scheda di recupero sulla politica imperiale di Federico II

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scheda di recupero sulla politica imperiale di Federico II
Liceo Ginnasio Statale“Dettori”
CAGLIARI
Insegnante: Anna Floris
Materia: Storia
Classe: 1^G
FEDERICO II DI SVEVA
Normanni e Svevi nel Meridione
d’Italia
Nell’XI secolo inizia il dominio dei Normanni
nell’Italia meridionale dopo la sconfitta degli
Arabi in Sicilia e dei ducati indipendenti come
Napoli, Salerno e Benevento, formalmente
dipendenti da Bisanzio,.
Nel 1009 i Normanni compaiono in occasione
della rivolta di Melo a Bari. Nel 1059, nel
periodo della lotta per le investiture, Roberto il
Guiscardo si dichiara vassallo del Papa
Nicolò II e con l’accordo di Melfi e viene
autorizzato a conquistare l’Italia meridionale.
Nel 1091 Ruggero d’Altavilla sconfigge
definitivamente gli Arabi di Sicilia e nel 1130
riunifica la Sicilia con il resto dell’Italia
meridionale ponendo Palermo come capitale
del nuovo regno.
I Normanni creano uno stato unitario e
centralizzato, ponendo fine alle lotte fra i
potentati baronali e alle autonomie cittadine e
promuovendo la fusione con le altre
popolazioni.
L’apparato
amministrativo
centralizzato dei Normanni
finisce per
soffocare le autonomie cittadine e la borghesia
delle città.
Il radicamento del feudalesimo nelle campagne
favorisce la creazione dei latifondi. Dopo la
pace di Costanza del 1183 la monarchia
normanna si unisce a quella sveva grazie al
matrimonio fra Costanza d’Altavilla e Enrico
VI, figlio di Federico Barbarossa.
Federico II
Federico II, erede della dinastia normanna e
sveva, diventa sovrano di Sicilia
impegnandosi col papa a non unire la
corona imperiale tedesca con quella di
Sicilia.
Viene incoronato imperatore dopo la
vittoria di Bouvines del 1214 su Ottone di
Brunswick e su Giovanni senza Terra.
Nel 1227/28 organizza la Crociata in
Terrasanta, ottenendo risultati positivi
grazie a un’intensa attività diplomatica, ma
viene accusato dal papa di esser sceso a
patti con gli infedeli.
Nel 1230 Federico II consolida il suo potere
in Sicilia, dopo aver sconfitto il papa e aver
concluso la pace di S.Germano, che segna
la sconfitta delle pretese papali sui territori
siciliani.
Federico II crea un apparato amministrativo
e giudiziario e fiscale centralizzato, che
finisce per soffocare la debole economia del
Mezzogiorno: nel 1231 emana le
Costituzioni Melfitane, ispirate alla
tradizione romana, costituisce un corpo di
funzionari con compiti amministrativi e
giudiziari
alle dirette dipendenze del
sovrano. Insedia la corte a Palermo e si
circonda dei poeti della Scuola siciliana.
Lotta fra guelfi e ghibellini
Mentre in Germania deve affrontare la rivolta dei principi tedeschi, in Italia Federico II si pone a capo del
partito ghibellino e conduce una lunga guerra contro i Comuni guelfi, appoggiati dal papa. La lotta si svolge tra
il 1220 e il 1250, anno della morte di Federico II, durante il quale ottengono una vittoria a Cortenuova nel 1237,
ma i ghibellini, capeggiati da Monfredi, sono definitivamente sconfitti nel 1266 a Benevento dagli Angioini, cui
il papa ha promesso il Mezzogiorno e dai Comuni guelfi alleati al papato. È la fine del programma di
restaurazione imperiale degli Svevi in Italia e l’inizio del dominio angioino nel Mezzogiorno d’Italia.
In seguito alla guerra del Vespro, suscitata da una rivolta dei siciliani, contrari al trasferimento della capitale da
Palermo a Napoli, gli aragonesi si installano in Sicilia dopo la pace di Caltabellotta del 1302, favorita da
Bonifacio VIII, mentre gli Angioni mantengono il dominio del regno di Napoli. Nel Settentrione d’Italia il
movimento comunale si evolve verso la costituzione delle Signorie.