2014.05.03 LIBERO DI LEGGERE - Roman
Transcript
2014.05.03 LIBERO DI LEGGERE - Roman
Libero di leggere sabato 3 maggio 2014 26 di Orazio Dotta e Velia Chiesa L’incipit La prima parola che pronunciò l’indiano Ajatashatru Lavash Patel arrivando in Francia fu una parola svedese. Ikea. Ecco cosa disse a mezza voce. Poi chiuse la portiera della vecchia Mercedes rossa e aspettò, con le mani appoggiate sulle ginocchia setose, come un bravo bambino. Il tassista, che non era sicuro di aver capito bene, si girò verso il cliente, facendo scricchiolare le palline di legno del coprisedile. Un letto di chiodi ti cambia la vita ‘L’incredibile viaggio del fachiro che restò chiuso in un armadio Ikea’, di Roman Puértolas, Einaudi, 215 p. Ci siamo interessati a ‘L’incredibile viaggio del fachiro che restò chiuso in un armadio Ikea’, di Roman Puértolas (Einaudi), incuriositi da due cose: il titolo, che ci ricorda i film anni Settanta e Ottanta della regista italiana Lina Wertmüller, e il grande successo di vendite ottenuto in Francia (300’000 copie). A lettura terminata possiamo dire che il titolo, assolutamente curioso e che predispone a una lettura leggera e divertente, non delude le aspettative, e che a sancire la popolarità del romanzo contribuiscono non poco le avventurose e improbabili vicende descritte, come pure i continui colpi di scena disseminati qua e là. Roman Puértolas, l’autore del libro, è un personaggio decisamente eclettico e curioso. Nato a Montpellier nel 1975, prima di diventare scrittore – il libro di cui parliamo è il primo stampato in Italia – si è cimentato in diversi mestieri. Tra questi l’assistente di volo, l’insegnante di lingue, il cantautore, il traduttore, l’illusionista in un circo e il dj. Inoltre, ha lavorato come analista per la polizia di frontiera e si è battuto per i diritti degli immigrati. Amante dei cambiamenti e degli spostamenti, ha al suo attivo una quarantina di traslochi tra Spagna, Inghilterra e Francia. In ‘L’incredibile viaggio del fachiro che restò chiuso in un armadio Ikea’ troviamo, allo stesso tempo, una buona dose di umorismo, spunti di riflessione sociale e, dulcis in fundo, un’edificante morale. Il che lo rende ai nostri occhi una sorta di fiaba per adulti dal crescendo virtuoso. Si passa, infatti, da situazioni d’imbrogli e vendetta a situazioni di amicizia, amore e onestà. Un percorso narrativo capace di far cambiare il destino del personaggio principale del racconto. Racconto dal quale affiorano problematiche importanti legate alla sorte dei numerosi clandestini che si affacciano alle frontiere dei Paesi europei in cerca di fortuna; persone che per bisogno sono costrette a lunghi viaggi in condizioni penose, con pochi mezzi a disposizione e con la spada di Damocle del rimpatrio sulla testa. Situazioni che vengono presentate con la leggerezza che lo stile narrativo di Puértolas impone, ma che tra un sorriso e l’altro, non possono lasciare indifferente il lettore. Al riguardo l’autore ha dichiara- to: “Anche se sono un felice cronico, non significa che sia lo scemo del villaggio. Ci sono molte cose sporche a questo mondo (…). I clandestini sono una parte della mia vita poiché da quattro anni lavoro con loro, ma su fronti di- PER I PIÙ GRANDI versi. Ho voluto mettermi nei loro panni, per una volta; perché se anch’io fossi nato dall’altra parte del Mediterraneo vi posso assicurare che mi sarei nascosto nel baule di una vettura per passare dall’altra parte. Poliziotti o clandestini siamo tutti esseri umani”. Lo spunto narrativo dal quale parte questo divertente e un po’ paradossale romanzo è l’acquisto di un letto di chiodi modello Äkuminat; un letto che Ikea ha messo in vendita unicamente nelle sue filiali francesi. Interessato all’acquisto è Ajatashatru Lavash Patel, un sedicente fachiro indiano dall’infanzia triste e tribolata; infanzia che l’ha condotto a una vita di espedienti, truffe e mascalzonate. Per raggiungere la capitale francese racimola presso i suoi compaesani i soldi necessari per il viaggio. Il suo arrivo a Parigi è, inaspettatamente, l’inizio di una travagliata avventura; a tratti spassosa, a tratti drammatica, che lo vedrà, suo malgrado, sballottato in lunghi viaggi su mezzi di trasporto non proprio consoni: un armadio, la stiva di un aereo, una mongolfiera, una valigia, un peschereccio libico, per citarne alcuni. Grazie agli incontri casuali fatti in questo periplo, alle difficoltà e ai pericoli corsi, il fachiro prenderà coscienza di sé e del suo egoismo. Capirà che al mondo esistono problemi più grandi dei suoi, che l’amicizia, la generosità, l’amore e l’impegno in un lavoro vero sono valori molto migliori di quelli da lui conosciuti fino a quel momento. Un letto di chiodi, paradossalmente, ti può cambiare la vita. Una lettura semplice e al contempo ricca di sentimenti positivi; sentimenti che vincono sulle brutture della vita. PER I PIÙ PICCOLI Un detective per caso Alpinismo d’altri tempi Un cambio di vita La lunga corsa La Storia e le sue regine della lepre Cercando la libertà ‘L’ultima scommessa’, di Gian Mauro Costa, Sellerio, 270 p. ‘Tutti gli uomini del K2’, di Mirella Tenderini, Corbaccio, 196 p. ‘Il risveglio della signorina Prim’, di Natalia Sanmartin Fenollera, Mondadori, 256 p. ‘La gara’, Paola Ancillotto, Valentina Edizioni, dai 4 anni ‘Grandi regine’, Roberto Piumini, Ed. Mondadori, dai 10 anni ‘Oh, Freedom!’, Francesco D’Adamo, Ed. Giunti, dai 12 anni Enzo Baiamonte, personaggio apparso per la prima volta nel romanzo ‘Il libro di legno’, è un ex elettronico che da tempo ha chiuso la sua attività per inseguire il sogno giovanile di fare l’investigatore. Il suo ufficio è il salotto di casa, trasformato alla buona. A corto di lavoro, decide di occuparsi di un caso che la polizia ha archiviato come suicidio. Si tratta di Vittorio Anselmo: un uomo depresso, solo e dedito al gioco, trovato con la gola tagliata. Le indagini prendono avvio da una frase raccolta nell’abitazione della vittima e porteranno Baiamonte nel giro del gioco d’azzardo. Il 31 luglio del 1954 una spedizione italiana capitanata da Ardito Desio, della quale faceva parte anche il ventiquattrenne Walter Bonatti, espugnò per la prima volta il K2, la seconda vetta più alta del mondo. Con questo volume l’autrice ripercorre la straordinaria spedizione che restò negli annali dell’alpinismo anche per le polemiche che scoppiarono al rientro in patria degli scalatori. Per scrivere il libro l’autrice si è avvalsa delle numerose pubblicazioni esistenti, cercando lo spazio per “raccontare una storia nuova, o meglio la storia già nota in una prospettiva diversa”. A Sant’Ireneo di Arnois vive una comunità di persone anticonformiste che hanno rinunciato a carriera e successo per inseguire gli ideali dell’antica cultura europea. In fuga dai ritmi frenetici e dalla cattiveria del suo vecchio lavoro in ufficio, un giorno arriva in paese la signorina Prim: trent’anni, colta, indipendente, sensibile e passionale. Ha risposto a un’offerta di lavoro come bibliotecaria a casa di Mr Darcy: un “gentiluomo” che, con metodi alternativi, insegna ai bambini del posto. Per la giovane è l’inizio di un inaspettato percorso di crescita personale che le aprirà nuovi orizzonti. Quando guardiamo gli altri e ci sembrano migliori di noi, ci sentiamo scontenti, proprio come la piccola lepre protagonista di questa favola. E allora che cosa facciamo? Come lei ci mettiamo a correre per seguirli, per imitarli, per superarli, per essere migliori di loro. Corriamo, corriamo sempre di più, sempre più confusi, sempre più scontenti… fino a quando non ci rendiamo conto che il vero traguardo siamo noi! Sono molte le regine della Storia, ma quelle che la Storia l’hanno fatta davvero sono poche. In questo libro si raccontano le vite di otto grandi regine. Otto splendide figure che hanno dominato quasi 500 anni di Storia, raccontate con parole leggere e avvincenti. Da Galla Placida (386-450), che sfidò il mondo romano per amore di un marito barbaro, a Elisabetta d’Inghilterra (1533-1603), sovrana amata e temuta, nemica delle guerre, fino a Caterina di Russia (1729-1796), detta la Grande, regina spregiudicata e potentissima, che visse molte passioni, ma soprattutto amò la sua Russia. Tommy, 11 anni, è uno schiavo, insieme alla sua famiglia, in una piantagione di cotone, ma sogna di poter essere libero. Dopo aver conosciuto Peg Leg Joe, uno strano soggetto che lo introduce alla musica degli spirituals e agli ideali di libertà, fugge seguendolo lungo la strada che porta alla libertà, tra pericoli e avventure Tommy diventerà a sua volta una guida e dedicherà la vita a portare in salvo gli schiavi del Sud. Nel nostro mondo moderno purtroppo ci sono ancora centinaia di milioni di schiavi. Molti bambini. Più di quanti mai ce ne siano stati nella storia dell’umanità. Un padre partigiano Una grande avventura Napoli violenta Un incontro per cambiare Un sogno da realizzare Una contessa ribelle ‘Io che conosco il tuo cuore’, di Adelmo Cervi e Giovanni Zucca, Piemme, 433 p. ‘Roderick Duddle’, di Michele Mari, Einaudi, 485 p. ‘Cazzimma’, di Stefano Crupi, Mondadori, 250 p. ‘Bella e Gustavo’, Zita Dazzi, Ed. Il Castoro, dai 12 anni ‘Muro rosso’, Guido Sgardoli, Ed. Rizzoli, dai 13 anni ‘Le ribelli di Challant’, Chiara Lossani, Ed. Rizzoli, dai 13 anni I sette fratelli Cervi, trascinati da Aldo, furono attivi come partigiani durante la Seconda guerra mondiale. Catturati e fucilati dai fascisti, lasciarono le loro famiglie in un vortice di miseria e maldicenza. Il libro, scritto dal figlio di Aldo, Adelmo, ripercorre quel periodo. Inizia con due fotografie emblematiche: nella prima i sette fratelli, nella seconda le vedove e i bambini. Adelmo scrive: “Voglio chiudere gli occhi e rivivere un poco alla volta la tua storia, la storia di un uomo che non si è piegato, un uomo che ha avuto paura – ma alla paura non si è arreso”. Michele Mari propone un romanzo dalle atmosfere dickensiane, ambientato nell’Inghilterra dell’Ottocento. Protagonista è Roderick Duddle: un ragazzino di dieci anni, figlio di una prostituta e cresciuto in una locanda con annesso bordello. Alla morte della madre il piccolo viene cacciato dal proprietario del postribolo. Per Roderick è l’inizio di un’odissea legata a un medaglione che la mamma gli ha lasciato in eredità. Il monile è la chiave per arrivare a un’immensa fortuna. Roderick dovrà combattere contro una pletora di loschi individui decisi a entrarne in possesso. Alcuni giovani napoletani sono attratti dalla malavita e dal guadagno facile; giovani, come dice l’autore del romanzo, che subiscono il carisma dei criminali, sono affascinati dal potere, dalla prevaricazione. È ciò che accade a Tommaso e Sisto che decidono di fornire droga a clienti facoltosi senza pensare alle conseguenze e soprattutto alla reazione di Cavallaro, potente boss. A salvare Sisto deve intervenire lo zio, ben inserito nella malavita. Il prezzo da pagare, però, sarà molto alto e solo grazie all’incontro con una ragazza il giovane riuscirà a intravvedere una nuova prospettiva. ‘Bella e Gustavo’ nasce da un fatto di cronaca avvenuto a Milano. C’era un clochard che viveva in una cabina del telefono e che una notte venne aggredito da sconosciuti e ridotto in fin di vita. Subito scattò la solidarietà delle persone che lo conoscevano. Questa è la storia di Nino e Petra, che durante l’estate fanno una conoscenza che cambierà loro la vita: Gustavo, un uomo che vive fra le panchine e le baracche della città, e il suo adorabile cucciolo, la piccola Bella che Petra vorrebbe tanto per sé… Ma improvvisamente l’uomo scompare. Nino e Petra non si volteranno dall’altra parte! La storia narra di Billy, giovane nativo americano, il quale, stanco di sopravvivere all’interno della riserva in cui sta con la sua gente, un giorno decide di andarsene. Infila così in uno zaino slabbrato le sue poche cose, tra cui il suo misterioso sogno, del quale è a conoscenza solo il suo grande amico Dave, figlio del primo uomo della riserva: primato guadagnato dopo essere riuscito a possedere un televisore e aver acquisito il ruolo di Gazzettino della Riserva. Il sogno segreto di Billy potrà essere svelato solo nel momento in cui si sarà realizzato, se no rimarrà custodito dai due amici. Questo romanzo è innanzitutto storico, una base da cui prende forma e racconta in modo semplice e avventuroso il cambiamento che sta avvenendo in una società medievale ormai in declino, ma anche il cambiamento nelle persone. Una storia realmente accaduta, che vide protagonista la contessa Catherine di Challant. Dora Quey ha tredici anni e vive nel castello di VillaChallant insieme al padre e alla moglie del padre. Per rispettare le regole dettate dal tempo dovrebbe diventare una damigella, ma il suo destino ha in serbo altre avventure.