Interreg Medocc: « VEGETPOLLOZONE » : cooperazione

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Interreg Medocc: « VEGETPOLLOZONE » : cooperazione
Istituto per le Piante da Legno e l’Ambiente. S.p.a.
Corso Casale 476 – 10132 Torino
Interreg Medocc:
« VEGETPOLLOZONE » :
cooperazione transnazionale: danni da
ozono sulla vegetazione.
Comunicazione e sensibilizzazione
degli attori pubblici su questa
problematica
Francesco Tagliaferro, Anna Maria Ferrara,
Andrea Ebone
O3 E FORESTE - I PROGETTI
I sintomi ozone-like sulla vegetazione sono studiati da una decina
d’anni in Piemonte.
Due progetti su questi argomenti sono già stati realizzati in passato:
Interreg II a (1999-2001)
I partners
Italie:
I.P.L.A. S.p.a.
France: GIEFS (Group International
d’Etudes des Forêts
Subalpines)
+Qualitair 06
Interreg III b MEDOCC (2002-2004)
I partners
Italie:
Regione Piemonte, I.P.L.A., ARPA
(Ivrea e Grugliasco),
IPP - CNR Firenze
France: Parco Naz. Mercantour,
GIEFS, Università di Jussieux,
WSL Birsmendorf, ONF
Espagne: Generalitat Valenciana - CEAM
Valencia
Finanziamento: Unione Europea – Regione Piemonte, Assessorato Economia Montana
e Foreste, Settore Politiche Forestali
COS’E’ L’OZONO
L’ozono è un gas incolore molto reattivo per la sua alta capacità
ossidante, composto da tre molecole di Ossigeno
¾ Tipicamente si ritrova nella stratosfera (dove forma la cosiddetta
ozonosfera, proteggendo dall’eccesso di UV) oppure nella bassa
troposfera, dove invece è potenzialmente dannoso a vegetali e
animali, uomo compreso.
¾ Come e perché si forma l’ozono?
9 Scariche elettriche in atmosfera (tipicamente per i fulmini
durante i temporali)
9 A seguito delle attività antropiche, essenzialmente in
conseguenza della combustione degli idrocarburi.
¾
L’INQUINAMENTO DA OZONO
L’ozono è un inquinante secondario, ovvero si forma da degli
inquinanti primari cosiddetti precursori
¾ Per la sua formazione fra i principali precursori troviamo gli
idrocarburi volatili e gli ossidi di Azoto, che reagiscono fra loro
favoriti da luce e temperatura che fungono da catalizzatori, m
anche terpeni ed altri composti volatili emessi dagli stessi vegetali
¾ Pur avendo un’elevata reattività, in assenza di composti ossidabili è
relativamente stabile, per cui le masse d’aria possono spostarlo
anche su lunghe distanze, rendendolo quindi un inquinamento diffuso
sul territorio, anche con trasporto transfrontaliero
¾
L’andamento delle concentrazioni durante le 24 ore varia a seconda
della località; tendenzialmente più elevato in quota ed in zone rurali,
dove il valore tende ad essere costante
¾ In prossimità delle fonti di emissione, e tipicamente nelle città,
l’andamento giornaliero è tipicamente sinusoidale
¾
PERCHE’ E’ COSI’ IMPORTANTE IN
ZONA MEDITERRANEA
Il bacino mediterraneo è caratterizzato da temperature elevate ed
alta irradiazione solare
¾ Si tratta di un’area densamente popolata, ad elevata
industrializzazione e traffico
¾ Sono frequenti le situazioni meteorologiche che faciliscono il
ricircolo di masse d’aria, che si può arricchire di ozono nei
cosiddetti « strati di riserva », la cui formazione è favorita dai
fenomeni di inversione termica frequenti in situazioni vallive
¾
ATTIVITA’ DI PROGETTO
1. Raccolta e analisi dei dati di concentrazione ozono in zona rurale.
2. Misure d’ozono con campionatori passivi su 18 stazioni forestali
d’interesse
prioritario,
con
tre
campionatori
esposti
quindicinalmente.
3. Controllo e caratterizzazione dei sintomi sulle stazioni
4. Validatzione dei sintomi per osservazione microscopica
5. Studi ecofisiologici sugli effetti dell’ozono in condizioni controllate
6. Primi studi di correlazione fra sintomi da ozono e crescita di piante
forestali adulte
7. Organizzazione di un seminario di formazione per tecnici
8. Organizzazione di un incontro tematico nazionale
9. Organizzazione di un incontro di presentazione dei risultati:
controllo delle concentrazioni di ozono in ambito rurale,
caratterizzazione dei danni a i popolamenti forestali e vegetali,
studio
dei
rapporti
sintomi/risposte
ecofisiologiche
e
sintomi/crescita.
Attività di campagna – controllo dei sintomi
1. Inventario delle provenienze forestali più importanti in
Piemonte, considerando le specie conosciute come sensibili
2. Scelta delle stazioni: 18 in tutto
1.
2.
3.
in prossimità di popolamenti riconosciuti da seme o di piantagioni di arboricoltura
studiate dalla Regione Piemonte
cercando di coprire il territorio regionale e differenti situazioni morfologiche
Tenendo conto delle concentrazioni di ozono secondo la modellistica elaborata dall’Arpa
3. Esposizione di campionatori passivi
4. Controllo dei sintomi in loco e validazione in laboratorio
5. Identificazione di individui sensibili per la possibile raccolta di
semi e prove di fumigazione
6. Collaborazione con Istituti di ricerca e preparazione di
materiale divulgativo
Tabella Info Less
Comune
UTM E
UTM N
quota
(m s.l.)
Arona
465201
5065194
308
Briga Alta
398852
4889190
1328
Brignano
Frascata
504379
4960000
317
Camerana
430122
4918890
620
Casteldelfino
347450
4941983
1417
Druento
386958
5003677
336
Galliate
480766
5037910
124
Montaldeo
478565
4946548
330
Montemale
370713
4920433
660
Murisengo
431650
4991914
291
Nichelino
389180
4980872
241
Olmo Gentile
439363
4997644
420
Quaregna
434516
5048822
289
Racconigi
395097
4959588
255
Sinio
422524
4940040
440
Trino
441285
5007307
160
Valdieri
361951
4895727
1485
Viarigi
451183
4980309
167
Controllo dei sintomi
Al momento del cambio dei campionatori; controllo
ufficiale ai primi di settembre considerando
l’andamento stagionale e le concentrazioni di ozono non
costantemente elevate
Metodologia per l’individuazione del Less secondo
la procedura ICP
¾
¾
¾
¾
9
9
Identificazione di un’area di 500 m di
raggio, al cui centro è situato il
campionatore (Fig. À) ;
Individuazione dei margini boscati
esposti alla luce nell’area A (Fig. À) ;
Fra questi scelta del margine
prossimo al centro M (Fig. B);
Transect di 200 metri in margine del
bosco con il 20 % di precisione;
19 rettangoli 2X1 m, elenco delle
specie presenti ed annotazione della
presenza di sintomi sulle dicotiledoni;
Campionamento dei sintomi sospetti;
Fig. A
Fig. B
RISULTATI
Sono stati analizzati:
9160 campioni fogliari
930 specie vegetali
Circa 650 foto digitali dei campioni fogliari esaminati al
microscopio sono state registrate
RISULTATI
Sintomi nel palizzata
Lisi della clorofilla
Lisi della clorofilla
ô
Collasso delle pareti
Accumulo di tannini ed
antociani
RISULTATI
SPECIE SINTOMATICHE
(* fuori rettangoli del Less)
SPECIE NON SINTOMATICHE
(DOPO CONTROLLO MICROSCOPICO)
Laburnum alpinum, Vaccinum myrtillus,
Rubus ideus, Rumex alpinum *
Sambucus racemosa*,Rumex scutatus
Ligustrum vulgare, Cornus sanguinea,
Agrimonia eupatoria, Rhamnus
catharticus, Viburnum lantana Pyrus
pyraster, Fraxinus ornus, Corylus
avellana*, Acer campestre, Prunus
spinosa
Inula conyza, Picea abies, Prunus avium, Salvia
pratensis*, Crataegus monogyna
CASTELDELFINO (CN)
Vaccinium myrtillus, Hypericum
montanum
Pinus cembra, Vaccinium myrtillus
CARAGLIO ( CN)
Fraxinus excelsior*, Populus sp.
LOCALITA’
VALDIERI (CN)
CAMERANA (CN)
Robinia pseudoacacia, Populus nigra,
Fraxinus ornus
Ulmus minor
BRIGNANO FRASCATA (AL)
Mahonia aquifolium*, Viburnum
lantana*, Fraxinus ornus, Solidago
gigantea
Rumex sp.*, Sambucus nigra*, Corylus
avellana*, Populus nigra, Rubus sp., Clematis
vitalba
MONTALDEO (AL)
Clematis vitalba., Prunus spinosa ,
Cornus sanguinea, Juglans regia
Salix alba, Prunus avium, Clematis sp.,
Crataegus monogyna, Robinia pseudoacacia
BRICCO DI MURISENGO (AL)
Humulus lupulus, Cornus sanguinea
OLMO GENTILE (AT)
Cornus sanguinea*, Fraxinus ornus
SINIO (CN)
VIARIGI (AT)
Taraxacum sp.*
Rubus caesius, Corylus avellana*, Silene alba*,
Salix caprea*,Salix alba*, Ulmus minor*
RACCONIGI (CN)
Fraxinus excelsior,Pinus strobus, Ailanthus
altissima, Cornus sanguinea
BRIGA ALTA (CN)
Hieracium prenanthoides*
RISULTATI
LOCALITA’
SPECIE SINTOMATICHE
(* fuori rettangoli del Less)
SPECIE NON SINTOMATICHE
(DOPO CONTROLLO
MICROSCOPICO)
ARONA (NO)
Rubus fruticosus, Cornus sanguinea*, Crataegus
monogyna*, Prunus avium, Acer negundo
Prunus avium*, Corylus avellana
Carpinus betulus, Prunus sp.*
Ulmus minor*, Fraxinus excelsior
NICHELINO (TO)
Cornus sanguinea, Humulus lupulus*
Rubus caesius*
QUAREGNA (BL)
Corylus avellana, Frangula alnus, Robinia
pseudoacacia, Prunus avium, Prunus domestica*,
Spiraea salicifolia*, Cydonia oblunga*, Fraxinus
excelsior*, Hedera helix*
Dyospiros kaky*, Pyrus communis*,
Spiraea salicifolia*,Teucrium
scorodonia*,Rubus fruticosus, Betula
pendula
TRINO (VC)
Rubus ulmifolius,Urtica dioica, Acer campestre *,
Quercus robur*, Solidago canadensis*., Prunus
serotina*
Carpinus betulus*, Acer
campestre*,Euonymus eropaeus* Rubus
ulmifolius (e*), Crataegus monogyna, Rosa
canina, Rubus fruticosus
GALLIATE
Cornus sanguinea, Rubus caesius*
Ailanthus altissima (e *), Corylus
avellana(e*), Sambucus nigra*,Ulmus
minor*,Artemisia vulgaris(e*), Coniza
canadensis (e*), Ulmus minor, Rubus
caesius, Rubus fruticosus, Fallopia
dumetorum, Vinca minor, Fraxinus
excelsior
DRUENTO (TO)
Rilievi occasionali
LOCALITA’
MONTIGLIO (AT)
PIAN GAMBINO e MR (TO)
SPECIE SINTOMATICHE
(* fuori dai rettangoli del Less)
SPECIE NON SINTOMATICHE
(DOPO CONTROLLO MICROSCOPICO)
Clematis vitalba
Prunus avium, Prunus domestica, Rubus caesius
Robinia pseudoacacia, Hibiscus syriacus,
Fraxinus excelsior, Populus sp.,
Liriodendron tulipifera
Sintesi dei dati
Località
n° totae
specie nei
rettangoli
n° totale
specie
sintomatiche
% specie
sintomatiche
/totale
specie
ritrovate
n° rettangoli
con
presenza di
sintomi
% rettangoli con
specie
sintomatiche
Media
specie
sintomatich
e per
rettangolo
Arona
28
3
11
2
11
0,16
Briga Alta
50
0
0
0
0
0,00
Brignano
43
2
5
1
5
0,05
Camerana
47
9
19
18
95
1,84
Caraglio
11
1
9
19
100
1,00
Casteldelfino
28
2
7
4
21
0,26
Druento
19
1
5
1
5
0,05
Galliate
36
1
3
1
5
0,05
Montaldeo
36
4
11
9
47
0,53
Murisengo
25
2
8
9
47
0,47
Nichelino
22
1
5
1
5
0,05
Olmo Gentile
32
1
3
2
11
0,11
Quaregna
39
4
10
4
21
0,21
Racconigi
32
0
0
0
0
0,00
Sinio
39
3
8
4
21
0,21
Trino
25
2
8
2
11
0,11
Valdieri
48
3
6
12
63
0,84
Viarigi
31
0
0
0
0
0,00
a
21
0
5
5
5
5
11
21
0
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% parcelle sintomatiche
% parcelles symptômatiques
100
63
47
21
11
0
0
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Br
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Ar
on
% specie sintomatiche
% esp.symptômatiques
25
20
19
11
10
9
5
5
0
11
7
8
5
3
10
8
5
8
6
3
0
0
0
Camerana
n° totale specie sintomatiche nei
rettangoli e nel raggio di 500 metri
10
n° totale specie sintomatiche nei
rettangoli
9
n° parcelle sintomatiche
18
% rettangoli con specie sintomatiche
95%
n° totale specie censite nei rettangoli
47
% specie sintomatiche /totale specie
censite nel LESS
19%
Media specie sintomatiche per rettangolo
1,84
Fraxinus ornus Orniello
Specie sintomatiche:
9Acer campestre
9Agrimonia eupatoria
9Cornus sanguinea
9Fraxinus ornus (photo)
9Ligustrum vulgare
9Prunus spinosa
9Pyrus pyraster
9Rhamnus catharticus
9Viburnum lantana
9Corylus avellana*
Alterazioni ozone-like su parti di foglia in
luce
Valdieri
Laburnum alpinum Maggiociondolo
n° totale specie sintomatiche nei
rettangoli e nel raggio di 500 metri
4
n° totale specie sintomatiche nei
rettangoli
3
n° parcelle sintomatiche
12
% rettangoli con specie sintomatiche
63%
n° totale specie censite nei rettangoli
48
% specie sintomatiche /totale specie
censite nel LESS
6%
Media specie sintomatiche per rettangolo
Specie
sintomatiche :
9Laburnum alpinum (photo)
9Rubus idaeus
9Vaccinium myrtillus
9Rumex alpinus*
Necrosi puntiformi brunorossastre
0,84
Sezione fogliare con alterazione del palizzata
(Sintomiozone-like)
Trino
Quercus robur Farnia
n° totale specie sintomatiche nei
rettangoli e nel raggio di 500 metri
6
n° totale specie sintomatiche nei
rettangoli
2
n° parcelle sintomatiche
2
% rettangoli con specie sintomatiche
11%
n° totale specie censite nei rettangoli
25
% specie sintomatiche /totale specie
censite nel LESS
8%
Media specie sintomatiche per rettangolo
0,11
Specie
sintomatiche :
9Rubus ulmifolius
9Urtica dioica
9Acer campestre*
9Prunus serotina*
9Quercus robur* (photo)
9Solidago canadensis*

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