“La Garfagnana sembra un rifugio” A proposito di
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“La Garfagnana sembra un rifugio” A proposito di
Il Giornale di Castelnuovo Periodico di informazioni, opinioni e approfondimenti di Castelnuovo di Garfagnana Redazione via traversa Vecchiacchi, 17 - 55032 Castelnuovo di Garfagnana (Lucca). Email: [email protected] - www.ilgiornaledicastelnuovo.it Anno II - Numero 3 - Febbraio 2008 IO G AG OM Direzione via Terme di Traiano, 25 - 00053 Civitavecchia (Roma) Registrazione n. 871/07 del 19/12/2007 presso il Tribunale di Lucca Dal Brasile giunge e pubblichiamo la corrispondenza di un professore di origini italiane “La Garfagnana sembra un rifugio” La nostra terra vista con gli occhi di chi non l’aveva mai veduta Jorge Coli è un docente universitario brasiliano venuto in visita in Garfagnana pochi mesi fa. Dopo aver letto il Giornale di Castelnuovo sul sito internet ci ha inviato questa lettera Ogni volta che si parla di un viaggio in Italia, si ripetono i nomi di città della Toscana: Firenze, Pisa, Siena sono menzionate con entusiasmo. C’è chi aggiunge: “E Lucca? E San Gimignano?”. Hanno bellezze universali, attraggono turisti di tutto il mondo. Infiniti sguardi si posano, giorno dopo giorno, sul Davide di Michelangelo, sulla torre inclinata. Sono opere e luoghi splendidi. C’è però un altro piacere, più segreto: fuggire dai capolavori inevitabili, dai programmi segnalati e trovare posti più discreti. Esistono paradisi non ancora rovinati dalla moltitudine di gente. È ben più difficile riconoscere dei nomi come Garfagnana o Barga che Pisa o Siena. La Garfagnana è una regione a nord della Toscana. Ci sono in essa montagne verdi, vertiginose, limitando la valle del Serchio. La regione di difficile accesso è già stata povera: in passato, senza risorse, molti dei suoi abitanti, i garfagnini, emigrarono negli Stati Uniti, in Australia, in Brasile. Nella valle del Serchio, qua e là, qualche cartiera macchia il paesaggio. Ma quando ci si addentra verso l’alto, sia nel margine sinistro sia in quello destro, si scopre una bellezza di intensa originalità, rude e rustica a causa delle scarpate e dell’isolamento, ma al tempo stesso leggera a causa dell’atmosfera luminosa, dell’arte romanica intatta e armoniosa. Nei ristoranti, senza turisti, il cibo è all’altezza del paesaggio, ricco di funghi porcini e tartufi bianchi locali. Da questi ultimi, quando grattugiati, emana un aroma singolare e stimolante. In un mondo sempre più bana- L’acqua della Garfagnana Nel precedente numero del giornale avevamo già parlato di “oro blu”; ovvero della preziosa acqua di cui è ricca la valle del Serchio. Ci eravamo chiesti di chi fosse l’acqua della Garfagnana e chi poteva aver diritto a gestirla, a raccoglierla, a conservarla, a venderla, ad utilizzarla. Ci siamo posti una domanda e la giriamo ai lettori. Nel tempo l’acqua è stata gestita dalla vecchia “Val- Sommario In questo numero: Pagina 2: Intervista a Lorenzo Nannizzi (PD) Pagina 3: Intervista a Luca Biagioni (AN) Pagina 4: Sicurezza sulle strade. Cosa fare? Corso alla Misericordia Pagina 5: A proposito di “donna” e Lettere in redazione Pagina 6: L’Osservatorio Ambientale e l’abolizione della plastica in Garfagnana Pagina 7: Ponti nel tempo Pagina 8: Fulvio Testi il poeta dai mille volti Nasce con questo numero un nuovo eroe: Ludovico Arrosto (vignetta di Maria Cristina Saisi) lizzato, sempre più caotico, la Garfagnana sembra un rifugio. C’è una certa severità nel fare dei garfagnini, che rende la loro accoglienza ancora più calorosa e aristocratica. Vi si trovano tradizioni inattese: nel villaggio di Pieve Fosciana lo sport, regolamentato, antico e popolare è il “lancio del formaggio” – che rimanda irresistibilmente alle mattane dei Monty Python. Ci sono panorami unici: una lunga cresta di roccia, ben in alto, ritaglia verso il cielo il profilo e le forme precise di un uomo disteso. È conosciuto come “l’uomo morto”, il che incrementa l’aspetto soprannaturale del paesaggio. Jorge Coli (Professore brasiliano) darno”, dall’Enel con i bacini per la produzione di energia idroelettrica e oggi da società e da consorzi. multiservizi. Ebbene ci domandiamo: ma le amministrazioni della Garfagnana hanno o no il controllo dell’acqua? E un giorno è ipotizzabile una gestione completamente esterna estranea ai garfagnini? Certo si tratta di una domanda puramente ipotetica basata su un dubbio, ma perchè non parlare dell’acqua della Garfagnana? Del resto è o non è il nuovo “oro blu”? Non è più sufficiente quanto si fa per il mondo femminile A proposito di “donna” L’8 marzo si rinnova una festa superata Da anni imperversa, per la gioia di fiorai e pizzerie, una festa che non è più commisurata alle esigenze e allo scopo per il quale era nata. Insomma l’attuale festa della donna non può bastare al mondo femminile. L’8 marzo contiene alcuni passaggi che sono superati, sorpassati dall’attuale realtà. Fin dagli anni sessanta al centro del desiderio delle donne si è trovato il sogno – lecito - di voler conquistare spazi seguendo un percorso con regole maschili... SEGUE A PAGINA 5 Editoriale Arrivederci Il ricordo è il collante che permette alle società civili di conservare una memoria utile per il futuro. E di ricordi ognuno di noi se ne porta dietro molti, come se tra cuore, polmoni e stomaco, dietro a fasci di nervi e vene e arterie, ben protetto da muscoli e tendini, se ne stesse una sacca colma di parole, immagini e poesie. E il tempo, se ci fa dimenticare qualche dettaglio, non ci permette di chiuderla quella sacca che rimane lì pronta ad aprirsi al mondo come una melodia. Da piccoli non era facile andare dal dottore, sedersi su quelle sedie di plastica e ferro, bianche, con altri bambini silenziosi come nemmeno in chiesa di fronte al Cristo. Eppure era una cosa da farsi con i pantaloni corti dell’estate e quelli lunghi di velluto a coprire il freddo, e poi le sciarpe e tutto l’utile e pesante fardello della paura della puntura o di chissà quale altra diavoleria. Il dottore per un bambino è una figura eterea che fluttua tra il buono e il cattivo, tra chi sorride e forse ti conquista, ma in fondo sai, che non ti devi fidare mai. Lui non era così. Quei suoi baffoni grandi da sembrare un personaggio dei cartoni animati in uno studio con il lettino e le vetrine e alle pareti qualcosa della Garfagnana, con una lampada gialla e la sua voce roca. Finiva tutto sulla porta quando si entrava. La paura era tutta lì, nell’attesa, poi il resto diventava un gioco con lui come maestro e amico. Alla fine la striscia di legno che serviva per vedere le tonsille era in regalo e si giocava fino a casa, poi finiva come il timore che ci aveva accompagnato dal dottore. Ora quel dottore se n’è andato e rimane il dolce ricordo. Arrivederci Gabriello. E grazie. Il direttore Pagina 2 Numero 3 - Febbraio 2008 Il Giornale di Castelnuovo I GIOVANI E LA POLITICA - Intervista a Lorenzo Nannizzi dell’assemblea del Partito Democratico Investire su artigianato e turismo “Ciò che ci muove è, per quanto sia possibile, cambiare il mondo” Il vocabolario della politica Di cosa parliamo quando affrontiamo il mondo della politica? Oggi più che mai di fronte alla evidente crisi economica il cittadino si rivolge alla politica per vedere risolti i problemi di vita quodiana. Arrivare in fondo al mese con un carovita senza freni; evitare i prestiti a breve e lungo termine; cercare lavoro per i figli e desiderare un futuro migliore per tutti. Questi i problemi e i “sogni” dei cittadini. Ebbene le democrazie moderne si sono dotate di strumenti che hanno come obiettivo quello di gestire il bene pubblico (la res-publica) e venire incontro ai problemi della popolazione. Dunque l’uomo politico è un amministratore eletto dal popolo e da questi elevato al rango di deputato. Scelto dagli elettori che gli concedono il diritto e il dovere di gestire la res-publica. Ovvero in altre parole il deputato del popolo amministra i beni della comunità nel nome del popolo che la compone, scegliendo soluzioni adeguate, proprie e idonee a soddisfare le richieste e risolvere le esigenze (dunque “fa politica”). Se l’amministratore amministra con equità ed efficienza la res-publica, può ambire a vedersi rinnovato il mandato o aspirare a salire i gradini che compongono l’articolato sistema italiano. Ma non solo. L’uomo politico, oltre a mostrare capacità ammistrative, deve saper giocare tra gli equilibri imposti dai poteri forti che compongono la società ed essere deputato di tutti e non solo di alcuni. La res-publica appartiene all’intera città e questo il deputato del popolo non deve mai dimenticarlo. Questo, tra difficoltà ordinarie e contingenti, endemiche e casuali, il ruolo e il compito del deputato del popolo. Deputato del popolo oggi al centro di una bufera morale e grave crisi di identità politica. Serve dunque un rinnovamento: ma come? Quale la via da seguire? In questo numero del giornale mettiamo a confronto due giovani castelnuovesi desiderosi di prestarsi alla politica: Luca Biagioni e Lorenzo Nannizzi. Vediamo quali le loro “ricette” per Castelnuovo. Prima di cominciare ti chiediamo di fare una tua personale presentazione politica riguardante: il ruolo che svolgi, quale movimento rappresenti, che tipo di attività intraprende il tuo gruppo. Il mio attivismo politico è direttamente proporzionato alla giovane età; ho cominciato ad interessarmi di politica all’età di 14 anni tesserandomi ne “I giovani comunisti”. A sedici anni, complice una “maturazione politica” ed una sorta d’incompatibilità crescente con il movimento ho deciso di dedicarmi alla ricerca d’un'altra formazione politica che potesse al meglio rispecchiare e valorizzare i miei ideali; così assieme a Nicola Rossi ed Emanuele Marcucci (niente sarebbe stato senza il loro impegno costante e fervente passione) fondammo il primo circolo della Sinistra Giovanile, movimento legato a quelli che erano i Democratici di Sinistra, della Garfagnana. Dopo nemmeno un anno fui chiamato a ricoprire il ruolo di segretario della federazione di Lucca (incarico che tutt’ora ricopro), con il preciso compito di risanare e rilanciare un gruppo allora spento, lasciando il circolo castelnuovese nelle valenti mani di Elisa Bertoni. Con le elezioni del 14 ottobre sono stato eletto all’interno dell’assemblea costituente regionale del Partito Democratico, entrando poi nel coordinamento provinciale e recentemente nell’assemblea territoriale e comunale. Parallelamente svolgo il ruolo di Presidente della Consulta Provinciale Studentesca dopo una parentesi da rappresentante d’istituto dell’ I.S.I. Barga. Da dove nasce la tua passione per la politica? Ed il senso dell’appartenenza? La mia passione politica nasce semplicemente dal sentimento che comunemente, e forse anche banalmente, accomuna la maggioranza degli adolescenti ovvero il puro e semplice spirito di contestazione, aiutato, nel mio caso, da una pesante e critica (etimologicamente “analisi”) lettura di opere leve proponete per provare a superarli? Nell’ordine : 1. Viabilità: è possibile un accesso veloce e sicuro alle principali arterie nazionali ? 2. Lavoro futuro in Garfagnana: quali prospettive? 3. Ambiente: solo da tutelare per motivi di salute collettiva o da valorizzare come risorsa? spazianti da Don Milani a Marx. Si sceglie di fare politica più sulla scia di una identità politica di livello nazionale (l’appartenenza ad partito piuttosto che ad un altro) oppure si parte da una voglia di migliorare le cose che non vanno nella nostra realtà, nel nostro comune o nella nostra valle? Non si sceglie di fare politica; la politica è implicita nell’uomo, ciò che ci muove è, per quanto sia possibile, cambiare il mondo. L’appartenenza ad un partito, la famosa tessera, è solo una testimonianza di chi, rispecchiandosi in un manifesto ideologico partitico, vuole “metterci la faccia”. L’attivismo, non è banalmente una scelta, è coraggio, voglia di mettersi in gioco, vincere e perdere. La politica è una vocazione, sta a noi accettare o meno la sfida, nelle sfumature con cui essa si presenta. Giovani e politica in Garfagnana. Cosa osservi ? Quali sono le tue considerazioni ? Hai alcune proposte ? Ho sempre pensato che la Garfagnana sia una terra particolare per la partitica. Viviamo in una valle in cui il confronto multiculturale e multietnico sono all’ordine del giorno, difficoltà fisico/geografiche che incidono su viabilità ed urbanistica ed altro ancora; ciò crea nei giovani spunti incredibili di riflessione ed approfondimento. Non esiste l’antipolitica od il menefreghismo, esistono solo un’appartenenza partitica od un semplice ma valente pensiero. Da noi i giovani pensano e si spendono. Colgo l’occasione per porgere i miei sinceri complimenti ad Azione Giovani a cui, pur non condividendo idee e posizioni, riconosco impegno costanza e coerenza. I giovani non sono solo un voto, ma voce e pensiero, da valorizzare e soprattutto ascoltare. Aprite le porte “al nuovo” e confrontatevi poiché solo con un dialogo generazionale possiamo andare avanti. I problemi della nostra valle sono molti, qual’ è la ricetta che voi giovani 1 -Molte parole in merito si spendono sulla LuccaModena, ma la mia posizione si spende per un potenziamento delle rete stradali e ferroviarie locali, che comporterebbe un miglioramento del settore lavorativo. 2 - Se dovessi definirle con un colore, tra bianco e nero, sceglierei il grigio. Tutto è influenzato da una mancanza di spazi fisici ove far sorgere nuove industrie; credo che primariamente dovremmo investire su artigianato e turismo vista la naturale predisposizione della valle. Sono poi convinto che, come precedentemente detto, il potenziamento delle reti di trasporto sia fondamentale per il rilancio e l’affermazione della Garfagnana. 3 -Visto il contesto in cui ci troviamo sarebbe ipocrita negare la risorsa che si presenta dinanzi a noi, non a caso il nostro territorio è rinomato per la propria bellezza e ricchezza ambientale; è nostro dovere tutelarlo poiché, con un mirato lavoro, ne gioveranno sia la salute collettiva che le possibilità d’investimento su di esso. Intervista di Barbara Coli Interrete: dal 2000 l agenzia letteraria Lettura manoscritti Editing Avviamento alla pubblicazione Rappresentanza all estero Interrete Agenzia letteraria www.interrete.it [email protected] Servizio di lettura - via Milano, 44 - 73051 Novoli (Le) Il Giornale di Castelnuovo Numero 3 - Febbraio 2008 Pagina 3 I GIOVANI E LA POLITICA - Intervista a Luca Biagioni del circolo Azione Giovani di Castelnuovo La "Lucca-Modena" è una necessità “Lotto per migliorare la cose che non vanno sul nostro territorio” Prima di cominciare ti chiediamo di fare una tua personale presentazione politica riguardante: il ruolo che svolgi, quale movimento rappresenti, che tipo di attività intraprende il tuo gruppo. Sono presidente del circolo di Castelnuovo Garfagnana e membro del direttivo provinciale di Azione Giovani, movimento giovanile di Alleanza Nazionale di cui faccio parte. Il mio obiettivo è creare, attraverso il circolo, uno strumento di aggregazione dove i ragazzi possano confrontarsi e attraverso il quale possano far sentire la propria voce riguardo ai problemi locali e nazionali. Da dove nasce la tua passione per la politica? Sicuramente nasce da molto lontano visto che sono cresciuto a pane e politica fin da piccolo. Ho sempre seguito con interesse le campagne elettorali e i programmi di politica fin da quando ero bambino. Tutto questo unito alla mia predisposizione alla critica, alla voglia di proporre nuove idee e di cercare sempre di affrontare e risolvere i problemi mi ha portato ad occuparmi di politica in prima persona. Ed il senso dell’appartenenza? hanno il completo controllo della valle. A mio parere credo si possa disinteressarsi di ogni cosa ma non di politica perché in ogni caso è la politica che si interessa a te. Se non vai a votare gli altri sceglieranno comunque il tuo futuro. Tutti dovremmo ricordarci che il diritto di voto è stata una conquista faticosa che sarebbe bene sfruttare nel migliore dei modi. Se si ragiona secondo coscienza l’appartenenza ad un partito o ad un altro non si sceglie ma è una cosa innata. Entrare a far parte di Alleanza Nazionale è la logica conseguenza delle mie idee. Per dirla in gergo calcistico non mi sono mai visto con un’altra casacca. Non ho sicuramente scelto la via più facile ma quella che mi permette di fare e dire quello che penso perché mi rispecchio completamente negli ideali e nei principi del Partito. Si sceglie di fare politica più sulla scia di una identità politica di livello nazionale (l’appartenenza ad partito piuttosto che ad un altro) oppure si parte da una voglia di migliorare le cose che non vanno nella nostra realtà, nel nostro comune o nella nostra valle? Per quanto mi riguarda prima mi sono interessato alla politica nazionale poi ho cominciato a darmi da fare per migliorare le cose che non vanno sul territorio, lottando per la salvaguardia degli interessi dei cittadini di Castelnuovo e di tutta la Garfagnana. Giovani e politica in Garfagnana. Cosa osservi? Quali sono le tue considerazioni ? Hai alcune proposte ? I giovani non si interessano molto alla politica e soprattutto dalla nostra parte, la destra, è difficile che i ragazzi vogliano esporsi e impegnarsi in prima persona nel movimento. I motivi sono essenzialmente due: il sentimento di sfiducia verso la politica a livello nazionale e la situazione locale dove le sinistre I problemi della nostra valle sono molti, qual’è la ricetta che voi giovani leve proponete per provare a superarli? 1. Viabilità, è possibile un accesso veloce e sicuro alle principali arterie nazionali ? 2. Lavoro futuro in Garfagnana : quali prospettive ? I temi riguardanti la situazione delle infrastrutture e le prospettive di lavoro future sono strettamente collegati: la Garfagnana è senza dubbio in una fase molto critica della sua storia, non ci sono posti di lavoro e le attività che operano sul territorio faticano ad andare avanti. Il problema è senza dubbio legato alla situazione delle nostre strade, infatti non esistono infrastrutture adatte che possano permetterci di raggiungere in breve tempo le città vicine. Questa disastrosa situazione infrastrutturale ha portato, e purtroppo porterà ancora, alla chiusura di numerose fabbriche, costrette a trasferirsi in zone dove le reti di comunicazione adeguate sono già una realtà. Con un quadro del genere la realizzazione della cosiddetta "Lucca-Modena" è una necessità. Di questo gioverebbero non solo le nostre aziende ma anche e soprattutto i singoli cittadini che con un collegamento veloce potrebbero lavorare in Emilia continuando a risiedere e quindi investire i soldi guadagnati in Garfagnana. Senza le infrastrutture invece saranno costretti ad emigrare in modo stabile con conseguente spopolamento dei nostri comuni. 3.Ambiente : solo da tutelare per motivi di salute collettiva o da valorizzare come risorsa? L’ambiente va tutelato e valorizzato, non si può continuare a inquinare e a consumare senza criterio. La sostituzione dei combustibili fossili con le bioenergie prodotte in modo sostenibile è sicuramente una delle risposte più valide per mitigare l’effetto serra mentre la raccolta differenziata porta a porta potrà farci recuperare e riciclare numerose tipologie di rifiuti. NEW RENAULT LAGUNA SPORTOUR, CON 3 ANNI DI GARANZIA O FINO A 150.000 KM.* UN NUOVO STANDARD DI QUALITA’. www.renault.it NEW RENAULT LAGUNA SPORTOUR. 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Intervista di Barbara Coli Pagina 4 Numero 3 - Febbraio 2008 Il Giornale di Castelnuovo Quattro vie principali hanno bisogno di urgenti interventi di riqualificazione e rinnovamento Sicurezza sulle strade in primo piano La provinciale del Piano Pieve è una strada con 49 “trappole” La situazione delle strade di Castelnuovo non è buona. Via Roma e via Marconi dal ponte Emanuele fino alla stazione; viale Pascoli da Carbonaia fino a Torrite; via Azzi dal ponte di Sant’Antonio (oggi Ponte Giannasi) fino al grande incrocio delle scuole e infine la vecchia via provinciale che taglia tutto il Piano Pieve fino a Pontardeto, hanno una illuminazione insufficiente, mancano o sono ostruiti dal parcheggio delle autovetture i marciapiedi, non esistono limitatori di velocità o dossi di riduzione della stessa di alcun genere, assente o fortemente sbiadita la segnaletica dipinta sulla carreggiata. Insomma camminare su questa strade sia per gli automobilisti, sia per i pedoni, rappresenta un pericolo. Ma scendiamo nel dettaglio. La via provinciale del Piano della Pieve è percorsa da tutto il taffico che scende dall’alta Garfagnana. Esiste un limite di velocità posto a 50 Kmh ma praticamente la velocità media si assesta tra i sessanta ed i settanta kmh, ma con il calare delle tenebre o di notte in assenza di traffico si assistono a vere e proprie gare di velocità. Oltre al problema reale e ai gravi incidenti già verificatisi sulla strada, questa via rappresenta un pericolo enorme nei suoi pochi metri. Forse nemmeno un chilometro che vede l’innesto di ben 9 strade comunali e oltre 40 ingressi privati. Risalendo da Portardeto in direzione di Castel- nuovo un tratto presenta in poche decine di metri 15 ingressi tra pubblici e privati. Troppi per il nulla che allo stato attuale regola il traffico. Urge dunque un intervento. Ma quali i passi da compiere? In primis dotare la strada di dossi di rallentamento della velocità (ne basterebbero quattro) in prossimità dei passaggi pedonali che devono essere messi in sicurezza e dotati di illuminazione maggiorata (allo stato attuale esiste solo la segnaletica con cartellonistica verticale). Poi costruire un marciapiede (impossibile purtroppo in alcuni tratti, ma possibile in altri) che possa permettere ai pedoni di camminare senza rischiare ad ogni passo la vita. Infine rifare completamente l’illuminazione pubblica con luci moderne schermate per il cielo e con proiettori gialli antinebbia. Seguire questo esempio poi con le altre vie come quelle che dalla stazione conducono alle scuole o in centro è un obbligo, perché incrociare le dita per scongiurare un incidente grave non è un buon metodo di governo. G.C. Il caso “Ponte Vittorio” e i dati nazionali degli incidenti Intervento urgente Ogni giorno sulle strade di tutta Italia 60 persone vengono investite da un'automobile, un camion od una moto. Di queste: due perdono la vita mentre 58 vanno in ospedale per poi uscirne con invalidità anche permanenti. Nel 2006 sono state 758 le persone uccise con un allarmante aumento del 7,9% rispetto all’anno precedente, che si traduce con l’incremento di 55 vite umane spezzate. Nel 51% dei casi non c'è nessuna responsabilità da parte del pedone. Questo è un dato che va in controtendenza rispetto al numero dei morti causati da incidenti stradali che è diminuito del 4,7 % (dato che riguarda i guidatori ). Analizzando i dati emerge che le fasce maggiormente colpite sono rappresentate dagli anziani ( 55 % ) e purtroppo dai bambini. Nel 2006 sono rimasti privi di vita, lungo le strade, 40 bambini per un incremento del 60% rispetto all’anno precedente. E Castelnuovo come risponde e si prepara a quella che sta diventando una vera e propria drammatica emergenza? La nostra città è in effetti piena di trappole per chi va a piedi. Il campionario è vario: si va dalle strisce pedonali ormai logorate, alla scarsa illuminazione pubblica, alla mancanza di marciapiedi o alla loro occupazione da parte di auto e scooter, agli autobus che effettuano le fermate in mezzo alla strada. Abbiamo ricevuto molte segnalazioni in merito e ne riportiamo solo alcune per evidenziare il problema. Le persone che utilizzano il treno e compiono a piedi il tragitto tra la stazione e il centro storico (Via Marconi-via Roma), devono spesso zizzagare tra auto parcheggiate sul marciapiede camminando sulla carreggiata. Viale Pascoli, che collega la zona di Carbonaia con Torrite, a causa del transito di auto e camion (anche a forte velocità !) è diventato molto stressante per chi invece voleva farsi una tranquilla passeggiata. A tutti questi problemi strutturali si somma la scarsa cultura degli automobilisti che, ad esempio, non rispettano le persone sui passaggi pedonali. E’ sufficiente vedere cosa succede sul passaggio di ponte Vittorio: la tragedia è sfiorata molte volte e sempre per ignoranza dei guidatori. Di esempi ce ne sono molti altri e di lavoro altrettanto per rendere sicura la persona che cammina lungo le nostre strade, noi rilanciamo l’idea di munirsi di gilet ad alta visibilità o vestiti chiari e riflettenti che possono salvare le nostre vite specialmente nelle serate di pioggia e nebbia. In attesa di altri contributi in merito non ci resta che augurare buona fortuna a tutti i pedoni. Ma non può essere sufficiente. Alla Misericordia il “Corso di soccorritori” Sabato 2 Febbraio scorso si è svolto, presso la sede della Misericordia di Castelnuovo, il corso per la formazione di soccorritori di livello avanzato. Gli iscritti al corso erano 45 di cui 17 hanno conseguito la qualifica di “Soccorritore di livello avanzato” cioè abilitati a svolgere servizio di trasporto di emergenza sanitaria 118. I rimanenti svolgeranno all'interno della Misericordia servizi sociali o attività in cui la Misericordia è impegnata come telesoccorso, servizio di sorveglianza attiva alla persona anziana, custodia museo, orto sociale diretto a soggetti svantaggiati, trasporto disabili ecc. Il corso si è svolto seguendo le linee guida della L.R. 25/2001. La Direzione del corso è stata affidata al Dr. Alberto Mariani in collaborazione con i tutor Iacarelli Manuela, Tardelli Tiziano, Lunardi Luca e loro collaboratori. Il tutto sotto la direzione dell'incaricato di Magistrato per la formazione Giannotti Mauro. A nome del Magistrato il Governatore Franco Taddei ringrazia tutti i partecipanti, i medici ed i volontari della misericordia che hanno contribuito alla ottima riuscita del corso. Il Giornale di Castelnuovo Numero 3 - Febbraio 2008 Pagina 5 E’ necessario e imperativo che siano le donne a parlare e decidere sui problemi del mondo della donna Ridisegnare la festa della donna L’8 marzo non è più commisurata alle esigenze e allo scopo della nascita Intendiamoci: credo che a parlare del mondo della donna debba essere solo la donna. L’uomo finisce sempre con il cadere nella rete dei luoghi comuni e non capisce (e forse non ha mai capito) le reali esigenze. Per questo entro nel “campo spinoso” del roseo mondo incerto gettando un sasso. Poi mi fermerò. Mi auguro siano penne al femminile a proseguire questo discorso. Da anni imperversa, per la gioia di fiorai e pizzerie, una festa che non è più commisurata alle esigenze e allo scopo per il quale era nata. Insomma l’attuale festa della donna non può bastare al mondo femminile. L’8 marzo contiene alcuni passaggi che sono superati, sorpassati dall’attuale realtà. Fin dagli anni sessanta al centro del desiderio delle donne si è trovato l’esigenza – lecita - di voler conquistare spazi, ma seguendo un percorso con regole maschili e chiedendo riconoscimenti ponendosi in antagonismo con l’uomo. Cercando di diventare dunque donna manager, scimmiottando il sistema maschilista. Di raggiungere posizioni dominanti scegliendo la via della libertà sessuale o in un volger di sguardi di lotte e contestazioni. Oggi questa chiave di lettura e questo modus operandi del mondo rosa non ha più ragione di essere e possiamo affermare che ha perso la propria efficacia. Dunque se ieri la donna usciva allo scoperto con l’ambizione di seguire le orme di conquista dei diritti tracciate dai maschi, nel 2008 la donna ha la consapevolezza dei propri pregi e conosce i propri spazi, ma la società non è ancora pronta a seguire questo antagonismo formativo e non più di semplice ribellione. Ci nascondiamo dunque dietro a feste che contri- buiscono ad offuscare ed annebbiare ancora di più la strada, tanto da rendere arduo il percorso da compiere. E non possono bastare più convegni rosa, mimose, pizze,“i piatti oggi li faccio io”, e quanto la tradizionale empasse del binomio in conflitto maschio-femmina ha creato dagli anni sessanta. Oggi la donna non chiede più la semplice libertà, ma ha chiaro il disegno che intende realizzare. Per questo giudichiamo negativamente anche le quote rosa. Elemento assai discriminante perché porta in politica controfigure e non favorisce la nascita e la formazione di una classe politica al femminile. Ma il problema non è solo di facciata. Non possiamo e non dobbiamo fermarci alla marginalità della questione. Da cambiare, modificare è l’intera struttura culturale che avvolge e coinvolge le donne. Ma cosa fare in concreto in ambito locale? Favorire fin dai Comuni, Province, Regioni, Comunità Montane la nascita di strumenti a tutela della maternità, del mantenimento dei figli, all’apertura di asili nido, al sostegno economico e culturale della donnamamma, della donna-figlia, della donna-moglie e della donna-nonna. Redigere una carta del rispetto del mondo femminile da far firmare con adesione completa a operatori del mondo dell’industria (le donne sono le più colpite dalla precarietà), della politica, della cultura, dei mass-media. Si parte anche da questo. Dal riconoscimento una volta per tutte di diritti pieni e sacrosanti. Ma non facendoli cadere dall’alto come una sorta di “aiuto” o “favore”. E neppure farla diventare “conquista”. Deve essere gesto normale, quotidiano. Salve, vi scrivo per rispondere all'articolo che trattava del sondaggio da cui emerge che a Castelnuovo non è accettata l'idea di ospitare due famiglie Rom; vi è scritto che il povero non piace perché ci mette di fronte ai nostri limiti di possesso. Non ho paura del povero, ma ho paura delle persone che la povertà fa diventare persone con pochi scrupoli perché non c'è nessuno a difenderci, a punire in modo onesto e calibrato le azioni cattive. E le persone sono stanche dei privilegi dati agli stranieri, privilegi che spesso non sono concessi agli italiani nelle stesse condizioni. Se la gente non vuole i ROM è perché siamo in un momento molto delicato per la questione: i mass media fomentano la caccia all'ebreo, ops, al rom, così da distogliere l'attenzione da problemi più tangibili e urgenti, e il sistema giudiziario -con annessi e connessi quali i corpi armati "di difesa"sembra una pessima caricatura in stile Simpson. E' ovvio che c'è paura: i rom uccidono, stuprano, rubano e si sa che se fai il bravo dopo poco puoi uscire dal carcere; oppure,anche meglio, ci si può ritrovare protagonisti di pubblicità pacchiane dopo l'omicidio di quattro persone. Ai rom è permesso accamparsi in bidonville di fortuna, cosa che gli italiani difficilmente potrebbero tener su più di un giorno senza essere sgombrati, figliano in maniera massiccia per poi far vivere i figli nel fango e nella miseria e mandarli a elemosinare, rubare, vendere i loro corpi. Tutto questo è tollerato. La storia dei rom che rapiscono i bambini non è esattamente una leggenda metropolitana... Perciò trovo il tono romantico e psico-sociologico con cui è stata affrontata la questione fuori luogo e decisamente lontano dalla realtà, la situazione andrebbe analizzata seriamente con una visuale globale e imparziale, senza pendere sempre dalla parte degli stranieri per paura di discriminarli. Chiara Vergamini Gentile direttore, ho appena finito di leggere l’articolo sul suo giornale riguardante lo scottante PROBLEMA sulle famiglie ROM, premetto che leggendo l’articolo sono rimasto molto sorpreso in quanto quando uno decide di mettere nero su bianco su un giornale e trattare di un argomento così delicato, dovrebbe almeno avere l’accuratezza di rimanere neutro su l’argomento che tratta, a me personalmente e non solo, ha dato fastidio che si sia schierato da una parte, è vero c’è la libertà di stampa ed ogni uno può esprimere i propri giudizi, ma in questo caso chi l’ha scritto abbia almeno la forza di concluderlo firmandolo (visto che sembra un articolo anonimo). Non sapevo del referendum on-line lanciato sul vostro giornale, se avessi votato non nego l’evidenza, ma avrei votato certamente di no ed allora da 63% la media sarebbe salita, non è assolutamente una questione di paura della povertà come l’anonimo giornalista ha scritto, anche perché non ho niente in contrario contro le famiglie extracomunitarie o comunitarie dell’est Europa (i nuovi fratelli entrati nella comunità europea) che si sono Andrea Giannasi Si festeggia Spartaco Lupi Lettere in redazione Dopo la pubblicazione dei dati sul sondaggio sulla questione dei Rom abbiamo ricevuto molte lettere. Abbiamo deciso di pubblicare proprio due interventi per rilanciare il bibattito. Sappiamo che le risorse nelle casse delle amministrazioni sono poche, ma non possiamo più permetterci di lasciare in stato di abbandono un motore, un cardine vivo della società. Perdere una donnamamma dunque non significa solamente perdere figli che rappresentano il futuro. Ma sia chiaro: non si tratta di riscossa o di potere rosa o quant’altro gridato al vento. In gioco c’è il nostro futuro di civiltà, di sensibilità, di coerenza. E’ lontano il tempo degli slogan (ce ne guardiamo bene dal lanciarli) ma saremmo i primi a gioire per una sindaco donna. Avanti allora, che la politica faccia il suo corso senza quote, barriere o sezioni. Con meno rosa e più sincerità. perfettamente inserite a Castelnuovo di Garfagnana, i ROM per cultura, quindi per scelta propria hanno una mentalità diversa rispetto alle altre famiglie che sono venute a Castelnuovo, siamo nel 2008 ed ormai abbiamo la tecnologia per informarci su qualsiasi cosa oggi giorno, quindi non nascondiamoci dietro alle solite storie retoriche, chi non accetta i ROM o è razzista o è disinformato, il fatto è che il vostro referendum on-line non è andato come volevate, il 63% della popolazione ha espresso le proprie perplessità legittime, è un dato schiacciante del quale dovete prenderne atto, resta l’amaro in bocca che invece di limitarvi a trascrivere il dato riscontrato, l’anonimo e timido giornalista si è schierato chiaramente insieme ai 37% che hanno votato a favore e questo non lo trovo giusto, per me ovviamente chi scrive un articolo deve rimanere al di sopra delle parti altrimenti rischia di diventare un giornale politico, rischia di rovinare una splendida idea, perché il vostro giornale mi ha coinvolto, lo ritengo una splendida iniziativa. Lettera firmata La famiglia Lupi, con molti componenti della Corale di Castelnuovo, ex coristi, istruttori della piscina comunale e tanti amici hanno festeggiato il compleanno di Spartaco, molto conosciuto a Castelnuovo per le sue numerose azioni nel mondo del volontariato. In realtà si è trattato di un pranzo a sorpresa, che grazie alla complicità della moglie, dei figli e dei nipoti è veramente riuscito bene. Durante il pranzo, chiamato a parlare, Spartaco si è detto molto emozionato, ma chiaramente soddisfatto della bella iniziativa. Tra i tanti ringraziamenti ed applausi i membri della Corale hanno ribadito al loro “Presidentissimo” che molti successi raccolti nei 20 anni di attività, appena compiuti, sono da attribuire in larga parte al suo generoso e proficuo operato. Pagina 6 Numero 3 - Febbraio 2008 Il Giornale di Castelnuovo RIFIUTI - Sarebbe la soluzione ai tanti problemi di coordinamento tra i molti interlocutori in campo Creare un “Osservatorio Ambientale” Unire enti pubblici e privati, società e associazioni per dialogare Non c’è ancora un’emergenza immondizia e ci auguriamo mai di doverci trovare di fronte a casi drammatici, ma parlare di rifiuti e di educazione al consumo eco-sostenibile è secondo noi l’unica via possibile. Così come la scelta di costituire in Garfagnana un “Osservatorio permanente sullo stato della qualità dell’aria, dell’acqua, delle contaminazioni del sottosuolo e dei campi elettromagnetici”. Osservatorio all’interno del quale gli enti pubblici e privati, l’Arpat, le associazioni specializzate, i rappresentanti diretti dei cittadini, possano studiare le strategie future il più possibile vicine alle esigenze del futuro della valle. Da anni ormai stiamo assistendo ad un continuo e infruttuoso muro contro muro tra cittadini, associazioni, enti pubblici e privati, che sembrano non “ascoltarsi”. Eppure è proprio dal dialogo e dal confronto che si possono trovare le vie migliori per il futuro. L’Osservatorio è per questo secondo il Giornale di ARPAT cercasi Castelnuovo una opportunità da sfruttare. Una via comune per affrontare le posizioni future. Anche perchè - secondo i dati pubblici resi noti dai Comitati ambientalisti garfagnini (e non solo) la situazione delle emissioni nell’aria di polveri e inquinanti non è più sostenibile. Inoltre esiste il reale problema della mancanza continua di un monitoraggio della Garfagnana in merito alla qualità dell’aria, dell’acqua, dei campi elettromagnetici e del suolo. L’Osservatorio in sè sarebbe un tavolo di lavoro tra i diversi soggetti che incaricano una società esterna di monitorare le qualità ambientali. Una volta costruita una mappatura completa si può agire con un gruppo permanente che opera nelle scelte e negli indirizzi. Ma soprattutto l’Osservatorio deve rispondere a domande concrete: che cosa c’è nell’aria della Garfagnana? Nel suolo quali e quante sono le sostanze pericolose? C’è la diossina? Il mercurio e l’arsenico? E l’acqua sia dei fiumi, sia degli acquedotti risponde a quali criteri di qualità? E i parametri dell’inquinamento dei campi elettromagnetici? Sarebbe poi opportuno tenere sotto controllo le emissioni delle vecchie caldaie e costituire proprio una anagrafe dei riscaldamenti a gasolio (altamente inquinanti). Insomma c’è molto da fare e secondo noi la soluzione si può trovare per buona pace di tutti in un “Osservatorio ambientale permanente in Garfagnana”. a.s. A gennaio abbiamo inviato ad Arpat Lucca e poi alla sede centrale di Firenze due fax, tre email e una lettera cartacea per richiedere di conoscere i dati sulla qualità dell’acqua, dell’aria e dei campi elettromagnetici in Garfagnana. Dopo alcuni giorni una email dall’ufficio stampa di Firenze ci ha informato che i dati saranno presto messi online sul sito di Arpat. Ad oggi però non abbiamo ancora trovato nulla. Abbiamo allora chiesto dove sono posizionate le centraline di rilevamento in Garfagnana e quali sono i piani di lavoro di Arpat per la valle del Serchio. Attendiamo risposte. Nel frattempo la Funzione Pubblica - CGIL nella persona di Filippo Rogai ha espresso preoccupazione su Arpat Lucca e sulla scelta della direzione di trasferire tre dipendenti ad altra sede, Rogai si chiede “se altre attività verranno dismesse?” Anche noi lo chiediamo ad Arpat. Attendiamo. RIFIUTI - Dal 2010 scatterà il divieto per le buste di plastica ma l’Italia ha lasciato la porta aperta all’uso Liberiamoci dai sacchetti di plastica La Garfagnana potrebbe facilmente diventare banco di prova per l’Italia La notizia è stata rilanciata a dicembre dal Corriere della Sera: dal 2010 scatterà il divieto per le buste di plastica. La norma è stata proposta in sede europea e ha trovato già alcuni paesi pronti ad abolire l’uso della plastica sotto forma di shopper. Si tratta di Irlanda, Danimarca, Germania, che hanno già votato una legge che innalza le tasse sull’acquisto dei sacchetti. In realtà però come evidenziano sia i Verdi, sia il Wwf, in Italia si è fatta la norma e si è trovato subito l’inganno. Infatti la finanziaria 2007 non impone l’abolizione dei sacchetti per la spesa e gli imballaggi, ma fornisce solo un indirizzo e un modello comportamentale. Di fatto dunque non si proibisce l’uso del polietilene – che ricordiamo impiega 400 anni a degradarsi – ma si indica solamente che continuare ad usarli provoca danni irreversibili all’ambiente. Dunque in Italia le lobby del sistema industriale legato alla produzione della plastica hanno sicuramente trovato una buon spalla in parlamento chiudendo le porte ad una buona norma. “In realtà l'alternativa esiste – scrive Paolo Foschi sul Corriere della Sera - e si chiama mater-bi: è un «polimero biodegradabile» ricavato dall'amido di mais, brevettato e prodotto dalla Novamont, azienda nata come costola della Montedison e ora autonoma, con sede a Novara e stabilimenti a Terni. L'eco-plastica, dunque”. Abbiamo dunque una via da seguire ma come? Ebbene proprio dalla Garfagnana – grazie alla sua predisposizione orografica e commerciale - potrebbe partire un segnale forte per il paese intero: abolire l’uso dei sacchetti della plastica. A Castelnuovo e nei comuni presenti si trovano ad operare 5 centri commerciali che distribuiscono ogni anno milioni di buste di plastica. Ebbene tutte le attività commerciali (sostenute dagli enti preposti) potrebbero da una parte sostituire i sacchetti di plastica con buste biodegradabili e al contempo rifornire – come già avvenuto in molti comuni italiani – i cittadini di sporte da utilizzare più volte. Sarebbe un segnale forte (il primo passo dei molti da compiere sulla via del consumo ecosostenibile) che libererebbe la Garfagnana dalla plastica. Enrico Miglino OBIETTIVO RIDUZIONE RIFIUTI Ma per il Comitato “Non bruciamoci la Garfagnana” non può bastare Venerdì 1 febbraio 2008, presso le sale del comune di Castelnuovo di Garfagnana si è svolta una riunione preliminare riguardante l’obiettivo di riduzione dei rifiuti presso i punti vendita della grande e media distribuzione. Erano presenti il vicesindaco Oscar Guidi, il dott. Nieri dell’ATO2 di Lucca, i rappresentanti della Conad Castelnuovo (Roberta Rocchiccioli e Massimo Vagli) e della SMA Castelnuovo (Andrea e Simone Baiocchi). Come previsto dagli obiettivi elaborati dal Tavolo Tecnico, istituito presso l’ATO2 rifiuti di Lucca, si è discusso circa la possibilità di ritiro presso i due punti vendita della merce invenduta e dell’utilizzo di distributori a spina per alcuni prodotti, fatto che consentirebbe l’eliminazione di almeno alcuni imballaggi. Infine: “A partire dal mese di marzo - spiega Oscar Guidi - dovrebbe divenire operativa la fase sperimentale di raccolta porta a porta presso le frazioni, gestita dalla società Se.Ver.A.” A questo proposito registriamo l’intervento del Comitato “Non bruciamoci la Garfagnana” che pone severe obiezioni e lancia nuove proposte (l’intero comunicato su www.ilgiornaledicastelnuovo.it Da par nostra ci sembra evidente che è giunta l’ora di formare l’Osservatorio Ambientale per trovare una via comune alla questione rifiuti. Il Giornale di Castelnuovo Numero 3 - Febbraio 2008 Pagina 7 GARFAGNANA E FUTURO - Intervista a Benedetta Suffredini responsabile del progetto Verso il bello e il buono: Ponti nel tempo Molte le iniziative legate alla manifestazione nata nel 2002 Intervistiamo Benedetta Suffredini, responsabile Segreteria Organizzativa Ponti nel Tempo. Quando è nato il progetto Ponti nel Tempo? E quali sono state le idee iniziali per far nascere questo progetto? “Ponti nel Tempo” è un progetto di marketing territoriale che mira alla valorizzazione del territorio rurale montano della Provincia di Lucca, individuato nelle tre zone Alta Versilia, Garfagnana e Valle del Serchio. Il progetto è nato nell’ottobre del 2002 per iniziativa di dieci enti della Provincia (Provincia di Lucca, Camera di Commercio di Lucca, Comunità Montane della provincia, Ente Parco Alpi Apuane, Agenzie per il Turismo di Lucca e della Versilia, società Garfagnana Ambiente e Sviluppo) che hanno sottoscritto un protocollo d’intesa. Lo scopo principale del progetto è quello di valorizzare e promuovere i tre territori ponendo l’accento sulle loro tipicità, culinarie, paesaggistiche, storiche in un’ottica di sinergia ed integrazione: a tal scopo sono state intraprese varie azioni tendenti a dare un’immagine comune del territorio, nel rispetto comunque delle rispettive identità, come la creazione di un logo comune, il posizionamento di cartelli stradali alle “porte” d’accesso dei territori tali da delimitare il “perimetro” dell’area interessata. Gli obiettivi specifici sono quelli di : - Valorizzare i prodotti tipici locali di qualita’ (IGP, DOP, prodotti biologici) - Salvaguardare la diversita’ dei metodi di produzione agricoli, preservare il paesaggio e sostenere le comunita’ rurali. - Promuovere e coordinare le risorse economiche. - Impedire lo spopolamento delle zone rurali. - Favorire l’incremento delle presenze turistiche sul territorio con un turismo di qualità. - Destagionalizzazione degli eventi per rendere fruibile durante tutto l’arco dell’anno il territorio e le sue qualità. Quale è stata la prima iniziativa ufficiale che ha dato il via al progetto? Il primo evento che ha dato inizio al progetto ,Ponti nel Tempo, è stato “La citta' della Castagna nel 2002 tenutasi a Castelnuovo di Garfagnana Quante manifestazioni si svolgono in un anno a Castelnuovo ? Nell’edizione 2007 del calendario di Ponti nel Tempo a Castelnuovo si sono tenute le seguenti manifestazioni: Febbraio XXIII Ediz. Carnevale Agosto Settimana del commercio e dei prodotti tipici - Compriamo a Castelnuovo Settembre Fiera del formaggio. Premio Enzo Pedreschi. Novembre Alpi ApuaneMetamorfosi? Convegno Internazionale di Speleologia Dicembre La Città della Castagna nel Centro naturale di Castelnuovo di Garfagnana. Treno dei Sapori con locomotiva a vapore e carrozze d’epoca. Quale è l'iniziativa a cui partecipano più persone? Nel 2007 l’evento che ha attirato il maggior numero di persone è stato sicuramente “Alpi Apuane Metamorfosi? Convegno Internazionale di Speleologia” per cui si è calcolato che il pubblico che è affluito a Castelnuovo di Garfagnana sia stato intorno alle 3.000 unità. Un evento questo particolare che ogni anno avrà una sede diversa. Fino a questo momento anche l’evento “Alpi Apuane in festa. Il grande spettacolo della natura. La Via dei Pani” che si svolge solitamente nella seconda metà di Agosto a Careggine, ha sempre riscosso un grande successo di pubblico. Ci tengo a ricordare che alcune delle iniziative inserite nel calendarioeventi del progetto, sono poi arricchite con altre attività come ad esempio il “Mercato del bello e del buono”; in occasione di alcune manifestazioni in particolare viene allestito il "Treno dei Sapori" con locomotiva a vapore e carrozze d'epoca che partendo da Livorno, e transitando da Pisa e Lucca fa tappa nelle stazioni delle località del territorio interessate dagli eventi di Ponti nel Tempo. Ogni volta le prenotazioni superano addirittura la disponibiltà dei posti delle carrozze (oltre 300 posti) e in alcune occasioni è stata aggiunta una carrozza (raggiungendo i 450 posti) o convogliando sul treno dell’evento successivo i passeggeri. Quante persone lavorano per la realizzazione di Ponti nel Tempo? E' stato istituito il comitato di coordinamento di Ponti nel Tempo, composto dagli enti promotori del progetto, e di cui è responsabile l'Assessore Provinciale Alessandro Adami. Il comitato si avvale del supporto della Segreteria Organizzativa di Ponti nel Tempo il cui staff è costituito da Alessandro Fanani e Benedetta Suffredini e si occupa dell’amministrazione del progetto, rapporto con gli enti organizzatori degli eventi (Comuni, associazioni..) ed attività promozionale. Il logo che rappresenta il progetto come è stato ideato e da chi? Il logo è stato ideato dalla società Ginevra su richiesta della Provincia di Lucca. Ponti nel Tempo è cono- sciuto e pubblicizzato anche all'estero? Nel 2008 - esattamente dal 28 febbraio al 1° marzo - presso l’Istituto Alberghiero “Fratelli Pieroni” di Barga, si terrà il III Concorso Nazionale e I Edizione Internazionale del Concorso di Scuole Alberghiere Città di Barga “A scuola di prodotti tipici” che ha avuto grande esito negli anni precedenti per cui quest’anno si è deciso di coinvolgere alcuni istituti stranieri per poter avvicinare al nostro territorio ed ai suoi prodotti tipici perchè le nuove generazioni possano toccare con mano, i prodotti tipici ed ideare ed elaborare nuovi piatti. Nel corso degli anni ci sono state partecipazioni internazionali alle manifestazioni organizzate in Garfagnana? Durante il Festival Internazionale del Folclore che si tiene negli ultimi giorni del mese di luglio a Camporgiano, sono numerosi i gruppi folcloristici provenienti dalle più diverse località del mondo. Secondo voi riuscite a valorizzare sufficientemente Castelnuovo e la Garfagnana, anche all'estero attraverso questo progetto? Siamo molto ottimisti in questo senso, visto che possiamo riscontrare direttamente l’interesse che molti stranieri mostrano nei confronti del progetto - molte società che si occupano di promozione tramite riviste di diffusione nazionale, o tramite siti web di promozione di territori italiani ci contattano - come è successo durante e subito dopo la nostra ultima partecipazione ad Agri & Tour Salone Nazionale dell’Agriturismo e dell’Offerta Territoriale tenutosi ad Arezzo (Novembre 2007). Inoltre sottolineo il fatto che l’attività promozionale della Segreteria Organizzativa si sviluppa tramite comunicati stampa in uscita su La Nazione, Il Tirreno ed il Corriere di Lucca, ogni mese in occasione degli appuntamenti in calendario. Inoltre è attivo sito web www.pontineltempo.it, che costituisce uno strumento molto importante per la promozione degli eventi, dove possono essere consultate diverse rubriche con approfondimenti e programmi delle singole manifestazioni. Qui è possibile consultare inoltre le sezioni dedicate alla rassegna stampa, giornate medievali, fiere e workshop, treno dei sapori, altre iniziative, vedere le foto degli eventi, ed accedere alle banche dati di prodotti tipici, personaggi famosi; partecipare al concorso fotografico; prendere visione di tutti gli archivi degli anni precedenti e premendo sui rispettivi loghi visitare i siti di tutti i partner del progetto. Sul sito è possibile iscriversi alla newsletter così da ricevere in tempo reale le ultime notizie e tutte le informazioni sui singoli eventi; nell’attività di promozione rientra, con grande rilievo, la partecipazione a Fiere e Workshop-sia a livello nazionale che estero (Monaco di Baviera - Germania, Utrecht - Olanda) contatti con CRAL, Dopolavoro Ferroviario, associazioni camperisti su tutto il territorio nazionale ed estero; spot promozionali sull’emittente televisiva NOI TV. Per il futuro avete già in studio altre manifestazioni da aggiungere al progetto? Se si presenterà l’occasione di ricevere proposte interessanti da Comuni o associazioni del territorio saremo ben lieti di valutare la possibilità di inserire delle novità nel calendario - eventi del progetto. A cura di Barbara Coli Pagina 8 Numero 3 - Febbraio 2008 Il Giornale di Castelnuovo PERSONAGGI ILLUSTRI A CASTELNUOVO - Più volte imprigionato, fuggitivo e riammesso. Fino alla morte Fulvio Testi: il poeta dai mille volti Una figura controversa quella del governatore della Garfagnana nel 1640 Fulvio Testi nacque a Ferrara nel 1593 dal matrimonio di Giulio Testi e Madonna Margherita Calmoni. Quando nel 1598 il Duca Cesare d’Este trasferì la sua sede da Ferrara a Modena, il padre Giulio lo seguì portando con sé il piccolo assieme al fratello Costantino e Valerio, mentre la madre era morta un anno prima. Fulvio Testi studiò lettere e filosofia presso le scuole dei Padri Gesuiti e in seguito si trasferì a Bologna dove gli furono impartiti i primi insegnamenti di poetica dal maestro conosciuto con il nome di Porta. All’età di 13 anni, nel 1606, era già iscritto all’Accademia degli Ardenti. Nel 1612 fece ritornò a Modena, dove entrò al servizio degli Estensi come copista del Segretario del Duca. Nel tempo libero si dedicava alla pittura e alla poesia. La sua prima pubblicazione avvenne nel 1613, all’età di soli vent’anni, con una silloge poetica dedicata al Principe Alfonso, che accoglieva tutta la sua produzione lirica. Nell’Aprile del 1614 sposò Anna Leni, figlia del Dottor Jacopino e nel 1617 pubblicò una nuova edi- Fulvio Testi pensava di omaggiare il Duca, ma invece la pubblicazione suscitò l’indignazione del governatore Spagnolo di Milano, in guerra con il Duca di Savoia. Infatti, il governatore iberico su suolo italiano si lamentò con la corte di Modena, perché sia la dedica, sia un componimento in quarta rima che un Sonetto, erano offensivi per gli Spagnoli. L’editore fu arrestato, tutte le copie sequestrate e Fulvio Testi si salvò con la fuga. Dopo nove mesi di esilio, il Testi implorò il suo richiamo con una toccante supplica in ottava rima indirizzata a Cesare d’Este di cui segue una stanza: Ritratto del Conte Fulvio Testi, Olio su tela, Modena, (Galleria Estense) di Ludovico Lana (1597-1646) zione delle sue rime intitolata Il pianto d’Italia, dedicata al Duca Carlo Emanuele di Savoia, conosciuto per le sue guerre sostenute contro gli Spa- gnoli e i Francesi e imparentato direttamente con la famiglia d’Este, dato che la figlia Isabella era la moglie del Principe Alfonso. Quinci il genitore pallido e bianco, Rivolto a me l'ultimo addio dicea: Quindi col mesto pargoletto a fianco La fida moglie infra i sospir piagneo: Partii, signor, ma sconsolato e stanco, Or gli occhi addietro, ora il pensier solgeo; E nel tristo cammin l'anima mia tutta contraria al piè fece la via. Fu riammesso alla corte nel 1619 e svolse da allora varie missioni diplomatiche, tra alterchi e incomprensioni, scatenate dal suo spirito borioso e permaloso: fu ministro residente a Roma dal 1633 al 1635, ambasciatore straordinario a Madrid (1636 e 1638) e governatore della Garfagnana dal 1640 al 1642, incarico ricoperto un secolo prima da Ludovico Ariosto. Ma tanta prosperità non durò a lungo, perché il verso Seren di corte in un momento imbruna, gli provocò l'arresto e la reclusione per delitto di stato. Secondo alcuni studiosi, la causa dell'arresto fu ben altra. Sembra che il Testi avesse cercato di entrare nella Corte di Francia senza mettere al corrente il proprio Principe, che interpretò tale comportamento come un tradimento politico e questo decretò la sua fine. Era l'anno 1646 Fulvio Testi fu incarcerato nella fortezza di Modena dove poco tempo dopo morì. Secondo alcuni per una malattia e per via del fisico già debilitato; per altri fu decapitato (ma a questo proposito non esistono conferme). Piergiorgio Leaci Il disprezzo della vita servile di corte Senza dubbio Fulvio Testi oggi lo definiremmo scrittore “impegnato” Nella poesia del Conte Fulvio Testi riscontriamo un tono sentenzioso, aspro, a volte tragico. Tratta prevalentemente di temi civili e morali, come l'Amore, la passione, il disprezzo della vita servile delle corti, le virtù contemplative della vita campestre, la corruzione del secolo. E questi temi furono proprio quelli che gli provocarono gli arresti, gli esili e infine la morte. Rimase sempre molto legato alla tradizione lirica dei classici Greci e Latini, tra cui Pindaro a suo “...giudicio de' più sani intelletti... Principe dei lirici...” e Orazio, Ovidio, Tibullo, Properzio e altri ancora, tanto che era sua convinzione che “...la Frase Poetica non s'impari se non dagli Scrittori Greci, e Latini...” Si cimentò così in numerosissime canzoni e sonetti, nella poesia drammatica con la tragedia L'isola di Alcina (1636), derivata dall'Orlando furioso di Ludovico Ariosto, sull'incapacità dell'uomo di distinguere ciò che è reale da ciò che appare e, infine, la tragicommedia Arsinda, lasciata purtroppo incompiuta. Fulvio Testi fu autore sociale e politico, ma non come intendiamo oggi il ruolo del poeta impegnato. Fu piuttosto severo osservatore e bacchettò l’uomo nelle sue pigre scelte di vita. Combattè contro il malcostume dell’epoca, la corruzione, la lotta nelle corti che finiva con il privilegiare non i meritevoli, bensì chi tramava e tesseva meglio nell’ombra. Ormai sconosciuto ai più rappresenta ancora oggi un segno di impegno. Il Giornale di Castelnuovo Redazione via traversa Vecchiacchi, 17 55032 Castelnuovo di Garfagnana (LU) Direttore Andrea Giannasi Caporedattrice Barbara Coli In redazione Andrea Settefonti - Enrico Miglino (IAF) Piergiorgio Leaci - Fausto Tanzarella Direzione e sede legale: via Terme di Traiano, 25 00053 Civitavecchia ROMA Editore Giannasi Gruppo Prospettiva P.iva 09345201009 www.ilgiornaledicastelnuovo.it [email protected] Per la tua pubblicità su Il Giornale di Castelnuovo tel. 348 2387261 COME SOSTENERE IL GIORNALE e riceverlo direttamente a casa. Basta versare 25,00 € per l’abbonamento ordinario annuale 50,00 € per l’abbonamento sostenitore su conto corrente postale n. 11507530 intestato a Giannasi editore