
emolitico di gruppo A.
Analizzando grandi numeri troviamo bambini con varie possibilta’ cliniche:
a) bambini senza manifestazioni cliniche (portatore sano asintomatico),
b) bambino accusa un malessere generalizzato con inappetenza e febbricola, altre
volte ancora ripetutamente si manifesta la tonsillite febbrile con pus tonsillare
con o e senza l’esantema scarlattinoso.
L’esame obiettivo, insieme al tampone faringeo, la VES e la TAS, e PCR, permettono
la diagnosi.
Allopaticamente, in tutti i questi casi, il bambino viene sempre trattato con 8-10 giorni
di antibioticoterapia, anche se (sia che sia) asintomatico e sia ovviamente che abbia la
malattia in corso.
E’ da notare che non sempre si ha la eradicazione dello streptococco dalle tonsille,
anzi sembra recidivare regolarmente.
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Sono d’accordo in linea di principo sulll’antibioticoterapia nella scarlattina manifesta,
o dove sia presente un massiccio ascesso tonsillare con difficolta’ alla deglutizione e
grave prostrazione del piccolo, e ovviamente nel bambino portatore di gravi patologie
sistemiche o croniche (cardiopatie, malattia reumatica, infezioni vie urinarie, ecc.).
Invece, vado a proporre una terapia omeopatica mirata per il bambino portatore sano
(tampone positivo), o paucisintomatico, e sicuramente per quel bambino in cui sia stata
gia’ effettuata la terapia antibiotica senza risultati.
Vediamo allora uno schema terapeutico che molto spesso puo’ permettere la
risoluzione del problema streptocco:
STREPTOCOCCINUM: nosode a bassa diluizione, 4CH, fiale per os, in soluzione
fisiologica. Una fiala al di’ a digiuno.
BELLADONNA: 5CH, granuli 3 granuli tre volte al di’
MERCURIUS SOLUBILIS, o CYANATUS: stessa diluizione e posologia.
PROPOLI/ECHINACEA: in spray, due puffs sul faringe-tonsille, tre volte al di’.
RIBES NIGRUM, ECHINACEA, UNCARIA
Terminato questo ciclo terapeutico, che dura circa 12-15 giorni, deve essere ripetuto
immediatamente il tampone faringeo.
Ci sono ottime possibilita’ che la risposta sia di negativizzazione al batterio.
Dove non e’ riuscito l’antibiotico, questo tipo di terapia al primo ciclo, gia’ puo’
risolvere l’infezione.
Il tampone andra’ poi ripetuto dopo circa un mese per un ulteriore controllo.
Con calma, in seguito, andranno sempre controllate le analisi del sangue (emocromo,
VES, TAS), l’esame delle urine, e per un massimo scrupolo, un E.C.G.
In tutti i casi quindi, nei quali il bambino e’ un portatore sano, non debilitato e
inappetente, in ordine con le analisi di laboratorio, possiamo praticare con una certa
tranquillita’ questo schema terapeutico, coadiuvato sempre dal farmaco omeopatico di
base.
La stessa cosa vale per il trattamento delle infezioni stafilococciche.
OTITE ACUTA
ACONITUM: indicato per otalgia violenta che insorge molto rapidamente, spesso
dopo un colpo di freddo (diminuire il dolore con paracetamolo e anestetici locali).
BELLADONNA: per l'infiammazione del timpano, con o senza febbre.
CHAMOMILLA: antidolorifico e antipiretico (l’analgesia non e’ pero’ paragonabile a
quella della chimica paracetamolo, ketoprofene).
FERRUM PHOSPHORICUM: e’ l’infiammazione della membrana timpanica. E’ il
farmaco principale per l’otite acuta, che puo’ essere prescritto contestualmente ai
rimedi prima citati.
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OTITE CATARRALE E MUCO-PURULENTA
HEPAR SULPHUR: alla 5CH per drenare il catarro nell'otite media se c’e’ un
drenaggio aperto. HEPAR SULPHUR 200K se non c’e’ questa via di drenaggio
(riassorbe).
FERRUM PHOSPHORICUM: infiammazione del timpano.
MERCURIUS DULCIS: otite cronica recidivante con catarro tubarico.
KALIUM MURIATICUM: per catarro vischioso cronico della tuba di Eustachio, se,
soffiando il naso, il bambino avverte il classico crepitio nelle orecchie.
SILICEA: per otiti croniche con suppurazione e perforazione timpanica.
MANGANUM: otite recidivante
SINUSITE
KALI IODATUM: per sinusite acuta con dolore frontale alla testa e scolo
mucopurulento rinofaringeo. In questi casi, solitamente, il bambino peggiora quando il
tempo e’ umido e freddo.
CINNABARIS: per secrezioni vischiose, piu' o meno abbondanti, accompagnate da
dolore alla radice del naso e delle cavita' orbitarie. I dolori possono essere lancinanti
ed accompagnati da arrossamento degli occhi.
KALI BICHROMICUM: per sinusite stabile, con muco denso e giallastro che scola
nel rinofaringe. Infiammazione delle mucose delle prime vie aeree.
HEPAR SULPHUR: secrezione maleodorante, ozena e ipersensibilita' al freddo.
H.S. in bassa diluizione favorisce la fluidificazione del catarro contenuto nei seni.
HYDRASTIS: secrezioni dense, che diventano crostose nel naso in sinusite cronica,
che tende ad aggravare con il calore.
MEZEREUM: per sinusite con dolore alle ossa della faccia, naso, zigomi e secreto
evidente sanguigno.
SILICEA: per sinusite medio-cronica con suppurazione, fistolizzazione ed erosione dei
turbinati. Rimedio pediatrico.
LARINGITE ACUTA
La laringite acuta e’ caratterizzata dalla seguente sintomatologia: dispnea, tosse secca
insistente, disfonia, stridore laringeo respiratorio, agitazione e pallore.
Il bambino e’ affannato, impaurito e respira meglio in posizione seduta. Possiamo agire
cosi’ se il quadro e’ di media gravita’ senza l’uso di cortisonici:
ACONITUM: ai primissimi sintomi
BELLADONNA: a seguire
SAMBUCUS NIGER e SPONGIA TOSTA: per il croup, con soffocamento, tosse
tipica dal timbro metallico (pronto soccorso).
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AFONIA-LARINGITE SUBACUTA
ARNICA: laringite da sforzo, per aver urlato, con infiammazione delle corde vocali
per abuso della voce.
ARUM TRIPHYLLUM: voce bitonale accompagnata da tosse secca e infiammazione
rosso viva delle prime vie aeree.
RHUS TOX: laringite da sforzo o da infiammazione, causata da causa un colpo di
freddo umido, con miglioramento della raucedine se il bambino parla.
CAUSTICUM: laringite con faringite e dolore alla deglutizione e alla respirazione (la
causa della sintomatologia insorge per aver subito un colpo di vento secco).
AREOSOLTERAPIA con acque termali o soluzioni ipertoniche. 2 ml per aerosol.
TOSSE
Sciroppo omeopatico (per es. Stodal, Droseplus, Drosetux, Vanda 4, Rumexan,
Tuikind, ecc.). Si assume un cucchiaino piu’ volte al di’ (tre-sei volte al di’) a secondo
degli accessi di tosse.
AREOSOLTERAPIA: acque termali (Sirmione, Stabbiano, ecc.), o soluzioni
Ipertoniche. 2 ml in areosol, una-due-tre volte al di’.
DROSERA: per una tosse secca, spasmodica, che insorge ad accessi, di tipo
pertussoide.
Il bambino e’ congesto, l’inspirazione e’ sibilante, ci puo’ essere vomito alimentare
senza nausea.
La tosse provoca dolori intercostali o addominali e peggiora con il caldo del letto, di
sera o dopo la mezzanotte. All’auscultazione il respiro risulta aspro e si sente qualche
nota di catarro a piccole bolle. Ci puo’ essere febbre.
La patogenesi del principio interessa i bronchi di grosso calibro.
BRYONIA: descrive una sintomatologia respiratoria caratterizzata da tosse secca,
insistente, causata da una prima infiammazione delle mucose. Il respiro è aspro,
accompagnato da febbricola. C’e’ dolore toracico centrale, a livello tracheale, cefalea
(Rx).
Il bambino beve grandi quantita’ di acqua o bevande fredde. La sintomatologia tende a
migliorare con il riposo, ma non con il caldo, la tosse aumenta con il movimento.
FERRUM PHOSPHORICUM: tosse secca molto bruciante, che precede una tosse
catarrale con espettorato sanguigno, accompagnata febbricola, astenia, sudorazioni
notturne (Rx).
CORALLIUM RUBRUM: per una tosse violenta che interessa tutto l’albero
respiratorio (dal rinofaringe, laringe fino ai bronchi), di tipo accessuale, incontenibile e
che peggiora all’aria aperta. Il soggetto espelle catarro denso.
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SPONGIA TOSTA: e’ il farmaco per una tosse secca, persistente, di tipo e dal timbro
laringeo, che insorge nelle prime ore della notte, all’improvviso e si accompagna ad
infiammazione e secchezza delle mucose di naso, faringe e laringe.
Insieme a Sambucus niger, Spongia e’ il farmaco per la laringite acuta, se il bambino
e’ agitato e migliora gli accessi ingerendo bevande calde, mentre peggiora se piegato
in avanti.
RUMEX: tosse all’uscita di casa al mattino, d’inverno, respirando aria fredda. La
madre capisce questa modalita’ e copre con una sciarpa il naso e la bocca del figlio.
COCCUS CACTI: crisi di tosse secca al risveglio e intorno alle 23, aggravata dal
caldo e migliorata dall’aria e al fresco.
CUPRUM: tosse secca, stizzosa, spastica. Broncospasmo.
PERTUSSINUM: nosode della pertosse. E’ il farmaco indicato per la malattia, e,
similarmente, per una tosse di tipo pertussoide, continua, ad accessi.
CORALLIUM RUBRUM: per tosse esplosiva, violentissima, fino al vomito.
BIOTERAPIE PER L’APPARATO RESPIRATORIO
RIBES NIGRUM 1DH: una goccia Kg di peso, una volta al di', in acqua, lontano
pasti.
ROSA CANINA 1DH: idem.
VACCINO OMEOPATICO ANTICATARRALE, una-due-tre dosi a settimana.
CASO CLINICO
Mi scuso con i medici esperti di omeopatia per la descrizione volutamente classica del
caso, ma sono certo che, una esposizione cosi’ strutturata, metta nella giusta evidenza
sia il trattamento omeopatico ed i suoi tempi di attuazione e sia il biotipo del bambino
con le modalita’ di espressione del sintomo (aggravamenti, miglioramenti, ecc.).
Un bambino di 13 anni, studente, viene portato per una visita medica omeopatica per
due motivi:
1) disfonia, provocata dallo sforzo vocale (quando urla, canta, ecc.), che si aggrava
progressivamente nel corso della giornata; nei periodi piu' critici é gia' presente sin
dal mattino.
Piu' che una raucedine si presenta come una diminuzione progressiva del volume della
voce, accompagnata da una grande sensazione di sforzo nel tentativo di produrla. I
genitori riferiscono che la sua disfonia peggiora anche in rapporto alla stanchezza
generale (gite, feste) e agli stati emotivi (nervosismo, stress).
2) estrema facilita' a contrarre malattie da raffreddamento, per lo piu' rinofaringiti, che
si aggravano regolarmente in bronchiti catarrali con o senza febbre.
Questa sintomatologia, inoltre, e' causa di un senso di prostrazione che sembra
sproporzionato all'entita' dello stato infiammatorio.
Detti episodi tendono ad essere recidivanti, in tutto il periodo inverno-primavera, nel
quale sono intervallati da fugaci e brevi remissioni.
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Difficilmente compare la febbre alta e non si sono mai verificati episodi gravi a carico
delle basse vie aeree.
La disfonia sembra essere indipendente dagli episodi di rinofaringite.
Questa tende a peggiorare la sera, con il freddo, con il vento, ma anche negli ambienti
eccessivamente riscaldati. Migliora, invece, con il riposo sia fisico che intellettuale,
negli ambienti moderatamente riscaldati o umidificati e con l'assunzione di bevande
fresche.
Per questa patologia, e per l’altra, ha ripetutamente eseguito cure allopatiche a base di
corticosteroidi sistemici e locali, antiinfiammatori, cure antibiotiche.
Dopo una pressoche' completa remissione, sia la disfonia che la rinofaringite e la tosse
tornano a recidivare costantemente, per cui i genitori sono propensi ad un approccio
medico diverso, cioe’ ad una terapia omeopatica.
Il bambino e’ magro, alto, la cute e' pallida, la fronte spaziosa, gli occhi grandi ed
espressivi (simpatici), la mandibola relativamente piccola e leggermente allungata (
infatti avrebbe il compito di portare la notte un apparecchio ortodontico per una
malocclusione); i denti sono piccoli dal margine irregolare, ci sono carie curate.
Il faringe e' lievemente iperemico, le tonsille intraveliche, il palato stretto. Il pannicolo
adiposo e’ quasi assente, la muscolatura di forma allungata, tonica, l'atteggiamento
della colonna e' in iperlordosi. Non c’e’cifosi.
In completa estensione, l'arto superiore si estende con un angolo braccio-avambraccio
di 180°, le mani sono piccole con dita affusolate.
Nulla da rilevare alla palpazione dell'addome all'auscultazione del torace.
Cuore tachicardico, ritmico, P.A. 135/70.
Videat O.R.L. e’ negativo per polipi laringei, ipertrofia adenoidea, sinusite (3 visite).
Analisi di laboratorio (Ves, Tas, ecc), sono nella norma, le IgE basse, le prove
allergiche negative, il Tine test neg.
Caratterialmente, il bambino e’ vivace, esuberante, chiacchiera e partecipa attivamente
al colloquio. E’ perfettamente esauriente nelle risposte, sa descrivere bene i suoi
sintomi e fornisce dettagli precisi e appropriati.
Ottimo scolaro, si cimenta nell’apprendimento di una lingua straniera. In quest’ultimo
anno ha dovuto ridurre tutte le attivita’ fisiche a causa dei malanni respiratori, ma non
sembra dispiaciuto piu’ di tanto. Pratica si’ sports, ma sempre con poco entusiasmo:
un po’ di tennis, nuoto, palestra, bicicletta, ecc, sono tutte attivita’ che lo coinvolgono
fino ad un certo punto. Il ragazzo, infatti, ama restare a casa, disegnare (bravissimo),
giocare, essere in compagnia di qualche amico o dei familiari (ha un fratello piu’
grande). Disordinatissimo, perde tutto, deve essere sempre controllato dai genitori per
evitare guai.
Non è privo di interessi extrascolastici: colleziona francobolli (in tal caso e’
ordinatissimo), gli piace la storia egiziana, sognare i viaggi che fara’ da grande, gli
animali.
L’appetito e’ buono, non ama i dolci, preferisce cibi salati e il latte freddo.
Da piccolo, la madre ricorda lunghi periodi di inappetenza e di estenuanti cure
ricostituenti, che hanno sortito sempre pochi effetti.
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L'alvo e' regolare. Mai un mal di pancia,
Il sonno, invece non e' regolare, Va a letto piu’ tardi che puo’, ha sempre qualcosa da
fare, e viene costretto a forza a spegnere la luce per dormire; poi, però, si addormenta
subito, svegliandosi stanchissimo, di malumore, dopo essere stato sollecitato ad alzarsi
in tutti i modi.
All'anamnesi familiare non ci sono patologie gravi, ne allergie.
Il nonno paterno contrasse una forma di TBC polmonare durante la guerra.
La madre e’sicuramente una fosforica, piccola, magra, nervosa (forse Platina).
Il padre un solfo-fosforico, un Sulphur iod.
Dal punto di vista omeopatico, da questo caso clinico, possiamo trarre i seguenti spunti
di riflessione:
il bambino e’ di costituzione fosforica (con un leggero fluorismo), longilineo, magro,
con viso triangolare, malocclusione dentaria. La sintomatologia ricorrente alle prime
vie respiratorie, la produzione di catarri e la disfonia, sono sempre espressione della
costituzione fosforica.
Anche l'aspetto psicologico descrive le note della costituzione: vivacita' intellettuale,
fantasia, molti interessi, ma una cattiva organizzazione del proprio tempo, fino al
disordine e alla stanchezza per troppo dispendio energetico.
In prima visita ho prescritto:
a) Calcarea phosporica in scala alta, 30/200/MK/XMK, una dose ogni 10 giorni al
risveglio.
(La funzione di questo farmaco e' dedicata alla costituzione fosforica del soggetto, che
presenta cioe' il corredo sintomatico e gli aspetti psicologici tipici di tale costituzione).
Ho aggiunto contestualmente:
b) per aumentare le difese immunitarie, Cu-Au-Ag in fiale per os una a giorni alterni.
c) Ribes Nigrum in macerato glicerico (40 gocce al di' per un mese). Il Ribes ha
proprieta' molteplici: e' un antinfiammatorio potente perche' agisce sulla corteccia
surrenale ed e’ un antiastenico.
d) un immunostimolante anticatarrale, sempre sottoforma di complesso omeopatico,
in dosi settimanali per cinque settimane con un intervallo di quattro settimane,
estremamente efficace per prevenire le patologie delle alte e basse vie respiratorie.
Questa e’ la parte di terapia, che possiamo definire di “base”.
Per affrontare invece i sintomi acuti, ho prescritto, al bisogno:
a) toilette rinofaringea per instillazioni nasali di soluzione fisiologia o salina,
b) areosolterapia con un acqua termale, 2 ml al bisogno,
c) Arum Tryphyllum, Arnica, Spongia. Tutti alla 5CH in gocce, 5 gocce sublinguali,
piu’ volte al di’.
Al controllo (dopo circa due mesi), il bambino e i genitori riferiscono un “incredibile
miglioramento” della rinofaringite e della disfonia, che e' apparsa solo
occasionalmente.
I catarri e lo scolo rinofarngeo sono sensibilmente dimuniti, anche lo stato mentale ha
conosciuto una sorta di riassestamento, lo stile di vita si e' decisamente regolarizzato e
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le manifestazioni emotive risultano di minore intensita’: il bambino é piu’ tranquillo,
meno agitato, meno con la “testa tra le nuvole”.
A questo punto prescrivo soltanto 4 dosi di un nosode omeopatico, il Tubercolinum
aviarie 200CH, una volta al mese, in modo da chiudere l'iter terapeutico, consolidare i
miglioramenti ed evitare ricadute.
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